la disciplina societaria e civilistica dei titoli di debito

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Cendon / Book
Collana diretta da Adolfo Tencati
I TITOLI DI FINANZIAMENTO DELLA S.P.A.
LA DISCIPLINA SOCIETARIA
E CIVILISTICA
DEI TITOLI DI DEBITO
Adolfo Tencati
04
Edizione APRILE 2015
Copyright © MMXV
KEY SRL
VIA PALOMBO 29
03030 VICALVI (FR)
P.I./C.F. 02613240601
ISBN 978-88-6959-131-0
I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione, di
adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le
copie fotostatiche), sono riservati per tutti i Paesi.
Cendon / Book
Collana diretta da Adolfo Tencati
I TITOLI DI FINANZIAMENTO DELLA S.P.A.
LA DISCIPLINA SOCIETARIA
E CIVILISTICA
DEI TITOLI DI DEBITO
Adolfo Tencati
04
L'autore
Adolfo Tencati è avvocato in Milano.
Attualmente la sua principale attività, frutto di un’esperienza quasi
trentennale, è la ricerca giuridica, che si è realizzata pure presso
il Servizio Legale e Controllo Interno di un primario Gruppo
finanziario internazionale.
Ha pubblicato opere monografiche prevalentemente in diritto
commerciale e dei titoli di credito presso prestigiosi Editori (La
Tribuna, ETI, Giappichelli, Cedam, Utet giuridica, Giuffrè), nonché
partecipato a significative Opere collettive (tra le quali il
Commentario al codice civile ed il Trattario di diritto civile,
entrambi diretti dal Prof. P. Cendon).
Ha collaborato e collabora a primarie Riviste (tra cui Il Fisco;
Impresa
C.I.;
Archivio
Civile;
Rivista
Penale;
www.personaedanno.it).
Ha, infine, svolto il lavoro preparatorio alla pubblicazione degli Atti
di importanti Convegni su varie problematiche di diritto
commerciale, fiscale e fallimentare.
L’Opera
Dalla riforma societaria del 2003, passando attraverso la legge sulla tutela
del risparmio 28 dicembre 2005, n. 262, e finendo con la disciplina dettata
dall’art. 32, 19º – 26º-bis co., d.l. 22 giugno 2012, n. 83, conv. con
modificazioni in l. 7 agosto 2012, n. 134, c’è stato un fiorire di disposizioni
riguardanti l’indebitamento delle società azionarie.
Gli studi solitamente condotti dalla dottrina (e le non troppo frequenti
sentenze) abbracciano i profili societari dell’emissione obbligazionaria e,
più in generale, dei titoli di debito.
Sono invece rari i contributi dottrinali che considerano i problemi derivanti
dal collegamento delle norme sui titoli di debito con gli artt. 1992-2027 c.c.
L’originalità del presente lavoro, dunque, consiste nel premettere l’analisi
dei profili non societari alla disamina dei soggetti e delle tecniche mediante
cui raccogliere capitale senza coinvolgere il finanziatore nelle sorti della
società emittente, come invece avviene sottoscrivendo i titoli
rappresentativi del suo capitale di rischio.
INDICE
Capitolo Primo
LA DISCIPLINA NON SOCIETARIA DEI TITOLI DI DEBITO
1. Il finanziamento delle società tra titoli di credito e di debito.
2. Titoli di debito e investimenti collettivi.
3. Profili disciplinari dei titoli di massa.
4. I titoli di massa tra regole speciali e generali.
Capitolo Secondo
REGOLE PARTICOLARI PER I TITOLI DI DEBITO
1. Sottoscrizione dei titoli di debito con mezzi meccanici.
2. Modificazioni quantitative dei titoli di debito.
3. L’emissione dei titoli di debito garantita dall’ipoteca collettiva.
3.1. Garanzie reali e emissione obbligazionaria.
3.2. Iscrizione dell’ipoteca collettiva nei registri immobiliari.
3.3. Azionista pubblico e ipoteca collettiva.
4. La letteralità dei titoli di debito.
5. La possibile causa dei titoli di debito.
5.1. Il mutuo schema di riferimento dei titoli di debito.
5.2. I titoli di debito non inquadrati nel mutuo.
6. L’irregolarità dei titoli di debito.
7. L’eccezione di dolo nei titoli di debito.
8. Le eccezioni reali nei titoli di debito.
8.1. Applicazione analogica delle norme sulla dematerializzazione.
8.2. L’eccezione di sovraemissione dei titoli di debito.
Capitolo Terzo
LE OBBLIGAZIONI EMESSE MEDIANTE UNA PROCEDURA
1. L’emissione di obbligazioni decisa dagli organi gestionali.
1.1. L’emissione di obbligazioni atto gestionale.
1.2. Possibile competenza assembleare nell’emissione di obbligazioni.
2. Adempimenti successivi alla decisione dell’emissione obbligazionaria.
2.1. La verbalizzazione notarile della deliberazione di emettere obbligazioni.
2.2. Mancata richiesta d’iscrizione nel registro delle imprese.
2.3. Richiesta di iscrizione nel registro delle imprese.
2.4. L’esecuzione dell’emissione obbligazionaria.
3. L’invalidità della deliberazione di emissione obbligazionaria.
3.1. Rilevanza pratica della nullità di delibere consiliari.
3. 2. La distinta rilevanza della nullità delle delibere consiliari.
3.3. L’indistinta impugnabilità delle delibere consiliari.
3.4. Disposizioni particolari per le emissioni obbligazionarie.
Capitolo Quarto
L’EMISSIONE DEI TITOLI DI DEBITO SOGGETTIVAMENTE QUALIFICATA
1. Le emissioni obbligazionarie tra pubblico e privato.
1.1. Considerazioni sui titoli del debito pubblico.
1.2. Differenza tra obbligazioni e titoli del debito pubblico.
2. L’indebitamento a medio e lungo termine delle S.r.l.
2.1. Nuove fonti di finanziamento per le S.r.l.
2.2. I titoli di debito delle S.r.l. sottoscritti da investitori professionali.
2.3. Postergazione dei finanziamenti mediante titoli di debito.
2.4. Condizioni di indebitamento modificabili dalla S.r.l.
3. I titoli di debito delle società cooperative.
4. I titoli di debito delle imprese bancarie.
Indice bibliografico
Capitolo Primo
LA DISCIPLINA NON SOCIETARIA DEI TITOLI DI DEBITO
■ I titoli di debito sono una famiglia, i cui principali componenti sono le obbligazioni
emesse dalle S.p.A. ed i titoli (a struttura parimenti obbligazionaria) rilasciati dalle S.r.l.
La caratteristica essenziale di questa famiglia consiste nell’essere titoli di credito di
massa, ossia destinati a circolare tra il grande pubblico dei risparmiatori. Tale carattere
tuttavia non impedisce l’applicazione, almeno in linea di principio, delle norme generali
sui titoli di credito.
APPLICAZIONI – I titoli di debito sono uno strumento di finanziamento del quale l’organo
amministrativo della società emittente dispone per la composizione di un portafoglio
finanziario effettivamente equilibrato.
PROFILI PENALI – L’imputato acquista obbligazioni dematerializzate, costituendo in pegno
irregolare l’importo versato a favore della banca. Si dispone il sequestro finalizzato alla
confisca di vari beni pertinenti all’imputato medesimo, tra cui anche quel denaro. La banca
si oppone e la sua opposizione è accolta dalla Suprema Corte (Cass. pen., sez. III, 17
ottobre 2013, n. 49719, CED, RV 257823), perché, con la costituzione del pegno irregolare,
il denaro è definitivamente passato in proprietà del creditore pignoratizio.
ULTIME – Il commissario liquidatore di una società di intermediazione mobiliare (SIM),
sottoposta liquidazione coatta amministrativa, propone domanda di nullità del contratto con
cui la società in bonis ha sottoscritto obbligazioni, relative ad un’operazione a rilevanza
internazionale.
Tra i vari problemi che vengono sottoposti alla Corte di legittimità, in sede di regolamento
preventivo di giurisdizione, c’è quello se il requisito della forma scritta – richiesta per “la
clausola di proroga della giurisdizione” dall’art. 23, § 1, lett. a), reg. 2001/44/CE [oggi art.
25, 1º §, lett. a), reg. UE 12-12-2012, n. 1215, vigente dal 1-1-2015] – è soddisfatto anche
quando la clausola stessa è contenuta in un documento di fonte unilaterale, qual è il
regolamento di una emissione obbligazionaria. Richiedendo la soluzione del quesito
l’uniforme interpretazione delle norme comunitarie, la Suprema Corte (con ord. 25 giugno
2013, n. 15874, FI, 2013, I, 3217) investe del problema la Corte di Giustizia dell’Unione
Europea. Non risulta che i giudici sovrannazionali si siano finora espressi.
CASISTICA
• Trib. Reggio Emilia 30 novembre 2009, TAF, 2010, 124 – Fallisce la società emittente di
obbligazioni. Si stabilisce di escludere gli obbligazionisti dallo stato passivo, facendo
subentrare ai medesimi un trust. Il Tribunale dichiara corretta la soluzione, perché gli
obbligazionisti stessi, beneficiari del trust, sono adeguatamente protetti dai diritti di controllo
loro riconosciuti.
• Trib. Isernia 10 aprile 2009, Fa, 2010, 59 – Una società finanziaria lussemburghese è
ammessa, con apposito decreto del Ministero dello Sviluppo Economico, all’amministrazione
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