Bioimmagini Organizzazione del corso • Orari delle lezioni • Lezione il martedì ore 14.30 – 16.30, aula 1B ed il venerdì 8.30 - 10.30, aula 1D • Esercitazioni al posto delle lezioni al LADISPE di via Boggio quando indicato dal docente • Docenti • ing. Filippo Molinari, tel. 4135, [email protected] • ing. Silvia Delsanto, tel. 4136, [email protected] • Materiale didattico • copia delle slide del corso (insufficienti!) • elenco dei testi disponibile sul portale 2 Un po’ di storia … In medicina da sempre si fa uso di “simulacri” per trasmettere il sapere medico. Leonardo da Vinci (1452 – 1519) Vesalius “De Humani corporis fabrica” (1543) Manuali di anatomia (nella foto: Testut) Tavole di anatomia di Netter Visible Human (1986) 4 Evoluzione tecnologica 1895 ....... 1940 1950 1960 1859 – 1940 1945 – 1970 Raggi X (anodo rotante) Gamma camera Risoluzione spaziale Ultrasuoni 1970 1980 1990 2000 TC – SPECT – PET Risoluzione in ampiezza RM – DSA – Spiral CT Risoluzione temporale RX digitale – MEG - fMRI 6 Cos’è una bioimmagine?(1) 7 Cos’è una bioimmagine?(2) Si indica col termine bioimmagine una figura relativa all’anatomia o alla fisiologia di parti interne del corpo. Funzione Invasività Ma questa definizione è esauriente? Morfologia Scala (macro o microscopica) o Tecnica funzione 8 Classificazione delle bioimmagini(1) Il medico e` solito classificare le bioimmagini in base alla loro funzione: un cardiologo classifica le immagini cardiologiche in base alla loro valenza diagnostica, terapeutica o riabilitativa. La tecnica che sta alla base delle immagini ha importanza minore. L’ingegnere e` solito classificare le bioimmagini sulla base della loro natura, cioe` in base alla tecnica con la quale sono state ottenute. Si parla quindi di radiografie, immagini TAC, ecografie, immagini di risonanza magnetica … 9 Classificazione delle bioimmagini(2) • bioimmagini MORFOLOGICHE In base alla funzione • bioimmagini FUNZIONALI • analisi di strutture anatomiche In base all’uso clinico • diagnostica • analisi di patologie (cause) • monitoraggio terapia, follow – up • radiazioni ionizzanti o non ionizzanti In base alle caratteristiche • invasivita` della tecnica • somministrazione o meno di mezzo di contrasto 10 Come si genera una bioimmagine? Le bioimmagini si generano sfruttando opportunamente l’interazione di un qualche tipo di energia con il corpo umano. I principali meccanismi sfruttati sono: assorbimento riflessione radiologia, TAC ultrasonografia diffusione SPECT, PET 11 Parametri fisici descrittivi di un’immagine(1) Le prestazioni di un sistema di generazione di immagini a scopo diagnostico possono essere valutate a partire da un numero limitato di parametri. CONTRASTO A Rappresenta la variazione relativa del valore assunto dai pixel appartenenti ad una zona dell’immagine rispetto allo sfondo. S • ia valor medio dell’immagine valutato sull’areola • is valor medio dell’immagine valutato sullo sfondo 12 Parametri fisici descrittivi di un’immagine(2) RISOLUZIONE Risoluzione spaziale: capacita` di vedere come distinti oggetti piccoli e ravvicinati h h Risoluzione temporale: numero di immagini acquisibili nell’unita` di tempo Risoluzione in ampiezza: minimo valore di i rilevabile sull’immagine (strettamente legata al contrasto) Legge di Weber (per il sistema occhio umano) 13 Parametri fisici descrittivi di un’immagine(3) RAPPORTO SEGNALE – RUMORE A causa del rumore presente, il valore dell’immagine in un punto non e` una costante, ma piuttosto una variabile casuale (si supponga una v.c. gaussiana con deviazione standard pari a i) Detto iavg il valor medio dell’immagine in un punto, il rapporto segnale – rumore (SNR) vale: Tuttavia il valore assoluto del SNR non e` sempre molto significativo, spesso interessa maggiormente una misura di SNR differenziale, relativa ad esempio ad un dettaglio a su uno sfondo s. In questo caso il valore del SNR differenziale vale: 14 Caratteristiche comuni delle bioimmagini • Le bioimmagini vengono praticamente sempre ricavate in vivo, cioe` direttamente sul tessuto umano. • Le bioimmagini rappresentano spesso una visione parziale della realta`, adattata ad uno specifico problema. • Lo studio in vivo delle strutture del corpo umano avviene sempre secondo queste modalita`: emissione spontanea del corpo umano interazione con energia inviata sul corpo umano interazione mirata a specifiche strutture del corpo umano 15 Emissione spontanea del corpo umano E` stato dimostrato che il corpo umano emette spontaneamente diversi tipi di energia: • energia magnetica • energia elettrica • energia meccanica • energia elettromagnetica Nel corso degli anni sono stati messi a punto sofisticati sistemi per il monitoraggio e l’acquisizione dei dati forniti da questo tipo di emissioni spontanee; esempi classici in questo campo sono le apparecchiature per elettroencefalografia, elettrocardiografia, elettromiografia e termografia. 16 Termografia(1) La termografia consente di ottenere una mappatura della distribuzione di temperatura sulla superficie dell’epidermide. Importanza diagnostica notevoli simmetrie bilaterali nel corpo umano e specifici pattern associati a soggetti sani Pregi e difetti Capacita` di rivelare alterazioni metaboliche o circolatorie Possibilita` di condurre un esame senza contatto tra paziente e strumento di misura Metodica utilizzata prevalentemente per lo screening (analisi preliminari su vasti gruppi) Es: tumore al seno in donne di una certa fascia d’eta`. Risposta in tempo reale Elevato numero di falsi allarmi 17 Termografia(2) Sensibilità dei sensori all’infrarosso Risoluzione termica di 15 - 20 mK Ottica intercambiabile da 50mm Frame - rate massimo di 200 Hz Temperatura di esercizio dei sensori di circa 40 - 60 K Matrice d’uscita di 512x512 px codificati su 16 bit 18 Magnetoencefalografia(1) Organi del corpo umano (cervello, occhi, cuore, stomaco, muscoli scheletrici…) emettono radiazione magnetica si vuole tradurre in mappe 2D o 3D la distribuzione di campo magnetico in un organo L’applicazione principale e` nello studio del cervello in risposta a determinati pattern di stimolazione esterni (campo della ricerca) Caratteristiche del segnale magnetoencefalografico: • ampiezza di pochi pT, ma spesso solo qualche decina di fT • banda compresa tra 0.1 Hz e 600 Hz • problema del rumore ambientale, di circa 8 ordini di grandezza maggiore del segnale utilizzo di sensori Superconducting Quantum Interference Devices (SQUID) con temperatura di lavoro a circa –200 C (bagno di elio o azoto) 19 Magnetoencefalografia(2) 20