L'Apprendimento Cooperativo (AC) L'Apprendimento Cooperativo (AC) è una modalità di sviluppo delle conoscenze che si basa sull’interazione di un gruppo di allievi che collaborano, attraverso un lavoro di approfondimento e di rielaborazione, alla costruzione di nuova conoscenza. L’AC utilizza il coinvolgimento emotivo e cognitivo del gruppo come strumento di apprendimento ed alternativa alla tradizionale lezione frontale. Nell’AC gli alunni affrontano lo studio disciplinare interagendo in piccoli gruppi, in modo collaborativo, responsabile, solidale e ricevendo valutazioni sulla base dei risultati ottenuti individualmente ed in gruppo. Teorie di riferimento Teoria dei Climi di Kurt Lewin che fu tra i primi ricercatori a studiare le dinamiche dei gruppi e lo sviluppo delle organizzazioni. Teoria del Contatto di Gordon Allport: dalle interazioni fra i componenti del gruppo si generano relazioni positive. Teoria dell’Apprendimento Centrato sulla Persona di Rogers: “mettersi nei panni dell’altro”, accettarlo, anche con valori e comportamenti diversi dai nostri, ma senza mai dimenticare di essere sempre e comunque noi stessi. Teoria di Lev Vygotskij relativa alla Zona di sviluppo prossimale: il docente guida il discente a estendere le sue competenze proponendogli problemi di livello un po' superiore alle sue attuali competenze (sviluppo attuale), ma comunque abbastanza semplici da risultargli comprensibili (sviluppo prossimale). L'apprendimento non è un'attività individuale, ma è possibile solo grazie all'interazione e al confronto con altri. Elementi costitutivi dell'AC I fratelli David Johnson, Roger Johnson ed Edythe Johnson Holubec (considerati i pionieri del cooperative learning) ritengono l'interdipendenza positiva come il cuore dell'apprendimento cooperativo. La Responsabilità individuale e di gruppo è un fattore determinante per la crescita del singolo e per il raggiungimento dell’obiettivo del gruppo. Interazione simultanea e costruttiva: Spencer Kagan ritiene che la partecipazione sia una componente fondamentale nel processo di apprendimento. Per M.Comoglio l'interazione promuove la conoscenza reciproca come persone, al fine di operare per il bene comune per poter raggiungere scopi, il cui conseguimento si dimostrerebbe impossibile operando individualmente. Partecipazione equa: perché l'apprendimento abbia successo, la partecipazione deve essere strutturata in modo tale da garantire l'equità poiché questa non si crea spontaneamente, valorizzando la diversità. Abilità relazionali La qualità dei risultati e la mole di lavoro svolto dal gruppo sono direttamente proporzionali al feeling, alla fiducia, alla comunicazione che si instaurano fra i membri, insieme alla loro capacità di saper risolvere i conflitti, sostenendosi ed accettandosi reciprocamente. Valutazione è importante valutare l'efficacia del loro lavoro e il funzionamento del gruppo, individuando i cambiamenti necessari per migliorarne l'efficienza aqttraverso un periodico feedback. Elementi che incidono sull'AC Ambiente: La scelta di un ambiente favorevole condiziona inevitabilmente la buona relazione del gruppo. Comunicazione: all'interno di un gruppo è fondamentale essere predisposti all'ascolto e svilupparlo, è necessario anche farsi comprendere e questo richiede capacità di esprimersi, pazienza ed abilità a creare un feedback costante. Leadership: dall’inglese “Lead” trova il significato nella radice “laedare” cioè “guidare delle persone lungo un viaggio”. Infatti il leader deve saper condurre il suo gruppo all’obiettivo, attivandone i membri e orientandoli efficacemente perché sappiano usare al meglio le loro capacità e perché riescano, grazie alla sua influenza, a mantenere viva un’ottima e costante relazione. Obiettivi dell’utilizzo dell’AC Sviluppo delle capacità di utilizzare in situazioni nuove quanto già appreso: avviare ad una mentalità progettuale e flessibile. Problematizzazione degli argomenti, in modo da innescare uno scambio continuo ed interattivo tra il fare e il saper fare, cercando per ogni percorso di potenziare la didattica operativa. Apertura al dialogo, alla discussione, ai dibattiti su argomenti che permettano ai docenti di guidare il ragazzo nei diversi processi conoscitivi. Abitudine a costruire modelli ed elaborare strategie, quindi giungere a consapevoli valutazioni. Produzione di documentazione come abitudine a certificare il proprio lavoro. Recupero di alunni poco partecipi. Approfondimenti per alunni che non evidenziano lacune. Abitudine al lavoro di gruppo: utilizzare il metodo della divisione dei compiti come approccio a problematiche complesse, abituare al confronto fra i singoli ed i gruppi. Le nuove strategie della didattica L’interazione delle nuove tecnologie nel contesto educativo scolastico dovrebbe favorire la creazione di nuovi sfondi in cui costruire e sviluppare la didattica, arricchendo l’insegnamento e, al tempo stesso, dando risposta alla naturale necessità di movimento fisico ed intellettuale degli studenti, nel rispetto delle loro diverse intelligenze e abilità. Tale modalità di impostazione dell’attività didattica ci permette di muoverci in un ambiente cognitivo, argomentativo e culturale che spezza la linearità rigida del libro di testo e sollecita insegnante e studenti alla continua scoperta di nuovi traguardi da raggiungere. L’attività di insegnamento diventerebbe sempre più simile ad una sapiente “orchestrazione”, nella quale il docente alterna il ruolo di istruttorecoordinatore del lavoro (STRATEGIA ESPOSITIVA) a quello di consiglierefacilitatore nei momenti e con gli studenti più problematici, in un ambiente di creatività guidata interattiva (STRATEGIA EURISTICA). Fondamentale sarà dunque il criterio che guida l'azione dell'insegnante nella scelta della strategia VANTAGGI STRATEGIA ESPOSITIVA: per l'insegnante attenzione alla efficace presentazione dei contenuti, facilitazione circa l'accessibilità dei contenuti, accurata selezione degli stessi per gli alunni maggiore incentivo all’attenzione, narrazione/presentazione alla classe più rapida memorizzazione, VANTAGGI STRATEGIA EURISTICA: per l'insegnante buon clima relazionale, docente "in ascolto", più facile individuazione degli interessi dei ragazzi per gli alunni partecipazione, interesse, emergere di domande significative, maggiore propositività della classe, apertura al dialogo Aspetti negativi associati alla lezione frontale verticalità della comunicazione (comunicazione asimmetrica, da un emittente a più destinatari); passività dei destinatari; eccessiva dipendenza della lezione dalle competenze, dalla capacità comunicativa e didattica e dallo stato d'animo dell'insegnante; modello didattico basato sull'idea dell'insegnamento come “trasferimento della conoscenza” dall'insegnante agli allievi; difficoltà nel differenziare il contenuto didattico in base alle peculiarità dei singoli allievi; tendenza a privilegiare la comunicazione verbale rispetto ad altri stili di apprendimento; forte “uniformità” della comunicazione didattica, con conseguente difficoltà nel mantenere viva l'attenzione degli allievi; peso eccessivo del “gruppo classe” rispetto ad altre possibili aggregazioni e segmentazioni. Aspetti positivi connessi all’uso della LIM La LIM presenta i seguenti punti di forza: introduce un tipo di comunicazione che non è puramente verticale, ma che è piuttosto comunicazione circolare, nella quale sono attivamente coinvolte più voci; permette di accentuare l’aspetto di dialogo proprio della comunicazione didattica, moltiplicando inoltre le voci e i punti di vista coinvolti, sia mediante l’utilizzo di Internet, sia mediante l’allargamento dei codici e degli stili comunicativi considerati; riguardando trasversalmente tutte le materie, è funzionale alla moltiplicazione degli strumenti didattici; la sua interattività costituisce uno stimolo al superamento di un ruolo puramente passivo da parte dello studente, sollecitato a intervenire in prima persona, a reagire e modificare l'informazione che gli viene presentata; stimola nei ragazzi la progressiva costruzione e organizzazione delle conoscenze, proponendo un uso attivo del contenuto informativo proposto; sostituisce un modello didattico basato sull'attività a quello rappresentato dal puro trasferimento passivo di nozioni; costituisce un efficacissimo strumento di compensazione in situazioni di svantaggio. Quali sono gli strumenti con cui sviluppare l’AC? LIM Oltre ad avere la funzione della vecchia lavagna, offre il vantaggio della multimedialità, della possibilità di salvare quanto elaborato e di ricerca su INTERNET LIMbook offre, su un unico supporto, una molteplice gamma di strumenti didattici per l’insegnante: testi, immagini, video, presentazioni in powerpoint, cartine interattive, glossari e note, esercizi riassuntivi e interattivi che non costituiscono semplicemente un ausilio alla lezione, ma voci aggiuntive, punti di vista diversi, offrendo contenuti e competenze che non potrebbero essere chiesti a un singolo docente Ebook è un libro in formato elettronico (o meglio digitale) per lo studente. Si tratta quindi di un file consultabile su computer sia a scuola sia a casa ACTIVEbook è un componente didattico di ultima generazione che permette allo studente di ripassare e approfondire, anche da solo i contenuti svolti in classe In conclusione I diversi strumenti e ambienti di apprendimento interattivi possono essere un valido strumento usati in classe ma anche in modo individuale, come esercizi di autoapprendimento e di autovalutazione, fornendo anche un mezzo per rispondere alla difficoltà di differenziare i contenuti didattici tenendo conto delle peculiarità dei singoli allievi. In molti casi può essere importante che la scuola sappia rispondere a richieste e interessi specifici degli allievi, costituendo un importante fattore di motivazione. A questa differenziazione dell'offerta didattica risponde anche la possibilità di modificare il tradizionale “gruppo classe” suddividendolo in gruppi o modificandolo per particolari attività. Infine il docente ha sempre la possibilità di aggiungere materiale prodotto autonomamente come slides da inserire nelle presentazioni fornite dalle case editrici o come files di diverso formato salvati su penna USB: è bene anzi che il mondo della scuola si attrezzi anche per produrre materiali di questo tipo, magari con la collaborazione e la partecipazione degli studenti. Da ciò si comprende che il docente, ampliando il ventaglio di opzioni didattiche a sua disposizione, acquista - e non perde - libertà di costruzione e organizzazione del percorso didattico. Questi strumenti, insieme al computer, non possono sostituire il ruolo dell'insegnante, ma devono integrarsi all'interno di un progetto didattico unitario del quale l'insegnante è il regista, e al quale possono collaborare - con tanto maggior facilità in quanto le caratteristiche stesse degli strumenti usati sono tali da favorire questa collaborazione - anche gli altri docenti e gli allievi. In questo contesto anzi diventa più che mai importante la progettazione del docente, che non potrà del tutto improvvisare le proprie lezioni. L'imprenditorialità concerne la capacità di una persona di tradurre le idee in azione. In ciò rientra la creatività, l'innovazione e l'assunzione di rischi come anche la capacità di pianificare e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. Questo tipo di apprendimento deve essere legato al piano di studi e fruibile da tutti gli studenti e non deve dipendere dalla volontà individuale e dall'iniziativa di singoli insegnanti e di singole scuole. Il metodo più efficace per insegnare l'imprenditorialità è far partecipare gli studenti ad attività e progetti pratici in cui si enfatizzi l'aspetto dell'apprendimento sul campo ("learning by doing") e si acquisisca una reale esperienza. L'istruzione incentrata sulla risoluzione di problemi e orientata all'esperienza è indispensabile per sviluppare mentalità e abilità imprenditoriali. Sviluppare la competenza imprenditoriale significa imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e l’esercizio al confronto; descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rintracciando rievocando, narrando e rappresentando fatti significativi; sviluppare l’attitudine a fare domande, riflettere, negoziare i significati. POTENZIARE I PROCESSI COGNITIVI DI BASE ATTENZIONE PERCEZIONE MEMORIA SUPERIORI LINGUAGGIO RAGIONAMENTO CONCETTUALIZZAZIONE SIMBOLIZZAZIONE PROBLEM SOLVING La seconda guerra punica Assi Cognitivi Conoscenze Asse dei Lettura e sintesi del libro: linguaggi Granzotto Annibale Mondadori Visione in classe del documentario in 3D "Annibale al Trasimeno" di Luca Palma e Ernesto Vigneri Visione in classe del film Annibale ( 1959 ) diretto da Carlo Ludovico Bragaglia, Edgar G. Ulmer L’Asse storicosociale Fasi fondamentali delle guerre tra Roma e Cartagine e il legame tra queste e la successiva espansione romana nel Med. orientale Abilità Cogliere il messaggio e le relazioni logiche di un testo esponendone il contenuto in modo chiaro, logico e coerente Affrontare molteplici situazioni comunicative scambiando informazioni ed idee Competenze Usare la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi. Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo. Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi. Utilizzare e produrre testi multimediali. Prendere appunti, sintetizzare e rielaborare in forma chiara informazioni Leggere – anche in modalità multimediale – le differenti fonti letterarie, iconografiche, documentarie, cartografiche, ricavandone informazioni su eventi storici e differenti aree geografiche La capacità di percepire gli eventi storici nella loro dimensione spaziale e di collocarli secondo precise coordinate spazio-temporali. confronto diacronico fra epoche e focalizzazione in dimensione sincronica. Comprensione della complessità dei fenomeni analizzati. La seconda guerra punica Assi Cognitivi Conoscenze Asse scientifico - Conoscenza delle funzioni di base dei software più comuni; tecnologico del funzionamento della LIM e di un proiettore; della struttura e del funzionamento di Internet. Abilità Saper utilizzare le funzioni di base dei software più comuni per proiettare, produrre testi e comunicazioni multimediali, calcolare e rappresentare dati, disegnare, organizzare e rappresentare dati, cercare informazioni e comunicare in rete Competenze Saper osservare, descrivere ed analizzare fenomeni differenti. L’acquisizione di metodi, concetti, atteggiamenti indispensabili ad interrogarsi, osservare e comprendere il mondo e a misurarsi con l’idea di molteplicità, problematicità e trasformabilità del reale.