La Geografia Dei Colli Berici
Formatisi sul fondo di un antico mare, nell'arco di almeno un centinaio di milioni di anni, i
Colli Berici risaltano nettamente, a sud di Vicenza, sulla pianura alluvionale, con una forma
di parallelogramma, il cui asse maggiore, orientato in direzione nord/nordestsud/sudovest, è
lungo circa 24 km, e con una superficie complessiva di circa 165 kq. Il rilievo presenta un
profilo omogeneamente arcuato, piuttosto compatto e non molto elevato sul livello della
pianura. Appartengono ai Colli Berici anche alcune modeste colline, che sorgono isolate nella
pianura.
I contorni dei rilievo berico appaiono più o meno frastagliati su ogni lato, con rientranze e
sinuosità, promontori e sporgenze, vallette o semplici incisioni sui fianchi, i caratteristici
scaranti. I versanti sono ovunque piuttosto dolci e rettilinei, con pendenze omogenee, appena
interrotte in qualche punto da un salto di roccia.
Dal punto di vista climatico, i Colli Berici appartengono alla zona geografica subalpina,
rappresentata da rilievi collinari che, da un lato, si legano alla zona prealpina e, dall'altro, si
spingono nella pianura. Il clima della pianura vicentina e, in particolare dei Colli Berici,
coincide dunque con quello classico dell'area padana, caratterizzato da contemporanee
influenze di tipo temperato subcontinentale e di tipo marittimo, queste ultime favorite dalla
vicinanza dei Mare Adriatico. All'interno dei colli, poi, l'articolata morfologia del rilievo
origina particolari microclimi locali, condizionati dall'esposizione dei versanti, dalla densità
della copertura vegetale, dalla presenza e dall'orientamento di valli più o meno ampie e più o
meno profondamente incise.
Ospedale di San Martino - Barbarano Vicentino
Il complesso religioso con funzioni di 'ospedale", tenuto in origine da monaci di cui non
conosciamo l'ordine di appartenenza, passò nel corso dei '500 ai padri carmelitani che
abitavano a S. Giovanni in Monte. Gli edifici, ridotti ad abitazione, subirono nel corso dei
secoli molti interventi: poco resta a testimoniare la presenza dei religiosi.
Villa Godi Marinoni e Oratorio di San Gaetano - Barbarano Vicentino
La villa, costruita su preesistenti edifici medievali che facevano parte dell'antico castello di
Barbarano, pur conservando tracce anche degli interventi dei '400 e dei '500, deve l'attuale
assetto all'opera di Massimiliano Godi nel 1716. Il parco, per il progetto dei quale si è
pensato al Muttoni, è suddiviso su livelli diversi, raccordati dalla scalinata attraverso la quale
si passa dal giardino superiore alla cedrata e la serra, la vasca centrale, il boschetto e il brolo.
Il complesso architettonico comprende, oltre alla barchessa, anche l'oratorio dedicato a S.
Gaetano Thiene, costruito nel 1709, al cui interno si conserva una scultura lignea della fine
dei 400 rappresentante la Madonna dei Sette Dolori e le statue settecentesche di S. Gaetano,
S. Francesco e S. Antonio. All'interno dei complesso di villa Godi Marinoni sorge una
palazzina dei '700, ristrutturata, che accoglie ospiti per turismo. E' inoltre presente un punto
vendita in cui è possibile degustare ed acquistare il vino prodotto dai proprietari
Telefoni cellulari in dotazione ai coordinatori prima e durante la gita
martedì 3311009452
mercoledì 3311009453
Le iscrizioni si aprono il giovedì dalle ore 15.00
GITA G.P.E.
SENTIERO DELLA CENGIA
(BARBARANO VICENTINO)
martedì 10 febbraio - mercoledì 11 febbraio 2009
Arrivati a Barbarano (quota 60m circa) e parcheggiato il Bus vicino allo stadio e con gli scarponi ai piedi e lo
zaino in spalla ci incamminiamo per il centro della cittadina (P.za Roma) per gli acquisti ed il caffè. L’itinerario
parte da qui per Via S.Martino ed è segnato col n° 71 ed i segnavia bianchi e rossi usuali; dato che si incrocia
con altri itinerari dei Colli Berici è facile sbagliare sentiero. Passato l’ex ospedale di S.Martino con lapide ad
Andrea Ferretto, inventore del Musicografo (una macchina per scrivere musica conservata presso la scuola
media di Barbarano), si giunge in Via Cognola e si inizia la salita verso Montepiano.
L’itinerario si svolge per circa mezz’ora lungo una strada carrabile poco trafficata, però è necessario procedere
in fila indiana in quanto è percorsa dai frontisti. Al capitello dedicato a S.Luigi, sotto la curva della strada, c’è la
fontanella del “Pozzetto”, ora abbandonata. Si prosegue passando vicino al alcuni rustici ed a Sammartin, fatto
un tornante, si scopre la parete rocciosa della Cengia. Sotto di noi la Valle delle Scudellette ed a Sud il monte
Tondo. La strada continua molto ripida, costeggiando campi terrazzati (viti ed ulivi); giunti su un leggero dosso,
si lascia la carrabile e ci si inoltra sull’antica strada del “traion” che un tempo collegava il paese con le contrade
ed i colli. Si attraversa un boschetto ricco di specie arbustive: roverella, corniolo, ornello e terebinto. Giunti alla
base della strapiombante parete della Cengia si notano alcuni covoli, frutto dell’erosione differenziata tra le
rocce formatesi nell’eocene e quelle nell’oligocene, più compatte, rocce di scogliera.
Raggiunta la sommità (mt.425) attraverso un ripido passaggio, dopo circa 1,5 h dalla partenza, da essa si gode
un ampio panorama sui Colli Berici e sui Colli Euganei e, nelle giornate limpide, si può vedere il mare. Ritornati
sul sentiero principale, si prosegue verso S.Giovanni in Monte; poco prima dell’eremo di San Giovanni (non
agibile perchè orribilmente trasformato in traliccio per antenne dai militari), si devia sulla sinistra, sino a giungere
all’antica fontana di S.Giovanni, quindi si prosegue lungo la vecchia strada, sempre di S.Giovanni, sino a
raggiungere la dorsale dei Berici. Qui siamo nella contrada delle Scudellette, dopo 2/2,5 h dalla partenza e ci si
ferma per il pranzo. Nella contrada è presente un bar- ristorante (Scudelletta). Superata la contrada, si incontra
un Capitello a 4 edicole e subito dopo si abbandona la strada asfaltata, imboccando un viottolo che risale nel
bosco; raggiunto un bivio a 6 vie, si prende un comodo sentiero di sinistra e, tenendo sempre la sinistra, ci si
muove verso il culmine, prima del quale si incontra l’antica Fontana del Bronzo. Arrivati alla sommità, si trova
una garitta delle prima guerra mondiale, oltre la quale si apre un avallamento abitato durante la preistoria.
Tenendo la destra dopo la garitta ci si addentra nel bosco e si percorre un sentiero, che zigzagando dolcemente
verso Barbarano, ci porta alle prime case del paese dove si nota la Casa di Riposo “ Raggio di Sole”. Raggiunta
Via Pigiamento, si incontra la chiesetta di S.Gaetano, e sul retro Villa Godi Marinoni. Si prosegue quindi verso il
paese e verso il Bus (1/1,5 h).
Lunghezza 11,5 km
dislivello totale 550 m; altri dati deducibili dalla descrizione
difficoltà E
Sito internet http://www.colliberici.it