27/12/2009
I multipli di mercato
I multipli di mercato sono indici che consentono di pervenire in maniera
sintetica ad una stima complessiva del valore d’azienda
La stima avviene utilizzando sia dati provenienti dai bilanci societari
sia
i d
datiti di mercato;
t per questo
t sono utilizzati
tili
ti per stimare
ti
il valore
l
di
società quotate in borsa o società ad esse comparabili
Il metodo dei multipli di mercato consente di determinare il valore teorico di un
titolo azionario o di una azienda utilizzando coefficienti moltiplicativi di alcune
quantità aziendali. L'approccio dei moltiplicatori assume implicitamente che
l'impatto dei tassi di crescita, del rischio e della politica di dividendo sia
sintetizzato nel coefficiente moltiplicativo
I multipli che trovano maggior favore tra gli analisti sono:
¾ Price / Earnings (P/E)
Conducono al valore del Capitale
¾ Price / Book Value (P/BV)
di rischio della società
¾ Investment Value / EBIT (I/EBIT)
¾ Investment Value / Sales (I/V)
Conducono al valore dell’Attivo
Netto della società
CAUSE DI DIFFUSIONE DEI MULTIPLI DI MERCATO
¾ I fattori che hanno contribuito a tale successo sono:
a) la grande lievitazione dei prezzi di borsa, che ha determinato un allentamento della relazione tra risultati contabili e prezzi
di mercato delle società;
b) il crescente ruolo degli Intangibili che la contabilità non rileva
(dai quali sono molte volte emersi ingenti valori latenti);
c) il “vantaggio informativo” riconosciuto ai multipli, specialmente
i contesti
in
t ti in
i cuii le
l previsioni
i i i sono molto
lt difficili;
diffi ili
d) l’incremento di operazioni di fusione e acquisizione, che ha reso
disponibile una vasta mole di prezzi di riferimento.
1
27/12/2009
USO DEI MUTLIPLI
• I multipli nascono come strumenti marginali, con funzione di “controllo
di ragionevolezza” dei metodi analitici.
p p
dei multipli
p ha spesso
p
reso tale funzione di
• L’utilizzo improprio
controllo fittizia.
• Il rischio dei multipli è connesso a valutazioni fondate su criteri
monofattoriali (per es. l’utile).
• Tale limitazione è divenuta più evidente nel contesto economico
moderno in cui è estremamente difficile che un singolo fattore sia in
grado di spiegare la complessità del valore aziendale e tutti i profili
rilevanti per la gestione.
• Una soluzione a questo rischio si trova effettuando una media
ponderata dei risultati derivati da diversi multipli (in relazione alla
significatività attribuitagli).
LA FUNZIONE DI CONTROLLO DEI MOLTIPLICATORI
USO IMPROPRIO DEI MOLTIPLICATORI
Controllo fittizio
Il controllo delle valutazioni effettuate per mezzo del metodo principale è
reso fittizio :
- utilizzando prima i multipli e successivamente il metodo analitico e facendo in
modo che le valutazioni non siano divergenti.
g
- presentando range amplissimi di valori relativi in modo tale da legittimare
qualsiasi valutazione effettuata per mezzo del metodo principale.
ESEMPIO
Risultati espressi dal metodo principale (DCF):
- per la società A, da 30.000 a 35.820 (Var =19,4%)
- per la società B, da 3.000 a 3.240 (Var =8%)
Risultati espressi dal metodo di controllo ( con
varietà di moltiplicatori)
-Per la società A, da 20.000 a 48.200 (var 141%)
-Per la società B, da 2300 a 3622 (var 57%)
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27/12/2009
CRITERI RELATIVI E ASSOLUTI
I criteri relativi sono da preferire a quelli assoluti/analitici
(per es. DCF) se:
- esistono mercati attivi e condizioni di trasparenza nelle
transazioni;
- i multipli sono ben documentati sulla base di un vasto
campione rappresentativo;
- i “criteri analitici”,
analitici” basati sui metodi finanziari,
finanziari esprimono
valori potenziali la cui dimostrabilità è limitata.
Uso dei moltiplicatori
Approccio delle società comparabili
Determina il valore dell’azienda sulla base di prezzi negoziati in
mercati organizzati per titoli rappresentativi di quote del capitale di
imprese comparabili (comparables).
Approccio delle transazioni comparabili
Giunge a determinare il valore dell’azienda sulla base di prezzi
effettivamente negoziati nell’ambito di transazioni private di
quote di controllo o comunque pacchetti rilevanti del capitale
economico di imprese comparabili.
3
27/12/2009
USO DEI MOLTIPLICATORI
• L’approccio delle società comparabili presuppone:
la scelta del
campione di società
la scelta dei
moltiplicatori
Elaborazioni e
scelte finali
- appartenenza allo stesso settore;
settore;
- la dimensione
dimensione;;
- i rischi finanziari;
finanziari;
- la governance;
governance;
- lo stadio di vita della società
società;;
- .........................
- “multipli di capitale”, il numeratore è il valore
corrente del capitale;
capitale;
- “multipli dell’attivo”, il numeratore è la somma
tra:: valore corrente del capitale + debiti – liquidità
tra
liquidità;;
Le correzioni reddituali,
reddit ali di solito consigliate,
consigliate
riguardano::
riguardano
- l’adattamento ai principi contabili di
generale accettazione
accettazione;;
- l’eliminazione (o distribuzione nel tempo)
di poste straordinarie;
straordinarie;
- l’eliminazione di cause di disomogeneità
nei criteri contabili applicati.
applicati.
SCELTA DEI MOLTIPLICATORI
Più “in alto” si colloca nel Conto Economico, la misura di
performance, meno essa risente delle politiche discrezionali
seguite nella formazione
f
del Bilancio
Ad esempio
Utilizzare una misura del fatturato consente di costruire un multiplo
che non risente delle informazioni riguardanti l’efficienza operativa, le
politiche di bilancio, la struttura finanziaria ed il regime
p
g
fiscale.
All’estremo opposto, utilizzare l’utile netto consente di tenere conto
nel multiplo di tutte le componenti di risultato contabilmente rilevate.
Nelle voci intermedie si escludono via via alcune informazioni.
4
27/12/2009
RICAVI
- Costi del venduto
EV/SALES
RISULTATO OPERATIVO
/ RISULTATO DELLA GESTIONE
+/PATRIMONIALE
EBIT normalizzato
+/- RISULTATO DELLA GESTIONE
STRAORDINARIA
EBIT
EV/EBIT
+// ONERI FINANZIARI
RISULTATO ANTE IMPOSTE
-
IMPOSTE
UTILE NETTO (EARNINGS)
P/E
USO DEI MOLTIPLICATORI
¾ L’approccio delle transazioni comparabili presuppone:
1) raccolta di informazioni sui prezzi delle transazioni
compa-rabili (deal prices) avvenute in un certo periodo per
aziende del settore;
2) analisi
li i di comparabilità-omogeneità;
bili à
ià
3) sviluppo di relazioni matematiche (tipicamente multipli)
per rendere comparabili i deals con l’impresa-obiettivo;
4) utilizzo di tali multipli per esprimere il valore
dell’azienda-obiettivo.
¾ L’inutilizzabilità dei multipli, (per carenze) del campione di
compa-rabili disponibile, non ne esclude l’utilizzabilità come
informazione quali-quantitativa integrativa e di confronto.
5
27/12/2009
CLASSIFICAZIONE DEI MULTIPLI
I multipli di primo livello:
pongono a numeratore una
quantità espressiva del valore dell’attivo lordo (EV) o della capitalizzazione di mercato e a denominatore una
quantità rappresentativa di
una performance o del capitale netto contabile.
I multipli di secondo livello:
sono una combinazione di
quelli di primo livello, oppure
una combinazione fra un multiplo di primo livello ed una variabile residua.
• MULTIPLI SPOT (CORRENTI)
• MULTIPLI A TERMINE
(FORWARD)
• MULTIPLI ATTESI (TARGET)
• MULTIPLI TO-GROWTH
• MULTIPLI STRICTU SENSU
• MULTIPLI REP
MULTIPLI SPOT (CORRENTI)
• I multipli correnti, sono così definiti perché assumono a
numeratore valori di mercato correnti, cioè quantità certe;
mentre a denominatore possono utilizzare risultati sia storici
p
p
che prospettici:
• Trailing (fondato su risultati storici):
• Actual (fondato su risultati in corso di formazione)
•Leading (fondato su risultati prospettici)
P 0/ E -1
P0 / Exp (E 0, cioè utile in corso di formazione)
P 0 / Exp (E 1)
- Se definiamo: t 0 il tempo corrente; Exp (X) la stima della variabile chiave X formulata al tempo corrente;
P 0la capitalizzazione di mercato dell’impresa ottenuta, generalmente, sulla base della media dei prezzi dell’ultimo mese o trimestre.
6
27/12/2009
ALCUNE CONSIDERAZIONI
Operativamente è prassi consolidata l’uso di multipli trailing e
leading, mentre i multipli actual sono scarsamente utilizzati.
I Multipli Leading contengono numerosi elementi di
soggettività poiché sono costruiti su dati futuri stimati. Si tratta
quindi di multipli più manipolabili rispetto ai Multipli Trailing.
Lo svantaggio della versione trailing è che il prezzo non è
funzione dei dati storici ma di quelli prospettici. Esso
assume un significato solo qualora il denominatore possa
rappresentare anche un valore prospettico.
7
27/12/2009
Price / Earnings (P/E)
E’ Il multiplo di mercato utilizzato più diffusamente
Ha le sue radici nel modello reddituale di valutazione d’azienda, secondo
cui il valore economico dell’azienda (P
P), è pari al valore attuale dei suoi
redditi futuri (E
E) attualizzati ad un tasso (ii) che tenga conto dei tassi
d’interesse di mercato e del grado di rischio dell’investimento
P= E
i
P = 1
E
i
Questa formula presuppone la costanza dei redditi futuri dell’impresa. Per questo
sovente si ipotizza che i redditi cresceranno ad un certo tasso costante pari a g
P = 1
E
i-g
La correlazione tra il rapporto P/E e fattori quali il costo del capitale di rischio
permette, effettuate delle stime ragionevoli del tasso di crescita degli utili e
del costo del capitale di rischio, di valutare la congruità dei valori espressi dal
mercato borsistico
8
27/12/2009
Price / Earnings (P/E)
Si consideri il seguente esempio:
Utili correnti (E)
100
Costo (stimato) capitale di rischio (i)
8%
T
Tasso
(stimato)
( ti t ) di crescita
it degli
d li utili
tili ((g))
3%
Il P/E teorico in questo caso è pari a
P = 1
E
i-g
=
1
(i – g)
=
1
0,08 – 0,03
= 20
Se sii iipotizza
S
ti
che
h il P/E effettivo
ff tti dato
d t dalle
d ll quotazioni
t i i di borsa
b
sia
i parii a 50
Dalla formula precedente è possibile ricavare il tasso di crescita implicito
degli utili espresso dalle quotazioni del mercato
g= i-
1
P/E
= 0,08 – 1/50 = 0,06 = 6 %
Price / Earnings (P/E)
Punti di
forza
Punti di
debolezza
• Relazione intuitiva che lega il prezzo agli Utili
• Facilità di utilizzo ‐ consente facili paragoni fra titoli
• Costituisce una approssimazione
pp
di alcune
caratteristiche dell’azienda quali il rischio e la crescita
• L’indicatore può condurre a risultati fuorvianti
poiché gli utili sono fortemente influenzati da
politiche di bilancio e fiscali
• La volatilità degli utili può far sì che il multiplo
cambi profondamente di periodo in periodo
• È privo di significato quando gli utili per azione sono
negativi
9
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Price / Book Value (P/BV)
Il Multiplo P/BV confronta il valore corrente dell’azienda espresso dalla borsa
con il suo patrimonio netto contabile.
Anche il P/BV ha le sue determinanti nel modello reddituale di valutazione
questo caso p
possiamo esprimere
p
R come p
prodotto tra ROE e
delle aziende. In q
patrimonio netto contabile, eventualmente crescente ad un tasso g costante
P = ROE · BV
i
P = ROE
BV
i
P = ROE
BV
i-g
Effettuando una stima ragionevole del costo del capitale di rischio i e del tasso di
crescita degli utili g, calcolato il livello corrente del ROE, è possibile confrontare il
P/BV basato su tali stime, con il P/BV espresso dalle quotazioni correnti di borsa,
per avere indicazioni sulla eventuale sopravvalutazione o sottovalutazione del
titolo oggetto di analisi.
Price / Book Value (P/BV)
Si consideri il seguente esempio:
ROE
10%
i
8%
g
3%
P/BV teorico:
0
0.1
1
=2
(00.8 – 0.03)
e che il P/BV effettivo sia pari a 10
Se si ipotizza che, calcolato il ROE corrente, sia stato stimato correttamente il
costo del capitale di rischio, attraverso il P/BV è possibile conoscere
Il tasso implicito di crescita degli utili, espresso dalle quotazioni correnti
come:
g = i - ROE
P/BV
In questo caso il mercato prevede un tasso implicito di crescita degli utili pari
a
g = 0,08 - 0,1 = 7%
10
10
27/12/2009
Price / Book Value (P/BV)
• Fornisce una misura relativamente stabile e intuitiva del
Punti di
forza
Punti di
debolezza
valore
• Consente di individuare facilmente segnali di sopra
//sottovalutazione e di analizzare la capacità
p
di creazione di
valore attribuite dal mercato delle imprese quotate
• È tra i più utilizzati nell’ambito della valutazione di
banche e assicurazioni
• Può essere utilizzato per valutare aziende in perdita
• Il Book Value non è una misura di performance
• Il Book Value risente delle convenzioni contabili in uso
nei diversi paesi,
paesi pertanto è sconsigliato per valutazione di
imprese a livello internazionale
• È influenzato dalle politiche di bilancio decise dal
management della società
• Non è molto significativo per le aziende di servizio, poco
patrimonializzate
Investment Value/EBIT (I/EBIT)
Questo multiplo permette di comparare aziende aventi grado di indebitamento
diverso
E’ basato sul presupposto che il valore dell’investimento complessivo in azienda (II)
sia
i d
dato
t d
dall fl
flusso di EBIT attesi
tt i attualizzati
tt li
ti all costo
t medio
di ponderato
d t d
dell capitale
it l
investito (wacc
wacc), eventualmente crescente ad un tasso g costante, tenendo conto
dell’imposizione fiscale τ
I = Ebit · (1 - τ)
wacc
I = 1-τ
Ebit wacc
Wacc = costo medio ponderato
del capitale investito
I = 1-τ
Ebit wacc - g
= i · Mp + i¹ · P
Ci
Ci
11
27/12/2009
Investment Value/Sales (I/V)
Nella costruzione di questo multiplo il Fatturato è considerato fortemente
correlato al valore dell’Attivo Netto
Considerando che l’EBIT può essere riscritto come V ‫ ٭‬ROS sappiamo che
I = Ebit · (1 - τ)
wacc
I = V · ROS · (1 - τ)
wacc
I = ROS - τ
V
wacc
Ipotizzando sempre un tasso di crescita del fatturato costante e pari a g
La formula descritta diviene
I = ROS - τ
V
wacc - g
Multipli Asset side – IV/EBIT e IV/Sales
Punti di
forza
Punti di
debolezza
• vengono utilizzati nei confronti internazionali in quanto meno influenzati dai diversi sistemi di
tassazione
• utilizzabili anche nel caso di risultati economici negativi
• se i rapporti di leverage sono significativamente pp
g
g
differenti fra le società competitor si ottengono
parametri incoerenti
12
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Multipli adjusted - rettifiche al numeratore
- esclusione di attività non pertinenti
- esclusione del patrimonio di terzi nel bilancio consolidato
- esclusione
l i
di core assets
t non essenziali
i li e dotati
d t ti di autonomo
t
valore
l
- attualizzazione del debito finanziario netto (multipli asset side)
Multipli clean – rettifiche al denominatore
- ammortamenti sull’attivo fisso
- ammortamento intangiles
- costi dei beni in leasing
- inflazione
Limiti dei multipli di mercato
Comparabilità: l’utilizzo dei multipli può dare una visione distorta del valore
relativo di un titolo azionario, a causa delle tecniche contabili differenti
utilizzate dalle diverse aziende o dalla stessa azienda nel tempo.
Ottica rivolta al passato: i multipli sono tipicamente costruiti sui risultati
passati, mentre all'analista interessa la performance futura dell'azienda.
Disomogeneità: spesso vengono utilizzati per comparare aziende con
caratteristiche diverse tra loro (es. struttura finanziaria, ROS, tassi di
crescita di lungo periodo)
L’analisi dei fattori determinanti del valore dei multipli consente di superare,
parzialmente, i suddetti limiti
13
27/12/2009
Tod’s
1h 2009
Ricavi
1h 2008
366,260
354,264
-288,417
-276,619
77,843
77,645
-15,743
-14,551
EBIT
62,100
63,094
Proventi e oneri
finanziari
-0,374
-1,237
Costi operativi
EBITDA
Costi non ricorrenti
EBT
Imposte
Utile netto
61 362
61,362
61 8
61,857
-18,987
-20,564
42,375
41,293
Utile netto - di terzi
-0,463
-0,622
Utile netto – gruppo
41,912
40,671
LVMH
1h 2009
Ricavi
Costi operativi
EBITDA
1h 2008
7811
7779
-6448
-6258
1363
1541
Costi non ricorrenti
-113
-28
EBIT
1250
1513
Proventi e oneri
finanziari
-136
-102
EBT
1114
1411
Imposte
-357
-398
Utile netto
757
1013
Utile netto - di terzi
-70
-122
Utile netto – gruppo
687
891
14
27/12/2009
Hermès
1h 2009
Ricavi
Costi operativi
1h 2008
875
813
-634
-576
EBITDA
240
236
Costi non ricorrenti
-41
-33
EBIT
200
204
-4
-6
EBT
19
195
209
Imposte
-64
-72
Utile netto
128
137
Proventi e oneri
finanziari
Utile netto - di terzi
Utile netto – gruppo
-3
-2
125
135
TOD’S
TOD’S
n. Azioni
Valore unitario azioni
Capitalizzazione di mercato
Posizione finanziaria netta
EV
EPS
1h 2009
1h 2008
30.609.401
30.480.920
40.6€
34.89€
1.242 mln €
1.064 mln €
100 mln €
53 mln €
1.142 mln €
1011 mln €
1.37 €
1.33 €
EV/SALES
3.18
2.91
EV/EBITDA
14.68
13.02
P/E
29.63
26.23
15
27/12/2009
LVMH
LVMH
n. Azioni
1h 2009
1h 2008
473.238.611
473.651.310
Valore unitario azioni
54.4
66.58
Capitalizzazione di mercato
25.744 mln €
31.535.7 mln €
Posizione finanziaria netta
- 4.477 mln €
- 4.169 mln €
Interessi di terzi
EV
981mln €
885 mln €
29240 mln €
34820 mln €
1,45
1,88
EPS
EV/SALES
3,74
4,47
EV/EBITDA
21,45
22,59
P/E
37,51
35,41
1h 2009
1h 2008
105.569.412
106.125.214
Hermès
HERMES
n. Azioni
Valore unitario azioni
Capitalizzazione di mercato
98,93 €
99 €
10.443 mln €
10.506 mln €
Posizione finanziaria netta
327 mln €
314 mln €
Interessi di terzi
13,7 mln €
13,4 mln €
10.131 mln €
10.205 mln €
EV
EPS
1,19
1,28
EV/SALES
11,58
12,54
EV/EBITDA
42,14
43,13
P/E
83,13
77,3
16
27/12/2009
IL CASO A.S. ROMA SPA
• A.S. Roma è una società di calcio in cui è significativa la correlazione tra
risultati sportivi, risultati economici e valori di Borsa.
Obiettivi
strategici
•Mantenimento di un elevato livello tecnico della
prima squadra;
•Massimizzazione e diversificazione delle fonti di
ricavo, con una crescente incidenza di quelle meno volatili, in quanto non dipendenti dai singoli
risultati sportivi;
•Razionalizzazione e controllo dei costi operativi,
con particolare riferimento al costo del personale.
Strategie
operative
•Gestione
G ti
dinamica
di
i del
d l patrimonio
ti
i calciatori;
l i t i
•Sfruttamento ottimale del mezzo televisivo e dei
new media;
•Consolidamento delle attività di merchandising;
•Estensione dei servizi offerti ai propri sostenitori;
•Massimizzazione dei ricavi da attività promopubblicitarie.
1
Graduatoria U.E.F.A. per la stagione sportiva
2002/2003
Spagna
Real Madrid, Barcellona
Italia
Juventus, Inter, Lazio, Milan, Roma
Regno Unito
Manchester United, Liverpool, Aston Villa,
Chelsea, Arsenal, Glasow Rangers, Celtic,
Newcastle, Tottenham, Leeds Sporting
Bayern Monaco, Borussia Dortmund, Colonia,
Amburgo, Herta Berlino
Germania
Francia
Paesi Bassi
Paris Saint Germani,
Germani Olympique Marsiglia,
Marsiglia
Monaco
Ajax, PSV Eindhoven, Feyenoord
Turchia
Galatasaray, Besiktas
Fonte: elaborazione su dati UEFA Aprile 2002
2
17
27/12/2009
DETERMINAZIONE DEL VALORE AI FINI
DELLA QUOTAZIONE
¾ Al momento della quotazione, la scelta sulle modalità di determinazione
del valore ricade sul metodo di Multipli di mercato, basato
sull’osservazione degli indicatori borsistici di società quotate con
caratteristiche analoghe.
¾ Si è preferito non ricorrere al metodo del DCF per le seguenti
motivazioni:
- l’A.S. Roma è caratterizzata da una scarsa redditività ed un forte
assorbimento di liquidità, a sostegno degli investimenti;
- l’evoluzione dello scenario competitivo rende difficoltoso prevedere
l’andamento p
previsionale del mercato dei diritti televisivi;;
- esiste una difficoltà di prevedere nel medio termine la gestione del
parco calciatori sia in termini di investimenti, che di evoluzione del
costo del lavoro;
- è significativa l’aleatorietà dei flussi di cassa influenzati dai risultati
sportivi.
3
LA SCELTA DEI MULTIPLI
¾ La scelta di applicare tale metodo risiede principalmente nella
possibilità di individuare un competitor “S.S. Lazio”, operante nel
medesimo mercato ed area geografica, nonché un campione di
società q
quotate estere confrontabili.
¾ Le principali differenze nell’ambito competitivo di riferimento
riguardano:
- le operazioni di trading considerate nei paesi anglosassoni
componenti di reddito della gestione caratteristica e non di quella
della gestione straordinaria;
- la
l diversa
di
imposizione
i
i i
fiscale
fi
l del
d l costo
t del
d l lavoro
l
(aliquota
( li
t media
di
euro-pea del 35% rispetto al 45% vigente in Italia) e dei redditi di
impresa.
¾ Pertanto si è ritenuta opportuna l’applicazione dei soli multipli
relativi al fatturato, al margine operativo lordo ed al cash earning
4
(EV/SALES, EV/EBITIDA, P/CE).
18
27/12/2009
Segue
¾ L’utilizzo del multiplo EV/SALES non permette di considerare
la diversa composizione dei ricavi, sarebbe opportuna
compiere una scomposizione del fatturato per singola area di
b i
business
(ricavi
(i
i da
d gare, diritti
di i i TV,
TV merchandising,
h di i
gestione
i
stadio, ecc.).
¾ L’EV/SALES, inoltre non permette di considerare la redditività
operativa e le diverse caratteristiche patrimoniali, in termini di
capitale investito nel parco calciatori e negli asset immobiliari
(C t i sportivi
(Centri
ti i e St
Stadi).
di)
¾ Le considerazioni già formulate in merito alla scarsa
redditività delle società di calcio rendono non opportuna
l’applicazione del multiplo P/Earning.
5
LE SOCIETA’ COMPARABILI
MERCATO
ITALIANO
MERCATO
INTERNAZIONALE
- La S.S. Lazio è considerata il benchmark di
riferimento, in quanto unica società quotata
operante nel medesimo mercato di riferimento
(Serie A e UEFA) ed area geografica, con:
- un bacino di utenza simile;
- la stessa normativa civile e fiscale;
- analoghi principi contabili;
- omogeneità nella composizione dei ricavi;
- struttura del capitale investito simile;
- strutture tecniche a disposizione simili.
- Il campione è costituito prendendo a riferimento le seguenti caratteristiche:
- modello di business;
- bacino di utenza;
- tradizione e risultati sportivi.
- Il campione di società comprende:
- Manchester United; AFC Ajax; Newcastle;
Tottenham Hopspur; Aston Villa.
6
19
27/12/2009
ANALISI FONDAMENTALE
Piazza Affari
IRIDE
Utilities & energia
• PROFILO DELLA SOCIETA’
• Il gruppo IRIDE, nato grazie all’integrazione fra AEM
Torino e AMGA Genova, è oggi il terzo operatore
nazionale nel settore dei servizi a rete. IRIDE opera su
tutto il territorio
i i nazionale
i
l neii settorii della
d ll produzione,
d i
distribuzione e della vendita di energia, della gestione
dei servizi idrici e dei servizi alle pubbliche
amministrazioni. IRIDE fornisce i propri servizi a oltre
16mila clienti liberi (gruppi industriali, aziende, esercizi
commerciali) e a oltre 320mil clienti domestici.
• Primo azionista è Fsu (Finanziaria Sviluppo Utilities) con
il 58,3%, seguita da Fondazione Cassa Risparmio Torino
4%, SanPaolo 4,7%, il fondo Amber con il 2,6% e
Generali con il 2%.
20
27/12/2009
Risultati del terzo trimestre 2006
• - Il gruppo Iride ha registrato nei primi nove mesi del 2006 i
seguenti risultati:
• ricavi totali per 1,74 miliardi eu (+41% sul corrispondente
periodo 2005);
• margine operativo lordo Ebitda a 212 milioni eu (+13%);
• risultato operativo netto Ebit a 125 milioni eu (+ 0,4%);
• l'indebitamento netto a fine settembre ammontava a -1,079
miliardi eu (+3%);
• I dati sono stati sostanzialmente in linea con le nostre attese.
Come si nota, l’incremento dei ricavi (+41%) non trova
corrispondenza
p
nella crescita del margine
g
netto ((solo +0,4%)
, )a
causa di fattori straordinari non ripetibili: 1) maggiori
ammortamenti (+30%) dovuti all’entrata in funzione del 3°
gruppo della Centrale di Moncalieri; 2) rivalutazione degli asset
di Mediterranea delle Acque; 3) ampliamento del perimetro di
consolidamento.
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27/12/2009
Iniziamo la copertura con un giudizio Neutrale e
un target price di 2,44 euro
• Ai prezzi attuali (€ 2,52) il titolo Iride vale circa
17 volte
lt glili utili
tili da
d noii previsti
i ti per il 2006 (circa
( i
118 mln eu) e a circa 8,3 volte il rapporto
Ev/Ebitda, multipli che si collocano nella parte
alta della media delle valutazioni del settore.
Iniziamo pertanto la copertura sul titolo con un
giudizio Neutrale e un target di 2,44 eu, in
attesa delle novità che emergeranno in sede di
presentazione del nuovo piano industriale.
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