“Riportiamo la musica sacra
nelle chiese”, l’appello del
maestro Spaziani
Organi antichi in stato di abbandono, musica sacra in ribasso
nelle chiese della Riviera. Nel corso di una intervista
rilasciata a San Benedetto News, Gianluigi Spaziani racconta
la situazione in cui versano gli strumenti a canne e le sue
proposte cadute nel vuoto
GROTTAMMARE – La città di Grottammare vanta un patrimonio
organario di notevole valore, quantificabile attorno ai
3milioni di euro, oramai in disuso. “Riportiamo la musica
sacra nelle chiese” è l’appello di Gianluigi Spaziani, unico
organista diplomato del Piceno autore di diverse pubblicazioni
sugli organi antichi, che si oppone alle tastiere elettroniche
e ai coretti di musica pop o gospel senza rispetto dei luoghi
sacri, né per la liturgia.
Tante le proposte da lui avanzate ai parroci, anche con una
certa insistenza, per la valorizzazione degli organi antichi
per cui la Chiesa ha speso anche notevoli somme per farli
restaurare, tutte cadute nel vuoto. Tanti soldi per il
restauro, non ci sono risorse per chi li fa suonare.
Il maestro Gianluigi Spaziani si è diplomato in organo al
Conservatorio dell’Aquila e in pianoforte al Conservatorio di
Frosinone. E’ considerato fra i più quotati suonatori dello
strumento a canne per eccellenza. Maturato e arricchito dagli
insegnamenti di vari maestri di fama internazionale, può
vantare anche il prestigioso diploma di concertista d’organo,
conseguito a Rotterdam.
Maestro
Spaziani,
quali
sono
i
pregevoli
organi
di
Grottammare? qual è il loro stato?
“Al Paese alto si annoverano ben tre organi, uno di Francesco
Fedeli di Camerino, risalente al 1752, custodito nella chiesa
di Santa Lucia. Per il suo restauro, avvenuto nel 2003 sono
stati spesi 100 mila euro. Ha suonato per circa otto anni
nelle messe del sabato dei mesi di luglio e agosto, il 13
dicembre e 6 gennaio. Negli ultimi anni non è stato più
utilizzato nelle messe. L’associazione organistica picena lo
utilizza per alcuni concerti estivi, molto apprezzati dai
turisti. Altrimenti la chiesa è sempre chiusa e deperisce per
la forte umidità, poiché non circola l’aria. Sarebbe
sufficiente incaricare un custode per tenerla aperta almeno un
giorno a settimana, anche per farla visitare ai turisti.
L’organo è danneggiato, così la chiesa, dall’umidità. Inoltre
la chiesa è sporca ed abbandonata, i tarli hanno invaso il
Fedeli. Nella chiesa di San Giovanni, invece, è presente un
organo attribuito a Carlo Carletti di Fabriano, del 1884,
ripristinato nel 2000. Da due anni sospeso il servizio di
organista. Attualmente in stato di abbandono, è invaso dal
tarlo. Le mie insistenze di restauro sono rimaste da anni
inascoltate. La chiesa è attualmente chiusa, vi si tenevano
numerosi matrimoni. Peggiore la condizione dell’organo di
Sant’Agostino di fine Settecento, di autore anonimo, forse di
don Giuseppe Zagaglini di Ripatransone. Non restaurato, non
più suonabile. Da venticinque anni sollecito i parroci che si
sono avvicendati, senza alcun esito. Durante la messa viene
usata una tastiera elettronica. Nella marina, presso la chiesa
di San Pio V, si segnala l’organo Gaetano Callido di Venezia,
del 1784, restaurato nei primi anni Ottanta. In questo caso
abbandonato e coperto dalla polvere, nessuno si prende cura e
pulisce la cantoria. Non sono stato mai chiamato né per una
messa, né per un matrimonio, solo la nostra associazione vi
tiene due, tre concerti l’anno. A messa in voga la tastiera
elettronica”.
Non ha sollecitato mai un salvataggio o valorizzazione di tali
pregiati organi antichi?
“A seguito delle mie insistenze accorate la risposta del
parroco è stata quella di eclissarsi, tagliando ogni contatto
con me. Inoltre ospito spesso il soprano Nadia Eremenko ed
altri cantanti, specie d’estate , che potrebbero cantare a
messa dietro simbolico compenso, ma al parroco attuale della
chiesa di San Pio, come al precedente, non è mai interessato.
Fino ad un paio di anni fa don Giorgio si è dimostrato
disponibile, ma poi tutto si è trasformato in un atteggiamento
di chiusura. Non voglio credere che la parrocchia non abbia da
sborsare un minimo compenso per avere musica di qualità. Solo
recentemente è stato un nuovo sacerdote della chiesa San Pio
V, don Guido Coccia, a darci disponibilità per una messa
cantata con la soprano Nadia Eremenko”.
Quindi il patrimonio organario di Grottammare completamente in
disuso, non esiste più la musica classica in chiesa?
“Sono l’unico organista diplomato attivo nella provincia di
Ascoli Piceno e vengo scavalcato da musicisti dilettanti che
suonano nei matrimoni e utilizzano tastiere elettroniche
poiché non sanno suonare gli organi antichi. I parroci
dovrebbero opporsi all’utilizzo di tali tastiere quando in
chiesa è presente un organo prezioso e storico che altrimenti
non suona neanche nei matrimoni oltre a non suonare a messa. A
Grottammare non esiste più la musica classica a messa”.
Non ha mai fatto proposte concrete?
“La mia proposta avanzata in passato di trasformare la chiesa
di San Pio V in un ambiente dove si fa cultura tramite la
musica non è stata accolta. Sarebbe stato sufficiente
organizzare piccoli concerti al termine della messa spiegando
il programma dei brani eseguiti. Così il grado di cultura
musicale sarebbe cresciuto nel tempo. Avremmo potuto educare
alla bellezza in musica. Invece non ho ottenuto neanche
risposta. Insomma l’ambiente ecclesiale locale non incoraggia
il professionismo musicale, anzi sceglie il dilettantismo”.