Studio di fattibilità per la realizzazione del sistema informativo

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REGIONE LAZIO
Assessorato Personale, Demanio
Patrimonio ed Informatica
Studio di fattibilità per la realizzazione
del sistema informativo-statistico
della regione lazio
Rapporto finale
Schede di informazione statistica
luglio 2002
SISTEMA STATISTICO REGIONALE
Regione Lazio
Direttore del progetto: Roberto De Vecchis
Sistema Statistico Regionale
Archivio banche dati: Laura Baldini
Sistema Statistico Regionale
Paolo Risso
e-Government
Ruggero Trenna
Dip.to Interventi socio-sanitari, educativi e per la qualita’della vita
Università di Roma “La Sapienza”
Prof. Alberto Marchetti-Spaccamela, Prof. Silvio Salza, Prof. Giuseppe Santucci
Dip.to di Informatica e Sistemistica
Paolo Giulio Franciosa
Dip.to di Statistica, Probabilità e Statistiche Applicate
Introduzione
L’organizzazione di un moderno sistema informativo ha come presupposto una struttura
organizzativa scientifica con l’obiettivo di sistematizzare la conoscenza depositata nei diversi
uffici che attuano i processi operativi sia della regione che degli altri enti pubblici e privati che
svolgono attività a favore del cittadino.
Questa informazione, preziosa per un governo che sia caratterizzato da massima “efficienza,
efficacia, ed economicità”, è infatti diluito in molti e diffusi ambiti che spesso risultano di
difficile reperimento e comunque tra loro scoordinati.
Spesso questo clima di separazione comporta di fatto l’impossibilità di usufruire di preziose
informazioni da parte degli operatori. Così allo stesso modo risulta difficoltoso, in mancanza di
cruscotti informativi, orientare i “decisori pubblici” verso forme di valutazione delle decisioni
di investimento e nella verifica degli effetti da queste ottenute.
La direzione della Giunta regionale ne risulta spesso menomata, cosicché diviene necessario
ricorrere a faticose e anche costose ricerche, per ottenere le necessarie conoscenze.
Il progetto di studiare un moderno strumento che offra un “cruscotto informativo” diviene una
necessità, nella misura in cui si voglia consentire un governo che utilizzi le stesse metodologie
che da anni ormai adottano gli imprenditori nel governo delle loro imprese.
La stessa regione si è dotata di strumenti di controllo strategico e di controllo gestionale, per
la verifica degli interventi operativi, strumenti che si ritrovano e sono mutuati nelle conduzioni
aziendali private.
Ciò consentirebbe di conoscere la “soddisfazione degli utenti”, come ulteriore verifica della
bontà delle azioni intraprese dalle diverse aree di intervento pubblico, al pari del controllo che
effettuano gli imprenditori sulla soddisfazione riscontrata nei loro prodotti.
Queste esigenze, di cui la Regione Lazio si rende interprete, devono essere estese anche a tutti
gli altri enti pubblici che operano a favore del cittadino, su risorse pubbliche. Per divenire
concrete devono basarsi su due paradigmi: da un lato una moderna struttura di rete
informatica e dall’altro una corretta struttura “informativo-statistica”.
La rete di e-government, attualmente in fase organizzativa, si estende in ambito comunale,
provinciale, regionale, nazionale. Questa deve assicurare concretezza operativa alla necessità
del riordino della enorme mole di archivi esistenti, giacenti in modo spesso disordinato nelle
diverse strutture pubbliche regionali e/o degli altri enti locali e nazionali.
iv
Questa “ricchezza” informativa deve quindi trovare un “contenitore” unico in grado di offrire
un valore aggiunto alla attività faticosa di chi desidera governare avendo in mente i
comportamenti virtuosi degli investitori privati.
L’obiettivo di questo studio condotto dall’Assessorato Personale, Informatica e Statistica,
attraverso il Sistema Statistico Regionale, si inquadra quindi nell’ottica di recupero e
valorizzazione delle diverse fonti informative esistenti per creare un pannello di governo che
possa facilitare scelte strategiche e consentire gestioni oculate e moderne delle risorse
disponibili a favore, sia dei cittadini, che dello sviluppo economico.
Rilevo che una Pubblica Amministrazione moderna costituisce un anello fondamentale
dell’intero sviluppo socio-economico del territorio. Una struttura pubblica all’altezza delle
aspettative quale fornitore di servizio nel moderno processo produttivo, diviene punto di forza
essenziale per lo sviluppo e l’elevazione del benessere generale.
Questo non solo dà certezza di aver bene operato, ma costituisce di per sé l’orgoglio civico di
chi come noi sente tutta intera la responsabilità di dover contribuire al bene delle popolazioni
amministrate.
On. Francesco Storace
v
Presentazione
Il presente studio è realizzato nel piano operativo di ammodernamento dell’attività
amministrativa della Regione Lazio attraverso una duplice strategia: prendere atto dello stato
di arretratezza in cui versava il sistema informativo, ed operare con rapidità a colmare un gap
ormai sempre più profondo tra la società amministrata e l’arretratezza degli strumenti pubblici
per rispondere alle sfide dello sviluppo.
Sul versante della costruzione di una rete di e-government l’obiettivo è legare in un unico e
solidale schema di trasmissione informativa tutti gli enti pubblici della Regione Lazio così da
migliorare attraverso lo strumento informatico la potenzialità operativa e aumentando in tale
modo la produttività pubblica, non solo regionale, ma dell’intero sistema delle autonomie
locali.
Infatti il piano di”e-government”, oggi in fase di avanzata realizzazione, può costituire una
valida risposta al ritardo accumulato in questi anni di mancata introduzione delle tecnologie
informatiche nella Pubblica Amministrazione. Questi strumenti devono essere anche al servizio
del sistema statistico regionale per la diffusione dell’informazione.
Il piano di lavoro nella costruzione di sistemi informativi si identifica in due diverse fasi:
1.
la prima fase della realizzazione di rete di e-government, consente di offrire all’utente
cittadino fin da subito, di accedere a servizi (on line) in modo da facilitare il suo rapporto con
la P.A. in termini di certificazione, ecc.;
2.
la seconda, di medio periodo, permette l’interconnessione tra tutte le amministrazioni e
la condivisione informativa anche con altri soggetti quali famiglie ed imprese, attraverso la
realizzazione di un portale unico (one-stop shops).
Questa seconda fase coincide con la “rivoluzione culturale” che dovrà investire l’operatività
pubblica attraverso una struttura organizzativa che ne migliori l’efficacia nell’intervento
pubblico a favore del miglioramento della vita del cittadino e dell’aumento di competitività del
“sistema Paese” .
Sotto questo profilo la “statistica”rappresenta una funzione strategica, per lo sviluppo della
seconda fase di e-government, attraverso la possibilità dello scambio delle “informazioni” tra i
diversi soggetti coinvolti e non di semplici scambi di dati. Le “informazioni” infatti
provengono da una corretta organizzazione dei dati e metadati.
La statistica che per definizione costituisce la “scienza dello Stato” consente attraverso gli
strumenti metodologici che le sono propri, di avere attraverso una base di flussi informativi,
realizzata secondo un criterio organizzativo a rete nei “sistemi statistici” nazionali e locali, la
conoscenza dei fenomeni socio-economici. Inoltre una buona organizzazione statistica consente
vi
l’adozione di linguaggi standard per lo scambio tra tutti i soggetti interessati di “polis di
governo”, effettuate su dati (e metadati), così da assicurare l’adozione di politiche più
adeguate in termini di efficacia, efficienza ed economicità, e la loro verifica, attraverso la
misura della soddisfazione dell’utente (customer).
La Regione Lazio ha quindi attraverso il SISTAR-Lazio attuato la funzione operativa del
“Federalismo Statistico”così da consentire la partecipazione delle strutture statistiche
provinciali e comunali, identificando attraverso il “Piano Statistico Regionale” gli strumenti
più adeguati per l’uso di indicatori appropriati e condivisi da applicare alle metodologie di
programmazione pubblica.
Allo stato si osserva che nel quadro dell’organizzazione statistica esistente si evidenziano due
grandi aggregati informativi: le informazioni derivanti da indagini campionarie o dai
censimenti
e
quelle
derivanti
dall’attività
amministrativa
(giacimenti
informativi
amministrativi). Questi giacimenti costituiscono un grande serbatoio di dati che possono
soddisfare esigenze informative a più basso costo rispetto ai primi, solo se questi sono
organizzati con criteri metodologici adeguati. Legare le informazione dei censimenti con gli
archivi amministrativi consente di abbassare i costi di produzione informativa, di ottenere
informazioni dinamiche territorializzate (Geographich Information System - G.I.S.) consente
inoltre di aggiornare e verificare lo stato degli archivi esistenti.
Sul versante della organizzazione statistica per l’e-government si è preso atto che a fronte di
giacimenti informativi di grande consistenza distribuiti in ogni “ufficio”operativo pubblico
l’informazione statistica ricavabile è a causa di una generale disattenzione “ di politica
dell’informazione” pressoché nulla; essa cioè, non fornisce alcun contributo alle esigenze
conoscitive per le scelte dell’intera pubblica amministrazione. Ciò induce spesso a ricorrere a
commissionare ricerche esterne, facendo lievitare i costi di produzione informativa, per
colmare i deficit informativi, che si generano a causa di questo non intervento organizzativo
nella struttura archivistica degli uffici operativi.
Una ricerca condotta dal Sistema Statistico Regionale aveva evidenziato già all’inizio del 2001
che giacimenti informativi esistenti in soli quattro assessorati della Regione Lazio erano
risultati oltre 400. Questi sono mal organizzati e le informazioni da essi ricavabili sono
pressoché nulle, né queste possono essere confrontabili e/o integrabili con quelle esistenti in
campo nazionale individuate nel Piano Statistico Nazionale.
Preso atto che questa realtà produce di fatto la perdita assoluta delle informazioni necessarie,
per consentire un miglioramento operativo, già all’inizio del 2001 si è avviata una riflessione
approfondita al fine di realizzare un nuovo modello operativo nella organizzazione statistica
della Regione.
vii
A questo scopo con l’ausilio del dipartimento informatica e sistemistica e del dipartimento di
statistica, dell’università “la Sapienza” il SISTAR-Lazio ha avviato lo studio sperimentale per
organizzare le potenzialità informative esprimibili attraverso gli archivi interni e il loro
collegamento con le altre strutture informative giacenti nel più generale sistema statistico
nazionale.
Il risultato dello studio che offriamo alla conoscenza di quanti sono interessati alla nostra
produzione statistica costituisce un patrimonio scientifico di altissimo interesse poiché per la
prima volta si è posto in modo concreto l’avvio di un vero processo di costruzione di quelle
banche dati (data warehouse) che pur espresse come obiettivi operativi in numerose leggi di
produzione nazionale e regionale rimanevano solo desideri comportamentali senza alcun
contributo che consentisse di tradurre quelle normative in azioni concrete.
La presente pubblicazione ha il pregio di segnalare i criteri che si dovranno adottare per
gestire dati di”business”e dei relativi livelli architetturali di Datawarehouse (DW).
E’ questo lo stadio necessario per affrontare con minori spese possibili l’introduzione di un
moderno sistema operativo che correlato al programma di e-government potrà realizzare
quella “rivoluzione” copernicana tanto attesa da una società civile che vive una realtà
tecnologica in forte evoluzione innovativa.
Il progetto di DW applicato ad un solo settore operativo quello del settore sociale, che
realizzeremo nell’attuazione del piano statistico regionale sarà la sfida verso il completamento
del più generale disegno di una moderna amministrazione che vuole porsi alla guida dello
sviluppo e del benessere della popolazione amministrata.
Ing. Giulio Gargano
Assessore al Personale,
Informatica e Statistica.
viii
Sommario
Introduzione dell’On.Francesco Storace
Prefazione dell’Assessore Ing.Giulio Gargano
1
2
Sintesi.....................................................................................................................................ix
1.1
Introduzione.....................................................................................................................x
1.2
Descrizione del progetto..................................................................................................xi
1.3
Il Data warehouse .........................................................................................................xiii
1.4
Metadati........................................................................................................................xiii
1.5
Il cruscotto informativo.................................................................................................xiv
1.6
Data mining ..................................................................................................................xiv
1.7
Il piano di lavoro............................................................................................................xv
1.8
La struttura organizzativa e di supporto decisionale........................................................xv
Introduzione ............................................................................................................................1
2.1
Motivazioni e finalità .......................................................................................................1
2.2
Organizzazione in fasi dello studio...................................................................................2
2.2.1
Lo studio di fattibilità ...............................................................................................2
2.2.2
La realizzazione pilota..............................................................................................2
2.2.3
Progetto e realizzazione del sistema..........................................................................3
2.3
3
Contenuti della relazione..................................................................................................3
Il Data Warehouse ...................................................................................................................5
3.1
Problematiche generali .....................................................................................................5
3.2
Dati gestiti da un data warehouse .....................................................................................5
3.2.1
Dati di Business .......................................................................................................6
3.2.2
Metadati ...................................................................................................................7
3.3
Livelli architetturali di un DW .........................................................................................8
3.3.1
Architettura ad un livello ..........................................................................................9
3.3.2
Architettura a due livelli. ..........................................................................................9
3.3.3
Architettura a tre livelli. .........................................................................................11
3.4
Accesso ai dati di un DW ...............................................................................................12
3.4.1
Interfaccia utente....................................................................................................13
3.4.2
Funzionalità di navigazione e metadati ...................................................................14
4
5
6
7
Il sistema informativo statistico della Regione Lazio .............................................................18
4.1
Architettura generale proposta per il sistema ..................................................................18
4.2
Utenti e livelli di accesso ...............................................................................................20
4.3
Dati e metadati ...............................................................................................................21
4.4
Gli studi pilota e la loro attuazione .................................................................................22
Lo studio pilota......................................................................................................................23
5.1
L'assessorato delle politiche sociali ................................................................................23
5.2
Tipologia delle fonti informative....................................................................................24
5.3
L'analisi delle fonti informative......................................................................................25
Classificazione delle fonti ......................................................................................................26
6.1
Organizzazione dello schema dei metadati .....................................................................26
6.2
Criteri di classificazione delle fonti ................................................................................31
6.3
Tabelle descrittive delle Entità e delle Relazioni ............................................................32
6.3.1
Descrizione delle Entità..........................................................................................32
6.3.2
Descrizione delle Relazioni ....................................................................................35
Il prototipo.............................................................................................................................37
7.1
7.1.1
Ristrutturazione dello schema E-R..........................................................................38
7.1.2
Schema relazionale.................................................................................................39
7.2
8
Descrizione del prototipo ...............................................................................................37
Manuale utente ..............................................................................................................40
7.2.1
Prerequisiti per l’utilizzo dell’applicazione.............................................................40
7.2.2
Avvio, navigazione, gestione dei dati e ricerche .....................................................41
7.2.3
Sezione “Catalogo Sorgenti”..................................................................................42
7.2.4
Sezione “Gestione del Thesaurus”..........................................................................64
7.2.5
Sezione “Ricerche” ................................................................................................65
Proposta operativa .................................................................................................................73
8.1
Fase 1: Realizzazione del data warehouse di primo livello .............................................73
8.1.1
Attività 1.1 - Analisi ...............................................................................................73
8.1.2
Attività 1.2 - Progettazione (dati e metadati)...........................................................73
8.1.3
Attività 1.3 Realizzazione (metadati)......................................................................74
8.1.4
Attività 1.4 Realizzazione (dati) .............................................................................74
8.1.5
Attività 1.5 Sperimentazione ..................................................................................74
8.2
Fase 2: Realizzazione del data warehouse di secondo livello ..........................................74
8.2.1
Attività 2.1 Estensione dei requisiti ........................................................................74
8.2.2
Attività 2.2 Individuazione delle nuove tematiche di interesse ................................74
ii
8.2.3
Attività 2.3 Progettazione .......................................................................................75
8.2.4
Attività 2.4 Realizzazione (dati, metadati e data mart) ............................................75
8.3
Fase 3: Estensione del data warehouse di secondo livello ...............................................75
8.4
Riepilogo delle attività ...................................................................................................75
8.5
Gantt..............................................................................................................................79
8.6
Elenco dei deliverable ....................................................................................................80
8.7
Gruppo di lavoro............................................................................................................81
9
10
Appendice A: Elenco delle fonti informative analizzate .........................................................82
Allegato A : Il prototipo "Catalogo Sorgenti"...................................................................117
iii
2 Introduzione
Il presente documento costituisce la relazione finale dell'attività svolta dal Dipartimento di
Informatica e Sistemistica dell'Università di Roma "La Sapienza" (DIS nel seguito) nell'ambito
dello Studio di fattibilità commissionato dalla Regione Lazio.
2.1 Motivazioni e finalità
La L.R n.14/99 sul decentramento amministrativo nel Lazio all’art.32 promuove l’attivazione
del Sistema Informativo-Statistico sia regionale che delle Amministrazioni locali in essa
operanti (SIARL). In particolare la L.R. n.14/99 afferma che la Regione Lazio dovrà utilizzare
tale sistema al fine di verificare e misurare l’efficacia delle proprie attività. Tale sistema dovrà
da un lato essere integrato con sorgenti informative preesistenti, dall’altro servire da supporto
per l’attività di enti esterni autorizzati ad accedere alle informazioni raccolte.
Il Sistema Informativo-Statistico Regionale si profila, quindi, come un vero e proprio data
warehouse, in cui dovranno confluire informazioni che rappresentano le grandezze di interesse
per le attività dei vari uffici della regione Lazio legate al territorio amministrato. Si può
realisticamente assumere che una grossa quantità di informazioni utili al conseguimento degli
obbietivi imposti dalla L.R. 14/99 siano detenute, sotto varie forme, nei sistemi informativi di
numerosi soggetti, sia pubblici che privati, distribuiti sul territorio regionale.
Il progetto è molto ambizioso e di notevole complessità, e presenta caratteristiche fortemente
innovative a livello nazionale. In tal senso si osserva che non si hanno attualmente nella
Pubblica Amministrazione esempi significativi di integrazione di sorgenti di dati così numerose
ed eterogenee. Inoltre, si profilano una serie di problemi per quanto riguarda la proprietà dei
dati, essendo le singole amministrazioni tipicamente riluttanti a cederli e a condividerne l’uso.
Questo tipo di difficoltà potrebbe tuttavia essere risolto in un contesto di reciprocità, cioè
concedendo a tali amministrazioni la possibilità di accedere al Sistema Informativo-Statistico
Regionale, ed anche a prelevare da esso dati integrati.
Tutti questi motivi suggeriscono una strategia di realizzazione graduale nel tempo del progetto.
Ciò consentirà di valutare in modo appropriato le scelte tecniche e i vantaggi per
l’amministrazione e per ridurre i costi complessivi di realizzazione, e di raffinare le strategie e
le tecniche in sede di realizzazione definitiva. Più precisamente si propone un’articolazione in
tre fasi, descritte in dettaglio nella prossima sezione:
? ? studio di fattibilità,
? ? realizzazione pilota,
? ? progettazione e realizzazione del sistema.
2.2 Organizzazione in fasi dello studio
2.2.1 Lo studio di fattibilità
Questa fase ha come obbiettivi l’analisi del problema, l'analisi dello stato dell'arte, la
determinazione della strategia complessiva e la definizione dettagliata delle specifiche della
seconda fase. In particolare si intende individuare un settore delimitato su cui avviare, nella
seconda fase, una realizzazione pilota.
Gli ostacoli più rilevanti alla fruizione di informazioni distribuite in archivi di diversi enti
risiedono, oltre che nella semplice conoscenza dell’esistenza delle varie sorgenti informative,
nella accuratezza della descrizione del contenuto informativo delle sorgenti, sia dal punto di
vista semantico che dal punto di vista più strettamente tecnico.
Queste difficoltà possono essere superate solo attraverso la messa a punto di una metodologia
per la descrizione formale delle sorgenti informative, metodologia che, unitamente alla
individuazione di un' architettura di riferimento, costituisce l'obbiettivo principale dello studio
di fattibilità.
Per raggiungere tale risultato sarà necessario procedere ad un censimento delle sorgenti
informative, censimento che evidenzierà le inevitabili differenze nelle caratteristiche delle varie
fonti. Tali differenze riguardano sia le tipologie di sorgenti, sia le caratteristiche dei dati
contenuti.
La metodologia così individuata permetterà di raccogliere le caratteristiche delle sorgenti
informative necessarie per una loro classificazione. Tali caratteristiche saranno memorizzate in
una base di metadati, sulla quale verranno definite opportune interfacce di interrogazione e
navigazione.
I risultati di questa prima fase rappresentano il primo passo per la definizione dell’input da
fornire alle procedure automatiche di popolamento del data warehouse, da realizzare nella terza
fase del progetto.
Le metodologie descritte e le specifiche dell’interfaccia di navigazione verranno sperimentate
sul settore pilota durante la seconda fase.
2.2.2 La realizzazione pilota
Come specificato sopra, lo studio di fattibilità non prevede al suo interno un’attività di
prototipazione, ma piuttosto la sua specifica. Il prototipo sarà invece realizzato nella seconda
fase. La realizzazione pilota ha dunque come obbiettivo la convalida delle metodologie definite
nella prima fase e del corretto soddisfacimento dei requisiti utente. A tal fine, sarà necessario
individuare uno specifico settore di interesse. Tale settore deve godere di due caratteristiche:
2
significatività e rappresentatività. Con la prima intendiamo che in tale settore ricadano
meccanismi decisionali ed ambiti di azione politica che siano percepiti come significativi per
l’Amministrazione Regionale. La realizzazione pilota in tale settore deve pertanto poter
consentire una piena valutazione dell’efficacia, in termini di benefici pere l’Amministrazione,
dell’azione proposta. Con rappresentatività intendiamo invece la garanzia che nel processo di
realizzazione pilota siano effettivamente toccate tutte le problematiche che lo studio di
fattibilità ha individuato come centrali e critiche per la realizzazione definitiva del sistema,
quali ad esempio la varietà nella tipologia delle sorgenti informative e la ricchezza nella
struttura dei metadati.
2.2.3 Progetto e realizzazione del sistema
Questa terza ed ultima fase è ovviamente anche la più cospicua ed impegnativa, ed è articolata
su tre interventi:
? ? ingegnerizzazione del sistema pilota (interrogazione e navigazione nella base dei metadati);
? ? popolamento della base dei metadati su tutti i settori di interesse per la Regione Lazio;
? ? costruzione del data warehouse, con la realizzazione degli opportuni moduli di raccolta e
riconciliazione dei dati dalle sorgenti informative di interesse.
La realizzazione di questi tre interventi dovrà essere demandata a soggetti industriali, i quali
agiranno nell’ambito delle metodologie individuate e definite con dettaglio a livello di studio di
fattibilità.
Grazie ai risultati delle due fasi precedenti, ed all’esperienza in esse maturata, dovrebbero
esistere tutti i presupposti per una stima dei relativi costi e per una pianificazione e
programmazione di massima.
2.3 Contenuti della relazione
L'attività di ricerca condotta dal DIS ha portato al completamento delle due prime fasi, ovvero
lo studio di fattibilità e la implementazione del caso di studio pilota relativo alle politiche per il
Sociale. Inoltre, è stata effettuata una stima dei tempi e dei costi necessari alla realizzazione del
sistema informativo statistico relativo al settore Sociale.
La presente relazione descrive i risultati ottenuti, così esposti nel seguito:
? ? la sezione 2 contiene una introduzione alle problematiche relative ai Data Warehouse ed
alle relative possibili scelte architetturali;
3
? ? la sezione 3 descrive la proposta metologica per la realizzazione del Sistema
Informativo Statistico della regione Lazio, descrivendo l'architettura prescelta per la sua
attuazione, la pianificazione delle attività previste e le specifiche per lo studio pilota;
? ? la sezione 4 descrive lo studio pilota, mostrando le problematiche del settore Sociale e la
tipologia
delle
fonti
informative
coinvolte;
l'elenco
puntuale
delle
fonti
informativecensite è mostrato, invece, in appendice A;
? ? la sezione 5 mostra la struttura utilizzata per la classificazione delle fonti, descrivendo
nel dettaglio lo schema di una base di metadati, contenente tutte le informazioni
necessarie alla individuazione ed al reperimento dei dati di interesse;
? ? la sezione 6 descrive il prototipo realizzato per il caso pilota, fornendo un manuale di
utilizzo dello stesso;
? ? la sezione 7 mostra la stima dei tempi e dei costi previsti per la realizzazione del
Sistema Informativo Statistico relativo al settore Sociale.
4
3 Il Data Warehouse
3.1 Problematiche generali
Il data warehouse è la risposta più efficace all’esigenza di comprendere ed analizzare i fattori
chiave delle proprie attività produttive, siano esse di tipo imprenditoriale o di tipo
amministrativo. L’obbiettivo ultimo del data warehouse è, difatti, quello di ricavare un
vantaggio strategico dalle proprie informazioni, per poter valutare le scelte fatte in passato e
pianificare quelle future.
Il data warehouse è quindi orientato al supporto alle decisioni, ed è basato sul principio che i
dati presenti nei sistemi informativi di supporto alle attività di base della organizzazione
debbono essere profondamente trasformati per essere efficacemente utilizzati.
Come si vede, quindi l’idea di base di un data warehouse è molto semplice, e consiste
sostanzialmente nell’osservare come le esigenze dei processi decisionali siano profondamente
diverse dal semplice processo di gestione dei dati, e che sia quindi sbagliato tentare di
soddisfarle tutte con un unico ambiente.
I processi legati alla semplice gestione dei dati sono tipicamente transazionali e richiedono
lettura e/o modifica di pochi dati alla volta con tempi di risposta strettissimi. I processi
decisionali invece richiedono l’accesso a quantità di dati anche molto grandi per produrre
risultati sintetici e possono accettare tempi di risposta meno stretti (purchè ragionevoli). Inoltre,
mentre le attività legate alla gestione dei dati sono altamente ripetibili, le richieste dei processi
decisionali variano di volta in volta in funzione delle esigenze.
Una soluzione basata sul concetto di data warehouse affronta il problema in maniera radicale:
visto che i due tipi di processi hanno esigenze così diverse, conviene separare gli ambienti che
li supportano. Un data warehouse è, quindi, un ambiente separato in cui far convergere
(prelevandoli dagli ambienti di produzione) tutte le informazioni utili ai processi decisionali e
su cui costruire tutte le funzioni a supporto di tali processi.
3.2 Dati gestiti da un data warehouse
Per comprendere le possibili architetture concettuali utilizzate nella progettazione di un data
warehouse; risulta necessario premettere un'analisi delle tipologie di dati gestiti da un DW.
Ci sono molti tipi di dati memorizzati nei sistemi informatici. Alcuni sono particolarmente
appropriati per essere gestiti in un data warehouse, altri no. In questa sezione, dopo una
generale caratterizzazione dei dati, verrà identificato il tipico campo di azione di un DW.
5
Le coordinate utili per la classificazione dei dati sono tre:
1. Significato. I dati possono avere significato intrinseco o possono rappresentare qualche
altra cosa che, a sua volta, ha un suo proprio significato. Un esempio della prima
tipologia può essere un libro in formato elettronico, un esempio della seconda può
essere una tabella contenente, provincia per provincia, l'investimento complessivo
effettuato in un certo anno per il settore Sociale. I dati presenti nei sistemi informativi di
una impresa o di un ente amministrativo (business data) cadono quasi sempre nella
seconda categoria. Un caso particolare della prima categoria sono i metadati, che
rappresentano il significato dei dati stessi. Per la valenza particolare che quest'ultimo
tipo di dati riveste, tratteremo questo caso particolare come una terza tipologia di dati.
2. Struttura. I dati possono essere strutturati, essendo definiti in termini di campi collegati
o record e/o aggregati, oppure non strutturati, quando la struttura interna non è ben
definita.
3. Campo di Azione. I dati possono essere personali, o pubblici.
Un corretto campo di azione di un data warehouse dovrebbe comprendere allora dati di
business e metadati nella maggior parte pubblici, sia strutturati che non come mostrato in
Figura 1.
Figura 1 Dati gestiti da un data warehouse
3.2.1 Dati di Business
I dati di business sono necessari alla gestione dell'organizzazione stessa. Essi rappresentano sia
le attività che sono svolte dall’organizzazione sia gli oggetti del mondo reale con i quali
l’organizzazione è solita trattare. È possibile classificare i dati di business in tre distinte
categorie:
6
1. Real-Time
Data.
Rappresentano
lo
stato
corrente
delle
attività
svolte
dall'organizzazione, e ne consentono lo svolgimento. Sono i dati al più basso livello di
dettaglio nell’organizzazione e sono creati, manipolati e acceduti quasi esclusivamente
da sistemi operazionali o personali. Tali dati vengono gestiti tramite Data Base
Management System (DBMS), e sono oggetto delle usuali operazioni di inserimento,
ricerca, modifica e/o cancellazione.
2. Dati Derivati (Derived Data). Sono dati ottenuti dai dati real-time tramite un processo
di trasformazione. Possono esistere sia ad un elevato livello di dettaglio sia in forma
aggregata e, per la loro natura, rappresentano o informazioni puntuali raccolte in un
certo istante temporale o di tipo periodico, fornendo una visione storica dell' attività di
interesse. I dati derivati vengono acceduti esclusivamente in lettura da applicazioni di
supporto alle decisioni (DSS).
3. Dati Riconciliati (Reconcilied Data). Sono dati generati da un processo di
razionalizzazione ed integrazione dei dati real-time provenienti da molteplici sorgenti
dati. Sono, di fatto, un particolare caso di dati derivati, dove il processo di
manipolazione è più di tipo sintattico (risoluzione di omonimie, sinonimie, formato di
memorizzazione, ecc.) che di tipo semantico anche se la loro produzione, ha come
effetto collaterale la creazione ed il mantenimento di un insieme di dati storici. Nei
sistemi di supporto alle decisioni raramente i dati riconciliati sono esplicitamente
definiti, e dove esistono raramente sono fisicamente memorizzati. Il più delle volte,
infatti, sono soltanto il risultato logico di operazioni eseguite sui dati real-time. Come si
vedrà in seguito la costruzione di un livello di riconciliazione dei dati è il passo
fondamentale nella costruzione di un data warehouse proprio perchè l’importanza di tali
dati è stata per lungo tempo trascurata dalle imprese portando alla proliferazione di
inconsistenze tra dati operativi.
Relativamente alla struttura, appare evidente che la maggior parte dei dati di business è di tipo
strutturato; eventuali eccezioni, tipo diagrammi, documenti strategici, ecc., meritano di essere
considerati all'interno di un data warehose, ma solo a valle di una completa gestione dei dati
strutturati.
3.2.2 Metadati
Con l’aumentare della varietà dei dati usati e memorizzati in una impresa, e con l’aumentare dei
diversi usi che di tali dati è possibile fare, nasce la necessità di formalizzarne la descrizione e
l’uso, per assicurare che vengano utilizzati in maniera completa e consistente. I metadati ,
ovvero dati sui dati, soddisfano questa esigenza.
7
Come si può facilmente immaginare, i metadati giocano un ruolo fondamentale anche nel
campo del data warehousing. Infatti, affinchè un data warehouse sia acceduto e mantenuto in
maniera efficiente è necessario conoscere quali dati sono disponibili dove sono collocati, quali
procedure di trasformazione sono state effettuate, etc.
Una classificazione porta ad individuare tre tipologie di metadati:
1. Metadati di servizio, per la costruzione del sistema informativo, ovvero metadati
utilizzati per la creazione e gestione dei dati operazionali. L'origine di questi metadati è
antecedente alla creazione del data warehouse ma il loro ruolo in tale contesto è
essenziale in quanto contengono tutte le informazioni necessarie per l'integrazione e
riconciliazione dei dati;
2. Metadati di controllo, utilizzati dal DW per gestire il funzionamento del data
warehouse stesso. Questa tipologia di metadati realizza il collegamento tra i dati
operazionali e la struttura del DW;
3. Metadati per l'utente finale, pensati per aiutare l'utente del DW nella ricerca delle
informazioni di interesse attraverso l’enorme mole di dati disponibili. Alcuni di questi
metadati sono derivabili dai metadati di cui al punto 1 e 2, altri devono essere raccolti
ad-hoc. Da un punto di vista utente i metadati dovrebbero contenere:
a. l’origine dei dati (ricavabili dai metadati di servizio), in quanto l’utente del data
warehouse ha necessità di conoscere da quale sistema provengano i dati da lui
richiesti;
b. le sequenze di trasformazioni, poichè è fondamentale per un utente conoscere
quale trasformazione è stata applicata ai dati nel passaggio dall’ambiente
operativo al data warehouse;
c. i livelli di accesso, contenenti informazioni relative ai permessi di accesso
disponibili all’utente e a come sia possibile ottenere informazioni al momento
non disponibili;
d. informazioni temporali, che forniscono la data e l’ora dell’ultimo
aggiornamento effettuato e/o del periodo temporale coperto dai dati stessi;
Appare quindi evidente che i metadati rivestono un ruolo fondamentale nel successo di un
progetto di data warehouse.
3.3 Livelli architetturali di un DW
Le architetture concettuali di un DW si possono classificare in base al grado di
disaccoppiamento tra ambiente operazionale ed ambiente decisionale e, di conseguenza, in base
al livello di duplicazione dei dati.
8
3.3.1 Architettura ad un livello
In questo caso non è prevista alcuna ridondanza dei dati. I sistemi decisionali accedono
all’unica copia dei dati in concorrenza con i sistemi operazionali, con conseguente
degradazione delle prestazioni di entrambi (vedi Figura 2).
Il vantaggio è dato dalla minimizzazione del volume dei dati e dall’eliminazione dei problemi
di consistenza causati dalla duplicazione.
L’assenza di qualsiasi trasformazione dei dati operazionali ed in particolare l’assenza di
aggregazioni precalcolate contrasta in modo evidente con le esigenze dell’analisi decisionale.
Operational
systems
Informational
systems
Dati Operazionali
Figura 2 Architettura concettuale ad un livello
I DW con architettura ad un livello sono anche detti data warehouse virtuali, poichè il
disaccoppiamento dall’ambiente operazionale è gestito direttamente dalle applicazioni
decisionali senza il supporto di dati fisicamente organizzati secondo le esigenze dell’ambiente
informativo.
I DW virtuali hanno avuto un iniziale successo dovuto alla rapidità dei tempi di sviluppo. Allo
stato attuale vengono però privilegiate architetture più complesse che forniscono una risposta
più adeguata ai problemi dell’analisi decisionale. L'unico contesto in cui tale approccio ha
ancora una notevole validità è quello in cui la mole dei dati operazionali sia tale da scoraggiare
qualunque forma di duplicazione.
3.3.2 Architettura a due livelli.
In questo caso il disaccoppiamento del DW dai sistemi operazionali è realizzato tramite
l’aggiunta di un livello intermedio di dati replicati (vedi Figura 3).
L'architettura prevede quindi due livelli separati:
1. un livello di dati real-time, cui accedono i sistemi operazionali in lettura e scrittura;
9
2. un livello di dati derivati, cui accedono i sistemi decisionali tipicamente in lettura; in
tale livello sono presenti sia dati di dettaglio che dati aggregati, relativi a finestre
temporali di differenti dimensioni.
I dati derivati sono periodicamente arricchiti tramite processi di estrazione dai dati real-time.
L’integrazione di questi dati avviene contestualmente all’estrazione.
La replicazione dei dati elimina il problema della concorrenza tra sistemi decisionali e sistemi
operazionali; il prezzo pagato è il notevole aumento dello spazio di memorizzazione necessario.
Informational
systems
Operational
systems
Derived Data
Real-time data
Figura 3 Architettura concettuale a due livelli
Il buon grado di separazione tra ambiente decisionale e ambiente operazionale, uniti alla
semplicità architetturale, hanno determinato un’ampia diffusione di questa soluzione,
soprattutto nei casi in cui il processo di derivazione e di integrazione è meno complesso, cioè in
quelle organizzazioni caratterizzate dall’omogeneità dei sistemi operazionali e da un numero
limitato di piattaforme hardware e software.
Una grossa controindicazione a tale approccio è legata al fatto, non sempre compreso, che il
legame esistente tra dati real-time e dati derivati non è affatto lineare: ognuno dei due livelli è,
difatti, composto dall'unione di differenti insiemi di dati parzialmente sovrapposti e,
tipicamente, gli insiemi di dati presenti nei dati derivati provengono da più d'uno degli insiemi
presenti nei dati real-time (vedi Figura 4). Tutto questo produce una notevole complicazione nel
livello di gestione ed aggiornamento dei dati derivati, rendendone difficile la manutenzione.
10
Operational
systems
Informational
systems
Derived Data
Real-time data
Figura 4 Relazioni tra dati real-time e dati derivati
È in tale contesto che nasce il concetto di data mart: un approccio in cui differenti dipartimenti
aziendali realizzano separatamente differenti sistemi per gestire le informazioni, realizzando, di
fatto, un'architettura a due livelli.
In sintesi, un'architettura a due livelli produce risultati utili per attività a breve termine ma non
affronta in modo rigoroso il problema della consistenza e dell'integrità dei dati ed è
strategicamente inefficiente per attività decisionali a medio e lungo termine.
3.3.3 Architettura a tre livelli.
L’architettura a tre livelli nasce dall’osservare che la trasformazione dei dati real-time in dati
derivati non richiede un solo passo come avviene nell’architettura a due livelli ma bensì due
passi che sono :
1. Riconciliazione dei dati provenienti dai diverse sorgenti dati
2. Derivazione dei dati richiesti dall’utente non dai dati real-time, ma dai dati riconciliati.
Questo porta all’architettura di Figura 5. Il livello di riconciliazione richiede la comprensione di
come le differenti sorgenti dati siano tra loro correlate e quale sia il loro ruolo
nell’organizzazione.
11
Informational
systems
Operational
systems
Derived Data
Reconcilied data
Real-time Data
Figura 5 Architettura a tre livelli
Lo scopo del livello di riconciliazione è dunque quello di creare un modello dati che sia
comune a tutta l’organizzazione e che contenga tutte le possibili informazioni di possibile
interesse per gli utenti finali, oggi come nel futuro. Il processo di caricamento dei dati
provenienti dal livello operativo (real-time data) permetterà di eliminare da essi inconsistenze e
irregolarità e di integrarli tra loro in maniera razionale. Nessun nuovo data sarà creato a questo
livello, il valore aggiunto di tale processo sta nella riconciliazione stessa.
Il passo successivo sarà il popolamento del livello dei dati derivati, attraverso un processo di
trasformazione, combinazione ed aggregazione applicato non più ai dati operativi come
avveniva nell’architettura a due livelli, ma direttamente ai dati riconciliati. Tale processo sarà
ovviamente basato sulle esigenze degli utenti finali.
3.4
Accesso ai dati di un DW
Il processo che permette ad un utente di visualizzare e comprendere i dati conservati nel data
warehouse deve:
? ? Avere una interfaccia utente intuitiva e facile da usare;
? ? Avere la capacità di associare ai dati (collegati ad una definita espressione in ingresso)
un insieme di regole formali da utilizzare per selezionarli, manipolarli e trasformarli;
? ? Avere la capacità di conservare tali regole per ogni riutilizzo nel futuro;
? ? Provvedere un accesso a tali regole per usarle o modificarle;
12
? ? Provvedere a identificare un collegamento alle locazioni dei dati per il loro recupero;
? ? Avere la capacità di collegare ai dati prodotti il loro significato, definizione e utilizzo
(metadati);
? ? Avere l’abilità di rappresentare le informazioni richieste in vari modi da quelli testuali a
quelli grafici;
? ? Avere la capacità di passare le informazioni ad altri processi come posta elettronica,
programmi di grafica, etc;
? ? Avere la capacità di costruire e conservare delle procedure che usano varie funzionalità
offerte dal processo.
3.4.1 Interfaccia utente
L’insieme delle applicazioni che realizzano le funzionalità descritte precedentemente sono
raccolte dal punto di vista logico nella business information interface (BII). Nella struttura
logica del BII si distingue l’interfaccia utente, grazie alla quale vengono manipolate le
funzionalità offerte dal BII:
? ? Funzioni di associazione e definizione. Una varietà di tecniche basate sulla grafica, sul
in linguaggio naturale che traducono gli input costituiti da termini orientati alle
funzionalità della organizzazione in termini orientati ai dati e permettono di costruire su
questi delle interrogazioni e trasformazioni con degli strumenti amichevoli. Lo scopo è
di isolare il più possibile l’utente “dal punto di vista informatico” e permettergli di usare
quanto più possibile la terminologia a lui nota. Queste funzioni permettono anche
l’associazione tra dati restituiti e il loro significato.
? ? Funzioni di selezione e manipolazione. Generano comandi SQL o in altri linguaggi di
manipolazione sui dati che utilizzano condizioni di tipo WHERE e di ordinamento sui
dati. Vengono usate dalle funzioni di definizione e associazione.
? ? Funzioni di data management. Sono responsabili degli accessi ai dati che possono
risiedere nel data warehouse ma anche in data store personali. Per gestire tale
responsabilità il data management fornisce informazioni sulle versioni e le validità
correnti dei dati. Inoltre i dati vengono “preparati” per essere esportati verso altri
strumenti esterni. Il data management si basa sulle componenti dell’accesso ai dati per
cui i dati possono essere recuperati da ogni locazione fisica sotto ogni formato.
? ? Funzioni di struttura e presentazione. Trasformano i dati estratti in un formato
richiesto per l’uso. Tale formato varia da un semplice report testuale da stampare a
complessi grafici da vedere e manipolare direttamente.
13
? ? Funzioni di procedure management. Sono procedure che utilizzano le funzionalità
precedenti e che, una volta create, risiedono in una libreria per essere eventualmente
riutilizzate. Il contenuto di una procedura può essere una interrogazione su di una
singola base di dati o una complessa interrogazione distribuita, con relative analisi dei
dati di output e complesse formattazioni dei risultati. Certe procedure possono essere dei
trigger che scattano in determinate circostanze di natura eccezionale o periodicamente
ricorrenti. Ad esempio queste procedure-trigger possono distribuire dei report agli utenti
per avvisarli di situazioni anomale riscontrate nei dati oppure possono invocare
l’aggiornamento periodico dei dati di un utente. Ovviamente, l’uso di tali procedure
viene documentato nei metadati.
3.4.2 Funzionalità di navigazione e metadati
Abbiamo visto che il processo di trasformare i dati contenuti nel data warehouse in
informazione da visualizzare è compito del BII; per far ciò, ha bisogno di un secondo
componente, il business information guide (BIG), per accedere ed usare i metadati che
descrivono i dati nel contesto delle attività svolte dalla organizzazione.
Il BIG permette agli utenti di esplorare il significato dei dati, comprendere come sono usati o
come potrebbero essere usati ed, eventualmente, rilevare errori e discordanze da sottoporre
all’attenzione di coloro che li amministrano.
Vale la pena ricordare che molti degli insuccessi legati all’utilizzazione del data warehouse
sono dovuti alla mancanza di comprensione dei dati in esso contenuti.
I problemi fondamentali per comprendere l’importanza del BIG sono:
? ? più dati sono disponibili, più occorre tempo per trovare qualcosa di utile;
? ? più dati sono disponibili, meno, in percentuale, sono quelli che un qualsiasi utente può
comprendere.
Il BIG dovrebbe essere in grado di risolvere i seguenti quattro punti chiave per l’utilizzo di un
data warehouse:
1) cosa c’è nel data warehouse
2) come si usa quel che c’è
3) dov’è quel che c’è
4) come ottenere quello che c’è.
Possiamo suddividere l’uso del BIG in quattro aree:
Attività di business
Metadati richiesti:
14
1) Definizioni dei termini delle attività svolte dalla organizzazione e dei dati e funzioni
coinvolte. La terminologia, a volte, è composta da un gran numero di sinonimi e
omonimi. Questi metadati aiutano a chiarire come un termine può assumere diversi
significati nelle varie parti di una organizzazione oppure come diversi termini attraverso
la compagnia vogliano esprimere lo stesso concetto.
2) Definizioni dei processi, sotto-processi e loro relazioni.
3) Relazioni tra processi, termini delle attività svolte dalla organizzazione e termini
appartenenti ad altre aree. È ovvio che le aree principali di interrogazione del BIG
non sono nettamente separate, ad esempio una attività può essere capita non solo
attraverso i processi svolti ma anche con la comprensione dei dati prodotti per la quale
può essere necessario sapere a quale parte dell’organizzazione sono destinati quei dati
prodotti, ecc. I “cammini” tra due aree generalmente sono “percorribili” in entrambi i
versi.
Uso:
1) Indagare sul significato dei termini delle attività svolte dalla organizzazione, task e
processi;
2) Indagare su applicazioni e dati usati;
3) Indagare sul contesto in cui agiscono applicazioni o dati;
4) Aggiornare la terminologia.
Organizzazione
Descrive la struttura dell’organizzazione.
Metadati richiesti:
1) Definizioni sulle strutture dell’organizzazione e ruoli individuali.
2) Responsabilità all’interno dell’organizzazione per applicazioni e dati. Ad esempio
responsabilità per la distribuzione, la qualità e accesso ai dati.
Uso:
1) Inviare richieste a un responsabile. Ad esempio per richiedere il permesso di accesso a
dei dati o per avvisare di aver riscontrato incongruenze nei dati;
2) Indagare sulle responsabilità di applicazioni o qualità dei dati;
3) Aggiornare le responsabilità individuali.
Applicazioni
Documenta come il sistema informativo ha implementato nel corso degli anni le procedure
usate dalla organizzazione.
Metadati richiesti:
1) Definizioni delle applicazioni e procedure;
15
2) Definizioni di interrogazioni e report, e loro relazioni con applicazioni e processi;
3) Descrizioni del codice di interrogazioni e report. Per utenti più abili che vogliono
modificare o sfruttare queries o reports già esistenti;
4) Definizioni di interrogazioni, parametri e valori permessi. Descrive una specifica area di
funzioni che modificano interrogazioni parametriche. Il BIG dà la lista dei parametri e
valori permessi per la personalizzazione delle interrogazioni e dei report;
5) Descrizione dei dati prodotti o usati in interrogazioni e report.
Uso:
1) Ricerca di applicazioni esistenti. Per evitare di riscrivere applicazioni, o procedure già
esistenti. L’approccio a tali metadati è analogo a quello ai metadati dei termini ed
attività tipiche dalla organizzazione;
2) Scoprire che dati ed applicazioni sono collegati. Una completa comprensione delle
applicazioni è favorita dalla conoscenza dei dati che esse usano;
3) Usare le interrogazioni ed i report disponibili;
4) Supportare la personalizzazione di interrogazioni e report.
Dati
La parte dati include sia la descrizione ed il significato dei dati dal punto di vista del loro
significato all'interno della organizzazione sia dal punto di vista della loro struttura, ovvero il
tipo, il livello di aggregazione,ecc.
Metadati richiesti:
1) Descrizione delle entità principali, classificazione dei dati entro le aree delle attività
svolte dalla organizzazione;
2) Descrizione tecnica dei dati. Le entità astratte individuate nella fase precedente si
traducono in file, tabelle, viste ed altre strutture fisiche. Le informazioni reperibili
includono nomi e sinonimi, locazioni, modalità di accesso e dimensioni. Gli attributi
trovano la loro corrispondenza fisica in colonne di tabelle o campi di record con relative
tipologie, lunghezze dei campi e valori permessi;
3) Traduzioni di campi codificati. Sono le classiche tabelle di conversione o che
contengono la descrizione estesa corrispondente a codici e acronimi. Possono essere
considerati anche dei veri e propri dati del business in quanto possono essere
implementati fisicamente nei database e possono cambiare;
4) Regole di derivazione. Durante il popolamento del data warehouse subiscono una serie
di trasformazioni di cui si deve essere a conoscenza se si vogliono interpretare
correttamente i dati: ad esempio bisogna conoscere qual è il livello di aggregazione a
cui si riferiscono i dati, cioè se una vendita si riferisce alla somma delle vendite
16
giornaliere o settimanali o mensili ecc. Le regole di trasformazione possono essere
descritte testualmente o con l’esposizione più dettagliata di algoritmi e codici;
5) Stato di aggiornamento dei dati e scheduling. Le informazioni di scheduling descrivono
quanto spesso o quando vengono aggiornati i dati. Lo stato di aggiornamento dei dati
viene qui spesso rappresentato al livello di gruppi di dati, mentre per una informazione
più dettagliata a livello di record e campi bisogna far uso dei timestamp presenti nel data
warehouse;
6) Statistiche sulla utilizzazione dei dati. Utili soprattutto per l’amministratore che vede
come e quando sono usate le informazioni, può essere utile anche all’utente finale
occasionalmente quando definisce la scelta dei dati da visualizzare con nuove
interrogazioni .
7) Informazioni sulla attendibilità e/o qualità dei dati.
Uso:
1) Conoscere il significato dei dati. Si permette anche alle persone appartenenti ad diverse
aree di una organizzazione di attribuire un significato unico ai dati e usarli in maniera
non conflittuale, il che permette una migliore comunicazione fra diverse parti della
organizzazione;
2) Localizzazione dei dati. Si permette di rintracciare con facilità i dati ricercati e di ridurre
i costi associati alla generazione di dati cercando di vedere se questi sono già stati
estratti;
3) Decidere un appropriato uso dei dati;
4) Supportare lo sviluppo di nuove interrogazioni;
5) Dare un significato a campi codificati;
6) Supportare l’amministrazione del data warehouse. L’amministrazione potrebbe rendersi
conto che è inutile mantenere dati che non vengono più utilizzati;
7) Ottenere informazioni sulla qualità dei dati.
17
4 Il sistema informativo statistico della Regione Lazio
Come detto precedentemente, si prevede di utilizzare un approccio di tipo data warehouse, cioè
basato sulla acquisizione dei dati dalle diverse sorgenti informative, e sulla loro importazione
ed integrazione in un’unica base di dati. Questa via risulta più praticabile rispetto ad una
federazione di basi di dati eterogenee, di fatto preclusa dalle problematiche di accesso in tempo
reale a dati detenuti e gestiti da molteplici amministrazioni, che potrebbero essere riluttanti a
concedere l’accesso diretto ai proprio archivi.
Tuttavia, rispetto all’approccio tradizionale di data warehousing, ipotizzando che i dati
disponibili possano essere già aggregati a diversi livelli, si introducono nel processo di
integrazione e riconciliazione anche aspetti relativi alla omogeneizzazione dei differenti livelli
di aggregazione rispetto ad attributi temporali e/o spaziali, nonché un'analisi della loro
qualità.
L’architettura data warehouse, rispetto ad una federazione di basi di dati, consente di ottenere
una elevata affidabilità del sistema, ed una maggiore efficienza nella risposta ad interrogazioni.
Inoltre, a partire da un data warehouse, risultano semplificate le procedure necessarie ad
estrarre data mart, ad esempio sotto forma di viste materializzate, per particolari tipologie di
utenza. Naturalmente, dovendo gestire informazioni storicizzate e soggette ad evoluzione
temporale, sarà necessario predisporre opportuni moduli di importazione di dati che permettano
in maniera semi-automatica l’aggiornamento periodico del data warehouse e la sua
“storicizzazione”, arrivando a quella che viene tecnicamente definita una “base di dati
persistente”, in cui cioè è possibile risalire sia alle informazioni correnti, sia ai valori relativi ad
istanti precedenti.
4.1 Architettura generale proposta per il sistema
In figura 1 possiamo vedere una rappresentazione schematica dell’intero sistema con le
sottoparti che lo compongono. Le sorgenti dati possono essere sia esterne che interne,
provenienti da attori diversi e caratterizzate da diversa natura. L'architettura prevista
corrisponde a quella di una data warehouse a tre livelli e permette di distinguere quattro
componenti essenziali:
1. Acquisizione dati: raggruppa tutte le funzioni di acquisizione delle informazioni, in cui
eventuali discrepanze tra le varie sorgenti informative (dati operazionali) vengono
risolte con il fine ultimo di alimentare la base di dati principale con dati omogeneizzati,
sia rispetto al tipo che al livello di aggregazione;
18
2. Gestione dei dati: nel data warehouse vengono gestiti sia i dati (dati riconciliati) veri e
propri che la loro descrizione (metadati). I dati sono proprio le informazioni sul sociale
di cui .la regione ha bisogno: il numero di anziani per singola provincia o il reddito
medio dei pensionati, ecc. I metadati sono informazioni relative alla struttura dei dati
stessi, al sito di provenienza, alla loro organizzazione originaria, alla data dell' ultimo
aggiornamento, ecc.
3. Interrogazione da parte degli utenti: questo livello prevede una molteplicità di
meccanismi di interrogazione, meccanismi che tengono conto delle differenti necessità e
conoscenze degli utenti. In particolare si prevede la possibilità di:
a. effettuare interrogazioni dirette sui dati riconciliati (analisti del sistema
statistico);
b. interrogazioni su viste (utenti esterni);
c. creazione di dati derivati, a partire dai dati riconciliati (data mart) utilizzabili da
strumenti evoluti per effettuare l'analisi dei dati (utenti esperti).
ACCESSO
INTERNET / INTRANET
INTERROGAZIONE
MODULO DI
INTERROGAZIO NE
INTERROGAZIONE
MODULO DI
INTERROGAZIONE
MODULO DI
INTERROGAZIONE
VISTA
UTENTE
DATA MART
TEMATICO
GESTIONE
DATI
METADATI
SCHEMA
CONTROLLO
ACCESSI E
RISERVATEZZA
DATI
METADATI
DI SERVIZIO
ACQUISIZIONE
MODULO
MOD
ULO DI
ESTRAZIONE E
AGGREGAZIONE
SORGENTE
INFORMATIVA
MODULO DI
ESTRAZIONE E
AGGREGAZIONE
SORGENTE
INFORMATIVA
MODULO DI
ESTRAZIONE E
AGGREGAZIONE
SORGENTE
INFORMATIVA
Figura 1 - Architettura di riferimento
19
4. Accesso al sistema: l'accesso al sistema avviene tramite rete, basata su una connessione
di tipo Internet/Intranet. L'accesso può essere quindi garantito tramite un semplice
browser web (e.g., Internet Explorer o Netscape), evitando così tutte le problematiche di
distribuzione del software di accesso, ed ampliando così il potenziale bacino di utenza
del servizio
Integrati a vari livelli nell'architettura sono gli aspetti riguardanti il controllo degli accessi e le
garanzie di riservatezza dei dati, che rivestono un'importanza cruciale data la natura particolare
dell'applicazione, la molteplicità dei dati coinvolti, e l'accessibilità tramite rete da parte di
un'utenza eterogenea.
4.2 Utenti e livelli di accesso
Un'analisi dell'utenza porta alla individuazione di tre figure distinte:
1. Utenti esterni: utenti del territorio (in particolare gli enti locali, le società e le
associazioni operanti nel campo) possono essere particolarmente interessati ad una
efficace e tempestiva informazione sull’andamento dei bisogni di assistenza sociale, sia
per programmare interventi specifici sia per partecipare alla fornitura di servizi. Per la
stessa natura distribuita degli utenti la soluzione obbligata è quella di analisi pubblicate
su Internet o di semplici applicativi web che consentano analisi più mirate.
2. Decisori interni: coloro che all’interno della Regione devono prendere decisioni che
coinvolgono il fenomeno dell’assistenza sociale hanno necessità di ottenere rapidamente
informazioni sul fenomeno stesso e quindi richiedono dati aggiornati e strumenti
semplici che diano in modo chiaro e sintetico l’andamento del fenomeno negli specifici
settori di competenza. Essi hanno quindi bisogno di uno strumento che con semplicità
consenta la navigazione dei dati o la visualizzazione di indicatori significativi. Anche
tale dispositivo può essere basato su applicativi internet.
3. Analisti del Settore Statistico: i semplici strumenti di analisi e navigazione affidati ai
decisori interni rispondono a molte ma non a tutte le necessità informative. Risultano
quindi necessarie analisi più sofisticate, basate su modelli statistici complessi e che
coinvolgono in maniera non elementare molte variabili. Tali utenti devono quindi
disporre di applicativi statistici di elevata potenza che permettano le analisi necessarie.
Coerentemente, gli strumenti di distribuzione dei dati e delle informazioni saranno almeno tre:
uno per gli utenti esterni, di tipo molto semplice ed immediato, basato sul web, uno per la
consultazione e l’analisi dei dati da parte dei decisori interni, in grado di permettere semplici
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analisi e navigazioni dei dati, anch’esso basato su servizi web, ed infine uno strumento di
analisi statistica avanzato a disposizione degli analisi del Sistema Statistico.
4.3 Dati e metadati
Come esposto precedentemente, per realizzare un data warehouse, in particolare se vogliamo
che esso possa essere arricchito da nuove sorgenti informative e ripopolato periodicamente, è
necessario produrre una descrizione formale della struttura e della semantica degli archivi di
riferimento. Queste informazioni prendono il nome di metadati.
I metadati descrivono, quindi, sia lo schema dei dati (metadati propriamente detti), sia altre
informazioni necessarie per realizzare le procedure d’integrazione e riconciliazione (metadati di
servizio).
È opportuno notare che già la sola raccolta e organizzazione dei metadati renderebbe agevoli
attività che attualmente vengono condotte con grande difficoltà. Infatti, osservando i metadati,
sarebbe possibile per un utente conoscere quali sono le sorgenti che contengono informazioni
attinenti l’argomento di studio, e, osservando i metadati ausiliari, valutare la potenziale utilità di
tali sorgenti.
La natura dei metadati è in parte dipendente dalla specifica sorgente informativa, in parte
dipende, invece, da quali sono le caratteristiche rilevanti per determinare l’utilità di una
sorgente. La struttura stessa dei metadati non è quindi determinabile a priori, ma solo dopo
un’attenta analisi delle tipologie di sorgenti informative da integrare.
In sintesi possiamo distinguere le seguenti tipologie di metadati:
? ? metadati statistici: l’insieme di regole e definizioni che descrivono il processo di
acquisizione e convalida al fine di rendere statisticamente significativi i dati, nonché le
informazioni che descrivono le caratteristiche organizzative della sorgente informativa;
? ? metadati semantici: l’insieme di informazioni atte a descrivere il significato delle
variabili statistiche anche a chi non ha conoscenze specifiche del fenomeno di interesse;
? ? metadati tecnici: le informazioni tecniche relative alla organizzazione e memorizzazione
fisica delle variabili e dei processi elaborativi associati.
Tali metadati saranno opportunamente organizzati e memorizzati nella base di dati e agli utenti
autorizzati ne sarà consentita l’interrogazione e la navigazione, al fine di acquisire conoscenza
diretta non solo sul contenuto del data warehouse, ma sulla struttura stessa delle sorgenti
informative. La navigazione avverrà attraverso un opportuno strumento di interfaccia, basato
sui protocolli web, che permetterà di interrogare la base dei metadati.
Oltre alla ricerca diretta tramite la combinazione di parole chiave e, ad esempio, alla
definizione di periodi temporali di interesse o di specifiche aggregazioni geografiche il sistema
21
dovrà prevedere un semplice thesaurus, utile per ricercare argomenti collegati (e.g., sinonimi).
Una proposta pratica per arricchire i metadati con questa struttura aggiuntiva è mostrata in
sezione 5.
Da notare che la realizzazione di questo strumento di ricerca basato sui metadati potrà avvenire
semplicemente a valle dell’attività di censimento delle sorgenti informative, ancor prima della
definizione dello schema del data warehouse e dell’inizio del suo popolamento, che si presume
sensibilmente più impegnativo e costoso.
4.4 Gli studi pilota e la loro attuazione
Una volta individuata un'architettura di riferimento, l'attività è proseguita individuando un
settore di interesse che potesse servire come studio pilota per le successive attività. Il settore
prescelto doveva essere, da un lato, sufficientemente articolato (i.e., ricchezza di tipologie di
fonti informative, di utenti, di meccanismi di accesso, ecc.) da portare alla corretta
individuazione delle problematiche generali da affrontare e, dall'altro, sufficientemente
circoscritto da essere dominabile nel contesto di uno studio di fattibilità. Un'analisi preliminare
ha portato alla individuazione di un insieme di possibili settori:
1) Turismo (Cultura/Sport/Spettacolo)
2) Agricoltura
3) Formazione professionale e scuola
4) Servizi sociali
Tra di essi, sulla base delle indicazioni fornite dalla Regione Lazio, è stato scelto il settore dei
servizi sociali.
Una ricognizione, non esaustiva, delle sorgenti informative afferenti a tale settore, ha permesso
di individuare una classificazione delle tipologie di fonti disponibili, delle problematiche
connesse alla estrazione e riconciliazione dei dati e delle metodologie da utilizzare.
Sulla base dei risultati ottenuti, è stata dettagliata e modificata l''ipotesi architetturale discussa
nella sezione 3.1, arricchendo in particolare la parte relativa ai metadati (vedi sezione 5).
Si è proceduto, poi, alla realizzazione di una base di dati dimostrativa, popolandola con i dati
estratti dal settore pilota (sezione 6).
22
5 Lo studio pilota
5.1 L'assessorato delle politiche sociali
La programmazione e gestione del sistema sociale è un’attività impegnativa e costosa, di
grande rilevanza e che richiede scelte coordinate fra i diversi livelli di intervento.
Una quantità ingente di risorse nazionali e locali viene destinata al supporto diretto e indiretto
delle fasce della popolazione più deboli dal punto di vista economico e sociale. Alla base
dell’elaborazione di tali politiche deve essere posto un sistema di conoscenze del settore che
abbia le caratteristiche della completezza, dell’attualità, della flessibilità e della coerenza con
gli obiettivi fissati.
Dal punto di vista del fabbisogno informativo, la programmazione delle politiche di intervento
sociale è, innanzitutto, conoscenza dei problemi: conoscenza che deve essere sia di tipo
quantitativo che qualitativo dei singoli fenomeni che delle correlazioni fra loro esistenti. Il
fenomeno sociale, per quanto “visibile” e discusso nelle sedi più disparate, si caratterizza per la
perdurante carenza di sistematiche informazioni qualitative/quantitative. Le statistiche
disponibili si riferiscono quasi esclusivamente a poche variabili legate a singoli aspetti
dell’assistenza sociale che, spesso, riescono a descrivere solo una parte del fenomeno
complessivo. Inoltre, la programmazione degli interventi nel territorio effettuata dalla regione e
dagli enti locali non risulta sempre coordinata e questo penalizza l'efficacia delle politiche di
intervento stesse. Infine, gli interventi programmati all’interno della regione devono tenere
conto della variabilità, all’interno del territorio regionale, della percentuale di incidenza di
specifiche categorie di popolazione e dei bisogni sociali connessi.
L’importanza di un sistema informativo sui bisogni sociali è quindi legato alla
razionalizzazione e all’ottimizzazione delle forme di intervento: l’ampliamento del campo di
osservazione del fenomeno a una molteplicità di forme di assistenza sociale (assistenza agli
anziani, alle famiglie, alle persone malate bisognose di assistenza domiciliare, ecc.) pone
problemi di coordinamento fra le diverse politiche di intervento per evitare il rischio di non
considerare o sottovalutare interventi a favore di specifiche problematiche di intervento.
Di non minore importanza è l’aspetto relativo alla progettazione di nuovi strumenti di
assistenza: la conoscenza quantitativa e qualitativa della realtà sociale permette di meglio
realizzare nuovi progetti di intervento sociale, indirizzati verso categorie della popolazione che
siano bisognose ma non beneficiarie degli attuali interventi. Il problema di un’approfondita
conoscenza del fenomeno sociale è inoltre importante nella programmazione di interventi di
tipo nuovo che non si limitano all’assistenza sociosanitaria e/o all’erogazione di contributi
23
economici diretti o indiretti. Infatti, esperienze significative ma ancora poco diffuse mostrano
che forme nuove di intervento possono avere notevoli benefici sia dal punto di vista sociale che
da quello sanitario con un costo economico ridotto; si fa riferimento, ad esempio, a forme di
assistenza domiciliare per persone anziane che vivono sole basata sull’utilizzo di comunicazioni
telefoniche e strumenti per il monitoraggio a distanza.
In conclusione l’approfondita conoscenza “qualitativa” e “quantitativa” del fenomeno sociale è
essenziale per orientare lo sviluppo in direzioni “sostenibili” in cui sia massimo il beneficio
ottenuto senza ulteriori discriminazioni dovute agli aspetti legati al territorio o ai diversi
bisogni. Infatti, conoscere il fenomeno dell’assistenza e misurare gli effetti delle azioni di
intervento, significa “avere in mente” il complesso schema di interazioni esistenti tra chi ha
bisogno e chi si attiva per offrire i beni e servizi necessari a soddisfare tale domanda.
5.2 Tipologia delle fonti informative
Dati utili alla analisi ed al supporto alle decisioni sono presenti, anche se non sempre
immediatamente fruibili, presso molti enti, fra cui la stessa Regione Lazio. Un elenco non
esaustivo delle possibili fonti comprende dati provenienti da:
? ? indagini sui bisogni sociali e sanitari che determinano le categorie della popolazione
bisognosa di aiuto condotte da enti e ministeri (Istat, Ministeri della Sanità , del Lavoro,
della Pubblica Istruzione, Inail, ecc.);
? ? elaborazioni sui bisogni finalizzate alla produzione di statistiche ufficiali, tipicamente
dell’Istat;
? ? monitoraggio degli interventi operati dai comuni e dalle province;
? ? monitoraggio di alcuni indicatori connessi alle problematiche del sociale: livello medio del
reddito, dell’età, ecc..
Alcune di questi flussi di dati nascono già come flussi statistici e sono di norma già aggregati su
periodi temporali più o meno lunghi, altri sono invece nati per altri scopi, e sono quindi dati di
dettaglio da cui bisogna estrarre mediante apposite procedure dati utilizzabili a fini statistici.
Rientrano in questo caso, per esempio, i dati prodotti dall’Amministrazione Regionale che
detiene informazioni sugli interventi finanziati, dati presenti in formato cartaceo perché
provenienti dal processo di autorizzazione e classificazione che la Regione deve svolgere.
Il processo di acquisizione ed integrazione di questi dati può risultare anche notevolmente
complesso, in particolare per i flussi di informazioni che non risiedono (in tutto o in parte) su
supporti elettronici. Pertanto, ogni flusso dati deve essere analizzato separatamente e generare
una specifica applicazione per il suo trattamento. Per maggiore complicazione bisogna dire che
alcuni flussi dati, proprio perché non direttamente prodotti dall’Ente, possono risulatare
24
estremamente volatili, potendo modificarsi senza preavviso in maniera anche sostanziale
oppure interrompendosi del tutto. Questo significa che la base dati atta ad accogliere questi dati
deve essere progettata con estrema attenzione e comunque sarà soggetta a frequenti progetti di
adeguamento.
5.3 L'analisi delle fonti informative
Sulla base di indicazioni fornite da dipendenti della Regione Lazio operanti nel settore Sociale
sono state analizzate e classificate le fonti informative più significative, privilegiando sia
l'interesse che tali fonti rivestivano per il settore in questione sia le caratteristiche di generalità
che tali fonti possedevano, al fine di rendere i risultati ottenuti fruibili in altri contesti. A tal
scopo, sono state incluse nell'analisi sorgenti informative appartenenti ad altri settori (e.g.,
Cultura); si è potuto così validare la correttezza dell'approccio seguito.
In particolare, sono state considerate le “Sorgenti SISTAN” e le “Sorgenti Amministrative”1.
Per quel che riguarda il primo tipo i metadati sono stati presi dal “Piano Statistico Nazionale
1998-2000”, dal “Piano Statistico Nazionale 2001-2003” e dai Cataloghi del SISTAN dell’anno
2000 e precedenti. Per quel che riguarda il secondo tipo, i metadati sono stati prelevati dal
censimento delle sorgenti informative della Regione Lazio (IRELA).
L'analisi delle fonti in questione ha portato alla definizione di uno schema per la gestione dei
metadati, descritto in sezione 5. In appendice A si riporta l'elenco, corredato dalle
caratteristiche essenziali (dati e metadati) di tutte le fonti analizzate.
1
Per “Sorgente Amministrativa” si intende una sorgente di informazione appartenente alla pubblica
amministrazione della Regione Lazio che può essere disponibile in formato cartaceo o digitale all’interno di un
determinato Ufficio.
25
6 Classificazione delle fonti
Come già detto, le sorgenti informative presentano delle inevitabili differenze, differenze che
riguardano sia le tipologie di sorgenti, sia le caratteristiche dei dati in esse contenuti.
Gli aspetti rispetto ai quali le sorgenti possono mostrare caratteristiche differenti riguardano,
non esaustivamente, i seguenti aspetti:
? ? tecnologie utilizzate nella realizzazione del sistema informativo,
? ? sicurezza/robustezza dei sistemi di archiviazione,
? ? modalità di reperimento dei dati durante il popolamento della sorgente,
? ? periodicità di aggiornamento dei dati,
? ? qualità/attendibilità dei dati,
? ? disponibilità alla diffusione dei dati,
? ? modalità di diffusione dei dati.
Dal punto di vista dei dati contenuti, potrebbero invece essere rilevate differenze rispetto a:
? ? unità di misura,
? ? livello di aggregazione temporale,
? ? livello di aggregazione spaziale,
? ? numerosità degli archivi, percentuale di valori non specificati o inattendibili, relazione
tra denominazione e semantica dei dati.
Le problematiche da affrontare e risolvere sono quelle enunciate in sezione 2, quando si è
evidenziato il ruolo cruciale che i metadati hanno nella struttura di un Data Warehouse.
La soluzione proposta, coerente con l'attuale stato dell'arte e con l'architettura mostrata in
sezione 3.1, si basa sull'idea di una gestione del sistema incentrata sui metadati. La struttura i
tali metadati è descritta nella sezione seguente, tramite uno schema Entità Relazione (ER nel
seguito).
6.1 Organizzazione dello schema dei metadati
La sintesi dello schema ER parte dalla considerazione che per un utente finale una sorgente
informativa:
? ? appartiene ad una certa tipologia (Sorgenti SISTAN, Sorgenti Amministrative)
? ? è corredata di una serie di informazioni che aiutano a capire gli argomenti trattati, il
periodo di riferimento, gli eventuali vincoli sull’accesso, etc.
26
? ? contiene informazioni attinte da una serie di entità che nel seguito saranno chiamate
“Unità di rilevazione”
? ? è disponibile su uno o più tipi di supporto (es.: cartaceo, digitale, etc.)
? ? contiene una serie di “Rappresentazioni” (ovvero di tavole, grafici etc.) che sintetizzano
le informazioni in essa contenute.
Per quello che riguarda le “Rappresentazioni” si può dire che:
? ? possono essere disponibili su file
? ? possono riportare “Attributi” (ovvero caratteristiche) riferiti ad entità che nel seguito
chiameremo “Unità di Analisi”
? ? le informazioni possono essere riportate in forma di “statistiche” (tassi, percentuali,
etc.)
Per facilitare le ricerche per chiave risulta utile definire un elenco di argomenti (thesaurus) che
possono essere associati alle rappresentazioni.
Si può inoltre aggiungere che:
? ? una sorgente può attingere informazioni da zero o più “Unità di rilevazione” mentre una
“Unità di rilevazione” può fornire informazioni per zero o più sorgenti;
? ? una sorgente può essere disponibile su uno o più supporti mentre un supporto può essere
associato a zero o più sorgenti;
? ? una sorgente può contenere zero o più rappresentazioni mentre una rappresentazione è
contenuta in una ed una sola sorgente;
? ? una rappresentazione può riportare zero o più statistiche mentre una statistica può essere
riportata in zero o più rappresentazioni;
? ? ad una rappresentazione possono essere associati zero o più attributi mentre un attributo
è associato ad una ed una sola rappresentazione
? ? una rappresentazione può essere associata ad una o più “Unità di analisi” mentre una
“Unità di analisi” può essere contemplata in zero o più rappresentazioni.
? ? Una rappresentazione può avere attinenza con zero o più voci del thesaurus mentre una
voce del thesaurus può essere associata a zero o più rappresentazioni
? ? Una rappresentazione può essere memorizzata in zero o più file mentre in un file sono
memorizzate una o più rappresentazioni.
Nella pagina successiva è riportato lo schema ER che descrive questa realtà. Per renderlo più
leggibile sono stati riportati solo gli attributi identificatori delle Entità. Per un elenco più
dettagliato degli attributi si rimanda alle tabelle descrittive di Entità e Relazioni .
27
Unità di
Nome
Denominazione
rilevazione
Argomento
Statistica
(0,N)
(0,N)
Nome
(0,N)
Appartenenza
Origine Dati(1,N)
Attinenza
(0,N)
(0,N)
(1,N)
Note
ID
(0,N)
(0,N)
Struttura
Sorgente
(1,1)
(1,N)
Rappresentazione
Memorizzazione
Nome
Sorgente
Sorgente
Ammin.
SISTAN
URL
(1,N)
Files
Riferimento
(0,N)
(1,N)
Unità di Analisi
(0,N)
Supporto
Disponibilità
Nome
Tipo supporto
Nome
(0,N)
(1,1)
Attributo
Composizi
one.
28
L’Entità principale dello schema è la “Sorgente”, intesa come sorgente di informazioni. Ad
ogni “sorgente” è associato un codice identificativo univoco (ID) e una serie di attributi quali la
classe di appartenenza, il titolo, l’oggetto dell’analisi, il detentore, le coordinate del
responsabile, i vincoli sull’accessibilità, il minimo livello di aggregazione temporale, il minimo
livello di aggregazione geografico (sia per i dati divulgati che per quelli divulgabili), il periodo
di riferimento, la frequenza di acquisizione dei dati, la profondità dello storico ed il livello
qualitativo. Per poter rappresentare opportunamente la distinzione tra Sorgenti Amministrative
e Sorgenti SISTAN è stata introdotta una generalizzazione totale ed esclusiva2 dove le Entità
“Sorgente SISTAN” e “Sorgente Amministrativa” sono figlie dell’Entità “Sorgente”. Ad
ognuna di esse è associata una serie di attributi propri della particolare classe di sorgenti. In
particolare per le sorgenti SISTAN sono riportati il Piano Statistico Nazionale o il Catalogo
SISTAN di riferimento, il codice assegnato all’opera, l’area ed il settore d’interesse, il tipo di
copertura (totale, parziale o campionaria) e il tipo di sorgente (rilevazione, elaborazione o
studio progettuale). Per le sorgenti amministrative sono invece specificati il dipartimento, il
settore, l’ufficio e la norma di riferimento.
L’Entità “Unità di rilevazione” rappresenta l’insieme degli elementi da cui si acquisiscono le
informazioni riportate nelle sorgenti. “Unità di Rilevazione” è univocamente identificata
tramite l’attributo “Nome” ed è legata all’Entità “Sorgente” tramite la Relazione “Origine dati”.
Tale Relazione è dotata degli attributi “Numero di unità rilevate” e “Descrizione”. Una
“sorgente” è in relazione con zero o N “unità di rilevazione” mentre una “unità di rilevazione” è
in relazione con zero o più “sorgenti”.
L’Entità “Supporto” rappresenta invece i supporti di memorizzazione dei dati contenuti nelle
sorgenti. Essa è collegata a “Sorgente” tramite la Relazione “Disponibilità”, che ha come unico
attributo “Tipo di disponibilità” (“totale” o “parziale”). Una “sorgente” è disponibile su uno o
più “supporti” mentre un “supporto” (o meglio un tipo di supporto) può essere utilizzato per
memorizzare una o più “sorgenti”.
L’Entità “Rappresentazione” comprende tutti gli elementi di presentazione dell’informazione
contenuti nelle sorgenti (tabelle, tavole, grafici, etc.). Per ogni “rappresentazione”, identificata
dal proprio nome ed, esternamente, dall’identificatore della “sorgente” cui appartiene, sono
indicati una serie di attributi quali il tipo di rappresentazione (tabella, istogramma… ), una breve
descrizione, la presenza di testo a corredo della descrizione stessa, il tipo di supporto sul quale è
disponibile ed il livello di tale disponibilità (parziale o totale). L’Entità “Rappresentazione” è
2
Per generalizzazione totale ed esclusiva si intende una generalizzazione in cui ogni membro dell’Entità padre è
membro di una ed una sola Entità figlia.
29
collegata a “Sorgente” tramite la Relazione “Struttura”. Una “rappresentazione” è contenuta in
una ed una sola “sorgente” mentre una “sorgente” contiene zero o più “rappresentazioni”.
L’Entità “Unità di Analisi” rappresenta l’insieme degli elementi da cui derivano le informazioni
riportate nelle “rappresentazioni”. Tale Entità è identificata dall’attributo “Nome” e legata a
“Rappresentazione” tramite la Relazione “Riferimento”. Su tale Relazione è indicato l’attributo
“Specificazione” che consente di descrivere meglio le “unità di analisi” collegate ad una
determinata “rappresentazione”.
Per ognuna delle “rappresentazioni” sono specificati gli “attributi” considerati (ovvero le
caratteristiche delle “unità di analisi”), rappresentati nello schema ER dall’Entità “Attributo”.
Tale Entità è legata a “Rappresentazione” attraverso la Relazione “Composizione”. Un
“attributo” appartiene ad una sola “rappresentazione” mentre una “rappresentazione” può
riportare zero o più “attributi”. Per ognuno degli “attributi” è indicato il nome, che funge da
identificatore, il tipo (qualitativo sconnesso, qualitativo ordinabile, quantitativo), il dominio
(numerico, stringa, etc.), l’unità di misura ed un commento usato per fornire eventuali
informazioni aggiuntive sull’“attributo” stesso.
L’Entità “Statistica” rappresenta l’insieme degli elementi informativi che possono essere
presenti nelle “rappresentazioni”. “Statistica” è univocamente identificata dall’attributo
“Nome” che rappresenta la denominazione della “statistica” in oggetto (“Tasso”, “Percentuale”,
“Frequenza relativa”, etc.). “Statistica” è legata a “Rappresentazione” tramite la Relazione
molti-a-molti “Appartenenza”.
L’Entità "Files" rappresenta l’insieme dei file che contengono le “rappresentazioni” in formato
digitale. Un “file” è univocamente identificato dall’attributo “URL” (che specifica il nome e il
percorso completo da seguire per rintracciare il “file” su Internet). “Files” è legato a
“Rappresentazione” dalla relazione molti-a-molti “Memorizzazione” alla quale è associato
l’attributo “Note”. Tale attributo serve a fornire istruzioni per la consultazione della
“rappresentazione” all’interno del “file”. Ciò può tornare utile, ad esempio, nel caso in cui un
“file” contenga più “rappresentazioni” e non sia immediato trovare quella che interessa.
Infine l’Entità “Argomento” rappresenta l’insieme delle voci del Thesaurus utilizzate per
facilitare le ricerche sulla base di dati. Tale Entità è univocamente identificata dall’attributo
“Denominazione” ed è legata a “Rappresentazione” dalla relazione molti-a-molti “Attinenza”.
Su tale relazione è definito l’attributo “Livello”, che specifica se un particolare argomento sia
riferito all’intera “rappresentazione” o solo ad alcuni suoi “attributi”.
30
6.2 Criteri di classificazione delle fonti
La scelta di classificare le sorgenti informative tramite un argomento, come descritto nella
sezione precedente, rappresenta un valido ausilio per ricercare in modo agevole le sorgenti di
interesse. Volendo arricchire le potenzialità di tale scelta è possibile definire una relazione
riflessiva Associato_a per l’entità Argomento con un attributo tipo.
Denominazione
Argomento
figlio
Associato_a
Tipo
padre
I rami di tale relazione sono etichettati “padre” e “figlio”. Ciò vuole indicare che un argomento
padre può “racchiudere” in sé un argomento figlio, che corrisponde ad un livello di astrazione
più basso. Tramite l'attributo tipo è possibile classificare il tipo di corrispondenza (e.g., più
generale/meno generale, contenimento geografico, contenimento amministrativo/procedurale,
ecc.) Si è scelto di rappresentare solo questo tipo di relazione tra argomenti perché di natura
abbastanza generale e di facile applicazione. Tramite tale classificazione è possibile, inoltre,
gestire omonimi, sinonimi e termini corrispondenti in altre lingue 3. Si realizza in questo modo
un semplice thesaurus, utile per espandere/restringere le interrogazioni sui metadati.
3
In tale contesto i ruoli padre e figlio perdono il loro significato strettamente gerarchico e possono essere utilizzati
per meglio classificare la relazione in oggetto; ad esempio, in un caso di sinonimia il ruolo padre può essere
attribuito al termine più frequentemente usato.
31
6.3 Tabelle descrittive delle Entità e delle Relazioni
6.3.1 Descrizione delle Entità
Entità: “Sorgente”
Attributo
Descrizione
ID
Identificativo univoco della “sorgente”
CLASSE
Classe di appartenenza della “sorgente” (SISTAN,
Amministrativa Regione Lazio)
TITOLO
Titolo della “sorgente” di informazioni
OGGETTO
Argomento trattato nella “sorgente”
DETENTORE
Ente o persona in possesso dei dati
RESPONSABILE
Persona di riferimento per la consultazione dei dati
TELEFONO RESPONSABILE
Numero telefonico del Responsabile
E-MAIL RESPONSABILE
Indirizzo E-mail del responsabile
ACCESSO AI DATI
Tipo di accesso ai dati (libero, condizionato… )
VINCOLI SULL’ACCESSO
Breve testo descrittivo delle eventuali restrizioni o modalità per
l'accesso ai dati
NUMERO DI UNITÀ DI
Numero di unità di misura temporali. Usato per indicare la
MISURA TEMPORALI PER
frequenza di acquisizione dei dati
LA FREQUENZA DI
ACQUISIZIONE
UNITÀ DI MISURA
Unità di misura usata per indicare la frequenza di acquisizione
TEMPORALI PER LA
dei dati
FREQUENZA DI
ACQUISIZIONE
INIZIO PERIODO DI
Data di inizio del periodo cui si riferiscono i dati
RIFERIMENTO
FINE PERIODO DI
Data di fine del periodo cui si riferiscono i dati
RIFERIMENTO
PROFONDITÀ DELLO
Data a partire dalla quale si è iniziato ad effettuare il tipo di
STORICO
studio riportato nella “sorgente”
MINIMO LIVELLO DI
Minimo livello di aggregazione geografica per i dati divulgati
AGGREGAZIONE
GEOGRAFICA DATI
32
DIVULGATI
MINIMO LIVELLO DI
Minimo livello di aggregazione geografica per i dati divulgabili
AGGREGAZIONE
GEOGRAFICA DATI
DIVULGABILI
QUALITÀ
Indice di qualità della “sorgente” definito dal gestore del
catalogo.
NUMERO DI UNITÀ DI
Numero di unità di misura temporali. Usato per indicare il
MISURA TEMPORALE PER
minimo livello di aggregazione temporale.
IL MINIMO LIVELLO DI
AGGREGAZIONE
TEMPORALE
UNITÀ DI MISURA
Unità di misura usata per designare il minimo livello di
TEMPORALE PER IL
aggregazione temporale
MINIMO LIVELLO DI
AGGREGAZIONE
TEMPORALE
Entità: “Sorgente Amministrativa”
Attributo
Descrizione
DIPARTIMENTO
Dipartimento di appartenenza
SETTORE
Settore di appartenenza
UFFICIO
Ufficio di appartenenza
NORMA
Norma regolante la procedura cui si riferisce la “sorgente
amministrativa” in questione
Entità: “Sorgente SISTAN”
Attributo
Descrizione
PROVENIENZA
Piano Statistico Nazionale o Catalogo SISTAN di riferimento
CODICE
Codice alfanumerico assegnato agli studi dal SISTAN
AREA
Area statistica di interesse secondo la classificazione SISTAN
SETTORE
Particolare settore dell’area di interesse secondo la classificazione
SISTAN
TIPO DI SORGENTE
Tipologia della sorgente informativa (Rilevazione, Elaborazione,
33
Studio Progettuale)
COPERTURA
Tipo di rilevazione (totale, parziale, campionaria)
INIZIO PERIODO
Data di inizio del periodo di effettuazione dello studio
EFFETTUAZIONE
FINE PERIODO
Data di fine del periodo di effettuazione dello studio
EFFETTUAZIONE
Entità: “Unità di rilevazione”
Attributo
Descrizione
NOME
Nome dell’unità di rilevazione
Entità: “Rappresentazione”
Attributo
Descrizione
NOME
Nome o titolo della “rappresentazione”
TIPO
Tipo di “rappresentazione” (tabella, grafico, tavola demografica,
testo… .)
DESCRIZIONE
Descrizione della “rappresentazione”
Entità: “Attributo”
Attributo
Descrizione
NOME
Nome dell’“attributo”
TIPO
Tipo di dato (quantitativo, qualitativo ordinabile, qualitativo
sconnesso)
DOMINIO
Dominio di appartenenza dell’“attributo” (es.: numeri reali,
numeri interi, etc.)
UNITÀ DI MISURA
Eventuale unità di misura dell’“attributo”
COMMENTO
Eventuali informazioni aggiuntive sull'
“attributo”
Entità: “Files”
Attributo
Descrizione
FILE
URL del file
34
Entità: “Argomento”
Attributo
Descrizione
DENOMINAZIONE
Denominazione dell’“argomento” (es.: sociale, sanità)
Entità: “Supporto”
Attributo
Descrizione
TIPO SUPPORTO
Definizione del tipo di “supporto” (cartaceo, digitale etc.)
Entità: “Unità di analisi”
Attributo
Descrizione
NOME
Nome dell’“unità di analisi”
Entità: “Statistica”
Attributo
Descrizione
NOME
Nome della “statistica” riportata nella rappresentazione
6.3.2 Descrizione delle Relazioni
Relazione: “Attinenza”
Attributo
Descrizione
LIVELLO
Indica se l’“argomento” in questione ha attinenza con l’intera
“rappresentazione” (attinenza “generale”) o solo con alcuni
“attributi” (attinenza “parziale”)
Relazione: “Origine dati”
Attributo
Descrizione
NUMERO UNITÀ RILEVATE Numero di “unità di analisi” sulle quali sono stati acquisiti i dati
tramite le “unità di rilevazione”
COMMENTO
Testo descrittivo
35
Relazione: “Riferimento”
Attributo
Descrizione
COMMENTO
Caratteristiche dell'“unità di analisi” con riferimento alla
particolare “rappresentazione”
Relazione: “Appartenenza”
Attributo
Descrizione
DESCRIZIONE
Eventuali informazioni aggiuntive sulla “statistica” con
riferimento alla particolare “rappresentazione” (es.: procedura
utilizzata per ottenerla)
Relazione: “Disponibilità”
Attributo
Descrizione
TIPO DI DISPONIBILITÀ
Grado di disponibilità delle informazioni su un determinato tipo
di “supporto” (Totale o parziale).
Relazione: “Disponibilità Rappresentazione”
Attributo
Descrizione
TIPO DI DISPONIBILITÀ
Grado di disponibilità della “rappresentazione” su un determinato
tipo di “supporto” (Totale o parziale).
Relazione: “Memorizzazione”
Attributo
Descrizione
NOTE
Istruzioni per la consultazione della “rappresentazione”
all’interno del “file”
36
7 Il prototipo
7.1 Descrizione del prototipo
Nell’ambito dello studio di fattibilità oggetto di questo documento, è stata disegnata ed
implementata l’applicazione “Catalogo Sorgenti” descritta nel seguito. Tale applicazione si
basa sull’uso di una base di dati relazionale per la memorizzazione delle informazioni e su di
un’interfaccia grafica amichevole per l’accesso e la gestione dei metadati. Nella fase
preliminare della progettazione è stata effettuata un’accurata analisi di detti metadati e di alcune
delle sorgenti informative allo scopo di comprenderne meglio la natura e l’organizzazione e per
individuare un sotto-insieme rappresentativo da utilizzare per il popolamento della base di dati.
Tale popolamento ha consentito di verificare l’adeguatezza dello schema della base di dati e la
rispondenza dell’applicazione ai requisiti esplicitati dal committente. Si ricorda che, come
sotto-insieme di prova, sono state considerate le “Sorgenti SISTAN” e le “Sorgenti
Amministrative”4. Per quel che riguarda il primo tipo i metadati sono stati presi dal “Piano
Statistico Nazionale 1998-2000”, dal “Piano Statistico Nazionale 2001-2003” e dai Cataloghi
del SISTAN dell’anno 2000 e precedenti. Per quel che riguarda il secondo tipo, i metadati sono
stati prelevati dal censimento delle sorgenti informative della Regione Lazio (IRELA). Come
settori di test sono stati scelti “Sociale” e “Cultura, Turismo e Spettacolo”. Il prototipo è stato
disegnato in modo da permettere, ove possibile, di accedere tramite link ipertestuali ai dati
contenuti nelle suddette sorgenti.
Nella progettazione dello schema della base di dati si è cercato di trattare in modo uniforme
tutti i tipi di sorgente. Per questo motivo è stata definita un’astrazione quanto più generale
possibile del concetto di “Sorgente” individuando quegli attributi (metadati) applicabili a tutte
le tipologie di sorgenti. Sono stati poi individuati i metadati specifici per ogni tipo di sorgente.
Ciò ha permesso di sintetizzare uno strumento che da un lato fornisce un accesso uniforme ai
metadati (almeno ad un primo livello di astrazione) e dall’altro consente di gestire in modo
diversificato informazioni non applicabili a tutti i tipi di sorgente.
La sintesi del prototipo è partita dalla definizione di uno schema Entità Relazione, presentato in
sezione 5, che descrive il punto di vista del fruitore delle informazioni contenute nelle sorgenti.
Questo schema è stato poi modificato in modo che fosse direttamente traducibile in uno schema
4
Per “Sorgente Amministrativa” si intende una sorgente di informazione appartenente alla pubblica
amministrazione della Regione Lazio che può essere disponibile in formato cartaceo o digitale all’interno di un
determinato Ufficio.
37
relazionale da utilizzare come punto di partenza per la definizione delle tabelle della base di
dati.
Per l’accesso ai dati è stata progettata e realizzata un’interfaccia grafica che permette di
sfogliare i dati ed effettuare ricerche in modo intuitivo. L’ultima sezione della presente sezione
descrive l’utilizzo dell’applicazione.
7.1.1 Ristrutturazione dello schema E-R
Lo schema ER descritto in sezione 5 non è direttamente traducibile in uno schema relazionale a
causa della presenza della generalizzazione che distingue le “sorgenti” in “sorgenti SISTAN” e
“sorgenti Amministrative”. Si è scelto di tradurre la generalizzazione in due Relazioni
(“Specificazione Sorgente SISTAN” e “Specificazione Sorgente Amministrativa”) che legano
le entità figlie “Sorgente SISTAN” e “Sorgente amministrativa” all’entità padre “Sorgente”. Le
“sorgenti SISTAN” e le “sorgenti amministrative” sono identificate esternamente tramite l’ID
della “sorgente” cui sono collegate. Per ogni istanza di “Sorgente SISTAN” vi sarà una ed una
sola istanza di “Sorgente” e per ogni istanza di “Sorgente” vi saranno zero o una istanze di
“Sorgente SISTAN”. Un discorso analogo può essere fatto per “Sorgente amministrativa”.
Nella seguente illustrazione è riportata la trasformazione della parte di schema E-R interessata.
ID
ID
Sorgente
Sorgente
(0,1)
Specificazione
Sorgente Amm.
Sorgente
Ammin.
Sorgente
SISTAN
(1,1)
Sorgente
Ammin.
(0,1)
Specificazione
Sorgente SISTAN
(1,1)
Sorgente
SISTAN
Un’ ulteriore modifica allo schema E-R è stata apportata in seguito al riscontro di una non
uniformità nella rappresentazione delle informazioni relative ai tipi di supporto. Nel caso delle
“sorgenti SISTAN”, infatti, tale informazione è fornita a livello di “sorgente” o di
“rappresentazione” mentre per le “sorgenti amministrative” il dato è riportato solo a livello di
singola “rappresentazione”. Per questo motivo è stata introdotta un’ulteriore Relazione tra
“Rappresentazione” e “Supporto” chiamata “Disponibilità rappresentazione”. L’illustrazione
che segue raffigura questa nuova relazione.
38
(1,N)
Disponibilità
rappresentazione
Rappresentazione
(0,N)
Supporto
7.1.2 Schema relazionale
Una descrizione dettagliata della traduzione dello schema ER ristrutturato nel modello
relazionale va oltre gli scopi del presente documento; si presenta, quindi, una sintetica
descrizione grafica delle tabelle relazionali utilizzate dal prototipo.
Sintesi dello Schema Relazionale
Per problemi di spazio non è riportata la tabella che rappresenta la Relazione tra
“Rappresentazione” e “Supporto”. Tale Relazione è rappresentata mediante la tabella
“DISPONIBILITÀ RAPPRESENTAZIONE” che presenta i medesimi attributi della tabella
“DISPONIBILITÀ” più l’attributo “Nome Rappresentazione”.
Le tabelle “Classe Sorgente” e “Unità di misura temporale” rappresentano delle liste di valori
predefinite ed estensibili, utilizzate per rendere univoco l’inserimento di dati rispettivamente
39
nel campo Classe della tabella Sorgente e nei campi relativi ad unità di misura temporali della
tabella Sorgente SISTAN.
Si noti che la Relazione “Memorizzazione” è stata rappresentata tramite la tabella “Files”
mentre l’Entità “Files” non ha un corrispettivo nello schema relazionale in quanto la sua
traduzione in una tabella con il solo attributo “URL” comporta solo aggravi nella gestione del
db senza fornire alcun vantaggio. Nel caso in cui si volessero associare altri attributi all’Entità
“Files” si potrà prendere in considerazione l’implementazione di una tabella a parte che
rappresenti l’Entità “Files”.
Una descrizione dettagliata degli attributi delle tabelle con i relativi tipi può essere reperita
lanciando l’applicazione “Catalogo Sorgenti” descritta nel successivo capitolo ed aprendo le
tabelle stesse in modalità “Visualizzazione Struttura”.
7.2 Manuale utente
“Catalogo Sorgenti” si propone come prototipo di uno strumento di consultazione di metadati
relativi a sorgenti di informazione accessibili alla Pubblica Amministrazione della Regione
Lazio. L’applicazione permette inoltre di accedere, ove possibile, direttamente ai dati tramite
collegamenti di tipo URL (Uniform Resource Locator).
La tecnologia scelta per l’implementazione del prototipo è quella fornita da Microsoft Access.
Tale scelta non è in alcun modo vincolante per la realizzazione dell’applicazione che andrà in
esercizio in quanto operata unicamente per motivi di rapidità di prototipazione. La soluzione
più appropriata per un servizio di questo tipo è l’utilizzo di base di dati professionali (Oracle,
Informix, Sybase, etc.) in grado di gestire grandi moli di dati, elevati numeri di transazioni per
secondo e che permettono al contempo di realizzare servizi ad alta disponibilità (24 ore su 24,
365 giorni all’anno) con basse probabilità di arresto totale del servizio. Per quel che riguarda le
interfacce di accesso sembra invece appropriata l’adozione di soluzioni basate sull’uso del
Web.
Tutti gli elementi contenuti nel presente prototipo possono essere realizzati con le tecnologie
sopra descritte.
7.2.1 Prerequisiti per l’utilizzo dell’applicazione
“Catalogo Sorgenti” è stato realizzato con Microsoft Access 2000. Per poterlo utilizzare è
pertanto necessario disporre di tale programma. Si consiglia di utilizzare l’impostazione
“Caratteri Piccoli” nelle proprietà del desktop. Per cambiare tale impostazione è sufficiente
cliccare col pulsante destro in una zona vuota del desktop e selezionare “Proprietà” nel menu a
comparsa. Selezionare poi nella finestra “Proprietà – Schermo” il tab “Impostazioni” e cliccare
40
sul pulsante “Avanzate” in basso sulla destra. Scegliere nella combo-box “Dimensione
Caratteri” la voce “Caratteri Piccoli” e premere il pulsante “Ok”. Premere infine il pulsante
“Ok” nella finestra “Proprietà – Schermo”.
7.2.2 Avvio, navigazione, gestione dei dati e ricerche
“Catalogo Sorgenti” è fornito sotto forma di file “.mdb” (il formato standard di Microsoft
Access). Il nome di tale file è CatalogoSorgenti.mdb. Per aprire il database è sufficiente cliccare
due volte sull’icona del file. In Figura 6 è riportata la prima schermata che si presenta all’utente
quando avvia l’applicazione.
Figura 6 Menu principale
Come si può vedere dall’illustrazione, l’applicazione è organizzata in tre sezioni:
? ? Catalogo Sorgenti: questa sezione permette di “sfogliare” il catalogo e di visualizzare le
informazioni di dettaglio relative a ciascuna sorgente.
? ? Gestione Thesaurus: questa sezione permette al gestore del catalogo di definire un
thesaurus, ovvero un elenco di parole chiave o concetti che possono essere associati alle
“rappresentazioni”
contenute
nelle
diverse
sorgenti
(si
ricorda
che
per
“rappresentazione” si intende un qualunque oggetto che contenga informazioni sotto
forma di grafico, tabella, etc.).
? ? Ricerche: questa sezione permette all’utente di effettuare ricerche sul catalogo sorgenti
in base a differenti criteri.
41
Il pulsante “Chiudi” permette di uscire dall’applicazione.
Nel seguito è descritto il dettaglio delle sezioni sopra elencate.
7.2.3 Sezione “Catalogo Sorgenti”
Cliccando sul pulsante “Catalogo Sorgenti” del menu principale si accede ad una schermata
simile a quella riportata in Figura 7.
Figura 7 Schermata principale della sezione "Catalogo Sorgenti"
È opportuno illustrare la struttura di questa schermata perché tutte le finestre del prototipo qui
descritto sono basate sul medesimo schema. Nella parte in alto è possibile vedere l’intestazione
della finestra, che in questo caso riporta la scritta “Catalogo Sorgenti”. Nella regione che si
trova immediatamente sotto l’intestazione sono riportati i dati (o più precisamente i metadati).
Si ricorda che le finestre utilizzate in questa applicazione consentono di visualizzare il
42
contenuto delle tabelle di un database relazionale un record alla volta. A piè di pagina sono
collocati due gruppi di pulsanti: “Funzioni di Navigazione ed Aggiornamento” e “Informazioni
Correlate”. Il primo gruppo contiene le funzionalità che permettono di “sfogliare” il catalogo
delle sorgenti e di inserire nuove voci nel catalogo stesso. Il secondo consente di accedere ad
informazioni di dettaglio associate alla sorgente correntemente visualizzata. Il gruppo
“Funzioni di Navigazione ed Aggiornamento” è presente in quasi tutte le finestre
dell’applicazione mentre il gruppo “Informazioni Correlate” è presente solo nei casi in cui
esistano informazioni correlate cui accedere.
Il pulsante
, presente in tutte le maschere dell’applicazione, permette di chiudere la
finestra.
La seguente tabella illustra il significato dei campi riportati nella schermata di Figura 7.
43
Campo
Tipo di dato
Descrizione
ID
Numerico
Identificativo numerico univoco assegnato
dall’applicazione ad una sorgente al
momento della creazione del relativo
record.
Classe di appartenenza
Testo
Indica la tipologia di sorgente (SISTAN,
Amministrativa Reg. Lazio). La lista delle
tipologie può essere estesa in una futura
implementazione.
Titolo
Testo
Titolo della sorgente
Oggetto
Testo
Testo illustrativo degli argomenti trattati
nella sorgente
Detentore
Testo
Ente o persona cui appartiene la sorgente
Responsabile
Testo
Nome della persona responsabile della
sorgente in questione (es.: la persona alla
quale ci si può rivolgere per accedere alla
sorgente)
Telefono Responsabile
Testo
Recapito telefonico del responsabile
E-mail Responsabile
Testo
Indirizzo di posta elettronica del
responsabile
Vincoli sull’accesso ai
Testo
dati
Dati acquisiti ogni
Testo illustrativo delle eventuali restrizioni
sull’accesso ai dati.
Attributo composto da
Serve per indicare la frequenza di
due campi: uno
acquisizione dei dati. Ad es. se i dati
numerico e uno di tipo
vengono acquisiti ogni anno il campo
“Lista di valori” che
numerico avrà valore “1” e il campo
indica l’unità di misura
testuale sarà impostato ad “anno”.
temporale.
Periodo di riferimento:
data
Inizio del periodo cui si riferiscono le
dal
informazioni contenute nella sorgente.
Periodo di riferimento: al data
Fine del periodo cui si riferiscono le
informazioni contenute nella sorgente.
Profondità dello storico
data
Data a partire dalla quale si è cominciato
44
ad effettuare la raccolta di informazioni del
tipo riportato nella sorgente in oggetto.
Minimo livello di
{circoscrizione,
Indica , a livello geografico, la granularità
aggregazione geografica
municipio, comune,
più fine di presentazione delle
per i dati divulgabili
area metropolitana,
informazioni per quel che riguarda i dati
distretto, provincia,
divulgabili.
regione, nazione}
Minimo livello di
{circoscrizione,
Indica , a livello geografico, la granularità
aggregazione geografica
municipio, comune,
più fine di presentazione delle
per i dati divulgati
area metropolitana,
informazioni per quel che riguarda i dati
distretto, provincia,
divulgati.
regione, nazione}
Minimo livello di
Attributo composto da
Indica , a livello temporale, la granularità
aggregazione temporale
due campi: uno
più fine di presentazione delle
numerico e uno di tipo
informazioni.
“Lista di valori” che
indica l’unità di misura
temporale.
Qualità
{alta, media, bassa}
Indice di qualità della sorgente.
Rappresenta il giudizio del gestore del
“Catalogo Sorgenti” sulla attendibilità
della sorgente in oggetto.
Di seguito è riportata la descrizione dettagliata delle funzionalità contenute nei due gruppi di
pulsanti.
Funzioni di Navigazione ed Aggiornamento
? ? Primo Record: va al primo record della tabella;
? ? Record Precedente: va al record precedente rispetto a quello correntemente visualizzato;
? ? Record Successivo: va al record successivo rispetto a quello correntemente visualizzato;
? ? Ultimo record: va all’ultimo record della tabella;
? ? Nuovo Record: crea un nuovo record vuoto nella tabella;
45
? ? Salva Record: salva le modifiche apportate ad un record;
? ? Elimina Record: elimina il record correntemente visualizzato.
Informazioni Correlate
? ? Tavole, Grafici, etc.: metadati relativi a rappresentazioni contenute nella sorgente
correntemente visualizzata;
? ? Supporti: informazioni relative ai tipi di supporto su cui è disponibile la sorgente
correntemente visualizzata;
? ? Unità di Rilevazione: entità che hanno fornito le informazioni contenute nella sorgente
correntemente visualizzata;
? ? Metadati Specifici: informazioni sulla sorgente correntemente visualizzata applicabili
solo alla tipologia cui essa appartiene (SISTAN, Amm. Regione Lazio)
Per quel che riguarda i Metadati Specifici è opportuno precisare che, se da un lato esistono
metadati applicabili in linea di principio a qualunque tipo di sorgente, ve ne sono degli altri che
hanno senso solo per una determinata categoria di sorgenti. Da ciò nasce l’esigenza di avere
una finestra comune a tutti i tipi di sorgenti (Catalogo Sorgenti) e finestre differenziate per
visualizzare i metadati specifici.
Ciascuno dei pulsanti del gruppo “Informazioni Correlate” apre una finestra contenente ulteriori
informazioni sulla sorgente correntemente visualizzata. Di seguito è riportata la descrizione di
tali finestre.
7.2.3.1 Tavole, Grafici, etc.
Cliccando sul pulsante “Tavole, Grafici, etc.” della finestra “Catalogo Sorgenti” si accede alla
finestra riportata in Figura 8.
46
Figura 8: Sottosezione “Rappresentazioni: Tavole, Grafici, etc”
Per “rappresentazione” si intende un qualunque modo di schematizzare e presentare delle
informazioni, sia esso una tavola, un grafico o altro. La finestra sopra riportata permette di
accedere alle informazioni relative alle rappresentazioni contenute nella sorgente correntemente
visualizzata nella finestra “Catalogo Sorgenti” 5. All’inizio dell’area di visualizzazione dei dati
sono riportati per comodità l’ID della sorgente e il titolo. Lo sfondo grigio di questi due campi
indica che non possono essere modificati all’interno di questa finestra. Nella seguente tabella
5
Per quel che riguarda il popolamento del db con i dati di test, il criterio utilizzato per le Sorgenti Amministrative
è stato quello di considerare come “rappresentazioni” ciò che nelle schede IRELA è riportato sotto la voce “Unità
di analisi”. Di fatto si ha una rappresentazione per ogni unità di analisi. Quindi, nel caso delle Sorgenti
Amministrative, ogni rappresentazione ha lo stesso nome dell’unità di analisi cui si riferiscono le informazioni in
essa riportate ed è dotata degli attributi elencati nelle schede IRELA per quella unità di analisi. Si noti che nelle
schede IRELA gli attributi delle unità di analisi sono indicati con il nome di “Variabili”.
47
sono riportate le descrizioni dei campi contenuti nella finestra “Rappresentazioni: Tavole,
Grafici, etc.” di Figura 8.
Nome
Tipo di dato
Descrizione
Nome
Testo
Nome della rappresentazione
Tipo
{Tabella, Grafico, Tavola
Tipo di rappresentazione. Elenca i vari tipi
Demografica, Tavola, etc.}
di rappresentazione che possono essere
riscontrati nelle sorgenti informative.
Note
Testo
Campo descrittivo della rappresentazione.
Può essere usato per meglio descrivere la
rappresentazione stessa.
Nota: è importante ribadire che per “Rappresentazioni” non si devono intendere solo tabelle del
tipo utilizzato nei database relazionali ma anche appartenenti ad altre tipologie (come ad
esempio
le
tabelle
a
doppia
entrata)
utilizzate
in
statistica
o
in
altri
campi.
Tralasciamo la descrizione del gruppo di pulsanti “Funzioni di navigazione ed aggiornamento”
in quanto identico a quello della finestra “Catalogo Sorgenti”. Di seguito è riportata la
descrizione dei pulsanti del gruppo “Informazioni Correlate”.
? ? Files: permette di accedere ad uno o più file contenenti la rappresentazione in oggetto.
Cliccando su questo pulsante si accede ad una finestra come quella riportata nella Figura
9.
48
Figura 9: Finestra “Files”
In essa sono riportati per comodità l’ID e il titolo della sorgente cui appartiene la
rappresentazione e il nome della rappresentazione stessa. Tali campi non sono editabili
in questa finestra. La tabella che segue illustra il significato degli altri campi.
Nome
Tipo
Descrizione
URL
URL
Link al file stesso. Cliccando su di esso si
accede al file vero e proprio, che può
risiedere sulla macchina locale o su una
qualunque altra macchina collegata tramite
web.
Istruzioni per la
consultazione
Memo
Istruzioni aggiuntive per la consultazione del
file
Cliccando sul contenuto del campo “File” si accede direttamente alle informazioni, cioè
a dati contenuti nella sorgente. Nel caso della schermata riportata in Figura 9 viene
49
aperto il file xls riportato in Figura 10.
Figura 10: Contenuto di una rappresentazione memorizzata in un file xls
? ? Voci Thesaurus: permette di aprire la finestra riportata in Figura 11. Questa maschera
permette di visualizzare le voci del thesaurus associate alla rappresentazione
correntemente visualizzata in “Rappresentazioni: Tavole, Grafici, etc.”. All’inizio
dell’area di visualizzazione dei dati sono riportati per comodità i campi “ID Sorgente”,
“Titolo” e “Rappresentazione”. Nella tabella che segue sono descritti i rimanenti campi.
Nome
Tipo
Argomento
Lista di valori testuali. L’elenco di tali Concetti che possono essere
Livello di
attinenza
Descrizione
valori è memorizzato in una tabella il
associati ad una
cui contenuto è accessibile e
rappresentazione per
modificabile all’interno della sezione
facilitare le ricerche tramite
“Gestione Thesaurus”.
parola-chiave.
{Attributo, Rappresentazione}
Specifica se la voce del
thesaurus può essere associata
50
ad un singolo attributo
riportato nella
rappresentazione oppure
all’intera rappresentazione.
Figura 11: Voci Thesaurus associate
? ? Statistiche riportate: permette di visualizzare i tipi di statistiche riportate nella
rappresentazione. Cliccando su questo pulsante si apre la finestra di Figura 126.
6
Nel caso di sorgenti amministrative in genere non sono riportate statistiche. Per quel che riguarda le sorgenti
SISTAN sono state indicate le tipologie di statistiche riportate nella rappresentazione. Ad esempio, nel caso di una
distribuzione percentuale nel campo “Oggetto” della maschera “Statistica” è stata inserita la voce “Percentuale”
51
Figura 12: Statistiche riportate
All’inizio dell’area di visualizzazione dei dati sono riportati per comodità “ID
Sorgente”, “Titolo Sorgente” e “Nome Rappresentazione”. Nella tabella che segue sono
riportati
i
significati
degli
Nome
Tipo di Dato
Oggetto
{Frequenza
altri
due
Descrizione
assoluta, Indica il tipo di statistica
Frequenza Relativa, Indice, riportato
Numerosità,
campi.
nella
Percentuale, rappresentazione
Probabilità, Rapporto, Tasso,
etc.}
Commento
Testo
Eventuale testo esplicativo.
52
Attributi: permette di visualizzare gli attributi della rappresentazione. Cliccando su questo
pulsante si apre la finestra di Figura 137.
Figura 13: Attributi
All’inizio dell’area di visualizzazione dei dati sono riportati per comodità “ID Sorgente”,
“Titolo Sorgente” e “Nome Rappresentazione”. Nella tabella che segue sono riportati i
significati
degli
altri
campi.
Nome
Tipo di Dato
Descrizione
Nome Attributo
Testo
Nome dell’attributo così come
riportato nella rappresentazione
Tipo
Dominio
{Qualitativo sconnesso, Qualitativo Indica la tipologia alla quale
ordinabile, Quantitativo}
appartiene l’attributo.
Testo
Denominazione dell’insieme di
7
Per quel che riguarda il data entry, nel caso di Sorgenti SISTAN sono stai inseriti gli attributi riferiti alle unità di
analisi (ad esempio per una distribuzione dei residenti per età e sesso sono state immesse le voci “età” e “sesso”)
mentre nel caso di Sorgenti Amministrative sono state inserite, per ognuna delle unità di analisi, le voci riportate
sotto la dicitura “Variabili”.
53
valori
che
può
assumere
l’attributo (es.: numeri interi,
numeri reali, etc.).
Unità di misura
Testo
Utilizzato solo nei casi in cui
l’attributo
sia
quantitativo
ed
misura
di
di
tipo
esprima
una
la
qualche
grandezza.
Commento
Testo
Eventuali
informazioni
aggiuntive sull’attributo.
? ? Unità di Analisi: permette di accedere all’elenco delle entità cui si riferiscono le
informazioni riportate nella rappresentazione in questione. Si faccia attenzione che in
questo caso si deve intendere “entità” in senso generico e non nel contesto degli schemi
Entità Relazione. Cliccando su questo tasto si accede alla finestra riportata in Figura
148.
8
Per fare un esempio di come è stato effettuato il data entry in questa maschera, per una Sorgente SISTAN
contenente una rappresentazione che riporta la distribuzione delle persone residenti per sesso ed età, nel campo
“Unità di analisi” è stata inserita la voce “persona residente”. Nel caso delle Sorgenti Amministrative nel campo
“Unità di analisi” è stato ripetuto il nome usato per la rappresentazione cui l’unità di analisi è associata.
54
??
Figura 14: Unità di analisi
All’inizio dell’area di visualizzazione dei dati sono riportati per comodità “ID Sorgente”,
“Titolo Sorgente” e “Nome Rappresentazione”. Nella tabella che segue sono riportati i
significati degli altri campi.
55
Nome
Tipo di Dato
Descrizione
Unità di analisi
Lista di valori. Se l’unità di analisi Denominazione
dell’unità
di
che si intende indicare non compare analisi
nella lista, è possibile aggiungerla
cliccando sul tasto “Aggiungi unità
di analisi”.
Descrizione
Testo
Testo esplicativo utilizzato nel
caso
in
cui
sia
necessario
fornire informazioni aggiuntive
oltre il nome dell’unità di
analisi.
Cliccando sul pulsante “Aggiungi unità di analisi” si apre una finestra come quella di
fig.
11
Figura 15: Finestra per l'inserimento di nuove unità di analisi
Tale finestra permette di aggiungere una nuova unità di analisi alla lista cliccando sul
pulsante “Nuovo Record”, scrivendo il nome nel campo “Nome Unità di analisi” e
salvando poi il record mediante pressione del pulsante “Salva Record”.
56
? ? Dettaglio
supporti:
permette
di
accedere
alla
finestra
di
Figura
16
Figura 16: dettaglio dei supporti relativi ad una rappresentazione
In questa schermata è possibile visualizzare le informazioni di dettaglio relative ai
supporti sui quali sono disponibili le rappresentazioni9.
All’inizio dell’area di visualizzazione dei dati sono riportati per comodità “ID Sorgente”
e “Nome Rappresentazione”. Nella tabella che segue sono riportati i significati degli
altri campi.
9
Il data-entry in questa maschera è stato effettuato secondo i seguenti criteri: nel caso delle “Sorgenti
Amministrative” è stata indicata la tipologia di supporto riportata nella schede IRELA in corrispondenza della fase
amministrativa cui la rappresentazione appartiene (si ricordi che quello che nelle schede IRELA è chiamato “Unità
di analisi” è stato considerato nel data entry come corrispondente ad una rappresentazione con un’unica unità di
analisi); nel caso delle “Sorgenti SISTAN” il dato relativo ai supporti è disponibile solo a livello di “Sorgente”, per
cui non sono stati inseriti dati in questa maschera.
57
Nome
Tipo di Dato
Descrizione
Tipo Supporto
{digitale, cartaceo}
Indica il tipo di supporto sul
quale
è
disponibile
la
rappresentazione.
Tipo Disponibilità
{totale, parziale}
Indica se la rappresentazione è
totalmente
o
parzialmente
disponibile su un certo tipo di
supporto.
7.2.3.2 Supporti
Ritornando alla finestra “Catalogo sorgenti” continuiamo la descrizione della sezione
“Informazioni correlate” descrivendo le funzionalità accessibili tramite il pulsante “Supporti”.
Cliccando su tale pulsante si accede alla finestra riportata in Figura 17.
Figura 17: Supporti di memorizzazione delle sorgenti
Come già detto sopra, nel caso delle sorgenti amministrative ( e talvolta anche per le sorgenti
SISTAN) le informazioni di dettaglio relative ai supporti sono disponibili a livello di singola
rappresentazione ed accessibili dalla finestra “Rappresentazioni: Tavole, Grafici, etc.”. Per quel
58
che riguarda la maschera di Figura 17, all’inizio dell’area di visualizzazione dei dati sono
riportati per comodità “ID Sorgente”, “Titolo Sorgente”. Nella tabella che segue sono riportati i
significati degli altri campi.
Nome
Tipo di Dato
Descrizione
Tipo Supporto
{digitale, cartaceo, etc.}
Indica il tipo di supporto sul
quale è disponibile la sorgente.
Tipo Disponibilità
{totale, parziale}
Indica
se
totalmente
la
sorgente
è
o
parzialmente
disponibile su un certo tipo di
supporto.
7.2.3.3 Unità di Rilevazione
Per “Unità di rilevazione” si intendono le entità che forniscono le informazioni sulle unità di
analisi. Ad esempio un comune può fornire informazioni sulle biblioteche che si trovano sul suo
territorio. In questo caso il comune funge da unità di rilevazione. Cliccando sul pulsante “Unità
di Rilevazione” della maschera “Catalogo Sorgenti” si apre la finestra riportata in Figura 1810
10
Sia nelle schede IRELA che nelle schede del Piano Statistico Nazionale le unità di rilevazione sono
esplicitamente indicate.
59
Figura 18: Unità di rilevazione
All’inizio dell’area di visualizzazione dei dati sono riportati per comodità “ID Sorgente”,
“Titolo Sorgente”. Nella tabella che segue sono riportati i significati degli altri campi.
Nome
Tipo di Dato
Descrizione
Unità di Rilevazione
Lista di valori. Se l’unità di Denominazione
dell’unità
di
rilevazione che si intende indicare rilevazione
non compare nella lista, è possibile
aggiungerla cliccando sul tasto
“Aggiungi unità di rilevazione”.
Note
Testo
Informazioni
sull’unità
di
aggiuntive
rilevazione
in
questione
Numero unità rilevate
Numerico
Numero di unità di rilevazione
dalle quali sono stati attinti i
dati
60
Cliccando sul pulsante “Aggiungi Unità di Rilevazione” si apre la finestra riportata in Figura
19.
Figura 19: Finestra per l'inserimento di nuove unità di rilevazione
Tale finestra permette di aggiungere una nuova unità di rilevazione alla lista cliccando sul
pulsante “Nuovo Record”, scrivendo il nome nel campo “Nome” e salvando poi il record
mediante pressione del pulsante “Salva Record”.
7.2.3.4 Metadati Specifici
Per “Metadati Specifici” si intendono quei metadati applicabili ad un certo tipo di sorgente
(SISTAN, Amm. Regione Lazio, etc.) ma non ad altri. Premendo questo pulsante della finestra
“Catalogo Sorgenti” compare una finestra il cui contenuto dipende dal tipo di sorgente in
questione. Nel caso di sorgenti SISTAN si apre la finestra di Figura 20 mentre nel caso di
sorgenti Amministrative della Regione Lazio compare la finestra di Figura 21. All’inizio delle
aree di visualizzazione dei dati sono riportati, in entrambe le finestre, “ID Sorgente” e “Titolo
Sorgente”.
Nota: le sorgenti amministrative della Regione Lazio fanno riferimento a procedure interne
della Pubblica Amministrazione e per questo sono associate ad un dipartimento, ad un settore e
ad un ufficio. Tra i metadati specifici delle sorgenti amministrative della Regione Lazio sono
riportate anche i riferimenti alle norme che regolano tali procedure.
Nella tabella che segue sono riportati i significati degli altri campi.
61
Metadati Specifici Sorgenti SISTAN
Nome
Tipo di Dato
Descrizione
Provenienza
Testo
Piano Statistico Nazionale o
Catalogo
SISTAN
appartiene
la
cui
sorgente
in
questione
Codice
Testo
Identificativo
alfanumerico
univoco della sorgente
Tipo Sorgente
{Rilevazione, Elaborazione, Studio Indica se i dati contenuti nella
Progettuale}
sorgente sono frutto di una
rilevazione sul campo, di una
elaborazione di dati contenuti in
altre sorgenti o di uno studio
progettuale
Area
Testo
Area
di
appartenenza
della
sorgente SISTAN
Settore
Testo
Settore di appartenenza della
sorgente SISTAN
Copertura
{Totale, Campionaria, Parziale}
Specifica
il
l’universo
rapporto
dell’unità
compongono
il
tra
che
fenomeno
oggetto di studio e l’insieme
delle
unità
effettivamente
rilevate.
Periodo di effettuazione dal
Data
Inizio
del
periodo
di
periodo
di
effettuazione
Periodo di effettuazione al
Data
Fine
del
effettuazione
Nota: in alcuni casi sono state riscontrate delle difformità tra le denominazioni dei settori e
delle aree usate nel PSN e quelle usate nel catalogo SISTAN.
62
Metadati Specifici Sorgenti Amministrative della Regione Lazio
Nome
Tipo di Dato
Descrizione
Dipartimento
Testo
Dipartimento di appartenenza
della sorgente amministrativa
Settore
Testo
Settore di appartenenza della
sorgente amministrativa
Ufficio
Testo
Ufficio di appartenenza della
sorgente amministrativa
Norma
Testo
Norma che regola la procedura
cui si riferisce la sorgente in
questione.
Figura 20 Metadati specifici delle Sorgenti SISTAN
63
Figura 21: Metadati Specifici Sorgenti Amministrative
7.2.4 Sezione “Gestione del Thesaurus”
Questa sezione è stata semplicemente abbozzata nel presente prototipo. In pratica è stato fornito
uno strumento per gestire un elenco di voci (o argomenti) che possono essere associate alle
rappresentazioni e che possono poi essere utilizzate come chiavi di ricerca (vedi sezione
“Ricerche”). In una futura implementazione sarebbe utile poter definire anche delle relazioni tra
gli argomenti dell’elenco. Ad esempio si potrebbe fornire la possibilità di indicare che un certo
concetto include un altro concetto. Si potrebbe poi fare in modo che quando un utente ricerca
tutte le sorgenti che contengono rappresentazioni collegate ad un certo argomento (ad esempio
“edilizia”) nella lista dei risultati fossero riportate anche tutte le sorgenti che contengono
rappresentazioni collegate ad argomenti inclusi in “edilizia” (es.: edilizia scolastica, edilizia
ospedaliera etc.).
Cliccando sul pulsante “Gestione Thesaurus” del Menu Principale sia accede alla finestra
riportata in Figura 22.
64
Figura 22: Gestione Thesaurus
Tramite i pulsanti collocati in basso nella finestra è possibile scorrere l’elenco degli argomenti e
aggiungere od eliminare elementi dalla lista.
7.2.5 Sezione “Ricerche”
Cliccando sul pulsante “Ricerche” del Menu Principale si accede alla sezione “Ricerche”. Tale
sezione presenta inizialmente un menu come quello riportato in Figura 23. I pulsanti di questo
menu permettono di accedere alle seguenti funzionalità:
? ? Search Engine Generale: permette di effettuare una ricerca in base al contenuto di uno
più campi della maschera Catalogo Sorgenti.
? ? Ricerca per Argomento: permette di effettuare ricerche in base a voci contenute nel
thesaurus e al periodo di riferimento della sorgente.
? ? Torna a menu principale: permette di tornare al Menu Principale.
65
Figura 23: Menu “Ricerche”
Esaminiamo ora una per una le funzionalità.
7.2.5.1 Search Engine Generale
Cliccando sul pulsante “Search Engine Generale” del menu “Ricerche” si accede alla finestra
riportata in Figura 24.
66
Figura 24: Search Engine
Come si può osservare tale maschera è molto simile alla maschera “Catalogo Sorgenti” eccetto
che per i bottoni in basso. Per default i campi sono impostati in modo tale che premendo il
pulsante “Cerca” si ottenga la lista completa delle sorgenti contenute nel catalogo. Per i campi
testuali il carattere jolly è “*” mentre per il campi numerici è “0”. Il comportamento della
Search Engine è il seguente:
? ? Campi di testo: cerca tutte le sorgenti per le quali il testo immesso in un determinato
campo della maschera “Search Engine” è contenuto come sottostringa nel
corrispondente campo della maschera “Catalogo Sorgenti”.
? ? Combo box (campi a scelta multipla all’interno di un insieme predeterminato di valori):
cerca tutte le sorgenti per le quali il testo immesso in un determinato campo della
maschera “Search Engine” è esattamente uguale al corrispondente campo della
maschera “Catalogo Sorgenti”.
? ? Campi numerici: cerca tutte le sorgenti per le quali il testo immesso in un determinato
campo della maschera “Search Engine” è esattamente uguale al corrispondente campo
della maschera “Catalogo Sorgenti”.
67
? ? Campi data: in questo caso il comportamento cambia a seconda del significato del
campo. Nel caso di “Periodo di riferimento dal” e “Periodo di riferimento al” vengono
selezionate tutte le sorgenti il cui periodo di riferimento presenta un overlapping
(sovrapposizione) anche di un solo giorno con quello indicato nella maschera “Search
Engine”. Per quel che riguarda la “Profondità dello storico” vengono selezionate tutte le
sorgenti che hanno una profondità dello storico almeno uguale a quella indicata nella
maschera di Search.
Nota: cliccando su un campo, questo viene resettato al valore di default.
Cliccando sul pulsante “Cerca” si ottengono i risultati della ricerca sotto forma di lista. La
corrispondente schermata è mostrata in Figura 25. Come si può vedere, per ciascuno dei
risultati sono riportati i campi ID, Classe, Titolo e Oggetto. La lista dei risultati può essere
scorsa usando la scroll bar sulla destra. Per visualizzare tutte le informazioni disponibili su una
determinata sorgente è sufficiente selezionarla nella finestra dei risultati (cliccando su di essa) e
premere il pulsante “Dettagli Sorgente”. In questo modo si aprirà la finestra “Catalogo
Sorgenti” che mostrerà i metadati associati alla sorgente selezionata (Figura 26).
7.2.5.2 Ricerche per Argomento
Cliccando sul pulsante “Ricerche per Argomento” del menu “Ricerche” si apre la finestra di
Figura 27. In tale finestra è possibile selezionare un argomento da una lista (ovvero una voce
del Thesaurus) ed un intervallo indicante il periodo di riferimento. Per quel che riguarda il
“Periodo di riferimento” il comportamento è identico a quello della Search Engine Generale,
ovvero vengono selezionate tutte le sorgenti il cui periodo di riferimento presenta un
overlapping (sovrapposizione) anche di un solo giorno con quello indicato nella maschera
“Ricerche per argomento”. Anche in questo caso i risultati sono presentati in forma di lista
riassuntiva (Figura 28) ed i dettagli relativi a ciascun risultato possono essere visualizzati
cliccando sul pulsante “Dettagli Sorgente”. Nel caso del risultato selezionato in Figura 28 il
dettaglio dei metadati ad esso relativi è visualizzato in Figura 29.
68
Figura 25: Risultati di una ricerca
69
Figura 26: Dettagli relativi ad un risultato della ricerca
70
Figura 27: Ricerche per argomento
Figura 28: Risultati ricerche per argomento
71
Figura 29: Dettagli relativi ad un risultato di una ricerca per argomento
72
8 Proposta operativa
L'ultima attività svolta nell'ambito dello studio di fattibilità è relativa alla individuazione di
piano di lavoro per la realizzazione di un sistema completo nonchè ad una stima dei tempi e dei
costi.
Si presenta, nel seguito, l'articolazione in fasi del piano di lavoro, articolazione che prevede tre
fasi, della durata complessiva di 30 mesi.
Le seguenti sezioni fanno riferimento alla terminologia introdotta nella sezione 2 ed alla
architettura individuata in sezione 3
8.1 Fase 1: Realizzazione del data warehouse di primo livello
La fase 1, della durata di 12 mesi, ha come obbietivo la progettazione e la realizzazione della
base dei metadati e del data warehouse di primo livello. Il data warehouse di primo livello sarà
popolato prevalentemente da dati estratti da fonti disponibili su supporti informatici.
8.1.1 Attività 1.1 - Analisi
La formalizzazione delle specifiche utente dovrà produrre, attraverso una stretta interazione con
il committente, una specifica formale delle indicazioni di massima presenti nella prima parte di
questo documento.
Obbietivi dell’analisi delle fonti informative sono:
? ? censire le sorgenti informative indicate dal committente;
? ? individuare le tipologie delle varie sorgenti informative che andranno ad alimentare il
data warehouse e, per ciascuna di queste, determinare quali sono le grandezze utili a
descriverle.
8.1.2 Attività 1.2 - Progettazione (dati e metadati)
La base dei metadati è la parte del sistema che contiene la descrizione delle sorgenti
informative presenti nel data warehouse, e permette l’interrogazione delle stesse L’utente dovrà
avere la possibilità di interrogare l’archivio dei metadati specificando criteri di selezione anche
basati su un thesaurus di argomenti.
Parallelamente alla progettazione della base di dati relativa ai metadati, si procederà alla
progettazione del data warehouse di primo livello ed alla progettazione delle procedure di
caricamento dei dati per le fonti individuate.
73
8.1.3 Attività 1.3 Realizzazione (metadati)
Prevede la realizzazione delle procedure per il caricamento nel data warehouse dei metadati che
descrivono le tipologie di sorgenti individuate nella attività 1.1, e l’effettivo popolamento della
base di dati relativa ai metadati, principalmente a partire da fonti disponibili su supporti
informatici. Contestualmente, gli argomenti coperti dalle fonti censite dovranno essere
organizzati in un thesaurus (come descritto nell'allegato B).
8.1.4 Attività 1.4 Realizzazione (dati)
Prevede la realizzazione delle procedure per il caricamento nel data warehouse dei dati estratti
dalle sorgenti individuate, e il popolamento del data warehouse di primo livello. Le fonti
selezionate saranno disponibili prevalentemente su supporti informatici.
8.1.5 Attività 1.5 Sperimentazione
Questa attività coinvolge direttamente le figure interne al committente. I sistemi realizzati
verranno sperimentati e collaudati congiuntamente dal realizzatore e dal committente. A valle
del collaudo verranno evidenziate eventuali inadeguatezze delle specifiche utente e dei requisiti
del sistema.
8.2 Fase 2: Realizzazione del data warehouse di secondo livello
La fase 2, della durata di 10 mesi, prevede il consolidamento delle specifiche del sistema ed il
completamento del data warehouse di primo livello. Verranno, quindi ripercorse le fasi di
analisi, progettazione e realizzazione, al fine di estendere le funzionalità del sistema.
8.2.1 Attività 2.1 Estensione dei requisiti
Alla luce delle considerazioni scaturite a valle della attività di sperimentazione e collaudo,
verranno riesaminate le specifiche del sistema realizzato nella fase 1, e saranno apportate le
conseguenti modifiche sia al sistema di gestione dei metadati, sia alle procedure relative al data
warehouse di primo livello. Tali modifiche saranno opportunamente integrate con quanto già
realizzato.
8.2.2 Attività 2.2 Individuazione delle nuove tematiche di interesse
Alla luce dei suggerimenti forniti dal committente, verranno individuate ulteriori aree tematiche
di interesse del committente, e le relative fonti informative. Si assume che una parte
considerevole delle fonti considerate nella seconda fase non sia disponibile su supporti
informatici.
74
Il censimento di tali fonti porterà naturalmente ad una estensione dei contenuti della base dei
metadati, nonché ad un eventuale arricchimento delle funzionalità di interrogazione previste.
8.2.3 Attività 2.3 Progettazione
Per le fonti individuate nell'attività 2.2 verranno progettate le procedure di caricamento del data
warehouse di primo livello, e in base alle tematiche definite nell'attività 2.2 saranno progettati i
data warehouse di secondo livello (data mart) e le relative interfacce, sia verso strumenti di
analisi, sia verso utenti finali.
8.2.4 Attività 2.4 Realizzazione (dati, metadati e data mart)
Prevede il caricamento di metadati e dati relativi alle fonti individuate nell'attività 2.2. Come
già indicato nell'attività 2.2, si assume che una parte considerevole di tali fonti possano non
essere disponibile su supporti informatici.
Verranno inoltre realizzate le interfacce previste verso i data mart.
8.3 Fase 3: Estensione del data warehouse di secondo livello
La fase 3 ricalca le attività 2.2, 2.3, e 2.4, portando ad un ulteriore arricchimento delle basi dei
dati e dei metadati a fronte della indicazione di ulteriori tematiche di interesse da parte del
committente.
8.4 Riepilogo delle attività
Si mostra, nel seguito, il riepilogo delle attività relativi alle tre fasi descritte nelle sezioni
precedenti, indicando una stima dell'impegno necessario per la loro attuazione (espressa in
giorni uomo) nonché una ipotesi di durata temporale delle stesse.
75
Riferimento
Attività
Impegno
Durata
(giorni*persona)
(mesi)
Fase 1: Realizzazione del data warehouse di primo livello
1.1
Formalizzazione delle specifiche utente
30
Analisi delle fonti informative
30
Progettazione della base di dati dei metadati e relativa
1.2
interfaccia utente
1.3
25
Progettazione delle procedure di caricamento dei dati
20
dei metadati
Caricamento dei metadati
1.5
30
2
2
20
Realizzazione dei moduli di caricamento e consultazione
1.4
15
Progettazione del data warehouse di primo livello
Realizzazione dei moduli di caricamento e consultazione
3
dei dati
20
2
Caricamento dei dati
100
Sperimentazione, messa a punto e collaudo
15
3
305
12
Totale fase 1
76
Fase 2: Realizzazione del data warehouse di secondo livello
Estensione dei requisiti e formalizzazione delle nuove
2.1
specifiche utente
Integrazione delle nuove specifiche nei sistemi realizzati
durante la fase 1.
Definizione delle ulteriori aree tematiche di interesse
2.2
Analisi delle ulteriori fonti informative per le aree
tematiche di interesse
Progettazione delle procedure di caricamento delle nuove
2.3
fonti
2
20
15
15
50
Progettazione delle interfacce verso i data mart
20
Caricamento dei metadati delle nuove fonti
10
nuove fonti
20
Caricamento dei dati delle nuove fonti
100
Realizzazione delle interfacce verso i data mart
10
Totale fase 2
2
10
Progettazione dei data mart
Realizzazione delle procedure di caricamento dei dati delle
2.4
5
275
2
4
10
77
Fase 3: Estensione del data warehouse di secondo livello
Definizione delle ulteriori aree tematiche di interesse
3.1
Analisi delle ulteriori fonti informative per le aree
tematiche di interesse
Progettazione delle procedure di caricamento delle nuove
3.2
fonti
2
15
10
Progettazione dei data mart
50
Progettazione delle interfacce verso i data mart
20
Caricamento dei metadati delle nuove fonti
10
Realizzazione delle procedure di caricamento dei dati delle
3.3
15
nuove fonti
20
Caricamento dei dati delle nuove fonti
100
Realizzazione delle interfacce verso i data mart
10
255
Totale fase 3
2
4
8
78
8.5 Gantt
Si mostra, nel seguito, il Gantt del progetto con la relativa indicazione dei vari deliverable, dettagliati nel
seguto. Per comodità espositiva si è assunto che il progetto inizi il 1/1/2002.
2002
ID
Task Name
Start
End
Jan
1
1.1.a Formalizzazione delle specifiche utente
2
11.b Analisi delle fonti informative
3
4
D1 Specifiche utente e descrizione delle sorgenti informative
selezionate.
1.2.a Progettazione del data base dei metadati e relativa interfaccia
utente
1/1/
2002
1/1/
2002
3/31/
2002
4/1/
2002
4/1/
2002
4/1/
2002
3/31/
2002
3/31/
2002
3/31/
2002
5/31/
2002
5/31/
2002
5/31/
2002
90d
90d
0d
61d
5
1.2.b Progettazione del data warehouse di primo livello
6
1.2.c Progettazione delle procedure di caricamento dei dati
7
D2 Architettura del sistema (gestione dei metadati e data
warehouse)Descrizione delle procedure di caricamento dei dati per le
fon
5/31/
2002
5/31/
2002
0d
8
1.3.a Realizzazione dei moduli di caricamento e consultazione dei
metadati
6/1/
2002
7/31/
2002
61d
6/1/
2002
7/31/
2002
8/1/
2002
8/1/
2002
7/31/
2002
7/31/
2002
9/30/
2002
9/30/
2002
9
1.3.b Caricamento dei metadati
10
D3 Moduli di caricamento e interrogazione della base dei
metadati.Documentazione del popolamento della base dei metadati.
11
1.4.a Realizzazione dei moduli di caricamento e consultazione dei dati
12
1.4.b Caricamento dei dati
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
D4 Moduli di caricamento e interrogazione del data warehouse di primo
10/1/
livello per le fonti selezionate. Documentazione del popolamento del
2002
data base.
10/1/
1.5 Sperimentazione, messa a punto e collaudo
2002
2.1.a Estensione dei requisiti e formalizzazione delle nuove specifiche
1/1/
utente
2003
2.1.b Estensione dei requisiti e formalizzazione delle nuove specifiche
1/1/
utente
2003
3/1/
2.2a Definizione delle ulteriori aree tematiche di interesse
2003
2.2b Analisi delle ulteriori fonti informative per le aree tematiche di
3/1/
interesse
2003
5/1/
2.3a Progettazione delle procedure di caricamento delle nuove fonti
2003
5/1/
2.3b Progettazione dei data mart
2003
5/1/
2.3c Progettazione delle interfacce verso i data mart
2003
D6 Descrizione delle procedure di caricamento dei dati per le ulteriori
6/30/
fonti. Descrizione dei data mart e delle relative interfacce.
2003
7/1/
2.4a Caricamento dei metadati delle nuove fonti
2003
2.4b Realizzazione delle procedure di caricamento dei dati delle nuove
7/1/
fonti
2003
7/1/
2.4c Caricamento dei dati delle nuove fonti
2003
7/1/
2.4d Realizzazione delle interfacce verso i data mart
2003
27
D7 Moduli di caricamento e interrogazione del data warehouse di primo
livello per le ulteriori fonti.Documentazione del popolamento della base 11/1/
dei metadati.Documentazione del popolamento del data base.Moduli di 2003
interfaccia per i data mar
28
3.1a Definizione delle ulteriori aree tematiche di interesse
29
3.1b Analisi delle ulteriori fonti informative per le aree tematiche di
interesse
30
3.2a Progettazione delle procedure di caricamento delle nuove fonti
31
3.2b Progettazione dei data mart
32
3.2c Progettazione delle interfacce verso i data mart
33
D8 Descrizione delle procedure di caricamento dei dati per le ulteriori
fonti. Descrizione dei data mart e delle relative inter
34
3.3a Caricamento dei metadati delle nuove fonti
35
3.3b Realizzazione delle procedure di caricamento dei dati delle nuove
fonti
36
3.3c Caricamento dei dati delle nuove fonti
37
3.3d Realizzazione delle interfacce verso i data mart
38
D9 Moduli di caricamento e interrogazione del data warehouse di primo
livello per le ulteriori fonti.Documentazione del popolamento della base 6/30/
dei metadati.Documentazione del popolamento del data base.Moduli di 2004
interfaccia per i data mart
10/1/
2002
12/31/
2002
2/28/
2003
2/28/
2003
4/30/
2003
4/30/
2003
6/30/
2003
6/30/
2003
6/30/
2003
6/30/
2003
10/31/
2003
10/31/
2003
10/31/
2003
10/31/
2003
11/1/
2003
11/1/ 12/31/
2003 2003
11/1/ 12/31/
2003 2003
1/1/
2/28/
2004 2004
1/1/
2/28/
2004 2004
1/1/
2/28/
2004 2004
2/28/ 2/28/
2004 2004
2/29/ 6/30/
2004 2004
2/29/ 6/30/
2004 2004
2/29/ 6/30/
2004 2004
2/29/ 6/30/
2004 2004
6/30/
2004
2003
2004
Duration
61d
61d
61d
0d
61d
61d
0d
92d
59d
59d
61d
61d
61d
61d
61d
0d
123d
123d
123d
123d
0d
61d
61d
59d
59d
59d
0d
123d
123d
123d
123d
0d
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
8.6 Elenco dei deliverable
Deliv
Tipo
D1
Rapporto
Descrizione
Specifiche utente e descrizione delle sorgenti informative
selezionate.
Attività
1.1
Architettura del sistema (gestione dei metadati e data warehouse)
D2
Rapporto
Descrizione delle procedure di caricamento dei dati per le fonti
1.2
selezionate.
D3
D4
D5
Software e
Moduli di caricamento e interrogazione della base dei metadati.
documentazione Documentazione del popolamento della base dei metadati.
Software e
documentazione
Software e
1.3
Moduli di caricamento e interrogazione del data warehouse di
primo livello per le fonti selezionate. Documentazione del
1.4
popolamento della base di dati.
Integrazione nei sistemi realizzati nella fase 1 delle ulteriori
documentazione specifiche scaturite dalla attività di sperimentazione e collaudo
2.1
Descrizione delle procedure di caricamento dei dati per le
D6
Rapporto
ulteriori fonti. Descrizione dei data mart e delle relative
2.3
interfacce.
Moduli di caricamento e interrogazione del data warehouse di
D7
Software e
documentazione
primo livello per le ulteriori fonti.
Documentazione del popolamento della base dei metadati.
2.4
Documentazione del popolamento della base di dati.
Moduli di interfaccia per i data mart
Descrizione delle procedure di caricamento dei dati per le
D8
Rapporto
ulteriori fonti.
3.2
Descrizione dei data mart e delle relative interfacce.
Moduli di caricamento e interrogazione del data warehouse di
D9
Software e
documentazione
primo livello per le ulteriori fonti.
Documentazione del popolamento della base dei metadati.
3.3
Documentazione del popolamento della base di dati.
Moduli di interfaccia per i data mart
80
8.7 Gruppo di lavoro
Progetti di tale complessità necessitano di gruppi di lavoro ampi e strutturati ma soprattutto un
pesante coinvolgimento delle strutture decisionali della Regione coinvolte nel processo. Si ha così
bisogno delle seguenti figure:
? ? Responsabile di progetto
? ? Progettista delle basi dati e del data warehouse
? ? Progettista Statistico per la modellizzazione
? ? Le
persone
dell’Area
Statistica
nonché
quelle
del
Settore
Sociale
coinvolte
nell’automazione nel ruolo di utenti; all’interno di esse si identifica il coordinatore degli
utenti
? ? Responsabile informatico della Regione Lazio
? ? Analisti e programmatori con competenze ed in numero variabile a seconda della fase di
progetto
Alcune di queste figure possono essere eventualmente riunite in un’unica persona, l’importante è
che i soggetti interessati della Regione Lazio siano coinvolti in maniera fattiva e rimangano
protagonisti della realizzazione dell’intero sistema.
81
9 Appendice A: Elenco delle fonti informative analizzate
Si riporta, nel seguito, l'elenco delle sorgenti informative analizzate. Il significato dei campi è
descritto nella sezione 5.1 e sintetizzato nella tabella mostrata in sezione 5.3.1 relativa agli attributi
dell'entità Sorgente.
ID
53
Classe
Amm. Regione Lazio
Titolo
Erogazione
contributi
per
il
restauro
e
la
disinfestazione dei beni librari di pregio
Oggetto
Detentore
Regione Lazio
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Consenso del responsabile
Dati acquisiti ogni
Periodo di riferimento
01/01/1999 - 31/12/1999
Profondità dello storico
01/01/1997
Minimo
comune
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
82
ID
56
Classe
SISTAN
Titolo
La
presenza
straniera
in
Italia:caratteristiche
demografiche
Oggetto
Permessi di soggiorno all'1.1.1999
Residenti stranieri all'1.1.1999
Nascite e matrimoni nel 1996
Detentore
ISTAT
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
1 anno
Periodo di riferimento
01/01/1996
Profondità dello storico
01/01/1985
Minimo
provincia
livello
di
aggregazione
-
01/01/2000
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
83
ID
57
Classe
SISTAN
Titolo
Indagine
statistico-epidemiologica
sull'uso
di
sostanze stupefacenti e psicotrope tra i giovani che
sostengono la visita di leva
Oggetto
Indagine campionaria anonima su 34933 soggetti maschi
all'atto
della
prevalenza
associato
sotto
visita
sul
ad
consumo
un'analisi
l'aspetto
di
leva
di
della
per
uno
sostanze
studio
di
stupefacenti
condizione
giovanile
sociale-economico,demografico
e
comportamentale.
Detentore
Ministero della Difesa
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
occasionale
Periodo di riferimento
01/01/1993
Profondità dello storico
01/01/1993
Minimo
comune
livello
di
aggregazione
-
31/12/1994
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
84
ID
58
Classe
SISTAN
Titolo
Attività
delle
strutture
socio-riabilitative
nel
settore tossicodipendenza
Oggetto
Caratteristiche
riabilitative
e
attività
che
riabilitazione
dei
tossicodipendenza,
si
delle
strutture
occupano
soggetti
struttura
della
con
del
sociocura
problemi
e
di
personale,
caratteristiche dell'utenza
Detentore
Ministero della Sanità
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
1 anno
Periodo di riferimento
01/01/1997
Profondità dello storico
01/01/1994
Minimo
regione
livello
di
aggregazione
-
31/12/1999
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
85
ID
59
Classe
SISTAN
Titolo
Utenza e attività delle strutture pubbliche e private
nel settore alcooldipendenza
Oggetto
Caratteristiche e attività delle strutture pubbliche e
private che si occupano del
soggetti
con
personale,
problemi
di
caratteristiche
trattamento e recupero dei
alcoolismo,
struttura
dell'utenza,
del
trattamenti
erogati
Detentore
Ministero della Sanità
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
1 anno
Periodo di riferimento
01/01/1997
Profondità dello storico
01/01/1997
Minimo
regione
livello
di
aggregazione
-
31/12/1999
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
86
ID
60
Classe
SISTAN
Titolo
Trattamenti pensionistici
Oggetto
Detentore
ISTAT
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
1 anno
Periodo di riferimento
01/01/1997
Profondità dello storico
01/01/1974
Minimo
provincia
livello
di
aggregazione
-
31/12/1998
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
87
ID
61
Classe
SISTAN
Titolo
Le iniziative in campo socio-assistenziale dei Comuni
Oggetto
Detentore
ISTAT
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Consenso del detentore
Dati acquisiti ogni
occasionale
Periodo di riferimento
Profondità dello storico
Minimo
livello
di
01/01/1997
aggregazione
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
88
ID
62
Classe
Amm. Regione Lazio
Titolo
Gestione anagrafe catalogatori di fondi librari
Oggetto
Cultura, biblioteche, catalogatori
Detentore
Regione Lazio
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Consenso del detentore
Dati acquisiti ogni
Periodo di riferimento
01/01/1999
-
31/12/1999
Profondità dello storico
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
89
ID
64
Classe
Amm. Regione Lazio
Titolo
Gestione dell'anagrafe delle bibliotec
Oggetto
Biblioteche, cultura, anagrafe
Detentore
Regione Lazio
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Consenso del detentore
Dati acquisiti ogni
Periodo di riferimento
01/01/1999
-
31/12/1999
Profondità dello storico
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
90
ID
65
Classe
Amm. Regione Lazio
Titolo
Iscrizione
all'albo
degli
istituti
culturali
di
interesse regionale
Oggetto
Istituti culturali, cultura
Detentore
Regione Lazio
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Consenso del detentore
Dati acquisiti ogni
Periodo di riferimento
01/01/1999
-
31/12/1999
Profondità dello storico
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulga bili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
91
ID
66
Classe
Amm. Regione Lazio
Titolo
Valorizzazione dei beni storici e naturalistici della
Tuscia
Oggetto
Cultura
Detentore
Regione Lazio
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Consenso del detentore
Dati acquisiti ogni
Periodo di riferimento
01/01/1999
-
31/12/1999
Profondità dello storico
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazi one
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
92
ID
67
Classe
Amm. Regione Lazio
Titolo
Gestione dell'albo regionale delle bande musicali
Oggetto
Cultura, bande musicali
Detentore
Regione Lazio
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Consenso del detentore
Dati acquisiti ogni
Periodo di riferimento
01/01/1999
-
31/12/1999
Profondità dello storico
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati div ulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
93
ID
70
Classe
SISTAN
Titolo
Sistema di indicatori socio-sanitari
Oggetto
Detentore
ISTAT
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Consenso del detentore
Dati acquisiti ogni
1 anno
Periodo di riferimento
01/01/1999
Profondità dello storico
01/01/1996
Minimo
regione
livello
di
aggregazione
-
31/12/2002
geografica dei dati divulga ti
Minimo
livello
di
aggregazione
regione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
94
ID
71
Classe
SISTAN
Titolo
Indicatori di integrazione sociale dei disabili
Oggetto
Detentore
ISTAT
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
occasionale
Periodo di riferimento
01/01/1999
Profondità dello storico
01/01/1999
Minimo
regione
livello
di
aggregazione
-
31/12/2001
geografica dei dati div ulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
Azienda sanitaria locale
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
95
ID
72
Classe
SISTAN
Titolo
Sistema informativo sull'handicap
Oggetto
Detentore
ISTAT
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
occasionale
Periodo di riferimento
01/01/1999
Profondità dello storico
01/01/1999
Minimo
regione
livello
di
aggregazione
-
31/12/2001
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
Azienda sanitaria locale
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
96
ID
74
Classe
SISTAN
Titolo
Presidi residenziali socio-assistenziali
Oggetto
Assistenza sociale prestata da istituzioni pubbliche e
private mediante l'erogazione di servizi residenziali
socio-assistenziali
Detentore
ISTAT
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
1 anno
Periodo di riferimento
01/01/2000
Profondità dello storico
01/01/1950
Minimo
regione
livello
di
aggregazione
-
31/12/2002
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
comune
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggrega zione
temporale
Qualità
alta
97
ID
75
Classe
SISTAN
Titolo
Interventi in campo socio-assistenziale dei comuni
Oggetto
Analisi
delle
caratteristiche
dei
beneficiari
di
servizi e caratteristiche dei servizi erogati
Detentore
ISTAT
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
1 anno
Periodo di riferimento
01/01/2000
Profondità dello storico
01/01/1999
Minimo
regione
livello
di
aggregazione
-
31/12/2002
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
regione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
98
ID
78
Classe
SISTAN
Titolo
Utenza
e
attività
dei
servizi
pubblici
per
la
tossicodipendenza (SERT)
Oggetto
Numero
e
caratteristiche
tossicodipendenti
trattamenti,struttura
utenti
e
attività
dei
dei
del
soggetti
SERT,
personale
preposto
Detentore
Ministero della Sanità
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
occasionale
Periodo di riferimento
01/01/2000
Profondità dello storico
01/01/1990
Minimo
regione
livello
di
aggregazione
-
31/12/2002
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
99
ID
79
Classe
SISTAN
Titolo
Attività
delle
strutture
socio-riabilitative
nel
settore della tossicodipendenza
Oggetto
Caratteristiche
strutture
organizzative
ed
socio-riabilitative,
attività
delle
struttura
del
personale, caratteristiche dell'utenza
Detentore
Ministero della Sanità
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
occasionale
Periodo di riferimento
01/01/2000
Profondità dello storico
01/01/1994
Minimo
livello
di
-
31/12/2002
aggregazione
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
Azienda sanitaria locale
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
100
ID
80
Classe
SISTAN
Titolo
Utenze e attività delle strutture pubbliche e private
nel settore alcoldipendenza
Oggetto
Caratt.strutt. e attività delle strutt. pubbliche e
private, caratteristiche dell'utenza e trattamento
Detentore
Ministero della Sanità
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
occasionale
Periodo di riferimento
01/01/2000
Profondità dello storico
Minimo
livello
di
-
31/12/2002
01/01/1997
aggregazione
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
101
ID
81
Classe
SISTAN
Titolo
Indagine
multiscopo
sulle
famiglie:
i
cittadini
e
l'ambiente nelle grandi città
Oggetto
Detentore
ISTAT
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
occasionale
Periodo di riferimento
01/01/2000
Profondità dello storico
01/01/1993
Minimo
regione
livello
di
aggregazione
-
31/12/2000
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
102
ID
82
Classe
SISTAN
Titolo
Popolazione e movimento anagrafico dei comuni
Oggetto
Detentore
ISTAT
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
1 anno
Periodo di riferimento
01/01/1999
Profondità dello storico
01/01/1990
Minimo
comune
livello
di
aggregazione
-
31/12/1999
geografica dei dati di vulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
103
ID
83
Classe
SISTAN
Titolo
La situazione economica e finanziaria delle famiglie
in Europa
Oggetto
Detentore
ISTAT
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
1 anno
Periodo di riferimento
01/01/1994
Profondità dello storico
01/01/1992
Minimo
nazione
livello
di
aggregazione
-
31/12/1996
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
104
ID
84
Classe
Amm. Regione Lazio
Titolo
Promozione del turismo sociale nel Lazio
Oggetto
Detentore
Regione Lazio
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Consenso del detentore
Dati acquisiti ogni
Periodo di riferimento
01/01/1999
-
31/12/1999
Profondità dello storico
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
105
ID
85
Classe
Amm. Regione Lazio
Titolo
Vigilanza
sulle
importazioni
temporanee
di
fondi
librari antichi e moderni
Oggetto
Cultura Libri
Detentore
Regione Lazio
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Consenso del detentore
Dati acquisiti ogni
Periodo di riferimento
01/01/1999
-
31/12/1999
Profondità dello storico
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
106
ID
86
Classe
Amm. Regione Lazio
Titolo
Vigilanza sulle esportazioni di fondi librari antichi
e moderni
Oggetto
Cultura Libri
Detentore
Regione Lazio
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
Periodo di riferimento
01/01/1999
-
31/12/1999
Profondità dello storico
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
107
ID
87
Classe
SISTAN
Titolo
Censimento delle strutture socio-riabilitative
Oggetto
Strutture
socio-riabilitative
(residenziali,
semiresidenziali, ambulatoriali)
Detentore
Ministero dell'interno
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
occasionale
Periodo di riferimento
01/01/2000
Profondità dello storico
01/01/1985
Minimo
provincia
livello
di
aggregazione
-
31/12/2002
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
provincia
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
108
ID
89
Classe
SISTAN
Titolo
Compendio
delle
statistiche
ufficiali
dell'amministrazione dell'interno
Oggetto
Detentore
Ministero dell'Interno
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
occasionale
Periodo di riferimento
31/12/1996
-
31/12/1996
Profondità dello storico
Minimo
livello
di
aggregazione
regione
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
comune
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
109
ID
91
Classe
SISTAN
Titolo
Annuario statistico
Oggetto
Indicatori
comparativi
tra
i
comuni
dei
Castelli
Romani nel contesto nazionale.
Detentore
Comune di Albano Laziale
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
1 anno
Periodo di riferimento
01/01/1997
-
31/12/1997
Profondità dello storico
Minimo
livello
di
aggregazione
comune
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
110
ID
92
Classe
SISTAN
Titolo
Roma e provincia attraverso la statistica
Oggetto
Detentore
Camera di Commercio Industria Artigianato ed agr
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
1 anno
Periodo di riferimento
01/01/1997
-
31/12/1998
Profondità dello storico
Minimo
livello
di
aggreg azione
comune
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
111
ID
93
Classe
SISTAN
Titolo
I consumi delle famiglie
Oggetto
Condizioni di vita delle famiglie italiane in termini
di
spesa,
condizione
abitativa,
possesso
dei
beni
durevoli etc.
Detentore
ISTAT
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
1 anno
Periodo di riferimento
01/01/1997
-
31/12/1998
Profondità dello storico
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
112
ID
94
Classe
SISTAN
Titolo
Famiglie, abitazioni e sicurezza dei cittadini
Oggetto
Detentore
ISTAT
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
occasionale
Periodo di riferimento
01/01/1999
-
31/12/1999
Profondità dello storico
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
113
ID
96
Classe
Amm. Regione Lazio
Titolo
Gestione anagrafe catalogatori di fondi librari
Oggetto
Detentore
Regione Lazio
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Consenso del detentore
Dati acquisiti ogni
Periodo di riferimento
01/01/1999
-
31/12/1999
Profondità dello storico
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
114
ID
97
Classe
SISTAN
Titolo
Problematiche
ed
iniziative
inerenti
la
popolazione
anziana in Italia
Oggetto
Strutture
residenziali
e
non;Centri
studio
e/o
università; iniziative a favore degli anziani
Detentore
Ministero dell'Interno
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
occasionale
Periodo di riferimento
01/01/2000
Profondità dello storico
01/01/1992
Minimo
comune
livello
di
aggregazione
-
31/12/2002
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazion e
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
115
ID
98
Classe
SISTAN
Titolo
Censimento
delle
strutture
di
accoglienza
per
extracomunitari
Oggetto
Strutture di accoglienza per extracomunitari
Detentore
Ministero dell'Interno
Responsabile
Telefono responsabile
E-mail responsabile
Vincoli sull'accesso ai dati
Dati acquisiti ogni
1 anno
Periodo di riferimento
01/01/2000
Profondità dello storico
01/01/1995
Minimo
comune
livello
di
aggregazione
-
31/12/2002
geografica dei dati divulgati
Minimo
livello
di
aggregazione
geografica dei dati divulgabili
Minimo
livello
di
aggregazione
temporale
Qualità
alta
116
10 Allegato A : Il prototipo "Catalogo Sorgenti"
Parte integrante di questo documento è il software denominato "Catalogo Sorgenti" descritto nella
sezione 6. Tale software è incluso nel CD-Rom allegato.
117
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