Le Albere, a Trento il quartiere green di Renzo Piano

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Le
Albere,
a
Trento
il
quartiere green di Renzo
Piano
116.000 metri quadrati complessivi, 5 ettari di parco e la
nuova sede del Muse, il Museo delle scienze. Sono questi, in
estrema sintesi, i numeri del nuovo quartiere ‘Le Albere’,
affacciato sull’Adige, a Nord del centro cittadino, e frutto
della riqualificazione dell’ex area industriale della
Michelin, abbandonata dal 1999, costato 330 milioni di euro.
Renzo Piano è il progettista del nuovo quartiere
ecosostenibile di Trento, che grazie alle sue caratteristiche
distintive, alle piste ciclopedonali, all’impiego del
fotovoltaico e dei materiali locali e all’attenzione per la
domotica, diviene un esempio internazionale di progettazione
“green”. “Tutto il progetto – ha affermato l’architetto
genovese – è concepito e realizzato per risparmiare energia ed
essere ragionevoli e sostenibili sul piano della gestione,
perché l’ispirazione di base su cui si apre questo nuovo
secolo per un architetto è capire che la fragilità della terra
non va soltanto difesa facendo economia ma anche andando a
cercare quali sono le espressioni architettoniche migliori.
Usare il legno è già di per sé un’attività intelligente, non
solo perché siamo a Trento, ma perché è un materiale nobile,
antico, è un materiale che viene dalle foreste, e le foreste
si rinnovano, per cui di fatto è energia rinnovabile oltre che
perfettamente riciclabile”.
Tra i materiali prevalenti troviamo infatti il legno, insieme
a ceramiche e vetro, A ciò si aggiungono un sistema di
pannelli fotovoltaici installato sulle coperture degli edifici
e la scelta dei materiali isolanti per contenere la
dispersione termica. Il progetto, che ha ottenuto la
certificazione CasaClima per le abitazioni, ridisegna l’intera
area come una città, con le sue strade e piazze, o suoi
giardini e tutte quelle costruzioni atte a ospitare attività
commerciali, uffici, ristoranti, negozi e abitazioni. Gli
edifici, in armonia con quelli del centro storico, sono alti
quattro piani e divisi in blocchi in linea e a corte. A est
ospiteranno prevalentemente attività di terziario e di
terziario avanzato, mentre a nord sorgerà, accanto all’antico
palazzo vescovile, la sede del Museo della Scienza (Muse).
L’area avrà un sistema di reti e cablature per consentire
efficienti telecomunicazioni e un ottimale funzionamento degli
impianti domotici e una centrale unica di trigenerazione
produrrà l’energia necessaria alla vita del quartiere. “In
questo progetto – continua Piano -, abbiamo cercato energia
per il museo nel sottosuolo, con otto sonde che vanno a 100
metri di profondità, e abbiamo intercettato l’energia del sole
con pannelli fotovoltaici sui tetti. In generale questi
edifici sono costruiti in maniera da consumare pochissima
energia, più o meno un terzo di quella necessaria per
mantenere un edificio tradizionale. Perché non è giusto
consumare troppa energia e questa è una qualità etica del
progetto Le Albere che ha strettamente a che fare con la mia
visione del futuro”.
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