Meditazioni filosofiche N È POSSIBILE IL PROGRESSO IN FILOSOFIA? el testo in esame Jonathan Lowe, ontologo analitico contemporaneo, si pone un duplice obiettivo: evidenziare le ragioni di chi pensa che non si possano fare progressi in filosofia e, per «C’è un’ipotesi diffusa tra i non filosofi, condivisa anche da molti filosofi praticanti, secondo la quale non sono mai stati realmente fatti ‘progressi’ in filosofia, e soprattutto in metafisica. Sotto questo aspetto la filosofia è spesso paragonata, la maggior parte delle volte negativamente, alle scienze empiriche e in particolare alle scienze naturali, come la fisica, la chimica e la biologia. A volte, la filosofia è difesa nella misura in cui lamentare la sua mancanza di ‘progressi’ è giudicar male il suo obiettivo centrale, che è quello di sfidare e criticare le idee e le ipotesi ricevute, piuttosto che avanzare tesi positive. Ma questa stessa difesa è soggetta ad attacchi dai professionisti di altre discipline, come un’ingiustificata tutela dei filosofi, la cui comparabile mancanza di competenza in tali discipline, mal li prepara a svolgere il ruolo di critici intellettuali multidisciplinari. Talvolta si insiste persino sul fatto che la filosofia sia ora ‘morta’, che sia cioè la reliquia di un’età prescientifica le cui funzioni utili sono state adottate dalle scienze autentiche. Quelle che una volta erano domande ‘filosofiche’ sono ora mutate, presumibilmente, in domande di una modalità più specializzata di indagine scientifica, con propri principi metodologici e fondamenti teoretici. Questo modo sbrigativo di vedere la filosofia è al contempo superficiale e dannoso. È vero che la filosofia non è, propriamente parlando, una scienza empirica, ma ci sono altre discipline di carattere non-empirico in cui progressi, certamente, possono essere e sono stati compiuti, come la matematica e logica. Non c'è dunque alcuna ragione, in linea di principio, per cui non dovrebbero essere stati fatti progressi in filosofia». contro, mostrare come il progresso in filosofia sia in linea di principio E.J. Lowe, The Four-Category Ontology: A Metaphysical Foundation for Il secondo obiettivo invece è raggiunto attraverso il riconoscimento possibile. Il primo obiettivo è assolto da Lowe individuando tre critiche alla possibilità di progresso in filosofia. La prima critica è basata sulla assunzione che solo le scienze empiriche siano possibili di progresso, e vede dunque l’assenza di progresso in filosofia come diretta conseguenza del suo carattere non empirico. La seconda considera la filosofia come la disciplina che ha l’obiettivo di criticare le varie ipotesi e idee derivate dalle diverse discipline scientifiche, e individua l’assenza di progresso in essa tanto nel suo non proporre tesi positive, quanto nel fatto che i filosofi non hanno le competenze per fungere da critici multidisciplinari. La terza critica infine considera la filosofia come una disciplina ‘morta’, le cui domande e funzioni utili sono cambiate, anche dal punto di vista metodologico, da filosofiche a scientifiche. Secondo questo punto di vista dunque, il progresso, se prima poteva coinvolgere anche la filosofia, riguarda ora le sole scienze. Natural Science, Clarendon Press, Oxford 2006, pag.3. del carattere non empirico della filosofia, carattere che l’accomuna a 1 Quaderni della Ginestra discipline come la matematica e la logica, ma che non impedisce, di tribuire a un progresso in filosofia. Con ciò ovviamente non voglio fatto, il progresso in tali discipline. Non saremmo infatti mai disposti ad sostenere né che il progresso in filosofia possa essere relativo ai soli ammettere che in matematica e in logica, nonostante la loro natura non rapporti con le discipline scientifiche, né che il rapporto tra scienza e empirica, non siano mai stati fatti progressi. Dunque, in linea di prin- filosofia sia soltanto unilaterale. cipio, nulla impedisce che possano essere fatti progressi anche in Partiamo dal progresso scientifico. Può forse stupirci come da un filosofia. lato non si incontrino particolari difficoltà nell’uso del termine ‘pro- Non intendo soffermarmi ulteriormente sulle tesi di Lowe. Tenterò gresso’ in ambito scientifico, mentre dall’altro una sua definizione può piuttosto di rispondere all’interrogativo che è alla base di questa sua apparire quantomeno problematica. Non abbiamo infatti difficoltà riflessione: è possibile il progresso in filosofia? E più precisamente: il nell’indicare la fisica newtoniana come un progresso rispetto alla fisica progresso scientifico può contribuire al progresso in filosofia? A mio aristotelica o la fisica attuale come un progresso rispetto alla fisica avviso, il progresso in filosofia è possibile. Non solo, nel corso del dell’Ottocento. Lo stesso discorso può essere esteso, per esempio, alla tempo la filosofia stessa è progredita. Dunque, il progresso in filosofia medicina. Ci sembra abbastanza evidente che la medicina attuale sia oltre che possibile è fattuale. Ma cosa riguarda? E soprattutto, come si progredita rispetto alla medicina di cent’anni fa, e che questa, a sua volta, pone rispetto al progresso scientifico? costituisca un progresso rispetto alla medicina di Ippocrate. Ma come Nella riflessione che segue mi concentrerò sul contributo che il definire questo progresso scientifico? Sbirciando tra i manuali di filo- progresso scientifico può dare alla riflessione filosofica, cercando di sofia della scienza, il dibattito su questo tema risulta alquanto contro- capire se tale contributo possa costituire un’occasione di progresso verso. Senza la pretesa di essere esaustivi e semplificando notevolmente anche per la filosofia. Una tale riflessione avrà un carattere es- la portata di questo dibattito, si possono individuare, nella riflessione senzialmente introduttivo: non intendo in alcun modo esaurire la por- contemporanea, almeno quattro correnti fondamentali che cercano di tata del dibattito in questione, ma solo indicare una possibile strategia definire il progresso scientifico. La prima considera il progresso come che ci permetta di mostrare come il progresso scientifico possa con- un aumento cumulativo della conoscenza. La seconda lo intende come 2 Meditazioni filosofiche un avvicinamento alla verità, attraverso un processo di selezione delle quantistica, teo- conoscenza. La terza valuta il progresso in termini di efficacia delle rie teorie. La quarta infine subordina il progresso scientifico a una rete avuto un note- complessa di fattori culturali che lo valutano tale (si veda in particolare vole impatto filo- la voce ‘Progresso scientifico’ in N. Abbagnano, Dizionario di filosofia, sofico soprattut- terza edizione). Ora, a prescindere dalla definizione che si intende to per tematiche sostenere, va innanzitutto evidenziato come questo dibattito non metta come il tempo, e in questione l’effettività del progresso: si discute su come spiegare o l’identità e l’iden- definire un concetto, nello specifico il progresso scientifico, di cui però tificabilità si dà per scontata l’esistenza. oggetti. Lo stes- che hanno degli Lasciamo dunque da parte i vari tentativi di definire il ‘progresso so può dirsi, per scientifico’. Concentriamoci piuttosto sulla nostra intuizione iniziale (e a esempio, per le questo punto non solo nostra), secondo cui la fisica, così come la medi- scienze cognitive cina e altre discipline scientifiche, sono di fatto progredite rispetto al o per le neuro- passato, cosicché non abbiamo particolari difficoltà nell’ammettere il scienze, discipli- ‘progresso scientifico’. Ora, questo progresso scientifico fattuale può ne di cui non ab- contribuire a un progresso in filosofia? biamo difficoltà Riprendiamo l’esempio della fisica. Come abbiamo detto non ab- ad ammettere il progresso, e che hanno dato un forte apporto alla di- biamo difficoltà nel considerare la fisica attuale come un progresso scussione filosofica su temi come l’intersoggettività, la percezione e il rispetto alla fisica dell’Ottocento. Di questo progresso fattuale fanno rapporto tra azione e percezione, oltre a contribuire allo sviluppo di veri parte, tra le altre, anche teorie come la relatività o la meccanica e propri nuovi ambiti di ricerca filosofica. 3 Quaderni della Ginestra Questa evidente connessione tra i risultati della ricerca scientifica e la nella scienza e in filosofia può essere ricondotta proprio alla diversità dei riflessione filosofica non significa che le nuove scoperte scientifiche loro metodi d’indagine. Ma anche come progresso indiretto mi sembra possano porsi come arbitri della ricerca filosofica: ammettere questo sufficiente per mostrare che il progresso in filosofia non solo sia vorrebbe dire annullare la ricerca filosofica, lasciandola alla mercé delle possibile, ma anche fattuale. scoperte della scienza. Significa solo che i risultati della ricerca scientifica possono contribuire allo sviluppo della riflessione filosofica, TIMOTHY TAMBASSI fornendole nuove evidenze empiriche e nuove teorie con cui confrontarsi. Al contempo però, una volta dati questi contributi scientifici, difficilmente la riflessione filosofica può prescindere da essi, soprattutto quando la scienza e la filosofia affrontano tematiche comuni. Difficilmente, per esempio, accetteremo una discussione filosofica sul tempo che ignori o contraddica la teoria della relatività, anche se questo non significa accettare la relatività in senso acritico. E in questo senso, a mio avviso, il progresso scientifico contribuisce al dibattito filosofico: dando cioè nuovi impulsi a questo dibattito, attraverso nuove teorie e nuove evidenze empiriche con cui la filosofia deve necessariamente confrontarsi, e che portano, di fatto, a un progresso anche nel dibattito filosofico. È vero che così concepito il progresso in filosofia risulterebbe un progresso indiretto rispetto al progresso scientifico, visto che questo nasce esternamente alla riflessione filosofica. E forse la differenza tra le possibilità di progresso FOTOGRAFIA DI ELEONORA CAPRA 4