27/12/2009 I multipli di mercato I multipli di mercato sono indici che consentono di pervenire in maniera sintetica ad una stima complessiva del valore d’azienda La stima avviene utilizzando sia dati provenienti dai bilanci societari sia i d datiti di mercato; t per questo t sono utilizzati tili ti per stimare ti il valore l di società quotate in borsa o società ad esse comparabili Il metodo dei multipli di mercato consente di determinare il valore teorico di un titolo azionario o di una azienda utilizzando coefficienti moltiplicativi di alcune quantità aziendali. L'approccio dei moltiplicatori assume implicitamente che l'impatto dei tassi di crescita, del rischio e della politica di dividendo sia sintetizzato nel coefficiente moltiplicativo I multipli che trovano maggior favore tra gli analisti sono: ¾ Price / Earnings (P/E) Conducono al valore del Capitale ¾ Price / Book Value (P/BV) di rischio della società ¾ Investment Value / EBIT (I/EBIT) ¾ Investment Value / Sales (I/V) Conducono al valore dell’Attivo Netto della società CAUSE DI DIFFUSIONE DEI MULTIPLI DI MERCATO ¾ I fattori che hanno contribuito a tale successo sono: a) la grande lievitazione dei prezzi di borsa, che ha determinato un allentamento della relazione tra risultati contabili e prezzi di mercato delle società; b) il crescente ruolo degli Intangibili che la contabilità non rileva (dai quali sono molte volte emersi ingenti valori latenti); c) il “vantaggio informativo” riconosciuto ai multipli, specialmente i contesti in t ti in i cuii le l previsioni i i i sono molto lt difficili; diffi ili d) l’incremento di operazioni di fusione e acquisizione, che ha reso disponibile una vasta mole di prezzi di riferimento. 1 27/12/2009 USO DEI MUTLIPLI • I multipli nascono come strumenti marginali, con funzione di “controllo di ragionevolezza” dei metodi analitici. p p dei multipli p ha spesso p reso tale funzione di • L’utilizzo improprio controllo fittizia. • Il rischio dei multipli è connesso a valutazioni fondate su criteri monofattoriali (per es. l’utile). • Tale limitazione è divenuta più evidente nel contesto economico moderno in cui è estremamente difficile che un singolo fattore sia in grado di spiegare la complessità del valore aziendale e tutti i profili rilevanti per la gestione. • Una soluzione a questo rischio si trova effettuando una media ponderata dei risultati derivati da diversi multipli (in relazione alla significatività attribuitagli). LA FUNZIONE DI CONTROLLO DEI MOLTIPLICATORI USO IMPROPRIO DEI MOLTIPLICATORI Controllo fittizio Il controllo delle valutazioni effettuate per mezzo del metodo principale è reso fittizio : - utilizzando prima i multipli e successivamente il metodo analitico e facendo in modo che le valutazioni non siano divergenti. g - presentando range amplissimi di valori relativi in modo tale da legittimare qualsiasi valutazione effettuata per mezzo del metodo principale. ESEMPIO Risultati espressi dal metodo principale (DCF): - per la società A, da 30.000 a 35.820 (Var =19,4%) - per la società B, da 3.000 a 3.240 (Var =8%) Risultati espressi dal metodo di controllo ( con varietà di moltiplicatori) -Per la società A, da 20.000 a 48.200 (var 141%) -Per la società B, da 2300 a 3622 (var 57%) 2 27/12/2009 CRITERI RELATIVI E ASSOLUTI I criteri relativi sono da preferire a quelli assoluti/analitici (per es. DCF) se: - esistono mercati attivi e condizioni di trasparenza nelle transazioni; - i multipli sono ben documentati sulla base di un vasto campione rappresentativo; - i “criteri analitici”, analitici” basati sui metodi finanziari, finanziari esprimono valori potenziali la cui dimostrabilità è limitata. Uso dei moltiplicatori Approccio delle società comparabili Determina il valore dell’azienda sulla base di prezzi negoziati in mercati organizzati per titoli rappresentativi di quote del capitale di imprese comparabili (comparables). Approccio delle transazioni comparabili Giunge a determinare il valore dell’azienda sulla base di prezzi effettivamente negoziati nell’ambito di transazioni private di quote di controllo o comunque pacchetti rilevanti del capitale economico di imprese comparabili. 3 27/12/2009 USO DEI MOLTIPLICATORI • L’approccio delle società comparabili presuppone: la scelta del campione di società la scelta dei moltiplicatori Elaborazioni e scelte finali - appartenenza allo stesso settore; settore; - la dimensione dimensione;; - i rischi finanziari; finanziari; - la governance; governance; - lo stadio di vita della società società;; - ......................... - “multipli di capitale”, il numeratore è il valore corrente del capitale; capitale; - “multipli dell’attivo”, il numeratore è la somma tra:: valore corrente del capitale + debiti – liquidità tra liquidità;; Le correzioni reddituali, reddit ali di solito consigliate, consigliate riguardano:: riguardano - l’adattamento ai principi contabili di generale accettazione accettazione;; - l’eliminazione (o distribuzione nel tempo) di poste straordinarie; straordinarie; - l’eliminazione di cause di disomogeneità nei criteri contabili applicati. applicati. SCELTA DEI MOLTIPLICATORI Più “in alto” si colloca nel Conto Economico, la misura di performance, meno essa risente delle politiche discrezionali seguite nella formazione f del Bilancio Ad esempio Utilizzare una misura del fatturato consente di costruire un multiplo che non risente delle informazioni riguardanti l’efficienza operativa, le politiche di bilancio, la struttura finanziaria ed il regime p g fiscale. All’estremo opposto, utilizzare l’utile netto consente di tenere conto nel multiplo di tutte le componenti di risultato contabilmente rilevate. Nelle voci intermedie si escludono via via alcune informazioni. 4 27/12/2009 RICAVI - Costi del venduto EV/SALES RISULTATO OPERATIVO / RISULTATO DELLA GESTIONE +/PATRIMONIALE EBIT normalizzato +/- RISULTATO DELLA GESTIONE STRAORDINARIA EBIT EV/EBIT +// ONERI FINANZIARI RISULTATO ANTE IMPOSTE - IMPOSTE UTILE NETTO (EARNINGS) P/E USO DEI MOLTIPLICATORI ¾ L’approccio delle transazioni comparabili presuppone: 1) raccolta di informazioni sui prezzi delle transazioni compa-rabili (deal prices) avvenute in un certo periodo per aziende del settore; 2) analisi li i di comparabilità-omogeneità; bili à ià 3) sviluppo di relazioni matematiche (tipicamente multipli) per rendere comparabili i deals con l’impresa-obiettivo; 4) utilizzo di tali multipli per esprimere il valore dell’azienda-obiettivo. ¾ L’inutilizzabilità dei multipli, (per carenze) del campione di compa-rabili disponibile, non ne esclude l’utilizzabilità come informazione quali-quantitativa integrativa e di confronto. 5 27/12/2009 CLASSIFICAZIONE DEI MULTIPLI I multipli di primo livello: pongono a numeratore una quantità espressiva del valore dell’attivo lordo (EV) o della capitalizzazione di mercato e a denominatore una quantità rappresentativa di una performance o del capitale netto contabile. I multipli di secondo livello: sono una combinazione di quelli di primo livello, oppure una combinazione fra un multiplo di primo livello ed una variabile residua. • MULTIPLI SPOT (CORRENTI) • MULTIPLI A TERMINE (FORWARD) • MULTIPLI ATTESI (TARGET) • MULTIPLI TO-GROWTH • MULTIPLI STRICTU SENSU • MULTIPLI REP MULTIPLI SPOT (CORRENTI) • I multipli correnti, sono così definiti perché assumono a numeratore valori di mercato correnti, cioè quantità certe; mentre a denominatore possono utilizzare risultati sia storici p p che prospettici: • Trailing (fondato su risultati storici): • Actual (fondato su risultati in corso di formazione) •Leading (fondato su risultati prospettici) P 0/ E -1 P0 / Exp (E 0, cioè utile in corso di formazione) P 0 / Exp (E 1) - Se definiamo: t 0 il tempo corrente; Exp (X) la stima della variabile chiave X formulata al tempo corrente; P 0la capitalizzazione di mercato dell’impresa ottenuta, generalmente, sulla base della media dei prezzi dell’ultimo mese o trimestre. 6 27/12/2009 ALCUNE CONSIDERAZIONI Operativamente è prassi consolidata l’uso di multipli trailing e leading, mentre i multipli actual sono scarsamente utilizzati. I Multipli Leading contengono numerosi elementi di soggettività poiché sono costruiti su dati futuri stimati. Si tratta quindi di multipli più manipolabili rispetto ai Multipli Trailing. Lo svantaggio della versione trailing è che il prezzo non è funzione dei dati storici ma di quelli prospettici. Esso assume un significato solo qualora il denominatore possa rappresentare anche un valore prospettico. 7 27/12/2009 Price / Earnings (P/E) E’ Il multiplo di mercato utilizzato più diffusamente Ha le sue radici nel modello reddituale di valutazione d’azienda, secondo cui il valore economico dell’azienda (P P), è pari al valore attuale dei suoi redditi futuri (E E) attualizzati ad un tasso (ii) che tenga conto dei tassi d’interesse di mercato e del grado di rischio dell’investimento P= E i P = 1 E i Questa formula presuppone la costanza dei redditi futuri dell’impresa. Per questo sovente si ipotizza che i redditi cresceranno ad un certo tasso costante pari a g P = 1 E i-g La correlazione tra il rapporto P/E e fattori quali il costo del capitale di rischio permette, effettuate delle stime ragionevoli del tasso di crescita degli utili e del costo del capitale di rischio, di valutare la congruità dei valori espressi dal mercato borsistico 8 27/12/2009 Price / Earnings (P/E) Si consideri il seguente esempio: Utili correnti (E) 100 Costo (stimato) capitale di rischio (i) 8% T Tasso (stimato) ( ti t ) di crescita it degli d li utili tili ((g)) 3% Il P/E teorico in questo caso è pari a P = 1 E i-g = 1 (i – g) = 1 0,08 – 0,03 = 20 Se sii iipotizza S ti che h il P/E effettivo ff tti dato d t dalle d ll quotazioni t i i di borsa b sia i parii a 50 Dalla formula precedente è possibile ricavare il tasso di crescita implicito degli utili espresso dalle quotazioni del mercato g= i- 1 P/E = 0,08 – 1/50 = 0,06 = 6 % Price / Earnings (P/E) Punti di forza Punti di debolezza • Relazione intuitiva che lega il prezzo agli Utili • Facilità di utilizzo ‐ consente facili paragoni fra titoli • Costituisce una approssimazione pp di alcune caratteristiche dell’azienda quali il rischio e la crescita • L’indicatore può condurre a risultati fuorvianti poiché gli utili sono fortemente influenzati da politiche di bilancio e fiscali • La volatilità degli utili può far sì che il multiplo cambi profondamente di periodo in periodo • È privo di significato quando gli utili per azione sono negativi 9 27/12/2009 Price / Book Value (P/BV) Il Multiplo P/BV confronta il valore corrente dell’azienda espresso dalla borsa con il suo patrimonio netto contabile. Anche il P/BV ha le sue determinanti nel modello reddituale di valutazione questo caso p possiamo esprimere p R come p prodotto tra ROE e delle aziende. In q patrimonio netto contabile, eventualmente crescente ad un tasso g costante P = ROE · BV i P = ROE BV i P = ROE BV i-g Effettuando una stima ragionevole del costo del capitale di rischio i e del tasso di crescita degli utili g, calcolato il livello corrente del ROE, è possibile confrontare il P/BV basato su tali stime, con il P/BV espresso dalle quotazioni correnti di borsa, per avere indicazioni sulla eventuale sopravvalutazione o sottovalutazione del titolo oggetto di analisi. Price / Book Value (P/BV) Si consideri il seguente esempio: ROE 10% i 8% g 3% P/BV teorico: 0 0.1 1 =2 (00.8 – 0.03) e che il P/BV effettivo sia pari a 10 Se si ipotizza che, calcolato il ROE corrente, sia stato stimato correttamente il costo del capitale di rischio, attraverso il P/BV è possibile conoscere Il tasso implicito di crescita degli utili, espresso dalle quotazioni correnti come: g = i - ROE P/BV In questo caso il mercato prevede un tasso implicito di crescita degli utili pari a g = 0,08 - 0,1 = 7% 10 10 27/12/2009 Price / Book Value (P/BV) • Fornisce una misura relativamente stabile e intuitiva del Punti di forza Punti di debolezza valore • Consente di individuare facilmente segnali di sopra //sottovalutazione e di analizzare la capacità p di creazione di valore attribuite dal mercato delle imprese quotate • È tra i più utilizzati nell’ambito della valutazione di banche e assicurazioni • Può essere utilizzato per valutare aziende in perdita • Il Book Value non è una misura di performance • Il Book Value risente delle convenzioni contabili in uso nei diversi paesi, paesi pertanto è sconsigliato per valutazione di imprese a livello internazionale • È influenzato dalle politiche di bilancio decise dal management della società • Non è molto significativo per le aziende di servizio, poco patrimonializzate Investment Value/EBIT (I/EBIT) Questo multiplo permette di comparare aziende aventi grado di indebitamento diverso E’ basato sul presupposto che il valore dell’investimento complessivo in azienda (II) sia i d dato t d dall fl flusso di EBIT attesi tt i attualizzati tt li ti all costo t medio di ponderato d t d dell capitale it l investito (wacc wacc), eventualmente crescente ad un tasso g costante, tenendo conto dell’imposizione fiscale τ I = Ebit · (1 - τ) wacc I = 1-τ Ebit wacc Wacc = costo medio ponderato del capitale investito I = 1-τ Ebit wacc - g = i · Mp + i¹ · P Ci Ci 11 27/12/2009 Investment Value/Sales (I/V) Nella costruzione di questo multiplo il Fatturato è considerato fortemente correlato al valore dell’Attivo Netto Considerando che l’EBIT può essere riscritto come V ٭ROS sappiamo che I = Ebit · (1 - τ) wacc I = V · ROS · (1 - τ) wacc I = ROS - τ V wacc Ipotizzando sempre un tasso di crescita del fatturato costante e pari a g La formula descritta diviene I = ROS - τ V wacc - g Multipli Asset side – IV/EBIT e IV/Sales Punti di forza Punti di debolezza • vengono utilizzati nei confronti internazionali in quanto meno influenzati dai diversi sistemi di tassazione • utilizzabili anche nel caso di risultati economici negativi • se i rapporti di leverage sono significativamente pp g g differenti fra le società competitor si ottengono parametri incoerenti 12 27/12/2009 Multipli adjusted - rettifiche al numeratore - esclusione di attività non pertinenti - esclusione del patrimonio di terzi nel bilancio consolidato - esclusione l i di core assets t non essenziali i li e dotati d t ti di autonomo t valore l - attualizzazione del debito finanziario netto (multipli asset side) Multipli clean – rettifiche al denominatore - ammortamenti sull’attivo fisso - ammortamento intangiles - costi dei beni in leasing - inflazione Limiti dei multipli di mercato Comparabilità: l’utilizzo dei multipli può dare una visione distorta del valore relativo di un titolo azionario, a causa delle tecniche contabili differenti utilizzate dalle diverse aziende o dalla stessa azienda nel tempo. Ottica rivolta al passato: i multipli sono tipicamente costruiti sui risultati passati, mentre all'analista interessa la performance futura dell'azienda. Disomogeneità: spesso vengono utilizzati per comparare aziende con caratteristiche diverse tra loro (es. struttura finanziaria, ROS, tassi di crescita di lungo periodo) L’analisi dei fattori determinanti del valore dei multipli consente di superare, parzialmente, i suddetti limiti 13 27/12/2009 Tod’s 1h 2009 Ricavi 1h 2008 366,260 354,264 -288,417 -276,619 77,843 77,645 -15,743 -14,551 EBIT 62,100 63,094 Proventi e oneri finanziari -0,374 -1,237 Costi operativi EBITDA Costi non ricorrenti EBT Imposte Utile netto 61 362 61,362 61 8 61,857 -18,987 -20,564 42,375 41,293 Utile netto - di terzi -0,463 -0,622 Utile netto – gruppo 41,912 40,671 LVMH 1h 2009 Ricavi Costi operativi EBITDA 1h 2008 7811 7779 -6448 -6258 1363 1541 Costi non ricorrenti -113 -28 EBIT 1250 1513 Proventi e oneri finanziari -136 -102 EBT 1114 1411 Imposte -357 -398 Utile netto 757 1013 Utile netto - di terzi -70 -122 Utile netto – gruppo 687 891 14 27/12/2009 Hermès 1h 2009 Ricavi Costi operativi 1h 2008 875 813 -634 -576 EBITDA 240 236 Costi non ricorrenti -41 -33 EBIT 200 204 -4 -6 EBT 19 195 209 Imposte -64 -72 Utile netto 128 137 Proventi e oneri finanziari Utile netto - di terzi Utile netto – gruppo -3 -2 125 135 TOD’S TOD’S n. Azioni Valore unitario azioni Capitalizzazione di mercato Posizione finanziaria netta EV EPS 1h 2009 1h 2008 30.609.401 30.480.920 40.6€ 34.89€ 1.242 mln € 1.064 mln € 100 mln € 53 mln € 1.142 mln € 1011 mln € 1.37 € 1.33 € EV/SALES 3.18 2.91 EV/EBITDA 14.68 13.02 P/E 29.63 26.23 15 27/12/2009 LVMH LVMH n. Azioni 1h 2009 1h 2008 473.238.611 473.651.310 Valore unitario azioni 54.4 66.58 Capitalizzazione di mercato 25.744 mln € 31.535.7 mln € Posizione finanziaria netta - 4.477 mln € - 4.169 mln € Interessi di terzi EV 981mln € 885 mln € 29240 mln € 34820 mln € 1,45 1,88 EPS EV/SALES 3,74 4,47 EV/EBITDA 21,45 22,59 P/E 37,51 35,41 1h 2009 1h 2008 105.569.412 106.125.214 Hermès HERMES n. Azioni Valore unitario azioni Capitalizzazione di mercato 98,93 € 99 € 10.443 mln € 10.506 mln € Posizione finanziaria netta 327 mln € 314 mln € Interessi di terzi 13,7 mln € 13,4 mln € 10.131 mln € 10.205 mln € EV EPS 1,19 1,28 EV/SALES 11,58 12,54 EV/EBITDA 42,14 43,13 P/E 83,13 77,3 16 27/12/2009 IL CASO A.S. ROMA SPA • A.S. Roma è una società di calcio in cui è significativa la correlazione tra risultati sportivi, risultati economici e valori di Borsa. Obiettivi strategici •Mantenimento di un elevato livello tecnico della prima squadra; •Massimizzazione e diversificazione delle fonti di ricavo, con una crescente incidenza di quelle meno volatili, in quanto non dipendenti dai singoli risultati sportivi; •Razionalizzazione e controllo dei costi operativi, con particolare riferimento al costo del personale. Strategie operative •Gestione G ti dinamica di i del d l patrimonio ti i calciatori; l i t i •Sfruttamento ottimale del mezzo televisivo e dei new media; •Consolidamento delle attività di merchandising; •Estensione dei servizi offerti ai propri sostenitori; •Massimizzazione dei ricavi da attività promopubblicitarie. 1 Graduatoria U.E.F.A. per la stagione sportiva 2002/2003 Spagna Real Madrid, Barcellona Italia Juventus, Inter, Lazio, Milan, Roma Regno Unito Manchester United, Liverpool, Aston Villa, Chelsea, Arsenal, Glasow Rangers, Celtic, Newcastle, Tottenham, Leeds Sporting Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Colonia, Amburgo, Herta Berlino Germania Francia Paesi Bassi Paris Saint Germani, Germani Olympique Marsiglia, Marsiglia Monaco Ajax, PSV Eindhoven, Feyenoord Turchia Galatasaray, Besiktas Fonte: elaborazione su dati UEFA Aprile 2002 2 17 27/12/2009 DETERMINAZIONE DEL VALORE AI FINI DELLA QUOTAZIONE ¾ Al momento della quotazione, la scelta sulle modalità di determinazione del valore ricade sul metodo di Multipli di mercato, basato sull’osservazione degli indicatori borsistici di società quotate con caratteristiche analoghe. ¾ Si è preferito non ricorrere al metodo del DCF per le seguenti motivazioni: - l’A.S. Roma è caratterizzata da una scarsa redditività ed un forte assorbimento di liquidità, a sostegno degli investimenti; - l’evoluzione dello scenario competitivo rende difficoltoso prevedere l’andamento p previsionale del mercato dei diritti televisivi;; - esiste una difficoltà di prevedere nel medio termine la gestione del parco calciatori sia in termini di investimenti, che di evoluzione del costo del lavoro; - è significativa l’aleatorietà dei flussi di cassa influenzati dai risultati sportivi. 3 LA SCELTA DEI MULTIPLI ¾ La scelta di applicare tale metodo risiede principalmente nella possibilità di individuare un competitor “S.S. Lazio”, operante nel medesimo mercato ed area geografica, nonché un campione di società q quotate estere confrontabili. ¾ Le principali differenze nell’ambito competitivo di riferimento riguardano: - le operazioni di trading considerate nei paesi anglosassoni componenti di reddito della gestione caratteristica e non di quella della gestione straordinaria; - la l diversa di imposizione i i i fiscale fi l del d l costo t del d l lavoro l (aliquota ( li t media di euro-pea del 35% rispetto al 45% vigente in Italia) e dei redditi di impresa. ¾ Pertanto si è ritenuta opportuna l’applicazione dei soli multipli relativi al fatturato, al margine operativo lordo ed al cash earning 4 (EV/SALES, EV/EBITIDA, P/CE). 18 27/12/2009 Segue ¾ L’utilizzo del multiplo EV/SALES non permette di considerare la diversa composizione dei ricavi, sarebbe opportuna compiere una scomposizione del fatturato per singola area di b i business (ricavi (i i da d gare, diritti di i i TV, TV merchandising, h di i gestione i stadio, ecc.). ¾ L’EV/SALES, inoltre non permette di considerare la redditività operativa e le diverse caratteristiche patrimoniali, in termini di capitale investito nel parco calciatori e negli asset immobiliari (C t i sportivi (Centri ti i e St Stadi). di) ¾ Le considerazioni già formulate in merito alla scarsa redditività delle società di calcio rendono non opportuna l’applicazione del multiplo P/Earning. 5 LE SOCIETA’ COMPARABILI MERCATO ITALIANO MERCATO INTERNAZIONALE - La S.S. Lazio è considerata il benchmark di riferimento, in quanto unica società quotata operante nel medesimo mercato di riferimento (Serie A e UEFA) ed area geografica, con: - un bacino di utenza simile; - la stessa normativa civile e fiscale; - analoghi principi contabili; - omogeneità nella composizione dei ricavi; - struttura del capitale investito simile; - strutture tecniche a disposizione simili. - Il campione è costituito prendendo a riferimento le seguenti caratteristiche: - modello di business; - bacino di utenza; - tradizione e risultati sportivi. - Il campione di società comprende: - Manchester United; AFC Ajax; Newcastle; Tottenham Hopspur; Aston Villa. 6 19 27/12/2009 ANALISI FONDAMENTALE Piazza Affari IRIDE Utilities & energia • PROFILO DELLA SOCIETA’ • Il gruppo IRIDE, nato grazie all’integrazione fra AEM Torino e AMGA Genova, è oggi il terzo operatore nazionale nel settore dei servizi a rete. IRIDE opera su tutto il territorio i i nazionale i l neii settorii della d ll produzione, d i distribuzione e della vendita di energia, della gestione dei servizi idrici e dei servizi alle pubbliche amministrazioni. IRIDE fornisce i propri servizi a oltre 16mila clienti liberi (gruppi industriali, aziende, esercizi commerciali) e a oltre 320mil clienti domestici. • Primo azionista è Fsu (Finanziaria Sviluppo Utilities) con il 58,3%, seguita da Fondazione Cassa Risparmio Torino 4%, SanPaolo 4,7%, il fondo Amber con il 2,6% e Generali con il 2%. 20 27/12/2009 Risultati del terzo trimestre 2006 • - Il gruppo Iride ha registrato nei primi nove mesi del 2006 i seguenti risultati: • ricavi totali per 1,74 miliardi eu (+41% sul corrispondente periodo 2005); • margine operativo lordo Ebitda a 212 milioni eu (+13%); • risultato operativo netto Ebit a 125 milioni eu (+ 0,4%); • l'indebitamento netto a fine settembre ammontava a -1,079 miliardi eu (+3%); • I dati sono stati sostanzialmente in linea con le nostre attese. Come si nota, l’incremento dei ricavi (+41%) non trova corrispondenza p nella crescita del margine g netto ((solo +0,4%) , )a causa di fattori straordinari non ripetibili: 1) maggiori ammortamenti (+30%) dovuti all’entrata in funzione del 3° gruppo della Centrale di Moncalieri; 2) rivalutazione degli asset di Mediterranea delle Acque; 3) ampliamento del perimetro di consolidamento. 21 27/12/2009 Iniziamo la copertura con un giudizio Neutrale e un target price di 2,44 euro • Ai prezzi attuali (€ 2,52) il titolo Iride vale circa 17 volte lt glili utili tili da d noii previsti i ti per il 2006 (circa ( i 118 mln eu) e a circa 8,3 volte il rapporto Ev/Ebitda, multipli che si collocano nella parte alta della media delle valutazioni del settore. Iniziamo pertanto la copertura sul titolo con un giudizio Neutrale e un target di 2,44 eu, in attesa delle novità che emergeranno in sede di presentazione del nuovo piano industriale. 22