Linguaggio astrale n.142 - CIDA Centro Italiano Discipline

LINGUAGGIO
ASTRALE
dal 1970
Pubblicazione Trimestrale
del Centro Italiano di Discipline Astrologiche
ANNO XXXV n. 142
Primavera 2006
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Argomento
SOMMARIO
Dante Valente: Vizi privati e pubbliche virtù ................................................................
Stefano Vanni: Scuole certificate e Docenti certificati .................................................
pag.
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CASA PRIMA
Liz Greene in Italia dal CIDA .......................................................................................
Liz Greene: Vittime e salvatori ....................................................................................
Paolo Crimaldi: Venere tra amore, passione e conoscenza: viaggio nel pianeta amore
Renzo Baldini: Il mito di Ercole e la precessione degli Equinozi ..................................
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9
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CASA TERZA
Nuovi iscritti ...............................................................................................................
Lettere alla Redazione ................................................................................................
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CASA QUARTA
Lidia Fassio: L’imprinting prenatale nel tema di nascita ..............................................
I RITRATTI
Maria Grazia La Rosa: Amelia Earhart: il prezzo del coraggio .....................................
La Galleria degli Insoliti: Evariste Galois ..................................................................
Marco Gambassi: Le stelle natali di Giorgio Brassens .................................................
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CASA QUINTA
Licia Piovanelli: Studio per un’insolita Rivoluzione Solare: viaggio a Madera ..............
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CASA SESTA
* Fabrizio Corrias: Dignità e debilità planetarie essenziali ..............................................
Alessandro Angeletti: La Rivoluzione Natale, uno strumento di lettura per le Rivoluzioni annuali ............................................................................................................
Alessandro Guzzi: I Ritorni solari e l’Oroscopo progresso ...........................................
121
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CASA OTTAVA
* Meskalila Nunzia Coppola: Energie elementali in Astrologia esperienziale ..................
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CASA UNDICESIMA
Meskalila Nunzia Coppola: Marte (Dalla Mailing List “Convivio Astrologico”) .............
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CASA NONA
Viaggio-studio del CIDA a Rodi ...................................................................................
Claudio Cannistrà: Ariel Sharon e lo stato di Israele ...................................................
Claudio Cannistrà: Segnalazioni bibliografiche ...........................................................
Elenco dei Delegati e Corrispondenti CIDA ................................................................
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167
176
179
(*) articoli che richiedono una conoscenza approfondita dei termini e delle tecniche astrologiche
NOTA: Questo indice viene regolarmente riportato in anteprima sulle “ultimissime”
del sito www.cida.net, insieme alla data di spedizione prevista o effettuata.
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Casa Prima
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Dante Valente
VIZI PRIVATI E PUBBLICHE VIRTÙ
L.A. 142-101
Mi pare fosse Cocteau ad affermare che “in Francia non è ammesso pensare
liberamente, si deve essere liberi pensatori” che come sappiamo indica una
precisa posizione politica. Anche nel nostro Paese “libero” esiste solo la libertà
di dire ciò che la moda del momento richiede. Pochi spiriti eletti possono permettersi di dire obiettivamente “Il re è nudo” come hanno fatto Giorgio Gaber,
Tiziano Terzani e pochi altri.
Ma l’ambito più divertente di questa dinamica di parte si può ampiamente
manifestare nello stadio di calcio: in caso di fallo, se è a favore s’invoca indignati il rigore o l’espulsione, se è commesso dalla propria squadra si tratta solo di “gioco maschio”. Possiamo chiamarla “la logica dello stadio” che rasenta
il fanatismo ottuso. La differenza fra lo stadio e il resto sta solo nella forma,
nell’eleganza dell’espressione, nella sostanza è identica.
Vi sarà, però, capitato di discutere fra quattro mura protettrici e fra amici
fidati argomenti particolarmente “nobili”, allora i giudizi sugli extracomunitari,
sui lavavetri, sull’ordine pubblico, sulle evasioni alle tasse, sulla tolleranza
cambiano volto!
Mio padre mi raccontava quanto fossero ambite le barzellette su Mussolini
al riparo da uditori sospettosi…
Anche la Storia viene raccontata secondo l’ideologia del Regime di turno e,
parimenti, dalla stragrande maggioranza degli storici: non a caso Tacito e Tucidide sono stati fra i più grandi per questa capacità di decantare le emozioni e
la partigianeria, vedere i pro e i contro “sine ira et studio”.
A questo punto, visto che il problema non è risolvibile e fa parte della natura umana, possiamo affrontarlo astrologicamente, nel senso d’individuare
dove si cela questa dualità di comportamento fra pubblico e privato, che non
riguarda solo la politica, ma anche la difesa dell’immagine, che nella società
borghese era forse il primo comandamento assoluto (tutto è lecito purché nulla trapeli).
Dovrebbe essere intuitivo che le case sopra l’orizzonte rappresentino il nostro comportamento sociale generico e, ancor più dettagliatamente, le singole
case definiscono le modalità e l’ambito della loro espressione.
Se la decima casa è evidentemente il comportamento con un pubblico numeroso, nella settima si può intravedere la strategia contro il singolo avversa-
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Casa Prima
rio o con la corrente avversaria, nell’ottava forse la miglior capacità di mentire
o di camuffarsi o di tramare nascostamente.
Forse l’undicesima è la casa “più sincera” visto che si parla con gli amici
fidati o supposti tali. La casa nona è forse la peggiore, in quanto costringe a
esprimersi sempre in termini di nobili ideali, di ideologie superiori, di sovrano
disprezzo della mediocrità: utilissima per far presa sugli altri…
La dodicesima è forse la casa della verità: isolati anche dai condizionamenti altrui è più facile affrontare l’evidenza e soprattutto trarre delle conclusioni obiettive ed essere sinceri almeno con se stessi.
Quello che una volta di più ci sorprende dell’Astrologia è che la differenza
fra pubblico e privato s’incanala per assi (case o segni), in particolare la parte
privata riguarda i primi sei e viceversa.
Come applicazione pratica possiamo verificare – ognuno di noi ne avrà fatto esperienza – che le persone che pubblicamente dichiarano l’insofferenza per
l’ingiustizia sono notoriamente parziali e intolleranti a livello privato, alcuni acquariani, come ha detto una lingua maligna, per dedicarsi al terzo mondo mettono i genitori nel ricovero, molti santoni pescini sanno fare privatamente molto bene i loro calcoli economici, molti giudici severi capricorniani nel privato,
usano criteri cancerino-clientelari, quanti nobili ideali enunciati pubblicamente
diventano solo bassi pettegolezzi in privato.
Interessante il caso dello Scorpione che per sua natura si comporta all’opposto: personaggi esternamente violenti prevaricatori o al limite dittatori, nel
privato rivelano una grande generosità, tolleranza e umanità, come è il caso
del modello mafioso.
Più complesso è il caso opposto, in cui le case sopra l’orizzonte si trovano
in segni “privati”, ad esempio quando l’Ascendente è in Bilancia. Ad esempio
una decima casa con Sole in Gemelli. È il caso di persone apparentemente
superficiali come immagine pubblica, nelle quali scopriamo sorpresi un serio
interesse culturale o esoterico a livello privato.
Certo, oggi che sembriamo circondati solo da “tubi gastro-sessuali” e non
da individui, l’operazione è più difficile, perché la scorza è più spessa.
Va rilevato che con quest’ottica possiamo rivalutare le opposizioni: pur
conservando il problema di fondo, sono tutto sommato più trasparenti di chi
ha un bello stellium concentrato in una zona zodiacale!
Con queste premesse l’Astrologia ci consiglia di non definire in blocco una
persona, o perlomeno di distinguere il suo comportamento sulla base dei
quattro angoli: comportamento in pubblico, in privato, nella coppia e come
immagine; inoltre di diffidare degli assi troppo sbilanciati da un lato: è probabile che vada indagato a fondo l’altro lato, quello “recondito”: le sorprese non
mancheranno.
Casa Prima
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Una precisazione di Stefano Vanni, Direttore della Scuola CIDA
SCUOLE CERTIFICATE
E DOCENTI CERTIFICATI
L.A. 142-110
Devo tornare a parlare del problema dei docenti certificati CIDA perché continua a permanere un certo grado di confusione fra scuole certificate e docenti
certificati, soprattutto in relazione alle responsabilità dirette o indirette che può
avere il CIDA. Su questa materia è necessario chiarire che quando il CIDA attribuisce ad un nostro socio la qualifica di docente certificato attesta che quella persona ha due tipi di competenze: quella astrologica (questa competenza è
stata verificata attraverso il superamento dell’esame per l’Albo Professionale)
e quella didattica (questa competenza è acquisita con lo svolgimento del ruolo
di docente in corsi di astrologia per un numero di ore consistente).
È evidente che il CIDA può rispondere solo di ciò che certifica. Sarebbe
auspicabile che un docente certificato organizzi solo dei corsi certificati, ma
nel caso che ciò non accadesse il CIDA non può rispondere dei corsi di astrologia, che il docente svolge, e che non hanno la dizione di corso certificato. In
questo caso infatti ci sono decisioni che sono assunte in modo autonomo dal
docente come: il numero dei partecipanti, il numero delle ore del corso, il tipo
di argomenti trattati, le modalità di gestione del corso, ecc. Su questi aspetti
rimane completa la responsabilità del docente, nel suo rapporto con gli allievi.
Resta evidente che, siccome la qualifica di docente è stata istituita per potere
fare dei corsi certificati, se il docente non ne realizza alcuno finiscono per non
essere più plausibili le motivazioni della certificazione.
Diverso è il caso in cui un docente certificato intenda effettuare un corso
certificato. Per realizzare il corso ci sono degli adempimenti da rispettare che
consentono di dare ai partecipanti tutte le garanzie di qualità necessarie. Questi sono presupposti indispensabili affinchè i partecipanti possano, al termine
del percorso, acquisire la qualifica di socio CIDA certificato.
I presupposti di qualità (vedi LA n.136, pag. 184 e modif. successive) vengono raggiunti attraverso:
a) L’impegno del docente a:
● limitare il numero dei partecipanti a 25;
● comunicare alla commissione di certificazione i nominativi dei partecipanti;
● comunicare alla commissione di certificazione le date e il luogo di effettuazione del corso;
● rispettare il programma minimo previsto e il numero minimo delle ore
complessive;
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Casa Prima
●
svolgere una prova di verifica finale di apprendimento in modo corretto;
● accettare che gli allievi siano liberi di avere un rapporto diretto con la
commissione di certificazione, in particolare per la compilazione di un
questionario di gradimento finale sul corso stesso.
b) La comunicazione diretta fra Commissione di certificazione e allievi.
A tutti gli allievi di ogni corso certificato viene inviata, da parte della commissione di certificazione la “Carta di Garanzia del partecipante” nella quale si informa il partecipante che:
● sta frequentando un Corso Certificato CIDA;
● il docente è un docente certificato;
● sarà svolto un programma standardizzato, di cui vengono illustrati i
contenuti minimi e la durata (numero di ore);
● al termine del percorso sarà inviato un questionario di gradimento del
corso dove l’allievo potrà esprimere valutazioni: sulla durata e adeguatezza del corso, sul rispetto del programma da parte del docente, sulla
sua percezione di utilità ecc. Il questionario dovrà essere inviato alla
Commissione di certificazione nazionale;
● al termine del corso il partecipante, se interessato, potrà svolgere una
prova per la verifica dell’apprendimento acquisito, se la supera avrà
l’attestato di socio CIDA certificato.
c) La possibilità della commissione di certificazione, qualora lo ritenga opportuno, di svolgere un sopralluogo durante lo svolgimento del corso.
Solo in queste condizioni il CIDA è in grado di garantire anche la qualità
del corso che viene erogato.
È quindi necessario evitare di fare una equivalenza fra docenti certificati, e
corsi certificati. Un corso è definito certificato solo se eseguito da un docente
certificato, nulla vieta di seguire il programma relativo con un utile profitto, sia
pure senza una certificazione CIDA.
Dalla SCUOLA SUPERIORE CIDA
Il 14 gennaio con l’ultima sessione di esami invernali per le varie materie, si
è formalmente concluso il primo anno della Scuola Nazionale CIDA, che ha
visto l’inizio delle lezioni sabato 13 novembre 2004. Come già anticipato sul
Sestile n. 149, abbiamo già tre allievi che hanno superato brillantemente tutti
gli esami del primo anno, conseguendo la qualifica di Socio Certificato CIDA.
Si tratta di:
– Nicoletta Bertocco di Padova.
– Ombretta Saporetti di Ravenna.
– Giovanna Zagonel di Bolzano.
Altri allievi, cui manca solo un ultimo esame, completeranno il percorso
nei prossimi mesi e ne daremo notizia su Sestile, mentre tutti stanno già frequentando con profitto i corsi del secondo anno, in particolare l’Astrologia
medica ed il secondo corso di Astronomia.
Casa Prima
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LIZ GREENE IN ITALIA DAL CIDA
L.A. 142-114
Come già annunciato Liz Greene ha gentilmente accettato di presentarci una
lettura magistrale dedicata a: “L’enigma di Nettuno”.
Sarà presente a Milano, sabato 1° luglio, all’Hotel Michelangelo (di fronte
alla Stazione Centrale, la stessa sede in cui si è svolto l’ultimo Congresso
FAES nel 2004), con traduzione simultanea in cuffia, effettuata da esperti di
Astrologia!
Fra l’altro Liz comprende anche la nostra lingua, avendo soggiornato per
anni in Toscana.
La lettura inizierà alle 10.30 e sarà articolata in due parti di circa due ore,
separate da un ampio intervallo.
Saranno presenti altri famosi cultori di Astrologia, come la Dott.ssa Horus,
Grazia Bordoni, Antonio Capitani, Adriana Cavadini, Paolo Crimaldi, Lidia
Fassio, Fulvio Mocco e altri!
I posti saranno assegnati a partire dalla seconda fila secondo la data di
iscrizione.
La quota di partecipazione – riservata ai Soci – è di 100 Euro fino al 4
giugno e di 120 Euro dal 5 giugno
I non Soci possono iscriversi al CIDA con altri 50 Euro (anziché 60)
comprensivi dell’abbonamento alle Riviste “Linguaggio astrale” e *Sestile*).
PRENOTAZIONI: per meglio organizzare la capacità della sala, i Soci in
regola per il 2006 (al n. 145) potranno inviare via e-mail una prenotazione e
provvedere al versamento prima del 10 giugno. La fila sarà assegnata in seguito.
Per il versamento (da INTESTARE SEMPRE al Centro Italiano di Astrologia) si può utilizzare:
– il c/c postale 43101971 (anche tramite una Banca aggiungendo l’ABI
07601 e CAB 01600, ma indicando il nome dell’iscritto se l’intestatario del
conto bancario è diverso!)
– assegno bancario non trasferibile.
In entrambi i casi Vi raccomandiamo vivamente di informare dell’avvenuto
versamento la Segreteria organizzativa via e-mail (vedi sotto) indicando il proprio recapito, e-mail e nn. telefonici per facilitare ogni tempestivo contatto e
ricevere una conferma di ricevuta.
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Casa Prima
Per la sistemazione alberghiera rammentiamo che l’Hotel Michelangelo ci
praticherà un prezzo di favore (120 Euro la singola e 130 la doppia). Contattare Laura specificando Convegno CIDA.
Per il garage dell’Hotel si richiedono 10 Euro per tutta la giornata.
Per ulteriori informazioni è a disposizione una Segreteria organizzativa:
c/o Dante Valente
tel. 02.69005576
[email protected]
via Monzambano 13
20159 MILANO
P.S. Per i calciofili: dal calendario dei Mondiali si può escludere in quella
giornata ogni partita degli Azzurri.
Consultate regolarmente il sito www.cida.net!
in particolare vi raccomandiamo
la voce “conferenze”
e la voce “ultimissime”.
Troverete sollecitamente i dati natali
di personaggi alla ribalta nonchè le notizie
dell’ultima ora, e specialmente
le modifiche dell’ultimo minuto
di conferenze della vostra Delegazione
(utili per evitare amare sorprese)
E in ogni caso vi sentirete ancor più
partecipi della vita Associativa.
Casa Prima
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Liz Greene
VITTIME E SALVATORI
TRADUZIONE DI GIUSEPPE RODANTE
L.A. 142-115
Spesso la parte di vittima, salvatore, carnefice si sovrappongono o confondono,
o dipendono dal punto di vista soggettivo. Preminente sembra essere il ruolo di
Chirone e Nettuno.
Introduzione
Tutti noi, ad un certo punto della nostra vita, proveremo la sensazione di essere vittimizzati. In quanto astrologi, la nostra comprensione dei transiti potrebbe
aiutarci a riconoscere un significato più profondo o, almeno, a comprendere
quando un momento così difficile è destinato a finire. Comunque, faremo
esperienza di questi sentimenti; e in questi periodi, tutti proveremo il desiderio,
conscio o inconscio, che un salvatore – umano, istituzionale, chimico, finanziario – giunga a liberarci dal dolore. La parola inglese victim deriva dal latino
victima, animale destinato al sacrificio, ed è legata al verbo tedesco weihen,
che significa “consacrare”. Le vittime, nei tempi antichi, non erano o non si
credeva che fossero semplicemente persone trattate ingiustamente dalla vita
e, quindi, giustificate nel loro intentare cause e richiedere risarcimenti. Nel mito, l’animale consacrato e destinato al sacrificio – il capro espiatorio – è considerato sacro e racchiude in sé sia i peccati che le aspirazioni spirituali della
collettività. La vittima è una delle grandi
figure archetipiche dell’esperienza umana, la protagonista delle tragedie greche
e shakespeariane e il tema portante di
innumerevoli opere liriche, romanzi, poesie e drammi nel corso dei secoli. È inoltre, certamente, l’immagine centrale delle storie cristiane ed ha permeato la psiche collettiva della nostra cultura occidentale per almeno due millenni. È una
figura complessa, sottile e sfaccettata,
attraverso la quale si dispiega un dramma con più di un personaggio ed una teleologia spesso difficile da scorgere tra le
miserie della sofferenza umana.
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Casa Prima
Poiché l’astrologia descrive sia la natura che il momento in cui si manifesteranno i grandi temi archetipici che sostengono la vita degli individui e della
collettività, la vicenda mitica della vittima – e le figure che la accompagnano:
il capro espiatorio, il salvatore e il persecutore – è un modello che vale la pena
esplorare nell’oroscopo individuale.
La maggior parte di noi opera in campo astrologico non per ricoprire il
ruolo di salvatore, ma perché ama con passione questa disciplina. Tuttavia, gli
stessi astrologi sono, talvolta, inclini a percepire se stessi come vittime del
meschino e ricalcitrante establishment scientifico; e, insieme con altri rappresentanti delle professioni d’aiuto o delle arti divinatorie, il singolo professionista può divenire vittima dei clienti e dei colleghi oltre che di un apparentemente malevolo establishment. Vorrei esplorare questo mito, le sue dimensioni psicologiche e i suoi possibili significatori astrologici. Una tale esplorazione non
fornirà risposte, se non quelle che potrebbero permettere una maggiore accettazione di questa esperienza, piuttosto che una soluzione magica al problema
individuale. Eppure, è soltanto con la consapevolezza del significato più profondo di tali modelli che riusciamo a tollerare i momenti in cui veniamo vittimizzati e a trasformare le nostre esperienze in qualcosa di creativo che possa
arricchire e migliorare le nostre vite. Ed è sempre con quella consapevolezza
che possiamo evitare di vittimizzare gli altri, oppure fornire un aiuto reale a chi
si senta in una condizione del genere, che si tratti di un’esperienza sporadica o
sia parte di un modello di vita che continua a ripetersi.
La natura della vittimizzazione
La vittimizzazione può essere individuale o collettiva. Nel secondo caso, potremmo essere le vittime di forze naturali: pensiamo allo tsunami del Sudest
asiatico che, nel dicembre del 2004, fece più di 200.000 morti, ognuno dei
quali una vittima; o all’Uragano Katrina che, quest’anno, ha devastato New
Orleans; o alle crudeli e incessanti carestie in Africa ed agli alluvioni in Bangla
Desh; o al grande terremoto che colpì Ismit in Turchia nell’agosto del 1999. Di
fronte a disastri naturali di tale portata, solo chi possieda una discutibile visione della realtà potrebbe suggerire che tutte queste vittime fossero, in qualche
maniera, personalmente colpevoli. La vittimizzazione collettiva, inoltre, potrebbe manifestarsi per mano di altri esseri umani, attraverso la stupidità, l’atteggiamento bigotto o l’astio: pensiamo a spiacevoli episodi nella storia dell’Occidente quali l’Inquisizione spagnola o i processi contro le streghe a Salem e, in
tempi recenti, consideriamo le vittime dell’attacco alle Torri Gemelle o delle
bombe nella metropolitana londinese a luglio di quest’anno, o ai sei milioni di
morti dell’Olocausto. Oppure pensiamo alla condizione dei neri nel Sud degli
Stati Uniti prima e dopo la Guerra Civile, o ancora ai giovani americani che,
negli anni ’60, furono reclutati senza il loro consenso per combattere un’inutile
guerra nella giungla vietnamita. A livello individuale, potremmo essere vittime
da bambini della nostra famiglia o del bulletto della scuola, da adulti di un coniuge o di un amante, di un “vicino infernale”, di un collega terribilmente invidioso o di un’istituzione, di una compagnia o di un datore di lavoro che ci
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prende di mira per il genere, la classe, il colore di pelle, la razza, le idee, le
preferenze sessuali o, addirittura, per i nostri talenti o successi. Potremmo essere feriti dopo uno scontro con un automobilista ubriaco, o venire assaliti e
rapinati, o rimanere infettati della malattia di qualcun altro. La vittimizzazione che avvenga per mano della Natura o dell’uomo - suscita in noi non solo il desiderio di essere salvati, ma anche profonde perplessità sul perché e su chi, se
esista, debba essere incolpato.
Gli esseri umani vogliono credere, con tutte le loro forze, che la vita è, alla
fine, giusta e governata da forze benigne – in realtà, ogni grande religione, insieme con altre meno grandi, sostiene di aver risolto il problema della vittimizzazione apparentemente arbitraria di individui o gruppi, offrendo dottrine che
attribuiscono la colpa a qualche peccato non riconosciuto della vittima stessa,
ovvero presentano la vittimizzazione come necessario percorso verso la purificazione, la trascendenza e l’accoglimento del divino. Quando vediamo qualcuno reso vittima da altri esseri umani, non è infrequente ritenere che, in qualche
modo, da qualche parte, la vittima partecipi della colpa. Echi di ciò si possono
rintracciare nella tonalità emotiva che pervade molti processi per stupro, durante i quali potrebbe manifestarsi un’implicita ma potente presupposizione
secondo cui la donna – o perfino il bambino – abbia “attratto” o “provocato” la
violenza subita. Anche quando siamo abbastanza adulti da riconoscere che la
vita implica disastri totalmente immeritati, tuttavia ci sarà sempre qualcuno
per il quale la colpevolezza della vittima è un dato a priori. In certi ambienti
fondamentalisti dei media americani, si potrebbe sentir dire che l’Uragano Katrina è stato causato dalla natura corrotta della vita a New Orleans – presumibilmente i festeggiamenti del Carnevale, come Sodoma e Gomorra, risultano
sgraditi alla divinità – e, all’opposto dello spettro religioso, certi media arabi
potrebbero sostenere che l’uragano è stato la vendetta di Allah contro George
Bush. Anche quando si individui in un’inconfutabile fonte di colpa, come Hitler, risulta ancora difficile accettare che un uomo del genere possa aver ottenuto il potere di vittimizzare, diventando portavoce – e non nemico - di un intero gruppo umano in un dato momento storico. Nel tentativo disperato di elaborare semplici spiegazioni morali – in bianco e nero – per la sofferenza umana, le complesse implicazioni di un’ingiustificabile vittimizzazione vengono di
solito proiettate su qualcosa che sta “là fuori” e mai “qua dentro”, dentro una
collettività che ciecamente mette in scena un antico mito.
Il cast
Tutti noi potremmo, inoltre, esser chiamati a svolgere il ruolo del salvatore, in
una qualche forma, a un certo punto della vita; poiché non può esservi vittima
senza persecutore e nessun sollievo per la sofferenza della vittima senza la
reazione di un individuo o di un gruppo che cerchino di alleviare il dolore. La
parola inglese saviour (salvatore) deriva dal latino salvare, rendere sicuro o
sano, ed entra nella lingua inglese per sostituire la parola anglosassone hoelend, guaritore. La parola persecute (perseguitare) viene ancora una volta dal
latino persequi, composto da per, attraverso o per mezzo di, e sequi, seguire.
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Casa Prima
Così il persecutore – che sia umano o divino o una forza della natura – ci segue, ci dà la caccia, ci insegue di proposito. La catena archetipica formata da
vittima, carnefice, capro espiatorio e salvatore è eternamente presente nei
rapporti con i nostri simili. Eppure, sebbene un appropriato transito planetario
possa riflettersi in un incontro diretto con tale modello archetipico, una o parecchie volte nella vita, vi sono individui che sembrano ripetere costantemente
il modello della vittima, come se non vi fossero altre opzioni o possibilità di
rompere la catena. Queste persone continuano a sentirsi vittime; anche se la
vita si comporta bene, attendono soltanto la “gioia” di essere sopraffatti e fanno esperienza della rabbia impotente e della disperazione del capro espiatorio,
come perpetua condizione interiore. Si identificano inconsciamente con la figura mitica; e se non esiste un ovvio carnefice, ne troveranno uno attraverso
un meccanismo di creazione inconscia.
Allo stesso modo, vi sono individui che sembrano identificarsi col ruolo del
soccorritore come vocazione o compito di vita, non riuscendo spesso a riconoscere che la vittima impotente che cercano di redimere – là fuori nel mondo
o vicina a casa, sotto forma di cliente, partner, figlio o genitore – è identica a
se stessi e che la loro salvezza – come anche il recupero di un senso di potenza – dipende dalla loro abilità di salvare un altro. Vi sono coloro che, sentendosi vittime, esprimono la rabbia trasformandosi in persecutori, ma credendosi
addirittura salvatori. Continuano, perciò, a cercare un bersaglio per l’odio, tentando di creare, nel mondo esterno, la vittima colpevole che non sopportano
di riconoscere in se stessi, tentando di rivendicare il potere o la forza magica
che percepiscono negli altri, ma non in sé, e attaccando chiunque possa minacciare, o perfino vedere con grande chiarezza, il terribile senso di impotenza
o la mancanza di autostima che si portano dentro.
Le immagini mitiche della vittima sono molte e si presentano nei miti di
ogni cultura …
La vittima può essere il figlio di genitori vittime a loro volta e che esprimono la loro rabbia ed impotenza vittimizzando la prole con violenze fisiche o psichiche; è un luogo comune psicologico che la persona che esercita violenza
sugli altri ne è stata, quasi invariabilmente, vittima durante l’infanzia. Si potrebbe essere vittime di malattie, specifiche o epidemiche, oppure inconsapevoli eredi di un modello genetico riflesso da un handicap fisico, tanto malvagio
quanto un persecutore esterno. Si potrebbe essere vittime di un sistema politico o dell’invidia di un individuo o di un gruppo; o ancora “ereditare” ciò che i
greci definivano maledizione famigliare: l’abuso di una dote o di un talento nel
corso delle generazioni fino al punto in cui il daimon creativo, infuriato e carico di energia e vita inespresse, deve esplodere come sintomo o azione compulsiva, cosicché la vittima, come il mitico Oreste, possa diventare salvatore e
rompere l’incantesimo, liberando le generazioni future. Il punto in comune di
tutte queste situazioni è che la vittima, per quanto in colpa, non merita il grado
di sofferenze che le viene imposto.
Infine, ecco un elenco di alcune delle ripercussioni psicologiche dell’esperienza di vittimizzazione – reazioni abbastanza naturali quando questa esperienza invade le nostre vite, ma condizione interiore cronica quando l’esperien-
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za opera come modello che si ripete: rabbia, senso di colpa, mancanza di autostima, invidia corrosiva, odio nei confronti di chi appare più ricco di talento
o più amato, compassione (quest’ultima, tristemente, è meno prevedibile delle
altre reazioni e, forse, maggiormente una questione di sforzo e scelta consapevoli) e proiezione inconscia dello stato di vittima sugli altri.
Quest’ultimo meccanismo genera due tipi caratteristici di coinvolgimento
con la vittima “là fuori”. O la vittima diviene salvatore, forse attraverso la compassione e forse per recuperare un senso di potenza; o diventa carnefice, spinto a creare altre vittime per trasferire altrove sentimenti intollerabili; ed anche
il soccorritore può trasformarsi in persecutore o, al contrario, il persecutore
vedersi come soccorritore, com’è chiaro se consideriamo le figure di Torquemada, il Grande Inquisitore, Hitler e Milosevic. L’impulso a soccorrere gli altri
non è un hobby interessante che si sceglie come si farebbe con il ricamo o i
cruciverba. È una spinta compulsiva, una necessità interiore che nasce dalla
sofferenza. Allo stesso modo, neanche l’impulso a perseguitare gli altri è un
piacevole passatempo; è anch’esso una spinta compulsiva generata dallo
stesso dolore.
Non è, pertanto, una coincidenza che le vittime del mito sono le stesse figure che appaiono nel ruolo di salvatori. Gesù, vittima prima di Erode, poi dello stato romano, ricopre entrambi i ruoli; Orfeo, perseguitato da Dioniso e dalle sue menadi, si ritrova nella medesima situazione; Dioniso, che perseguita
Orfeo, fu egli stesso perseguitato e reso folle da Era, ancora una volta vittima
e carnefice; e ancora Attis, spinto alla follia ed all’auto-castrazione dalla madre-amante; Osiride, perseguitato e fatto a pezzi dal fratello Set; Chirone, infine, vittima di uno sfortunato incidente e della cieca stupidità di aggressivi centauri ed eroi umani. Tutte queste figure di salvatori guariscono o illuminano o
rivelano il percorso verso la trasformazione spirituale ed un aldilà di beatitudine. Ma sono innanzitutto vittime; e devono riconoscere e lottare con la loro
condizione per mutarla in un reale talento di guaritori.
Il capro espiatorio
Vorrei, adesso, analizzare la figura del capro espiatorio. La vittima non lo è
sempre; chi muore a causa di un disastro naturale è semplicemente una vittima – a meno che non si ritenga che la Natura possieda uno scopo, un rigido
codice morale e una capacità di ricordare le offese che duri millenni. Questa
era, naturalmente, la prospettiva del mondo antico. Gli dei mandavano epidemie, diluvi e terremoti, perché erano arrabbiati con un individuo o una specifica comunità, e molti innocenti inevitabilmente rimanevano coinvolti nel cataclisma della punizione, trovandosi semplicemente nel posto sbagliato al momento sbagliato. Nel mondo moderno, non adottiamo questa prospettiva consapevolmente benché, da qualche parte in profondità, possa ancora essere viva e vegeta più di quanto ci piaccia credere. Il capro espiatorio è un tipo molto
speciale di vittima e l’esperienza della vittimizzazione spesso suscita in noi la
sensazione di essere stati scelti per quel ruolo. Negli antichi rituali ebraici, il
capro espiatorio – letteralmente una capra (la parola inglese scapegoat deriva
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da una contrazione di goat who escapes, capra che fugge) – portava con sé i
peccati della comunità e veniva abbandonata nel deserto per sopravvivere o
morire. In seguito, il capro espiatorio divenne un essere umano scelto dalla
comunità – un “mangiatore di peccati”, di solito una persona handicappata
mentalmente o fisicamente, insolitamente brutta o colpevole di qualche crimine insignificante. Punire e bandire questa figura triste permetteva al gruppo di
sentirsi purificato e, per un altro anno, in un giusto rapporto con la divinità;
ma l’origine del rituale e del mito è connessa alla santità e non al disprezzo: il
capro espiatorio è un pharmakon, un agente di guarigione, consacrato e benedetto, scelto non a causa della sua inferiorità, ma perché toccato da Dio. Ritorniamo qui alla storia del Cristo. Nel mito, i capri espiatori possono appartenere ad una stirpe regale – un tema ben descritto nel romanzo di Mary Renault, The King Must Die – oppure essere mutilati o deformi, condizione percepita in passato come marchio divino, piuttosto che segno di imperfezione. Il
capro espiatorio può essere straniero o solitario – qualcuno che emerge per la
sua alterità o diversità, o per una fortissima individualità - o può possedere apparentemente poteri magici. Può essere folle – anche questo un marchio divino – oppure un fuorilegge, in lotta contro il sistema, tuttavia rivestito di una
magica aura di coraggio e visione prometeica.
Certamente, abbiamo perduto il senso del background mitico legato al capro espiatorio che, sempre di più nei tempi moderni, è semplicemente divenuto il portatore dell’ombra di un individuo, di una famiglia o del collettivo. Di
conseguenza, si tratta spesso di una persona o di un gruppo, percepiti come
“inferiori” dalla maggioranza; talvolta, è vittima dell’invidia collettiva, ricordando vagamente l’antico mito del magico pharmakon. Il capro espiatorio, tuttavia, vittima di tipo molto speciale, giungerà a quello stesso bivio: tornare come salvatore o persecutore, o entrambi; o non ritornare mai più e rimanere
per sempre un emarginato. Parrebbe che - per gli individui che presentano
questo tema come modello di vita che continua a ripetersi – la storia della vittima, mentre si dispiega ed arriva al punto dell’inevitabile scelta, abbia un esito dipendente dalla consapevolezza e dalla capacità di trovare compassione –
prima per sé, poi per coloro, la cui incapacità di affrontare l’invidia e l’odio per
se stessi, ha condotto a questa tragica situazione. E questo è il nucleo sia della vicenda del Cristo che dell’antico rito ebraico.
I significatori astrologici
I particolari modelli mitici, specifici per ognuno di noi, fanno il loro ingresso
nella nostra vita attraverso la nostra prima esperienza del mondo esterno: il
processo della nostra nascita, i nostri genitori e fratelli e l’ambiente immediato, compresa l’atmosfera psichica e l’eredità del background famigliare. Queste prime esperienze rivestono le nude ossa della storia archetipica con la carne di ricordi e reazioni, fortemente personali. I miti continuano a penetrare nella nostra vita attraverso l’incontro con gli altri e le circostanze che affrontiamo
nell’esistenza – incontri e circostanze che riflettono e incarnano le immagini interiori che, secondo le menti più concrete, sono invariabilmente modellate dal
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mondo esterno. Naturalmente, non sono create da eventi esterni, ma scatenate da ciò che incontriamo lungo il cammino, creando una miscela chimica tra
la predisposizione innata a vedere la vita secondo certe percezioni mitiche, e
una serie di accadimenti che colorano, migliorano, distorcono o amplificano
ciò che siamo da sempre destinati ad incontrare, perché già dentro di noi.
Ogni miscela è unica. L’ambiente, anche nel caso di temi natali identici, è
sempre diverso e ricoprirà con strati di carne diversa le stesse ossa. Aldilà delle considerazioni più spirituali sull’eredità dell’anima, la vita stessa presenta un
numero infinito di modi in cui un aspetto o una configurazione planetaria possono essere vissuti da differenti individui. Come in un caleidoscopio, gli stessi
pezzettini di vetro colorato formano e riformano un’infinita serie di modelli. I
modi in cui la storia della vittima viene rappresentata variano secondo le circostanze dell’incontro tra l’individuo e il modello; ma, forse, sono di maggiore
importanza le scelte consapevoli che operiamo comprendendo – o non riuscendo a comprendere – il significato del modello e riconoscendo – o non riuscendo a riconoscere – le nostre emozioni, poiché quelle scelte, inoltre, producono un’infinita varietà di espressioni che, alla fine, possono determinare il
perché una persona diventi la vittima perpetua o il capro espiatorio e un’altra
il persecutore carico d’odio, e un’altra ancora il salvatore che offre la propria
condizione di vittima sull’altare del sacrificio ad un fine superiore. Senza dubbio, vi sono innumerevoli sfumature tra un estremo e l’altro.
Quando un modello domina la vita di una persona, esso apparirà nel tema
natale. Ma questo è il destino o la rappresentazione di un complesso inconscio? O le due cose, in fondo, sono segretamente le stesse? Al di sotto dei
problemi legati alle figure parentali ed alle reazioni compulsive inconsce, il mito cerca costantemente un canale di manifestazione. È una storia, ma deve
essere narrata in qualche maniera, in un certo stile, nella propria vita. Se viene
riconosciuto un significato, ciò potrebbe mutare il modello o permettere che si
esprima in modi più creativi, o consentire un dialogo, piuttosto che un’espressione automatica? È importante poter porre all’astrologia domande che riguardino non solo il grado fino al quale il destino includa il carattere e le conseguenze della scelta, ma anche se riusciamo a distinguere in un oroscopo cose come l’etica e la moralità, i tratti della crudeltà, la propensione all’odio rabbioso, la capacità di affrontare sentimenti distruttivi, il dono della compassione
o la disponibilità ad operare le scelte necessarie per contenere, se non trasformare la vicenda della vittima in qualcosa che, come nei miti, rende sacro
quanto nasce dal dolore. Si pongono qui domande molto profonde su che cosa è il fato e fino a che punto esso sia espresso nell’oroscopo e in che modo
possiamo riuscire a lavorare, dialogare ed estendere i livelli di manifestazione
di quei miti ai quali siamo legati.
Gli aspetti planetari, ed anche i segni zodiacali, ci forniscono sempre indizi
riguardo alla natura dei modelli che dobbiamo incarnare. Vorrei analizzare due
pianeti che, ritengo, simboleggino, come tema dominante, questa storia archetipica – la vittima e il salvatore – in tutta la sua sottigliezza. Si tratta di Chirone e Nettuno; anche Plutone e Saturno sono importanti, ma desidero concentrarmi principalmente sui primi due. Quando uno di questi pianeti è in
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aspetto forte con il Sole o la Luna – e, specialmente, se entrambi lo sono – il
mito entra nella nostra vita direttamente attraverso le prime esperienze di relazione: in altre parole, attraverso nostra madre e nostro padre. Questo è il punto in cui il mito e la psicologia si incontrano.
Chirone e la vittima
I temi mitici di Chirone sono: la ferita ingiusta, l’ostracismo sociale, la condizione di capro espiatorio, la persecuzione, l’alienazione, il guaritore saggio o
l’individuo buono e innocente soggetto ad un destino doloroso, alleviato soltanto dal sacrificio finale della sua divinità. Quando Chirone è in aspetto con la
Luna, queste tematiche entrano nella nostra vita attraverso le prime esperienze di legame emotivo con nostra madre come simbolo di sicurezza e fiducia.
Questa è la storia di una vittima, ma non si tratta semplicemente di una ferita
legata alla figura materna; è la ferita della madre stessa, una storia famigliare,
una condizione ereditata di capro espiatorio che potrebbe risultare nell’assunzione dei ruoli di salvatore o di carnefice. Quando Chirone è in aspetto con il
Sole, questo tema si manifesta attraverso la prima percezione della figura paterna come incarnazione del proprio posto nel mondo. Anche questa è una vicenda di vittimizzazione, ma si tratta di una ferita solare radicata, perciò, nel
senso della propria vocazione. Vorrei mostrarvi rapidamente alcuni esempi.
Adolf Hitler: Luna opposta a Chirone.
Dane Rudhyar: Sole opposto a Chirone.
Slobodan Milosevic: Luna congiunta a Chirone.
La principessa Diana: Sole trigono a Chirone.
Gandhi: Sole opposto a Chirone.
David Koresh: Sole opposto a Chirone.
George W. Bush: Luna congiunta a Chirone.
Potremmo credere di sapere con certezza chi, tra gli esempi citati, è una
vittima, chi un salvatore, chi un persecutore; ma potrebbe non essere così
semplice.
Ovviamente, un singolo aspetto tra un luminare e Chirone non ci rende vittima o salvatore. Potremmo trascorrere un’intera giornata su ognuno di questi
temi e forse riuscire a distinguere un accumulo di configurazioni che, in combinazione con la storia personale, suggeriscono un’enfasi sul mito della vittima. Vale anche la pena chiedersi: perché le ferite di Chirone creano talvolta la
vittima e, altre volte, il salvatore o il carnefice? O è, forse, la divisione tra questi ruoli a non esser chiara? A volte Hitler appariva nelle immagini come salvatore della patria. Potrebbe anche essere un’immagine del Papa, che risponde ai fedeli che chiedono, a braccia aperte, la sua benedizione. Chi ha sofferto
durante il regno del terrore hitleriano non avrà alcun problema a riconoscere il
persecutore – ed uno dei peggiori della storia. Tuttavia una grande nazione – e
non pochi in altri paesi, compresi la Gran Bretagna, la Francia e l’Italia – videro in lui un redentore ed egli percepì se stesso come redentore-vittima. Perché
gli aspetti di Chirone al Sole o la Luna dovrebbero generare compassione in
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un tema, mentre le stesse configurazioni in un altro danno origine ad una spaventosa crudeltà? Oppure dobbiamo cercare altrove la propensione per la
compassione o la crudeltà?
Dane Rudhyar non è, di solito, ritenuto una vittima; condusse una vita piena ed eccitante e, presentandosi come una sorta di saggio-maestro, ci ha lasciato una serie di opere che continuano ad essere fonte d’ispirazione per molti astrologi. Eppure egli, all’età di tredici anni, fu vittima di una malattia che gli
causò la perdita di un rene. Avrebbe avuto un’ottima ragione per diventare
una persona arcigna ed amareggiata; molti che hanno sofferto meno si lamentano molto di più. Scelse, invece, di accogliere la vita e viverla il più pienamente possibile, offrendo in cambio qualcosa di creativo. Slobodan Milosevic
potrebbe esser visto come una vittima: la sua è una cupa storia famigliare,
poiché entrambi i genitori si tolsero la vita. La sua patria – come accadde nella
Germania nazista – lo vide come salvatore, ma egli fu uno dei massimi carnefici del XX secolo. Potrebbe, anche, esser considerato un capro espiatorio, poiché ci sentiamo sempre meglio se riusciamo a processare un criminale di
guerra, piuttosto che ricercare dentro di noi le vere radici del conflitto. Dobbiamo attribuire tutto ciò alla miscela chimica di temperamento innato ed ambiente, o all’eredità dell’anima, o alle spinte della collettività all’interno della
quale si nasce o alla combinazione tra un potente Chirone e le altre configurazioni natali? O è tutto questo più una scelta profonda, un atto di volontà che
decide di affrontare il destino collegato al mito in maniera particolare?
Né è tanto semplice il caso della Principessa Diana. Molti la considerarono
una vittima innocente: l’agnello condotto al sacrificio del suo matrimonio (secondo le sue stesse parole), la vittima di un’infanzia infelice, di una famiglia
distrutta, di un disturbo alimentare compulsivo e autodistruttivo e di un marito
crudelmente infedele. Per tanti altri, fu una salvatrice, nobile e trasfigurata dalle sue ferite, capace di portare conforto agli altri. Tuttavia, ci sono molti che la
videro come un persecutore, una donna infantile e piena di risentimento, determinata ad usare ogni possibile tattica per distruggere la credibilità del marito e rovinare l’integrità della famiglia reale. Considerando questa vicenda, ci
ritroviamo sempre in una “sala di specchi”. George W. Bush è, dal canto suo,
una altro enigma: mentre viene percepito come carnefice (se non semplicemente come un idiota), la congiunzione Luna-Chirone-Nettuno nel suo tema
natale riflette un profondo sentimento di vittimizzazione, forse espresso dal suo
passato alcolismo; molti americani lo salutano ancora come un salvatore, anche se la sua aureola appare un po’ appannata negli ultimi mesi.
Nettuno e la vittima
Le tematiche nettuniane – fusione con il tutto, ritorno al Giardino dell’Eden,
sofferenza e sacrificio, compassione e desiderio di tornare all’origine – fanno
ingresso nella nostra vita, allo stesso modo, tramite il Sole e la Luna, incarnati
dai nostri genitori e dalla loro eredità psicologica e genetica. La condizione
nettuniana di vittima o salvatore è diversa da quella di Chirone: non una ferita,
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ma la pesantezza del mondo terreno e il peso della sofferenza e della solitudine umane premono sul sogno nettuniano di unità con l’origine di tutte le cose.
Le vittime nettuniane, lo sono a causa dell’incarnazione stessa; il persecutore
è l’involucro di carne nel quale sono imprigionate. La loro capacità di empatia
potrebbe trasformarle nei più gentili tra i guaritori e nei più fantasiosi tra gli artisti, capaci di articolare il dolore umano in maniera terapeutica; ma, allo stesso tempo, il loro senso di impotenza potrebbe generare una rabbia simile a un
diluvio universale, che attende, o addirittura scatena, non solo la vendetta
contro un individuo o un gruppo, ma niente meno che l’Armageddon e l’estinzione di tutti coloro, ritenuti responsabili di perpetuare il regno del Maligno sulla terra. Nettuno, tuttavia, risiede in un luogo di pathos, desiderio e sogno. Esso utilizza l’energia animale di Chirone, la dura sopportazione di Saturno o gli
istinti di sopravvivenza di Plutone per mobilitare la rabbia o, in alternativa,
porre la domanda critica su quale sia il suo significato, prima che la vittima
possa diventare un efficace guaritore o uno “zelante” persecutore. Esempi:
La principessa Diana: Sole trigono a Nettuno e Chirone.
C.G. Jung: Sole quadrato a Nettuno e Chirone.
Gandhi: Luna trigona a Nettuno e Sole opposto a Chirone.
David Koresh: Luna quadrata a Nettuno e Sole opposto a Chirone.
L’enigmatica principessa Diana presenta un grande trigono che coinvolge
il Sole, Nettuno e Chirone. L’ugualmente enigmatico Jung, che apparve come
salvatore ai suoi pazienti, colleghi e discepoli e come persecutore a suoi rivali
– e sicuramente, a Freud – ha sia Nettuno che Chirone in quadrato al Sole. Il
collegamento tra Nettuno e Chirone sembra rafforzare il mito della vittima-salvatore. Le congiunzioni tra i due pianeti possono segnare le generazioni, poiché anche queste ultime possono essere vittime sacrificali nel corso della storia collettiva che si dispiega.
Per sottolineare questo misterioso legame tra Nettuno e Chirone e il mito
della vittima-salvatore, potremmo considerare il tema di Helen Keller. Sebbene
ella fosse nata con una vista e un udito normali, a diciannove mesi si ammalò,
probabilmente di meningite, che la lasciò sorda e cieca. Nonostante ciò, la
donna visse una vita piena e produttiva, non da vittima, ma da persona piena
di grande coraggio ed energia creativa e, per molti, fu una salvatrice. Come
ella stessa disse: “La gente deve imparare che un cieco non è né un genio, né
un fenomeno da baraccone, né un idiota. Possiede una mente che può ricevere un’istruzione, una mano che può essere addestrata, ambizioni, delle quali, è
giusto che desideri la realizzazione, ed è dovere di tutti aiutarlo a dare il meglio
di sé, cosicché possa conquistare la luce grazie al lavoro”. Keller nacque durante una congiunzione di Nettuno e Chirone in Toro, nella sua sesta casa e in
quadrato a Marte (uno dei governatori del tema) e sestile alla Luna. È arduo
immaginare qualcuno più giustificato nel sentirsi vittima della vita, eppure
queste non sono le parole di una vittima. Forse il tema natale potrebbe spiegare perché non si identificò in quel ruolo, ma è probabile che la risposta risieda nelle sue stesse scelte, nella sua lotta per onorare, piuttosto che ribellarsi
contro la vita.
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Saturno e Plutone
Le tematiche plutoniane della minaccia, dell’annientamento e della scoperta
del potere di rigenerazione si manifestano, similmente, nella nostra vita tramite
le relazioni famigliari, quando il pianeta è in aspetto con il Sole o la Luna. Plutone si lega all’immagine della vittima a causa della tematica del potere come
garanzia di sopravvivenza. La perdita di potere significa umiliazione ed estinzione e coloro, che lo possiedono in misura maggiore, sono visti come una minaccia. Se Plutone è potente nel tema, ma la capacità di sviluppare ed esercitare il potere creativamente è ostacolata o minacciata, allora il pianeta potrebbe operare un’inversione, percependo persecutori ovunque ed assumendo proprio quest’ultimo ruolo per assicurarsi il potere e, quindi, la sopravvivenza. In
se stesso, Plutone non indica automaticamente la vittima, non più di qualsiasi
altro pianeta. Per qualcuno, però, insieme con Chirone o Nettuno e in relazione
ai luminari, potrebbe suggerire un modello nel quale la vittimizzazione è sentita
come forma di umiliazione e perdita di potere, e la spinta compulsiva a riconquistare la propria autorità potrebbe risultare in atteggiamenti di crudeltà ed
odio vendicativo. Allo stesso modo, i temi saturnini dell’invidia, dell’inferiorità
e dell’isolamento possono alimentare un già esaltato senso di vittimizzazione.
Neanche Saturno, come Plutone, rappresenta la vittima; ma quando è forte nel
tema, mentre l’autosufficienza, l’autorità personale e la realizzazione concreta
di ideali e talenti sono ostacolate e minacciate, allora Saturno potrebbe essere
divorato dall’invidia oppure il senso d’inferiorità venir proiettato e attaccare costantemente coloro che “là fuori” appaiono come inferiori – perseguitare gli altri quasi sempre implica un sentimento di invidia. Per alcuni, Saturno in combinazione con Chirone o Nettuno potrebbe suggerire un modello nel quale la
vittimizzazione va di pari passo con l’odio di sé e il senso di colpa, facilmente
trasformabili in un meccanismo di auto-sabotaggio compulsivo o nella persecuzione altrui a causa di una gelosia inconscia; ancora, potrebbe dar vita al
salvatore astuto che niente porta in modi concreti e visibili.
Slobodan Milosevic: Sole quadrato Saturno insieme con Chirone-Plutone-Luna.
Gandhi: Luna in un grande trigono con Nettuno e Saturno, più
Sole opposto a Chirone.
Ovviamente molti, se non la maggior parte di noi, hanno i luminari in aspetto con uno o l’altro, o una combinazione, di questi pianeti. Ciò non significa che
siamo tutti vittime – tranne nel senso che, in quanto esseri umani, poiché questi pianeti appaiono nei nostri temi, siamo tutti soggetti al dolore di Chirone di
fronte all’ineguaglianza e l’ingiustizia; al desiderio di Nettuno che sorge dalla visione di qualcosa di eterno che esisteva prima della nostra nascita e ci attende
dopo la morte; alla consapevolezza plutoniana della nostra impotenza di fronte
alla Natura ed alle forze collettive; ed al riconoscimento saturnino della nostra
solitudine, separazione dagli altri e mortalità, l’essere, infine, insignificanti all’interno della catena della vita terrena. Tutti i temi che ho mostrato, però, hanno combinazioni di questi pianeti con il Sole la Luna o entrambi.
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È proprio questo, mescolato con specifiche esperienze, che accenna alla
ripetizione del modello, all’importanza del mito, al dominio dell’archetipo ed
alla necessità di comprendere che le ferite e la vittimizzazione, specialmente
durante l’infanzia, possono, se non miriamo a prenderne coscienza, trasformarsi in commiserazione ed odio per se stessi, in risentimento verso coloro
che sembrano avere ciò che ci è stato negato, in desiderio, conscio o inconscio, di procurare un danno. Potrebbe, inoltre, mutarsi in un triste modello di
auto-vittimizzazione: scelte operate non per fornire nutrimento alla nostra vita,
ma per causare ulteriore dolore e perdita. La consapevolezza ed una certa
compassione per noi stessi, mentre riconosciamo la vita segreta di queste figure mitiche dentro di noi, può anche aiutarci ad affrontare il comunissimo
problema di chi si identifica nel salvatore, perché si sente segretamente una
vittima e tenta di trarre potere dal ruolo archetipico.
L’astrologo che lavora direttamente con i clienti incontrerà quelli che vivono un’esperienza di vittimizzazione. Non è difficile lavorare con i transiti del
momento – specialmente quelli di Chirone, Nettuno, Plutone e Saturno – e
chiarire il significato del periodo e la sua durata. Più difficile operare con coloro
che sono bloccati in un modello di vittimizzazione o persecuzione, ed ancora
peggio gestire chi assume, spesso involontariamente, il ruolo del salvatore e fa
esperienza del sacrificio, dell’esaurimento e della rabbia accumulata che accompagnano una tale identificazione con una figura archetipica. Potremmo immaginare di non dover incontrare molti persecutori nel corso del nostro lavoro,
benché sia risaputo che anche gli Hitler di questo mondo – grandi e piccoli –
consultano gli astrologi. Il carnefice potrebbe nascondersi dietro il salvatore o
la vittima e lo incontreremo inoltre – se non direttamente – nelle esperienze di
persecuzione dei nostri clienti e, senza dubbio, potenzialmente in noi stessi.
Notare potenti configurazioni planetarie, che coinvolgano Chirone, Nettuno
e i luminari, non è in sé particolarmente utile, se non riusciamo a vedere aldilà
delle manifestazioni concrete del mito che giace al di sotto. E in che modo traduciamo quel mito in parole che possono aiutare a liberare in parte la rabbia e
a trasformare la percezione causale che invariabilmente attribuisce la colpa a
sé o agli altri? Ritengo che questo sia uno degli ambiti più difficili in cui lavorare, nondimeno perché la vittima è stata sempre avvolta da un velo di sentimento religioso e le radici del mito riguardano il sacrificio, la trasformazione e
il sobbarcarsi pesi altrui. Ogni amarezza, ferita e delusione personali “gonfieranno” la situazione, in senso positivo o negativo, rendendo ancora più ardua
l’identificazione di un terreno neutrale su cui porsi. Non posso pretendere di
avere una “soluzione” per questo, il più antico e potente tra i temi mitici, quando si presenta nella vita degli uomini. Vi sono, inoltre, momenti nella storia in
cui questo modello archetipico sembra dominare i media, i giornali e la nostra
percezione di ciò che accade nel mondo. Facilmente, potremo cadere in uno
stato di prostrazione di fronte al mistero della sofferenza. Il significato dell’incontro individuale con la vittimizzazione può soltanto emergere dall’interiorità
della vittima stessa: nessun libro di testo lo spiegherà all’astrologo. Potrebbe
rappresentare un rito di passaggio per tagliare i ponti col passato, un percorso
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di scoperta che riveli la gentilezza degli amici e della comunità o un necessario
infrangersi di pericolose illusioni sul mondo e su noi stessi. Potrebbe essere il
mezzo attraverso il quale sperimentiamo l’isolamento, un prerequisito fondamentale per il lavoro creativo o per acquisire un senso durevole di valore personale. Potrebbe rimanere, per sempre, un mistero che richiede un atto di fede
e di impegno nei confronti della vita, oppure una disponibilità a sperimentare
la separazione dagli altri. I pianeti in transito o progressi – specialmente quando vediamo Chirone, Nettuno, Plutone e Saturno al lavoro – possono fornirci
indizi, ma lo spostamento dal dolore e la rabbia verso la comprensione e la
compassione è un processo, non un’affermazione intellettuale. Ciò che importa
è riuscire a porre le domande giuste, piuttosto che reagire ciecamente.
Forse un ragionevole punto di partenza potrebbe essere la comprensione
del perché l’astrologo – che gli piaccia o no, che lo voglia o no – divenga il
salvatore di molti, per quanto si affermi – probabilmente con sincerità – che è
l’oroscopo, e non l’astrologo, il depositario di ogni intuizione e risposta disponibili. Di conseguenza, potremmo impegnarci a capire perché, individualmente, abbiamo scelto di assumere quel ruolo – e sforzarci di onorare non solo
ideali ed aspirazioni personali, ma anche ferite e dolori, il bisogno di sentirci
importanti e la differenza tra compassione sincera e bisogno di potenza. È necessario un cucchiaio molto lungo per ingoiare a sorsi il male e il mondo degli
archetipi; e quel cucchiaio dovrebbe esser costituito da una dose di duro realismo su noi stessi e molto più che una certa capacità di auto-ironia, quando allarghiamo le braccia per esser messi in croce o tentiamo di staccare i chiodi
dalle mani altrui. È sempre utile ricordare la profondamente ironica, tuttavia
salutare, scena finale di Brian di Nazareth, il famoso film dei Monty Python, in
cui decine di vittime crocifisse, per quanto si riesca a vedere, cantano:
Rallegrati, Brian. Sai cosa si dice.
Nella vita, qualcosa è brutto,
E davvero può farti impazzire.
Altre cose ti fanno imprecare e maledire.
Quando mastichi la durezza della vita,
Non brontolare, ma fischietta!
E ciò aiuterà a far sì che le cose vadano per il meglio.
Poiché la vita e proprio assurda,
E la morte è l’ultima parola.
Bisogna sempre affrontare la calata del sipario con un inchino!
Dimentica il tuo peccato – sorridi al pubblico,
Divertiti – è, comunque, l’ultima chance!
Perciò… Guarda sempre il lato bello della vita…
Estratto dalla Conferenza tenuta al Congresso internazionale di York, settembre 2005.
Vedi anche a pag. 176 la recensione dell’ultima traduzione in italiano su Urano (L’arte
di rubare il fuoco).
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HELENE KINAUER SALTARINI
L.A. 142-120
Fig. 1. Il grafico di Helene Kinauer Saltarini, nata a Vienna il 5 gennaio 1925,
alle ore 4:20.
(Dati gentilmente forniti da Grazia Bordoni).
(Sul prossimo numero riporteremo degli scritti di questa amabile cultrice di
Astrologia scomparsa il 27 gennaio u.s.).
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Paolo Crimaldi
VENERE TRA AMORE,
PASSIONE E CONOSCENZA:
VIAGGIO NEL PIANETA AMORE
VENERE E LE TIPOLOGIE DELL’INNAMORAMENTO
L.A. 142-180
Un’analisi sul modo di amare di Venere, attraverso la sua posizione nei quattro
elementi.
Quando mi sono imbattuto nel libro di Nadia Neri
sulle donne di Jung e di lì incuriosito ho approcciato il saggio di Toni Wolff “Forme strutturali della psiche femminile”, mi è sembrato di trovare
una descrizione ben precisa delle tipologie elementali di Venere, il suo modo di vivere ed amare
a seconda dell’elemento in cui essa si trova. Per
cui qui di seguito tenterò una sintesi tra l’opera
della Wolff e le interpretazioni della Venere astrologica nei quattro elementi e nei segni in essi
contenuti, nonché per traslazione nelle case cosignificanti.
La Wolff delinea quattro tipologie psichiche riferite a modelli di donne, basati su due coppie di
opposti: Madre – Etera sul piano personale che si contrappongono a loro volta
al piano impersonale della coppia Medium – Amazzone. Il tutto è ben evidenziato dallo schema n. 1. Chiaramente rappresentando Venere come Anima per
l’uomo, cioè la sua controparte sessuale, come ha ben evidenziato Jung, i significati calzano bene anche per lui e talvolta sembrano modellati più su una
tipologia maschile che femminile.
Partendo dalla prima forma che è costituita dalla Madre e associata alla
posizione di Venere nei segni di Terra (Toro, Vergine, Capricorno), troviamo
che questo archetipo ci dà una donna che tende a proteggere, ad occuparsi
amorevolmente, o comunque sempre con grande senso di responsabilità, di
tutto ciò che nella persona affidata alla sue cure non è ancora sviluppato e necessita di protezione e accudimento. Chiaramente tutto ciò ha anche una va-
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lenza negativa, legata eccessivamente alla cura ossessiva, angosciosa del proprio oggetto d’amore, anche se questi si è emancipato e non ha più bisogno
del suo aiuto. In tal caso può capitare che queste persone sviluppino una particolare attitudine a mantenere il ruolo di madre, tra sentimenti di vera dedizione e abnegazione, ad altri di rabbia e frustrazione, anche quando l’altra persona è andata via e ha preferito proseguire da sola, sulle proprie gambe senza
dover più dipendere da lei.
Questa forma di “femminile” la si ritrova chiaramente anche nel modo di
amare. Ossia queste persone tendono ad essere materne nei confronti dei loro
partner, cercando di agevolare la loro vita, assumendosi responsabilità, a volte
anche grandi, pur di far star bene la persona che hanno scelto di amare. Tutto
ciò dà loro un forte potere, il più delle volte del tutto inconsapevole a livello di
scelta, sulla vita dell’altra persona e una forma di sicurezza che ben si allinea
alle necessità dell’elemento Terra della loro Venere natale, senza però dimenticare anche il grande costo che richiede sia in termini personali che non.
Le sfumature, naturalmente, possono essere anche abbastanza definite a
seconda del segno in cui cade Venere. In Toro sicuramente possiamo veder
presente per antonomasia l’archetipo della Grande Madre, di colei che quando
ama protegge e avvolge, rende unico il proprio partner e lo fa sentire al centro
della propria attenzione, anche se poi gli richiede la quasi totale abnegazione a
lei. Mentre, se Venere si trova nel segno della Vergine, si tratta di un modo di
amare e dedicarsi sicuramente materno, ma molto più attento all’esterno, ai
bisogni concreti, pratici, cercando di organizzare accuratamente la vita di coppia e trovando sempre l’occasione per non avere tempi morti, poiché l’imprevisto, o anche il semplice silenzio, le mette una forma di angoscia che può
condurla nel caos più totale. Comunque in genere sceglie il partner sempre
meticolosamente e raramente si lascia andare alle folli passioni, perché per
quelle c’è sempre l’opportunità del tradimento, dell’avventura vissuta nella più
totale passionalità, ma sempre però fine a se stessa. Infine la Venere nel segno
del Capricorno porta la persona ad amare in modo prospettico – finalistico,
tanto per usare un termine mutuato dal lessico junghiano, ossia la sua dedizione verso il partner e all’interno del rapporto è sempre diretta verso uno scopo,
un obiettivo da realizzare. Il suo prendersi cura dell’altro non è un semplice e
disinteressato atto d’amore, ma è una “assicurazione” sul futuro, un po’ come
una volta lo erano i figli per i genitori quando non c’erano pensioni e sostegni
di welfare che permettevano di poter continuare a vivere anche se non si poteva più lavorare ed avere quindi una fonte di reddito. Naturalmente non bisogna pensare a questa persona come una razionale, fredda e cinica, perché ha
dei forti sentimenti che necessitano solo della sicurezza che la storia può avere
un futuro per potersi poi manifestare.
La forma opposta a quella della Madre è l’Etera, detta anche compagna,
colei che ha la funzione di rendere il proprio partner forte, di infondergli autostima e spingerlo verso traguardi che senza di lei le sarebbero molto probabilmente preclusi. Ha il potere di aiutare il suo compagno a raggiungere uno sviluppo della personalità completo, a fargli fare contatto con la sua Ombra e
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con la parte soggettiva della sua Anima, anche se ciò può presentare degli inconvenienti e dei pericoli oggettivi per la relazione, oltre che per se stessa. La
Wolff ritiene che l’Etera è il genere di donna che può portare l’uomo alla separazione dalla propria moglie (e/o dalla madre) perché lo comprende profondamente, o almeno così gli fa credere, infondendogli quella carica vitale che
aveva perduto, tanto da ridargli nuova vita e spingendolo a sperimentare tutte
quelle strade che si era precluso per un senso di responsabilità nei riguardi del
proprio entourage familiare. Per certi versi è così seduttiva da diventare una
vera e propria Circe. Ma il lato positivo di questa donna sta proprio nel rendere
grande il suo uomo, nell’appoggiarlo a realizzarsi e del resto è ormai noto che
dietro uomini che hanno raggiunto il successo c’è sempre la figura di una
grande donna Etera, una compagna silenziosa e appartata in pubblico, ma di
grande potere e influenza in privato e soprattutto una indefessa sostenitrice
delle idee e dei progetti del proprio uomo. Proprio in relazione all’Etera, scrive
la Bolen:
“Talvolta la donna ha il dono di attirare a sé molti uomini che la considerano la ‘donna speciale’; ha la capacità di vedere le loro potenzialità, di credere
nei loro sogni e di ispirarli a realizzarli.” (pag. 219)
Questa tipologia è ascrivibile alla posizione di Venere nei segni d’aria. Infatti la Venere in questo elemento diventa compagna per eccellenza, portando
nella relazione l’elemento intellettivo, la capacità di creare qualcosa d’importante non solo sul piano personale, ma anche e soprattutto su quello sociale.
La Venere nel segno dei Gemelli è quella che dà una particolare facilità nel
rendere la relazione una vera e propria sfida culturale, un modo di arricchimento e stimolo reciproco a realizzare cose che senza l’aiuto dell’altro non sarebbero mai potute arrivare alla meta. La persona che ha la Venere in Gemelli
è attratta da chi ha una forte determinazione e chiarezza nell’andare avanti e
quindi le si rende possibile stimolare e apportare tutta la sua ricca vita intellettiva, tanto da risultare un vero e proprio motore propulsivo alla realizzazione
del suo partner, ma di riflesso anche di se stessa, senza però il peso delle responsabilità, del rischiare in prima persona. Per cui il proprio compagno diventa non solo amante, ma anche amico, socio, collega. Mentre coloro che
hanno la Venere in Bilancia possono essere l’incarnazione assoluta dell’archetipo dell’Etera, poiché in loro c’è quel forte potere seduttivo e quella capacità
di far sentire il proprio partner al centro della loro vita, tanto da subdolamente
“obbligarlo” a non deludere e quindi ad attivarsi ad essere sempre al meglio, a
dare il massimo, spingendolo cosi all’ambizione e alla realizzazione se non
proprio di se stesso, sicuramente di quella parte legata alla sfera sociale e professionale.
Infine, la Venere nel segno dell’Acquario porta ad amare e a costruire relazioni basate sul senso di una forte amicizia, di una condivisione comune di un
progetto che inizialmente può apparire anche utopico, irrealizzabile, ma che
solo grazie alla forte determinazione e ostinazione (non dimentichiamoci che
si tratta anche di un segno fisso) può con il tempo diventare realtà. In genere
queste persone sono attratte da partner un po’ strani, che escono dai canoni
26
Casa Prima
classici e ancor più provano una profonda affascinazione dalle loro idee che
per quanto assurde possono essere, spesso, proprio grazie al partner, possono
essere realizzare e diventare motivo di successo per entrambi.
La terza figura, legata al piano impersonale, è quella dell’Amazzone. Qui
troviamo la donna profondamente indipendente, colei che a differenza dell’Etera non vive alla luce del suo compagno, ma vuole la stessa, se non maggiore, parte di successo e di visibilità che ha lui e sicuramente non si metterà
mai al suo servizio o comunque in secondo piano affinché possa realizzare un
suo progetto. Queste persone hanno una affettività autoreferente, non necessariamente egoistica, ma tutto parte dal loro sistema di valori e quindi anche il
proprio modo di amare nasce esclusivamente da quelle modalità che esse ritengono necessarie al proprio benessere emotivo e di riflesso del proprio partner. In genere è molto forte in loro la parte maschile, che naturalmente è molto più evidente se si tratta di una donna e in genere hanno un universo mentale ed affettivo simile, se non sovrapponibile, proprio a quello maschile. Sono
individui molto indipendenti e non amano i rapporti simbiotici o comunque
particolarmente legati da cose in comune, pur sapendo, però, essere presenti,
generosi e disponibili nel momento del bisogno, quando si viene a creare una
necessità, sia essa pratica o emotiva, da parte del proprio compagno. Questa
forma strutturale è legata alla posizione di Venere nei segni di Fuoco, la quale
in genere dà sempre una forte autonomia psichica e affettiva e una forte capacità di tuffarsi con estrema passione e una grande dose d’impulsività e precipitosità, nelle relazioni interpersonali, siano esse di natura strettamente sentimentale ed erotica che amichevoli. La Venere nel segno dell’Ariete tende a dare una natura fortemente passionale e impulsiva e una particolare impulsività,
mista a forte impetuosità, che talvolta spinge a vivere più le avventure che
non i rapporti veri e propri, strutturati e finalizzati ad una stabilità. In genere è
la passione a fare da padrone nella vita di queste persone e difficilmente si accontentano di rapporti basati su compromessi o che richiedono da subito l’assunzione di responsabilità; in alcuni casi può esserci anche un ingenuo egoismo che può portare a rapporti tumultuosi e talvolta interrotti anche bruscamente e di cui non se ne comprende la ragione. Mentre chi ha Venere nel segno del Leone, di fondo ha una forte generosità, ma spesso interessata, magari semplicemente per fare colpo nella fase iniziale del corteggiamento, oppure
finalizzata all’assunzione di potere e privilegi che possono arrivare dallo status
del partner. Una volta raggiunta la meta, in genere ci si adagia sugli allori e
ben difficilmente si tengono in grande considerazione i bisogni del partner,
specie se implicano dei sacrifici o delle semplici rinunce, anche perché si ha la
sensazione che nel rapporto si è la parte che dà molto di più e quindi può concedersi dei privilegi di tanto in tanto… Infine la Venere natale nel Sagittario
comporta una profonda curiosità per tutto ciò che è diverso da sé e quindi anche a livello relazionale c’è costantemente il bisogno di sedurre chi apporta
questo elemento di estraneità nella propria vita. Per alcune persone può essere la continua ricerca di qualcosa che dietro varie spiegazioni filosofiche non
serve altro che a celare il proprio bisogno di libertà e autonomia al fine di rag-
Casa Prima
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giungere più agevolmente i propri scopi, ma allo stesso tempo c’è il forte bisogno di sentirsi continuamente stimolati intellettivamente al fine di poter fare da
insegnante nei confronti del partner e mantenere un potere su di esso. Se la
Venere in Leone dà la necessita di avere partner sudditi, quella in Sagittario
vuole i propri partner dei veri e propri discepoli.
Infine abbiamo la quarta forma di tipologia psichica che è costituita dalla
donna Medium, che la Wolff subito avverte di non confondere con la donna
dotata di poteri paranormali, poiché ella è la manifestazione inferiore del tipo,
in quanto completamente assorbita dal suo inconscio. Questa donna è molto
percettiva e sensibile e si pone sempre al centro della vita, pur mantenendo un
atteggiamento neutrale, ma soprattutto è sempre immersa nell’atmosfera psicologica della sua epoca e del posto nel quale vive e quindi in profondo contatto con l’inconscio collettivo. Però ciò rappresenta un limite per il proprio Io,
poiché l’inconscio collettivo travolge e indebolisce l’Io, rendendola insicura circa le proprie idee e intuizioni., ma tutto ciò non le dà un ancoraggio alla realtà
e in alcune occasioni può metterla dinanzi al caos più totale. Come scrive la
Wolff:
“Essa può essere fonte d’ispirazione per le altre persone e particolarmente
per l’uomo, poiché la donna medianica sente i fondamenti archetipici del suo
spirito, li attiva ed in certe condizioni li rappresenta, spesso ella dà corpo al lato
impersonale dell’Anima impersonale di lui e lo trascina in un vortice nel quale
ella stessa è travolta.” (in Neri, pagg. 56/57)
Poiché questa donna ha la forte capacità di “sentire” ciò che nell’altra persona è ancora inconscio, ciò può costituire un forte fattore di sofferenza e distruttività anche verso se stessa, poiché si ritrova a convivere con situazioni
che molte volte sono evidenti solo alla sua mente medianica, sensitiva e fortemente percettiva.
Sempre la Wolff crede che nell’aspetto positivo della tipologia Medium,
questa donna possa essere al servizio:
“… di un nuovo spirito del tempo che germoglia, come le prime martiri cristiane o le mistiche del Medioevo. Ai nostri giorni ella può diventare grafologa,
astrologa, chirologia; nei tempi antichi aveva una funzione sociale come veggente, sibilla, sciamano.” (in Neri, pag. 57)
Chiaramente questo tipo di donna non può che essere collegata alla posizione di Venere nei segni d’acqua, principio primo dell’intuizione e della medianità anche e soprattutto a livello affettivo. In genere le persone che hanno
questa posizione di Venere nel proprio tema natale sono particolarmente sensibili ed empatiche nei confronti del partner, tanto da sentirne i più impercettibili cambiamenti d’umore e facendosene carico e soprattutto lasciandosi fortemente condizionare emotivamente tanto da drammatizzare eccessivamente e
rischiando di mettere in serio pericolo la stabilità del rapporto, se non la relazione stessa, a causa di cambiamenti non ancora pronti ad essere resi coscienti e metabolizzati da parte del partner. In particolare, quando Venere si
trova nel segno del Cancro è molto probabile che la persona acquisisca una
particolare sensibilità durante il corso della vita nel cogliere al volo, anzi il più
28
Casa Prima
delle volte in netto anticipo, le esigenze, i bisogni del proprio partner e di realizzarli ancor prima che si manifestino coscientemente, diventando una specie
di fata buona a cui però è difficile riconoscere il merito di quanto fatto poiché
il tutto è avvenuto sempre per via inconscia, mai chiara e definita, o comunque richiesta manifestamente dall’altra persona, tanto da finire con l’apparire
poi, qualsiasi cosa si faccia all’interno della relazione, come scontata e dovuta
e alimentando così, se perpetrata, un senso di frustrazione e rabbia che in alcuni casi genera risentimenti profondi che minano pericolosamente la stabilità
della relazione. Quando invece Venere si trova nel segno dello Scorpione c’è la
reale possibilità che la persona tenda a vivere in modo totalmente simbiotico
con il partner, sviluppando una vera e propria forma di telepatia, tanto da perdere il confine tra il proprio e l’altro Sé e rischiare così il totale annullamento
nell’altro. Il pathos dato dal sentirsi un solo corpo e una sola anima naturalmente comporta un vissuto emotivo profondo, ma anche estremamente pericoloso in quanto non riconosce il bisogno, tanto da parte propria quanto dall’altra parte, di spazi in cui poter stare da soli, di sentirsi liberi e ancora capaci
di desiderare il partner. Infatti il vero problema può essere costituito dal passare del tempo che comporta in questo avvinghiante abbraccio fusionale la perdita del desiderio dell’altra persona, la perdita di quel particolare mistero che
appariva così insondabile e che aveva fortemente attratto il partner verso chi
ha la Venere in questa posizione natale. Infine la Venere nel segno dei Pesci
comporta un tipo diverso di attaccamento, molto più subdolo e per certi versi
vicino a quello che gli psicologi chiamano del “doppio legame”. Ossia queste
persone tendono a creare un legame doppio, ambiguo con il partner, basato
su due linguaggi e comportamenti differenti, a volte anche diametralmente
opposti. È possibile passare da momenti di profonda dedizione e sottomissione ad altri di totale lontananza e imprendibilità, da lasciare esterrefatto anche
il più poliedrico dei compagni di viaggio. Del resto la forte nota romantica, capace di intenerire e sciogliere anche il più duro dei partner è uno strumento
pericoloso nelle mani di queste persone, le quali hanno sempre bisogno di ritrovarsi coinvolte in struggenti relazioni, ma quando sono ormai paghe di tale
pathos, sono anche pronte ad aprire una porta che le porti via lontano, magari
in altre avvincenti e forti emozioni. Il detto “in amore vince chi fugge” è particolarmente vero per questi individui, i quali per poter stare stabilmente in una
relazione devono non avere mai la consapevolezza che l’altra persona è totalmente in loro pugno. In altre parole un po’ di sano sadismo, freddezza, indifferenza è ciò che serve loro per stare stabilmente in una relazione e per consolidarla.
BIBLIOGRAFIA
■ J. BOLEN, Le dee dentro la donna, Ed. Astrolabio.
■ N. NERI, Oltre l’ombra, Ed. Borla
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Renzo Baldini
IL MITO DI ERCOLE
E LA PRECESSIONE DEGLI EQUINOZI
L.A. 142-185
È possibile collocare nel tempo le Fatiche di Ercole? Una ricognizione sulla ‘precessione degli equinozi’ ci dice che la cosa non è impossibile, in special modo se ci rifacciamo alle gesta di un altro
grande eroe dell’antichità, Gilgamesh. Le imprese
sostenute da questi due eroi e cantate nei millenni
sembrano far riferimento ad un fatto astronomico,
cioè al cambio di era da quella del Toro a quella
dell’Ariete, che stimiamo essere avvenuto nel
2326 a.C. Ma se così è, allora nulla vieta di andare
avanti e, studiando il mito di Ercole, arrivare a
collocare nel tempo e nello spazio anche la sua
nascita, ovvero provare a stilare il Tema Natale del
nostro eroe! Innocuo ‘divertissement’ che, con la scusa del gioco, ci permette di
parlare di Costellazioni, Segni e Zodiaci, il tutto per conoscere più da vicino il
cielo, i suoi misteri, la sua bellezza.
La nascita di Ercole
Ercole (Herakles, Eracle in greco) è il più celebre degli eroi greci, figlio di Zeus
e di Alcmena, donna mortale nipote di Perseo. Si racconta che Zeus, invaghitosi della bella Alcmena, approfittando dell’assenza del marito di lei, Anfitrione, prese le sue sembianze e giacque con lei per una notte che egli fece durare quanto tre: “Ermete, per ordine di Zeus, aveva indotto Elio a spegnere i fuochi solari e a trascorrere il dì seguente a casa… la procreazione di un grande
eroe quale Zeus aveva in mente non era infatti cosa che si potesse sbrigare in
fretta…Ermete poi ordinò alla Luna di rallentare il suo corso, e al Sonno di intorpidire le menti degli uomini affinché non si accorgessero di quanto stava accadendo. Alcmena… godette innocentemente delle gioie coniugali col suo supposto marito per trentasei ore”.1 Da questa unione nacque, nella città di Tebe,
Ercole. Alcmena, temendo però la gelosia di Era (moglie di Zeus), abbandonò
il neonato in un campo fuori le mura della città. Zeus voleva che il bimbo diventasse immortale, ma per far questo avrebbe dovuto essere allattato da una
dea. Su istigazione di Zeus, Atena condusse Era a passeggiare in quel campo:
“Guarda che bel bimbo, Era!” disse Atena simulando sorpresa. “Sua madre de-
30
Casa Prima
ve aver perduto il senno per abbandonarlo così! Suvvia, tu hai del latte, danne
a questa povera creatura!”. Sconsideratamente Era prese il bimbo e si denudò
il petto, ed Ercole si vi si attaccò con tanta forza che la dea gemendo per il dolore lo allontanò da sé; un getto di latte volò verso il cielo e divenne la Via Lattea. “Quale mostro è mai questo bambino!” gridò Era. Ma ormai Ercole era immortale e Atena sorridendo lo restituì ad Alcmena raccomandandole di averne
cura e di farlo crescere bene. Il nome Ercole significa ‘gloria di Era’, secondo
altri ‘il glorioso dono di Era’, espressioni che appaiono però in contraddizione
con l’odio con cui la dea Era lo perseguitò nella vita.
Eroe solare
Ercole è un eroe solare, e il fatto che lo sia viene ribadito anche da certe leggende che dicono che egli nacque quando il Sole stava per entrare nella decima Costellazione, ovvero il Capricorno, e molti eroi o divinità solari (es. Zeus,
Apollo, Mitra, Gesù) ‘nacquero’ al solstizio invernale, quando il Sole, raggiunta
la sua più bassa declinazione, riprende a salire, annunciando la vittoria sulle
tenebre (è in quei giorni infatti che la quantità di luce riprende ad aumentare,
ovvero le giornate, come si suol dire, cominciano a riallungarsi). Ercole è conosciuto per le sue ‘Dodici Fatiche’, imprese che hanno nei secoli solleticato la
fantasia di pittori, poeti e scrittori, ognuno esponendole attraverso la propria
arte. Non esiste un ordine cronologico fisso delle Fatiche di Ercole, la loro successione variando secondo gli autori; l’unica cosa certa (tutti gli autori qui
concordano) è che iniziano con l’uccisione del leone di Nemea. Alcuni poi dicono che le Fatiche furono dieci e che divennero dodici solo perché due furono
ritenute non valide quindi ripetute. Ciò sembra ricollegarsi ad un antico calendario di dieci mesi i cui resti ancora oggi esistono nei nomi di settembre (settimo mese), ottobre (ottavo mese), novembre
N°
FATICA
(nono mese) e dicem1
Uccisione del leone di Nemea
bre (decimo mese). Sta
di fatto comunque che
2
Distruzione dell’idra di Lerna
nel mito le Fatiche si
3
Cattura della cerva di Cerinea
sono imposte con il numero di dodici, molto
4
Cattura del cinghiale di Erimanto
probabilmente per le5
Ripulimento delle stalle di Augia
garle alla nuova scan6
Uccelli di Stinfalo
sione temporale solare
di dodici mesi che sop7
Cattura del toro di Creta
piantò quella lunare di
8
Cattura delle cavalle di Diomede
dieci. Di seguito, l’ordine cronologico delle
9
Cinto di Ippolita
dodici Fatiche così co10
Cattura dei buoi di Gerione
me si trova illustrato
sulla mètope nel tem11
Raccolta dei pomi aurei delle Esperidi
pio di Zeus a Olimpia
12
Discesa nell’Ade
(circa 460 a.C.):
Casa Prima
31
E però vi sono stati autori che hanno variato tale ordine cronologico, come
ad esempio lo storico greco Diodoro Siculo (90-20 a.C.) che inverte l’ordine
della terza e della quarta (l’una al posto dell’altra) e della quinta e della sesta
(l’una al posto dell’altra), anteponendo anche la dodicesima all’undicesima;
oppure pensiamo al poeta greco Euripide (485-406 a.C.) che nella sua tragedia Eracle ne aggiunge di nuove in sostituzione di altre.
Il fatto poi che siano dodici ha dato adito, nei secoli, a varie interpretazioni
di natura astrologica. Se la prima Fatica è stata da molti legata al Segno del
Leone, la seconda pare legarsi al Cancro (in questa Fatica un granchio, mandato da Era per disturbare Ercole nella sua lotta contro l’idra, viene dall’eroe
ucciso, e allora Era, per ricompensare l’animale dei suoi servigi, lo immortalò
tra i Segni dello Zodiaco); molti hanno pensato che, se questa è la partenza
dell’abbinamento Fatiche/Segni, allora basta continuare tranquillamente la sequenza dei Segni a ritroso, così se la prima fatica è Leone e la seconda Cancro, la terza sarà Gemelli, la quarta Toro, la quinta Ariete, la sesta Pesci, la
settima Acquario, ecc. Tale sistema, pur suggestivo e ‘razionale’, cozza però
con la difficoltà di far combaciare il significato delle Fatiche, così come esse si
sviluppano secondo questo ordine cronologico, con quello dei Segni (sicuramente quello che è l’ordine cronologico delle Fatiche a tutt’oggi accettato altro non è che un insieme di aggiustamenti via via eseguiti nel corso dei secoli
e tesi a ritrovare una loro perduta originalità). Anche in epoca moderna vi sono state rivisitazioni delle dodici Fatiche in chiave astrologica, la più conosciuta delle quali è quella della teosofa e pensatrice inglese Alice Anna Bailey
(1880-1949), fondatrice nel 1923 a New York della Scuola Arkana e che abbina le Fatiche ai Segni secondo un ragionamento esoterico.2 Ecco l’abbinamento fra Segni zodiacali e Fatiche così come concepito da A. A. Bailey:
SEGNO
FATICA CORRISPONDENTE
Ariete
Cattura delle cavalle di Diomede
Toro
Cattura del toro di Creta
Gemelli
Raccolta dei pomi aurei delle Esperidi
Cancro
Cattura della cerva di Cerinea
Leone
Uccisione del leone di Nemea
Vergine
Cinto di Ippolita
Bilancia
Cattura del cinghiale di Erimanto
Scorpione
Distruzione dell’idra di Lerna
Sagittario
Uccelli di Stinfalo
Capricorno
Discesa nell’Ade
Acquario
Ripulimento delle stalle di Augia
Pesci
Cattura dei buoi di Gerione
32
Casa Prima
Da parte nostra pensiamo che tale abbinamento debba però essere un po’
modificato, e diciamo questo basando le nostre argomentazioni su quella che
è ed è stata la nostra pratica astrologica quotidiana, con particolare riferimento all’uso delle Rivoluzioni Solari ovvero dell’Ascendente di Rivoluzione: l’analisi delle varie vicende annuali e la loro comparazione con il Segno ascendente
di quell’anno ha infatti permesso di abbinare a quest’ultimo la Fatica che
maggiormente rifletteva il carattere delle suddette vicende, un po’ come se la
persona, in quell’anno, rivivesse il tipo di scenario o di esperienze simbolicamente espresse in quella Fatica. Ed ecco come si presenta il nostro abbinamento Segni/Fatiche:
SEGNO
FATICA CORRISPONDENTE
Ariete
Uccelli di Stinfalo
Toro
Cattura del toro di Creta
Gemelli
Cattura della cerva di Cerinea
Cancro
Distruzione dell’idra di Lerna
Leone
Uccisione del leone di Nemea
Vergine
Cinto di Ippolita
Bilancia
Raccolta dei pomi aurei delle Esperidi
Scorpione
Discesa nell’Ade
Sagittario
Cattura del cinghiale di Erimanto
Capricorno
Cattura delle cavalle di Diomede
Acquario
Ripulimento delle stalle di Augia
Pesci
Cattura dei buoi di Gerione
Siamo convinti che, così come per tutti gli eroi solari, anche le imprese sostenute da Ercole abbiano come scenario il Cielo più che la Terra, potendo vedere in esse rappresentati, simbolicamente, eventi e storie che hanno le stelle,
i pianeti, l’eclittica o l’equatore celeste come protagonisti (valga al proposito il
fatto che addirittura alla sua nascita ‘crea’ la Via Lattea). Vediamo quindi di inquadrare meglio questo ‘scenario’.
La precessione degli equinozi
Si racconta che Ercole iniziò il suo lungo cammino, attraverso le dodici Fatiche, a mezzogiorno, cioè con il Sole in alto nel cielo, arrivato al massimo della
sua magnificenza diurna; ebbene, traslando questa suprema posizione solare
in ambito stagionale, l’apoteosi del Sole si ha in estate: traducendo questo in
termini ‘siderali’ si potrebbe allora pensare ad una collocazione simbolicotemporale dell’inizio delle Fatiche nel momento in cui il solstizio estivo cadeva
Casa Prima
33
nella Costellazione del Leone (ciò che porterebbe a collocare l’inizio delle sue
gesta circa nel 4475 a.C., con il Sole equinoziale in Toro), oppure (altra ipotesi, più plausibile) nel momento in cui questo (il solstizio estivo) passò dal Leone al Cancro (e lo vediamo simbolicamente espresso, questo, all’inizio delle
sue Fatiche, vista l’uccisione del Leone nella prima e l’assunzione in cielo del
Cancro nella seconda), e ciò accadeva circa nel 2326 a.C., quando il Sole
equinoziale primaverile passò dal Toro all’Ariete e quello solstiziale estivo dal
Leone al Cancro. Questo ‘spostamento’ del Sole equinoziale ha a che fare con
la precessione degli equinozi, dove assistiamo alla retrogradazione dei punti di
incrocio fra eclittica ed equatore celeste (punto equinoziale primaverile, o 0°
Ariete, e punto equinoziale autunnale, o 0° Bilancia), movimento calcolato in
00°00’50”,2564 all’anno (spostamento medio), così che percorre un Segno
dello Zodiaco in 2148,98003 anni (chiamato ‘Grande Mese Cosmico’) e l’intero giro dello Zodiaco in 25787,76036 anni (chiamato ‘Grande Anno Cosmico’).3 Ma perché i punti equinoziali si spostano, e perché all’indietro? Insomma, cos’è questa precessione degli equinozi?
Il fenomeno della precessione degli equinozi venne scoperto nel 134 a.C
dall’astronomo greco Ipparco di Nicèa, inventore tra l’altro dell’astrolabio: volendo redigere un catalogo stellare mise a confronto le posizioni di alcune stelle da lui calcolate con quelle fatte 160 anni prima dagli astronomi Aristillo e
Timocari, e trovò che mentre le latitudini erano rimaste costanti erano invece
aumentate, di uguale quantità, le longitudini di tutte le stelle. Le spiegazioni,
disse a se stesso, potevano essere due: o le stelle si erano effettivamente spostate tutte nello stesso modo (ma perché non in latitudine?), oppure il punto di
riferimento, lo 0° Ariete, non è un punto fisso di riferimento (ecco perché lo
spostamento solo in longitudine). Concluse giustamente che il punto d’Ariete
(l’incrocio tra eclittica ed equatore celeste) si spostava. Nella sua opera “Sullo
spostamento dei solstizi e degli equinozi” darà anche la misura di questo spostamento: egli prese come stella di riferimento una fra le più luminose del cielo, Spica, l’alfa della Costellazione della Vergine; la misurazione da lui effettuata riguardo la distanza di questa stella dall’equinozio di autunno dava 6°, mentre al tempo di Timocari era stata misurata in 8° circa; supponendo un movimento uniforme, Ipparco concluse che lo spostamento dei punti equinoziali,
avendo fatto 2° in 160 anni, ammontava a 45 secondi di grado all’anno (oggi
sappiamo essere poco più di 50 secondi).
In pratica questo fenomeno è dovuto al fatto che la Terra (non essendo una
sfera perfetta ma uno sferoide, cioè schiacciata un po’ ai poli ovvero con un
rigonfiamento equatoriale), nel suo ruotare su se stessa ha un comportamento
simile ad una trottola: ciò dipende dall’attrazione combinata del Sole e della
Luna sul rigonfiamento equatoriale terrestre; questa particolarità fa deviare
l’asse di rotazione terrestre che così assume un lento movimento conico retrogrado intorno all’asse dell’eclittica stimato in circa 25787 anni.4 Tale fenomeno genera anche uno spostamento sempre retrogrado, lungo l’eclittica, dei
punti equinoziali di primavera (0° Ariete) e di autunno (0° Bilancia) stimato in
00°00’50”,2564 in un anno (ecco perché si chiama precessione, cioè precede,
34
Casa Prima
viene prima, anticipa). Lo spostamento del punto d’Ariete (lo 0° Ariete o punto gamma, origine delle longitudini e delle ascensioni rette) fa sì che le longitudini celesti e le ascensioni rette aumentino continuamente; così è per le longitudini celesti di tutte le stelle, che aumentano di 50”,2564 ogni anno, mentre
le latitudini celesti rimangono costanti.
La precessione, determinando un lento spostamento retrogrado dell’eclittica rispetto all’equatore celeste, fa sì che il punto 0° Ariete (cioè l’equinozio di
primavera) oggi non si trovi più nella costellazione dell’Ariete ma in quella dei
Pesci (e prossimo ad entrare in Acquario o già entrato secondo alcuni studiosi), muovendosi così in senso retrogrado: …Gemelli, Toro, Ariete, Pesci, Acquario, ecc. Ciò è causa, da un bel po’ di secoli, della non collimazione fra Segni zodiacali e Costellazioni, nel senso che oggi, pur dicendo che il Sole, il 21
marzo, entra in Ariete (il Segno), in realtà è al confine fra Pesci e Acquario
(Costellazioni).
Questo ha dato la stura agli astronomi per criticare (ma è un eufemismo!)
l’astrologia, dicendo, i più buoni, che se gli astrologi vogliono avere almeno un
minimo di serietà dovrebbero considerare questo spostamento, così da non
più dire ad una persona nata il 30 marzo che è dell’Ariete ma dei Pesci: che
diamine, mica è nata 2000 anni fa! E giù risate sull’ignoranza degli astrologi.
Direi piuttosto pianti, ma sull’ignoranza (voluta?) degli astronomi in fatto di
astrologia, sì perché l’astrologia che noi trattiamo non prende in considerazione lo ‘zodiaco delle Costellazioni’ ma si basa sullo ‘zodiaco tropico’. D’altronde
la primavera non inizia quando il Sole si trova a 0° della Costellazione dell’Ariete ma quando la sua declinazione è pari a zero, ovvero quando la durata
del giorno eguaglia quella della notte, ciò che avviene tutti gli anni intorno al
21 di marzo, così che quel punto ha nome ‘punto d’Ariete’ e avrà sempre quel
nome, designando così il grado 0 dell’eclittica, inizio dello zodiaco; oppure
pensiamo ai tropici, che gli astronomi chiamano col nome di Tropico del Capricorno e Tropico del Cancro, pur sapendo che il Sole quando arriva alla sua
massima declinazione non è in Cancro ma nella Costellazione dei Gemelli, ma
non per questo viene chiamato ‘Tropico dei Gemelli’, così che quel punto sarà
sempre il grado 90 dell’eclittica, designando l’inizio del quarto Segno (o quarta ‘stazione solare’), e che quando il Sole arriva alla sua minima declinazione
non è in Capricorno ma nella Costellazione del Sagittario, ma non per questo
lo chiamano ‘Tropico del Sagittario’, così che quel punto sarà sempre il grado
270 dell’eclittica, inizio del decimo Segno (o decima ‘stazione solare’).
Dei Segni e delle Costellazioni
Occorre quindi a questo punto mettere le cose al loro giusto posto, facendo un
po’ di chiarezza sulla questione ‘Segni/Costellazioni’. Intanto diciamo che esistono almeno tre modi di vedere, disegnare e utilizzare le Costellazioni, in special modo quelle che gravitano nei pressi dell’eclittica; in pratica è come se
avessimo tre ‘zodiaci’: quello delle Costellazioni (usato dagli astronomi), quello dei Segni siderali (utilizzato dagli astrologi ‘sideralisti’) infine quello dei Se-
Casa Prima
35
gni tropici (quello comunemente usato dalla maggior parte degli astrologi).
Vediamoli uno per uno.
a) Lo zodiaco delle Costellazioni. Dal latino constellatio, ‘raggruppamento
di stelle’. La nascita delle Costellazioni si perde veramente nella notte dei tempi: il cielo notturno, con quelle piccole luci incastonate nella volta celeste, ha
sempre affascinato l’essere umano; un po’ come quando da bambini ci divertivamo a ‘vedere’ nella forma di alcune nuvole un viso, un cane o altro animale, così l’essere umano si prese la briga di unire fra loro alcune stelle così da
formare delle figure (si hanno testimonianze di questo che risalgono al Paleolitico, circa 50000 anni fa); a differenza però del gioco con le nuvole, qui la
molla che spinse a cimentarsi in questi disegni astrali non era il divertimento
ma alcune esigenze sia pratiche sia religiose, così le Costellazioni fornivano
una ‘scenografia’ che permetteva di meglio controllare e apprezzare lo scorrere del tempo, dando al sole e alla luna un palco su cui muoversi e all’uomo dei
buoni punti di riferimento per orizzontarsi (sia sulla terra sia in mare) e per
scandire i vari tempi agricoli, ma anche davano all’essere umano un senso di
ordine celeste che proprio perché contrastava con le difficoltà terrene dava
appigli spirituali per poterle, quest’ultime, sostenere. Noi oggi abbiamo delle
Costellazioni che gli antichi non avevano e viceversa. Dalle 20-25 Costellazioni del Paleolitico Superiore (18000 a.C.), alle 45 catalogate da Ipparco (II sec.
a.C.), siamo passati alle 48 di Tolomeo (II sec. d.C.), alle 60 di Johann Bayer
(nel 1603), fino ad includere nuove Costellazioni nate dalla fervida fantasia
degli astronomi sulla spinta della scoperta di nuove terre in special modo nell’emisfero australe, così nacquero Costellazioni i cui nomi richiamano terre
esotiche, come il Tucano, la Fenice, l’Uccello del Paradiso, il Camaleonte, ma
anche nomi legati alle nuove scoperte in campo tecnologico, così abbiamo le
Costellazioni del Microscopio, della Bussola, del Compasso, del Telescopio,
ecc. Per mettere ordine in tutto questo marasma, l’Unione Astronomica Internazionale (UAI), riunitasi a Leida nel 1928, definì in maniera ufficiale sia il
confine di ciascuna Costellazione sia il loro numero, fissato in 88. Alcune di
queste Costellazioni (in numero di 13) si trovano a toccare l’Eclittica, e per
questo vengono chiamate Costellazioni zodiacali; ognuna ha un’ampiezza diversa dall’altra, ed anche sull’Eclittica occupano spazi diversi; vediamole:
Ariete (occupa uno spazio, sull’Eclittica, di 26°), Toro (35°), Gemelli (28°),
Cancro (21°), Leone (35°), Vergine (43°), Bilancia (24°), Scorpione (7°), Ofiuco (18°), Sagittario (34°), Capricorno (28°), Acquario (24°), Pesci (37°). Come vediamo, la Costellazione dello Scorpione, che sappiamo essere, nella sua
totalità, molto ampia, qui è quella che occupa il minor spazio, trovandosi infatti la maggior parte di essa a Sud dell’eclittica: il Sole attraversa questa piccola porzione di Scorpione dal 23 al 30 novembre circa, dopo di che entra nella Costellazione dell’Ofiuco. Questo ‘zodiaco’ è quello delle Costellazioni e segue la precessione degli equinozi: infatti questo lo si evince dalla data di ingresso del Sole in Scorpione sopra menzionata: per l’astrologo il Sole, il 23
novembre, si trova invece a circa 1° del Segno del Sagittario. In pratica, tanto
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Casa Prima
per fare un altro esempio, per gli astronomi il Sole è entrato (nel 2005) nella
Costellazione dell’Acquario il 16 febbraio alle 04h 25m, quando invece, per
noi astrologi, quel giorno e a quell’ora il Sole si trovava già a 27°33’ del Segno
dell’Acquario, ciò che ci dice che la maggior parte del Segno dell’Acquario si
trova all’interno della Costellazione del Capricorno. Se usassimo questo tipo di
zodiaco il Sole attraverserebbe i vari Segni (pardon! Costellazioni) con periodi
diversi, stazionando ad esempio in Scorpione per soli sette giorni e in Vergine
per quarantatré, in più avendo soggetti (i nati dal 1 al 17 novembre) che apparterrebbero all’Ofiuco. Ecco come apparirebbe la suddivisione dei vari periodi annuali se tenessimo conto di questo ‘zodiaco’:
COSTELLAZIONI
PERIODO
Ariete
Dal 18 aprile al 15 maggio
Toro
Dal 16 maggio al 21 giugno
Gemelli
Dal 22 giugno al 20 luglio
Cancro
Dal 21 luglio al 11 agosto
Leone
Dal 12 agosto al 16 settembre
Vergine
Dal 17 settembre al 30 ottobre
Bilancia
Dal 31 ottobre al 22 novembre
Scorpione
Dal 23 novembre al 30 novembre
Ofiuco
Dal 1 dicembre al 17 dicembre
Sagittario
Dal 18 dicembre al 20 gennaio
Capricorno
Dal 21 gennaio al 16 febbraio
Acquario
Dal 17 febbraio al 12 marzo
Pesci
Dal 13 marzo al 17 aprile
E però questo è uno zodiaco ‘reale’ (per quanto possa essere ‘reale’ un
qualcosa – l’ampiezza e i confini delle Costellazioni – costruito a tavolino), ovvero tiene conto dell’effettiva posizione del Sole (e di qualsiasi altro corpo celeste) sullo sfondo delle Costellazioni e di quello che vediamo in cielo. Secondo queste posizioni, allora, e secondo l’ampiezza data alle Costellazioni, la
coincidenza fra quello che è stato deliberato essere l’inizio della Costellazione
dell’Ariete e lo 0° del Segno dell’Ariete (il punto gamma, inizio dello Zodiaco)
dovrebbe essere avvenuta circa nell’anno 0 della nostra era;5 siccome poi lo
0° Ariete altro non è che il 30° Pesci, secondo tale computo in quell’anno il
punto gamma sarebbe entrato nella Costellazione dei Pesci, dove è tuttora e
dove dovrebbe restare fino al 2650 (la Costellazione dei Pesci, abbiamo visto,
ha un’ampiezza di 37°, così che essendo lo spostamento annuo del ‘cielo’ di
Casa Prima
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50”,2564 il punto gamma stazionerebbe in questa Costellazione per appunto
2650 anni). Se dovessimo tenere conto dell’ampiezza di ognuna delle Costellazioni zodiacali (ampiezza, ripetiamo, calcolata a tavolino nel 1928), il punto
gamma, lo 0° Ariete, sarebbe entrato nella Costellazione dei Gemelli nel 6374
a.C., in quella del Toro nel 4369 a.C., in quella dell’Ariete nel 1862 a.C., in
quella dei Pesci nell’anno 0, mentre entrerà in quella dell’Acquario nel 2650.
Ovviamente, come abbiamo detto, l’ampiezza delle Costellazioni è arbitraria,
così che, arbitrario per arbitrario, alcuni (ma è il sistema che usavano gli antichi) hanno preferito, per comodità di calcolo e di visualizzazione, dividere l’intera eclittica in tante ‘costellazioni’ uniformi ognuna ampia 30°, così da formare 12 divisioni del percorso apparente del Sole: così facendo è ovvio che l’ingresso del punto gamma, o 0° Ariete, in questo tipo di ‘costellazioni’ avverrà
in tempi diversi. Ciò si riferisce ad un altro tipo di zodiaco, quello ‘siderale’, sul
quale si basa la teoria delle Ere astrologiche.
b) Lo zodiaco siderale. Da sidus, stella. È composto dalle dodici (e non tredici) Costellazioni zodiacali, e però, a differenza del su menzionato zodiaco,
qui alle Costellazioni viene data la stessa ampiezza, cioè 30°. Per differenziarle
dalle Costellazioni reali e disuguali queste sono state chiamate ‘Segni’. In pratica l’intera cintura zodiacale è stata divisa in dodici settori uguali (i Segni),
tutti ampi 30°, e ad ognuno è stato assegnato il nome della Costellazione corrispondente. Ciò appartiene anche al cosiddetto ‘zodiaco tropico’ (spiegheremo dopo cosa è), ma qui la differenza è che questi Segni seguono di pari passo la precessione degli equinozi così come fanno le Costellazioni. Per spiegare
in cosa consista questo zodiaco dobbiamo rispondere a due domande: perché
qui (e nello zodiaco tropico) è stata data un’ampiezza regolare alle Costellazioni? E perché dodici invece di tredici, visto che le Costellazioni zodiacali sono tredici? Tutto si gioca sulla relazione Terra/Sole, sul ciclo delle stagioni e
sui mesi, quest’ultimi in numero di dodici divisi in quattro stagioni, così che
per ricreare un’armonia fra le cose celesti e quelle terrene si è arrivati a contemplare dodici stazioni solari, o soggiorni solari (hospitium, diceva Marziano
Capella nel V secolo della nostra era); quindi il cerchio zodiacale che ricalca il
ciclo stagionale: “Il più antico testo astronomico babilonese conosciuto, il ‘Mul
Apin’, considerava un anno teorico di dodici mesi di trenta giorni ciascuno, e
la volta celeste era divisa in quattro parti che rispecchiavano le quattro corrispondenti stagioni terrestri. Il segno zodiacale non è quindi altro che il mese
dell’anno solare”.6 I Segni zodiacali, in numero di dodici e ampi ognuno trenta
gradi, nulla hanno quindi a che vedere con le Costellazioni, anche se vi è stato
un momento storico in cui Segni e Costellazioni coincidevano, o meglio, lo 0°
Ariete si trovava effettivamente all’interno della Costellazione dell’Ariete (perché Segni e Costellazioni non potranno mai coincidere l’uno con l’altra essendo diverso il modo di computare le loro ampiezze). Purtroppo non sappiamo
esattamente quando si è presentata questa coincidenza, o meglio, lo sapremmo se avessimo a disposizione un punto di riferimento, un punto di partenza;
tale difficoltà non ha impedito, anzi, ne è stato il motivo, il cercare, dietro le
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Casa Prima
argomentazioni le più varie, il tempo di questa coincidenza quindi il punto di
partenza; vari studiosi si sono cimentati in questa impresa, cercando indietro
nel tempo un momento particolare, ad esempio quando una stella si trovava
in una posizione strategicamente interessante, ad esempio a 0° di un Segno,
determinando così un punto di riferimento molto importante, ovvero l’inizio di
quel Segno ‘siderale’ ove la stella si trovava (e di conseguenza, di 30° in 30°,
tutti gli altri Segni), ed è così che alcuni studiosi pensano di aver trovato il momento di questa coincidenza Segni/Costellazioni ad esempio nel momento in
cui la stella Alcyone, la eta della Costellazione del Toro, facente parte dell’ammasso delle Pleiadi (stella che in tempi antichi era considerata addirittura il sole della nostra galassia e che in India aveva nome Amba, ‘La madre’, mentre
gli Arabi la chiamavano Al wasat, ‘La centrale’ e i Babilonesi Temennu, ‘La
pietra angolare’), si trovava a 0° Toro, circa nel 148 a.C., oppure quando la
stella Regulus (il ‘regolo’!), l’alfa della Costellazione del Leone, si trovava a 0°
Leone, circa nel 138 a.C., o ancora quando la stella Spica, l’alfa della Costellazione della Vergine, si trovava a 0° Bilancia, circa nel 293 della nostra epoca
(o a 29° Vergine secondo altri, e allora avremo il 221), oppure quando la stella
Aldebaran, l’alfa della Costellazione del Toro, si trovava a 15° Toro, e allora
avremo il 224.
Da parte nostra nutriamo una certa simpatia per la Costellazione dell’Orsa
Maggiore, e più precisamente per il Gran Carro; da considerare che, solitamente, le Costellazioni sono formate da stelle che nulla hanno in comune tra
loro se non il fatto di essere vicine l’un con l’altra solo prospetticamente (ciò
che agevola il disegno di figure ben definite all’occhio umano); le stelle invece
dell’Orsa Maggiore (le cinque stelle principali più altre dodici minori) fanno
parte di un ‘ammasso aperto’ e sono tra loro legate fisicamente: infatti si muovono tutte verso un’unica direzione, come se fossero uno stormo d’uccelli che
migrano (sembra che di questo ‘sciame’ faccia parte anche Sirio). Nell’antichità, e soprattutto nella cultura egizia, Sirio e l’Orsa Maggiore erano tenute in
grande considerazione. L’Orsa Maggiore era chiamata dagli egizi la Coscia, e
veniva appunto rappresentata da una coscia di animale (di toro ma a volte anche di ariete), così come si può vedere, ad esempio, nello zodiaco sul soffitto
del tempio di Denderah in Egitto. Due stelle dell’Orsa, precisamente Phecda,
la gamma dell’Orsa Maggiore, il cui nome significa proprio ‘coscia’, e Megrez,
la delta dell’Orsa Maggiore, il cui nome significa ‘la radice della coda’, erano
due stelle molto importanti perché tramite esse era possibile individuare la
Stella Polare dell’epoca, Thuban, l’alfa della Costellazione del Draco, quindi
l’asse nord-sud. Ebbene, la stella Phecda, che dà appunto il nome egizio alla
Costellazione, e che attualmente (2005) colloca il suo ‘piede’ sull’eclittica a
0°27’ del Segno della Vergine, nel 177 a.C. lo collocava a 0° Leone: possiamo
pensare che, vista l’importanza che questa stella aveva (ad esempio gli egizi
la usavano per l’allineamento delle piramidi), possa essere presa come punto
di riferimento siderale quindi come indicatrice della data della coincidenza fra
Segni e Costellazioni. Qui di seguito uno schema riassuntivo delle varie ipotesi
sulla data di coincidenza Segni/Costellazioni in ordine cronologico crescente:
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Nome
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Inizio Era
dei Pesci e
coincidenza
Segni/Costellazioni
Posizione
Punto Gamma
calcolata al
01/01/2000
Quindi
inizio Era
dell’Acquario
R. Baldini
177 a.C.
00°22’36” Acquario
1973
S. Ghivarello
152 a.C.
00°01’40” Acquario
1998
M. Duval
138 a.C.
29°49’57” Pesci
2012
Nostradamus
3 a.C.
27°56’51” Pesci
2147
De Luce
7 d.C.
27°48’49” Pesci
2156
Fagan/Bradley
221
24°50’05” Pesci
2370
H.C. Lahiri
290
23°51’40” Pesci
2439
B.V. Raman
394
22°24’54” Pesci
2543
Ovviamente tutto questo è simbolico, sia perché abbiamo dato un valore
fisso allo spostamento nei secoli del moto precessionale, qui calcolato in
2148,98003 anni per Segno, ma soprattutto perché nessuno sa dove collocare
la ‘tacca di riferimento’ in cielo.
Rifacendosi alla cultura astrologica indiana lo spostamento degli equinozi
viene chiamato ayanamsa, che per i ‘sideralisti’, ovvero i seguaci di questo
zodiaco, è calcolato per l’anno 2000 in 23°51’40” (prendono quindi il sistema
di H.C. Lahiri, adottato dall’astrologia ‘sideralista’ indiana). In questo tipo di
zodiaco i Segni, in quanto appunto ‘siderali’, si spostano con le stelle, così,
con tale sistema, una nascita avvenuta ad esempio il 25 marzo del 2000 alle
ore 12 non ha il Sole a 5° 05’ Ariete (secondo lo zodiaco tropico) ma, spostandosi i Segni all’indietro assieme alle Costellazioni, a 11° 13’ Pesci.
Questa particolarità del movimento di precessione equinoziale ha dato poi
il via alle cosiddette Ere astrologiche, cioè a quei grandi periodi di tempo (tutti
di 2148,98003 anni) in cui, stazionando l’equinozio primaverile in un certo Segno, a quest’ultimo viene data la giurisdizione su tutto quel periodo; così
quando l’equinozio di primavera entrò in Toro, prese il via l’Era del Toro, ed
essa andò avanti per circa 2149 anni fino a che, per lo spostamento retrogrado del punto equinoziale, questi non entrò in Ariete, facendo partire l’Era dell’Ariete (anch’essa della durata, circa, di 2149 anni), che a sua volta lasciò il
posto all’Era dei Pesci, fino ad arrivare ad oggi in cui l’equinozio primaverile,
pur chiamandosi per comodità 0° Ariete, cade in Acquario (o ancora in Pesci
per alcuni studiosi). Ovviamente anche l’altro punto equinoziale e gli altri due
solstiziali seguono questi cambiamenti, così, ad esempio, quando l’equinozio
di primavera era in Toro, il solstizio estivo si presentava in Leone, quello invernale in Acquario, mentre l’equinozio autunnale vedeva il Sole in Scorpione.
E però abbiamo detto che non è facile capire quale ‘tacca’ nel cielo debba
essere presa come punto di riferimento per far partire esattamente gli inizi di
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Casa Prima
queste Ere, ogni studioso esponendo la sua idea giustificandola con validi argomenti; tuttavia, posto che l’inizio dell’Era dell’Acquario, secondo la nostra
ipotesi, debba porsi all’anno 1973, questa dovrebbe essere la sequenza dell’inizio delle varie Ere:
Ere astrologiche
inizio
Era della Vergine
13071 a.C.
Era del Leone
10922 a.C.
Era del Cancro
8773 a.C.
Fondazione di Gerico, prima città
con cinta muraria (8350 a.C.)
Era dei Gemelli
6624 a.C.
Diffusione dell’aratro e invenzione
della ruota (Mesopotamia)
Era del Toro
4475 a.C.
Civiltà Egizia
Era dell’Ariete
2326 a.C.
Fondazione misteri eleusini (1216 a.C.)
Caduta di Troia (1184 a.C.)
Era dei Pesci
177 a.C.
Era dell’Acquario
alcuni eventi
associati al periodo
Distruzione di Atlantide (9528 a.C.)
Nascita di Cristo (11-12 a.C.)
1973 d.C.
b) Lo zodiaco tropico. Dal greco tropê, mutamento, rivolgimento, intendendo il movimento apparente del Sole che giunto alla sua massima distanza dall’equatore (23°26’) inverte il suo moto e torna ad avvicinarvisi. È il normale
zodiaco utilizzato dagli astrologi, composto da dodici Segni ognuno ampio
trenta gradi. Non segue la precessione degli equinozi ma è fisso, ed ha il suo
inizio all’equinozio di primavera, quando il Sole ha declinazione 0°, zona altrimenti detta punto d’Ariete. Da lì hanno inizio dodici suddivisioni, i soggiorni
mensili del Sole, ovvero i Segni comunemente intesi. È uno zodiaco fisso in
quanto stagionale, per questo non può seguire la precessione degli equinozi,
ché la primavera non ha inizio quando il Sole arriva a 0° della Costellazione
dell’Ariete ma quando il Sole raggiunge la declinazione di 0° e passa da sud a
nord dell’equatore, e questo avviene immancabilmente il 20 o il 21 di marzo di
ogni anno. È quindi uno zodiaco solare, legato al rapporto Terra/Sole, non
stellare.
Le Ere astrologiche
Se ritorniamo per un attimo alla tabella relativa alle varie ipotesi riguardanti la
collimazione Segni/Costellazioni vediamo in essa grosse disparità, ciò dovuto
al fatto che non è facile dire quale ‘tacca’ del cielo possa fare da punto di riferimento, quale situazione astrale prendere come punto di partenza. Noi qui abbiamo optato per la gamma dell’Orsa Maggiore, la stella Phecda, quando es-
Casa Prima
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sa, astrologicamente parlando, si proiettava sull’eclittica al centoventesimo
grado, cosa che avvenne intorno al 177 a.C., momento in cui poniamo l’inizio
dell’Era dei Pesci; ed ecco che un semplice calcolo ci fa vedere che l’inizio
della tanto attesa Era dell’Acquario è avvenuto nel 1973; qualcuno (già grandicello all’epoca) si meraviglierà che un’Era tanto agognata e mitizzata sia già
iniziata…e manco se ne era accorto! E sicuramente andrà subito a rovistare
nella memoria per capire cosa può essere capitato in quell’anno che facesse
capire che si era tutti testimoni di un così grande evento, pensando che un avvenimento del genere (il cambio da un’Era all’altra) debba per forza essere accompagnato da qualcosa di eclatante; purtroppo la cosa non sta in questi termini, e i motivi sono tanti, non ultimo il fatto che i tempi celesti vibrano su lunghezze diverse da quelli terrestri, così che un evento in cielo può manifestarsi
in terra anche dopo anni. Ma quanti? Difficile dirlo, pensando poi ogni Era diversa dall’altra; tuttavia crediamo che un inizio debba esserci, e secondo nostre ipotesi pensiamo di porlo dai 150 ai 180 anni dopo l’inizio “ufficiale” (con
media 165,30615 anni).
Abbiamo visto che un’Era ha una durata temporale di 2148,98003 anni,
periodo di tempo tutto sotto la giurisdizione di un Segno; ora è chiaro che in
un lasso di tempo così ampio accadono nella storia umana avvenimenti i più
disparati, cambiano le epoche, gli usi, i costumi, la tecnica, ecc.; ciò fa capire
che sì, tutto il periodo è, poniamo, sotto il Segno dei Pesci, ma non è escluso
che possa essere suddiviso in sottoperiodi ognuno con un carattere diverso
dall’altro. Ebbene, se noi dividiamo tutto il periodo (ovvero il Segno che dà il
nome all’Era) in tredici parti, e ognuna la poniamo sotto un Segno, avremo il
‘carattere’ di questi sottoperiodi; in pratica ricreiamo, all’interno del Segno, un
mini zodiaco, partendo con il Segno che dà il nome a tutta l’Era e finendo con
il Segno precedente quello della successiva Era, ma andando in senso orario,
cioè contro l’ordine dei Segni, in virtù della precessione degli equinozi; ma vediamo la tabella sotto che rappresenta, schematizzato, il Segno dei Pesci
(quindi l’Era dei Pesci): abbiamo diviso in tredici e non i dodici per far sì che
l’ultimo mini-segno sia quello precedente la nuova Era (in questo caso l’Era
dell’Acquario); se noi prendiamo il periodo di durata di un’Era, ovvero
2148,98003, e lo dividiamo per 13, avremo come risultato 165,30615 anni,
durata di ogni sottoperiodo il quale si troverà sotto un Segno, come vediamo
nella tabella; quindi il primo sottoperiodo dell’Era dei Pesci sarà ovviamente
Pesci, il secondo (andando indietro) sarà Acquario, poi Capricorno, poi Sagittario, e via di questo passo fino a che l’ultimo sottoperiodo sarà nuovamente
Pesci per far sì che l’inizio della nuova Era si ponga sotto l’Acquario.
Ma visualizziamo meglio questi sottoperiodi dell’Era dei Pesci, Era il cui
inizio abbiamo posto nel 177 a.C.; da questa data e per circa 165 anni siamo
all’interno del sottoperiodo Pesci, quello che dà inizio all’Era; è un periodo di
preparazione e serve come momento di transizione da un’Era all’altra, quindi
ancora intriso della precedente Era Ariete ma sempre più Pesci mano a mano
che gli anni passano. Siamo tutti d’accordo nel dire che l’evento caratterizzante l’Era dei Pesci è stato la nascita di Cristo: se osserviamo la tabella sotto-
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Casa Prima
stante vediamo che essa si pone proprio all’inizio del sottoperiodo Acquario,
Segno che si dice rivoluzionario, che rompe le regole (e comunque simbolo di
aqua vitae), dominato da Urano che tra le altre cose rappresenta la cometa
che penetrando nella sterile terra dà ad essa la vita.7 Non meravigli il fatto che
la nascita di Cristo si trovi così indietro rispetto alla tradizione: pensiamo giusto quanto ipotizzato da Sergio Ghivarello riguardo il prendere come punto di
riferimento di essa il passaggio della cometa di Halley al suo perielio avvenuta
nell’ottobre del 12 a.C.8
ANNI*
SOTTOPERIODI
EVENTI CARATTERIZZANTI IL PERIODO
177 a.C.
Inizio Era
Pesci
Fine delle guerre puniche (146 a.C.)
Egemonia di Roma
12 a.C.
Acquario
Nascita di Cristo (11-12 circa a.C.)
155 d.C.
Capricorno
320
Sagittario
Concilio di Nicea (325)
485
Scorpione
Teodorico, re degli Ostrogoti,
conquista l’Italia (493)
Nascita di Maometto (570 ca.). Egira (622)
651
Bilancia
Conversione dei Longobardi
al cattolicesimo (650)
Incoronazione imperiale di Carlo Magno (800)
816
Vergine
Benedetto di Aniane impone ai monasteri
occidentali la regola benedettina (816)
982
Leone
Scisma d’Oriente: rottura tra la Chiesa
occidentale e quella orientale (1054)
1147
Cancro
Inizio del movimento valdese (1170)
1312
Gemelli
Trasferimento del papato ad Avignone (1309)
Dante termina la Divina Commedia (1313)
1478
Toro
1643
Ariete
Fondazione di colonie inglesi in America
Rivoluzione americana e francese
1808
Pesci
Napoleone. Congresso di Vienna (1815)
Guerre di indipendenza. Guerre mondiali
1973
Inizio Era
Acquario
* Arrotondati per eccesso
Scoperta dell’America (1492).
Primi fermenti che portarono poi alla
Riforma di Martin Lutero (1517)
Conquista della Luna (1969)
Movimento hippy. Nuove religioni
Casa Prima
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Ercole e Gilgamesh
Abbiamo prima accennato al fatto che Ercole è un eroe solare; non è certo il
solo, quasi tutti gli eroi lo sono, e tra questi possiamo certamente annoverare
Gilgamesh, quinto re di Uruk, la più grande città della Mesopotamia meridionale, vissuto nel III millennio a.C.. Ma che c’entra un re mesopotamico con Ercole? Intanto diciamo che Gilgamesh è il protagonista di un poema molto antico (anzi, potremmo dire il più antico poema pervenutoci), formato da dodici
canti, di circa trecento righe l’uno, incisi su dodici tavolette scoperte nella seconda metà del XIX secolo a Ninive nella biblioteca del re Assurbanipal III
(668-627 a.C.). Questo poema è conosciuto come ”Epopea di Gilgamesh”. Vi
si raccontano le gesta che questo re, insieme al fidato amico Enkidu, porta
avanti: vi si racconta di un diluvio, di un affronto ad una dea e dell’uccisione
del ‘Toro del Cielo’, di un viaggio in una foresta di cedri, della morte del fido
Enkidu, della ricerca dell’erba dell’immortalità, insomma di tutta una serie di
azioni ed eventi tipici di un eroe, e Gilgamesh lo era. Qui trattiamo di questo re
perché le sue gesta sono in parallelo con quelle di Ercole; come dice il Graves:
“…la fonte comune [dei miti di Ercole e di Gilgamesh] è probabilmente sumerica. Come Eracle, Gilgamesh uccide un mostruoso leone e ne indossa la pelle
(…), sopraffà un toro afferrandolo per le corna, scopre un’erba misteriosa che
rende invulnerabili (…), segue il Sole nel suo viaggio (…) e visita il giardino
delle Esperidi dove, dopo aver ucciso un drago che avvolge l’albero sacro con
le sue spire, è ricompensato con due sacri oggetti dell’Oltretomba (…)”.9
Esiste quindi un forte parallelismo fra Gilgamesh ed Ercole (che riteniamo
coevi): le imprese da loro portate avanti vogliono simboleggiare un cambiamento d’epoca, un mutamento siderale: Ercole inizia le sue imprese uccidendo un leone, mentre Gilgamesh inizia le sue uccidendo un toro: le due azioni
avvengono nello stesso tempo (2326 a.C.) e vogliono indicare, se le trasportiamo nel loro vero scenario, cioè il cielo, che dalla croce dei Segni fissi si passò a quella dei Segni cardinali; in Attica (dove scorrazzava Ercole) l’anno iniziava in estate, mentre in Mesopotamia (patria di Gilgamesh) in primavera:
ecco il diverso compito affidato ai due eroi: Ercole ‘sposta’ il solstizio estivo
dal Leone al Cancro (uccidendo il Leone), Gilgamesh ‘sposta’ l’equinozio primaverile dal Toro all’Ariete (uccidendo il Toro Celeste). Sembrano azioni diverse ma tutti e due non fanno altro che spostare la lancetta dell’orologio cosmico all’unisono, uno lavorando sui solstizi, l’altro sugli equinozi (culture diverse, inizi di anno diversi).
Dalla Terra al Cielo: la nascita di Ercole
Ma ritorniamo al nostro Eroe e cerchiamo, dopo aver fatta la conoscenza dello
‘scenario’ legato alla precessione degli equinozi, di inquadrare meglio il personaggio e la sua storia, ovvero: è possibile, con le informazioni che il mito ci
dà, arrivare a costruire il ‘cielo di nascita’ di Ercole? Abbiamo visto che Ercole
era il frutto di una lunga notte d’amore fra Zeus e Alcmena; alcuni dicevano
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Casa Prima
che questa notte fu lunga quanto tre notti, altri che la Luna era sorta tre volte,
così che alcuni chiamavano Ercole Triselenos, figlio della triplice luna.10 Si potrebbe passare sopra a questa esagerazione narrativa se pensassimo ai miti
come a semplici racconti fantastici, immaginari, irreali, stravaganti, ma non
siamo di questo avviso. E allora perché nel racconto viene fatta notare questa
particolarità? Ha un senso nel contesto della storia? E se questo accenno ad
una lunga notte non fosse stato fatto, la storia della nascita di Ercole ne avrebbe risentito? Viene da pensare che questa circostanza innaturale abbia un suo
ben preciso significato, ma quale? Perché Zeus deve accoppiarsi per trentasei
ore per poter fecondare Alcmena? Vediamo se possiamo rispondere a queste
domande.
Sappiamo che Alcmena era, da parte di padre, nipote dell’eroe Perseo (era
figlia di Elettrione, a sua volta figlio di Perseo). Alziamo gli occhi al cielo. Siamo in una tarda serata autunnale. In alto, quasi sopra la nostra testa, vediamo
la costellazione di Perseo (parzialmente circumpolare). Si trova in una delle zone più luminose della Via Lattea, vicina alla ‘W’ di Cassiopea. La Costellazione
di Perseo, che si situa sopra le Costellazioni dell’Ariete e del Toro, presenta alcune stelle ‘famose’, come Algenib, l’alfa Persei, il cui nome, dall’arabo aljanb, significa il ‘fianco’, ma soprattutto Algol, la beta Persei, il cui nome, che
è un’abbreviazione del suo nome arabo ra’s al-ghūl, ‘la testa del demonio’, significa ‘demonio’; rappresenta la testa della gorgone Medusa recisa da Perseo.
È la stella più famosa di questa Costellazione, e a buon diritto può essere presa
come rappresentante dell’intero asterismo. Non è quindi esagerato dire che la
Costellazione di Perseo, tramite questa stella, ‘abita’ l’Ariete; ora, se Perseo lo
si abbina all’Ariete, suo figlio (Elettrione) si situerà, simbolicamente parlando,
in Leone (quinto asterismo da questo, analogico alla quinta Casa astrologica, i
figli), mentre il figlio di quest’ultimo (in questo caso la figlia, Alcmena) si situerà simbolicamente in Sagittario (quinto asterismo ancora dal Leone).11 Quindi
Alcmena rappresentata dal Sagittario che viene fecondata da Giove-Zeus affinché nasca un eroe solare, cioè Ercole. Interessante notare che Alcmena generò
due gemelli (asse Gemelli/Sagittario?), Ercole e Ificle (quest’ultimo, si dice,
concepito con il marito la sera stessa dell’incontro con Zeus).
Vicende interessanti e che, come si vede, ci rimandano continuamente dalla Terra al Cielo e viceversa, a dimostrazione che molti miti trovano la loro
scenografia in cielo, tra le stelle. Ma se così è, perché non provare a tradurre
queste vicende mitiche in termini astronomici e poi astrologici? Ovvero, è
possibile con i dati che questo mito ci dà collocare nel tempo e nello spazio le
vicende qui descritte? Nulla vieta di provarci, pur essendo consapevoli non
tanto della difficoltà quanto del fatto che le storie raccontate nei miti sono il
più delle volte un assemblaggio di vicende diverse, contributi e abbellimenti
vari che ogni popolo, ogni cultura, in epoche diverse, ha dato alle gesta dell’eroe del momento, ciò che rende ‘storicamente’ non proponibile un simile
calcolo; tuttavia, e magari come innocuo divertissement, vogliamo provarci,
sapendo che, a volte, la verità ama nascondersi tra le pieghe del tempo e dello
spazio, magari molto più vicina a noi di quanto si pensi.
Casa Prima
45
Abbiamo prima accennato al fatto che, secondo l’ipotesi qui sostenuta, Alcmena ‘abita’ in Sagittario; ora, se Giove andò da lei, astronomicamente parlando questo vuol dire che Giove (il pianeta) si trovava in Sagittario (la Costellazione) quando Ercole venne concepito. Questo è già un dato, anche se per
ora non ci dice molto visto che Giove ogni dodici anni circa si trova a passare
per quelle zone. E però abbiamo collocato le sue Fatiche intorno al 2326 a.C.,
quando il Sole solstiziale passava dal Leone al Cancro. Si può pensare poi che
all’epoca di queste sue imprese Ercole avesse una ventina d’anni. Ma abbiamo un altro dato dal mito, e cioè che Ercole nacque il secondo giorno della
Luna:12 che vuol dire? Possiamo avere due possibilità, una che la Luna possa
essere stata avanti al Sole di due giorni effettivi, quindi di circa 26°-28°, l’altra
che invece i ‘due giorni’ possano significare ‘due Costellazioni’. Abbiamo detto
che Ercole è un eroe solare, e alcuni dicono che egli nacque nella decima Costellazione, il Capricorno: la nascita a questo punto dovrebbe essere con il Sole nella Costellazione del Capricorno e con la Luna o avanti al Sole di circa
27° oppure nella Costellazione dei Pesci, mentre il concepimento (nove mesi
indietro) con il Sole nella Costellazione dell’Ariete. Per far sì che concepimento
e nascita si accordino su questi parametri astronomici troviamo l’11 marzo
2347 a.C. per il concepimento e il 9 dicembre sempre del 2347 a.C. per la nascita.
A questo punto ritorniamo alla domanda che ci eravamo prima posti, e
cioè perché Zeus-Giove ha bisogno di trentasei ore per potersi accoppiare con
Alcmena. È possibile, ora, rispondervi? Abbiamo visto che il concepimento di
Ercole avviene in Sagittario (come luogo celeste, non come periodo dell’anno): certamente un luogo adatto per concepire un Eroe la cui prima, primissima azione, fu quella di ‘creare’ la Via Lattea, specie se pensiamo che nella Costellazione del Sagittario troviamo niente meno che il centro della Galassia
(oggi situato a 26° 50’ del Segno del Sagittario). E’, il Sagittario, un luogo importante, di meglio non poteva essere trovato per concepire un Eroe che, come disse Zeus suo padre: “…regnerà su tutti quelli che ci stanno intorno e che
sarà del mio sangue”;13 un luogo, il Sagittario, che i Babilonesi chiamavano ‘il
re gigante della guerra’, un luogo, anche, astronomicamente parlando, molto
interessante vista la cospicua presenza di nebulose e ammassi globulari e galattici come mai se ne vedono in altre regioni celesti. Fra questi spicca senz’altro, nella zona centro-occidentale della costellazione, il magnifico ammasso
globulare M22 (chiamato Facies in astrologia),14 una meraviglia del cielo, un
vero e proprio gigante galattico, specie se pensiamo che la luce impiega ben
60 anni per attraversarne da parte a parte il bulbo centrale (e consideriamo
che la luce percorre quasi 300.000 chilometri in un secondo: fate un po’ il
conto di quanti secondi ci sono in 60 anni, moltiplicateli per 300.000 chilometri e avrete un’idea delle dimensioni della sola parte centrale di questo ‘gigante’). M22 giace praticamente sull’eclittica, così che viene di volta in volta ‘toccato’ dal Sole e da tutti i pianeti. Abbiamo detto di Alcmena che abita in Sagittario, ma il Sagittario è una costellazione molto ampia: è possibile individuare
un luogo più preciso per collocare ‘la casa di Alcmena’? Il mito ci dice che Al-
46
Casa Prima
cmena fu scelta da Zeus-Giove non tanto e non solo per la sua bellezza, quanto per la sua dignità, incorruttibilità e saggezza, e che solo con lei avrebbe potuto “generare un figlio tanto forte da impedire lo sterminio degli uomini e degli
dèi”;15 Alcmena era la sedicesima discendente di Niobe, che fu a suo tempo la
prima donna mortale amata da Zeus; Alcmena fu invece l’ultima donna mortale con la quale egli giacque, e la tenne così in gran conto che invece di assalirla e violentarla bruscamente e sbrigativamente (come solitamente faceva),
si prese la briga di assumere le sembianze del marito, di sedurla con carezze e
parole affettuose e di giacere con lei non pochi minuti come era suo solito fare
ma standoci per ben tre notti o trentasei ore. Tutti questi comportamenti, certo
non usuali in Zeus, sembrano volerci dire che Alcmena era particolare, che la
sua casa era particolare, e cosa abbiamo di particolare nella costellazione del
Sagittario? Il centro galattico, certamente una degna ‘casa’ per Alcmena, specie se ella venne scelta per la sua ‘incorruttibilità’. Lo strano comportamento
poi di Zeus-Giove, questo suo ‘fermarsi’ per lungo tempo con Alcmena, tradotto in termini planetari farebbe pensare ad un ‘anello di sosta’ del pianeta:
se osserviamo i parametri astronomici e planetari dell’11 marzo 2347 a.C. notiamo che Giove aveva appena intrapreso il suo moto retrogrado (iniziato il 5
marzo). E dove stazionava Giove? Proprio sul centro galattico, così che possiamo prendere questo come luogo della notte d’amore fra Zeus e Alcmena.
Ed ecco come si presentava la porzione di cielo (fig. 1) con Giove in Sagittario
vicino al centro galattico al ‘concepimento’ di Ercole:
Figura 1 - 11 marzo 2347 a.C.
Casa Prima
47
Il concepimento avvenne di notte, una lunga notte, come abbiamo visto;
Zeus chiese al Sole di starsene a casa il giorno dopo e alla Luna di rallentare il
suo corso: si potrebbe pensare che anche la Luna sparì dal cielo, e se così è,
traducendo il mito, allora dovremmo essere in presenza di una Luna Nuova,
ed infatti quella notte la Luna era in congiunzione al Sole arietino. Se osserviamo sempre la mappa relativa al concepimento ma questa volta volgendo lo
sguardo alla zona del cielo natale occupata dal Sole quindi dal Segno dell’Ariete (fig. 2), vediamo Sole e Luna congiunti.
Figura 2 - 11 marzo 2347 a.C.
Ma veniamo alla ‘nascita’, che abbiamo datata al 9 dicembre 2347 a.C. Il
mito ci dice che “…Quando Eracle venne alla luce… Zeus illuminò di luce divina la stanza del parto”.16 Se Zeus-Giove stava illuminando la stanza del parto,
si può pensare che Giove (pianeta) si trovasse non molto discosto dal Sole
(Ercole); dopo nove mesi dal concepimento, in cui Giove era in Sagittario e il
Sole in Ariete, arriviamo ad un periodo in cui abbiamo il Sole appena entrato
nella Costellazione del Capricorno (così come vuole il mito) e sempre Giove in
quella del Sagittario; altra indicazione astronomica è che Ercole nacque il ‘secondo giorno’ della Luna, ovvero con la Luna nella Costellazione dei Pesci
(optando per la traduzione ‘due giorni’ uguale ‘due Segni o Costellazioni’). Ecco come si presentava il cielo alla ‘nascita’ di Ercole (fig. 3).
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Casa Prima
Figura 3 – 9 dicembre 2347 a.C.
Il Sole è all’inizio della costellazione del Capricorno, esattamente congiunto
a Marte (e congiunzione migliore non poteva esserci per raffigurarci il possente Ercole); Giove è in Sagittario, e sembra proprio stare a guardare illuminando la ‘stanza del parto’, troviamo poi la Luna in Pesci, distante due Costellazioni dal Sole. Questo è il cielo natale di Ercole, il cielo astronomico; a questo
punto nulla ci vieta di costruire il cielo astrologico, quindi di conoscere l’oroscopo di Ercole. Ecco qui sotto il Tema dell’Eroe:
Il mito ci dice che Ercole nacque nel momento in cui il Sole stava per entrare nella Costellazione del Capricorno; astrologicamente parlando, vista la
precessione degli equinozi, siamo all’inizio del Segno del Sagittario, infatti troviamo il Sole a 00°00’08” Sagittario. Ora, se noi volgiamo lo sguardo ad
oriente, vediamo che nel momento in cui il Sole sta entrando nel Segno del
Sagittario sta sorgendo il Segno del Leone. Quindi il nostro Eroe appare essere un Sagittario con Ascendente in Leone e con il Sole addirittura congiunto a
Marte! Veramente indici più calzanti non potevano esserci per rappresentare
carattere e gesta di Ercole. Ovviamente non pretendiamo che tutto ciò sia vero, ma piace pensare che lo sia, anche perché poi le posizioni qui trovate non
è che sfigurino in un tipo come Ercole.
Chi vuole può divertirsi a ‘fare l’oroscopo’ a Ercole: da parte nostra ci fermiamo qua, chiudendo il nostro divertissement che se non altro ci ha permesso di inquadrare meglio il peso e la natura di Ercole.
Casa Prima
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NOTE
1
ROBERT GRAVES, I miti greci, ed. Longanesi, Milano, 1988, pagg. 410-411.
ALICE ANNA BAILEY, Le Fatiche di Ercole, presentazione di Giuseppe Filipponio, Roma.
3 Da considerare che il moto di precessione dell’equinozio non è uniforme nel tempo
ma ha delle variazioni dovute ad un insieme di fattori che fanno sì che questo cresca di circa 0”,22 ogni millennio, ciò che significa che lo spostamento annuo del punto di Ariete, ora
stimato in 50”,25, fra mille anni sarà di 50”,47. Andamento quindi in ascesa ma che si pensa poi si invertirà, come già si è invertito in passato, quindi spostamento assai fluttuante.
4 Da considerare però che questo movimento conico non è poi né esattamente conico
né produce una circonferenza regolare ma piuttosto frastagliata, e questo perché all’effetto
della precessione vanno aggiunti altri movimenti come ad esempio il movimento di nutazione, un particolare movimento oscillatorio che coinvolge in special modo i punti di incontro
dell’orbita lunare con l’eclittica (i nodi lunari) e che si somma alla precessione apportando
un’oscillazione di circa 9 secondi di grado (9”.21) in 18,6 anni. Il valore di spostamento annuo degli equinozi, cioè 50”,2564, è un valore medio, pertanto non tiene conto della nutazione.
5 Il Sole entra nella Costellazione dell’Ariete quando per noi astrologi si trovava oggi
(2005) a circa 28° del Segno dell’Ariete; dovremmo quindi far avanzare di 28° il punto
gamma per poter avere la coincidenza fra l’inizio della Costellazione dell’Ariete e il suddetto
2
50
Casa Prima
punto gamma: siccome in un anno quest’ultimo recede di 00°00’50”,2564, percorrerà i 28°
in circa 2005 anni.
6 G. BEZZA, L’astrologia, storia e metodi, ed. Teti, Milano, 1980, p.115.
7 Cfr. RENZO BALDINI, La freccia del Sagittario, ed. Pagnini e Martinelli, Firenze, 2003
8 S. GHIVARELLO, La stella di Natale, in Linguaggio Astrale n. 51, 1983.
9 R. GRAVES, op. cit., pag. 464 (132.1).
10 KÁROLY KERÉNYI, Gli Dei e gli Eroi della Grecia, ed. Mondatori, Milano, 1989, pag.
349.
11 Questo si lega al concetto delle ‘Case Derivate’: sappiamo che i figli, in astrologia, si
leggono nella Quinta Casa, così se partiamo dall’Ariete dove abbiamo posto il padre, suo figlio si situerà ovviamente cinque Case dopo, cioè in Leone; con lo stesso criterio il figlio di
quest’ultimo si porrà anch’esso cinque Case dopo, cioè in Sagittario.
12 KÁROLY KERÉNYI, op. cit., pag. 351.
13 KÁROLY KERÉNYI, op. cit., pag. 350.
14 Gli ammassi sono raggruppamenti di stelle: esistono gli ammassi aperti, che contengono qualche migliaio di stelle, e gli ammassi chiusi, formati da più di un milione di vecchie
stelle ammassate l’un con l’altra a forma di globo, da cui il nome di ammassi globulari.
15 ROBERT GRAVES, op.cit., pag. 412.
16 ROBERT GRAVES, op. cit., pag. 411.
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…con l’augurio di un proficuo cammino di conoscenza e di amicizia.
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LETTERE ALLA REDAZIONE
Riceviamo da Angela Castello di Verona
L.A. 142-370
Caro Direttore,
ho ricevuto oggi l’ultimo numero di L.A. e sono stata piacevolmente colpita nel leggere, tra le note personalizzate rivolte ai soci, quella di pag. 154, Articoli facili e difficili. E devo dire che sono pienamente d’accordo. Anch’io delle
volte mi sono trovata ad ascoltare gente, simpatica devo ammettere, che affermava candidamente di non leggere la maggioranza degli articoli perché difficili e, perciò stesso, noiosi. E non ho mai risposto perché mi pareva di ledere
gli altrui diritti di opinione. In realtà, penso sia giusto cercare di coinvolgere il
maggior numero di persone solo se queste persone sono realmente interessate
all’astrologia con tutto ciò che essa comporta – per esempio, crescita personale nel contesto di una visione globalizzata o addirittura cosmica – ma anche
momenti di divertimento (come saggiamente tu già fai con le tue pagine di
astrologia leggera). Se però la focalizzazione è tutta sugli oroscopi personali
nella ricerca affannosa della fiaba a lieto fine di facile lettura dove tutti troveranno il principe azzurro, guadagneranno un sacco di soldi o faranno progressi
in carriera conservando sempre un’ottima salute, allora è meglio, senza offesa, rivolgersi, come tu dici, a riviste più abbordabili e commerciali. Del resto,
anche per alcune di esse si è notata una evoluzione qualitativa.
È anche vero che le illusioni aiutano a vivere,ma l’astrologia offre qualcosa
di più che sarebbe il caso di cogliere.
Questo mi dà l’occasione di aggiungere che essere soci Cida dovrebbe
comportare un bagaglio
a) di determinazione per non arrendersi di fronte alle difficoltà,
b) di voglia di apprendere per acquisire una maggiore consapevolezza, coinvolgendo mente e cuore,
c) di sana curiosità per ciò ch’è ancora sconosciuto o misterioso. In quanto
alle tecniche di base, ovviamente indispensabili, è chiaro che bisogna
provvedere o autonomamente con libri specializzati o rivolgendosi a scuole
professionalmente valide.
Scontato? Dogmatico? Il fatto è che credo opportuno da parte vostra ribadire come sia importante avere una rivista in grado di rappresentare a livello
nazionale un suo indirizzo di pensiero qualificato e qualificante. Con articoli facili e con articoli impegnativi.
Un saluto affettuoso,
Angela
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Casa Terza
Prendiamo lo spunto per aggiungere che le domande più semplici -– o apparentemente semplici – sono quelle apprezzate dalla frangia più ampia di lettori,
specie da coloro che non osano porle. Nei paesi anglosassoni questa abitudine
al contatto con l’Editore è più diffusa, insieme alla grande e benemerita arte
della concisione, che è una forma di cortesia per il lettore.
Anzi, approfittiamo di questa occasione per stimolare i lettori con qualche
quesito:
1) Nelle sinastrie si valutano raramente gli amori non ricambiati: addirittura capita che l’amore da A verso B diventi insofferenza da B ad A.
Capire il senso astrologico di questa ostilità e segnalare eventuali possibili
alternative, potrebbe aiutare la persona interessata a cambiare atteggiamento.
Comunicateci le vostre ipotesi o per lo meno inviateci alcuni esempi lampanti (dati natali).
2) UNISEX O CONTROSEX?
Nel film “Caterina va in città”, viene descritto in modo lampante la “inversione dei ruoli”, ossia le ragazzine sempre più volgari e aggressive, mentre i
ragazzini sembrano le educande di una volta. È una realtà che tutti possiamo
verificare, specie nelle grandi città.
Come si può spiegare a livello storico-astrologico? Invocare i famosi pianeti X e Y?
L’abbonamento scade sempre il 31 dicembre,
rinnovatelo entro il 31 gennaio.
Aiuterete l’Associazione a mantenere la stessa quota!
Basta versare 40 o 60 euro al c/c/p 11905411.
55
CASA QUARTA
Lidia Fassio
L’imprinting prenatale
nel Tema di Nascita
I RITRATTI
Il lettore si chiederà: perché proprio questa casa per i Ritratti? È vero, le biografie toccano fondamentalmente l’infanzia, la gloria, i partner e l’immagine, quindi i quattro
angoli del cielo. E in verità anche tutte le altre Case, come
si finisce sempre per concludere! Ma riteniamo che quanto
più ci si addentra nella casa più profonda, quell’Imum
coeli – noto come fine, come sintesi della vita – più si coglie l’essenza di un individuo, quell’ impulso iniziale che
finisce per condizionare tutto il resto della vita.
Maria Grazia La Rosa
Amelia Earhart:
il prezzo del coraggio
Dante Valente
La Galleria degli Insoliti:
Evariste Galois
Marco Gambassi
Le stelle natali di Georges Brassens
56
Casa
Argomento
Quarta
Lidia Fassio
L’IMPRINTING PRENATALE
NEL TEMA DI NASCITA
L.A. 142-410
Il percorso formativo fetale segue un iter che corrisponde astrologicamente ad
un percorso simbolico dalla casa ottava verso l’Ascendente.
Sintesi della Conferenza tenuta alla Delegazione
di Varese il 6 novembre 2005
Carissimi amici,
vorrei iniziare questa conferenza riferendo una
frase della dottoressa Alessandra Piontelli, una
psicoanalista che si interessa di psicologia prenatale. La frase è: “c’è una chiara continuità di
comportamento tra il periodo pre-natale e quello
post-natale, ovvero, il comportamento dei bambini rimane per molti versi simile a quello uterino”, esattamene come, successivamente, vi sarà continuità e analogia tra le modalità di superamento delle dinamiche infantili e i comportamenti adulti.
La Piontelli attraverso anni ed anni di studi ecografici ha potuto notare parecchi comportamenti che l’embrione e il feto tendevano a manifestare, confrontandoli in seguito con quelli del neonato e del bambino. Ed ha notato che
c’era una perfetta linea di continuità. Ovviamente, oggi parleremo della fase
prenatale e, a questo proposito dobbiamo sottolineare che c’è una grandissima influenza degli stati d’animo della madre e tutto il vissuto materno che andrà ovviamente a ripercuotersi nel bene e nel male sulla tonalità del vissuto infantile e questo, segnerà in maniera potente il vissuto della fase adulta, almeno fino a quando non interverranno consapevolezza e capacità di sbloccare le
energie che si sono cristallizzate in automatismi comportamentali e psichici.
Per usare un linguaggio caro a Jung potremmo dire che in questa primissima fase si instaurano gli archetipi fondamentali, le immagini che si legheranno
alla costruzione della psiche.
Quello che io vorrei dimostrare oggi non ha e non vuole avere la presunzione di essere una verità o di essere un qualcosa sperimentato da tanto tempo, ed è proprio per questo che mi piacerebbe che le mie osservazioni-intuizioni diventassero in qualche modo oggetto di studio da parte di altri astrologi
al fine da poterne verificare l’attendibilità ed anche di poter fare ulteriori ap-
Casa Quarta
Argomento
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profondimenti. Ovviamente, io ho un taglio psicologico e quindi, anche le osservazioni da me fatte e che vi riferirò in questa conferenza sono soprattutto di
ordine psicologico.
L’inizio delle mie osservazioni risale a molti anni addietro allorché durante
la mia gravidanza ebbi una lunga serie di contrattempi che mi costrinsero a
letto a partire dal 3° mese di gestazione. Al 4° mese dovetti subire un intervento e, nuovamente ne subii uno al 7° mese avanzato. A questo devo aggiungere che all’inizio dell’8° mese di gravidanza iniziarono le doglie ed io entrai
nel panico poiché , durante la visita che mi fecero al pronto soccorso in una
domenica – antivigilia di Natale –, io vidi chiaramente la testa del ginecologo
che stava ascoltando il battito cardiaco del mio bambino che faceva un gesto
totalmente sconfortato.
A quel punto, decisero di praticarmi un taglio cesareo d’urgenza, ma il mio
stato d’animo era decisamente negativo e quindi, faticarono moltissimo a farmi entrare in anestesia, come se il mio cervello si rifiutasse di perdere consapevolezza e di cadere nell’oblio. Avevo paura di perdere questo bambino, come purtroppo era già accaduto in circostanze analoghe e quindi ero in uno
stato di eccitazione e di panico che impedivano l’assorbimento dell’anestesia.
Alla fine, mi fecero una dose più massiccia di narcotico e mi addormentai.
In seguito, tutto andò per il meglio. Ho un figlio meraviglioso che ora ha
ben 28 anni e che, a testimonianza della mia eccitazione di allora e dell’intervento chirurgico resosi necessario alla sua nascita, ha Urano e Marte quadrati
all’ascendente.
Allora io non mi interessavo ancora in modo approfondito di astrologia:
stavo facendo la mia prima tesi di laurea ed ero affaccendata in questi compiti: finire gli studi e fare la mamma.
Alcuni anni più tardi, allorché ero diventata molto più esperta in astrologia,
guardando il tema di mio figlio vidi tutte queste segnature e cominciai a ragionare su alcune cose.
Ogni volta che vedevo quell’opposizione Marte e Urano nel suo tema non
potevo non pensare all’intervento che avevo subito intorno al 3° mese e così
cominciai a cercare eventuali conferme a questa mia teoria che poi cercai di
sviluppare andando alla ricerca, nel discutere i temi natali, di resoconti rispetto alla loro gestazione. Seguii personalmente molte donne incinta trovando poi
riscontro dei loro stati d’animo, dei loro vissuti, dei loro traumi e delle loro
aspettative nei temi dei loro figli.
Anche la psicologia prenatale ormai è riuscita a chiarire con sufficiente
credibilità che le nostre prime esperienze sono radicate così in profondità da
influenzare poi in modo altrettanto profondo la nostra vita. Solo riuscendo ad
analizzare in che modo esse si manifestano e tendono a radicarsi e a perdurare nei nostri comportamenti potremo comprenderne il significato. Qualcuno
ha ipotizzato che la vita prenatale sia un quarto mondo psicologico di cui dobbiamo tener conto come già lo facciamo dell’infanzia, della maturità e della
senescenza – forse questo quarto mondo ci aiuterà a prendere ancora maggiormente consapevolezza di noi stessi.
58
Casa
Argomento
Quarta
È dunque possibile che includendo nella nostra esistenza anche la vita prenatale possiamo acquistare una visione molto più unitaria e organica del mondo fino a renderci esseri umani più completi il che potrebbe aiutarci ad armonizzare con il nostro essere in modo più profondo. Spesso, il senso di alienazione, di vuoto e di dolore che vivono molte persone, non sembra avere tracce
nella loro vita post natale eppure si manifesta con una tale intensità e negatività da doverci indurre a qualche riflessione: infatti, anche il gravissimo trauma
che ancora oggi tutti i bambini subiscono alla nascita, costituiscono una frattura netta e troppo drastica con il mondo precedente da rappresentare una sfida per la futura personalità.
La psicologia prenatale potrebbe almeno in parte dare un contributo a rinsaldare quella frattura riportandoci ad uno stato di continuità dalla fase del
concepimento in poi. Del resto sarebbe singolare prendere in esame questo
periodo da un punto di vista biologico trascurandone l’impatto psicologico.
Sembrerebbe che proprio lo stress vissuto in fase pre-natale sia responsabile di futuri comportamenti antisociali e antidemocratici.
Sono stati fatti esperimenti molto interessanti sulle fasi prenatali con madri
che cercavano di mettersi in comunicazione con i loro bambini e ci riuscivano
perfettamente creando un’interazione a cui il bambino partecipava pienamente giungendo anche a sollecitarla lui stesso “bussando” letteralmente sulla
pancia della mamma.
Questa abitudine di “comunicare” consentirà alla madre di rimanere in
stretto contatto con il figlio anche durante il parto che – notoriamente – è il
momento più difficile e traumatico in assoluto.
Lo psicologo americano Logan ritiene che se il bambino non riceve sufficienti stimoli dalla madre, ci possono essere problemi per il suo futuro sviluppo. Partendo dal presupposto che il ritmo e la tonalità del battito cardiaco materno rappresentano uno stimolo naturale per lo sviluppo neuropsicologico egli
ha elaborato un complesso sistema di apprendimento ritmico-tonale basato
nella prima fase sulle variazioni del ritmo cardiaco materno e sulla sintonizzazione di quello del bambino e, successivamente attraverso registrazioni del
battito materno che viene poi fatto ascoltare al bambino nei momenti di difficoltà o di angoscia.
Anche il ginecologo Renè van de Carr ha improntato un programma di relazione con il feto che comprende:
– al 5° mese rispondere ai movimenti fetali e giocare con piccoli tocchi e
strofinamenti a cui il bambino risponde;
– al 7° mese parlare costantemente al bambino articolando bene le parole
sempre accompagnandole con i movimenti
– fino alla fine della gravidanza fare ascoltare musica, fargli vedere la luce,
fargli conoscere le voci degli altri componenti della famiglia oltre che quelle dei due genitori che lui riconosce già a partire dal 5° mese.
Far intervenire costantemente il padre in questa interazione, parlargli degli
altri membri della famiglia, prepararlo alla nascita e alle persone che incontrerà dopo la nascita.
Casa Quarta
Argomento
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Nel contatto prenatale infatti la voce, il canto e la musica assumono un’importanza particolare perché il feto li percepisce in maniera intensa e differenziata. La comunicazione emotiva con il feto favorisce lo sviluppo affettivo e la
capacità relazionale con e del bambino.
Oggi vorrei parlare con voi di questo cercando di discutere delle fasi della
gestazione che si leggeranno nel tema natale a partire dalla casa 8a come “fecondazione”, successivamente dalla 9a alla 12a come “intera gravidanza” e –
Ascendente – ovviamente come “nascita”.
Ovviamente, siccome io sono di scuola Morpurghiana, devo però confutare
una delle sue teorie che consisterebbe nel vedere la nascita in casa 5a. La nascita è invece l’ascendente e, i pianeti e le lesioni che formano aspetti con
questo punto preciso del tema natale, ci diranno che tipo di “parto” e di imprinting ha vissuto il bambino.
Premetto che non è che tutto sia chiarissimo: alcuni pianeti mi sono molto
più chiari di altri, con significati molto più evidenti: altri mi sfuggono ancora un
po’, in ogni caso, oggi mi soffermerò solo sul significato delle case e delle lesioni: per affrontare i singoli pianeti in tutti i loro aspetti ci vorrebbe una intera
giornata. In ogni caso, io leggo letteralmente i simboli semplicemente poi li
applico alla fase pre-natale.
CASA OTTAVA – Fase di concepimento
La casa ottava rappresenta il concepimento, o, meglio ancora, le intenzioni, le
spinte, le motivazioni che hanno spinto i nostri genitori a prendere in considerazione l’idea di avere un figlio.
La casa ottava, cosignificante dello Scorpione, contiene Plutone e Marte,
due pianeti maschili che possono essere simbolicamente visti come la potenzialità creativa che si mette in azione: troveremo i due stessi pianeti in casa
1a. dove rappresenteranno l’inizio della vita fisica: qui abbiamo l’inizio di tutto,
ovvero quella fusione dalla quale è nato il principio della nostra vita.
A livello simbolico, è la “generazione” e, in molti miti questa viene vista come un “viaggio”, l’ottava casa è opposta alla 2a in cui troviamo due pianeti
femminili “X e Venere” che sono complementari a “Plutone e Marte”; qui abbiamo il viaggio che il seme fa per giungere alle ovaie, dove riposano circa
600,000 uova (rappresentate miticamente dal tesoro delle caverne, tutti i viaggi di discesa agli inferi hanno a che fare con questa immagine primordiale).
In questa casa possiamo quindi leggere come e perché e, spesso, anche in
che modo siamo stati generati; ho notato spesso che Plutone e/o Marte in 8a
casa, se sono lesi, danno lettura di un bambino concepito in circostanze strane: ho visto molti Marte in ottava casa in temi di persone il cui concepimento
era avvenuto attraverso una violazione della loro volontà personale: ho visto
Plutone in ottava in temi di bambini la cui madre aveva manipolato la situazione per poter rimanere incinta e quindi, lo scopo era sicuramente un matrimonio, il potere o quant’altro, lontano dall’idea di un bambino inteso come il desiderio e la voglia di dare vita e sostegno ad un nuovo essere.
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Casa
Argomento
Quarta
L’ottava casa possiamo vederla come l’intenzionalità che sta alla base,
che, a volte, è molto diversa da ciò che appare in superficie.
La cosa che però mi avrebbe ancor più sorpresa fu quando una mia cara
amica che lavora in un laboratorio per la “fecondazione in vitro”, mi segnalò
alcuni casi di bambini “nati in provetta”: tutti, ripeto tutti, avevano o Urano o
Saturno o Acquario Capricorno in 8a casa – quasi a simboleggiare questo
concepimento “strano, diverso e anomalo, direi anticonvenzionale” avvenuto
in totale “freddezza ed asetticità”, in modo non naturale, senza partecipazione
attraverso unione, ma in modo totalmente distaccato. L’osservazione che
spesso mi viene fatta è: se sono tutti dello stesso periodo è abbastanza normale e poi, magari questi bambini sono nati per taglio cesareo e quindi in certe
fasce orarie: la risposta è NO: su 16 ben 12 sono nati con parto normale e,
quindi, in tutte le ore del giorno e della notte.
Con questo non voglio dire che sedici nascite siano una statistica sufficiente, però possono essere un buon punto di partenza.
Inutile dirvi che i due pianeti non potevano meglio rappresentare il tipo di
concepimento e le modalità in cui questo era avvenuto: asetticamente, in modo tecnico e non personale e senza un contatto diretto tra i due diretti interessati (genitori), ma in laboratorio.
Ovviamente, questa interpretazione e questa lettura lascia anche intendere
qualcosa di molto profondo rispetto alla vita, all’origine della vita e quindi, invita a riflettere sul momento in cui una nuova vita inizia ad avere consapevolezza.
Ovvio, non si può intendere o trattare di un tipo di coscienza come noi la
intendiamo, tuttavia, occorre pensare al fatto che, se noi possiamo leggere
questa cosa nel tema natale del bambino, significa che questo ha comunque
registrato una serie di “intenzioni-percezioni” nel momento stesso in cui si è
messo in moto un “pensiero di concepimento”.
Del resto, noi leggiamo in Plutone l’intenzione del Sé e in Marte l’intento
dell’Io e i due pianeti dovrebbero entrare in comunicazione; è interessante notare che, anche quando vi è totale inconsapevolezza, l’inconscio ha comunque
fornito una serie di sensazioni al futuro bambino.
Sul piano biologico in questa fase (Scorpione casa 8a) lo spermatozoo
combatte la sua battaglia per poter giungere alla fine del viaggio che avrà come mèta la riproduzione o la morte. Uno solo penetrerà la corona dell’uovo –
unione – fusione con la membrana dell’uovo che formerà una cavità che metterà in comunicazione le due cellule (maschile e femminile).
Pianeti molto beneficati in casa 8a soprattutto pianeti affettivi spesso sono
riferiti a bambini molto desiderati, il cui concepimento è avvenuto veramente
come un atto di amore, ricercato e atteso come dono.
Pianeti lesi, a volte vogliono semplicemente riferirsi a paure, difficoltà che
la madre stava vivendo in quel momento o a certe problematiche come il senso di responsabilità o il bisogno di fare un figlio perché è così che si fa dopo
un certo numero di anni di matrimonio.
Altre volte è un figlio che è venuto di sorpresa, del tutto inaspettato.
Casa Quarta
Argomento
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Il risultato sulla vita adulta sarà comunque una fase difficile nella “simbiosi-separazione” che condurrà ad una seria difficoltà nei rapporti di intimità,
costantemente ricercati ma terrorizzanti poiché vissuti come un qualcosa di inglobante o di rifiutante in cui non sembra poter emergere il proprio reale senso
di identità e non sembra esserci la possibilità di scegliere pienamente un vissuto affettivo e sessuale gratificate e appagante sotto il profilo dell’intimità.
FASE DI CASA 9° – Il grande viaggio vero la mèta
Dopo la fase del concepimento, i due pronuclei si adageranno fianco a fianco
dentro l’ovulo per circa un giorno e si combineranno nella definitiva unione
(23 cromosomi materni e 23 paterni) e nel momento in cui questo accade le
sostanze dell’uovo si dividono in due nuove cellule identiche alla prima. Sono
le prime due cellule del bimbo che verrà. Questo può essere considerato veramente il 1° giorno della gravidanza, anche se tutto ciò avviene all’incirca alcuni giorni dopo il rapporto sessuale.
Qui c’è veramente il potenziale del bambino in nuce che dovrà affrontare
un altro viaggio di circa tre o quattro giorni per andare verso l’utero in cerca di
un annidamento. In questo periodo le cellule sono già 16.
Se la divisione cromosomica non è andata bene a volte in questi giorni tutto si interrompe. Si calcola che circa la metà delle gravidanze si interrompa a
questo punto ed è impossibile accorgersene e l’uovo fecondato scompare senza lasciare traccia.
Se la divisione cromosomica non è andata bene sarà in questa fase e in
questo asse astrologico che si potranno leggere eventuali malattie genetiche.
Questo periodo è davvero precario per il nuovo essere , però è anche il migliore per trasferirsi dentro l’utero.
La morula scende nell’utero con il suo bagaglio di informazioni – fino a
questa fase le cellule sono ancora tutte identiche – ma qui avviene la grande
trasformazione cioè diventano diverse le une dalle altre. Questa fase si chiama
“migrazione neuronale”, ovvero le cellule si specializzano, perdono la loro indeterminatezza.
Sarà molto interessante ciò che riferisce la medicina psicosomatica che
vede nel cancro malattia, un tentativo del corpo o meglio del Sé di ritornare
alla fase embrionale, unica in cui le cellule sono indifferenziate. Le cellule cancerogene perdono la loro specializzazione. Come se simbolicamente vi fosse il
desiderio di una “nuova nascita”.
Da questo momento le cellule si organizzano in due gruppi uno esterno ed
uno interno con due diversi destini: quelle interne daranno origine all’embrione
e prepareranno tutte le cellule di cui avrà bisogno non solo in questa fase, ma
in tutta la sua vita futura; quelle esterne avranno una vita più breve e e termineranno alla fine della gravidanza, daranno vita alla struttura della placenta
destinata a nutrire alloggiare e proteggere il bambino fino alla nascita.
Ora le cellule si annidano nel rivestimento interno dell’utero. Un mistero da
svelare è il perché queste cellule, diverse da quelle della madre, non vengano
espulse “rigettate” come succede in caso di trapianto. La madre accetta addi-
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Casa
Argomento
Quarta
rittura un altro ovulo. Questo al momento è ancora misterioso anche se si suppone che il nuovo essere sopprima o mimetizzi i propri marker genetici ed
emetta una sorta di password universale identica per tutti gli individui che, a
sua volta, anche la madre aveva emesso quando era soltanto un essere di poche cellule.
Come non pensare però – per noi che facciamo astrologia – a Giove e Nettuno e ai loro potenziali di mimetizzarsi di confondere e di trasformarsi per farsi accettare. Pensate a Zeus che quando doveva conquistare ogni volta si trasformava in qualcosa di diverso per non essere respinto (cigno - pioggia dorata - uccellino ferito, ecc.) oppure Nettuno che cambiava ogni volta aspetto per
poter salire in superficie.
Comunque, in pratica, l’utero accetta amichevolmente l’invasione dell’estraneo. (pensate a tutti i riferimenti simbolici con la casa 9a - Sagittario stranieri - bisogno di conoscenza del diverso - accettazione della differenza aspettativa che tutto si compirà).
Da questo momento l’embrione comincia ad organizzare le sue cellule in
un corpo che ha già in abbozzo tutte le sue componenti e che sono già pronte
ad entrare in funzione.
Le cellule dividendosi e moltiplicandosi continuano a specializzarsi e diventano cellule del cervello, delle braccia, del polmone, ecc.
Intanto, il bambino ha bisogno di un supporto e quindi gruppi di cellule
“fabbricatrici” realizzano, letteralmente danno vita alla placenta e cordone ombelicale.
Si organizzano in 3 fogli: il primo formerà cervello - spina dorsale - nervi e
pelle; il secondo diventerà apparato digerente - pancreas e fegato e il terzo diventerà il cuore - i vasi sanguigni - i muscoli e lo scheletro. Se ci saranno imperfezioni nella struttura fisica le problematiche possono risalire a questa epoca: è qui che si impiantano le basi per la formazione di tutti gli organi. In questa casa si ravviseranno le malattie così dette “genetiche”, quelle che sono nate dalla difficoltà della divisione cromosomica e dei geni.
Queste 6 settimane infatti sono le più cruciali di tutta la gravidanza: sono
quelle che vengono definite “fase embrionale” in cui avvengono i processi più
importanti in assoluto e quindi è anche il periodo nel quale possono intervenire i più grossi problemi a livello fisico e psichico.
Alcune sindromi come quella di “Down” che deriva dalla “non disgiunzione” cromosonica che crea trisomia (ovvero tre cromosomi del n. 21 anziché
solo due), lo stesso problema avviene anche per “traslocazione”di materiale
del cromosoma 21 che si unisce ad un altro cromosoma. Nell’80% dei casi è
dovuto alla madre, o meglio ad un problema che risale alla vita fetale della
madre. Questa sindrome produce effetti molto negativi sulla formazione dei
neurotrasmettitori – sull’apparato cognitivo – e sui processi immunitari che
causano un precoce invecchiamento.
Anche farmaci presi dalla madre in questa fase possono dare effetti tragici
che possono poi portare a disturbi nei sensi, oppure a deficienze di curiosità o
di esplorazione.
Casa Quarta
Argomento
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Sono interessanti gli esperimenti fatti sui topi: infatti, quando vi sono lesioni a metà della migrazione neuronale il topo si presenterà iperattivo , prima di
questa operazione o dopo, sembrano invece dare apatia.
L’assunzione di farmaci può dare errori di migrazione: sembrerebbe dagli
ultimi studi che una migrazione disturbata sia in grado di dare ansia cronica
nel bambino e poi nell’adulto.
Noi che facciamo astrologia possiamo vedere come l’asse 3a-9a leso produca persone con ansia pressoché continua: anche lesioni tra Gemelli-Sagittario. L’ansia, è anche considerato il peggior nemico dell’apprendimento: un
bambino che non riesce ad essere sereno e tranquillo, non starà fermo e avrà
difficoltà a leggere e scrivere poiché mancherà di concentrazione.
Altre problematiche rispetto a questa fase possono dare problemi successivi che riguardano l’asse motorio o del linguaggio, anche perché trattandosi
della fase di organogenesi e in cui si forma il primitivo abbozzo del sistema
nervoso (il tubo neurale da cui prederanno il via il cervello e il sistema nervoso, a cominciare qui dai due lobi del cervello che, ovviamente dovranno nella
corrispondente fase infantile post-natale, comunicare tra loro per dare il via alle possibilità motorie e linguistiche, oltre che alle potenzialità cognitive sia logico-consequenziali che analogico simboliche). Problemi in questa fase a seconda del segno e dei pianeti coinvolti potrebbero anche interessare questo
processo che potrà mettere a repentaglio sia l’aspetto di comunicazione che
quello di relazione ed elaborazione delle esperienze.
Probabilmente la capacità di interpretare in modo perfetto le istruzioni genetiche e cromosomiche renderà il soggetto in grado di interpretare i messaggi della cultura nella quale andrà ad immettersi (da qui potrebbero anche derivare le capacità di adattamento all’ambiente rappresentate da questo asse).
Un’eventuale malformazione agli organi è da ritenersi legata a questi primi
70 giorni.
Però, i rischi in questa fase non sorgono solo da problemi genetici congeniti, ma anche a livello psicologico: se infatti vi è un tentativo di aborto il futuro
bambino può sentire minacciato il suo progetto e mantenere un imprinting di
“difficoltà di crescere” in senso cognitivo e potrà rimanere a lungo impantanato in una fase psicologica – anche da adulto – in cui non c’è la capacità di decidere che cosa fare delle propria vita. Mancheranno obiettivi e aspirazioni. Infatti, in questi due mesi il bambino pone tutte le basi per il suo futuro e se non
ha la fiducia di poter poi sviluppare il suo progetto, egli può rimanere costantemente indeciso sul da farsi, come se non riuscisse a trovare la sua “vocazione”. Esattamente come il suo progetto non decollò in maniera positiva allora,
il soggetto avrà una serie di problemi nell’elaborare i dati a sua disposizione
per poterli meglio interpretare e favorire la sua crescita e direzione.
La ferita che un tentativo di aborto infliggerà all’embrione e alla sua futura
psiche andrà a riflettersi sul senso di fiducia nella vita, che sarà poi il suo senso di fiducia nel mondo e nelle sue possibilità. Del resto, già in questa fase
l’equazione “madre-mondo” - “madre-vita” comincia per il bambino ad essere
il suo sostegno…
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Casa
Argomento
Quarta
Esattamente come la trasmissione del messaggio cromosomico può creare
delle grandi difficoltà in seguito potrebbero esserci difficoltà nella trasmissione
dei messaggi chimici del cervello. Potrebbero iniziare da qui gli imprinting che
porteranno il soggetto a tendere più facilmente alla depressione piuttosto che
alla fiducia e all’ottimismo. Un inizio di gestazione precario, renderà l’intero
edificio di struttura e di progetto della personalità più precaria.
Il bambino però può aver anche solo percepito una difficoltà di annidamento, di radicamento all’utero, come se perdurasse il timore di una possibilità di espulsione. Sarà predisposto a sentire l’ambiente come “ostile” o come
insicuro con una instabilità a soffermarsi e a restare in una situazione.
In particolare le lesioni sull’asse 3a/9a danno questa incapacità di fermarsi, c’è sempre la sensazione di trovare un territorio migliore che porta a non
trovare quasi mai pace. Oppure può dare anche un problema inverso: un’impossibilità di allontanarsi dall’ambiente poiché si è terrorizzati dal nuovo, dalle
fasi nuove della vita, dall’avventura.
Su questo asse ci possono essere difficoltà di crescita sul piano fisico, soprattutto se nei primi mesi ci sono state difficoltà di crescita (Giove), il soggetto può avere in seguito problemi in questo senso, ma ci possono anche essere
difficoltà sul piano cognitivo. Anche alcune malformazioni all’orecchio possono avere il punto di origine nella 5a settimana di gestazione e possono poi
portare problemi proprio sull’apprendimento e, in seguito sulla socializzazione.
Qui ci sono le opposizioni tra Giove-X-Nettuno in 9a con Mercurio-PlutoneY in 3a.
Sostanzialmente, per terminare, in questa fase avvengono “differenziazione
- migrazione - colonizzazione e specializzazione”. Vengono poste le basi per tutte le parti del corpo. L’embrione, finita questa fase si libera del suo nome e si
chiamerà feto nelle fasi successive (in latino significa giovane essere o frutto).
FASE DI CASA 10a – Struttura e organizzazione
In questa fase la prima cosa importante sarà l’evidenziazione degli organi genitali (su questo asse troviamo infatti i due pianeti sessuali che si contrappongono Marte e Venere). Questo rende possibile individuare dall’ecografia se si
tratta di un maschio o di una femmina.
A questo punto della gestazione è interessante notare come anatomicamente entri in funzione il sistema gustativo: ovvero gusto e olfatto che rendono il feto sensibile a ciò che la madre mangia; tuttavia, non appena sarà nato
questi due sensi gli saranno importantissimi per la sopravvivenza e per il riconoscimento affettivo (li troveremo infatti stipati nell’asse 2a/8a dove ci saranno questi due pianeti interessati) Il feto comunque impara a riconoscere i gusti
assorbendo il liquido amniotico e qui si formerà il suo gusto o il suo disgusto
dal quale dipenderanno in futuro anche le sue capacità di scelta che andranno
ad influenzare la sua eventuale riuscita o fallimento nella realizzazione. Il gusto
è pienamente in funzione alla 13a settimana, anzi ci sono molte più papille gustative di quante non ne avrà successivamente. È molto interessante sapere
che, a questo punto dello sviluppo sensoriale, le molecole del gusto attivano
Casa Quarta
Argomento
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delle cellule sensoriali che daranno impulsi elettrici che si propagheranno lungo la corda del timpano fino a raggiungere l’orecchio medio (il che significa
che abbiamo una sinestesia tra gusto e udito = noi a volte parliamo di voce
mielata, oppure acida, così come ci può capitare di salivare all’ascolto di un
suono). Si uniscono anche gusto-tatto-olfatto in questa fase. È interessante
sapere che in realtà quello che noi consideriamo il gusto è invece un retroodore.
Utilizzando un tragitto nervoso che si va formando in questa fase (trigemino – corda del timpano – nervo glossofaringeo e nervo pneumogastrico) gli
impulsi elettrici si succederanno dapprima in una parte arcaica del cervello,
responsabile dell’emotività e senza dubbio delle componenti affettive e del
comportamento alimentare, e, solo dopo la nascita, intorno al 6° mese, essi
raggiungeranno ogni volta la zona della neocorteccia che darà un suo giudizio
positivo o negativo.
La sensibilità del gusto varia a seconda degli individui, però anche e soprattutto dai primi apprendimenti gustativi realizzati nella vita fetale.
L’olfatto invece è simboleggiato da Marte. In questa fase si pongono le basi per questo secondo senso che si attiverà potentemente alla nascita, anche
se nulla impedisce oggi di pensare che il feto sia comunque sensibile anche
agli odori, visto che spesso esprime con mimiche facciali apprezzamenti o avversioni, come se la mamma riuscisse a passare anche informazioni olfattive.
Il fatto che il neonato riconosca all’istante un tampone impregnato del latte
materno fra altri 100 tamponi lascerebbe intendere che nonostante le sue narici restino chiuse nella fase di gestazione, egli sente comunque gli odori.
Il feto in questa fase inizia a muoversi, fa capriole, dondola e va avanti e
indietro, galleggia, si poggia sulla schiena che può inarcare completamente
poiché la struttura scheletrica è in abbozzo ed è elastica. Qui il feto comincia a
diventare sensibilissimo ad ogni movimento materno. È ben diverso se una
madre si muove armoniosamente oppure se cammina come un generale, perché lui verrà sbattuto da una parte all’altra dell’utero. Lui è quasi privo di forza
di gravità pur non essendo totalmente in assenza di peso; tuttavia galleggia
come un astronauta nel vuoto dell’utero.
L’orecchio esterno comincia ad essere formato anche se non è ancora maturo e pare che il feto sia già sensibile a certi rumori. Impara a nutrirsi, ha –
come abbiamo detto – papille gustative che funzionano già insieme alle ghiandole salivari e lo stomaco inizia a produrre piccole quantità di succhi gastrici.
Il bambino beve liquido amniotico e l’apparato digestivo lo “lavora”. Si definiscono bene gli organi sessuali, anche se l’apparato riproduttivo del bambino
era già in funzione da tempo ed è stata proprio la secrezione di ormoni maschili o femminili ad aver determinato l’uscita degli organi sessuali esterni. I
testicoli non sono ancora scesi e scenderanno solo più avanti; le ovaie contengono già degli ovuli e per il momento della nascita conterranno tutte le uova in
dotazione per l’intera vita “sia pure immature”.
Cambiano le proporzioni. Intorno al 4° mese i suoi movimenti sembrano dei
battiti di ali di farfalla e la madre a volte percepisce questi soffi. Cresce tantis-
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Casa
Argomento
Quarta
simo e la placenta contiene una struttura morbida fatta di vasi sanguigni collegati al bambino che si diramano come un albero, l’albero della vita. La placenta offre una funzione di nutrimento, ma anche di protezione, viene paragonata
ad una spugna che assorbe gli elementi cattivi che potrebbero intaccare il feto.
La placenta fa la funzione che in seguito farà la madre, ovvero quella di filtro:
produce infatti il progesterone, un ormone che favorisce la gestazione stimolando il corpo materno a offrire ospitalità e darà anche il via alla formazione
del latte attraverso le ghiandole mammarie. Aumenta anche la temperatura del
corpo per tutta la gestazione, mantenendo così sempre il feto al “caldo”. Negli
ultimi mesi provvederà anche al trasferimento di elementi essenziali a rendere
il feto immune dalle infezioni. Stabilirà in ultimo il momento della nascita.
Il cordone ombelicale trasporta una circolazione di oltre 28 litri di sangue
al giorno: questa circolazione è autonoma e gestita completamente dal cuore
del bambino e riguarda il suo sangue, non quello materno. Il bambino dipende
appieno dal cordone ombelicale che gli consente di vivere sott’acqua all’interno del suo sacco sigillato. È una membrana forte e trasparente, chiamata amnio che è costituito da cellule che hanno dato origine alla morula. Al 4° mese
la quantità di liquido amniotico cresce sensibilmente
Un’altra cosa fondamentale di questa fase è l’estesa ossificazione: ora le
ossa sono visibili ai raggi x ed inizia lo sviluppo del coordinamento neuromuscolare. Può stare seduto sulla schiena in posizione yoga, però passa molto
tempo a testa in giù. È la fase Capricorno - Saturno - Marte - Urano opposti al
Cancro e a Luna-Venere
A questa età non ci sono variazioni profonde tra un bambino e l’altro. Nella
fase successiva invece le differenze si faranno profonde.
Se vi sono problemi in questa fase il bambino può non sentirsi sufficientemente nutrito ed avere problemi in seguito che rientrano nelle difficoltà di autonomia: come se il bambino non avendo potuto contare su un sufficiente accoglimento e serenità tale da permettergli di poter aumentare la sua struttura
e il suo senso di stabilità e di forza per affrontare il mondo, avrà grossi problemi a sentirsi pienamente rassicurato. Nella successiva fase della vita post-natale in cui ricorderà queste sensazioni. potrebbe avere delle problematiche rispetto alla autonomia sia rimanendo troppo a lungo legato a forme protettive
oppure potrebbe avere velleità di autonomia non supportate da reale struttura
interna.
Nella successiva fase svilupperà appieno le sua emotività e questo arriverà
proprio dalla sensazione di aver avuto sufficiente protezione e nutrimento.
Se ci sono problemi in questa fase – asse 4a-10a – il feto può aver percepito situazioni all’interno della famiglia intorno al 3° 4° mese e oltre ed avrà
problemi nella struttura psicologica. Dipenderà dal tipo di problemi che vivrà e
dai pianeti coinvolti.
Ho visto appunto Marte Urano rappresentare traumi materni. Ho un bambino figlio di una mia amica che ha un Marte in 10a molto leso: la madre ha subito un furto in casa al 4° mese di gestazione e il bambino è rimasto fortemente traumatizzato. Successivamente, ha manifestato sempre difficoltà nella sua
Casa Quarta
Argomento
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affermazione autonoma, richiedendo costantemente la protezione materna e
facendo mille difficoltà ad affrancarsi da lei. È rimasto un bambino direi “spaventato” dal mondo, come se da questo fatto violento e traumatico, accaduto
alla madre, lui avesse imprintato l’idea di un mondo “difficile – da cui difendersi – e di cui non fidarsi”.
Indubbiamente, in fase adulta quel Marte in decima rappresenterà sostanzialmente una forte velleità di autonomia, ma una difficoltà ad andare al di la’
di spinte improvvise e colpi di testa. Mancherà fortemente la struttura di base
e questa dovrà farsela successivamente. Un trauma a questa fase di gravidanza, una minaccia di aborto, oppure una complicazione renderanno difficile la
realizzazione del progetto poiché è come se al soggetto mancasse la capacità
di prendere letteralmente in mano la sua vita. In genere, se si tratta di una opposizione, il bisogno di avere qualcuno che sostenga permane a lungo nella
vita, come se questa iniziale “precarietà” avesse inficiato le possibilità di autonomia a livello psicologico.
Questa opposizione pone anche una difficoltà nella capacità di autosostenersi ed autoproteggersi, se l’utero non è riuscito a sostenere, il bambino tenderà a vivere la famiglia come “poco nutrente” e se’ stesso come non in grado
di reggersi in piedi psicologicamente. In questa fase potrebbero anche esserci
scarsi apporti di calcio e questo può lasciare un imprinting di carenza nella
struttura fisica e nella trasmissione dei messaggi nervosi attraverso il liquido
spinale. Entrambe le cose potranno creare problemi sulle potenzialità di questo asse: difficoltà ad essere veramente autonomi e a stare in piedi sulla propria schiena metaforicamente. Una cosa interessante di questa fase è che, non
appena si sente in grado di fare movimenti con la schiena li farà subito in modo coordinato, preciso e ordinato.
Il suo volto in questa fase acquista una fisionomia che è simile a quella
della famiglia.
FASE DI CASA 11a – Interazione, comunicazione, inserimento nell’ambiente
Questa fase si riferisce al 5° 6° mese di gestazione all’incirca; per avere una situazione precisa bisogna calcolarlo sul vostro personale tema natale.
A questo punto il feto possiede tutti i neuroni che gli serviranno durante la
vita: miliardi. La sua attività cerebrale diventa molto più sofisticata e specializzata. Il sistema nervoso diventa più maturo e le azioni e le reazioni si fanno più
evidenti.
Una cosa importantissima: il suo battito cardiaco inizia a diventare variabile, ovvero inizia a “sentire” ciò che accade all’esterno – entra in comunicazione con l’esterno per mezzo delle orecchie – sente suoni e rumori in modo molto chiaro e questi fanno battere il suo cuore più velocemente o lentamente. Il
pigmento della cute non è ancora distribuito: a questa fase i bambini bianchi o
neri sono uguali. Si rafforza lo scheletro con il continuo apporto di calcio, cominciano per tutta la fine del 5°, il 6° fino a metà del 7° mese a crescere peli,
capelli ciglia e sopracciglia.
La cosa più importante è che “diventa un membro attivo della famiglia”;
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Casa
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Quarta
inizia anche a prendere informazioni dall’esterno, distingue quello che è “familiare” da ciò che non lo è. È stato stabilito che percepisce già molti vocaboli e
gli giunge chiaramente il ritmo e la melodia del discorso.
Le onde sonore aumentano la sua attività motoria, musiche molto rilassanti lo inducono al sonno, quasi alla contemplazione. Se ci sono cose improvvise
muta il suo ritmo respiratorio.
Nell’ultima parte di questa fase inizia la discesa dei testicoli, si forma l’utero e la cavità della vagina nelle bambine. Si differenziano nei polmoni le cellule alveolari che producono una miscela di fosfolipidi, proteine e polisaccaridi
che riducendo la tensione superficiale dell’acqua permettono ai polmoni di
espandersi. Nonostante questo il feto non è ancora in grado di sopravvivere
all’esterno perché la respirazione è ancora troppo precaria. Tuttavia alla fine
del 6° mese la maturazione polmonare garantirà questa possibilità.
La lunghezza del feto passa da 30 a 50 centimetri e il suo peso aumenta di
5 volte. Comincia a produrre il grasso bianco che si deposita sotto la cute e
toglie anche l’effetto raggrinzito che aveva prima.
Se qualcosa non funziona in questa fase le problematiche potranno essere
a livello di comunicazione: se il bambino “sente” dall’interno una difficoltà ad
inserirsi nel suo ambiente, potrebbe avere paura di aprirsi e di entrare in comunicazione: potrebbe iniziare a sentirsi “diverso” poco in linea con ciò che
afferra essere il “fuori”, potrebbe sentirsi “straniero estraneo” in casa sua. Se
la famiglia è sempre in fermento e vi sono sbalzi di voci, urla, litigi e problemi
il bambino potrebbe non riuscire a sviluppare quel senso di “appartenenza che
invece gli sarà necessario” per sentirsi appieno integrato nel suo ambiente.
Il feto potrebbe poi subire dei ritardi nella maturazione dei suoi organi sessuali, con ovvie ripercussioni sul suo senso di identità futuro e sulla sua sessualità e riproduzione. Le opposizioni tra la 5a e l’11a potrebbero infatti essere
anche dovute a problematiche di tipo pre-natale in cui forse la difficoltà di maturazione di questa fase potrebbe creare successivi problemi di identificazione
sessuale.
Essendoci in questa fase lo sviluppo pressoché totale dell’udito e dell’orecchio il bambino acquisisce una capacità di equilibrio sua. Il feto è quindi in
grado di assumere la posizione che preferisce e di restarvi anche per parecchio tempo. In pratica è libero di fare cio che vuole. Eventuali problemi in questa fase potrebbero provenire da difficoltà di ordine fisico o psicologico – un
ambiente che lui percepisce come eccessivamente negativo – potrebbe creare
difficoltà di stabilità e di radicamento nell’ambiente e sviluppare conseguentemente difficoltà sia a livello di equilibrio, sia a livello di socializzazione.
Gli scienziati sostengono che questa è una vera e propria fase di apprendimento che perdurerà fino alla nascita e dovrebbe servire per “riconoscere i
propri simili” in modo da essere avvantaggiati alla nascita, inseriti già nella
cultura e nell’ambiente natale e orientati a scegliere amicizie in quell’ambiente.
Il bambino in questa fase gode di grande libertà di movimento poiché il liquido amniotico si riduce di volume proprio per consentirgli di crescere al
massimo; questo fa si che la madre percepisca i movimenti con maggiore in-
Casa Quarta
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tensità. In questa fase il bambino “gioca” e può partecipare a giochi anche
dall’esterno addirittura imparando a sollecitarli quando la mamma smette.
Si sviluppa totalmente il tatto. Si esplora, scopre il proprio corpo e prende
confidenza anche con l’ambiente nel quale si trova, lo vuole conoscere.
FASE DI CASA 12a – fine 7° mese – 8° e 9° meseIl bambino ormai cresce di peso e di lunghezza. Impara a cogliere le caratteristiche della lingua del luogo dove nascerà.
Esistono prove che i sapori aromatici giungono al bambino attraverso
l’utero, il cordone e il liquido amniotico. I neonati preferiscono il latte materno
rispetto ad altri, soprattutto se hanno avvertito particolari gusti nell’utero.
In questa fase hanno più papille gustative di quante ne avranno in tutta la
loro vita futura. Il bambino orami è vitale però più rimane all’interno dell’utero,
più il sistema nervoso matura e si raffina. Infatti, anche le sue attività quotidiane cominciano a seguire ritmi riconoscibili e regolari. Il bambino sviluppa una
piena capacità di distinguere la veglia dal sonno. Entra in fasi REM e sogna. I
suoi occhi si muovono molto velocemente in questa fase.
Quando è sveglio apre le palpebre ed è attivo, può essere vigile e attento e
partecipe oppure può essere rilassato, immobile e tranquillo. Esegue veri e
propri esercizi: capriole, calci, rotazioni.
Il più bel dono che riceverà il bambino in quest’ultima fase è l’insieme di
sostanze che gli servono per combattere le malattie: gli anticorpi che la placenta acquisisce dal flusso sanguigno materno
Infatti, chi ha lesioni sull’asse 6a 12a tende ad avere una salute più fragile;
a volte vi sono vere e proprie problematiche di salute nell’infanzia e probabilmente, perché non è riuscito ad acquisire un sufficiente numero di anticorpi.
Anche rispetto alla nascita il bambino dirà la sua: manderà infatti in circolo
sostanze chimiche atte a far scatenare le doglie, nel momento in cui i suoi ormoni avvertono di essere arrivati a maturità Se tutto funziona sceglie lui il momento della sua nascita.
A questo punto acquista anche la posizione definitiva a testa in giù: è
pronto per nascere, si sta “impegnando”.
Quando il nascituro è in posizione per il parto si ritrova esattamente nello
stesso punto in cui 9 mesi prima è entrato lo sperma per fecondare l’ovulo.
Tutto ciò che accadrà in questi ultimi due mesi e mezzo sarà registrato a
caratteri cubitali in quanto il bambino possiede un sistema di percezione estesissimo e molto efficiente. Pianeti molto lesi in casa 12a ci riportano a traumi
importanti accaduti prima della nascita con conseguente difficoltà a venire al
mondo, oppure sensazioni di paura e di morte che possono poi agire come
condizionamenti a livello inconscio senza che il soggetto ne abbia una precisa
consapevolezza.
In ogni caso ciò che avvertirà sarà un senso di estraneità, una difficoltà ad
inserirsi, un carattere di chiusura e di difficoltà ad entrare in comunicazione,
un senso di diversità che lo accompagnerà per tutta la vita.
La 12a darà anche problemi per quanto concerne l’adattamento sociale:
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Casa
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soprattutto in caso di opposizione con la 6a il bambino e poi la persona adulta
rimarrà costantemente in balia tra l’inserirsi nell’ambiente esterno ed essere
rassicurato e la sua sensazione di estraneità che, però, lo fa vivere con un senso di esclusione.
Indubbiamente, le paure che possono aver colpito il bambino in questa fase potranno creare problemi di chiusura al mondo, difficoltà di inserimento sociale, difficoltà motori o di linguaggio proprio perché è la fase in cui vi è il
massimo dello sviluppo del sistema nervoso prima della nascita. In pratica il
sistema nervoso qui dovrebbe preparare all’adattamento esterno e ambientale. Se ci sono lesioni vi possono essere problemi anche a livello fisico con
conseguenti problemi somatici.
LA NASCITA - Ascendente
Proviamo ad immaginare per un attimo cosa può provare il bambino appena
nato: la grande sorpresa della luce fortissima, tutto è nuovo, freddo, l’aria entra dal naso e invade i suoi polmoni, c’è la forza di gravità e l’improvvisa goffaggine del corpo, lo spazio aperto, niente di gratificante, tutto sconfortevole.
Nel suo organismo avvengono cambiamenti importanti: i polmoni entrano in
funzione autonomamente – la circolazione del sangue viene deviata escludendo il cordone ombelicale – il suo cuore può battere molto più in fretta e lui è
quindi molto eccitato, ma soprattutto impaurito.
Generalmente piange; se ha freddo non può ancora dimostrarlo perché il
suo corpo non è ancora strutturato per rabbrividire e tantomeno per comunicare. L’intero sistema deve essere messo a punto, compreso quello visivo che
è poco coordinato e non mette a fuoco. I sensi sono potenti ma ancora tutti
uniti: si divideranno nelle prime fasi della vita, specializzandosi.
L’ascendente a livello astrologico ci dirà come è venuto al mondo quel preciso bambino, che cosa ha registrato di quel momento e come saranno per lui
gli inizi e, da quel momento, qualsiasi inizio: fasi nuove, partenze, decisioni da
prendere.
Esattamente in base all’imprinting della nascita (archetipo dell’inizio) si
comporterà di conseguenza ed interpreterà il mondo in base alle sensazioni
che avrà avvertito in quel preciso momento.
Alcune segnature sia sull’ascendente che sui pianeti immediatamente congiunti all’ascendente ci possono dare indicazioni del momento del parto e di
come è stato interpretato e vissuto e di come sarà quindi la visione del mondo
di questa persona.
Alcune lesioni possono creare più di altre difficoltà.
Lesioni di Giove all’ascendente o sull’ascendente possono darci l’imprinting di un bambino troppo grosso che non voleva nascere e che non voleva lasciare l’utero: questo potrebbe ripresentarsi in tutte le fasi di crisi della sua vita: difficoltà ad entrare in una nuova fase, trepidazione, mancanza di fiducia e
di coraggio, attesa di protezione. Non voler lasciare il grembo materno può essere simbolo di paura ad affrontare in maniera diretta la vita, preferisce fare in
modo che siano altri che si occupino della sua nascita.
Casa Quarta
Argomento
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Lesioni di Marte e/o di Urano all’ascendente o sull’ascendente possono dare bambini prematuri, nati prima che fosse giunto il momento e quindi in maniera un po’ precaria e frettolosa. Generalmente però si tratta di bambini nati
con taglio cesareo o con un intervento esterno, con la madre in condizione di
“non compartecipazione” perché in stato di anestesia. I bambini nati con taglio
cesareo sono molto meno pronti nella vita ad affrontare gli ostacoli e a superarli. Esattamente come in un momento cruciale della loro vita sono stati “salvati” e aiutati a nascere, si comporteranno nello stesso identico modo: come
se, non essendo stati in grado di scegliere il momento del parto, non saranno
neanche in grado di scegliere in quale momento reagire alle situazioni della vita e staranno ad aspettare che qualcuno in qualche modo li salvi. Tenderanno
ad evitare le difficoltà e possono avere un atteggiamento di fuga dalle responsabilità proprio perché mancano di quella forza e iniziativa che servono per affrontare i problemi.
Lesioni di Saturno all’ascendente oppure Saturno congiunto possono darci
l’idea di un parto molto difficile, ritardato e con grande sofferenza sia da parte
della madre che del bambino. In molti casi vi è un parto asciutto in quanto le
acque si erano rotte prematuramente. Con Saturno può trattarsi anche di un
parto podalico in cui ci saranno enormi sofferenze.
Queste persone affronteranno la vita con grave fatica: la sensazione che
tutto sia difficile e faticoso farà parte del loro imprinting iniziale. Inoltre, nel
tentativo di evitare ulteriori sofferenze diventano molto chiusi alle novità e diffidenti a qualsiasi inizio.
Con Urano leso può trattarsi di un parto strano, ho alcuni casi in cui Urano
all’ascendente ha dato un problema o un’anomalia alla nascita. Ho il caso di
una bambina nata con 6 dita per ogni mano ed un altro di un bimbo molto
bello con un occhio azzurro ed uno nero. In ogni caso una particolarità. Spesso però si tratta di un intervento tecnico del ginecologo per liberare il canale
che diventa stretto e il bambino non riesce a scendere.
Nettuno leso all’ascendente può dare difficoltà di altro ordine, tipo cordone
ombelicale intorno al collo – senso di soffocamento per una prolungata sosta
nel condotto dell’utero senza riuscire ad uscire. È e può diventare pericoloso
se non si interviene in tempo e potrebbe anche esserci un principio di strangolamento.
Questo tipo di problema può dare difficoltà a lasciarsi andare – paura dell’acqua - situazione in cui vi è un costante bisogno di protezione. Un altro sintomo di Nettuno può essere un principio di avvelenamento a causa di un liquido amniotico già compromesso o deteriorato: in questo caso i bimbi hanno
una insolita paura della vita e si sentono in balia di essa tanto da non sviluppare una propria vera “maschera” ma assumendone una di volta in volta. La
porosità all’invasione esterna resta a lungo anche sull’identità.
Plutone leso all’ascendente o sull’ascendente l’ho riscontrato in temi in cui
vi era stato un reale rischio di morte per il bambino o per la madre. Il soggetto
in questione ha dovuto richiamare a sé tutte le sue forze per sopravvivere al
fatto. Resterà sempre un inconscio senso di impotenza e di difficoltà che ten-
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derà a lasciar emergere le proprie capacità solo nei momenti in cui tutto sembra perduto. Tipico anche dell’ascendente Scorpione.
Ho però casi di Plutone all’ascendente in cui la madre è morta di parto. Un
altro caso in cui il fratello gemello è morto durante il parto e al sopravvissuto è
rimasta costantemente una sensazione di morte e di vuoto perdurata per almeno trent’anni della sua vita.
A volte c’è veramente qualcosa di oscuro e di torbido alla nascita e questo
darà un senso di paura che sfocerà in un atteggiamento teso a diffidare e controllare qualunque cosa e, per altri versi, a non lasciar intravedere nulla di sé,
celando e mistificando la propria personalità.
Mercurio e/o Marte all’ascendente possono invece indicare un bambino incredibilmente curioso che finisce per nascere prima perché accelera i tempi,
come se volesse scappare da una situazione che gli sta stretta ed è ansioso di
affrontare il mondo. Ovviamente, molto dipenderà da quanto nasce prima. Alcuni giorni prima possono indicare un temperamento vivace, incapace di
aspettare e bisognoso di fare tutto subito, senza pensare. Nascere molto tempo
prima significa dover affrontare l’incubatrice con un grosso senso di deprivazione a causa della separazione prematura e precoce con la madre e le sue cure.
Indubbiamente i bambini che nascono prima portano con sé questo modello e tenderanno ad essere impulsivi e impazienti nelle cose, incapaci di sostenere le tensioni che via via si presentano. Avranno quindi bisogno di imparare a valutare maggiormente le cose.
È l’opposto dei bambini con un bel Nettuno che tendono a nascere in ritardo, a volte non vorrebbero neppure nascere e devono essere sollecitati: forse
stanno troppo bene, l’utero è un quattro stesse e non vorrebbero iniziare questo cammino.
In entrambi i casi, questi soggetti avranno difficoltà a fare delle scelte opportune al momento giusto.
Pianeti molto beneficati sull’ascendente tendono a dare nascite molto felici,
bambini desiderati: il Sole sull’ascendente l’ho visto in bambini la cui nascita
era stata davvero portentosa, attesa da tutti, con una sorta di claque che ha
glorificato l’evento trionfale.
Marte e/o Luna lesi all’ascendente li ho visti anche in temi di bambini nati
idrocefali: quasi sempre occorrono però valori Ariete.
Allo stesso modo dovranno essere valutati gli ascendenti: anche se non vi
sono pianeti nelle vicinanze e non vi è, dunque, un fatto preciso avvenuto e
segnalato alla nascita; l’ascendente attraverso il segno ci darà comunque le
colorazioni avvertite, ci parlerà della lente che quel bambino ha indossato nel
momento in cui è nato e di come vedrà il mondo e la vita.
P.S. Vi prego contattarmi dandomi le vostre particolarità individuate nei temi
che manifestano particolari problematiche nelle fasi pre-natali e alla nascita.
www.eridanoschool.it
mail: [email protected]
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Maria Grazia La Rosa
AMELIA EARHART:
IL PREZZO DEL CORAGGIO
L.A. 142-412
La storia ed il ritratto astrologico di una donna coraggiosa che è considerata
ancora oggi un’eroina americana ed una dei più celebri aviatori del mondo.
“Il coraggio è il prezzo che la vita esige per garantirci la pace interiore, l’anima
che non sa questo, non sa liberarsi dalle piccole cose; non conosce la livida
solitudine della paura, né l’altezza della montagna da dove si prova l’amaro
piacere di ascoltare il rumore delle ali.
Come può la vita garantirci il dono di vivere, di ricompensarci delle deprimenti abiezioni e dei grandi odi, se non assecondiamo l’imperativo dell’anima? Ogni volta che facciamo una scelta, la paghiamo con il coraggio di guardare un brutto giorno e di considerarlo bello” (da una lettera di Amelia Earhart
al marito, George Putnam).
L’America era appena uscita dalla Grande Depressione e le “suffragette”
azzardavano acconciature maschili e fumavano le prime sigarette in pubblico.
Ma lei era avanti, aveva bruciato tutte le tappe dell’emancipazione femminile.
Era diventata una delle più famose aviatrici di tutti i tempi, soprannominata “Lady Lindy”, per la sua somiglianza con
Charles Lindbergh, altro spericolato pilota dell’epoca.
Amelia Mary Earhart era nata il 24
luglio 1897 alle ore 23.30 ad Atchison,
Kansas (USA).
Suo nonno, Alfred Otis, era uno dei
cittadini più in vista di Atchison e sua
madre, Amy, preferì ritornare nella tranquilla casa dei genitori per partorire
Amelia, in quanto precedentemente aveva avuto un aborto e non voleva correre
altri rischi. Suo padre, Edwin Earhart, in
quel periodo rimase a Kansas City dove
faceva pratica legale in uno studio di av-
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vocato. Ebbe anche una sorella, Muriel, che nacque due anni e mezzo più tardi.
Amelia e sua sorella vivevano una vita agiata a casa dei nonni, frequentarono scuole private e furono circondate da ogni comfort.
Il padre non era particolarmente amato dal nonno perché era considerato
un inetto; in effetti, forse per l’incipiente dipendenza dall’alcol, egli fallì gli
obiettivi che si era prefissato e finì per accettare un lavoro da dipendente presso la ferrovia della linea Rock Island.
Nel 1905 i genitori di Amelia si trasferirono a Des Moins nello Iowa e lasciarono le figlie dai nonni.
Solo nel 1908 raggiunsero i genitori. Entrambe non riuscirono a frequentare la scuola con continuità, ma in ogni caso amavano leggere libri e soprattutto esercitare lo sport, il tennis ed il basket.
Dopo un iniziale miglioramento delle condizioni di vita, le cose cominciarono a peggiorare per colpa del padre, ormai dedito all’alcol. Nel 1914, in seguito al suo licenziamento dal lavoro, Amy e le figlie si trasferirono a Chicago da
amici e la sicurezza sociale e finanziaria della famiglia subì un duro colpo. La
madre fece di tutto per far studiare le figlie ed Amelia voleva frequentare il
College, ma, dopo aver visto per la strada 4 reduci feriti della prima guerra
mondiale e le condizioni in cui versavano, ebbe dei dubbi e decise di rendersi
utile, cominciando a frequentare corsi per infermiera. In seguito, prestò servizio come volontaria in un ospedale militare in Canada fino all’Armistizio del
novembre 1918.
Nel 1920 decise di raggiungere i genitori che, nel frattempo, erano tornati
insieme in California.
Alcuni mesi dopo, suo padre la condusse ad un “raduno aereo” a Long Beach, dove, per la prima volta, salì a bordo di un biplano e, al prezzo di un dollaro, volò per dieci minuti sopra Los Angeles e fu in quella occasione che
Amelia decise d’imparare a volare.
“Nello stesso momento in cui lasciammo la terra, sentii che dovevo volare”
(Amelia Earhart).
Cominciò, quindi, a frequentare lezioni di volo e a fare lavoretti extra non
solo per pagarsi le lezioni, ma anche per coronare quello che ormai era diventato il suo sogno: acquistare un aereo!
L’anno dopo, grazie anche all’aiuto della madre, comprò il suo primo aereo, un biplano a due posti, usato, il Kinner Airster, che per il suo colore giallo
luminoso chiamò “canarino”, con il quale stabilì il suo primo record femminile
salendo ad un’altitudine di 14.000 piedi.
Successivamente, per motivi familiari, dovette vendere il suo “canarino”
per acquistare un’automobile che le sarebbe servita per trasferirsi, insieme alla
madre, nella nuova casa di Boston e, in quel periodo, restò momentaneamente lontana dal mondo del volo.
Nel 1926, dopo aver trovato lavoro come assistente sociale ai bambini, alla Denison House di Boston, Amelia si riavvicinò al mondo del volo iscrivendosi all’Associazione Aeronautica Nazionale ed investì i pochi soldi messi da
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parte, in un’azienda che avrebbe costruito un piccolo aeroporto e commercializzato i Kinners Airster nell’area di Boston.
Durante quel periodo trasse il massimo vantaggio dalle circostanze, promuovendo voli, specialmente per le donne.
Diventò, così, per i mass media un vero e proprio fenomeno, tale da riempire le colonne dei giornali. Il giornale “The Globe” di Boston, le dedicò una
prima pagina e scrisse che Amelia era “uno dei migliori piloti donna degli Stati
Uniti d’America”.
Nel 1928 la sua vita ebbe una svolta. Ricevette, infatti, una telefonata dal
Capitano Hilton Railey che le chiese: “Vorrebbe essere la prima donna ad attraversare in volo l’Atlantico?”
Railey era stato incaricato da George Putnam, un editore di New York, di
trovare una donna per la trasvolata. Impresa che ancora non aveva eseguito
nessuna donna.
Fu in quell’occasione che Railey, rimasto colpito dalla sua forte somiglianza con Charles Lindbergh, la soprannominò “Lady Lindy”.
Una settimana dopo, Amelia incontrò George Putnam a New York. Egli rimase molto impressionato dalla sua personalità e decise subito che sarebbe
stata lei a fare il volo transoceanico.
Amelia accettò l’offerta, anche se in questo volo avrebbe ricoperto solamente il ruolo di passeggero perché non aveva ancora esperienza di aerei plurimotori e non era addestrata neppure al volo strumentale.
Venne, però, deciso di affidarle il ruolo di comandante del volo a bordo del
trimotore Fokker chiamato “amicizia” e le furono affiancati due piloti più
esperti per la conduzione vera e propria del velivolo.
Il 3 giugno 1928 il Fokker decollò per Halifax, Nuova Scozia. Ma le condizioni atmosferiche avverse li costrinsero ad anticipare l’atterraggio, anche a
causa dell’esiguo carburante rimasto e così atterrarono nel Galles del Sud e
non in Irlanda, com’era stato pianificato.
A questo punto tutta l’attenzione della stampa fu rivolta verso di lei, tutti
volevano intervistarla e fotografarla e ricevette persino le personali congratulazioni del Presidente Coolidge.
Da Londra agli Stati Uniti, con un calendario pieno di appuntamenti, Amelia era richiestissima ed appariva molto spesso su giornali e pubblicazioni.
Dietro le quinte George Putnam teneva il nome di Amelia sempre in primo
piano, pubblicando articoli sulle sue imprese nei giornali di tutto il Paese. Inevitabilmente, tra i due nacque una relazione e furono circondati da molti pettegolezzi anche perché Putnam era sposato.
Nel settembre del 1928 Amelia intraprese il suo primo volo da sola, attraversando gli Stati Uniti dalla costa dell’Oceano Atlantico a quella dell’Oceano
Pacifico. In seguito, a New York tenne qualche conferenza organizzata da Putnam per il lancio del suo libro “Venti ore, quaranta minuti” sull’impresa compiuta nella trasvolata dell’Atlantico.
Le industrie aeree, in quel tempo, cercavano un modo per migliorare la
propria immagine e nominarono Amelia, Assistente del “General Traffic Mana-
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ger” nella compagnia aerea, conosciuta in seguito come TWA., con l’incarico
di attrarre le donne come passeggere.
Nel 1929 organizzò un’esibizione aerea per sole donne, da Los Angeles a
Cleveland e nello stesso anno George Putnam divorziò dalla moglie.
Lei continuò a superare record femminili, scriveva articoli su “Cosmopolitan” ed altre riviste e nel 1931 sposò George Putnam. Insieme decisero che
Amelia avrebbe attraversato l’Atlantico da sola, prima che qualche altra donna si cimentasse nell’impresa ed oscurasse il nome di Amelia.
Dagli inizi del 1932 nessun altro, a parte Charles Lindbergh, aveva attraversato l’Atlantico da solo. Ma Amelia non avrebbe seguito la sua stessa rotta;
sarebbe partita, invece, dall’isola di Terranova con destinazione verso le Isole
Britanniche.
Il 20 maggio 1932 Amelia iniziò la sua traversata atlantica a bordo di un
Lockheed Vega, appositamente modificato.
Atterrò piuttosto fuori rotta, in un campo vicino Londonderry, nell’Irlanda
del Nord.
Con questo volo aveva battuto numerosi record: “la prima donna ad attraversare da sola l’Atlantico… la sola persona ad averlo fatto due volte… la più
lunga distanza, senza fermate, mai percorsa da una donna ed il record per la
traversata fatta in minor tempo”.
George raggiunse Amelia a Londra ed insieme trascorsero diverse settimane in giro per l’Europa. Al ritorno, il Presidente Hoover consegnò ad Amelia la
medaglia d’oro della “National Geographic Society”, ricevette anche le chiavi
di molte città americane e fu proclamata “donna dell’anno”.
Nell’autunno del 1934 Amelia decise che la sua prossima impresa sarebbe
stata una traversata sul Pacifico, dalle Isole Hawai alla California e poi a Washington. Dieci piloti avevano già perso le loro vite tentando questa traversata.
Decollò nel 1935 da Wheeler Field nelle Hawai per atterrare ad Oakland in
California, dove migliaia di persone l’attendevano in festa.
Il Presidente Roosevelt le inviò le sue congratulazioni per l’ennesima impresa e dichiarò che ormai l’aeronautica non poteva essere una disciplina riservata ai soli uomini.
Gli impegni, intanto, s’infittirono. Venne chiamata da tutte le parti a tenere
conferenze in giro per l’America.
Successivamente, Amelia iniziò ad elaborare un progetto per la realizzazione di un volo intorno al mondo. L’impresa le avrebbe dato due ulteriori primati: sarebbe stata l’unica donna a farlo e l’unica ad aver percorso la più lunga
distanza possibile.
La prima tratta del viaggio sarebbe stata da Oakland alle Isole Hawai. Ma
durante il decollo, Amelia si trovò a fronteggiare una caduta d’ala del velivolo
e perse il controllo dell’aereo che sbattè violentemente sulla pista e, a causa
dei danni riportati, il velivolo fu mandato in California per le riparazioni. Amelia si rimise a studiare per realizzare un altro tentativo del giro del mondo.
Il 1° giugno 1937, quando Amelia aveva quasi 40 anni, partì da Miami, insieme al navigatore, per cominciare la traversata di ben 29.000 miglia che la
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porterà a San Juan, Portorico e poi, seguendo la costa nord-orientale del Sud
America, verso l’Africa e quindi in India.
Attraversarono Calcutta e proseguirono per Rangoon, Bangkok, Singapore
e Java. Si fermarono, poi, a Bandoeng per 10 giorni per l’arrivo dei monsoni e
per le riparazioni agli strumenti di bordo.
Amelia non si sentiva bene, soffriva di dissenteria che durava già da alcuni
giorni.
Il 27 giugno arrivarono in Australia ed il 29 in Nuova Guinea. A questo
punto avevano percorso 22.000 miglia e ne mancavano solo 7.000 per arrivare alla conclusione del viaggio.
Tutto ciò che era superfluo nell’aereo fu rimosso per far posto a più carburante in modo da consentire approssimativamente 274 miglia extra.
Ormai erano in prossimità dell’isola di Howland a Sud Est di Honolulu, di
circa due miglia e mezzo, dove era dislocata la guardia costiera Itasca con la
quale erano in contatto radio.
Avevano lasciato la Nuova Guinea a mezzanotte del 2 luglio ed il tempo,
contrariamente alle previsioni, era nuvoloso. Il navigatore, abituato alle vecchie metodologie di navigazione aerea, ebbe qualche difficoltà e Amelia, ad
una distanza calcolabile tra le 35 e 100 miglia dall’isola di Howland, alle 19.30
ebbe l’ultimo contatto radio: “Khakk chiama Itasca. Dovremmo essere sopra
di voi, ma non riusciamo a vedervi. Il carburante sta finendo…”.
A nulla valsero gli sforzi della Guardia Costiera per farsi notare. Probabilmente l’aereo si era perso ed era precipitato nel mare.
La notizia fece presto il giro del mondo. Il Presidente Roosevelt autorizzò le
ricerche con l’impiego di nove navi e 66 aerei per un costo stimato all’incirca
di 4 milioni di dollari. Le ricerche furono interrotte il 18 luglio e proseguite anche dal marito che, però, nell’ottobre perse le speranze di ritrovarla viva.
Da quando Amelia precipitò con il suo aereo, la sua sorte è entrata nel mistero. Tutte le spedizioni di ricerca dei resti, nel corso degli ultimi 70 anni circa, non hanno dato alcun esito, ma, recentemente, un gruppo di esploratori
americani ha annunciato di voler riprendere le ricerche del relitto, nella convinzione che dovrebbe essersi conservato intatto, in quanto nella zona attorno
alle isole Howland (tra l’Australia e le Hawai), l’Oceano tocca i 518 metri di
profondità, con una temperatura talmente fredda da rallentare la corrosione
dei metalli.
In ogni caso Amelia sarà ricordata per il suo coraggio e per certe rivendicazioni a favore delle donne. In una lettera a suo marito, scrisse: “ Sappi che
sono consapevole dei rischi che corro; se lo faccio è perché voglio farlo. Le
donne devono provare a fare ciò che fanno gli uomini e, quando falliscono, il
loro fallimento deve essere una sfida per le altre”.
Tema Natale
Sole in Leone, Ascendente in Toro e Luna in Gemelli. L’Elemento predominante è l’Aria e d’altra parte non poteva essere diversamente per una donna che
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ha fatto del volare la sua ragione di vita. Il secondo Elemento è il Fuoco, anche se sono presenti solo due pianeti, Sole e Mercurio, ma, per la presenza del
Sole, quest’Elemento ha un’importanza particolare (Volguine). Ed è il Fuoco
che le dà l’entusiasmo nell’investire tutta se stessa nelle sue imprese.
Il Medio Cielo in Capricorno rappresenta l’unico segno Cardinale che l’ha
spinta a provare se stessa con una frenetica attività e con un intenso coinvolgimento verso sfide esterne: la prima donna trasvolatrice dell’Oceano, la valorizzazione delle donne, capaci di eseguire imprese uguali a quelle degli uomini.
Il modello planetario è a forma di ventaglio imperfetto con manico basso
che è raffigurato dalla congiunzione Saturno/Urano. Il Pianeta guida è la Luna,
il ruolo femminile da valorizzare.
Nel modello ventaglio, il manico basso predispone al comando e dà una
personalità carismatica.
C’è una forte concentrazione sull’Io, determinazione, energia ben orientata.
Sa, cioè, quello che vuole ed userà la congiunzione Saturno/Urano come fonte
d’energia per realizzare ciò che desidera: sconfiggere il vecchio e volgersi verso il nuovo.
La parola chiave del modello Ventaglio è “pragmatismo” ed in questo caso
c’è in Amelia un forte desiderio di sperimentare, prefiggendosi obiettivi elevati.
La concentrazione dei pianeti ad Est del Tema natale, indica anche una grande
fiducia in se stessa.
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Argomento
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Colpisce lo stellium in Gemelli in II Casa, composto da Luna, Plutone, Venere e Nettuno, in cui Venere è dominante. La concentrazione dei pianeti in
Gemelli le conferisce molta comunicativa, capacità di relazionare ed anche la
facilità nello scrivere e nel contatto con i mass-media. Amelia, infatti, ha scritto libri, ha collaborato ad una rivista, è stata celebrata dalla stampa di tutto il
mondo.
La II Casa si riferisce anche alla propria immagine, con la tendenza a vedere se stessi come un prodotto da reclamizzare, da imporre agli occhi degli altri
e come l’unico “bene materiale” su cui si può fare affidamento ed in questo
caso, Amelia ha saputo valorizzarlo molto bene.
Inoltre spesso lo stellium si riversa nel segno opposto. È questo il caso di
Amelia, in quanto, con la sua ansia di esplorare altri mondi e la sua smania di
viaggiare ha realizzato lo spirito d’avventura del Sagittario. Infatti, spesso il segno opposto, vuoto, agisce da risucchio su quello pieno, che lo fronteggia ed
agisce come una calamita.
L’Ascendente in Toro, il cui governatore, Venere, è collocato in II casa, dove risiede anche lo stellium, fa pensare che la sicurezza economica è stata anche molto importante per lei.
C’è un gran desiderio di stabilità ed una tendenza ad amare persone ricche
che garantiscano sicurezza economica (Venere, dominante dello Stellium in
Casa).
I suoi viaggi venivano finanziati, la celebrità le dava anche sicurezza dal
punto di vista economico e soprattutto il matrimonio con un editore ricco ed
importante.
Il Sole in Leone, in IV casa spiega anche la sua popolarità in Patria ed il trigono con la congiunzione Saturno/Urano, anche se non proprio perfetto ed in
segni non compatibili, dimostra ugualmente la sua capacità di dar forma alle
idee e di renderle costruttive. Amelia è anche sostenuta da una forte autodisciplina e da una grande ambizione. Capisce la lezione del passato e fa di tutto
per combattere un futuro d’ignoranza.
Il coraggio di Amelia si esprime nella congiunzione Marte/Giove in Vergine
in V Casa. Possiede, infatti, l’energia e l’entusiasmo che la spingono ad assumersi un compito difficile, che spaventerebbe altre persone meno coraggiose
e per ottenere ciò che vuole, sfida senza paura i pericoli.
Ha una grande fiducia nelle sue capacità, al punto di correre grandi rischi
senza dubitare della buona riuscita e sa anche attirare l’attenzione degli altri,
mettendosi in evidenza.
La congiunzione Marte/Giove è un aspetto molto dinamico perché conferisce un’ottima combinazione di resistenza fisica e di risorse mentali. Nel suo
Tema è nel segno della Vergine, quindi ogni azione è anche ben calcolata con
una precisa preparazione nei dettagli e la V Casa, cosignificante del Leone, fa
pensare anche a sprezzo del pericolo.
L’Asse dei Nodi si sviluppa tra la IV e la X Casa. Il Nodo Nord in X Casa indica un talento specifico, una speciale missione da adempiere nel mondo e
l’evoluzione è intrecciata con l’aspetto pubblico della vita e con la realizzazio-
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ne personale. Inoltre, la sua collocazione nel segno dell’Acquario ha dato ad
Amelia la spinta a svolgere una funzione sociale, anche se emerge il bisogno
di stare al centro dell’attenzione, insieme al protagonismo del segno del Leone
nel quale è collocato il Nodo Sud. Il pianeta governatore dell’Acquario, Urano,
che rappresenta l’etere, il cielo, ha esercitato una forte attrattiva per lei che
amava volare.
C’è in lei il desiderio di riuscire a fare qualcosa che sia ricordato per molto
tempo ed anche di essere una persona di spicco nell’ambito familiare.
Il Sole è congiunto al Nodo Sud. In questo caso le figure maschili sono
molto importanti. Infatti, sia il padre che, probabilmente le ha inculcato il piacere del volo, sia il marito che l’ha sempre incoraggiata e sostenuta sono stati
determinanti per le sue scelte.
La Luna Nera è in I Casa in Toro ed è opposta a Saturno e ad Urano. Il denaro è inteso come potere e la sua posizione in I Casa nel segno del Toro, ci riporta al rimpianto di non avere avuto condizioni familiari floride dal punto di
vista finanziario e quindi Amelia si è impegnata a ricercare compensazioni attraverso le sue imprese per ottenere successo e celebrità e, di conseguenza,
anche sicurezza economica.
Questa posizione ci riporta anche alla sua nascita, legata alla scelta difficile dei suoi genitori che hanno dovuto stare lontani nel periodo in cui la madre
si trasferì dai nonni.
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Transiti del 2 luglio 1937, alle ore 21.00 circa
Il giorno in cui scomparve in mare, Plutone si congiungeva al Sole in IV Casa,
fine della vita in modo misterioso. Inoltre la Luna, Venere, Nettuno e Plutone,
in pratica tutto lo stellium di nascita, erano quadrati a Nettuno di transito.
Queste posizioni potrebbero essere significative per indicare la sua morte in
mare. Urano di transito si dirigeva verso l’opposizione ad Urano e Saturno di
nascita.
Urano rappresenta la potenza di vita e Saturno mette in forma questa potenza, con l’opposizione tutto ciò è destabilizzato.
Rivoluzione solare del 25 luglio 1936, ore 15.34 per New York
Se osserviamo, inoltre, la Rivoluzione solare inerente l’anno della sua morte,
vediamo che l’Ascendente di rivoluzione è nella VI Casa natale.
La Luna è congiunta alla Luna Nera in I Casa ed entrambe sono quadrate a
Marte e Plutone.
È come se la sua immagine venisse meno ed anche la quadratura a Marte
e Plutone ci riporta all’incidente misterioso.
Il MC di rivoluzione, in cui risiede uno stellium, composto dal Sole, Mercurio, Venere, Marte e Plutone tra Cancro e Leone, si trova nella IV Casa natale,
la fine della vita.
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Saturno di rivoluzione si trova sulla XII natale, opposto a Nettuno in XII Casa di transito, pericolo in mare. La vita cambia direzione, si destabilizza.
L’VIII Casa di rivoluzione, dove risiede Urano è in I Casa natale e può indicare un incidente improvviso ed una trasformazione della vita.
In conclusione, sia i transiti, sia la Rivoluzione solare sembrano confermarci le circostanze della sua morte.
Luna Nuova prenatale
L’analisi del Tema di Luna Nuova Prenatale spesso ci conferma la vera storia
individuale degli esseri umani ed il loro cammino.
Ai fini del percorso evolutivo dell’anima il Novilunio prenatale consiste nella prova d’ingresso nella vita.
Nel caso di Amelia notiamo che il novilunio si è verificato il 30 giugno
1897, alle ore 2.55. È avvenuto, quindi, in Cancro e cioè nel segno precedente
quello della nascita.
Il segno del Cancro ci riporta alla famiglia e alla figura materna. Si potrebbe ipotizzare che il clima vissuto dai suoi genitori fosse, in qualche misura, intriso di preoccupazioni, forse, sia per il precedente aborto, sia per il periodo
della gravidanza, durante il quale essi vissero separati.
Casa Quarta
Argomento
83
È da notare, in particolare, il quadrato a T, dove Venere in Toro, congiunta
alla Luna Nera, si oppone ad Urano e Saturno in Scorpione e tutti e quattro
sono quadrati a Marte in Leone che costituisce il pianeta focale esattamente al
punto di mezzo dell’opposizione.
Questa configurazione consente un alto grado di motivazione e d’abilità nel
raggiungere uno scopo, accentuando l’espressione del pianeta focale.
Marte, quindi, già prima della nascita rappresentava forti tensioni ed una
grossa fonte d’energia individuale ed il segno opposto al Leone, l’Acquario, ci
conferma il suo bisogno di volare e di essere all’avanguardia.
Inoltre il quadrato a T che si sviluppa in segni fissi conferisce volontà, forza
e determinazione, soprattutto quando si tratta di esaudire le proprie aspettative.
Anche il modello planetario a ventaglio con Urano congiunto a Saturno per
manico ci conferma il modello del Tema natale.
In conclusione, dopo aver esaminato alcuni aspetti astrologici del suo tema
natale e della Luna Nuova prenatale, possiamo senz’altro affermare che Amelia Earhart, per la sua forza ed il suo coraggio era una predestinata.
Diventerà un mito e sarà ricordata, oltre che per il coraggio dimostrato anche per le sue rivendicazioni a favore delle donne.
Ancora oggi è considerata un’eroina americana, nonché uno dei più capaci
e celebrati aviatori del mondo ed un esempio di coraggio e spirito d’avventura
tutto al femminile.
Vorrei concludere questo excursus sulla vita e le imprese di Amelia Earhart
con una sua citazione in occasione del volo sull’Oceano Atlantico.
“Dopo mezzanotte la Luna tramontò ed io ero sola con le stelle. Spesso ho
detto che il richiamo del volo è come quello della bellezza ed io non ho bisogno di un’altra trasvolata per convincermi che l’essenza del volo delle farfalle,
che lo sappiano o no, è l’attrazione verso la bellezza del volare”.
NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE
■ AMELIA EARHART, Biography, in www.ellensplace.net
■ BRUZZESI LANFRANCO, Amelia Earhart, in www.psicolinea.it
■ DI LECCE ALESSANDRO, Primo Piano, Cronache, in “Corriere della Sera” del
20 Dicembre 2004
■ MANTEGAZZA FRANCESCA, Una donna ed il suo sogno… il volo, in www.ultraleggeri.net
■ JANSKY ROBERT C., Modelli planetari, trad. a cura del gruppo “Lo Zodiaco”Padova.
84
Casa
Argomento
Quarta
LA GALLERIA DEGLI INSOLITI:
EVARISTE GALOIS
L.A. 142-540
Proseguiamo questa rubrica ( inaugurata la volta precedente con il musicista
F.P.Tosti) dedicata a personaggi che per il percorso delle loro esperienze presentino delle proprietà peculiari che li rendono pressoché unici, oppure che presentino delle singolarità umane o astrologiche del tutto inconsuete e pertanto
meritevoli di studi particolari.
Proponiamo stavolta un grande matematico francese, Evariste Galois
(1811-1831) morto a soli 20 anni in un duello in seguito a futili motivi, ma importanti per uno Scorpione viscerale.
La notte precedente il duello, inesperto com’era di pistola contro un avversario allenato (pare per difendere l’onore di una prostituta di cui si era innamorato), scrisse numerose lettere e lasciò appunti riguardanti le sue nuove
teorie, una specie di testamento scientifico
Secondo le cronache del tempo il giovane fu trovato agonizzante e ferito
all’intestino da un contadino di passaggio e trasportato all’ospedale ove accorse il fratello, al quale sussurrò, prima di morire per infezione: “non piangere, ci
vuole tutto il mio coraggio per morire a vent’anni!”.
Il materiale da lui compilato (in totale meno di 60 pagine!) fu ricopiato e
spedito dal fratello ai famosi matematici Gauss, Jacobi e altri, che ne apprezzarono subito la genialità.
Il contenuto di quei fogli passa oggi sotto il nome di Teoria di Galois: in meno di 21
anni di vita mise a disposizione dei posteri
idee divenute fondamentali per l’algebra
moderna, fra cui la soluzione di equazioni
algebriche per radicali e la teoria dei gruppi.
Ma, solo dopo vent’anni i tempi furono
maturi perché anche in patria se ne capisse
la portata.
Spirito inquieto, era spesso punito all’università per la ribellione e imprigionato
per aver partecipato a sommosse antigovernative, mentre i suoi scritti per una serie
di circostanze restavano persi in Segreterie
o cadevano in mano di Insegnanti che morivano improvvisamente!
Casa Quarta
85
Non a caso il pianeta dominante sembra Urano, angolare e stimolatissimo
dai due pianeti signori dello Scorpione, fra l’altro legati al MC.
Anche Saturno, notoriamente fondamentale per i matematici “normali”,
da’ un giusto apporto armonico all’Ascendente, ma non sufficiente a incutergli
la disciplina.
Dova sta l’insolito?
A parte una Luna che quadra la congiunzione Sole-Venere, non è un tema
così disastrato da spiegare la sua continua malasorte. Il potente Trigono fra la
Fortuna major e la minor (Giove-Venere) e Sole stesso trigono a Giove pare
non l’abbia aiutato affatto, o piuttosto lo fece con un enorme ritardo, la famosa “gloria postuma”…
A meno che qualche lettore ci faccia notare altri fattori “neutralizzanti” la
fortuna!
(D. Valente)
86
Casa Quarta
Marco Gambassi
LE STELLE NATALI DI
GEORGES BRASSENS
Il mito di Orfeo rivisitato
L.A. 142-565
Georges Brassens era un poeta e cantautore. Le sue canzoni nascevano da
una vena d’ispirazione sociale e libertaria. Fabrizio De André disse di lui:
«Brassens non è stato solo un maestro dal punto di vista didattico, per quello
Casa Quarta
87
che può essere la tecnica per fare una canzone, è stato anche un maestro di
pensiero e di vita… Mi ha insegnato che in fin dei conti la ragionevolezza e la
convivenza sociale autentica si trovano di più in quella parte umiliata ed emarginata della nostra società che non tra i potenti».
La madre Elvira era di origine napoletana e amava la musica; vedova di
guerra, sposò Louis Brassens, e dal matrimonio nacque Georges
Nel cielo del cantautore Georges Brassens si rinnova il mito del musico
Orfeo. La Luna strettamente congiunta a Plutone è Euridice che sprofonda nel
regno dei morti.
Cerere, un altro simbolo femminile, è in stato d’assedio, tra Marte e Saturno.
Anche Venere evoca un personaggio femminile stretto nell’abbraccio del
fatale Saturno. Ma Venere nel trono della Bilancia si muove verso Giove, come
per cercare una voce, un linguaggio, una redenzione, in una forma d’arte, la
poesia o il canto.
E al Medio Cielo culminano le stelle della Lira di Orfeo, che commosse
Persefone e forse lo stesso Ade – Plutone: tra le altre stelle Vega (15° Capricorno), e Sheliak, l’arpa bizantina (18° Capricorno), e Sulafat (21° Capricorno).
L’8 giugno, edito da Feltrinelli,
uscirà un nuovo testo di Antonio Capitani
riguardante la relazione fra Zodiaco e psicosomatica
“Il tuo segno la tua salute”.
Saremo lieti di recensirlo in queste pagine.
88
Casa
Argomento
Quarta
CENTRO STUDI ASTROLOGICI
ED EVOLUTIVI LO ZODIACO - PADOVA
Mercoledì 12 aprile 2006
Walter Crivellaro:
“George Orwell, il padre del Grande Fratello”
Mercoledì 26 aprile 2006
Ivana Dissegna:
“Introduzione alla spagiria”
Mercoledì 10 maggio 2006
Cristiana Bindi:
“I cicli astrologici dei grandi artisti,
il legame tra l’arte e l’osservazione del cielo.
L’influenza degli astri sui pensieri e le azioni dell’uomo”
Mercoledì 24 maggio 2006
Carla Pretto:
“Le simbologie dei transiti”
Mercoledì 7 giugno 2006
Rino Maneo:
“Le case astrologiche, cosa nascondono e cosa manifestano”
Mercoledì 21 giugno 2006
Mauro Sanavia:
“L’ombra dell’astrologo”
Mercoledì 5 luglio 2006
Daria Müller:
“Repetita iuvant: dalla precessione degli equinozi al libero arbitrio”
Sta per uscire un nuovo testo di Fulvio Mocco
ENERGIE INTELLIGENTI. Pianeti e Nodi Lunari nei Segni Zodiacali
- Edizioni Chiara Capone del quale faremo ampia recensione sul prossimo numero.
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CASA QUINTA
CASA PRIMA
Licia Piovanelli
Studio per un’insolita
Brian Claark
Rivoluzione Solare:
Il ciclo di Chirone
viaggio a Madera
90
Casa
Argomento
Quinta
Licia Piovanelli
STUDIO PER UN’INSOLITA
RIVOLUZIONE SOLARE:
VIAGGIO A MADERA
L.A. 142-550
Come una rivoluzione solare con aspetti negativi può trasformarsi in una piacevole esperienza di viaggio e in un sorprendente risultato personale.
Proprio per poter verificare la validità dello spostamento geografico riguardo a
Rivoluzioni Solari molto negative (vedi anche le foto a colori), mi accinsi a
scegliere una località che rivestisse i miei interessi naturalistici e culturali.
Scelsi Madera, già colonizzata dai portoghesi nel XV° secolo (che nella lingua
del luogo significa “legno” per l’abbondanza di legname sull’isola) e meta di
uno degli “inquieti itinerari” di viaggio dell’imperatrice Sissi, per esigenze di
salute. Ebbi comunque l’idea di scrivere l’articolo dopo poco più di un anno.
Splendida e sorprendente questa mia Rivoluzione Solare, avvenuta il 12
giugno 2004. Avevo scelto questa località proprio per la sua collocazione geografica e insieme …. astrologica!. Come si vedrà dal grafico della Rivoluzione
Solare in questione, avvenne una triplice congiunzione di transito (Sole, Mercurio, Venere) appena sopra l’Ascendente Solare proprio nel “mio segno
d’Aria“ (in Gemelli), anche se opposta a Plutone (di transito in Sagittario) nella 7a solare. Questa triplice congiunzione inoltre, formava un vistoso ed armonioso trigono con Nettuno (di transito in Acquario) dalla 9a casa solare e con
Giove (anch’esso di transito in Bilancia) dalla 5a. Quello che prometteva avvenne. Solo il viaggio stesso, in una delle isole più belle a “memoria atlantidea” e dal clima praticamente sempre mite (quindi non solo le Canarie!), fu
uno dei più belli che io ricordi. Un autentico “piccolo giardino paradisiaco” in
mezzo all’Atlantico. Amai subito la splendida flora dell’isola, caratterizzata da
verdissimi terrazzamenti a coltivazione intensiva, da bananeti e dal “suo”
oceano blu carico. Mi trovai perfettamente a mio agio in quel paese straniero
come una turista incuriosita e per niente intimorita (1).
Il mio tragitto per scoprire le sue meraviglie, fu supportato da una guida
italiana del luogo, che vi abitava già da diversi anni. Sia il viaggio di andata
che di ritorno, prevedeva quattro aerei in tutto, con scalo intermedio a Lisbona. L’albergo (a quattro stelle) situato nella capitale Funchal (dal nome di un
fungo selvatico che cresce spontaneamente ai bordi delle vie), era dotato di
Casa Quinta
Argomento
91
buoni servizi e di un’ottima cucina internazionale, anche se ci tenevo a conoscere quella locale, caratterizzata da abbondanza di pesce (merluzzo cucinato
in ogni modo), vino famoso in tutto il mondo (quello liquoroso di Madera) e il
succo di maracujà (da un frutto tropicale brasiliano). Oltre a visitare in splendide giornate di sole Capo Girao, uno dei promontori più alti d’Europa e le diverse località dell’isola, ognuna caratteristica per le sue bellezze naturali, mi
emozionai soprattutto quando vidi (e ovviamente fotografai con la mia inseparabile Yashica) uno dei giardini botanici più belli d’Europa proprio nella capitale (2), caratterizzati da piante medicinali, ornamentali e rarità esotiche o mediterranee dalle stupefacenti varietà. A questo vi erano annessi, il parco Santa
Caterina (dove poco lontano si trova la statua dell’imperatrice Sissi), il giardino degli uccelli tropicali (pappagalli, pavoni bianchi dalle piume a raggiera e
altre specie da me poco conosciute dai sgargianti e superbi colori, provenienti
dal Sud-Est asiatico o Sud-America) e la magnifica serra delle orchidee provenienti da tutto il mondo. Uno splendido e raro esemplare era l’orchidea nera
brasiliana, così come le gigantesche dalie bianche o ancora, le rose nere dalla
forma a lattuga e dalle dimensioni simili a un cavolfiore (!), o ancora l’anturia,
caratteristico fiore bianco o rosso dalla corolla peduncolata, presente ovunque
e una grande abbondanza di palme del tipo Dracena, come alle Canarie. Potrei
continuare a descrivere altre meraviglie come, le grandi ortensie blu, i vivacissimi fiori rossi e gialli e lo straordinario contrasto nei gigli e nelle campanule
giganti, che circondavano coloratissime casette (da fiabeschi tetti di paglia a
punta) nella località di Santana. Tutto il Centro-Nord dell’isola è caratterizzato
da boschi meravigliosi e alberi altissimi, felci giganti e diverse specie di fiori
particolarissimi, a cui si affiancano pianure sconfinate denominati “parchi eolici”, disseminate da centinaia di pale per il vento. Visitai il porto di Marina Funchal e paesini come Camacha, Portela, Machico, S.ta Cruz, Curral das Freiras,
Camara dos Lobos. Seppi inoltre dell’esistenza delle “Ilhas Desertas”, non visitabili, perché vivono e svernano specie protette come i leoni marini e le foche.
Quando giunsi nella località di Monte, sopra Funchal, ammirai la bella
chiesa in stile coloniale in cui è sepolto l’ultimo imperatore d’Asburgo Carlo I,
mandato in esilio su quest’isola, dopo la sconfitta della Prima Guerra Mondiale.
Un semplice divertimento che sperimentai, fu la discesa rapida fino a Funchal, col “Carrinho do cesto” usato dai nobili dell’isola per un rapido trasporto
e manovrato da “slittatori” vestiti di bianco che facevano scivolare il carretto,
tirato da corde, lungo le vie.
Mi attirò molto, inoltre, il bellissimo mercato del pesce, della frutta e dei
fiori della capitale, dove acquistai semi e radici di piante rare e alcuni frutti
esotici d’importazione brasiliana (ma coltivati sull’isola) e una simpatica ragazza dal tipico costume locale si lasciò da me fotografare.
Per completare l’itinerario, visitai il Museo di Arte Sacra di Funchal e la
Cattedrale da Sé, dove ammirai il Sacro Cuore di Cristo, il famoso dipinto che
riguardava i tre Re Magi, gli stucchi dorati, le alte navate e la facciata in stile
neo-coloniale così semplice ed elegante al tempo stesso.
92
Casa
Argomento
Quinta
Nei giorni successivi, giunsi inoltre ai picchi più alti dell’isola: Pico Ruivo e
anche Arereiro, dalle guglie ricoperte di verde nonostante l’altezza.
Le montagne sembrano la copia di un altro Macchu Picchu, anche per la
presenza di un gruppo peruviano che suonava zufoli! Un mare di nuvole circondavano picchi suggestivi e cime frastagliate, coprendo vallate, baie e insenature lontane.
Visitai anche un’interessante stazione balneare ricavata dalle stupende piscine naturali di Porto Muniz, tutte disseminate da formazioni asimmetriche e
vulcaniche nere, insieme a gigantesche piante grasse (3). Completava il tutto
una coreografica scalinata che, in mezzo alle rocce, poteva sembrare con un
po’ di fantasia, quella del palazzo di Nettuno o di antichi re atlantidei!
Quasi ogni sera, nell’hotel in cui ero alloggiata, organizzavano simpatiche
danze maderensi: le donne e gli uomini indossano vesti dai tre “colori di Atlantide” (bianco, rosso e nero): camicia bianca, gonna o corti pantaloni rossi, decorati con strisce da vivaci colori e mantello nero; tutti i danzatori inoltre, avevano un cappello a punta che ricorda le montagne a punta dell’isola.
Mentre la prima sera che giunsi all’isola, vi fu una festa pirotecnica al porto: spettacolari fuochi d’artificio erano sincronizzati con diverse musiche originali:
Di ritorno dal viaggio, procedei alla donazione di bulbi e sementi di una
dozzina di piante esotiche con relativa lettera di accompagnamento, al giardino botanico Hruska (ora Fondazione Heller) di Gardone Riviera. Fu insomma
un’esperienza riuscitissima e stupefacente e naturalmente, ebbi il c.d. “mal
dell’isola” o nostalgia dell’isola, che non aveva niente da invidiare agli altri paradisi naturali.
Riguardo alla rivoluzione Solare del 2004, raggiunsi per la prima volta una
realizzazione professionale nel lavoro, ma soprattutto nella creatività (danza,
musica, poesia), non vi fu mai un periodo più fecondo di questo! Unico “neo”:
lo spostamento di Saturno e Marte dalla 12a (se fossi rimasta a Brescia) in
2a!. Difatti fu un anno molto dispendioso sotto tutti i punti di vista, anche se
ricco di novità belle e inaspettate.
Nella seconda parte dell’anno (da gennaio 2005 fino al mio ultimo compleanno), riuscii a risolvere situazioni caotiche riguardo il lavoro (passaggio
definitivo di Nettuno dalla 6a alla 7a) e finalmente “liberare” (è il caso di dirlo)
la mia creatività musicale: si noti il transito di Nettuno in Acquario, trigono al
mio Sole radix e quello di Giove, che aveva appena formato un trigono alla
mia Venere radix. In pochi mesi composi oltre una mezza dozzina di composizioni musicali classico-sperimentali e a detta di un mio amico musicista…con
un richiamo alla new-age romantica, riprendendo e completando, inoltre, molti brani composti nei primi anni ’90, anche se è dal 1987 che sperimento nuovi suoni e nuovi temi.
Con questo, penso che dovremmo restituire almeno in parte, per quanto
possibile, con la nostra creatività e lo studio dei misteri dell’universo, la bellezza della creazione. Colore, suono, purezza delle forme o delle linee e altre attività di pensiero, riconducibili alla più fantastica delle “matrici”. Ma tutto questo
Casa Quinta
Argomento
93
non mi bastava, perché riuscii anche a scrivere più di una ventina di poesie
quasi di getto in un periodo brevissimo. Paragonai la poesia come a una “musica del cuore”!
L’impressione che ebbi fu come se un “fiume di note e parole” erompesse
dalla mia mente per trovare uno sfogo e rovesciarsi nelle acque di un vasto
oceano… Questo mi diede molta felicità, perché non avrei mai pensato di poter dare una forma definitiva o un “corpus” a questo dono così prezioso e divino! La mia simpatica collega di lavoro apprezzò molto le mie composizioni
poetiche e mi spinse a contattare uno stimato psicoterapeuta (tramite una lettera al direttore del Giornale di Brescia), cultore e autore dei più svariati poemi
che aveva raccolto nelle sue “pillole di felicità” e intitolato “Gocce di rugiada”.
Il suo giudizio fu positivo e scelse i brani più significativi con l’intento d’inserirli
nella raccolta citata di prossima edizione (quella del 2006).
Fui inoltre autrice di una conferenza a Torino il 7 maggio dello stesso anno
riguardante uno dei miei ultimi “interessi astrologici”: lo studio dei transiti dei
Nodi Lunari nella storia d’Italia, dal Risorgimento alle vicende politiche dei
giorni nostri. Riuscii anche a “costruire” un mio simpatico sito astrologico in
internet, con l’aiuto del nostro stimato collega professor Pinneri. “Dulcis in
fundo”, per chiudere in bellezza il mio precedente compleanno, decisi di compiere un viaggio nelle aree archeologiche della Campania, altra meravigliosa
regione del Sud Italia, proprio nei giorni della mia ultima Rivoluzione Solare
(2005).
Quest’ultima sembra, a mio modo di vedere, la logica conseguenza di un
anno veramente fantastico! Un vistoso Giove in 1a molto vicino all’Ascendente
(ma situato nella mia 3a radix), lascia presagire un “incremento ottimista” dell’esistenza e una certa “prolificità” della produzione astrologico-letteraria; Sole
in 9a dai Gemelli, trigono alla 5a: cultura e viaggi non solo come intimo godimento dell’anima, ma come ulteriore conferma di un importante e fecondo
periodo di iniziative personali, soprattutto in campo creativo, anche se l’ambiente circostante può essere di freno (Plutone in opposizione dalla 3a).
Inoltre Luna in 11a nel segno del Leone (praticamente in congiunzione all’Ascendente radix!), denota la grande importanza dell’amicizia, fonte di stima
e momenti veramente piacevoli; la sua opposizione a Nettuno dalla 5a, indica
finalmente un superamento di pericolosi “abbagli” o speranze idealistiche
troppo avventate (com’è tipica di tutti i segni d’Aria purtroppo)!
Una poderosa presenza di pianeti in 10a, suggella inoltre l’importanza di
quest’ultima Rivoluzione Solare, sia per quel che riguarda la propria attività lavorativa che occasioni positive di cambiamento, supportate da continuo impegno: un Mercurio svettante all’Mc insieme a Venere (significativo trigono tra
questa e Urano) e Saturno (con un altro trigono tra questo e Marte dalla cuspide della 7a).
Raccomando vivamente coloro che devono affrontare una difficile Rivoluzione Solare, di tentare almeno (per quanto possibile anche finanziariamente)
la chance del cambiamento di longitudine che permetta almeno una configurazione migliore, se non altro per la posizione delle Case e dell’Ascendente!
94
Casa
Argomento
Quinta
NOTE
1 In poco tempo, mi adeguai alla lingua e mentalità portoghesi, anche perchè i portoghesi amano gli italiani e preferiscono la nostra lingua a quella spagnola (il portoghese è
come l’italiano antico nei suoi vocaboli)!. Tra loro c’è il detto “l’italiano è un portoghese ben
vestito”! Scarsa considerazione invece per i francesi, tedeschi e inglesi. I portoghesi sono
molto riservati, gentili, discreti ed orgogliosi della loro storia e delle loro origini (gli antichi
Lusitani), soprattutto gli isolani sono deliziosi; amano i grandi spazi, che rappresentano la
libertà, come il Brasile (da loro conquistato dal navigatore Cabral nel 1501), poiché essi
stessi sono “isolati” ai bordi di una terra che confina con l’oceano. Madera che significa “legno” per l’abbondanza di alberi nell’isola (che favorisce un’alta e salutare ossigenazione), fu
invece scoperta nel 1419 dal navigatore Zarco. I portoghesi hanno il più alto tasso di analfabetizzazione in Europa, dovuto anche al fatto che, fino al 1974 (anno in cui fu deposto), il
dittatore Salazar impedì il progresso e la cultura, protraendo una situazione parecchio arretrata e pressoché patriarcale. Bassissima è la percentuale di delinquenza. La stessa isola
comunque, non è molto pubblicizzata tra gli italiani, ma lo è di più presso i nord-europei;
insomma è un’autentica località esclusiva. Bisogna inoltre notare che gli stipendi degli isolani sono i più bassi d’Europa perché rimanga tutto poco costoso e così incentivare il turismo; la si potrebbe definire una relativa “povertà dignitosa”: io stessa constatai che i prezzi
erano molto contenuti sia nei servizi che nei generi alimentari; ad esempio, pagai pochissimo nei ristoranti le insalate di frutta o le caratteristiche “sopas”, o zuppe di legumi e pesce
bollito con patate, che condiscono con salsa o maionese.
2 La stessa Funchal è particolare con le sue viuzze, negozi e ristorantini ricoperti di bellissime varietà colorate di fiori di ogni genere; formelle di “azulejos” o mattonelle blu, ornavano inoltre i quartieri e le vie.
3 Sono isolotti e massi di origine vulcanica o di tufo rosso, circondati da promontori a
strapiombo con accanto spiagge dalla sabbia nera; bisogna ricordare che l’isola ha un vulcano spento, non attivo e pericoloso come alle Azzorre (disastroso terremoto avvenuto nel
1997) o alle Canarie.
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CASA SESTA
Fabrizio Corrias
Dignità e debilità planetarie
essenziali
CASA PRIMA
Alessandro Angeletti
Brian
LaClaark
Rivoluzione Natale,
Il ciclo
uno
strumento
di Chirone
di lettura
per le Rivoluzioni Annuali
Alessandro Guzzi
I Ritorni Solari e l’Oroscopo
progresso
96
Argomento
Casa Sesta
Fabrizio Corrias
DIGNITÀ E DEBILITÀ
PLANETARIE ESSENZIALI
Della forza o debolezza planetaria
L.A. 142-603
Sono svariati i fattori che intervengono nella valutazione: oltre a posizione terrestre e celeste, la trigonocrazia, diurno o notturno, fasi, limiti, confini, Trono,
Facce, dodecatemoria, ecc. con una agile tabella riassuntiva per il calcolo
quantitativo della forza planetaria.
Ogni pianeta rappresenta una funzione della nostra personalità. Una funzione
fisiologica, psicologica e interiore. Si dice che c’è un tempo per nascere e un
tempo per morire; potremmo aggiungere che in realtà c’è un tempo per ogni
cosa. A poche persone verrebbe in mente di fare un bagno in mare a Gennaio,
come non è decisamente usuale organizzare un pranzo alle 4,30 del mattino.
Oltre a constatare che l’essere umano è un “animale” decisamente abitudinario dobbiamo ammettere che anche la vita manifesta un suo ordine e dei ritmi
ben precisi. Per questa ragione le stagioni, oltre ad essere una suddivisione
dell’anno, rappresentano simbolicamente le “tappe” della crescita dell’essere
umano. È secondo questa logica che possiamo affermare, ad esempio, che la
stagione ottimale per avere dei figli è situata tra i 20 e i 35 anni. Non che non
si possano avere figli prima di 20 anni o dopo i 35, ma che al di fuori di questo
intervallo vi sono delle generiche controindicazioni legate a immaturità o a fattori di rischio. Questo può essere in parte un luogo comune; è tuttavia innegabile che prima del menarca e dopo la menopausa avere figli per vie naturali è
impossibile. Possiamo perciò affermare che per ognuno di noi ci sono momenti favorevoli e momenti sfavorevoli per concretizzare le proprie aspettative. L’affermazione “perdere un treno” sottintende che non si sono colte delle
opportunità. In realtà tutto si può realizzare in qualsiasi momento, ma la quantità di energie necessarie per ottenere un risultato in un momento non consono
è sicuramente maggiore che in un momento favorevole.
Riportando alla nostra disciplina questo ragionamento possiamo dire che
un aspetto planetario opererà su un pianeta ora da amplificatore, ora da blocco; esalterà alcune sue caratteristiche a discapito di altre o ne permetterà
l’espressione nel modo più naturale. Allo stesso modo l’affinità tra un pianeta
e la porzione di eclittica che esso occupa ci permetterà di valutare l’efficienza
Casa Sesta
Argomento
97
della funzione rappresentata dal pianeta. Nel caso dell’aspetto parleremo di
“fattore accidentale”, nel caso della posizione di un pianeta sull’eclittica di
“fattore essenziale”.
È da queste osservazioni che, credo, si sono andate sviluppando le varie
teorie circa le “Dignità e Debilità” planetarie.
“Il termine Dignità comparve nel XIX secolo; secondo il buon vecchio dizionario
Gaffiot, la parola Dignitas da cui è tratto convoglia i seguenti significati:
❏ Esser degno, meritare, merito;
❏ Considerazione, stima, prestigio, dignità; particolare considerazione sociale,
rango, dignità nello Stato. Di qui, incarico pubblico, impiego, importanza;
❏ Sentimento di dignità, onorabilità;
❏ Per estensione, bellezza maestosa, nobile, imponente.
Dignitas implica una forma di potere o di influenza ed una grande capacità a
conservare il controllo delle circostanze” (Denis Labourè).
Il pianeta che risulta dignificato o debilitato vede perciò accresciuta o diminuita la propria forza; esprime meglio o prevalentemente i propri pregi o i propri difetti.
Le Dignità e le Debilità sono di due tipi: ESSENZIALI e ACCIDENTALI.
1) Dignità e debilità essenziali
Posizioni del pianeta in segni o tratti di eclittica specifici, che rafforzano o indeboliscono la sua natura, “ciò che è”, la sua Essenza. Per Essenza intendiamo ciò che è immobile o non soggetto alla mutazione, al Divenire; ciò che è
duraturo nel tempo. Riguarda lo Stato Celeste del pianeta, la sua posizione sull’eclittica. In particolare segnala l’affinità, la relazione “simpatetica”(che si accorda perfettamente alla natura ed al carattere di una cosa) tra il pianeta e l’arco di eclittica considerato. Tale relazione si stabilisce in forza delle qualità di
ogni pianeta (Primarie: Caldo-Secco; Secondarie: Freddo-Umido). Le Dignità
Essenziali che la tradizione tramanda, secondo Tolomeo, sono in ordine di importanza decrescente:
Domicilio, Esaltazione, Triplicità, Termine e Fase (orientalità rispetto al Sole per i pianeti superiori e occidentalità per gli inferiori);
Altri autori aggiungono anche il Decano, il Trono e la Mutua Ricezione.
Le Debilità Essenziali tolemaiche sono invece: Esilio e Caduta. Altri autori aggiungono ad esse la Via Combusta.
Le Dignità e Debilità Essenziali indicano che l’aiuto o l’ostacolo all’azione
equilibrata del pianeta provengono dalla sua stessa essenza.
2) Dignità e debilità accidentali
Accidentale significa “non Essenziale”, quindi tutte le condizioni di un pianeta
che non riguardano il suo rapporto con la natura del grado di eclittica da esso
occupato, il suo stato celeste, sono da considerarsi accidentali. Accidentale significa “ciò che accade fortuitamente”. Consideriamo questa frase:
98
Argomento
Casa Sesta
● Accade =“Accadere” è un sinonimo di “Divenire”, quindi indica ciò che è
in continuo cambiamento.
● Fortuitamente = Soggiacente al “fato” (legge governata dalla Provvidenza
e dalla Necessità). Si consideri che la Fortuna era la divinità addetta alla
giustizia retributiva; ben diversa dalla irrazionale distributrice di superenalotti cui siamo soliti dar credito ai nostri tempi.
La Dignità e Debilità Accidentale riguarda la valutazione della “efficienza”
del pianeta, derivante dal suo Stato Terrestre o per la qualità e/o quantità degli
aspetti che si formano con gli altri pianeti. Esempio: Posizione del pianeta sui
cardini (ASC, DS, MC, IC), posizione nella Casa, pianeta con aspetti armonici
con pianeti affini, moto diretto, moto superiore alla velocità media, pianeta in
levata eliaca, ecc. Debilità Accidentali sono: Posizione dei pianeti in case incongiunte, molti aspetti dissonanti con pianeti non affini, moto retrogrado,
moto inferiore alla velocità media, Combustione e Occultamento (eclissi), ecc.
Le Dignità e Debilità Accidentali indicano spesso qualcosa che aiuta o ostacola, ma che proviene da contingenze estranee al pianeta stesso. Il termine “accidentale” richiama il senso della casualità, o meglio della fortuità; la forza o
debolezza del pianeta è legata alla sua condizione in quel “particolare” Tema
Natale (stato terrestre).
Secondo la filosofia Aristotelica “accidentale” designa una caratteristica di
un pianeta che, presente o meno, non modifica di fatto la sua essenza. Le Dignità/Debilità accidentali indicano aiuti o difficoltà che provengono dall’esterno. Questo “esterno” può essere identificato in un’altra funzione planetaria in
aspetto con la prima (es: Marte Trigono Giove ? La volontà è sorretta, favorita,
dall’ottimismo), o col significato di “qualcuno che aiuta” il proprietario del Tema Natale (es: Marte Trigono Giove ? Nel realizzare ciò che vuole è aiutato da
persone importanti, magari uno zio = Giove). In questo caso la volontà realizza
in quanto sostenuta da un elemento esterno, lo zio, rappresentato e significato
da Giove.
Vi è poi una forma di Neutralità Essenziale che è lo stato di Peregrinità. Un
pianeta è peregrino quando non presenta una qualsiasi delle Dignità o Debilità
Essenziali. Considerando tutte le forme di Dignità e Debilità Essenziale vedremo che la condizione di Peregrinità non si verifica con facilità. Alcuni autori
definiscono lo stato di Peregrinità come una forma di debolezza, in quanto il
pianeta si troverebbe in un luogo a lui non familiare. Per quanto mi riguarda il
concetto di neutralità mi lascia sempre un po’ dubbioso; ne è esempio il cosiddetto Neutrale per eccellenza Mercurio che, in pratica, diventa benefico o malefico a seconda delle Dignità e Debilità Essenziali ed Accidentali che presenta
in un tema. La mia convinzione è che nella sua Essenza Mercurio sia Neutrale,
ma per effetto delle variabili Accidentali non lo sia mai, divenendo ora Benefico ora Malefico.
Introdurremo, più in là, ed analizzeremo il concetto di Amicizia ed Inimicizia planetaria.
Prima di affrontare nel dettaglio le varie Dignità e Debilità Essenziali potremmo a mo’ di esempio affermare che un pianeta in debilità essenziale ma
Casa Sesta
Argomento
99
in dignità accidentale è un pianeta che ha difficoltà ad esprimere le sue caratteristiche ma che ha efficacia operativa, grazie ad un aiuto esterno.
Prima di analizzare, nello specifico, i vari tipi di Dignità e Debilità dobbiamo fare chiarezza (almeno provarci) circa un altro punto fondamentale legato
alla valutazione della simpateticità tra pianeti e segni: le qualità dei pianeti o
natura elementale. Le qualità di ogni pianeta intervengono in modo decisivo
nello stabilire l’affinità con i segni e tra i pianeti stessi (amicizia planetaria).
Qualità dei pianeti
I Malefici, nuocendo alla quantità della vita ed alla salute (secondo Al-Biruni) sono:
– Marte ➛ Caldo e soprattutto secco al più alto grado;
– Saturno ➛ Freddo e secco al più alto grado.
I Benefici, favorendo la quantità di vita e la salute sono:
– Venere ➛ Moderatamente fredda e soprattutto umida;
– Giove ➛ Moderatamente caldo e umido.
I Luminari:
– Sole ➛ Caldo e secco, con predominanza del calore. Viene detto malefico
se vicino e benefico se lontano;
– Luna ➛ Fredda e umida, talora moderata, mutevole. Benefica e malefica.
Il Neutrale:
– Mercurio ➛ Moderatamente freddo e secco, il secco prevale. Assume la
qualità dell’astro cui si unisce. È per questo considerato Convertibile.
Vediamo ora le varie Dignità e Debilità Essenziali.
Domicilio = È la più importante delle Dignità Essenziali. Domus per i latini
indica la casa, l’abitazione, il luogo che ci appartiene e che conserva le cose a
noi più care. È il porto sicuro, dove possiamo essere tranquillamente noi stessi
senza dover render conto a nessuno (almeno così dovrebbe essere!). È una
casa ideale; dobbiamo immaginarla come il luogo della spontaneità, dove il
pianeta manifesta le sue caratteristiche nel modo più libero (non ha dispositore se non se stesso) e perciò armonico.
Ogni pianeta, ad eccezione dei Luminari, ha due domicili. I domicili saranno sempre uno in segno maschile, estroverso ed uno in segno femminile, introverso. Il domicilio primario, ove il pianeta esprime il massimo delle sue
qualità e della forza, detto perciò Domicilio Preferito (o Posto preferito o naturale), è quello più consono al suo temperamento ed al suo genere. Venere,
pianeta femminile, vede il suo domicilio preferito in Toro, segno femminile.
È interessante la spiegazione dei Domicili data da Tolomeo nel Tetrabiblos.
In sostanza egli afferma che i domicili dei Luminari sono stati posti nei luoghi
più alti dell’eclittica e più vicini allo zenith, ove il Sole manifesta il periodo più
caldo dell’anno. Inoltre i domicili dei due Luminari suddividono lo zodiaco in
due emisferi, dal Leone al Capricorno (nel verso antiorario) solare e dal Cancro all’Acquario (in senso orario) lunare. Saturno, che secondo il sistema tolemaico aveva assegnata la sfera più lontana, essendo il “freddo” e il “nemico
100
Argomento
Casa Sesta
del calore”, aveva avuto come domicili i segni opposti a quelli dei Luminari
(Acquario e Capricorno). E l’opposizione è l’aspetto dissonante principale. Saturno è considerato il Malefico maggiore. La Luce è sinonimo di Bene. È interessante notare che Benefici e Malefici siano stati eletti dei pianeti e non siano
mai stati considerati tali i Luminari. Sia il Sole che la Luna hanno mantenuto
un ruolo super partes rispetto a questa suddivisione, o comunque una variabilità che li rende difficilmente catalogabili.
I segni contigui a quelli saturnini sono i segni di domicilio di Giove (Sagittario e Pesci). L’aspetto che si forma da questi segni al Luminare del loro emisfero è di trigono, aspetto armonico principale. Ad un aspetto armonico (quello più forte) è stato associato il domicilio di Giove, il Benefico Maggiore.
Continuando la marcia di avvicinamento ai Luminari, anche in senso astronomico, dopo i segni gioviani troviamo i segni di domicilio di Marte (Ariete e
Scorpione). Come per gli altri pianeti anche i domicili marziali intrattengono
con il relativo domicilio del Luminare dell’emisfero un aspetto; in questo caso
si tratta della quadratura, aspetto dissonante. Marte è considerato il Malefico
Minore.
Con il Toro e la Bilancia incontriamo i segni di domicilio di Venere. In questo caso l’aspetto che si forma è il sestile, aspetto armonico secondario. Venere è il Benefico Minore.
Gemelli e Vergine sono i segni di domicilio di Mercurio, il pianeta più vicino
al Sole. L’aspetto di 30° o Semisestile è considerato un aspetto incongiunto,
sono segni contigui che la tradizione definisce “estranei o contraddicentesi”.
L’aspetto incongiunto non viene praticamente considerato un aspetto dalla
tradizione. I segni contigui non hanno familiarità tra di loro, sono come degli
estranei. Mercurio è considerato infatti Neutro. Una specie di cuscinetto tra i
luminari e gli astri Benefici e Malefici.
Tutte queste considerazioni mettono in evidenza come, avvicinandosi ai
Luminari, perda forza la polarità Bene-Male, fino a giungere all’elemento amorale mercuriano. D’altronde la Verità, rappresentata dal Sole, mal si adatta
ad un dualismo così smaccatamente manicheo.
Un ulteriore chiarimento va fatto per i doppi domicili, riguardante la definizione di diurno e notturno. Parlare di Sole e Luna significa parlare del giorno e
della notte, ma per gli altri pianeti la definizione di domicilio diurno e notturno
non è così automatica. Basterà ricordare l’alternanza zodiacale dei segni maschili, diurni, e femminili, notturni, per capire che un domicilio in segno maschile è diurno ed un domicilio in segno femminile è notturno. Il pianeta in domicilio diurno tende ad esprimersi prevalentemente in modo estroverso, nel
domicilio notturno in modo più intimo ed introverso. Il pianeta si esprimerà
meglio nel domicilio affine al suo genere. Lo schema dei domicili sullo zodiaco, rispetto alla linea 0° Leone - 0° Acquario, oltre ad essere speculare, rappresenta la sequenza astronomica a partire dal - o fino al - Sole. Per quanto riguarda la Luna essa è sicuramente considerata l’alter ego del Sole.
Ecco alcuni aforismi legati a questa dignità:
– Alcabitius: un pianeta con questa dignità manifesta “libertà e autorità”;
Casa Sesta
Argomento
101
–
Un autore arabo afferma: “è come un uomo in casa propria, libero delle
proprie azioni, e padrone di fronte ai visitatori”.
Per ultimo diremo che un pianeta, ovunque si trovi, continua ad amministrare e governare le questioni relative ai propri domicili, come un padrone di
casa che in viaggio continua ad essere responsabile della propria casa e continua ad impartire ordini a mezzo posta, telefono o e-mail. Per queste ragioni tale pianeta è definito Governatore o Maestro o Signore del Segno.
Nel caso siano poi presenti pianeti o cuspidi di settori nel proprio domicilio
il pianeta assume il ruolo di Dispositore. Per l’elenco dei domicili da noi adottato vedasi lo schema a pagina 21.
Esilio = Detto anche Detrimento. È la Debilità Essenziale controparte del
Domicilio. Per il principio della Dualità ciò che in una parte dello Zodiaco è significato, è debilitato nel luogo opposto. Così i pianeti trovano nei segni opposti a quelli di domicilio i loro segni di Esilio. Se nel domicilio il pianeta si trovava in casa propria, in esilio si trova nella condizione di esule in terra straniera,
non conosce la lingua, non conosce la cultura del posto, è spaesato, sradicato
e sottomesso al Governatore del segno. È necessario capire che queste considerazioni non si riferiscono alla “bontà” o “maleficità” del pianeta nel contesto
globale del Tema Natale considerato, ma alla possibilità che la funzione rappresentata dal pianeta si esprima secondo le sue caratteristiche standard. Così
come il Domicilio è il luogo ove il pianeta riceve maggior potenza così nell’Esilio il pianeta riceve maggior debilità. Nelle posizioni di Debilità i pianeti
tendono a manifestare i loro difetti, il lato peggiore. Per l’elenco degli esili da
noi adottato vedasi lo schema a pagina 21. Ecco alcuni aforismi a proposito
dell’Esilio:
– W.Lilly: Un pianeta in esilio è simile ad una persona scacciata dalle sue proprietà, senza speranza di recuperarle.
Esaltazione = È la seconda forma di Dignità Essenziale, seconda anche
per efficacia e forza. Un pianeta nel suo segno di esaltazione viene raffigurato
come:
– “un invitato di alto rango, un personaggio importante i cui desideri vengono esauditi dal padrone di casa”; qualche volta può essere un po’ capriccioso, esasperare alcune sue caratteristiche.
– Altri autori lo definiscono come “un re sul trono, un sovrano assoluto” oppure “una persona di condizione altera, arrogante”. Tuttavia è pur sempre
un ospite in casa d’altri (questo ad eccezione di Mercurio, che ha Domicilio
ed Esaltazione nello stesso segno, la Vergine).
Mentre per la distribuzione dei domicili sullo zodiaco è abbastanza facile individuare una qualche logica geometrica, per le esaltazioni non ho mai trovato
una spiegazione globale che mi abbia convinto totalmente; ma può trattarsi
solo di un mio limite. A titolo di curiosità riporto lo schema che ho trovato sul
libro di Dom Neroman (astrologo francese del ‘900) “Traitè d’Astrologie Rationnelle” (Fig. 1).
102
Argomento
Casa Sesta
È uno schema sicuramente interessante, che ingloba le posizioni di Esaltazione tramandate dalla tradizione; l’unico neo è che con questo sistema Mercurio risulterebbe esaltato in Sagittario, luogo del suo Esilio. Tuttavia Mercurio,
per quanto riguarda il Domicilio e l’Esaltazione, ci ha già mostrato una certa
attitudine all’originalità. Certo è però che nel caso di Domicilio ed Esaltazione
siamo in presenza di due Dignità, nell’altro caso occorre una certa buona dose
di contorsionismo mentale per far coabitare in uno stesso segno l’esaltazione e
l’esilio.
Altra versione delle esaltazioni è quella sposata da Lisa Morpurgo (Fig. 2).
Va detto poi che ci è stato tramandato, per ogni pianeta, un grado di massima esaltazione:
Q = 19° A
T = 27° L
W = 19° G
R = 3° B
U = 28° J
< = 3°C
S = 15° F
V = 15° D
Casa Sesta
Argomento
103
Anche su questi dati i pareri dei vari autori non sono uniformi. C’è che dice
che l’esaltazione massima si ha dall’inizio del segno fino ai gradi sopra elencati. Chi dice che il grado di massima esaltazione ha un’orbita di tolleranza e chi
non prende assolutamente in considerazione i gradi di massima esaltazione.
Come riportato da Al-Biruni l’elenco di cui sopra è la versione accreditata dai
Persiani e dai Greci. Il grado indicato va inteso come l’intervallo tra due gradi.
Prendiamo come esempio il grado di massima esaltazione della Luna: il terzo
grado del Toro. Questo significa che la Luna sarà situata nel suo grado di massima esaltazione se la sua posizione in longitudine sarà compresa tra i
2°00’00” e i 2°59’59”, ovvero il terzo grado del Toro.
Caduta = La Caduta è la Debilità Essenziale collegata all’Esaltazione. I pianeti sono in Caduta nei segni opposti a quelli ove sono Esaltati. La Caduta determina l’effetto opposto dell’Esaltazione, determinando un’umiliazione del
pianeta. È come una persona, una volta importante, che ora è caduta in di-
104
Argomento
Casa Sesta
sgrazia. È come un individuo che venga umiliato e beffeggiato dal padrone di
casa (il pianeta in Domicilio).
Autore arabo:”un pianeta in caduta è come un uomo umiliato, privo di influenza, sottomesso al signore della sua residenza”.
Per l’elenco delle cadute da noi adottato vedasi lo schema a pagina 21.
Triplicità o Trigonocrazia = Nel tentativo di valutare la forza/debolezza e
l’armonia/dissonanza di un pianeta la tradizione tramanda altre Dignità Essenziali. Tra queste vi è appunto la Triplicità o Trigonocrazia. Questa Dignità Essenziale compare nell’elenco fornitoci da Tolomeo nel Tetrabiblos, ma l’autore
non la lega agli Elementi, essendo questa una classificazione più tarda, ma ai
Trigoni (Ariete, Leone, Sagittario, ecc.). Trigonocrazia significa infatti “potere,
potenza del trigono o triangolo”.
Ad ogni triplicità elementale (Fuoco, Terra, Aria, Acqua) sono considerati
in dignità due pianeti, uno per la nascita diurna e l’altro per quella notturna:
Alcuni autori aggiungono ai due pianeti un terzo, detto “partecipante”avente validità sia per le nascite diurne che per quelle notturne.
Ai pianeti della triplicità di Fuoco si aggiungerebbe Saturno.
Ai pianeti della triplicità di Terra si aggiungerebbe Marte.
Ai pianeti della triplicità di Aria si aggiungerebbe Giove.
Ai pianeti della triplicità di Acqua si aggiungerebbe la Luna.
elemento
nascita diurna
nascita notturna
Fuoco
q
v
Terra
t
r
Aria
w
s
Acqua
t
u
Perché in una nascita notturna un pianeta sia dignificato per Triplicità dovrà essere situato nella triplicità elementale indicata sulla colonna “nascita
notturna” (Tabella sopra). Giove dovrà essere situato in un Segno di Fuoco, la
Luna in un segno di Terra, Mercurio in un segno d’Aria e Marte in un segno
d’Acqua. Per amor di precisione va detto che una nascita con il Sole a 5° circa
sotto l’orizzonte, a causa dell’illuminazione crepuscolare, che limita la visibilità
delle stelle, è da considerarsi una nascita diurna. Questa è una valutazione approssimativa; in realtà questa distanza dovrebbe essere misurata in gradi di altezza negativa dall’orizzonte e non tramite la longitudine.
Un altro sistema di Trigonocrazia lega ogni pianeta a uno, due o tre segni
zodiacali, in genere segni dello stesso elemento del domicilio. Questi segni saranno considerati segni di trigonocrazia purchè non siano già segni di esaltazione, esilio o caduta del pianeta stesso.
Casa Sesta
Argomento
Il Sole
La Luna
Mercurio
Venere
Marte
Giove
Saturno
105
è in Trigonocrazia in
è in Trigonocrazia in
è in Trigonocrazia in
è in Trigonocrazia in
è in Trigonocrazia in
è in Trigonocrazia in
è in Trigonocrazia in
Sagittario
Pesci.
Bilancia ed Acquario.
Capricorno.
Leone e Sagittario
Ariete e Leone
Toro, Vergine e Gemelli
L’effetto di un pianeta dignificato per Triplicità viene così descritto dai vari autori:
– W. Lilly: un uomo “modestamente dotato di beni e di fortuna in questo
mondo”;
– Ibn Ezra: un uomo nella casa dei suoi vicini, non è a casa sua né riceve particolare rispetto, pur trovandosi in una posizione confortevole;
Per l’elenco delle triplicità da noi adottato vedasi lo schema a pagina 119.
Termine o Confine = Termine significa frontiera o limite. A seguito delle ricerche su questo argomento ho trovato riferimento a cinque tipi di Termini.
Due sistemi di attribuzione dei termini derivano dalla Mesopotamia e dall’Egitto. Tolomeo, a sua volta, li sintetizzò in un altro elenco, che teneva conto di
quante dignità presenta ogni pianeta (domicili, esaltazioni e triplicità)in un segno. Questo elenco venne poi adottato dai suoi successori. Gli ultimi due sono
uno indiano e un altro attribuito da Vettio Valente a Ermete Trismegisto, nel
quale compaiono attribuzioni dei termini anche ai Luminari.
Ogni segno zodiacale è suddiviso in 5 Termini di ampiezza diversa, dominati dai cinque pianeti (Luminari esclusi, in quanto considerati Signori di tutti i
tempi). Parere di molti autori è che l’ordine di assegnazione appare a volte
macchinoso ed in alcuni casi di una discutibile logicità. In tutti i segni zodiacali, tranne che in Acquario, avviene che uno dei 5 pianeti si trovi in debilità per
esilio o caduta, ma che abbia un Termine in cui riceve dignità. In quel caso
potremmo dire che in quel termine la sua posizione non è poi così cattiva.
L’effetto di un pianeta nel proprio Termine viene così descritto dai vari autori:
– W. Lilly analizzava il governatore della I casa in quale Termine si trovasse
per avere informazioni circa le caratteristiche fisiche del soggetto;
– D. Labourè: “È come qualcuno che affitta una villa all’estero. Il paese non
gli è del tutto famigliare. Tuttavia risiede in un ambiente ristretto che gli dà
sicurezza”;
– Secondo alcune Scuole di Astrologia (“Classica”) il Confine ha molta forza,
ma l’effetto è limitato nel tempo o riguarda mutamenti brevi.
Ecco di seguito gli elenchi dei Termini più usati, secondo le diverse tradizioni.
Termini Caldei o Mesopotamici
La sequenza dei pianeti è: Giove, Venere, Saturno, Mercurio, Marte. Le
Quadruplicità hanno la stessa sequenza. Il Fuoco inizia con Giove, la Terra con
106
Argomento
Casa Sesta
Venere, l’Aria con Saturno di giorno e Mercurio di notte, l’Acqua con Marte. I
termini hanno un’estensione di 8° il primo, 7° il secondo, 6° il terzo, 5° il quarto, 4° il quinto. Questo sistema non ha avuto molta fortuna.
Elemento
Dal grado
Al grado
Pianeta
FUOCO
00°00’00”
07°59’59”
v
08°00’00”
14°59’59”
t
15°00’00”
20°59’59”
w
21°00’00”
25°59’59”
s
26°00’00”
29°59’59”
u
00°00’00”
07°59’59”
t
08°00’00”
14°59’59”
w
15°00’00”
20°59’59”
s
21°00’00”
25°59’59”
u
26°00’00”
29°59’59”
v
00°00’00”
07°59’59”
w
08°00’00”
14°59’59”
s
15°00’00”
20°59’59”
u
21°00’00”
25°59’59”
v
26°00’00”
29°59’59”
t
00°00’00”
07°59’59”
u
08°00’00”
14°59’59”
v
15°00’00”
20°59’59”
t
21°00’00”
25°59’59”
w
26°00’00”
29°59’59”
s
TERRA
ARIA
ACQUA
Termini Egizi
Insieme a quello tolemaico è quello che ha avuto più fortuna. La logica per
l’assegnazione dei termini ai pianeti non è lineare. Prende come riferimento i
domicili ma poi inserisce parametri diversi di difficile comprensione. Essendo
stato sponsorizzato da astrologi come Vettio Valente (II sec. D.C.) e Firmico
Materno (IV sec. D. C.) si è col tempo imposto sugli altri metodi.
Casa Sesta
Argomento
107
Segno
Dal grado
Al grado
Pianeta
A
00°00’00”
05°59’59”
v
Riuscita sociale, amministrazione
06°00’00”
11°59’59’’
t
Amore, simpatia, generosità, voluttà
12°00’00’’
19°59’59’’
s
Operosità, arte, polemica, incostanza
20°00’00’’
24°59’59’’
u
Vita movimentata, lotte, impulsività
25°00’00’’
29°59’59’’
w
Ponderazione, intellettualità, invidia
00°00’00”
07°59’59’’
t
Equilibrio, amore, arte, sessualità
08°00’00’’
13°59’59’’
s
Perspicacia, finanza, commercio, gelosia
14°00’00’’
21°59’59’’
v
Spirito di giustizia, fortuna
22°00’00’’
26°59’59’’
w
Prudenza, economicità, lentezza
27°00’00’’
29°59’59’’
u
Accessi ed eccessi, ostinazione, sensualità
00°00’00”
05°59’59 »
s
Perspicacia, astuzia, ingegnosità, scienze
06°00’00’’
11°59’59’’
v
Scienza, commercio, benefici
12°00’00’’
16°59’59’’
t
Creatività, bontà, raffinatezza
17°00’00’’
23°59’59’’
u
Polemica, incostanza, ingegnosità, incidenti
24°00’00’’
29°59’59’’
w
Sottigliezza, intellettualità, ingegno
00°00’00”
06°59’59’’
u
Agitazione, bizzosità, dispute familiari
07°00’00’’
12°59’59’’
t
Voluttà, sensualità, tenerezza, vulnerabilità
13°00’00’’
18°59’59’’
s
Intuitività, commercio, conservatorismo
19°00’00’’
25°59’59’’
v
Intuizione, amore filiale, regalità
26°00’00’’
29°59’59’’
w
Difficoltà, frustrazioni, austerità
00°00’00”
05°59’59’’
v
Magnanimità, comando, successo sociale
06°00’00’’
10°59’59’’
t
Voluttà, entusiasmo, sincerità, generosità
11°00’00’’
17°59’59’’
w
Ambizione, astuzia, politica, gradi sterili
18°00’00’’
23°59’59’’
s
Insegnamento, organizzazione, indipendenza
24°00’00’’
29°59’59’’
u
Noie legali, rischi, orgoglio
00°00’00”
06°59’59’’
s
Sapienza, spirito critico
07°00’00’’
16°59’59’’
t
Arte, teatro, medicina, intralci nelle unioni
17°00’00’’
20°59’59’’
v
Metodo, ordine, scienza
21°00’00’’
27°59’59’’
u
Critica, strategia, ingegnosità
28°00’00’’
29°59’59’’
w
Ansietà, pericoli, contrarietà, matematica
B
C
D
E
F
Significato
108
Argomento
Casa Sesta
Segno
Dal grado
Al grado
Pianeta
G
00°00’00”
05°59’59’’
w
Selettività, giustizia, processi, perdite
06°59’59’’
13°59’59’’
s
Arte, magistratura, politica, erudizione
14°00’00’’
20°59’59’’
v
Are, eredità, noie legali
21°00’00’’
27°59’59’’
t
Senso estetico e artistico, vanità, voluttà
28°00’00’’
29°59’59’’
u
Giustizia, conflitti, ardore, gradi militari
00°00’00”
06°59’59’’
u
Energia, violenza, ribellioni, volubilità
07°00’00’’
10°59’59’’
t
Fascino, seduzione, magnetismo, ricchezza
11°00’00’’
18°59’59’’
s
Polemica, maliziosità, spirito battagliero
19°00’00’’
23°59’59’’
v
Inventiva, fortuna, comando, occultismo
24°00’00’’
29°59’59’’
w
Egoismo, forza, polemica, gradi punitivi
00°00’00”
11°59’59’’
v
Giustizia, comando, indipendenza, efficacia
12°00’00’’
16°59’59’’
t
Fortuna, felicità, religione, filosofia, gradi nobili
17°00’00’’
20°59’59’’
s
Scienza, ricerca, viaggi, religione
21°00’00’’
25°59’59’’
w
Moralismo, fortuna tardiva, gradi sterili
26°00’00’’
29°59’59’’
u
Dispute, noie legali, tracotanza, esilio
00°00’00”
06°59’59’’
s
Fatalità, inganni, ambizione, gradi oscuri
07°00’00’’
13°59’59’’
v
Senso economico, ascesa lenta, vicissitudini
14°00’00’’
21°59’59’’
t
Fatalità, unioni sfortunate o tardive
22°00’00’’
25°59’59’’
w
Determinazione, rigidità, solitudine
26°00’00’’
29°59’59’’
u
Litigiosità, superbia, arrivismo
00°00’00”
06°59’59’’
s
Intuitività, comando, ricchezza
07°00’00’’
12°59’59’’
t
Fortuna, indipendenza, opportunismo
13°00’00’’
19°59’59’’
v
Prosperità, successi alterni, puntigliosità
20°00’00’’
24°59’59’’
u
Scienza, accuse, gradi nocivi
25°00’00’’
29°59’59’’
w
Erudizione, tradimenti, gradi sterili
00°00’00”
11°59’59’’
t
Sensualità, piaceri, invidia
12°00’00’’
15°59’59’’
v
Intuizione, scienza, filosofia
16°00’00’’
18°59’59’’
s
Sensitività, arte, religione, carità
19°00’00’’
27°59’59’’
u
Suscettibilità, tradimenti, collere
28°00’00’’
29°59’59’’
w
Sacrifici, spirito umanitario, sopportazione
H
I
J
K
L
Significato
Casa Sesta
Argomento
109
Termini Tolemaici
Tolomeo afferma, nel Tetrabiblos, di aver trovato questo sistema di suddivisione il Termini in un libro antico non ben identificato. Questo sistema fa riferimento alle esaltazioni, ai domicili ed ai trigoni. A tal riguardo è interessante
l’articolo “L’ordinamento tolemaico dei confini” di G. Bezza e M. Fumagalli
(www.cieloeterra.it): “Un anonimo commentatore greco identifica i principi formatori della sequenza dei confini in due elementi fondamentali:
1) Ordinamento : L’ordinamento dei confini viene attribuito prendendo in esame i diritti o dignità che i pianeti hanno in ciascun segno e nei due seguenti (trizodia). Trizodia richiama il concetto dei tre mesi componenti una stagione;
2) Ampiezza : A ciascun pianeta viene attribuita un’ampiezza media, che viene poi aumentata o diminuita nei diversi segni. Ai benefici 7 gradi, a Mercurio 6 gradi, ai malefici 5 gradi.”
Anche questo sistema ha numerosi adepti e dire quale di questi sia il più
attendibile è problema di non facile risoluzione. È certo che il maggior utilizzo
di un metodo può evidenziarne i pregi e i difetti ma a tutt’oggi, che io sappia,
non si sono effettuate ricerche sistematiche per dire una parola definitiva in
questo senso.
Segno
Dal grado
Al grado
Pianeta
Segno
Dal grado
Al grado
Pianeta
A
00°00’00“
05°59’59“
V
D
00°00’00”
05°59’59”
U
06°00’00”
13°59’59”
T
06°00’00”
12°59’59”
V
14°00’00”
20°59’59”
S
13°00’00”
19°59’59”
S
21°00’00”
25°59’59”
U
20°00’00”
26°59’59”
T
26°00’00”
29°59’59”
W
27°00’00”
29°59’59”
W
00°00’00”
07°59’59”
T
00°00’00”
05°59’59”
W
08°00’00”
14°59’59”
S
06°00’00”
12°59’59”
S
15°00’00”
21°59’59”
V
13°00’00”
18°59’59”
T
22°00’00”
25°59’59”
W
19°00’00”
24°59’59”
V
26°00’00”
29°59’59”
U
25°00’00”
29°59’59”
U
00°00’00“
06°59’59”
S
00°00’00”
06°59’59”
S
07°00’00”
12°59’59”
V
07°00’00”
12°59’59”
T
13°00’00”
19°59’59”
T
13°00’00”
17°59’59”
V
20°00’00”
25°59’59”
U
18°00’00”
23°59’59”
W
26°00’00”
29°59’59”
W
24°00’00”
29°59’59”
U
B
C
E
F
110
Argomento
Casa Sesta
Segno
Dal grado
Al grado
Pianeta
Segno
Dal grado
Al grado
Pianeta
G
00°00’00”
05°59’59”
W
J
00°00’00”
05°59’59”
T
06°00’00”
10°59’59”
T
06°00’00”
11°59’59”
S
11°00’00”
18°59’59”
V
12°00’00”
18°59’59”
V
19°00’00”
23°59’59”
S
19°00’00”
24°59’59”
U
24°00’00”
29°59’59”
U
25°00’00”
29°59’59”
W
00°00’00”
05°59’59”
U
00°00’00”
05°59’59”
W
06°00’00”
13°59’59”
V
06°00’00”
11°59’59”
S
14°00’00”
20°59’59”
T
12°00’00”
19°59’59”
T
21°00’00”
26°59’59”
S
20°00’00”
24°59’59”
V
27°00’00”
29°59’59”
W
25°00’00”
29°59’59”
U
00°00’00”
07°59’59”
V
00°00’00”
07°59’59”
T
08°00’00”
13°59’59”
T
08°00’00”
13°59’59”
V
14°00’00”
18°59’59”
S
14°00’00”
19°59’59”
S
19°00’00”
24°59’59”
W
20°00’00”
25°59’59”
U
25°00’00”
29°59’59”
U
26°00’00”
29°59’59”
W
H
I
K
L
Questa versione è quella relativa alle edizioni Boll-Boer e di Hubner. In
questa troviamo 82 gradi dominati da Venere, 79 da Giove, 76 da Mercurio,
66 da Marte e 57 da Saturno.
Per l’elenco dei confini da noi adottato vedasi lo schema a pagina 116.
Fase = È considerata da Tolomeo come una delle Dignità Essenziali. Un
pianeta superiore (Marte, Giove e Saturno) ha dignità per fase quando sorge
prima del Sole; un pianeta inferiore (Mercurio e Venere) ha dignità per fase
quando sorge dopo il Sole. I pianeti in questa posizione tendono a crescere in
luminosità.
Decano = Delle dignità essenziali considerate viene definita la più debole. Il
termine “Decano” trova la sua origine nel termine deca = dieci; rappresenta
infatti la suddivisione dei 360 gradi dell’eclittica in 36 partizioni di 10 gradi
l’una. Nell’antico Egitto per decani si intendessero delle stelle o gruppi di esse
che con il loro sorgere segnalavano l’ora. I Decani erano legati a divinità ed
erano considerati “fortunati” o “sfortunati”; osservando il Decano che sorgeva,
in concomitanza di una nascita, si pronosticava una buona o cattiva esistenza.
Casa Sesta
Argomento
111
Il Decano che si osservava per ultimo, prima del sorgere del Sole, governava la settimana egizia, che guarda caso era composta di dieci giorni. E
mentre durante la fase diurna la misura del tempo veniva fatta con clessidre e
quadranti, durante la notte erano i decani a scandire ore di 40 minuti. I Decani
Egizi non risiedevano, almeno in un primo momento, sull’eclittica. Come ben
sappiamo non è possibile misurare il tempo attraverso il sorgere dei gradi
eclittici a causa dell’inclinazione dell’eclittica rispetto all’equatore celeste. La
relazione spazio-temporale 1°=4 minuti è valida solo se misurata sull’equatore
celeste o sui circoli ad esso paralleli. Il tempo di ascensione dei gradi eclittici è
variabile.
Fu dopo Alessandro che i Decani divennero parte integrante dello zodiaco
babilonese, diventando delle suddivisioni dei segni zodiacali. È nel periodo
greco che i decani vengono trasferiti sull’eclittica. Agli inizi dell’Astrologia greca i Decani venivano ulteriormente divisi in tre parti (nove per ogni segno)
ognuno dei quali era chiamato leitourgoi (ministro o strumento) o munifices (
ufficiale di servizio). La divinità decanale aveva perciò a sua disposizione questi spiriti sottoposti per operare nel mondo.
Nei testi classici venivano considerati indispensabili, insieme alle stelle fisse ed alle costellazioni, per la predizione di eventi sociali, ma venivano anche
associati a parti del corpo, dando così importanti informazioni circa la salute.
Dei Decani vi sono più versioni, ma quella che raccoglie maggiori consensi
è quella che accomuna la tradizione occidentale e quella indiana. Nell’Astrologia Vedica la suddivisione di ogni segno in tre parti è denominata Drekkana.
Fu Firmico Materno (III sec. D.C.) nel suo Matheosis (Gli otto libri della Conoscenza o dell’Astrologia) a parlare in modo circostanziato dei decani (o Volti)
ed a darne una sua versione (appresso riportata). Il termine Volto era dovuto
alla tradizione antica che assegnava ad ogni Decano una divinità, per l’appunto rappresentata da un’immagine (volto = aspetto). L’altra versione dei Decani
è quella che ci è giunta attraverso Marco Manilio (I sec. A. C.). L’inizio dell’utilizzo astrologico dei Decani è comunque databile intorno al primo secolo dopo
Cristo.
Sull’importanza attribuita a questo tipo di Dignità essenziale i pareri sono
tutt’altro che uniformi:
– Firmico Materno: “Un pianeta che occupa il suo Decano è come se si trovasse nel proprio domicilio”;
– Ibn Ezra: “Un pianeta nel suo Decano è come un uomo rivestito con i suoi
ornamenti e le sue belle vesti”.
– W.Lilly: “Un pianeta con poca o nulla dignità, ma che occupi il suo Decano
o faccia (alcune volte il Decano viene così chiamato, anche se quando troviamo tale definizione non sempre si intende il Decano), è come un uomo
pronto a esser messo fuori, e che ha grande difficoltà a conservare il proprio
credito e la propria reputazione.”
I criteri di attribuzione dei domini sui decani sono vari, ma quelli principali
sono due:
112
Argomento
Casa Sesta
1) Legata alla velocità del pianeta, dal più lento al più veloce: La sequenza
sarà perciò: Saturno, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio, Luna. L’inizio
dei domini, essendo la prima decade dell’Ariete, è quello di Marte;
2) Legata al temperamento e quindi ai segni zodiacali dello stesso
elemento. L’Ariete oltre ad essere legato ai primi 30° dello zodiaco sarà
anche il reggente del primo decano, il secondo sarà retto dal Leone ed il
terzo dal Sagittario. Il Toro sarà anche il reggente del primo decano del Toro, seguito dalla Vergine e dal Capricorno, e così via.
Decani occidentali-indù
In ogni segno l’attribuzione del governo dei decani fa riferimento all’elemento di appartenenza. Così il primo decano sarà governato dal pianeta in
domicilio, il secondo dal pianeta in domicilio nel segno seguente dello stesso
elemento ed il terzo dal pianeta in domicilio nel terzo segno dello stesso elemento.
segno
1° decano
2° decano
3° decano
A
U
Q
V
B
T
S
W
C
S
T
W
D
R
U
V
E
Q
V
U
F
S
W
T
G
T
W
S
H
U
V
R
I
V
U
Q
J
W
T
S
K
W
S
T
L
V
R
U
Decani o Volti
Sono i Decani più usati e ci giungono dalla tradizione greco-persiana. L’attribuzione del governo dei Decani segue, in senso decrescente, la durata della
rivoluzione planetaria. Si parte perciò da Saturno, segue Giove, Marte, Sole,
Venere, Mercurio e Luna. Da 0° Ariete si parte col governo di Marte, continuando con la sequenza prima descritta.
Accanto ad ogni decano viene fornita una breve descrizione del carattere
del decano.
Casa Sesta
Argomento
113
decano-segno
pianeta
1° Decano A
U
significato
Ardore, coraggio, passionalità
2° Decano A
Q
Arte, autorità
3° Decano A
T
Eleganza, fascino, voluttà
1° Decano B
S
Eloquenza, sensualità
2° Decano B
R
Fantasticherie, errori, capricci, arte
3° Decano B
W
Insegnamento, pessimismo, ostacoli ingigantiti
1° Decano C
V
Inventiva, giustizia, polemica, letteratura
2° Decano C
U
Inquietudine, ostinazione, pittura, arte
3° Decano C
Q
Ragione, insegnamento, musica, teatro
1° Decano D
T
Incostanza, sogni, poesia, sartoria
2° Decano D
S
Dinamismo, nemici, medium, musica
3° Decano D
R
Delicatezza, aiuti provvidenziali, arte, pedagogia
1° Decano E
W
Abusi nei piaceri, maestria, architettura, antiquariato
2° Decano E
V
Forza, capacità realizzative, celebrità
3° Decano E
U
Ambizione, conquiste, coraggio, politica, teatro
1° Decano F
Q
Solitudine, giustizia, attitudini meccaniche
2° Decano F
T
Vanità, disturbi sessuali, medicina, alimentazione
3° Decano F
S
Irrequietudine, contrasti, problemi nelle unioni
1° Decano G
R
Equilibrio, giustizia, politica, arte, poesia
2° Decano G
W
Indipendenza, scienza, politica
3° Decano G
V
Lavoro, abbondanza, simpatia, poesia, musica
1° Decano H
U
Imprudenze, ambivalenza, energie sessuali
2° Decano H
Q
Forza, arte, contraddizioni
3° Decano H
T
Eccessi passionali, donne nemiche, ansietà, alcool
1° Decano I
S
Elevazione sociale e spirituale, insegnamento
2° Decano I
R
Gelosie, imprudenze, dedizione, filantropismo
3° Decano I
W
Perspicacia, pessimismo, scienza, politica
1° Decano J
V
Ambizione, inquietudine, insegnamento
2° Decano J
U
Logica, successi, diffidenza, sport
3° Decano J
Q
Idealismo, fantasia, polemica, pericoli, pittura, lettere
1° Decano K
T
Originalità, inganni, sensibilità, musica
2° Decano K
S
Intelligenza, ispirazioni, creatività, medicina
3° Decano K
R
Immaginazione, sentimenti nobili, inganni
1° Decano L
W
Ansietà, misticismo, psichismo, arte
2° Decano L
V
Instabilità, sacrifici, filantropismo, medicina
3° Decano L
U
Eccessi, vicissitudini, fatalità, medicina
114
Argomento
Casa Sesta
Decani di Manilio
In questa versione si sostituisce al governo dei pianeti quello dei segni, come viene fatto anche nel calcolo della terza armonica (decano) dell’Astrologia
Vedica. Il primo Decano di Ariete è perciò governato dall’Ariete; seguono i segni nell’ordine zodiacale. Lo zodiaco viene così suddiviso in tre zodiaci minori.
segno
1° decano
2° decano
3° decano
A
A
B
C
B
D
E
F
C
G
H
I
D
J
K
L
E
A
B
C
F
D
E
F
G
G
H
I
H
J
K
L
I
A
B
C
J
D
E
F
K
G
H
I
L
J
K
L
Il decano è comunque considerato dagli autori classici la forma di dignità
essenziale più debole.
Per l’elenco dei decani da noi adottato vedasi lo schema a pagina 119.
Peregrino = Si dice che un pianeta è peregrino quando non si trova in Domicilio, in Esaltazione, in Esilio, in Caduta, in Triplicità, nel suo Termine o nel
suo Decano. Il termine deriva dal latino pereger = al di là delle frontiere e ager
= terra. Indica perciò un pianeta che “si trova al di là della propria terra”. Rappresenta uno straniero che si trova in una terra che non conosce, con usi e costumi a lui sconosciuti. Fa tutto con fatica. Esistono vari tipi di “peregrinità”, a
seconda del rapporto che s’instaura tra il pianeta peregrino ed il governatore
del segno. In questo senso è interessante analizzare l’affinità tra i due pianeti e
gli eventuali rapporti di “amicizia-inimicizia”, cosa che nell’astrologia indiana
ha un’importanza notevole. Ecco come descrive il pianeta peregrino un autore
arabo:
– “È come un uomo in viaggio in terra straniera, egli non è del tutto libero,
deve sottomettersi a certe usanze, e , in effetti, non si sente se stesso”.
Casa Sesta
Argomento
115
Trono = Quando nella sua condizione celeste un pianeta si trova con almeno due forme di dignità essenziale diremo che quel pianeta si trova in “Trono”.
Ad esempio Saturno di giorno, nei primi gradi della Bilancia, si trova in esaltazione, in triplicità e nel suo confine; è quindi da considerarsi in Trono. Questa
posizione indica ovviamente una situazione di particolare potere del pianeta.
Dignità e Debilità essenziali minori
Sempre in relazione allo stato celeste dei pianeti esistono altre forme di Dignità e Debilità essenziali poco o per nulla considerate. Riporto quelle che
vengono maggiormente considerate o che, anche solo a scopo culturale, reputo di un qualche interesse:
Via Combusta = Si tratta di una porzione dell’eclittica considerata nefasta,
in particolare per i Luminari. Circa un’individuazione della zona da considerare
combusta i pareri sono abbastanza concordi, si tratterebbe di un tratto di eclittica tra la Bilancia e lo Scorpione. Viene utilizzata in via prevalente nell’Astrologia Oraria. Volendo però individuare i gradi specifici della V.C. i pareri divergono. Ecco quelli che, secondo me, hanno una logica più evidente:
– Alcuni considerano V.C. il tratto di eclittica compreso tra i 19° Bilancia e i
3° dello Scorpione. Abbiamo visto che 19° Ariete e 3° Toro sono i gradi di
massima esaltazione del Sole e della Luna. Il punto di inizio e quello finale
della V.C. rappresenterebbero perciò il grado di massima caduta dei Luminari. Va detto che l’Ariete e il Toro rappresentano i primi due segni dove il
Sole passa dall’emisfero sud (declinazione sud) a quello nord della sfera
celeste (declinazione nord).La durata del giorno supera la durata della notte. La Luce prevale sulle Tenebre. Nell’Equinozio autunnale, quando il Sole
entra nella Bilancia e quindi nello Scorpione, il Luminare entra nell’emisfero Sud della sfera celeste (declinazione sud), la durata della notte supera
quella del giorno. Le Tenebre prevalgono sulla Luce;
– Altri considerano V.C. il tratto dell’eclittica compreso tra 23° Bilancia e 5°
Scorpione. In questa zona, considerando le Dignità e Debilità Essenziali tolemaiche a pag.21 (Domicilio, Esaltazione, Esilio, Caduta, Termini e Trigoni), abbiamo la massima debilità dei Luminari e la massima forza dei Malefici.
Mutua Ricezione = Si ha Mutua Ricezione quando due pianeti sono l’uno
nel domicilio dell’altro o uno nel segno di esaltazione dell’altro e tra di loro vi è
un aspetto (di longitudine, orario o per declinazione). È come se si ristabilisse
il rapporto del pianeta con il segno in cui è in dignità. È ovvio che una mutua
ricezione è un elemento che rafforza i pianeti coinvolti. Come esempio potremmo portare una Luna in Ariete in quadratura con un Marte in Cancro (per
i domicili) ed una Venere in Capricorno in sestile con un Marte in Pesci (per
l’esaltazione).
116
Argomento
Casa Sesta
Facce = Dividendo ogni segno zodiacale in sei parti uguali si ottengono le
Facce. Il termine Facies è stato utilizzato anche per indicare sia i Termini che i
Decani. Il dominio dei pianeti sulle facce, partendo da 0° Ariete, segue l’ordine
dei pianeti in domicilio. Sarà perciò: Marte, Venere, Mercurio, Luna, Sole, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, Saturno, Giove, ricominciando quindi da Marte in modo ciclico. L’aspetto particolare di questa suddivisione sta nel fatto che
se un pianeta si trovasse nella sua Faccia produrrebbe effetti positivi o negativi a
seconda degli sguardi (aspetti) che riceve dagli altri pianeti. In questo caso si attiverebbe il buono o cattivo genio della faccia, le due facce della medaglia.
Dodecatemoria = Per Dodecatemorion si intendeva la dodicesima parte
dell’eclittica. Era quindi un chiaro riferimento ai segni zodiacali. Con lo stesso
ragionamento si suddivideva poi ogni segno in dodici parti, divenendo anch’essi una dodecatemoria di 2°30’ ciascuno. I criteri di assegnazione dei domini planetari seguono quelli delle facce: da 0° Ariete si inizia con Marte e si
segue l’ordine dei pianeti in domicilio. Un pianeta nella sua dodecatemoria riceve dignità e se si trova in quella di un altro pianeta l’effetto più o meno positivo dipenderà dall’affinità o amicizia con esso.
Sembra, ma io non ho mai verificato il fatto, che questo tipo di dignità essenziale sia particolarmente utilizzato in astrologia medica.
Monomoirie = Dal greco monos, unico, e meros, parte. Questa dignità essenziale è legata al singolo grado eclittico. Lo spostamento medio giornaliero
del Sole è di circa 59’. Potremmo perciò dire, con una approssimazione accettabile, che il Sole irraggia ogni giorno l’intera Terra con una specifica qualità
luminosa. I Monomeri sono anche conosciuti come Gradi Simbolici. L’origine
dei gradi sembrerebbe egizia. Le prime citazioni dei monomeri sembrano risalire a scritti di Nigidio Figulo, Firmico Materno e Scaligero. Questi autori, citando i simboli dei gradi della Sphaerae Barbaricae Apotesma, sembrano essere le prime fonti che ci informano dell’esistenza di simbolismi legati ai gradi. Il
fatto di fare riferimento alla Sphaerae Barbaricae, ove Barbaricae sta per
estraneo alla cultura greca e romana, confermerebbe, anche se non in modo
diretto, la provenienza egizia. È invece egizio l’elenco più antico che ci è pervenuto: I Gradi Tebaici. Questo elenco è contenuto nel libro “L’Homme Rouge
des Tuileries” di P.Christian (1852). Questo testo ermetico indica nei Decani le
Intelligenze di 2° gerarchia, o geni dei mesi e nei gradi le intelligenze di 3° gerarchia, o geni dei giorni. Nel testo viene spiegato che le indicazioni dei gradi
vengono confermati o modificati dai sette Grandi Geni planetari con le loro
posizioni nella natività.
Ogni grado è rappresentato da un’immagine che esprime, tramite aforisma, le sue qualità. In alcune versioni, una di queste è qui appresso riportata,
ad ogni grado è attribuito il governo di un pianeta.
Più recente (1925) è la versione dei Monomeri fatta da Marc Edmund Jones con l’aiuto della sensitiva chiaroveggente Elsie Wheeler. Questa versione è
conosciuta come Gradi o Simboli Sabiani.
Casa Sesta
Argomento
117
Altra serie di monomeri fu quella concepita da un chiaroveggente italiano
del XIX secolo, Antonio Borelli, e contenuta nel manoscritto conosciuto come
Volasfera.
Infine è a Robert Fludd, (1574-1637), occultista e astrologo, che dobbiamo la suddivisione dei gradi in ulteriori categorie: Tenebrosi, luminosi, maschili, femminili, infernali, onorifici e vuoti.
I monomeri vengono utilizzati anche per la rettifica dell’orario di nascita
tramite l’analisi del quartetto di gradi in cui cadono i cardini del Tema.
L’elenco che vi dò di seguito è costruito sulla sequenza dei pianeti grecopersiana (WVUQTSR), la quale pone in sequenza i pianeti dal più lento al più
veloce. La sequenza ha inizio con il pianeta in domicilio.
Va ricordato che, mentre la posizione dei pianeti nel grado è indiscutibile,
la posizione dei Luminari va studiata con attenzione. Il diametro del Sole e della Luna varia intorno al valore di 30’ circa; un luminare può perciò raccogliere
il simbolismo di due gradi contigui.
gradi
AH
BG
CF
D
E
IL
JK
1
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T
S
R
Q
V
W
2
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3
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6
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7
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9
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16
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18
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19
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20
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118
Argomento
Casa Sesta
gradi
AH
BG
CF
D
E
IL
JK
21
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S
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W
R
22
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S
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Q
V
W
23
Q
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24
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V
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25
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26
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29
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S
R
Q
V
W
30
Q
U
T
W
T
U
V
Valutazione quantitativa delle Dignità e Debilità Essenziali
Per poter valutare gli effetti di un pianeta mi sembra utile riassumere e quantificare il livello di Dignità o Debilità di un pianeta attraverso un indice matematico. Questo è precisamente quello che facevano gli astrologi in età classica e
fino al Seicento.
In un’epoca fatta di indici e percentuali, di grafici e di tabelle non dovrebbe
apparire astruso valutare quantitativamente il livello di Dignità o Debilità di un
pianeta in un Tema.
Già ai nostri tempi Viterbi e Volguine hanno elaborato un computo per la
valutazione dell’armonicità e della forza dei pianeti. Non resta che rifarci agli
autori più accreditati per elaborare un metodo e porlo al vaglio dell’esperienza.
Prenderemo in considerazione le Dignità e Debilità Essenziali principali: Domicilio, Esaltazione, Esilio, Caduta, Trigonocrazia, Termine e Decano.
Va comunque detto che alla valutazione delle Dignità Essenziali va aggiunta la valutazione delle Dignità e Debilità Accidentali che per ora taceremo.
Circa la scelta tra la moltitudine di versioni di Dignità e Debilità Essenziali
mi atterrò ad una scelta “classica”, con ciò intendendo la versione di Tolomeo,
aggiungendo, un po’ per simpatia personale ed un po’ per il seguito che hanno
avuto nella storia, i Decani.
Lo schema qui riportato è quello adottato dalla scuola di Astrologia Classica dell’Associazione “Cielo e Terra” alla quale, limitatamente per Domicili,
Esaltazioni, Esili e Cadute, ho aggiunto le Dignità dei tre pianeti cosiddetti
“moderni”. Non affronterò, in questa monografia, la querelle circa le varie versioni delle Dignità dei pianeti generazionali.
Va ricordato che, mentre la posizione dei pianeti nel grado è indiscutibile,
la posizione dei Luminari va studiata con attenzione. Il diametro del Sole e del-
Casa Sesta
Argomento
119
la Luna varia intorno al valore di 30’ circa; un luminare può perciò situarsi fisicamente a cavallo di due gradi contigui. Se questi due gradi appartengono a
due termini diversi, o due decani o due segni diremo che vanno considerati
ambedue i governatori come dispositori del luminare.
Ecco la tabella riassuntiva:
Segno Dom
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L
uz
T
S
R
Esa
Esi
Cad
Q
T
W
R
Z
V
Q
S
T
UZ
S
W
X
WX
VY
WX
VY
UZ
T
S
U
Y
t
X
VY
WX
VY
WX
UZ
R
Q
T
W
U
Y
T
Q
R
Z
V
Q
S
Trigon
D
N
T
Q
T
W
T
Q
T
W
S
T
V
R
S
U
V
R
S
U
V
R
S
U
Termini Egizi
Decani
V
T
S
U
W
1°-6°
7°-12°
13°-20°
21°-25°
26°-30°
T
S
V
W
U
1°-8°
9°-14°
15°-22°
23°-27°
28°-30°
S
V
T
U
W
1°-6°
7°-12°
13°-17°
18°-24°
25°-30°
U
T
S
V
W
1°-7°
8°-13°
14°-19°
20°-26°
27°-30°
V
T
W
S
U
1°-6°
7°-11°
12°-18°
19°-24°
25°-30°
S
T
V
U
W
1°-7°
8°-17°
18°-21°
22°-28°
29°-30°
W
S
V
T
U
1°-6°
7°-14°
15°-21°
22°-28°
29°-30°
U
T
S
V
W
1°-7°
8°-11°
12°-19°
20°-24°
25°-30°
V
T
S
W
U
1°-12°
13°-17°
18°-21°
22°-26°
27°-30°
S
V
T
W
U
1°-7°
8°-14°
15°-22°
23°-26°
27°-30°
S
T
V
U
W
1°-7°
8°-13°
14°-20°
21°-25°
26°-30°
T
V
S
U
W
1°-12°
13°-16°
17°-19°
20°-28°
29°-30°
UQT
SRW
VUQ
TSR
WVU
QTS
RWV
UQ T
SRW
V UQ
TSR
WVU
120
Argomento
Casa Sesta
Valuteremo soltanto i pianeti “personali”, fino a Saturno. La scelta è motivata dal fatto che sono questi pianeti a strutturare la nostra personalità in modo individuale. In secondo luogo direi che, almeno per quanto ne sappia e relativamente a Trigonocrazia, Termini e Decani, non sono stati elaborati sistemi
di dignità essenziali che comprendano i tre pianeti extra-saturnini.
Il punteggio prevede valori positivi (dignità) e negativi (debilità).
La mia proposta di assegnazione di punteggio per i pianeti che si trovassero in Dignità Essenziale è la seguente (non è una mia invenzione):
PIANETA
Dom.
Esi.
Esal.
Cad.
Trigon.
Term.
Deca.
+5
-5
+4
-4
+3
+2
+1
Se, analizzando la condizione celeste di un pianeta non riscontrassimo alcuna forma di Dignità o Debilità il pianeta dovrà essere considerato Peregrino;
la qual cosa, essendo considerata una forma di Debilità, deve essere valutata
con un -2.
Per ogni pianeta, fino a Saturno, sommeremo i punteggi ottenuti ed otterremo un valore numerico che esprimerà il suo grado di Dignità o Debilità essenziale in quello specifico Tema Natale. Un punteggio superiore allo 0 ci parlerà di un pianeta la cui funzione si esprime con libertà sempre maggiore in relazione al punteggio ottenuto; un punteggio inferiore allo 0 ci dirà che il pianeta è ostacolato nell’espressione della sua funzione. Ovviamente questa valutazione va poi integrata dalla considerazione delle Dignità e Debilità accidentali,
che possono accentuare, attenuare o stravolgere questo primo risultato e che
ci informeranno della capacità operativa del pianeta.
BIBLIOGRAFIA
■ DENIS LABOURÈ, Le dignità planetarie, L.A. n. 102
■ CLAUDIO TOLOMEO, Tetrabiblos, Ed. Arktos
■ D. Neroman, Traité d’Astrologie rationnelle, Ed. Sous le Ciel 1943
Articoli vari da www.renzobaldini.it
■ AL-BIRUNI, L’arte dell’Astrologia, Ed. Mimesis
■ G. BEZZA, M. FUMAGALLI, L’ordinamento Tolemaico dei confini, www.cieloeterra.it
■ D. HOULDING, Understanding planetary dignity and debility, www.skyscript.co.uk
■ R. HAND, Dignities and debilities as collected from a variety of sources,
www.arhat.com
■ RAUL V. MARTINEZ, Monomeros ou graus simbolicos, www.constelar.com
■ ANDRÈ L’ECLAIR, I 360 gradi dello Zodiaco, CIDA
■ P. CHRISTIAN, L’homme rouge des Tuilleries, Ed. Ottaviano
Casa Sesta
Argomento
121
Alessandro Angeletti
LA RIVOLUZIONE NATALE,
UNO STRUMENTO DI LETTURA
PER LE RIVOLUZIONI ANNUALI
L.A. 142-634
Nel giorno della Rivoluzione Solare si può stilare un tema per la stessa ora siderale di nascita. Si può anche stilare un terzo tema intermedio fra i due. È interessante confrontare i risultati quando varia notevolmente il luogo del compleanno.
Quando il Sole ritorna dopo un anno sullo stesso grado di nascita di una persona si dice che si è compiuta una Rivoluzione Solare. Questa è da tempi antichissimi uno strumento di interpretazione astrologica degli avvenimenti principali che si verificheranno tra i due compleanni successivi.
Il ritorno del Sole sul grado può avvenire lo stesso giorno, uno prima o uno
dopo quello del compleanno e, comunque, sempre in un momento diverso da
quello della nascita.
Già perché il Sole sul grado ed il tempo siderale di nascita, che coincidevano nello stesso istante inizialmente, ritorneranno separati nella rivoluzione annuale precedendo o seguendo ora l’uno ora l’altro.
Ho posto molta attenzione a questo particolare, conosciuto da tutti, quando lavorando alla tecnica della rivoluzione solare ho constatato che spesso,
pur rilevando i fatti, questa non forniva una sufficiente lettura ed un giusto peso agli avvenimenti che si sarebbero verificati successivamente.
Pertanto ho studiato i vari grafici della rivoluzione annuale: la Rivoluzione
Solare (R.S.) e la Rivoluzione del Tempo Siderale di Nascita (R.T.S.N.), che
delimitano questo arco di rivoluzione spazio-temporale. Un terzo grafico l’ho
costruito sul punto medio fra i due precedenti chiamandolo Punto Medio di Rivoluzione Natale (P.M.R.N.).
Ne consegue che la Rivoluzione annuale non è data, per utilizzare un termine fotografico, da un singolo fotogramma, ma da una serie di fotogrammi
che formano un film. Con la Rivoluzione Solare ne leggiamo uno solo; con la
rivoluzione del momento della nascita, o Rivoluzione Natale, leggiamo tutto il
film del ritorno annuale.
Fatta questa necessaria e sintetica premessa, cercherò di darne una dimostrazione con un esempio.
122
Argomento
Casa Sesta
Fig. 1
È noto che il nostro Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, è
nato a Livorno il 9 dicembre 1920 alle ore 21,30 (fig. 1).
Il 9 dicembre 2004, giorno del suo 84° compleanno, Ciampi si trovava in
visita di stato in Cina. Per la precisione, come riportato dall’Agenzia Giornalistica Italia, Ciampi “ha lasciato Shanghai…poco dopo l’ora di pranzo, intorno
alle 14 locali. L’aereo presidenziale, dopo uno scalo tecnico in Siberia, dovrebbe atterrare a Ciampino in serata, intorno alle 20,30 ora italiana”.1
Il ritorno solare il giorno 9 dicembre 2004 si compie a Shanghai alle ore
13,50 locali, quindi per il Presidente si è appena compiuta la Rivoluzione solare prima di lasciare il suolo cinese.
Il ritorno del tempo siderale di nascita avverrà a Roma alle ore 21,18 locali
dello stesso giorno. L’aereo presidenziale atterra a Ciampino intorno alle ore
20,30 ora italiana. Quindi la Rivoluzione Natale si conclude a Roma.
Durante la rotta aerea fra la Cina e l’Italia, l’aereo compie uno scalo tecnico in Siberia. La località non è precisata, ma si tratta probabilmente di Novosibirsk, importante snodo sulle rotte aeree con l’estremo oriente. In ogni caso
per compiere questo scalo tecnico in Siberia, l’aereo supera il 55° parallelo,
circa nel punto medio tra le città di Shanghai e Roma.
Questi i fatti da esaminare.
Casa Sesta
Argomento
123
La figura di Ciampi è soprattutto quella di un uomo delle istituzioni italiane
ed è sotto questo aspetto, che ci interessa maggiormente, che analizzeremo
gli avvenimenti.
Iniziamo osservando il grafico della Rivoluzione Solare (R.S.) (fig. 2).
L’ASC di rivoluzione solare è in 9° casa radix; uno stellium di Sole, Mercurio e Plutone si trova in 8° casa di rivoluzione; una congiunzione di Venere e
Marte con la Luna in un arco di 12° gradi, in 7° casa di rivoluzione, Saturno in
4° casa di rivoluzione, Urano in 11° casa di rivoluzione.
Sarebbe troppo scontato dire che l’ASC di Rivoluzione Solare di Ciampi è
in relazione con i viaggi in luoghi lontani, anche se è vero che solo nel periodo
2004-2005 il Presidente ha collezionato 10 visite di stato all’estero contro le 2
dell’anno precedente e 14 visite in città italiane contro le 12 del 2003-2004.2
Si tratta certamente anche di questo, ma non solo.
La 9° casa rappresenta anche l’ordine giudiziario, la magistratura. Ciampi
è il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura e come tale si è trovato, nell’anno di rivoluzione che si è concluso lo scorso dicembre, al centro
dello scontro istituzionale tra il potere politico e quello appunto della Magistratura.
Fig. 2
124
Argomento
Casa Sesta
Il 17 dicembre 2004, poco dopo il suo compleanno, Ciampi ha rimandato
alle Camere la legge di riforma sull’ordinamento giudiziario. Nel suo arduo e
difficile compito di tutela delle istituzioni e nel rispetto della Costituzione, ha
dovuto fronteggiare l’attacco del governo Berlusconi nei confronti della Magistratura (Marte in 7° di rivoluzione nel segno dello Scorpione insieme a Venere
e Luna ha il significato di ostilità in arrivo, avversari che tramano contro), non
firmando la legge e accusando l’esecutivo di aver travolto “palesemente” quel
combinato di articoli che i Padri Costituenti scrissero per garantire autonomia
e indipendenza dei giudici.
L’8° è la casa dove ciascuno di noi si sperimenta in relazione agli altri, dà
un valore alle cose che fa con gli altri. Dato che i temi della casa 8° sono il patrimonio che viene ereditato, ma anche le tasse, il debito pubblico, questo valore si basa principalmente sulla fiducia, sull’onestà, sulla responsabilità, sulla
moralità e sulla capacità di “maneggiare” le proprietà altrui, di saperle amministrare. Per questo la casa 8° viene definita come la casa della Politica.
La presenza di uno stellium in questa casa, sotto buoni aspetti, formato dal
Sole con Mercurio e Plutone, è indice di nobiltà di intenti, di autorità, di moralità, di buona amministrazione, di buoni rapporti nei confronti dei “ subordinati”
(sestile con Giove in 6°), il Paese tutto.
Questo mentre Saturno in 4° di rivoluzione sottolinea i problemi del Paese
e Urano in 11° la crisi improvvisa dei rapporti con l’esecutivo.
Come si può facilmente vedere, questa carta astrologica, pur fornendo diversi elementi d’interpretazione, non mette nella giusta evidenza il tipo di rapporto critico, di tensione estrema verificatosi nel periodo che abbiamo preso in
esame, caratterizzato da veri e propri atti di forza nei confronti del Capo dello
Stato.
Basti pensare ai continui attacchi rivolti dal Governo a Ciampi, nell’intento
di smantellare le prerogative specifiche del Capo dello Stato, in previsione della prossima conclusione del suo mandato presidenziale (che di fatto a novembre ha avuto inizio con l’apertura del semestre bianco).
Lo abbiamo visto quando nell’aprile del 2005, durante la crisi del 2° governo Berlusconi, con un atto di estrema scorrettezza istituzionale nei confronti di
Ciampi, il Premier non rassegnava le dimissioni da Presidente di un governo
già in buona parte dimissionario, lasciando il Capo dello Stato per alcuni giorni in attesa di quelle che sarebbero state le sue decisioni.
E più avanti nel mese di giugno, quando il Quirinale è costretto a sollevare
alla Consulta il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sulla concessione
della grazia. Contrasto avuto questa volta con il Ministro della Giustizia Roberto Castelli che non aveva accettato di controfirmare la proposta di grazia per
Bompressi. E si potrebbe continuare fino ad arrivare nel mese di novembre
2005 alla pubblicazione da parte della maggioranza di governo della legge costituzionale di modifica della parte seconda della Costituzione, che fra le altre
cose stabilisce nuovi rapporti di forza tra Presidente della Repubblica e Premier a scapito delle prerogative del primo.
Per verificare se ci sono degli elementi che diano una conferma maggiore
Casa Sesta
Argomento
125
al nostro interrogativo, allarghiamo lo sguardo alla Rivoluzione Natale e osserviamo il grafico costruito sul punto medio o Punto Medio di Rivoluzione Natale (P.M.R.N.) (fig. 3), quello cioè che si è venuto a creare con il sorvolo della
Siberia nel viaggio di ritorno.
L’ ASC è in 11° casa radix, e uno straordinario raggruppamento di pianeti
(Marte Venere e stellium di Sole, Mercurio e Plutone) in 6° casa di rivoluzione.
Nettuno in 8° e Saturno in 1° di rivoluzione.
L’11° rappresenta il Parlamento, la legislazione, i ministri e viene indicata,
sulla base degli innumerevoli riscontri effettuati, come casa della “morte” trovando la sua giustificazione nel fatto che si oppone alla 5° che è la casa della
vita. Il termine ovviamente va adoperato con cautela, usandolo a 360° gradi, e
va letto come la “fine delle cose”. E certamente si è acuito il contrasto nel rapporto, già in precedenza non cordiale, tra Ciampi e il governo Berlusconi, durante questo anno appena trascorso, giungendo ad una rottura definitiva anche personale oltre che istituzionale.
Come si può vedere questo grafico mette in evidenza un forte asse 11°/ 6°,
dove la sesta, così pesantemente transitata nel corso di una rivoluzione, dà un
senso negativo al periodo che seguirà individuando il motivo di questa crisi
istituzionale nel rapporto che si stabilisce tra Ciampi ed i suoi “subordinati”,
Fig. 3
126
Argomento
Casa Sesta
Fig. 4
mentre Saturno in 1° e Nettuno in 8° ci restituiscono lo stato d’animo, il clima
in senso psicologico di tristezza e preoccupazione del Presidente Ciampi.
Diamo uno sguardo anche al grafico della Rivoluzione del Tempo Siderale
di Nascita (R.T.S.N.) (fig. 4).
Due stellium, uno di Sole (con Mercurio e Plutone) in 5° casa di rivoluzione, ed uno in 4° casa di Marte (con Luna e Venere). Nettuno in 6°, Urano in 7°
e Saturno in 12° completano il quadro.
I problemi e le ostilità provenienti da avversari politici, e le preoccupazioni
nell’ambito lavorativo, continuano ad essere evidenziati dai transiti, già iniziati
anni prima, di Urano in 7° e di Nettuno in 6°, mentre Saturno in 12°, già presente in questa casa dall’anno precedente, conferma il persistere di prove a
360° per il Presidente.
Lo stellium di Marte in 4°, indica una forte attenzione per i problemi del
Paese da parte di Ciampi, mentre lo stellium di Sole in 5°, sotto buoni aspetti
di sestile con Giove in 3° (ottima comunicativa del Capo dello Stato con il
Paese) e Nettuno in 6° (preoccupazioni nell’ambito di lavoro), ci dà il senso
del potenziale creativo attuato dal Presidente per far fronte alle sfide che la politica ha messo in campo.
Casa Sesta
Argomento
127
Basti pensare ai vari messaggi che in diverse occasioni il Presidente rivolge
al Paese, e nei quali esorta tutti, politici e rappresentanti delle istituzioni, a perseguire un confronto politico più equilibrato e costruttivo.
In conclusione possiamo dire che, mentre nella Rivoluzione Solare vengono evidenziati gli elementi Magistratura / Buona amministrazione di Ciampi /
Ostilità del Governo, nel Punto Medio di Rivoluzione Natale si rileva in modo
più evidente il contrasto tra le Istituzioni di Governo / Rapporti gerarchici, e
nella Rivoluzione del Tempo Siderale di Nascita si sottolinea il binomio Potenziale creativo del Presidente / Forte attenzione per i problemi del Paese.
Sono rappresentati, quindi, nella Rivoluzione Natale, pesi, momenti, sfumature, aspetti diversi dei fatti sintetizzati dalla rivoluzione annuale, che offrono un quadro nel loro insieme più completo ed esauriente rispetto alla sola lettura della Rivoluzione Solare.
NOTE
1 Agenzia Giornalistica Italia (AGI), Shanghai 9 dicembre 2004.
2 Sito della Presidenza della Repubblica.
SOCI QUALIFICATI
Gli iscritti all’Albo sono considerati “Soci qualificati”
e l’elenco è trasmesso al CNEL in vista della imminente
– si spera – approvazione della legge in merito.
A pagina 169 del numero 137 sono riportate le condizioni
per diventarlo tramite Corsi di specializzazione CIDA
oppure per titoli “qualificanti”,
o con due Membri CIDA che fungano da “garanti”.
128
Casa Sesta
Alessandro Guzzi
I RITORNI SOLARI
E L’OROSCOPO PROGRESSO
L.A. 142-380
Analisi delle correlazioni tra i Ritorni solari e l’oroscopo progresso considerato
come il diagramma dello stato evolutivo dell’individuo
Connessioni segrete tra due dimensioni simboliche strettamente collegate
Nel mio recente volume sui Ritorni solari
astrologici,1 ho molto insistito sulla questione
di una concentricità gerarchica di tipologie diverse di temi oroscopici che partendo da un
centro si sviluppano come gli anelli di un albero sempre più verso l’esterno. Il centro, per
quanto ne sappiamo, è il tema natale, anche
se quello di concepimento calcolabile con la
Trutina Hermetis, può rappresentare in effetti
un livello ancora più profondo e pre-corporeo
dell’esistenza individuale.
La nascita, altresì, non è da considerarsi un
istante, sia esso quello del taglio del cordone
ombelicale, del primo vagito o altro. È più un processo di azioni e circostanze
complesse che chi ha assistito ad un parto conosce bene. Quale di tutte queste azioni sia da considerarsi quella fondamentale a determinare l’istante esatto è un mistero, perché sono sicuro che tale azione o evento può differire da
individuo ad individuo. Sono portato a credere che non siano le azioni a determinare l’istante, ma che sia l’istante a determinare l’azione e dunque l’evento,
un po’ come quando Steiner, sovvertendo poeticamente e misticamente la logica materialistica, dice che non è il cuore a pulsare il sangue, ma il sangue a
far muovere il cuore.
La teoria di fondo del mio libro sui Ritorni solari è che una carta di Ritorno
solare è un’entità simbolica autosufficiente e che, appunto in base a ciò, tale
carta comprenda in teoria tutto il corredo simbolico che diverrà il “destino” di
un anno di vita, fino al compleanno successivo. Ho chiamato questo livello interpretativo immediato “chiave annuale o del cerchio minore”, mentre per approfondire i significati simbolici e per indagare i risvolti profondi su quel certo
Casa Sesta
129
individuo che stiamo studiando, consigliavo un’interpretazione fondata sulla
correlazione del tema del Ritorno con il tema natale, peraltro diffusissima tra
gli astrologi ed avevo chiamato questo livello interpretativo “chiave radicale o
del cerchio maggiore”.2
È evidente che il tema del Ritorno solare nella sua apparente semplicità, di
per sé contenga tutta la tematica di vita dell’anno a venire, proprio perché in
astrologia non esiste un dettaglio che non sia omologo al contesto nel quale è
inserito e con questo si potrebbe asserire che persino dalla posizione di Chirone o della Luna Nera si potrebbe risalire a moltissime condizioni generali del
soggetto-uomo da studiare. La parte, anche la più “insignificante”, è inserita in
modo essenziale nel congegno del tutto del quale fa parte e nel quale opera e,
per far questo, la parte stessa è anche (in un certo senso) indistinguibile dal
tutto.
Prendiamo il volto di un uomo, che di fatto è di per sé una parte e non il
tutto della sua figura: ebbene il taglio degli occhi o le linee di un orecchio, o il
disegno della bocca sono tutti particolari progettati nella stessa chiave, nella
stessa coerenza tematica, nello stesso codice “figurale”. Qualunque particolare di quel volto parla una lingua speciale che è quella delle energie compositive di quell’individuo, che sono poi ben decifrabili a livello astrologico. La parte
dunque parla il linguaggio del tutto al quale allude e per il quale opera.
Tornando ai Ritorni solari, per risalire a tutte le tendenze che si manifesteranno nell’anno a venire usando il solo tema di Ritorno preso di per sé, occorrerà però un’indagine molto approfondita, dovremmo indagare con attenzione
tutta la simbologia che si pone dinnanzi ai nostri occhi.
Se, ad esempio, osserveremo la Luna del Ritorno, non sarà sufficiente considerare profondamente il segno, la casa, gli aspetti (compresi i paralleli di declinazione) e la possibile angolarità, oltre che necessariamente la fase del ciclo
di lunazione in cui si trova, ma dovremmo studiare anche il simbolo del grado
occupato, il Decano del segno ed il Dwadashamsa, ovvero quella porzione del
segno occupata dall’astro nelle dodici sezioni che nella divisione indiana riproducono l’intero Zodiaco in ciascun segno. Secondo questa suddivisione ciascun segno viene diviso in dodici sezioni di 2°30’ ciascuna, partendo dal primo Dwadashamsa che appartiene al segno stesso.
Ad esempio, nella Bilancia il primo Dwadashamsa va da 0° a 2°30’ ed appartiene alla Bilancia, con un doppio dominio di Venere; il secondo va da
2°30’ a 5° ed appartiene allo Scorpione con i domini di Venere e di Marte-Plutone e così via. In ciascun segno la dominante base è sempre quella del pianeta che nel segno ha il suo domicilio, mentre la dominante secondaria, ma non
irrilevante, è quella del pianeta che ha il suo domicilio nel segno del Dwadashamsa.3
A parte questa suddivisione di origine indiana, potremmo considerare i
Termini, che appartengono alla Tradizione greca, tanto che di essi parla diffusamente anche Tolomeo e soprattutto le Triplicità, tenendo presente che nella
loro apparente semplicità questa fondamentale partizione dei domini planetari
può instradare verso meditazioni molto importanti sull’ordine della creazione.
130
Casa Sesta
Le Triplicità si ricollegano evidentemente agli elementi e per ciascun elemento
esiste un governante diurno ed uno notturno:
ELEMENTO
Terra
Acqua
Fuoco
Aria
GOVERN. DIURNO
Venere
Marte
Sole
Saturno
GOVERN. NOTT.
Luna
Marte
Giove
Mercurio
Considereremo anche la possibile assenza di aspetti, che è di per sé significativa, in quanto pone la funzione rappresentata dal pianeta che appunto non
è legato a nessun altro, paradossalmente e problematicamente in primo piano.
Considereremo altresì la presenza di molti aspetti che legano la funzione di un
certo pianeta ad una fitta rete di rapporti con persone, situazioni ed eventi.
Insomma per far parlare fino in fondo una carta di Ritorno solare presa di
per sé, senza correlazione con alcuna altra carta radicale, occorre andare fino
in fondo, far sì che parli ciò che c’è e ciò che manca, in quanto l’interpretazione del simbolo deve comprendere sia ciò che si presenta e sia ciò che non si
presenta, giacché anche l’assenza significa molto.
Non è detto che lo studioso debba tenere in considerazione tutti i parametri
interpretativi che ho brevemente enunciato, per non cadere vittima di una congerie di dati che potrebbero apparentemente essere contraddittori, ma seguendo un principio ispirativo, si può fare una scelta che porti ad una comprensione unitaria.
La naturale e diffusissima correlazione di una carta di Ritorno solare è con
il tema radicale. Nel mio libro ho chiamato questo livello interpretativo “metodo della chiave radicale o del cerchio maggiore” che consiste, come è noto,
nel guardare tutta la carta solare come sovrapposta a quella radicale, in modo
tale da considerare ogni sovrapposizione solare-radicale come significativa e
potente. Ad esempio una Luna solare che si sovrapponga al Giove natale, o
l’AS solare che si situi nella Quinta casa natale.
Tutti i significati simbolici che esistono già nella carta solare sono con questo metodo riferiti al fondamento dell’individuo che stiamo studiando e molto
direttamente osserveremo come una determinata configurazione solare, nel
sovrapporsi al tema natale, vada a coinvolgere l’individuo nel suo assetto di
fondo, nella sua struttura psico-organica di base.
Non è assolutamente il caso di riproporre qui una teoria dell’interpretazione correlata solare-natale già ampiamente trattata nel mio libro,4 è mio intento
invece quello di introdurre un importante allargamento della possibilità di porre in relazione il tema solare con un tema comunque più profondo: al tema
progresso e più precisamente all’Oroscopo Progresso.
Cos’è l’Oroscopo Progresso? Il fondamento di questa importantissima teoria previsionale astrologica, magistralmente trattata da Alan Leo 5 si fonda sull’identità simbolica tra giorno e anno: tanti giorni dopo la nascita equivalgono
ad altrettanti anni dopo la nascita.
Casa Sesta
131
Se dunque sono nato il 20 Agosto 1951 alle ore 16h18’ CET e voglio calcolare il mio oroscopo progresso per l’anno in corso, 2005, dovrò andare
avanti sulle Effemeridi di tanti giorni quanti sono gli anni che ho compiuto all’ultimo compleanno, nel 2004, ovvero 53 anni. Arrivo così al 12 Ottobre
1951. Per calcolare l’Oroscopo Progresso relativo al mio cinquantatreesimo
compleanno, occorrerà calcolare una completa carta astrologica per il 12 Ottobre 1951 usando la stessa ora di nascita natale e le stesse coordinate geografiche di nascita, in quanto si presume, nella maggioranza dei casi, che il
bambino appena nato, rimanga nel luogo in cui è nato per alcuni mesi. La
questione dell’orientamento geografico dell’Oroscopo Progresso è troppo
complessa per essere trattata in questa sede. Diciamo che in generale il luogo
da considerare per l’orientamento della carta progressa è il luogo di nascita.
Una volta calcolata questa carta dobbiamo considerarla attiva per un anno
di vita, in quanto, salvo il moto della Luna progressa che in un anno, da compleanno a compleanno, avanza di circa un grado al mese, tutte le altre posizioni avanzano di un grado in un anno (salvo i pianeti lenti e semilenti).6
Questa breve digressione esplicativa serve a comprendere che l’Oroscopo
Progresso è il diagramma dello stato evolutivo dell’individuo, è il tema radix
che è avanzato, progredito ed è tanto più importante e cogente, quanto più
l’individuo stesso è capace e predisposto alla trasformazione ed all’evoluzione.
Di tutti i fattori presenti nell’Oroscopo Progresso, quello più rilevante sul piano
degli effetti immediati è sicuramente la Luna, che nel suo moto di 12 gradi circa in un anno, è in grado di determinare tendenze ed eventi, quando formi
aspetti sia con i pianeti natali che con i pianeti progressi. Gli aspetti lunari sono poi di regola quelle forze che fomentano e sollecitano gli effetti di tutti gli
aspetti planetari ancora solo “latenti” nell’Oroscopo Progresso (Alan Leo).
A questo punto posso introdurre la dottrina per la quale le sovrapposizioni
e gli aspetti che si formano tra il tema di Ritorno solare ed il tema natale non
sono il solo possibile livello di correlazione, dal momento che è possibile e
probabile che talvolta posizioni del tema di Ritorno vadano a sovrapporsi a posizioni progresse.
Se noi consideriamo le posizioni progresse e segnatamente gli Angoli della
carta, il Sole, la Luna, Mercurio, Venere, Marte, ed in parte Giove e Saturno
dato il loro moto relativamente lento che non consente importanti spostamenti
nell’arco dei giorni seguenti la nascita, come sensibili ed attive nell’elargizione
di effetti, nell’assorbimento di energia, nella trasformazione individuale, non
potremo che convenire che tali posizioni non possono non essere anch’esse
intercettate da alcune posizioni planetarie ed Angoli del tema del Ritorno.
In effetti, non è un mistero per nessuno che i transiti siano assolutamente
attivi anche sulle posizioni progresse e che, ad esempio, un Plutone o un Urano di transito che passino sull’AS progresso o sulla Luna progressa producano
effetti perfino più vistosi di quanto farebbero sulle stesse posizioni natali e che
spesso alcune situazioni anche rilevanti possano essere spiegate solo in parte
o quasi per nulla con i transiti sul radix, mentre sono perfettamente segnalate
da transiti su pianeti o Angoli progressi.
132
Casa Sesta
Se questo è dominio indiscusso dell’astrologia 7 ciò significa che le posizioni progresse sono porte aperte, sorgenti di energia, dinamismo a disposizione
dell’individuo vivente e, come tali, è molto probabile che possano essere transitate con precisione all’istante del Ritorno solare, divenendo così il substrato
energetico su cui le posizioni solari si vanno a sovrapporre.
Anche le case dell’Oroscopo Progresso sono importanti come campi di
energia sui quali vanno a posizionarsi i pianeti e gli Angoli solari.
È molto difficile, altresì, definire quale sia la differenza di significato tra una
sovrapposizione o aspetto tra un pianeta o Angolo solare ed un pianeta o Angolo natale ed una sovrapposizione o aspetto tra un pianeta o Angolo solare
ed un pianeta o Angolo progresso. Si tratta comunque in entrambi i casi di sovrapposizioni di grande importanza, ambedue radicali, con una profondità
maggiore sul radix ed un dinamismo evolutivo in più da attribuire alle sovrapposizioni sul progresso.
Veniamo a questo punto ad un esempio reale, preso a caso nel mio “archivio” di casi concreti. Si tratta di un uomo, Stefano, uno psichiatra nato a Roma
il 29 Novembre 1951 alle 2:00 CET, che vive stabilmente da molti anni a Parigi. Nel Gennaio del 1998 gli è nata una bimba, evento evidentemente importantissimo nella vita di un uomo e di una donna.
Vediamo come “reagiscono” all’evento i nostri parametri astrali. Il grafico
riprodotto è formato da due cerchi concentrici: nel più interno abbiamo l’Oroscopo Progresso del 29 Novembre 1997, orientato per Roma; nel cerchio
esterno abbiamo la carta di Ritorno Solare per il 1997 calcolata per Parigi,
luogo della residenza abituale di Stefano. Il tema natale non è riprodotto giacché ci interessa in questa sede confrontare la carta solare solo con l’Oroscopo
progresso, ma chi fosse interessato ad approfondire lo studio può calcolarlo
con i dati forniti.
Al margine esterno dell’intero grafico ci sono gli Angoli e le cuspidi delle
case dell’Oroscopo progresso, mentre Angoli e cuspidi della carta solare sono
all’interno del grafico stesso.8
Confrontiamo dunque i due temi ed annotiamo solo le congiunzioni e
aspetti più esatti:
a) l’AS solare è congiunto quasi al grado con l’AS progresso; l’intera domificazione solare è quasi identica a quella progressa.
b) la Luna solare, in prima casa solare e progressa, è congiunta all’AS.
c) Venere solare è congiunta a meno di due gradi al Sole progresso.
d) Il midpoint 9 tra Marte e Nettuno solari a 21°09’, è congiunto al Sole Progresso, oltre che a Venere solare.
e) Giove solare è congiunto al FC progresso.
f) Il MC solare è congiunto al MC progresso ed a Plutone progresso.
g) Il Sole solare (= natale) è trigone a 6 gradi alla Luna progressa.
h) Saturno solare è trigone (al grado) a Venere progressa.
i) Venere solare è controparallela a Urano e Plutone progressi.
l) Marte solare è controparallelo a Urano e Plutone progressi.
m) Saturno solare è controparallelo a Saturno progresso.
Casa Sesta
133
È molto interessante il numero è la qualità di queste sovrapposizioni. Consideriamo soprattutto che lo Scorpione nel tema natale è vuoto, così come il
Capricorno, mentre in Leone c’è solo il Plutone generazionale, soprattutto pensando che la bimba nasce in Capricorno con AS Leone! E per sottolineare
l’importanza delle case progresse ed il loro dinamismo, è importante notare
che la Luna progressa in Leone è in nona casa progressa, ed in effetti la bimba
nasce in Francia ed è cittadina francese. A fronte di questa importante nona
progressa abbiamo un’importante terza solare, che trova senso proprio per la
presenza del Sole in Capricorno nell’Oroscopo Progresso.
Stefano:29 Novembre 1951 Roma, 02h00’ CET.
cerchio interno: Oroscopo Progresso 29 Nov 1997;
cerchio esterno: Ritorno solare 1997, per Parigi.stefano
Il secondo caso che voglio proporre è quello di Sara, professoressa di matematica con la passione per la poesia, nata a L. (12E07 42N39) in provincia
di Viterbo il 26 Marzo 1937, alle 17h00’ CET. Sposata ad uno psichiatra, il 10
Ottobre 1984 perde il marito che muore dopo una lunga e dolorosa malattia.
134
Casa Sesta
Sara:26 Marzo 1937 (12E07 42N39), 17h00’ CET.
cerchio interno: Oroscopo Progresso 26 Marzo 1984;
cerchio esterno: Ritorno solare 1984, Roma
Confrontiamo anche nel suo caso il Ritorno solare per l’anno 1984 con
l’Oroscopo progresso del 26 Marzo 1984, 17h00’, luogo di nascita. Anche
questa volta avremo un grafico 10 con due cerchi concentrici: il più interno
rappresenta l’Oroscopo progresso, quello più esterno il Ritorno solare.
a) Il MC solare in Prima casa progressa (congiunto a Saturno solare, signore
dell’anno) è opposto ad Urano progresso (a meno di 2 gradi) che è congiunto al FC solare.
b) Plutone solare, sempre in Prima progressa, è quinconce al grado a Saturno
progresso.
c) Marte solare, sulla Parte di Fortuna progressa, è trigone al Plutone progresso.
d) Urano solare (quadrato a Venere solare) è congiunto al Nodo Nord progresso.
e) Nettuno solare è quadrato (al grado) a Saturno progresso.
Casa Sesta
135
f) La Luna solare, angolare all’AS solare e sul FC progresso, è congiunta a
Giove progresso ed opposta a Plutone progresso
g) Il midpoint tra Saturno e Marte solari a 21°39’ Scorpione, è opposto (al
grado) al Sole progresso nell’Ottava casa progressa.
h) Il midpoint tra Urano e Nettuno solari a 22°28’ Sagittario, è opposto alla
Luna progressa.
i) Venere solare è quadrata all’asse dei Nodi progressi.
l) Il Sole è congiunto a Saturno progresso.
Anche nel caso di Sara possiamo osservare importanti correlazioni tra il
tema solare e quello progresso, la cui qualità e precisione simbolica non possono sfuggire al lettore preparato. Ancora una volta osserviamo l’importanza
delle case progresse che rappresentano determinanti campi di forza.
Come ho già accennato, il fatto che le posizioni progresse siano estremamente sensibili ai transiti, è un fatto assodato di cui gli astrologi più preparati
sono ben consapevoli 11 ed è noto che spesso solo i transiti sui pianeti progressi possano spiegare situazioni ed eventi che non avrebbero avuto una
spiegazione chiara dallo studio dei transiti solo relativi al tema natale.
Sappiamo, inoltre, che l’intera carta di Ritorno solare è la foto istantanea
del cielo al momento del Ritorno del Sole sulla sua posizione natale al secondo di arco. È dunque l’istantanea di un grande transito. Un grande transito che
non può non avere una forte relazione con l’oroscopo progresso, tanto più se
si tiene in considerazione la tecnica del compleanno progresso di cui parla
Alan Leo 12 e che consiste nel calcolare la carta del Ritorno solare per il Ritorno del Sole sull’esatta posizione del Sole progresso e che, secondo il grande
astrologo inglese, sarebbe più significativo di quello “classico” sul Sole natale.
Non essendoci dunque affatto una barriera tra tema natale e progressioni,
ma anzi, essendo queste ultime l’esatta conseguenza dell’evoluzione del tema
natale rispetto all’individuo che sta vivendo, tanto più significative quanto più
l’individuo è capace di intonarsi al processo evolutivo (Leo), il Ritorno solare
sul Sole natale indica forze ed energie che si vanno a sovrapporre anche alle
posizioni progresse, stimolandole e mettendole in azione.
Certamente possiamo pensare che ci debba essere una differenza simbolica e dunque di significato tra, ad esempio, una Luna solare congiunta al Marte
natale ed una Luna solare congiunta al Marte progresso, ma a questo punto
della ricerca possiamo fare solo congetture. Forse il secondo caso indica un
coinvolgimento più schiettamente orientato in un processo evolutivo e dunque
con maggiore dinamismo, rispetto al primo caso che si riferisce ad una funzione più “statica” o meglio “chiusa ancora in sé”, il cui fondamento è nelle forme di destino più cogenti e compulsive, dove la scelta e la partecipazione dell’uomo sono più ridotte. Diciamo solo questo per ora, a titolo di indicazione
tutta da approfondire.
Due parole per chiudere questa introduzione dedicata alle relazioni tra Ritorno solare ed Oroscopo progresso, per quanto attiene agli “spostamenti intenzionali”, ovvero a quei viaggi fatti al compleanno per evitare cattive sovrap-
136
Casa Sesta
posizioni ed aspetti tra tema solare e radix. È chiaro che, alla luce di quanto
ho esposto, il fatto di spostarsi per evitare un AS solare sull’Urano natale, potrebbe generare ad esempio una bella congiunzione dell’AS solare sul Marte
progresso, sul midpoint tra Marte e Urano progressi, sul FC progresso o ancora sulla Luna progressa, tutte cose che potrebbero causare (in teoria) più danni che vantaggi. Ma niente paura, quando il soggetto ritornerà al luogo della
sua residenza abituale, gli effetti dello spostamento intenzionale diverranno
così labili da essere inavvertibili e ciò che doveva accadere, accadrà.13
In effetti, evitare tutte le configurazioni pericolose o ostili sul radix e, alla
luce di quanto dimostrato in questa mia ricerca, anche sull’Oroscopo progresso, cercando di influenzare così il destino, darebbe luogo ad una sorta di gincana così tortuosa e avviluppata, oltre che difficilissima da tracciare, che ad
ogni compleanno occorrerebbe una schiera di astrologi più terrorizzati del
cliente al lavoro 24 ore su 24! Non dimentichiamo dunque che esiste la Divina
Provvidenza e che Dio ci ama e non usiamo l’astrologia in maniera impropria.
NOTE
1 ALESSANDRO GUZZI, I Ritorni Solari in Astrologia, Edizioni Federico Capone, Torino,
2004.
2 ALESSANDRO GUZZI, op. cit.,Cap. 3, pag. 39 e segg.
3 Sull’argomento: F. SAKOIAN e L. ACKER, The Zodiac Within Each Sign, 1975.
4 ALESSANDRO GUZZI, op. cit., Cap. 16 pag. 185.
5 Vedi: ALAN LEO, L’oroscopo progresso, Traduzione e revisione di Alessandro Guzzi,
Nuovi Orizzonti, Milano, 1997.
6 La maggioranza dei software astrologici calcolano le progressioni, è importante però,
per calcolare effettivamente l’Oroscopo Progresso, impostare come data a cui progredire
l’Oroscopo Natale, la data (mese e giorno) del compleanno per l’anno che ci interessa, con
l’ora di nascita e le coordinate geografiche natali.
7 Alan Leo parla diffusamente di ciò nella sua opera citata.
8 Il grafico in biwheel è generato da Solar Fire 4.19 per Windows.
9 Midpoint o punto di mediasomma è quel punto esattamente a metà dell’arco che separa due pianeti o un pianeta ed un Angolo. Il Midpoint è carico dell’energia combinata dei
due pianeti ed è fortemente attivo sul grado che viene coinvolto in congiunzione o in opposizione.
10 Il grafico in biwheel è generato da Solar Fire 4.19 per Windows.
11 Alan Leo anzi afferma che un transito su di un pianeta progresso possa determinare
il manifestarsi degli effetti di una direzione in atto. ALAN LEO, op. cit., pag. 302.
12 Op. cit., pagg. 289 e segg.
13 Copyright © 2005 Dr. Alessandro Guzzi
137
CASA
CASA OTTAVA
PRIMA
Meskalila Nunzia Coppola
Brian Claark
Energie elementali in Astrologia
Il ciclo di Chirone
esperienziale
138
Casa
Argomento
Ottava
Meskalila Nunzia Coppola
ENERGIE ELEMENTALI
IN ASTROLOGIA
ESPERIENZIALE
TEORIA E PRATICA
L.A. 142-810
Analisi degli Elementi in Astrologia esperienziale attraverso l’integrazione tra le
radici d’Oriente ed i rami d’Occidente. Come la corretta lettura degli Elementi
in un Tema natale permette d’individuare sia i punti di forza sia di debolezza
su cui l’individuo può lavorare per crescere ed evolversi.
L’Astrologia, tra le tante funzioni, aiuta l’essere umano a comprendere il proprio progetto di vita, attraverso il contatto con il potenziale creativo di cui dispone. L’Astrologia karmica, tra gli altri obiettivi, incoraggia la consapevolezza
e la gestione equilibrata degli Elementi, considerandoli forze interagenti tra gli
esseri viventi, la natura e l’universo. È possibile, attraverso una corretta lettura
degli Elementi del TN, individuare le qualità deboli e i punti di forza su cui la
persona può lavorare per crescere ed evolvere, attraverso un percorso dedicato alla vita spirituale. In ambiente occidentale o con persone non particolarmente interessate alla spiritualità, una volta eliminata la parte rituale, questo
percorso permette sessioni d’Astrologia esperienziale ed anche incontri di
counselling, basati sulla consapevolezza degli Elementi e sulle esperienze che
ne derivano o ne conseguono.
Le energie elementali
Comprendere la struttura degli Elementi, secondo l’evoluzione cosmica, implica un modo di pensare olistico, capace di focalizzare le sfaccettature multidimensionali, le interconnessioni e le interdipendenze tra ogni singolo Elemento
e i rimanenti quattro, così come tra gli Elementi e l’universo. Secondo il pensiero olistico, il tutto non è riducibile alla somma delle singole parti. In altre
parole, la configurazione o l’insieme possiede un valore di maggiore completezza e coerenza, rispetto alla somma delle componenti. L’Artha prapancha
(la quintuplice differenziazione della materia), è l’esempio pregnante del principio olistico inerente alla teoria della creazione: gli universi nascono e muoiono in continuazione, attraversando varie dimensioni d’esistenza. Essi sono come un sogno in cui l’Infinito gioca ad apparire finito e mortale, attraverso la
Casa Ottava
Argomento
139
trasformazione, la frammentazione e il movimento delle parti. Ogni universo è
una proiezione dell’Energia divina. A questo punto, per meglio comprendere la
natura degli Elementi, è necessario approfondire l’evoluzione cosmica, attraverso i 36 Tatva, ossia i principi evolutivi della differenziazione nel processo
creativo. La manifestazione delle parti avviene in parallelo con Sabda Prapancha, l’evoluzione dei suoni, attraverso la coppia primordiale Nāda e Bindu.
L’essere umano anche si è sostanziato attraverso i Tatva, gli stessi principi che
hanno permesso la creazione e l’evoluzione degli universi.
Artha Prapancha e i 36 Tatva
Artha prapancha è il processo d’evoluzione cosmica, dall’Unità primordiale al
mondo terreno, attraverso sequenze che diventano quintuplici, da Māyā in poi,
come si vedrà, nella trattazione dei 36 principi cosmici. Tatva significa verità,
principio, categoria. Per il Tantra essi sono 36 ed hanno origine dall’Energia
primordiale, detta Samvid o Paramabindu. Il Principio originale da alcuni è designato come Parabrahman o Paramashiva o Paramashakti o Mahavishnu, secondo il Nome che ogni scuola attribuisce all’Unità primordiale.
All’origine vi è Samvid, che trascende i trentasei principi e nello stesso
tempo, li permea tutti. Samvid, naturalmente, non è un Tattva e resta immutabile, anche dopo la manifestazione delle parti.
La Creazione ha inizio, quando Samvid emette NĀNĀ, il suono esplosivo
che rende possibile la formazione delle parti. Dal suono primordiale sono scaturiti i vari livelli d’esistenza, via via meno sottili e sempre più corporei, sino al
momento in cui l’Energia si è espressa come materia, suddividendosi in ulteriori parti. In questo processo di manifestazione, ogni frammento resta sempre
una parte attiva dell’insieme da cui nasce, mentre le fasi precedenti ad ogni
successiva frammentazione non si perdono, ma restano insite nell’intero sviluppo evolutivo. Ed è proprio in questa unità, il cui insieme è superiore alla
somma dei frammenti, che meglio si esprime il pensiero olistico.
L’esplosione sonora ha prodotto la prima emanazione dei Tatva, a partire
da Shiva-Shakti, la coppia inscindibile che costituisce la tappa iniziale del processo cosmologico; l’uno e il due. In questo stadio, Shiva e Shakti, privi di forma e in qualità di pura essenza, si manifestano come principi cosmici e nonostante non siano una sola essenza (come lo erano in Samvid), restano uniti,
complementari e inseparabili. Questa è la ragione per cui a livello terreno, nel
mondo creato, ogni essere vivente tende a cercare il genere opposto e ad unirsi, nella ricerca della perduta unità.
Dalla coppia Shiva-Shakti si manifesta il triangolo delle successive Energie
creative: Icchā (Energia di Volontà), Jñana (Energia di Conoscenza) e Kriyā
(Energia d’Azione). Fino a questo stadio, la manifestazione è ancora nella fase
di Conoscenza pura e priva di forme. Per arrivare alle forme vere e proprie, bisogna arrivare a Māyā Tattva, l’Energia di transizione che permette il passaggio agli stadi terreni e viceversa, nel cammino inverso, permette il ritorno alla
conoscenza pura. In fase creativa, infatti, Māyā è una proiezione, una rappre-
140
Casa
Argomento
Ottava
sentazione meno sottile del principio unitario da cui tutto deriva. È lo stadio in
cui avviene il passaggio verso la creazione degli universi, ma anche la fase in
cui dal mondo fenomenico si passa agli stadi della conoscenza pura per ritornare a Samvid. Dopo Māyā, avviene l’evoluzione quintuplice, di cui fanno parte anche gli Elementi, come vedremo.
Māyā rende possibile la vera e propria creazione delle parti, attraverso le
qualità limitanti insite nei cinque principi successivi: i 5 tatva, detti kanchuka
(guaine, corazze), ossia i principi limitanti per rapporto allo spazio (Kāla), al
tempo (Kala), al desiderio (Rāga), alla conoscenza (Vidyā e all’azione (Niyati). Negli ultimi tre kanchuka vediamo una riproduzione limitata e imperfetta
dei principi Icchā, Jñana e Kriyā.
Lo stesso avviene nella successiva frammentazione che permette un’indistinta bozza dell’individualità futura, attraverso la proiezione di Shiva e Shakti
nelle forme limitate di Prakriti e Purusha. Nello stesso tempo, si manifesta
l’antahkarana, ossia l’organo interiore costituito dai tre tatva mahat (mente
universale), buddhi (intelletto) e ahamkara (ego). Da questo punto, prendono
consistenza i Tanmatra, ossia gli elementi sottili nella loro natura essenziale:
suono, tatto, forma, sapore, odore. A loro volta, essi si solidificano nei cinque
tatva, detti Mahabhuta, ossia gli Elementi grossi (Etere, Aria, Fuoco, Acqua,
Terra). A questo stadio della creazione, si manifestano gli Jñanendrya (organi
di conoscenza) e i Karmendrya (organi d’azione). Da quest’ultimo stadio evolutivo della frammentazione, nasce l’individuo (Jiva).
Alla fine d’ogni ciclo cosmico, una nuova esplosione sonora riporta gli universi ad uno stadio indifferenziato. Dopo una pausa, si ritorna allo stato unitario, per poi far ritorno alla differenziazione, e così via, all’infinito.
Nel corso della differenziazione, l’Energia primordiale, Samvid, non diminuisce, non si corrompe, né perde le parti che ha proiettato nella creazione;
questa è la ragione per cui, grazie all’illuminazione, i saggi riescono a trovarle
l’Energia primaria in ogni frammento del creato e naturalmente, in ogni singolo tattva. Molto importante è comprendere che, nonostante la frammentazione,
anche Shiva e Shakti sono immanenti nell’insieme degli universi creati, sono
presenti in ogni singola parte del creato e vibrano, attraverso il potere dei suoni. Parallelamente all’evoluzione dei tatva, infatti, la creazione avviene attraverso il potere primordiale del Suono unico che si manifesta nelle successive
frammentazioni, attraverso suoni che, partendo dall’inaudibile al sottile, si trasformano sino alla formazione dei suoni udibili e articolati, proprio come avviene con la successione dei tatva. I mantra sono uno strumento eccelso per
meditare sul processo cosmico, proprio perché rappresentano l’essenza sonora dell’Energia universale.
Durante la meditazione, di solito, si segue l’ordine del principio di riassorbimento, per ritornare all’Unità iniziale. Si può anche partire da Samvid e seguire le fasi dell’evoluzione.
Lo schema che segue rappresenta e sintetizza l’intera fase dell’evoluzione
cosmica, secondo il processo dei 36 tatva, attraverso il principio di differenziazione e di riassorbimento.
Casa Ottava
Argomento
141
SAMVID
-1-SHAKTI -2-SHIVA -I-ENERGIA-COSCIENZA
-3-ICCHÅ
Volontà
-4-JÑANA
Conoscenza
-5-KRIYÅ
Azione
-H-SUDDHAVIDYA: CONOSCENZA PURA
-6-MÅYÅ
-G-ENERGIA DELLA CREAZIONE E DIFFERENZIAZIONE
-7KALA
Limite
spaziale
-8KÅLA
Limite
temporale
-9RÅGA
Limite
volitivo
-10VIDYÅ
Limite
conoscitivo
-11NIYATI
Limite
causale
-F-KANCHUKA: LIMITI COSMICI
-12PRAKRITI
Natura
-13PURUSHA
Individuo
-14MAHAT
Mente
-15BUDDHI
Intelligenza
-16AHAMKÅRA
Ego
ANTAHKARANA: organo interiore
-E-LIMITI INDIVIDUALI
-17SUONO
-18TATTO
-19FORMA
-20SAPORE
-21ODORE
-D-TANMÅTRA: ELEMENTI SOTTILI
-22ETERE
-23ARIA
-24FUOCO
-25ACQUA
-26TERRA
-C-MAHÅBHUTA: ELEMENTI GROSSI
-27ORECCHIE
-28PELLE
-29OCCHI
-30LINGUA
-31NASO
-B-JÑANENDRYA: ORGANI DI CONOSCENZA
-32BOCCA
-33MANI
-34ANO
-35GENITALI
-36PIEDI
-A-KARMENDRYA: ORGANI D’AZIONE
I TATTVA SONO NUMERATI DAL PRIMO AL TRENTASEIESIMO
NELL’ORDINE CREATIVO DI FRAMMENTAZIONE
L’ORDINE DI RITORNO ALL’UNITÀ PRIMORDIALE PARTE
DALLA LETTERA -A- E POI RIPERCORRE I TATTVA ALL’INVERSO,
DAL TRENTASEIESIMO A SAMVID
142
Casa
Argomento
Ottava
Il processo di Panchikarana
La descrizione precedente è una sintesi sommaria delle fasi evolutive d’Artha
prapancha; in realtà, ogni aspetto dell’evoluzione sottende ulteriori sottofasi.
Mi sembra necessario, a questo punto, accennare alla sottofase del panchikarana, ossia il processo in cui le energie elementali si manifestano.
I Tatva si manifestano attraverso Triguna, ossia l’insieme delle tre qualità
interattive, dette Guna:
– Sattva - essenza
– Rajas – energia
– Tamas - inerzia
Nel corso d’ogni ciclo cosmico, le tre qualità si dissociano, partecipando al
processo di manifestazione dell’evoluzione cosmica e attivando la loro influenza, in proporzioni diverse. La differenziazione dei tre Guna gioca un ruolo importante nei vari aspetti della natura creata e nell’inclinazione innata d’ogni
cosa e d’ogni essere vivente. Gli Elementi sottili (tanmatra) sono manifestabili,
attraverso le loro qualità intrinseche, dipendenti dalle varie combinazioni di
Triguna. I tanmatra assumono una forma chiara e definita, quando si differenziano e diventano percepibili, attraverso i cinque sensi (a loro volta permeati
dalle varie combinazioni dei tre guna). L’universo, i corpi celesti, il mondo, e
gli esseri viventi sono pervasi da questi Elementi. Sul piano microcosmico, alla base della creazione del mondo materiale e fisico, da Māyā emergono le cinque corazze limitanti (Kanchuka) che, a loro volta, rendono possibile l’emanazione di due principi fondamentali e interagenti: Prakriti, l’energia e Purusha,
la coscienza. La differenziazione dei due principi produce Mahat che si frammenta, a sua volta, manifestandosi sotto forma di Buddhi ed Ahamkara, come
abbiamo già visto. Da questo momento, ha inizio la sottofase del Panchikarana.
Nel corso dell’evoluzione cosmica, i cinque Elementi sottili danno origine
agli Elementi grossi, attraverso il Panchikarana, un processo alchemico che
rende possibile la materializzazione degli elementi. Il processo del Panchikarana avviene in questo modo:
1. La sostanza d’ogni elemento sottile si scinde in due parti.
2. La prima metà dell’elemento resta sempre intatta e inalterata.
3. La seconda metà d’ogni elemento si suddivide in altre quattro parti uguali
(1/2:4 = 1/8).
4. La metà intatta d’ogni elemento si unisce ad un ottavo d’ogni elemento rimanente ed il processo di Panchikarana è completo.
Ogni elemento contiene, quindi, il 50% del suo stesso elemento sottile e un
ottavo d’ogni altro, come possiamo vedere nella seguente tabella:
Casa Ottava
Argomento
143
porzioni degli elementi sotttili
elementi grossi
1/2 ETERE
SUONO
1/8
Aria
1/8
Fuoco
1/8
Acqua
1/8
Terra
ETERE
UDITO
1/2 ARIA
CONTATTO
1/8
Etere
1/8
Fuoco
1/8
Acqua
1/8
Terra
ARIA
TATTO
1/2 FUOCO
FORMA
1/8
Etere
1/8
Aria
1/8
Acqua
1/8
Terra
FUOCO
VISTA
1/2 ACQUA
SAPORE
1/8
Etere
1/8
Aria
1/8
Fuoco
1/8
Terra
ACQUA
GUSTO
1/2 TERRA
ODORE
1/8
Etere
1/8
Aria
1/8
Fuoco
1/8
Acqua
TERRA
OLFATTO
Gli elementi grossi sono associati ai sensi, agli organi di conoscenza (Jñanindriya) e agli organi d’azione (Karmindriya). A livello individuale, nell’essere
umano, l’insieme degli Elementi e degli organi agisce sulle due polarità alla
base della natura.
elementi
grossi
PANCHABHUTA
organi
di conoscenza
JÑANINDRIYA
organi
d’azione
KARMINDRIYA
polarità
etere
UDITO
orecchie
bocca
trascendenza-immanenza
aria
TATTO
pelle
mani
unione-separazione
fuoco
VISTA
occhi
ano
espansione-contrazione
acqua
GUSTO
lingua
genitali
piacere-dolore
terra
OLFATTO
naso
piedi
consistenza-evanescenza
144
Casa
Argomento
Ottava
Elementi in Astrologia Karmica
Il cielo natale indica, distintamente, la situazione elementale che caratterizza
un individuo alla nascita. Gli Elementi di un TN, attraverso la loro forza, neutralità e debolezza, indicano le possibili strade da seguire in accordo con le necessità umane. Ogni TN è vissuto in maniera sensoriale-elementale ed anche
sinestesica, quando un determinato senso implica l’interazione con gli altri, in
un gioco d’intrecci e connessioni contemporanee. Le variazioni dinamiche
(transiti, progressioni, direzioni, ritorni, ecc.) indicano tutti i possibili cambiamenti in itinere, attraverso il miscelamento degli elementi in ordine diverso.
Ogni persona può agire sugli elementi, conoscendoli in modo attivo, attraverso la meditazione, le qualità inerenti a ciascun senso corrispondente, la connessione sinestesica e la loro possibile armonia.
Lo scopo principale della meditazione sugli Elementi, attraverso il proprio
Tema natale o le carte dinamiche, mira a promuovere i quattro principali obbiettivi della vita:
● Dharma: Il principio morale. La legge naturale che porta all’equilibrio individuale, sociale e universale. Indica anche la realizzazione del nostro compito sulla terra.
● Artha: Il principio economico. Il benessere ricercato in ogni sua forma e
anche attraverso gli oggetti terreni.
● Kāma: Il principio vitale. L’appagamento dei desideri che, non necessariamente, si oppone a Dharma e Moksha.
● Moksha: Il principio spirituale che mantiene il creato in armonia, attraverso
l’integrazione delle parti. La salvezza, attraverso la liberazione e la consapevolezza.
In Artha e Kama, i Cinque Elementi sono fortemente percepibili, perché il
mondo è distintamente formato dagli stessi in una varietà infinita di combinazioni, oltremodo percepibili nella loro espressione sensoriale.
La meditazione sugli Elementi è una delle numerose attività d’Astrologia
esperienziale, basata su di un lavoro profondo e sistematico, abbinabile anche
al contatto con i pianeti e i mantra corrispondenti. Un altro tipo d’esperienza
attiva sugli Elementi è la visualizzazione dei simboli grafici corrispondenti con
relativa meditazione visiva:
● Il quadrato per la Terra.
● Il cerchio per l’Acqua.
● Il triangolo rosso per il Fuoco.
● La falce di luna per l’Aria.
● La falce di luna gemmata per l’etere.
Vi è poi la meditazione corporea (Niyasa), attraverso il movimento delle dita che rappresentano e contengono in maniera condensata, l’essenza degli
Elementi.
● TERRA: anulare
● ACQUA: mignolo
● FUOCO: pollice.
Casa Ottava
Argomento
145
●
●
ARIA: indice.
ETERE: medio.
Il contatto delle singole dita con varie parti del corpo permette un’esperienza diretta con l’elemento evocato, da approfondire in tutte le sue manifestazioni nel TN o nelle carte dinamiche. Il passaggio da un dito all’altro, secondo l’ordine elementale diretto o inverso, rende possibile una mudra, ossia
una gestualità simbolica, di potente valore interiore.
Elementi in Astrologia Esperienziale
Il metodo esperienziale che pratico è frutto di un lungo processo d’integrazione
tra le radici d’oriente e i rami d’occidente.
Nel processo di formazione, attuato attraverso la meditazione attiva sugli
Elementi, allorché si rende necessario agire su di un elemento carente del Tn
o di una carta dinamica, bisogna attivare una connessione con la sua parte
sottile. Quando l’elemento è, invece, in eccesso, si cerca di temperarlo attraverso il suo complementare. (ACQUA/TERRA, ARIA/FUOCO). Nei casi in cui
ciò non sia possibile, si ricorre all’Etere che, a differenza degli altri Elementi,
non entra nel gioco polare degli equilibri-squilibri, e perciò, resta attivo. Infatti,
lo spazio separa e unisce un oggetto o un corpo dall’altro, sia internamente
che esternamente. L’etere-spazio è presente anche sotto forma di suono, di
ritmo e di vibrazione. Il silenzio offre la possibilità di ascoltare il suono dell’Etere. Per lavorare con gli Elementi, attraverso l’Etere è necessario Antar Mauna,
ossia un profondo silenzio interiore. In una prima fase, questo è possibile, attraverso l’ascolto dei suoni che devono restare liberi dall’interpretazione. In altre parole, se ascolto un suono o un rumore, m’immergo in esso, senza individuarlo come suono di una campana, di una macchina, di una voce o quanto
altro. Una volta stabilito questo tipo di silenzio, è possibile procedere alla meditazione sui mantra. Ogni elemento è associato ad uno specifico mantra.
Attraverso questo tipo di consulenza, astrologo e nativo si dedicano insieme alla raccolta dei fattori legati alla qualità degli Elementi. I sensi implicati in
ogni singolo elemento costituiscono la parte pregnante della ricercazione.
In un incontro caratterizzato da pratiche di astrologia esperienziale, di solito, invece di iniziare dal TN in sé, si parte dalla storia che la persona stessa riporta o che emerge nel “qui ed ora” dell’incontro. In altre occasioni, si può
partire, direttamente, da un pianeta e poi lasciare che affiori l’immagine, la
sensazione o il ricordo di un evento vitale. Il passo successivo in entrambe le
situazioni è cercare insieme con il nativo, gli Elementi che emergono per eccesso, per difetto o per equilibrio dal Tn o nella carta dinamica, così da analizzarne la qualità, attraverso gli accadimenti personali.
L’importante è saper cogliere ciò che emerge, senza prefissare interventi
prestabiliti e rigide strategie programmate in anticipo. Una volta completata la
fase d’emersione, si prosegue alla conoscenza dell’elemento in sé e dentro di
sé. Infine, si passa alle eventuali interpretazioni dei fattori astrologici natali o
dinamici. Questa esperienza può avvenire anche in incontri di gruppo.
146
Casa
Argomento
Ottava
L’esperienza
Questa è la descrizione sintetica di un incontro esperienziale di gruppo con
una pratica chiamata: BHUTASHUDDHI, ossia purificazione degli elementi interiori. Le persone coinvolte nella pratica devono conoscere bene gli intrecci
del proprio Tema natale, presumendo che lo abbiano già approfondito in incontri individuali, precedenti all’esperienza. Molto importante, nel corso dell’esperienza, è ricordare che tutti i componenti del gruppo sono ospiti di uno
stesso spazio e che in quel momento, stanno anche condividendo la stessa
aria. Si trovano, come in un TN collettivo, ossia in un tema di gruppo, dove individualità e condivisione si alternano, secondo le evenienze in itinere.
1. Scegli l’elemento che più t’ispira, immergiti nella sua essenza e poi abbandonalo.
2. Segue la meditazione su tutti gli Elementi e la loro trasformazione, attraverso l’assorbimento dell’uno nell’altro.
3. Scegli un pianeta.
4. Medita sul pianeta prescelto in tutta la sua essenza.
5. Medita sulla trasformazione del tuo pianeta, attraversa il segno che lo ospita.
6. Medita sul modo in cui il pianeta trasformato può agire, secondo la casa
che lo ospita.
7. Medita sull’Elemento che caratterizza questa Casa.
8. Cerca la forza di questo elemento nell’insieme del tuo TN.
9. Ora puoi decidere se stabilizzare, temperare o intensificare questo elemento.
10. In questa fase, l’energia del gruppo con la decisione d’ogni singolo, per
rapporto al suo elemento prescelto, sarà lo sfondo per attivare l’esperienza
vera e propria.
11. Fase di preparazione e attivazione.
12. Esperienza centrale.
La parte centrale di quest’esperienza è la più importante, ma anche la più
riservata, mutabile e inattesa. Essa dipende dalle circostanze, dalle persone,
dalla stagione e dalle emozioni del momento, perciò non può essere descritta
in questo contesto.
… io non credo all’Astrologia
perché sono della Vergine…!!!
147
CASA
UNDICESIMA
CASA
PRIMA
Meskalila
Nunzia Coppola
Brian Claark
Marte
Mailing List
Il ciclo(Dalla
di Chirone
Convivio Astrologico)
148
Casa Undicesima
Argomento
Meskalila Nunzia Coppola
MARTE
Dalla Mailing List
CONVIVIO ASTROLOGICO
L.A. 142-1100
Una panoramica sull’archetipo marziale, negli aspetti mitologici, storici, letterari, astrologici e finanziari, nonché sulle applicazioni in biologia, fisiologia e nei
rimedi omeopatici.
Mitologia
Marte emana una luce simile al colore delle braci accese, con sfumature che
vanno dal giallo al rosso. Questo colore, forse, suggerì agli Antichi di associare alla guerra il pianeta che gli Assiri e i Babilonesi identificarono con Ashur e
Nergal, gli Indiani con Mangala, i Greci con Ares e i Romani con Mars.
Ashur e Nergal
Ashur, il «Re degli dei», chiamato anche la «Grande montagna», prima di essere
identificato alla città di cui portava il nome e ancor prima di incarnare gli istinti
guerrieri del suo popolo, fu un Dio della
natura. Nella teologia più antica è sposo
della dea Sherua, poi sostituita da Mullissu. Il nome Ashur può significare buono,
benefico o benigno. Il Dio era chiamato
anche Ashar ed il suo nome era scritto
con i cunei “An” il Dio e “Shar” l’infinito.
Asshar, il Signore dell’infinito era, soprattutto, il re guerriero, Dio del Cielo,
della Terra, degli Inferi e degli umani. Era
raffigurato come un uomo barbuto, intento a tirare l’arco. L’immagine di Ashur
posta sopra un carro, seguiva gli eserciti
combattenti. Il Dio lottava al fianco dei
soldati, li aiutava a centrare il bersaglio
nel tiro all’arco e li motivava alla vittoria,
favorendoli in tutti i modi. In caso di con-
Casa Undicesima
Argomento
149
quista, nella città vinta si provvedeva subito a edificare un suo altare. Il nemico che non riconosceva la sovranità del Dio, era completamente annientato.
Al momento dell’incoronazione, ogni sovrano assiro era considerato vicario
del Dio, riceveva l’ordine divino di estendere i confini del paese, prometteva di
far riconoscere la gloria del Dio e aggiungeva il prefisso Ashur al suo nome.
La festa nazionale in onore della Divinità era celebrata all’inizio del nuovo anno e permetteva di stabilire le regole sociali e nazionali più importanti. I sacerdoti-astronomi babilonesi identificarono Marte in Nergal, il signore della «terra
di non-ritorno», della guerra e della pestilenza. Sua consorte era Ereshkigal,
sorella d’Ishtar. A volte, la sua figura si confonde con Namtar, oppure con Ninurta, dio della guerra nei miti arcaici. In epoca assira, era noto come Erragal,
da cui derivò Erra, dio della guerra. Si suppone che il nome greco Herakles
derivi da Erragal. Erede di Nergal nell’alta Siria fu Reshef, dio dell’oltretomba,
della guerra, della peste e della morte.
Mangala
In astrologia Indiana Marte è chiamato Mangala ed è rappresentato da diverse
divinità, tra cui Skanda, creato per sconfiggere il demone Tarakasura, che stava distruggendo il mondo e che aveva fatto l’accordo di poter essere sconfitto
solo da un bambino. Skanda o Kartikeya nacque da sei scintille fuoriuscite dagli occhi di Shiva e cadute in un lago, presso una foresta di cespugli dalle foglie simili a lance. Dalle scintille nacquero sei gemelli. A vederli così teneri,
Parvati desiderosa d’essere madre, li strinse così forte in braccio da schiacciarli. Fu così che divennero un solo corpo con sei teste. Il bambino dalle sei
teste fu chiamato Kartikeya, fu allevato dalle sei Pleiadi e ancora fanciullo,
sconfisse il demone Tarakasura. Divenne, così, il Dio della Guerra. Tradizionalmente, Mangala aveva occhi rossi, era volubile, liberale, bilioso collerico e
snello di corporatura. Iniziatore dell’azione, era l’archetipo del potere e dell’autorità. Aveva la potenza di sconfiggere il nemico, ma non era considerato un
compagno adatto agli umani.
Ares
Ares fu venerato come spirito della battaglia, dai popoli più antichi e benché
membro della progenie olimpica, egli recava tracce dei miti pre-omerici, legati
ai riti della Terra. Quando il culto di Ares giunse nel mondo greco, attraverso
la Tracia, fino a Sparta e a Tebe, il suo carattere d’iniziatore del ciclo stagionale subì una trasformazione, fino ad assumere il duplice aspetto del combattente assetato di guerra e del giovane atleta, amante di Afrodite.
Secondo Omero, Ares nacque per partenogenesi da Era, gelosa della nascita d’Atena che Zeus aveva procreato dalla sua testa. La Dea Flora donò la
pianta della fecondità ad Era che, una volta incinta, si ritirò in Tracia, fino alla
nascita del bambino. In seguito, ella lo affidò a Priapo che, oltre ad insegnargli
le arti belliche, ne fece un grande danzatore. Ares molto affascinante, ma bel-
150
Casa Undicesima
Argomento
licoso e gradasso, amava il tumulto dei combattimenti e disprezzava le leggi.
Secondo una leggenda, Ares permise l’istituzione del primo tribunale degli
Dei. Accusato d’omicidio volontario e citato in tribunale per aver ucciso il figlio di Poseidone, Alirrozio, egli fu assolto perché riuscì a dimostrare che Allirozio, aveva tentato di usare violenza a sua figlia Alcippe. Oltre ad assumere il
ruolo di difensore dei giovani, Egli fu visto come il Punitore e il Vendicatore di
tutto ciò che avesse violato i giuramenti. Risvegliando più timore che simpatia,
egli fu odiato dagli immortali, tranne che dalla gemella Eris (la Discordia), dalla Dea della strage Eniò e dai figli avuti da Afrodite, Fobos (Paura) e Deimos
(Terrore). Dalla Dea ebbe anche una prole più pacifica: Eros, Anteros e Armonia.
Per quanto ardito e battagliero, Ares non era invincibile. Fu sconfitto da
Eracle e da Atena che lo atterrò, colpendolo con una semplice pietra. Omero
narra che, sotto le mura di Troia, Diomede, riuscì a ferirlo con Afrodite. La
sconfitta più amara fu quella in seguito alla quale fu rinchiuso dai giganti gemelli Aloadi in un vaso di bronzo, dove restò per tredici mesi, fino al giorno in
cui fu salvato da Eribea, la matrigna degli Aloadi. Ella rivelò il segreto a Hermes che corse a liberarlo. Le sconfitte di Ares dimostrerebbero che la saggezza-Atena è in grado di vincere l’irruenza, la rozzezza e la bellicosità. Era un dio
che poteva costituire un valido sostegno per un’evoluzione personale in senso
spirituale. Erano sacri ad Ares il cane, il cinghiale e l’avvoltoio; i suoi attributi
erano la lancia e la fiaccola.
Mars
Per i Romani, Marte signore della guerra e della primavera, era il Dio più importante dopo Giove. Condivideva con Quirino (il fondatore Romolo divinizzato) e Giove il ruolo di protettore della città di Roma. La leggenda romana afferma che fosse figlio di Giove e di Giunone, ma che non fosse molto apprezzato dal padre, a causa dei suoi istinti omicidi e combattivi. La lancia era il suo
sacro attributo ed arma. Gli animali a lui attribuiti erano il picchio, il lupo, il
cane e l’avvoltoio. Invocato come “Mars pater” e venerato dagli eserciti, regolava anche l’agricoltura e la forza del germoglio primaverile che rompe la crosta terrestre per vedere la luce. Secondo la tradizione, il cittadino romano era
prima agricoltore, poi guerriero, e dopo la conquista di nuovi territori, di nuovo
agricoltore.
A Roma era il protettore della città. Il suo tempio (Templum Martis extra
Portam Capenam) si trovava fuori delle mura per evitare che in città scoppiassero liti e sommosse, I Sabini avevano la consuetudine di dedicare a Marte
un’intera classe di giovani, destinati ad abbandonare la città d’origine per cercar fortuna altrove. Spesso, questa migrazione, soprannominata Ver sacrum
(la primavera sacra), era accompagnata da un lupo o da un picchio. Al Dio fu
consacrato il terzo mese dell’anno, stagione della guerra, durante la quale i
sacerdoti Salii (“saltatori”) celebravano la sua festa con danze ed inni guerreschi. Un’altra festa, la Quinquatrus, si svolgeva il 13 giugno ed era dedicata
Casa Undicesima
Argomento
151
alla lubrificazione delle armi. Mars fu chiamato Gradivus (colui che va alla battaglia), ma dagli esegeti moderni questa etimologia non è accettata.
Chi è interessato alla nomenclatura classica di Marte, può consultare il seguente riferimento: http://www.codas.it/articoli/Pianeti/Garofalo/NomenclaturaMarteGarofalo.pdf
Generalità astronomiche
Fra i pianeti esterni, Marte è il più vicino alla Terra. Trovandosi ad una distanza dal Sole maggiore di quella terrestre, può essere osservato in qualsiasi posizione del cielo. La distanza Terra-Marte, a causa dell’eccentricità dell’orbita
terrestre, può variare, all’opposizione, tra circa 55 e 101 milioni di km: tale distanza è minima durante le opposizioni. Le grandi opposizioni si verificano
ogni 15-17 anni; l’ultima è avvenuta il 13 giugno 2001.
Marte è il quarto pianeta del Sistema Solare, contando dal Sole ed è l’ultimo dei pianeti rocciosi. La distanza media dal Sole è di 227,8 milioni di chilometri ed essendo l’eccentricità dell’orbita abbastanza marcata, tale distanza
varia di un 10% circa. È uno dei cinque pianeti visibili ad occhio nudo ed appare come una brillante stella di color rosa-rossatro. Il suo diametro è di 6787
km all’equatore, con uno schiacciamento di 0,009. La sua orbita si trova tra
quella di Giove e della Terra.
Il periodo di rivoluzione siderale è di 1,88 anni. L’inclinazione dell’equatore
marziano sul piano dell’orbita è di 23°59’, perciò le stagioni sono simili a quelle terrestri, ma più lunghe a causa del maggior periodo siderale di Marte. L’anno marziano è quasi il doppio di quello terrestre. Marte ruota su se stesso con
un periodo di 24h37’23”, superiore di soli 41” al periodo di rotazione siderale
della Terra. Il giorno marziano è chiamato “Sol”. Marte ha due satelliti di forma
molto irregolare, Phobos e Deimos. Sembra che le due lune rappresentino i
corpi maggiori di uno sciame di relitti prodotti e sollevati in passato, intorno al
pianeta madre, dall’impatto di un asteroide.
Ricerche, Letteratura e curiosità
Marte ha rivestito una grandissima importanza in seguito agli studi di Johannes Kepler cui Tycho Brahe, in punto di morte, affidò il compito di svelare la
forma dell’orbita di Marte. I dati delle osservazioni non coincidevano, però,
con un’orbita circolare e dopo vari tentativi e studi accuratissimi, l’astronomo
ripudiò la teoria dell’orbita circolare a favore di un’orbita ellittica. Da questi
studi, Kepler ricavò le sue Tre Leggi, di cui la prima definiva le orbite dei pianeti intorno al Sole, come ellissi. In “Astronomia Nova” pubblicato nel 1609,
egli espose le osservazioni sulla forma dell’orbita di Marte.
Il pianeta Marte ha ispirato molto l’immaginario dei letterati e sognatori.
Nel 1726 Jonathan Swift pubblicò “I viaggi di Gulliver”, un libro di satira sul sistema di vita dell’Inghilterra in cui citava la presenza di due satelliti marziani,
scoperti dagli astronomi dell’isola volante di Laputai.
152
Casa Undicesima
Argomento
Nel 1802 Karl Friedrich Gauss progettò di comunicare con gli abitanti di
Marte, tracciando disegni geometrici nella tundra siberiana.
Durante l’opposizione del 1877, l’astronomo Giovanni Schiaparelli, descrisse dei “canali” che aveva osservato, studiando al telescopio la superficie
di Marte. Schiaparelli nell’articolo “La vita sul pianeta Marte” che scrisse nel
1895 ipotizzò addirittura il sistema politico adottato dagli abitanti del pianeta.
L’astronomo americano Percival Lowell iniziò uno studio accurato della superficie del pianeta, asserendo di vedere nei canali artificiali, il segno di una civiltà morente. Questa ipotesi fece nascere una serie incredibile di storie fantastiche. Oggi, si sa che i canali di Marte erano un effetto ottico legato alla cattiva
qualità delle lenti dei telescopi e alla capacità oculare umana di integrare una
serie di particolari, al limite della percezione, scorgendo particolari che in realtà non esistono.
Edgard Rice Burroughs, l’autore di “Tarzan delle scimmie”, nella seconda
metà degli anni venti pubblicò “Under the Moons of Mars”, il primo di 10 romanzi ambientati sul Marte.
Il 30 ottobre 1938 Orson Welles mandò in onda un adattamento de “La
guerra dei mondi”, sostituendo ai nomi delle località inglesi quelli di regioni
americane. Le persone che si sintonizzarono tardi sul programma, pensarono
si trattasse della cronaca in diretta dello sbarco di marziani nel New Jersey e
che essi stavano dirigendosi verso New York. Accaddero fenomeni di panico
collettivo. Dopo l’accaduto uscì un libro di Hadley Cantril, “The Invasion from
Mars” che cercò di analizzare la dinamica del panico.
Dopo le missioni Viking, anche gli scrittori di romanzi si sono
aggiornati e ora il Marte descritto nei romanzi di fantascienza include le scoperte fatte dalle sonde.
Glifo e simbologia
Il glifo di Marte è un cerchio sormontato da una freccia che da destra, parte in
alto, quasi a mostrare l’azione di una forza che sfugge ai vincoli del movimento circolare. La freccia potrebbe indicare la possibilità di dirottare una parte
dell’energia ruotante, verso obbiettivi e luoghi più lontani. Un’altra immagine è
quella del germoglio primaverile che rompe l’unità del seme, perseguendo la
liberazione, attraverso la tangente. Il glifo potrebbe anche ricordare il becco di
un pulcino, mentre fora l’involucro dell’uovo che lo contiene: azione molto
arietina, simbolo primaverile e inizio della vita. Marte è una forza auto-espressiva che agisce fin dall’inizio della vita: è la spinta che fa uscire il bambino dal
ventre materno, è lo stimolo che agisce sui polmoni perché per la prima volta
permettano una respirazione autonoma, è l’istinto che spinge il neonato verso
il seno materno, è il desiderio di esprimersi, di essere riconosciuti nella propria
specificità individuale. L’energia di Marte è di tipo centrifugo, ossia tende ad
andare dal centro alla periferia e nell’uomo, dall’interno verso l’esterno. Tale
energia rappresenta l’origine del desiderio, della “libido” che spinge l’uomo ad
esprimersi e manifestarsi. Nella mitologia Marte è conosciuto soprattutto co-
Casa Undicesima
Argomento
153
me dio della guerra e come amante di Venere; questo indica che nella sua
simbologia sono implicite l’aggressività e la passione, intese non solo nella loro accezione materiale, ma anche come forza di combattere per eliminare gli
ostacoli sul cammino della propria realizzazione. La simbologia marziana sottende anche il desiderio che spinge l’individuo verso determinati obbiettivi.
Molto attinente a Marte è la funzione che Perls attribuisce all’aggressività (Io,
fame. Aggressività. F. Perls), quale tendenza vitale dell’organismo all’autoaffermazione: i denti sono i primi strumenti per assimilare il cibo. Marte, infatti,
esprime la capacità dell’Io di soddisfare i propri bisogni, attraverso l’attività
auto-affermativa del “mordere” e “masticare” l’ambiente “per assimilarlo, se è
nutriente; o per distruggerlo, se è nocivo”.
In epoca medievale, Dante colloca Marte nel Quinto Cielo; nel canto XIV
(vv. 82-139), egli si trova trascinato in un cielo alto, dove una stella risplende
di luce rossastra. Secondo il sistema delle sfere delineato nel Convivio, Dante
assegna al cielo di Marte la nota mediana, la chiave di volta dell’armonia cosmica, associando le sue proprietà a quelle della musica. Nel cielo di Marte, il
sommo poeta assiste all’apokalipsis della crux Christi, definita in termini musicali, come strumento summativo e produttore d’armonia cosmica. In effetti,
l’energia di Marte vissuta in senso positivo può condurre alla trascendenza. Il
Mangala hindu indica anche l’ardore e il fuoco dell’ascesi.
Marte astrologico
Marte è un’energia planetaria del Tema natale e, come tale, racchiude nei suoi
significati le informazioni necessarie all’espressione del sé in uno o più dei
suoi ambiti funzionali. Va ricordato che, essendo un anello della catena potenziale evolutiva, la simbologia marziana è implicita nell’ordine dei 12 segni e
dalle 12 case; con gli altri anelli essa rappresenta, simbolicamente, l’eterno
passaggio dall’universale all’individuale e viceversa. Per espletare le sue funzioni, anche questo pianeta si associa ad altri corpi celesti. Le differenziazioni,
ad un primo livello, sono indicate dal segno in cui Marte si trova.
Secondo la tradizione, Marte rappresenta il grado di volitività, aggressività
ed energia del nativo, sfidato a diventare un maestro di strategia nella casa
governata. Indica tutto ciò che ha carattere di lotta, la capacità di conquista, la
volontà di agire per fini precisi e secondo strategie ben congegnate. Le emozioni marziane sono la passione, la gelosia, la paura e gli opposti di ognuna di
esse.
Liz Greene e Howard Sasportas descrivono Marte come il cavaliere che
combatte a favore del Sole e dei pianeti interni alla sua orbita, per la costruzione dell’identità individuale. Si tratta di un pianeta impulsivo ed impetuoso
che, con il trascorrere del tempo, impara ad agire, secondo la coscienza. Marte è la forza centrifuga che fa emergere, attivandole le potenzialità individuali;
è energia auto-espressiva che, partendo dal livello dall’istinto di sopravvivenza, si differenzia, fino ad arrivare alla volontà vera e propria. La sua funzione si
compie, attraverso azioni finalizzate all’affermazione dell’Io nel mondo esterno,
154
Casa Undicesima
Argomento
ma anche attraverso conflitti, sfide e battaglie. Il senso di forza personale, insito nell’azione marziana, convive spesso con la sicurezza delle proprie risposte
e con la certezza di poter affrontare gli eventi che la vita propone. A volte, nascono emozioni così forti, che se ignorate, possono accentuarsi, sino a sopraffare altre funzioni del nativo. All’estremo, possono generare rifiuto, collera, sopraffazione e individualismo nel soddisfare i propri interessi a detrimento degli
altri. In altri casi, quando l’energia marziana non è connessa alla consapevolezza e non si riesce a concretizzare la sua parte istintiva, possono emergere
sentimenti e reazioni assai frustranti. In ogni caso, piuttosto che condannare o
ignorare le vibrazioni di questi sentimenti, potrebbe essere utile analizzarli, cercando di scoprire il valore che assumono nella propria esistenza.
Solitamente, le corrispondenze marziane si risolvono in azioni che l’uomo
compie con la forza della propria volontà, ma anche nei settori in cui bisogna
essere coraggiosi, così come nelle reazioni a situazioni che non rispondono alle proprie aspettative. Si tratta d’azioni in cui occorre riesaminare il valore di
quello che si sta facendo, per verificare se esistono le premesse di migliorare
le proprie capacità. Ognuno possiede la facoltà del libero arbitrio, ma non tutti
ne fanno un medesimo uso. Dalla posizione di Marte nell’insieme del TN si
può dedurre, se e fino a che punto il soggetto sia capace di adoperare il libero
arbitrio a proprio vantaggio. Tale probabilità è tanto maggiore, quanto più forte appare la posizione di Marte (per es. in Ariete, Scorpione o Capricorno).
In un tema maschile, Marte e le sue interazioni simbolizzano il modo in cui
l’uomo esprime la sua mascolinità; nel TN di una donna simbolizza l’animus
che proietta sul partner. Marte è anche la figura dell’amante. Nella vita di alcune donne Ariete, la figura paterna può essere dominante e repressiva. Il Padre
terribile può riapparire anche molti anni dopo la fanciullezza, attraverso le istituzioni o i superiori sul posto di lavoro, oppure sotto forma di competizione ad
impronta maschile per la conquista di un partner o di un premio.
Le figure professional-simboliche correlate a Marte possono essere il guerriero, il macellaio, lo sportivo, l’operaio metallurgico, il corridore di macchine
sportive, il motociclista, il domatore, il pastore, l’imprenditore, il commerciante d’armi, il pugile, il dentista, il poliziotto, il cultore di arti marziali, il cacciatore, il vigile del fuoco e simili. Tamburi e percussioni sono rappresentati da
Marte e nonostante molti musicisti abbiano un Nettuno ben piazzato nel loro
oroscopo, batteristi e percussionisti, di solito, hanno un forte Marte. Non dimentichiamo che Marte era anche un provetto danzatore.
Le trasformazioni marziane in Domicilio, esaltazione, ecc.
Secondo la griglia tradizionale, Marte ha il suo domicilio in l’Ariete e Scorpione; si trova in esaltazione nel Capricorno, in caduta nel Cancro, in esilio nella
Bilancia e nel Toro. Il ciclo domiciliare è Ariete(domicilio) - Toro(esilio) - Cancro (caduta)- Bilancia (esilio)- Scorpione (domicilio)-Capricorno (esaltazione).
Marte domiciliato in Ariete manifesta la sua forza vitale e primaria in pieno
giorno, alla luce del Sole. Marte in Ariete è un intenso ed impellente impulso
Casa Undicesima
Argomento
155
ad agire, senza conoscere la causa e il fine del suo impulso. Non è tortuoso,
ma diretto e qualche volta, brutale. La sua imprudenza può diventare
impudenza o sfrontatezza. Marte è l’energia indispensabile alla realizzazione
dell’Io individuale, ma può richiedere anche attacco o difesa, aggressività o resistenza, azione o adattamento, secondo obbiettivi che non dipendono unicamente dal Sole, ma anche dal proprio grado d’evoluzione. In linea di massima,
è difficile che, avendone la possibilità, Marte non aiuti chi glielo chiede, anche
se si tratta di una persona che non sopporta. Marte arietino, di solito, non serba rancore, anche se, nell’ira del momento, potrebbe aggredire. Secondo Lisa
Morpurgo, in Ariete, la forza bruta del pianeta appare dissociata dalla ragione.
In ogni modo, essa non potrà restare sempre al livello elementare, ma dovrà
ascendere ad un settore diverso da quello che l’ha generata e affinché ciò avvenga, deve accettare un periodico ritiro.
Marte esiliato in Toro protende alla riconquista del territorio perduto, ma
anche alla manutenzione di quello in cui è costretto a risiedere. A volte, sembra che non abbia realizzato di essere in esilio e ancora si ostina a voler dominare e difendere il suo territorio, anche da lontano. Può capitare anche che il
“territorio” non sia realmente minacciato, ma che sia solo percepito come tale. Questo Marte in molti casi può sembrare paziente, teso come ad organizzare la sua azione in specifici ambiti, con caparbietà e fissità che molti giudicano
poco ragionevoli. Ciò provoca un’aderenza ostinata al territorio, a prescindere
che sia libero o soggetto a cattività. Marte in Toro non cerca la rissa e non attacca coscientemente per il gusto della sfida o per desiderio di conquista. Si
tratta di un Marte passivo nei riguardi di molte provocazioni che per altri soggetti sarebbero da considerarsi dichiarazioni di guerra. Essendo in esilio, non
può rispondere alle provocazioni, ma diventa fortemente reattivo in determinate situazioni. La reazione scatta, e talvolta con un certo impeto, quando si
toccano certi punti sensibili o si oltrepassano determinate linee di confine. Le
modalità della difesa e il rapporto con l’oggetto del possesso dipendono dal
grado di coscienza personale, dalla sua evoluzione e dalla complessità della
situazione. Il quadro cambia se il nativo evolve e prende coscienza di tale attaccamento, sentendosi pronto a cadere, per poi rialzarsi.
Marte nel Cancro si trova in caduta. All’esilio, ora sopraggiunge la caduta
e la perdita temporanea delle proprie forze. L’energia è di tipo emotivo, si manifesta in modo incostante, ma può rivelarsi potente, seppur discontinua.
L’azione marziana qui dipende dagli stati d’animo che si alternano e perciò,
può apparire attiva o passiva, esagitata o stabile. La parte più instabile è mentale e rende le azioni dense, più che intense e sistematiche. L’assertività altalenante è condizionata dalla sfera circostante, pur conservando una buona forza
d’affermazione, anche se non immediata. Se però i risultati tardano a realizzarsi, Marte potrebbe mollare, abbandonando l’impresa a metà, con spreco di
tempo e d’energia, nonostante le doti di concretezza che non gli mancano.
Marte cancerino sa mostrare la parte piacevole della sua natura, agendo in
maniera dolce, ma decisa e onesta. È sincero amante della pace, ma non è
esente da sentimenti irruenti e non espressi, soprattutto se attaccato da perso-
156
Casa Undicesima
Argomento
ne poco oneste e ambigue. Potrebbe perdersi, sopportando un dolore cieco o
confondendosi nelle brume di idee non facilmente attivabili. In ogni modo, in
questa fase energetica, Marte resta molto legato alle sue valenze espresse o
inconfessate. Questa forma marziana non possiede le capacità di saper rispondere ad azioni subdole, né sa difendersi da attacchi meschini, perciò nutre sentimenti dolorosi e laceranti che potrebbero tramutarsi in una rabbia interna, difficile da concretizzarsi in azioni. Allora, la caduta oltre ad essere dolorosa, può essere traumatica. In alcune circostanze, tale lacerazione non sussiste e anche in occasione di vessazioni subite, l’energia è orientata in altre direzioni. A volte, tende verso la devozione per certi ideali e ideologie o si realizza
attraverso un progetto condiviso, ma potrebbe sviluppare una forma d’attaccamento eccessivo alle sue scelte. In ogni modo, nel pieno della sua caduta,
Marte può prendere coscienza di una seconda forma d’attaccamento e dipendenza, differente da quella venusiana-taurina già superata nella fase precedente.
Marte in Bilancia. Alla dipendenza si oppone l’allontanamento o il ritiro.
Così esiliato, Marte ha il tempo per soppesare tutte le possibili alternative alle
questioni che lo interessano. In questa modalità espressiva, Marte può accettare ogni evidenza, tra un ripensamento e l’altro, senza grossi traumi di coscienza. Ora è ben consapevole della sua condizione. Se vuole, può riflettere e
ponderare, misurare i pro e i contro, prima di agire. A volte, questa riflessione
può protrarsi a lungo, altre volte può essere troppo rapida. Al meglio delle sue
espressioni, Marte confinato, avendo già sperimentato tale condizione, riesce a
valutare in anticipo le situazioni che arrecano discordia; anzi, essendo lontano
dalla realtà considerata, può trovare ottime mediazioni e specifici compromessi per concordare azioni giuste. Inizia, infatti, ad avere la consapevolezza che
la vita non è così semplice come sembra e che è necessario difendere se stesso e le persone care, nonostante il desiderio di pace e la posizione di ritiro. Si
sente molto preso dal ruolo di portatore di giustizia umana o sociale, anche se
obbligato ad una forzata pausa di riposo. Il problema è che la sua energia può
oscillare tra alti e bassi. Al positivo, però, questa fluttuazione permette al suo
potenziale d’aggressività ed egocentrismo di ridimensionarsi. Se si abbandona
ad uno stato d’aggressività passiva o non ha voglia di mettersi in gioco, allora
si perde in lucidi piani mentali, irrealizzabili e mutevoli, secondo le occasioni.
Se, invece, riesce a decidersi, dopo aver ben ponderato le sue posizioni, può
trovare ottimi alleati (interni ed esterni) per uscire dal suo esilio.
Marte scorpionico, dopo la lunga pausa riflessiva, dopo essersi dedicato
a progettare piani e strategie, è diventato un guerriero che sa puntare e colpire
con fine precisione i suoi bersagli, sa tramare come un ragno e intrappolare le
sue prede, con una rapida azione manipolatoria. Mentre il Marte arietino è un
intrepido apri-pista che avanza, travolgendo gli ostacoli, lo scorpionico, dopo
il primo esilio, la caduta e il secondo esilio, ritorna alle sue origini combattive,
pronto ad affrontare gli ostacoli con la consapevolezza del rischio. Pur conservando qualcosa dell’esecutore rozzo, è fidato e fedele al mandato di Plutone.
Nell’interazione con l’esperienza plutonica, Marte entra in contatto profondo
Casa Undicesima
Argomento
157
con le dinamiche del potere personale ed esterno. Pur di raggiungere il suo
scopo, è disposto a perdere qualcosa. In questa fase, volendo, può usufruire,
realmente, della nuova e potentissima forza interiore che ha conosciuto, a tratti, nella fase precedente. La forza plutonica lo spinge a riconoscere i bisogni
dell’Io, soprattutto quelli meno evidenti e intrecciati con gli istinti più profondi.
Può sacrificare gli altri ai suoi bisogni o rendere sacri i suoi bisogni a favore
degli altri. Questo travaglio, a tratti esplosivo, lo prepara alla fase successiva,
quella più esaltante, in cui potrà usufruire della collaborazione di Saturno per
acquisire la capacità di gestire la sua forza, per controllarla, farla esplodere o
equilibrarla in piena maturità.
Il Marte saturnino vive la sua esaltazione alla ricerca d’autonomia, maturità e sicurezza. Può gestire e misurare la forza da usare, attraverso la disciplina
e l’esperienza, ma anche attraverso l’adattamento creativo. Marte saturnino ha
superato l’abitudine di attaccare, sconsideratamente, riesce ad affermarsi bene e a difendersi con discernimento, ma può perdere la creatività, se sorgono
problemi con il confine di contatto. Per inciso, il confine di contatto è il luogo
in cui è possibile integrare la creatività con l’adattamento necessario al vivere
sociale. La maturità, infatti, è riconducibile all’adattamento, come meta per lo
sviluppo sano dell’individuo, in modo che si generi l’integrazione tra i bisogni
individuali e quelli comunitari. In questa fase, Marte conosce le cause e i fini
delle sua azioni, sa gestire ed orientare i suoi impeti, ma può correre il rischio
di non integrarsi, di congelarsi o irrigidirsi, specialmente se c’è in gioco la sua
sopravvivenza o quella dei principi in cui crede. In alcuni casi, preso dai suoi
imperativi categorici e rigorosi, rischia di perdere il contatto con i suoi confini,
varcando con fredda ostinazione territori impervi.
Breve cenno alle carte dinamiche marziane: transiti, progessioni, ecc.
Marte è il pianeta che innesca le esperienze indicate dai pianeti lenti e dalle
progressioni. Gli eventi indicati dalla simbologia del pianeta richiedono orbite
assai strette. Il pianeta “si fa sentire” qualche grado prima o dopo l’aspetto
esatto, in particolare nella congiunzione. Quando Marte transita, emana una
forte carica energetica che tende alla realizzazione delle potenzialità marziane
radicali Se il pianeta è transitato per progressione, e il transito più frequente è
quello della Luna che in 28 anni e mezzo fa il giro della carta di nascita, nell’anno in cui la Luna al grado sopra Marte, avrà un’energia affettiva ed emotiva molto intensa. I transiti di Marte, come quelli dei pianeti apparentemente
difficili, non vanno considerati come decise negatività. La casa transitata dal
pianeta indica il settore nel quale la sua energia agirà e volendo, possiamo anche dirigerla in modo costruttivo. Ad esempio, se Marte sta transitando in Casa VI, indicherà grande attivismo nel lavoro e nel nostro ambito quotidiano. A
rigor di logica, dovremmo redigere un calendario dei transiti di Marte nel biennio della sua rivoluzione e leggerli unitamente ai transiti dei pianeti lenti. Durante il periodo nel quale Marte insiste su certi gradi e in quella casa, sono importanti gli aspetti che entrano in gioco. Nel caso di forti dissonanze che non
158
Casa Undicesima
Argomento
si esauriscono in poco tempo, è il caso di usare e consigliare prudenza. Assecondare, andare incontro, alla simbologia legata al pianeta, può rappresentare
un valido supporto a vivere il transito. Nei transiti scorrevoli di Marte, potremmo dedicare alle pratiche sportive più che in altri periodi. Anche chi non si
considera sportivo, può trarre soddisfazioni e vantaggi da un tale passaggio.
Con le rivoluzioni solari, Marte è considerato nella sua classica simbologia
e nella casa di rivoluzione che lo ospita, indicando il fermento e la lotta dell’anno. Molto raramente, va letto in ottiche pessimistiche; salvo, quando siano
presenti aspetti molto dissonanti o congiunzioni “dure” con pianeti natali (del
genere Marte/Saturno ad esempio). L’Asc di rivoluzione che si congiunge a
Marte radicale indica un tipo d’azione diretta, incisiva e improrogabile. Gli altri
aspetti della rivoluzione spiegano in quale ambito quest’azione avrà i suoi riflessi.
Nel tema progresso, molto importante è considerare l’eventualità che Marte divenga retrogrado, dopo la nascita e per quanto tempo (giorni/anni). Molto
utile è osservare il passaggio da un segno all’altro, per capire da quando e per
quanto tempo l’energia del pianeta ha mutato la sua vibrazione. Se si presenta
il caso di un Asc progresso in avvicinamento a Marte radicale, si possono fare
delle considerazioni sugli effetti di una tale configurazione.
Fisiologia - biologia marziana
Come tutti gli altri animali, anche l’uomo ha cercato di trovare un compromesso tra la conservazione delle proprie peculiarità e i grandi cambiamenti
proposti dall’ambiente, tra le mutazioni genetiche casuali e le piccole contingenze ambientali. La posizione di Marte per segno e casa all’interno del TN
fornisce informazioni sul tipo d’energia fisica e sul modo di esprimere tale forza per difendersi, rispetto agli attacchi esterni. Questa energia planetaria esprime i bisogni d’eccitazione fisica, ma anche i desideri, gli impulsi e gli entusiasmi con le rispettive reazioni fisiche. Un forte Marte nel tema può denotare
una personalità competitiva, atletica, capace di assumere rischi.
Secondo l’antica tradizione astrologica, Marte governa il trigemino, il tono
muscolare, gli organi maschili, il sangue, il naso e i denti. Il sangue è associabile, simbolicamente, a Marte per la funzione di trasporto d’ossigeno, dovuta
all’emoglobina, proteina quaternaria, che contiene atomi di ferro e conferisce
il classico colore rosso. Marte permette ad ogni emozione di agire sul sangue,
stimolando l’organismo al tipo di risposta più adeguata. Nei momenti di collera, per esempio, il sangue irrora le mani, quasi a predisporre l’individuo alla
difesa. Nei momenti in cui la persona è in preda alla paura, il sangue defluisce
nelle gambe, quasi a favorire la fuga. Nei soggetti a pressione alta è interessante il rapporto tra il bisogno di esprimersi e il contenimento o il restringimento dei vasi che frenano e rallentano la pressione sanguigna.
Marte potrebbe essere la causa primaria dello scatenamento delle dinamiche depressive. Alcune teorie definiscono la depressione come modalità d’aggressione-passiva in cui la rabbia è agita contro di sé. Attraverso la contrazio-
Casa Undicesima
Argomento
159
ne muscolare cronica si crea una negazione delle sensazioni organismiche,
un’insensibilità sensoriale ed emotiva, caratteristica del Marte in cattività.
Il pianeta è associato anche ad infiammazioni, ulcere, ernie e tutto ciò che
dall’interno vorrebbe esplodere. Nei processi infiammatori, vi è un contenuto
energetico che preme per trovare un canale d’espressione. A Marte si legano
anche i meccanismi d’auto-frustrazione: lussazioni, fratture, tagli, piccole lesioni. Sul piano immunitario, Marte capricorneo è paragonabile al sistema di
difesa acquisito (detto anche specifico o adattativo) che, nonostante la sua
grande immuno-competenza, può non riconoscere più certi tessuti dell’organismo stesso che lo ospita, ossia alcune parti dell’Io biologico individuale (SoleAriete), e finire per attaccarle e distruggerle. Da qui le malattie auto immuni,
come il Lupus Eritematoso Sistemico, la sclerosi multipla, il diabete, ecc. Se il
Marte arietino è perfettamente riconducibile all’immunità innata, sistema di difesa più antico e primitivo, quello scorpionico è il punto di sutura tra questo e
l’immunità acquisita, o adattativa, assai più complessa ed evoluta. Con Marte
esaltato in Capricorno trionfa l’immunità acquisita, la capacità delle nostre difese di imparare dall’esperienza (Saturno) e di reagire con maggiore efficienza
agli agenti patogeni che ci hanno attaccato in passato. Si può affermare che
Marte saturnino è paragonabile alla macchina bellica che elimina con efficacia
le eventuali minacce sia esogene, che endogene.
Astromeopatia
Ecco alcuni rimedi omeopatici molto affini alle simbologie marziali.
1. Ferrum Metallicum (Ferro metallico), utile soprattutto nelle anemie ipocromiche.
2. Ferrum Phosphoricum (Fosfato di Ferro) per gli stati febbrili o infiammatori, le malattie esantematiche nel periodo invasivo e per la tendenza alle
epistassi.
3. Sanguinaria canadensis (la Sanguinaria del Canadà, piccola pianta della
famiglia delle Papaveracee) da usare per alcuni tipi di cefalee congestive,
vampate di calore con guance brucianti, acne, polipi nasali emorragici, riniti vasomotorie e pollinosi.
4. Pyrogenium (bioterapico preparato a partire dall’autolisato settico di carne
bovina, suina e placenta umana, contenente ogni sorta di germi patogeni)
per le affezioni acute come ascessi, ferite infette, suppurazioni dentarie, sinusiti e otiti croniche, malattie infettive croniche che portano la Velocità di
eritrosedimentazione (ves) a valori sopra la norma.
5. Glonoinum (Nitroglicerina) per soggetti sanguigni, nervosi, ipertesi che
presentano fenomeni vasomotori: vampate di calore con afflusso di sangue
alla testa, cefalea, esplosioni ad ogni pulsazione cardiaca; è utile in certi tipi d’ipertensione, nelle insolazioni, nell’aplopessia.
6. Kreosotum (il creosoto prodotto dalla distillazione del catrame di legna)
per le gengive dolenti e gonfie che sanguinano facilmente, per le stomatiti
e per i flussi mestruali troppo abbondanti.
160
Casa Undicesima
Argomento
7. Veratrum Viride (l’Elleboro della famiglia delle Colchicacee) per i disturbi
circolatori congestivi a livello cefalico, con la congestione cerebrale violenta, in cui il malato è litigioso, ha il viso arrossato, gli occhi iniettati, la testa
calda, le pulsazioni delle arterie del collo violente. Utile anche nell’ipertensione.
Marte e i mercati finanziari
Marte in ambito economico/finanziario è un pianeta molto importante. In realtà, un po’ tutti i pianeti fanno sentire la loro influenza sulla vita politica, economica e sociale. Questo pianeta però, in ambito economico ed in certi momenti, può determinare dei trend ben delineati al rialzo od al ribasso, secondo il
contesto a cui si associa la sua influenza.
La sua rivoluzione intorno al Sole è di circa due anni; sugli indici azionari
questo ciclo è abbastanza evidente, nel determinare dei minimi o massimi
biennali molto importanti. Naturalmente, per comprendere se rispetto ad un
minimo di due anni precedenti, il successivo minimo sarà più alto (quindi
trend di lungo al rialzo) o più basso (trend di lungo al ribasso), è di capitale
importanza conoscere anche i cicli dei pianeti più lenti (da Giove in su) ed
analizzare il tutto nella globalità.
Nel passato recente, il ciclo biennale di Marte sull’indice Mib30 ha formato
un minimo molto importante ad ottobre 1999, seguito da un massimo nel
marzo del 2001 e dalla chiusura del ciclo con un minimo nel settembre 2001.
Il ciclo successivo, partito nel settembre del 2001, presenta un’irregolarità
temporale, dovuta ai cicli superiori; ha conosciuto il suo massimo nell’aprile
del 2002 e la sua chiusura, con un minimo importante, appare attorno al 16
settembre 2004. A livello di cicli mensili, non è infrequente osservare minimi o
massimi in prossimità di un transito lunare su Marte, soprattutto in congiunzione e opposizione, e questo perché la sua influenza si ripercuote, direttamente,
sull’emotività e “sulla psicologia operativa” di tutti gli operatori e i trader.
Quindi, in ambito borsistico e finanziario, Marte rappresenta l’energia di un titolo o di un indice nel contesto complessivo del mercato. La sua combinazione con altri pianeti colora poi la sua influenza. Rapporti Marte/Mercurio possono dare delle giornate con intensissimi volumi di scambio, oppure giornate in
cui le notizie danno una direzione ben precisa al mercato, sia al rialzo sia al ribasso. Con rapporti Marte/Giove, si possono creare dei massimi o minimi annuali o biennali. Rapporti positivi con altri pianeti possono determinare dei periodi euforici, mentre rapporti negativi con altri pianeti lenti possono generare
giornate di vero e proprio panico. Giove, quindi, non è da considerare solo come pianeta positivo, ma anche come “acceleratore ed amplificatore” di una situazione che ha già creato i presupposti in precedenza, ma che non era ancora stata “vista”. Può essere responsabile della “speculazione”, l’ultima fase del
rialzo, dove l’ottimismo si trasforma in euforia e si assiste ad una rapidissima
crescita delle quotazioni dei listini azionari. Entrano sul mercato le cosiddette
“mani deboli”, ossia i piccoli risparmiatori, che decidono di acquistare, quan-
Casa Undicesima
Argomento
161
do i prezzi sono vicini ai massimi, incoraggiati dall’enfasi dei mezzi di comunicazione che descrivono il boom borsistico in corso. Di contro, può anche rappresentare, ma devono essere presenti aspetti planetari o contesti ciclici collaterali negativi, momenti in cui si manifesta un brusco declino dei prezzi, poiché tutti si accorgono che il mercato non ha più nulla da dare e vendono “al
meglio” per salvarsi dal ribasso generale. Con Marte/Saturno, l’atmosfera non
sarà d’euforia come con Giove, a meno di aspetti collaterali, può trattarsi di
periodi dove si consolida un trend precedente. Si può anche trattare di fasi di
“accumulazione”, quando la maggioranza degli investitori è ancora convinta di
essere in un mercato al ribasso, le cosiddette mani forti (gli investitori professionali) iniziano ad acquistare a prezzi convenienti, nella consapevolezza che
la fase ribassista è in esaurimento. Gli acquisti sono fatti, gradualmente, in
modo da non muovere il listino. Si formano, così, una serie di movimenti laterali, detti anche base o bottom. Di contro, può anche trattarsi di fasi in cui gli
operatori dominanti nel mercato comprendono che il mercato “toro” è finito e
cominciano ad alleggerire le proprie posizioni rialziste. La fase espansiva appare indebolita e si crea un movimento laterale, chiamato di distribuzione, o di
tetto o top. Gli aspetti Marte/Urano possono determinare periodi di particolare
fermento nel comparto dei tecnologici, ma può trattarsi anche di eventi improvvisi, traumatici ed imprevisti nei mercati. Con Urano in Acquario, a cui nel
mese di dicembre 1999 si è aggiunto Marte, il listino tecnologico Nasdaq ha
registrato performances incredibili. Con Marte/Plutone il mercato può sorprendere per la sua forza intrinseca, non completamente prevista dagli analisti.
Possono crearsi i presupposti e le sinergie tra aziende capaci di condurre a
profonde trasformazioni per il futuro. Può anche essere il periodo di pericolose
trame finanziarie condotte con troppa disinvoltura con il rischio di future vicende giudiziarie o di fallimenti.
Marte retrogrado
Teoricamente, un pianeta retrogrado rappresenta una funzione la cui attività si
dirige in direzione opposta al flusso naturale, anche se il termine “contro”, in
questo caso, non significa, necessariamente, animosità. Nel loro moto apparente-contrario a quello dei luminari, i pianeti retrogradi possono completare
quello che non è stato possibile attuare in precedenza, durante il movimento
diretto.
Nel corso della vita, l’individuo si scontra con la costante necessità di adattarsi a nuove condizioni, deve affrontare il processo di crescita ed espansione
interiore, deve fronteggiare i cambiamenti causati dell’ambiente circostante,
deve farsi carico di problemi e questioni irrisolte. In virtù di tali necessità, i periodi di retrogradazione potrebbero costituire momenti d’approfondimento del
passato, per elaborare nuove strategie comportamentali ed espressive. Marte
è retrogrado per meno di un decimo del tempo che passa fra due successive
congiunzioni con il Sole (circa ogni 25 mesi). Il periodo di retrogradazione
marziana assume un’importanza particolare, durante il quale il pianeta indica
162
Casa Undicesima
Argomento
il potere di agire e di affermarsi nel mondo. Alcune preoccupazioni della società e dell’uomo moderno sono il risultato di un uso sbagliato di questo potere. Nel periodo centrale del movimento retrogrado, Marte si trova in opposizione al Sole e non in congiunzione. Per riesaminare il proprio comportamento e
apportarvi le opportune modifiche, è necessario rivedere in modo obiettivo il
rapporto con il proprio Sole. Il momento migliore è il periodo d’opposizione al
Sole, perché la fase illuminante potrebbe permettere una decisa obiettività. La
prima metà del periodo retrogrado di Marte, fino all’opposizione al Sole è una
fase preparatoria. Dopo la conclamazione dell’opposizione (retrograda), le
esperienze aventi come scopo il progresso personale, possono dare i loro frutti. Le congiunzioni ed eventuali aspetti che Marte forma in stazione retrograda,
possono indicare il tipo d’energia funzionale ai bisogni e agli obiettivi da conseguire per l’eventuale avanzamento personale.
Concludo con il verso del “De Rerum Natura” in cui Lucrezio accenna a
Marte, rivolgendosi a Venere:
“Solo a te è dato infatti concedere agli uomini il dono
della tranquilla pace, poiché della lotta cruenta
son gli uffici spietati commessi al potente ne l’armi
Marte, che sul tuo grembo sovente la testa reclina,
vinto per te d’amore per piaga che mai non si chiude,
il ben tornito collo poggiando, a te gli occhi solleva,
bramosamente fiso suggendo per gli occhi d’amore,
e dal tuo labbro pende del nume supino lo spirto.”
Sunto di interventi di (in ordine alfabetico):
Emanuela Badiali, Nella Bernardi, Rosanna Bianchini, Stefano Capitani,
Fabrizio Cecchetti, Chameli, Meskalila Nunzia Coppola, Giovanni D’Amico, Lidia Fassio, Roberta Fianchini, Margherita Fiorello, Chiarastella Ghersani, Rosanna Gosamo, Maria Grazia La Rosa, Rosamaria Lentini, Gabriella Leopizzi,
Nazarena Marchigiani, Maria Teresa Mazzoni, Michela Mutiara, Cristina Negro,
Anna Maria Neri, Mary Olmeda, Isabella Orsini, Evelina Paoletti, Giovanni Pelosini, Rita Romagnoli, Tina, Clara Tozzi, Sandra Zagatti.
L’abbonamento scade sempre il 31 dicembre,
rinnovatelo entro il 31 gennaio.
Aiuterete l’Associazione a mantenere la stessa quota!
163
CASA NONA
Viaggio-studio del CIDA a Rodi
CASA PRIMA
dal 18 al 25 settembre 2006
Claudio Cannistrà
Brian Claark
Astrologia mondiale:
Il ciclo di Chirone
Ariel Sharon e lo stato di Israele
Claudio Cannistrà
Segnalazioni bibliografiche
164
Argomento
Casa Nona
VIAGGIO-STUDIO DEL CIDA A RODI
dal 18 al 25 settembre 2006
L.A. 142-922
Per la prossima vacanza-studio abbiamo scelto come meta il calore e il colore
dell’isola di RODI, conosciuta anticamente come “Isola delle Rose” e “Isola
delle farfalle” per la quantità di fiori e farfalle che inondavano le sue colline.
Fu a Rodi che Zeus onorò Elio, il Dio del Sole, che sempre a Rodi si innamorò della figlia di Poseidone, la ninfa Rhoda. Non fu per caso che per così
tanti secoli il Dio Sole vi fosse venerato tanto da dar vita ad una delle sette
meraviglie del mondo antico, il Colosso di Rodi.
La luce dell’isola, bianca, trasparente, brillante, circonda ogni cosa. È la
luce che rende il vino dell’isola così ricco e che dona all’ibiscus (simbolo floreale di Rodi) il suo affascinante colore rosso. Il sole inonda con i suoi raggi il
bellissimo castello di Rodi, accompagna i battiti delle città nuova brulicante di
vita, dona indubbia bellezza alla dorica frugalità dell’Acropoli di Lindos, trasforma le acque dell’isola in giardini di giada.
Con il Sole che ci
accompagna, la nostra
vacanza sarà portatrice
di benessere per il fisico e di crescita per
mente e spirito.
Rodi è ricca di miti
e di storia perciò c’è
tanto da scoprire e siti
da visitare per gli
amanti di cose antiche
e di simbolismo. Nella
capitale non si può perdere il Palazzo del Gran
Maestro, la moschea di
Solimano e la Chiesa di
Evangelismòs, ornata
da pitture neobizantine.
Ma infiniti altri tesori sono da scoprire, vagando in ogni angolo,
per cui una settimana
Casa Nona
Argomento
165
potrebbe risultare un
po’ stretta. Coste che
alternano pareti rocciose a spiagge meravigliose; all’inter no le
valli lussureggianti, piene di fiori e farfalle, di
verde e corsi d’acqua; i
resti archeologici un
po’ ovunque (Lindos,
Kamiros, ecc.) cattureranno la nostra attenzione e il nostro interesse.
Con un’escursione
giornaliera, si può visitare l’isoletta di Simi
(12 miglia a nord di Rodi, e anticamente ritenuta culla delle tre Grazie). Anche
oggi è stimata una delle più suggestive dell’Egeo, con delle cittadine così belle
da essere poste sotto la tutela dei beni culturali e con un monastero del 18°
secolo, consacrato a S.Michele di Panormiti, nella baia omonima a sud dell’isola, ove sostano regolarmente i battelli turistici. È uno dei santuari più importanti del Dodecaneso.
L’albergo che ci ospiterà è il “CLUB ESPERIDES BEACH” (4 stelle) situato
sulla bella spiaggia di Faliraki, dotato di tutti i comfort (ad aprile faremo comunque una capatina per avere la certezza che corrisponda alle esigenze del
ns. gruppo). Dista 3 km dall’omonima località e 13 km dalla città di Rodi. Fermata bus di linea nei pressi dell’hotel per chi volesse muoversi agevolmente
senza noleggiare l’auto.
Studi astrologici
Il viaggio del 2006 ci regalerà il contatto con la cultura anglosassone. Infatti
avremo come ospite straniero, invitato dal ns. presidente Dante Valente in occasione del Congresso di York, Mike Edwards, uno dei più noti esponenti del
mondo astrologico inglese, che parla italiano. Sarà accompagnato dalla moglie
Mary, esperta di alchimia che ci intratterrà su questo “magico” argomento.
Gli incontri si terranno, come di consueto, il pomeriggio dalle 17 alle 20, in
sala privata e vari relatori si alterneranno per tenere sempre viva la fiamma
della ricerca nei confronti della nostra affascinante disciplina. Ricerca che non
avrà mai fine perché ci regala quotidianamente sempre nuovi spunti di approfondimento.
La Socia Chiara Gelmetti esperta di danze antiche e simboliche coordinerà
alcune danze rituali. Vi faremo sapere quali drappi colorati portare con voi per
uno spettacolo coreografico finale.
166
Argomento
Casa Nona
Quota di partecipazione
●
●
●
●
Per persona in camera doppia
Supplemento camera singola per 7 notti
Supplemento volo linea da Roma
Assicurazione annullamento (facoltativa)
€
€
€
€
780,00 * (fino al 20 aprile)
210,00
(ancora non pervenuto)
45,00
* Il Tour Operator quest’anno ha adottato la formula delle compagnie aeree,
vale a dire “più presto ti prenoti meno paghi”. Perciò la quota sopracitata è valida fino al 20 aprile. Non ci è stato ancora quantificato ufficialmente l’aumento in data successiva ma potrebbe variare dai 35 ai 50 euro.
La quota comprende
●
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●
●
Sistemazione in camera a due letti con servizi presso l’hotel CLUB ESPERIDES BEACH RESORT (cat. A – 4 stelle) per 7 notti
Trattamento di pensione completa con formula “tutto incluso”
Assicurazione bagaglio e assistenza alla persona
Trasporto aereo in classe economica con volo speciale da Milano e Verona
– di linea da Roma
Trasferimenti aeroporto/hotel/aeroporto in pullman a Rodi
Tasse iscrizione, aeroportuali e percentuali di servizio agenzia
Sala riunioni e strumentazione per incontri gruppo
Assistenza di personale specializzato Alpitour durante il soggiorno e negli
aeroporti
La quota non comprende
Le mance e gli extra in genere - le escursioni - le assicurazioni facoltative eventuale adeguamento carburante - tutto quanto non specificato nel pacchetto base.
Iscrizioni
Per iscriversi al viaggio è necessario inviare l’acconto di euro 250.00 tramite
bonifico
– c/o Credito Italiano – filiale di Venezia – Campo S. Salvador
CIN 0 – ABI 02008 – CAB 02004
– c/c 000004636353 intestato ad Arturo Zorzan e Nadia Righetto Paggiaro.
Inviare successivamente a Nadia Paggiaro, tramite fax 041.5346047 – fotocopia del versamento indicando anche indirizzo e n° telefonico.
Come documento di viaggio è sufficiente la Carta d’Identità.
Per qualsiasi altra informazione potete contattarci
–
Tel. 042.222843 - 041.5226201 – [email protected]
–
041.5346047 – [email protected]
Casa Nona
Argomento
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Claudio Cannistrà
ARIEL SHARON
E LO STATO DI ISRAELE
L.A. 142-930
La complessa situazione mediorientale, che sembrava presentare spiragli reali
di pace, dopo l’inizio della rimozione di alcuni degli insediamenti illegali israeliani a Gaza ed in Cisgiordania, è andata complicandosi dopo l’improvvisa
uscita di scena del premier israeliano Ariel Sharon, colpito il 4 gennaio scorso
da una grave emorragia cerebrale.
Credo che l’analisi del tema di questo controverso personaggio e la sua
comparazione con quello dello stato di Israele possa essere un buon punto di
partenza per meglio comprendere l’andamento dell’attuale situazione politica
mediorientale e per poter fare qualche previsione sul suo futuro.
Un premier controverso
Il premier israeliano, il cui vero nome è Ariel Scheinermann, spesso noto con il
soprannome di Arik, è nato il 27 febbraio 1928, a Tel Aviv, alle ore 7:36. La
sua carta mostra quali tratti principali un Sole in Pesci in casa dodicesima, un
Ascendente in Ariete con un Giove sorgente e con un forte Urano nelle vicinanze. Urano è anche in perfetta quadratura all’asse Medio Cielo/Fondo Cielo
(vedi Fig. 1). Si tratta di elementi più che sufficienti ad indicare un carattere
non facile, testardo, irruente e deciso, a volte anche dittatoriale, che spiegano
la militanza per anni di Ariel Sharon nell’esercito israeliano, i successi militari
e le scelte controverse effettuate, come la responsabilità nel massacro di Sabra e Chatila, prima di diventare l’undicesimo primo ministro israeliano. Ciò è
avvenuto il 7 marzo 2001 con transiti più che eloquenti, soprattutto per le
configurazioni dei pianeti lenti. In particolare, va notata l’azione di un potente
trigono celeste fra Giove e Nettuno, formatosi dall’autunno del 2000 alla primavera del 2001 fra l’inizio dei Gemelli e l’inizio dell’Acquario, che ha finito
per convogliare tutte le sue positive energie su numerosi pianeti radix di Sharon: la Venere in Acquario, il Sole in Pesci, l’Ascendente ed i pianeti all’inizio
dell’Ariete. Nel mese di marzo, non mancava una congiunzione di Saturno sulla Luna natale, elemento che può indicare un’assunzione di pesanti responsabilità, mentre Urano formava una quadratura secca con la stessa Luna.1
Le indicazioni relative alla salute, che si riscontrano nella carta dell’ex generale israeliano non meritano molti commenti, tanto sono chiare e lampanti.
168
Argomento
Casa Nona
FIG. 1 - Il tema natale di Ariel Sharon.
Basti pensare all’Ascendente in Ariete, in encadrement con Urano e Giove,
che richiama il tipo di patologia che l’ha colpito, ed alla congiunzione
Sole/Mercurio in Pesci, in casa dodicesima. Da quest’ultimo aspetto e dalla
presenza di Nettuno sulla cuspide della casa sesta, in stretta quadratura con la
Luna, possiamo ricavare valide indicazioni sullo stato di coma vegetativo, in
cui attualmente Ariel Sharon è relegato e sul suo futuro andamento.
A tale proposito, desta impressione l’analisi del transito di Urano, che con
precisione cronometrica si trovava in congiunzione al Sole natale a 7° 23’ in
Pesci, fra la fine di dicembre 2005 e l’inizio di gennaio 2006. Ricordo che il
leader israeliano è stato ricoverato una prima volta in ospedale il 18 dicembre
2005 per un leggero ictus (Luna fra la fine del Cancro e l’inizio del Leone, Urano a 7° 17’ in Pesci) per essere dimesso qualche giorno dopo ed essere colpito di nuovo il 4 gennaio 2006, alle ore 22:50 (Luna in Pesci, Urano a 7° 50’ in
Pesci), da una grave emorragia cerebrale (vedi Fig. 2). Sottoposto a due lunghi interventi chirurgici, non si è più ripreso, permanendo nello stato di coma
vegetativo.
Casa Nona
Argomento
169
FIG. 2 - I transiti al momento dell’emorragia cerebrale, avvenuta il 4 gennaio 2006 alle
ore 22:50, a Tel Aviv.
Tuttavia, a parte le considerazioni di tipo medico-astrologico, che non sono di mia competenza in questa sede, ciò che desta maggiore interesse è la
relazione tutta particolare, che questo grande capo di stato ha tenuto con il
suo paese, relazione che si evince comparando il suo tema con quello dello
stato di Israele e che si mostra complessa e contraddittoria, seppure con elementi di grande intensità.
A questo proposito, non bisogna dimenticare che secondo i dettami classici dell’astrologia mondiale, i destini di ciascun paese sono rappresentati dal
re, dal principe o da chi lo governa. Oggi, più in generale potremmo dire dalla persona, che in qualche maniera si trova al vertice politico del paese, sia
esso un Presidente nel caso di una repubblica presidenziale o un Primo ministro o al limite un dittatore. Egli rappresenta il paese stesso ed in qualche
maniera si carica della responsabilità “astrologica”, in definitiva unisce il suo
destino a quello del suo popolo. Per queste ragioni risulta di grande interesse
lo studio della sinastria fra un capo di stato ed il tema di nascita del paese da
lui governato.
170
Argomento
Casa Nona
FIG. 3 - Il tema natale dello stato di Israele.
Lo stato di Israele
Per nostra fortuna, nel caso dello stato di Israele (vedi Fig. 3) disponiamo di
una data e di un’ora per la carta di nascita, abbastanza precise. Come riportato da Nick Campion nel volume “The Book of world horoscopes” si tratta del
14 maggio 1948, alle ore 16:37, momento nel quale Ben Gurion dopo aver
letto la carta dell’indipendenza ed averla fatta firmare ai 24 membri del Comitato Nazionale, dichiara: “Lo stato di Israele è nato”.
L’incertezza sull’orario di questo evento è solo di cinque minuti, dipendenti
da due versioni leggermente differenti fornite da due testimoni oculari, ma sufficiente a spostare l’Ascendente dall’ultimo grado della Bilancia al primo dello
Scorpione.
I valori Scorpione sembrano avere sicuramente importanza, in quanto
l’Ascendente e la prima casa rappresentano il simbolismo globale di uno stato. Detto questo, non si può non affermare che nella giovane storia di Israele
non vi siano state lotte, contrasti, guerre e tensioni marziane fin dal primo momento in cui il paese ha ottenuto l’indipendenza, più adatte al segno dello
Scorpione che non all’equilibrata e tremebonda Bilancia.
Casa Nona
Argomento
171
Tuttavia, in entrambe le ipotesi rimangono praticamente inalterati tre elementi centrali:
a) L’importanza della casa decima, che ospita ben quattro pianeti. Fra questi
spicca la Luna in Leone, proprio sul Medio Cielo, fattore che potrebbe indicare il grande orgoglio nazionale, ma anche protezioni “altolocate”, un po’
in tutto il mondo per un paese, che nel fondo si sente superiore a tutti gli
altri per le sue convinzioni, soprattutto filosofiche (basti pensare al sionismo). Segue la coppia di pianeti malefici Plutone e Saturno, elementi di integralismo e di ciclici contrasti nella compagine governativa, che si evidenziano con maggioranze parlamentari sempre risicate, frequenti cadute
degli esecutivi e continue elezioni. Tuttavia, questa casa in astrologia mondiale assume anche altri due significati. Indica soprattutto gli ideali e le
condizioni da cui un paese nasce, in questo caso legati alle tremende persecuzioni naziste e sovietiche, mostrate dalla temibile coppia Saturno/Plutone. Non solo, ma la casa decima rappresenta anche la maniera in cui i
paesi confinanti vedono la società israeliana.
b) La forza dei valori Toro (posizione del Sole, che subisce due quadrati, uno
più stretto con Marte ed uno più largo con Saturno). Questo segno sta ad
indicare la “fame” di terra, che ha caratterizzato lo stato ebraico fin dalla
sua nascita, ma ci riporta anche al simbolismo biblico della “Terra Promessa”. Questo simbolismo sembra essere rimarcato anche da Venere signora
del Toro, in Cancro, in nona casa (la terra e la patria in un paese lontano).
Tutto ciò appare più chiaro, se teniamo in conto che Marte, signore dell’Ascendente in Scorpione, quadra perfettamente l’asse seconda/ottava,
posizionato sempre fra Scorpione e Toro, a sottolineare ancora di più i
continui problemi che Israele ha avuto fin dalla nascita per la sua sopravvivenza, proprio a causa dei territori e delle risorse vitali.
c) Fra i tanti, un altro aspetto merita grande attenzione. Si tratta dell’opposizione, che potremmo definire generazionale fra Giove ed Urano, a cavallo
fra terza e nona casa. Tale asse rappresenta in astrologia mondiale l’immigrazione; ci indica come gran parte della popolazione abbia colonizzato
i territori dello stato di Israele provenendo da paesi molto lontani (Giove in
terza e Venere in nona), praticamente da tutto il mondo e con tutti i mezzi.
Viceversa, l’Urano potrebbe richiamare i “vicini” di casa, ovvero i paesi
confinanti, non sempre amichevoli e sempre pronti ad improvvisi voltafaccia.
Senza entrare in troppi dettagli tecnici, è interessante dare uno sguardo anche al tema astrocartografico (vedi Fig. 4). Questo tema fa cadere le culminazioni della temibile coppia Plutone/Saturno in Leone, sull’Iraq e sull’Arabia
Saudita, mentre quella di Marte, che incrocia il Sole e Chirone, interessa l’Iran
e gli Emirati Arabi. Per non parlare della linea del Nodo Lunare, che unisce in
un sinistro filo destinico Teheran, Riyadh e San’a, le capitali di Iran, Arabia
Saudita ed Yemen, tre fra i paesi arabi più integralisti e schierati contro la stessa sopravvivenza dello stato ebraico.
172
Argomento
Casa Nona
FIG. 4 - Tema Astrocartografico dello stato di Israele, relativo alla zona del Medio
Oriente. Da notare le linee del Nodo Lunare e di Plutone.
La linea della Luna copre invece la Giordania, che ha da sempre intrattenuto relazioni più moderate con gli israeliani, mentre, dall’altra parte dell’oceano, sempre le energie lunari finiscono per passare molto vicino a Washington, capitale degli Stati Uniti, il paese da sempre “grande alleato” di
Israele.
Una sinastria affascinante e complessa
E veniamo adesso alla sinastria fra lo stato di Israele ed il suo leader Ariel
Sharon (vedi Fig. 5), che per certi versi si mostra sorprendente nel bene come
nel male.
– Per prima cosa spiccano stupefacenti sintonie fra gli Angoli dei due temi.
Da una parte il perfetto trigono fra l’Ascendente di Sharon, a 6° 51’ in
Ariete, ed il Medio Cielo di Israele, a 3° 55’ in Leone, e dall’altra il perfetto
incastro dell’asse Medio Cielo/Fondo Cielo di Sharon (Capricorno/Cancro)
con l’asse Ascendente/Discendente del paese (Scorpione/Toro).
– Se sono fuori discussione la dedizione e l’amore di Sharon per il suo paese,
evidenziati dai numerosi pianeti che formano aspetti con gli Angoli delle
due carte, più complesse risultano le questioni pratiche, legate alla conduzione politica. La Luna di Sharon in Toro, a 25° 34’, va a congiungersi al
Sole di Israele in maniera perfetta. È questa una configurazione di estrema
importanza, che aiuta il leader a comprendere i bisogni del suo popolo e
Casa Nona
Argomento
173
FIG. 5 - Comparazione fra il tema di Ariel Sharon e quello dello stato di Israele. Domificazione di Ariel Sharon.
–
–
che serve a valutare il suo grande carisma ed il seguito avuto, anche nel
momento in cui ha deciso di staccarsi dal suo partito il Likud per fondarne
un altro, Kadima.
Sharon fornisce ad Israele anche tutta la sua forza marziana di condottiero
e di generale, dal momento che il suo Marte, a 29° gradi in Capricorno, finisce per supportare con un bel trigono il Sole dello stato ebraico. La vittoria del generale nella guerra dei sei giorni, che in qualche maniera diede ad
Israele nuovi territori, può essere indicata da questo aspetto.
Non mancano aspetti di grande tensione fra questo leader ed il suo paese,
che lo hanno reso un personaggio molto amato, ma anche giudicato in
maniera controversa. Primi fra tutti le reciproche quadrature Luna/Marte,
che hanno determinato un favore popolare soggetto ad improvvisi mutamenti. La Luna di Sharon in Toro è in quadratura con il Marte a fine Leone
di Israele, mentre il Marte capricornino del generale finisce per opporsi alla
Luna leonina dello stato ebraico. Lo stesso Marte a 29° gradi Capricorno
quadra anche l’asse Ascendente/Discendente in maniera perfetta, auspicio
sicuramente non tranquillo per quanto riguarda le “relazioni” diplomatiche
174
Argomento
Casa Nona
FIG. 6 - Comparazione fra il tema dello stato di Israele ed il grafico di Ariel Sharon. Domificazione dello stato di Israele.
–
e l’equilibrio del rapporto. L’ultimo esempio ci è stato dato dalla rottura di
Sharon con il suo partito, il Likud, e la scelta di fondarne uno nuovo, che
ha determinato un piccolo terremoto nella vita politica israeliana (Marte di
Sharon è anche in prossimità della quarta casa di Israele, a 4° gradi in Acquario). Questa scelta, pur dimostrandosi azzeccata, non ha potuto concretizzarsi completamente con il meritato successo del suo ideatore per i
tragici eventi, che lo hanno colpito in maniera inattesa. E d’altra parte i
due Marte (in Capricorno ed in Leone) formano un quinconce, quasi perfetto.
Altro aspetto inquietante è rappresentato dalla perfetta congiunzione fra
Nettuno a 27° 33’ in Leone di Ariel Sharon con il Marte di Israele, sempre
in Leone a 28° 19’. Come non pensare ad idee politiche e ad ideali non
condivisi o comunque non accettati da tutta la popolazione? Tutti questi
aspetti spiegano le scelte impulsive del leader, quando era generale durante le varie campagne di guerra fino all’ultima sofferta decisione di sgombero dei territori occupati. Una decisione che ha finito per determinare proteste da una parte della popolazione, che non ha compreso i reali obiettivi
politici del suo premier (valori lunari lesi).
Casa Nona
Argomento
175
Un futuro incerto
Infine, se osserviamo la situazione
planetaria attuale, non possiamo non
soffermarci con stupore sui potenti
aspetti di Saturno, che in questi mesi
hanno interessato punti chiave del tema dello stato di Israele (Medio Cielo
e Luna) e che fra breve colpiranno il
Sole, Marte e la cuspide della casa ottava, imponendo rinunce necessarie a
mantenere la sopravvivenza.
Dal 10 gennaio i poteri di Ariel
Sharon sono stati trasferiti al vice premier e ministro delle finanze, Ehud
Olmert, che nel frattempo ha vinto le
elezioni alla guida di Kadima, il nuovo
partito voluto proprio da Sharon. La
destituzione effettiva dell’anziano premier per “incapacità permanente” ad
espletare le proprie funzioni è esecutiva a partire dal 14 aprile, essendo trascorsi cento giorni dall’inizio dello staFIG. 7 - Ariel Sharon.
to di fisica impossibilità.
Per fortuna, Ehud Olmert, nato il 30 settembre 1945, presenta uno stellium
di Sole, Mercurio, Giove e Nettuno nei primi gradi del segno della Bilancia e
pertanto in buon aspetto con l’asse Medio Cielo/Fondo Cielo di Israele, ed in
trigono alla Venere in Acquario di Sharon, elementi che possono far ben sperare che egli aiuti il suo paese e continui l’opera del suo predecessore.
Non intendo dilungarmi ulteriormente e lascio al lettore stabilire tempi e
modi dei prossimi eventi, riservandomi per il futuro un’analisi anche della situazione degli altri paesi arabi della regione.
BIBLIOGRAFIA
■ NICHOLAS CAMPION, The Book of world horoscopes, Cinnabar Books,
1995.
NOTE
1 Il 7 marzo la Luna di transito si trovava in Leone. Aveva da poco lasciato il Medio
Cielo e la Luna radix del tema dello stato di Israele (vedi avanti) e si congiungeva a Saturno
e a Plutone, sempre in decima casa, quasi ad anticipare i tragici eventi, che avrebbero riguardato il mandato di Sharon.
176
Argomento
Casa Nona
Claudio Cannistrà
SEGNALAZIONI BIBLIOGRAFICHE
L.A. 142-970
LIZ GREENE - L’arte di rubare il fuoco: Urano nell’Oroscopo - Ed.
Astrolabio 2006, pp. 244.
L’immagine mitica di Prometeo punito da Giove – per aver trasmesso agli uomini la conoscenza – ben rappresenta a tinte forti il prezzo che l’uomo deve
pagare per la conoscenza uraniana, in vista però di una trasformazione che
rende l’uomo capace di dominare la natura col fuoco della coscienza. Nel testo, col consueto acume e originalità l’autrice passa in rassegna: la mitologia
uraniana, per lo più identificata con quella di Prometeo; Urano nelle case; il ciclo di Saturno e il ciclo di Urano comparati; i transiti di Urano, con applicazioni svariate su temi natali e in casi complessi. Il testo riporta anche le immediate risposte agli interventi del pubblico su aspetti particolari del tema.
L’UNIVERSO PITAGORICO DI KEPLERO
N ATACHA FABBRI - Cosmologia e armonia in Kepler e Mersenne:
contrappunto a due voci sul tema dell’Harmonice Mundi - Olschki,
Firenze, 2003, pp. 280.
Il volume, scritto in maniera veramente chiara da Natacha Fabbri, affronta un
tema complesso in cui convergono matematica, teoria musicale e cosmologia
ed è di grande rilevanza per tutti coloro che desiderano approfondire temi legati alla storia della scienza.
Johannes Kepler, oltre ad essere un convinto assertore delle teorie copernicane, era anche un profondo conoscitore del “Corpus Hermeticum” e più in
generale della filosofia mistica pitagorica. Questi temi sono evidenti sia nel
“Mysterium Cosmographicum”, pubblicato nel 1596, quando il suo autore
aveva solo 25 anni, sia nell’”Harmonices mundi libri quinque”, che vide la luce molto più tardi a Linz nel 1619. Conoscere queste opere è senza dubbio di
grande aiuto per gli astrologi, non solo da un punto di vista culturale per approfondire meglio le interconnessioni esistenti fra geocentrismo ed eliocentrismo, ma anche come punto di partenza per affrontare e comprendere la teoria
degli aspetti planetari.
I cinque solidi regolari o “cosmici”, ai quali Keplero fa riferimento nel Mysterium (tetraedro, cubo, ottaedro, dodecaedro, icosaedro) hanno una specia-
Argomento
177
le caratteristica: soltanto in essi le facce sono identiche e formate dal medesimo poligono regolare. A questi solidi viene anche dato il nome di solidi “pitagorici” o “platonici”. Ciascuno di essi, essendo perfettamente simmetrico, può
essere inscritto in una sfera in modo che tutti i vertici tocchino la superficie.
Allo stesso modo il solido può essere circoscritto alla sfera, la quale toccherà
il centro di ciascuna delle sue facce. Esistono, pertanto, solo cinque solidi perfetti e cinque intervalli tra i sei pianeti del sistema solare. Ma Keplero desidera
dimostrare che quei cinque corpi regolari hanno goduto di così grande fama
dai tempi di Pitagora e Platone, perché Dio ha accordato alla loro natura il numero, la proporzione e i rapporti dei moti celesti.
Nell’Harmonice [sic] mundi, il discorso acquista toni mistici e fideistici; l’interesse per le armonie prevale sulle componenti astronomiche, ovvero ai rapporti geometrici che Keplero aveva teorizzato nel Mysterium, egli affianca rapporti musicali o meglio armonici. Si parla di cinque poliedri stellati e viene associato ad ogni pianeta un tono od intervallo musicale. Il libro è l’espressione
di un progetto universale, con il quale l’autore intende mostrare come le leggi
dell’Armonia si possano scorgere ovunque nel cosmo. La ricerca di una trama
armonica dell’Universo portò Keplero alla formulazione proprio nell’Harmonice
[sic] della sua terza legge, ma di questa scoperta solo pochi contemporanei si
accorsero, tanto l’opera era impregnata di filosofia, teologia e studi astrologici.
L’altro personaggio, di cui tratta il volume della Fabbri, è Mersenne. Certamente meno conosciuto al grande pubblico, ma di grande rilevanza per le sue
teorie sul fenomeno della consonanza musicale e per la sua posizione nell’ambito della storia della scienza. Egli fu l’infaticabile corrispondente degli intellettuali di tutta Europa ed il grande teorico del meccanicismo.
In ogni caso, l’opera ci mostra come in entrambi questi autori emerga una
salda fede in un Dio musico, che ha creato il mondo secondo il versetto biblico “hai disposto tutte le cose secondo misura, numero e peso”. In particolare per
Keplero l’intero creato dal sistema solare
alle relazioni umane è governato da leggi
di Armonia, ma l’impronta divina non si
scorge esclusivamente nella perfezione
del moto circolare uniforme, come era
stato fino ad allora. L’opera è anche utile
per meglio comprendere le differenze ed
il dibattito, che intercorsero fra Keplero e
l’inglese Robert Fludd. Infatti, Fludd nel
suo “Utriusque cosmi” del 1617 aveva
proposto un modello cosmologico molto
differente da quello di Keplero, modello
FIG. 1 - Il modello utilizzato da Keplero per
spiegare le distanze relative dei pianeti dal
Sole nel sistema copernicano.
178
Argomento
che immaginava il sistema solare come un gigantesco monocordo, accordato
da una mano divina, sul quale le distanze dei pianeti dal Sole erano in proporzione con la lunghezza delle corde necessarie a produrre determinate note.
Il volume è uno dei pochi sul mercato che affronti un argomento tanto
complesso quanto caro al mondo astrologico; nel raccomandarlo ai nostri soci, bisogna ricordare non ultimo il costo abbastanza contenuto (solo 21 Euro),
tenendo conto anche delle caratteristiche di pregio della casa editrice, che ha
pubblicato il volume, la Olschki di Firenze.
SOLE E LUNA SI PRESENTANO
Sicuramente più semplici ed adatti ad un pubblico molto più vasto sono i due
piccoli volumi che seguono.
Jean-Louis Heudier, Myriam Schleiss, Christine Ehm - Sole - Rizzoli
libri illustrati, Milano, 2004, pp. 120.
Christian Nitscheim, Myriam Schleiss, Christine Ehm - Luna - Rizzoli
libri illustrati, Milano, 2004, pp. 120.
Di Sole e Luna conosciamo quasi tutto da un punto di vista astrologico, ma
forse un po’ meno sui versanti astronomico, mitico e simbolico. Per queste ragioni questi due libri possono essere un buon approccio per chi si avvicina per
la prima volta alla nostra disciplina e vuole conoscerne anche il versante storico-scientifico, ma senza impazzire con lo studio di testi di astronoma, sempre
molto complicati. Con l’aiuto di moltissime illustrazioni a colori e corredati da
centinaia di voci compilate da noti ricercatori, storici, scienziati e scrittori, i
due volumi conducono il lettore attraverso due affascinanti viaggi alla scoperta del Sole e della Luna. Dalle teorie scientifiche del passato ai moderni, dalle
prime osservazioni alle conoscenze attuali, i due astri vengono esaminati attraverso tutti i loro aspetti storici, letterari, mitologici e scientifici. Sarà possibile indagare a fondo la realtà e la magia di questi astri, che hanno fatto fiorire
nei secoli leggende e credenze religiose, dispute filosofiche e nuove verità
scientifiche. La struttura di entrambi i libri è identica; sono di facile lettura e la
grande massa di informazioni proposte ha anche un prezzo molto contenuto,
solo Euro 9.90.
Si ringrazia la socia Cristiana Tretti per le segnalazioni.
Usciranno tra breve due nuovi lavori
di Antonio Capitani (v. pag. 87)
e di Fulvio Mocco (v. pag. 88).
Casa Nona
Argomento
179
ELENCO
dei DELEGATI e CORRISPONDENTI
del Centro Italiano di Discipline Astrologiche
L.A. 142-980
Sede centrale dell’Associazione: Via della Grada, 4 - 40122 BOLOGNA
Presidente:
DANTE VALENTE - Via Monzambano, 13 - 20159 Milano - Tel. 02-69005576
e-mail: [email protected]
Segretario:
CLAUDIO CANNISTRÀ - Via Vizzani, 74 - 40138 Bologna - Tel. 051-342445
e-mail: [email protected]
DELEGATI REGIONALI E LOCALI
ABRUZZO
BIA GATREN - Via dei Cimatori, 14/A - 00186 Roma - Tel. 06-6877803
Via Silvino Croce, 11 - 66026 Ortona (Chieti) - Tel. 085-9065565
Collaboratore:
GIANNI D’ANGELO - Viale Riviera, 193 - 65123 Pescara - Tel. 085-4710019 - Cell. 340-1452257
e-mail: [email protected]
CAMPANIA
CLARA NEGRI - Via Trinità degli Spagnoli, 33 - 80132 Napoli - Tel. 081-407550
e-mail: [email protected]
EMILIA
ARMANDO BILLI - Via Berengario da Carpi, 7 - 40141 Bologna - Cell. 348-8057972
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
ANNA COLACICCO - Via Cracovia, 9 - 40139 Bologna - Cell. 347-5600067
e-mail: [email protected]
FRIULI VENEZIA GIULIA
LIDIA CALLEGARI - Via F. Bonazza, 61- 34149 Trieste - Tel. 040-941263
e-mail: [email protected]
Segreteria:
LICIA RAINÒ - Via Junker, 6 - 34014 Grignano (Trieste) - Tel. 040-224647
Sede della Delegazione (gruppo ONLUS Tergeste):
Via Mazzini, 30 - V piano - 34121 Trieste
LAZIO
VITTORIO RUATA - Via Antonio Silvani, 108 - 00139 Roma - Tel. 06-88640922
e-mail: [email protected]
180
Argomento
Casa Nona
Consiglieri di Delegazione:
MARIA GRAZIA LA ROSA - Piazza A. Righi, 8 - 00146 Roma - Tel. 06-5572242
e-mail: [email protected]
MARY OLMEDA - Via Foglia, 3 - 00199 Roma - Tel. 06-86200959
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
ROSSELLA BILOTTA - Tel. 06-88640922
e-mail: [email protected]
LIGURIA
TIZIANA BERTONE - Via Cornigliano, 12 int. 5 - 16152 Genova - Tel. 010-6502617 - Cell. 338-6258781
e-mail: [email protected]
LOMBARDIA
ADRIANA RAMPINO CAVADINI - Via Morgantini, 14 - 20148 Milano - Tel. 02-48712992
e-mail: [email protected]
Collaboratori di Delegazione:
AVE ROMAN - Tel. 02-4235930
GIUSEPPE CARFÌ - Tel. 02-29533106
PIEMONTE
ROCCO PINNERI - Via Tetto Nuovo, 10 - 10025 Pino Torinese (TO) - Tel. 011-8111292
e-mail: [email protected]
ROMAGNA
ATTILIO MATTIOLI - Via Papa Giovanni, 9 - 47034 Forlimpopoli (Forli) - Tel. 0543-741158
Collaboratore:
RINO MANEO - Via dell’Aida, 5 - 48100 Ravenna - Tel. 0544-270652
e-mail: [email protected]
TOSCANA
NICOLETTA ZIGNANI - Via Rosellini, 10 - 50127 Firenze - Tel. 055-353495
e-mail: [email protected]
TRENTINO-ALTO ADIGE
FRANCA RIGONI BERNARDI - Via Venezia, 25 - 38100 Trento - Tel. 0461-237068.
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
ISABELLA LINDEGG PASQUALI - Via Ottaviano Rovereti, 4 - 38100 Trento - Tel. 0461-913591
VENETO
ARTURO ZORZAN - Via S. Bona Nuova, 106 - 31100 Treviso - Tel. 0422-22843 - Cell. 347-4474877
a Venezia: Cannaregio, 6079 – Tel. 041-5226201
e-mail: [email protected]
Collaboratore:
NADIA PAGGIARO - Via Adda, 5 - 30174 Mestre - Tel. 041-5346047
e-mail: [email protected]
CATANIA
LILIANA COSENTINO - Viale Regina Margherita, 35 B - 95123 Catania - Tel. 095-312251
e-mail: [email protected]
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Argomento
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CIVITAVECCHIA
FABRIZIO CORRIAS - Via Monti Volsini, 4 - 00053 Civitavecchia (Roma) - Tel. 0766-542307
e-mail: [email protected]
COMO e LECCO
MARIA LUISA DELL’ORTO - Via Dante Alighieri, 11 - 22060 Arosio (Como) - Tel. 031-761042
e-mail: [email protected]
LECCE
JULY FERRARI - Via M. Laporta, 9 - 73100 Lecce - Tel. 0832-350457 - Cell. 338-7439897
e-mail: [email protected]
NAPOLI - HINTERLAND
MARIA VACCA - Via Manzoni 24 - 80046 S. Giorgio a Cremano (Napoli) - Tel. 081-7711034
e-mail: [email protected]
RAGUSA
PIPPO PALAZZOLO - Via Forlanini, 116 - 97100 Ragusa - Tel. 0932-642619
e-mail: [email protected]
SIRACUSA
GIUSEPPE RODANTE - Corso Gelone, 116 - 96100 Siracusa - Tel. 0931-465485
e-mail: [email protected]
VARESE
GENEVIÉVE JAMA GIAMMARINO - Via Della Pira, 3 - 21020 Luvinate (Varese) - Tel. 0332-223770
e-mail: [email protected]
Collaboratore: GEA VITALE
VERONA
CARLA PRETTO - Via G. Mameli, 116 - 37126 Verona - Tel. e fax 045-8344149
e-mail: [email protected]
CORRISPONDENTI
AGRIGENTO
SEBASTIANO CATALANO - Piazza Metello, 3 - 92100 Agrigento - Tel. 0922-595230
e-mail: [email protected]
ALESSANDRIA
ALDO VISENTIN - Via Testore, 5 A - 15100 Alessandria - Tel. 0131-236445
e-mail: [email protected]
ASCOLI PICENO
STEFANIA PARTINI CENCIARINI - Via M. Federici, 75 - 63100 Ascoli Piceno - Tel. 0736-252576
ASTI
LIVIO MONTANARO - Via Stazione 18/A - 12058 Santo Stefano Belbo (Cuneo) - Tel. 0141-840868
e-mail: [email protected]
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Argomento
Casa Nona
BOLZANO
GIANNA MASCIS - Via Mendola, 59/B - 39100 Bolzano - Tel. 0471-920015
e-mail: [email protected]
BRESCIA
FULVIA ROVERE - Via Luzzatti, 6 - 25123 Brescia - Tel. 030-2090283
CASERTA
PAOLO CRIMALDI - Viale Lincoln-Parco Aversano pal/E - 88100 Caserta - Tel. 06-4740910
e-mail: [email protected]
CHIETI
ONOFRIO CEROLI - Via A De Gasperi,18 - 66032 Castel Frentano (Chieti) - Tel. ab. 0872-569454
Tel. uff. 0872-56862
CUNEO
FIORELLA LUNATI - Via Bodina, 46B - 12100 Cuneo - Tel. 0171-65825
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PESCARA
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LAMBERTO GHERPELLI - Via Bisi,10 - 42100 Reggio Emilia - Tel. 0522-513635
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MASSIMO CIAGLIA - Via delle Querce, 95 - 84080 Capezzano (Salerno) - Tel. 338-6913555
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SUSANNA BENELLI - Via Chiantigiana, 105 - 53100 Siena - Tel. 333-2777851
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MARINA REGNO - Via Carlo Longa, 3 - 27058 VOGHERA (Pavia) - Tel. 0383-49523
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Casa Nona
Argomento
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GRUPPI AFFILIATI
PADOVA
Gruppo Zodiaco presieduto da Lonardo Stefano - Via G. Selva, 2 - 35135 Padova
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Segreteria: FIORENZA RAMPIN - Tel. 049-8935396 - e-mail: [email protected]
CORRISPONDENTI ESTERI
ARGENTINA
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CROAZIA
SLAVEN SLOBODNJAK - 2, Kunc 1- HR 10000 Zagreb - Croatia - Tel. 0385-16159907
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GERMANIA
LIANELLA LIVALDI LAUN - 79540 Schlossgasse, 10 – Lorrach - Stetten - Tel. 0049-762112453
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GRAN BRETAGNA e IRLANDA
ROSEMARIE ADAMS - D.F.Astrol 262 B Kingsbury Road - Kingsburg - London - NW9 OBT
Londra Tel. 0044-1817322717 - Dublino Tel. 00353-12601955
GRECIA
THOMAS GAZIS - Ath. Diaku 11/A - 15122 Marussi - Atene - Grecia
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OLANDA
GIOVANNI ZATTINI - Kromstevenwerf, 32 - 2317 DH Leiden - Holland - Tel. 0031-715214017
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REPUBBLICA CEKA
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RUSSIA
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SPAGNA
JOSÈ LUIS SAN MIGUEL DE PABLOS - Plaza de Matuta, 4 - 4°D - E28012 Madrid - Espana
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Argomento
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Il lavoro va trasmesso preferenzialmente via e-mail all’indirizzo [email protected] accuratamente
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Il titolo deve corrispondere effettivamente al contenuto e non deve essere vago o generico. Andrebbe
corredato da un riassunto assai sintetico (es. 3-5 righe) che chiarisca al lettore il contenuto e lo inviti
a leggere in extenso.
Sono ammessi lavori non strettamente astrologici in cui sia evidente l’analogia o la connessione con
la simbologia astrologica.
Sono gradite anche notizie, osservazioni, curiosità, amenità, notizie particolari del mondo astrologico,
così come segnalazione di articoli di quotidiani, notizie su avvenimenti, resoconti d’incontri interessanti per il CIDA ecc.. Oppure frasi scultoree o aforismi specie se utili didatticamente..
Non si ammettono:
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– lavori con introduzioni superflue che “spieghino” concetti ampiamente noti al lettore medio (ad es.
la precessione degli equinozi o il domicilio dei pianeti ecc.);
– ingiurie personali, polemiche sull’operato altrui, mentre sono benvenute le discussioni sulle idee;
– sentenze arbitrarie, personali e negative prima di esporre le prove (tipo “l’Autore sbaglia quando
dice” ecc., anzichè esporre la frase incriminata e dimostrarne l’infondatezza);
– traduzioni o trascrizioni di lavori senza indicare la fonte;
– linguaggio scurrile o troppo gergale;
– uso di termini ermetici o sigle ultraspecialistiche senza spiegarne il significato, specie per materie
non astrologiche (psicanalisi, esoterismo, omeopatia ecc.);
– conclusioni “scientificamente” inaccettabili (ad es. definire “statistica” un’indagine su tre casi e ritenendo significativi i risultati).
La Redazione si riserva di apportare le modifiche (grammaticali, sintattiche, ecc.) volte esclusivamente a migliorare la qualità e la comprensione del testo. I tagli consistenti saranno comunicati all’Autore.
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