Il verbo eo: “andare” La terza declinazione

Lezioni (12) 13 e 14 - (19) 25 e 26 novembre
Morfologia
• Il verbo eo, “andare”
• La III declinazione (prima parte): temi maschili e femminili in consonante e in vocale
Sintassi
• Le preposizioni: valore locale e valore traslato
Lessico
• Meccanismi di produzione verbale: i composti di sum e di eo
Il verbo eo: “andare”
Il verbo più frequente per indicare la nozione di “andare” in latino è il verbo eo. Si tratta di un verbo
atematico, che quindi non si inquadra nello schema delle coniugazioni regolari.
Nell’indoeuropeo eo presenta una radice apofonica, ovvero una radice in cui si alternano ei- (grado
normale) e i- (grado ridotto). In latino, in seguito a mutamenti fonetici, troviamo:
• sempre e- davanti a desinenze che cominciano per vocale (e quindi eo, eunt);
• sempre i- davanti a desinenze che cominciano per consonante (e quindi ibam, ibo, ire, etc.).
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La terza declinazione
La terza declinazione è atematica, cioè non presenta una vocale tematica di raccordo fra la radice e
le desinenza dei singoli casi. Per questo si verificano, soprattutto al nominativo, dei mutamenti
fonetici che possono creare qualche difficoltà.
Essa raggruppa sostantivi maschili, femminili e neutri, che terminano per consonante (occlusiva,
nasale, liquida, sibilante) o con la vocale –i.
La formula:
Tema (in consonante o in vocale) + desinenze della terza declinazione
Le desinenze:
Singolare
Maschile e femminile Neutro
Plurale
Maschile e femminile: Neutro:
N.
:-s, oppure tema puro;
-es
G.
-is
-um o –ium
D.
-i
-ibus
Acc.
V.
-em
tema
tema
= nominativo
-es
-a o -ia
-a o -ia
= nominativo
1
Abl.
-e
-ibus
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Nomi maschili e femminili in consonante: consul, “il console”, e grex “il gregge”
Il sostantivo consul esce in consonante liquida (-l) e non si verifica nessun cambiamento nel corso
della declinazione.
N.
G.
D.
Acc.
V.
Abl.
Singolare
consul
consulis
consuli
consulem
consul
consule
Plurale
consules
consulum
consulibus
consules
consules
consulibus
I temi in occlusiva, invece, che hanno il nominativo sigmatico, presentano una variazione al
nominativo, in quanto la consonante finale del tema, incontrandosi con la –s della desinenza,
cambia. Portiamo come esempio un nome maschile in gutturale, grex, gregis, (m.),“il gregge”.
N.
G.
D.
Acc.
V.
Abl.
Singolare
grex (< greg-s)
gregis
gregi
gregem
grex
grege
plurale
greges
gregum
gregibus
greges
greges
gregibus
Risalire al nominativo nei temi in consonante
Risalire al nominativo di un nome della terza può sembrare complicato, ma, se non intervengono
ulteriori mutamenti fonetici, basta imparare poche regole per essere in grado di ricostruire qualsiasi
forma.
I temi in occlusiva, incontrando la –s del nominativo, presentano delle variazioni secondo lo
schema che segue:
gutturali: c, g + s
dentali: t, d + s
labiali: p, b + s
arx, arcis, f. = rocca
X
S (con caduta della libertas, libertatis, f. = libertà
dentale davanti a –s)
plebs, plebis, m. = popolo
Ps, bs
I temi in nasale hanno il nominativo asigmatico con caduta della nasale:
2
n
cade la -n
Cicero, Ciceronis, m. = Cicerone
I temi in liquida non presentano mutamenti:
l, r + zero
L, R
soror, sororis, f. = sorella
Per risalire al nominativo, dunque, dovremo:
• togliere la desinenza
• individuare la consonante finale del tema
• verificare la variazione fonetica del nominativo
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Temi maschili e femminili con variazioni vocaliche: in occlusiva, in nasale e in liquida
Le cose tuttavia possono essere complicate da fenomeni fonetici che comportano variazioni
vocaliche.
•
In alcuni nomi in occlusiva la vocale che precede la desinenza è –e al nominativo e al
vocativo singolare, mentre nel resto della declinazione troviamo –ĭ: si tratta di un caso di
apofonia latina.
I sostantivi soggetti a questo fenomeno sono pochi e tutti maschili: i più frequenti sono
comes, comitis “il compagno”, miles, milĭtis, “il soldato”, eques, equĭtis,“il cavaliere”,
pedes, pedĭtis, “il fante”, e princeps, princĭpis, “il primo”, iudex, iudicĭs, “il giudice”.
•
Alcuni nomi in nasale presentano – ō al nominativo e al vocativo singolare, mentre nel resto
della declinazione troviamo –ĭ: si tratta di un’alternanza tipica dell’indoeuropeo.
I sostantivi soggetti a questo fenomeno sono prevalentemente femminili, in particolare tutti
quelli che sono costruiti col suffisso –tudo, -tudinis, come fortitudo, fortitudinis, “la forza”.
Fra i pochi maschili, il più frequente è homo, hominis, “l’uomo”.
•
Alcuni nomi in –r presentano il grado normale –e al nominativo e vocativo singolare,
mentre nel resto della declinazione la vocale scompare (grado zero): è un caso di apofonia
indoeuropea. Si tratta di antichi nomi che designano alcuni membri della famiglia: pater,
patris,(m.), “il padre”, mater, matris,(f.), “la madre”, frater, fratris, (m.), “il fratello”.
Temi maschili e femminili in sibilante con rotacismo
I temi in sibilante, cioè uscenti in –s, presentano un nominativo sigmatico, con una sola –s, esito
della semplificazione della doppia –ss (una del tema e una della desinenza). Nel resto della
declinazione la –s del tema viene a trovarsi in posizione intervocalica, e subisce rotacismo, cioè si
trasforma in –r.
Ad esempio, dal tema honos si forma un nominativo honos (< honoss), “il riconoscimento
pubblico” (maschile); il genitivo honosis subisce il rotacismo e diventa honoris. Questa –r si
mantiene per tutta la declinazione.
Esercizio 1
Risali al nominativo e traduci la forma di partenza.
obsidem iudicibus equites peditis patrum artifices carnifices iudice morum opificis participes
principum fratribus florem
3
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Temi maschili e femminili in vocale -i
I sostantivi che escono in vocale –i hanno il nominativo sigmatico –is: civis, civis “il cittadino”
(m.). Esiste un esiguo gruppo di nomi che hanno l’uscita del nominativo –es, come caedes, caedis,
“la strage”: l’origine di questa desinenza è ignota.
In generale, nel resto della declinazione questi temi presentano le stesse desinenze dei temi in
consonante, tranne che nel genitivo plurale, in cui la –i permane davanti alla desinenza, dando così
–ium.
Questo schema è l’esito di una normalizzazione operata dalla lingua nel corso del tempo, per
omologare la declinazione dei nomi in vocale e in consonante; in realtà in origine le desinenze dei
temi in vocale erano diverse: l’accusativo singolare era in –im, l’ablativo singolare in –i (derivato
da un antico -id), e l’accusativo plurale in –is (derivato da un antico –ins).
In alcuni sostantivi restano consistenti tracce delle desinenze originarie. Possiamo schematizzare
come segue:
• Un gruppo di sostantivi presenta sempre l’accusativo in –im e l’ablativo in –i, ad esempio sitis,
sitis, “la sete”:; si tratta di nomi molto rari, che è inutile memorizzare. Un solo sostantivo è
frequente: vis.
• Un gruppo di sostantivi presenta entrambe le forme: ad esempio possiamo trovare
all’accusativo turrem e turrim, e all’ablativo turre e turri (da turris, turris f., “la torre”).
Temi maschili e femminili in vocale con sincope
Alcuni nomi originariamente in vocale hanno subito un fenomeno detto sincope (cioè la scomparsa
di una vocale all’interno della parola, se viene a trovarsi dopo l’accento) e hanno perduto la –i del
nominativo singolare: dall’originario nominativo *urbis, per esempio, è derivato un nominativo
urbs (“la città”, f.). Questi nomi dunque sembrano temi in consonante, ma la loro origine di temi in
vocale risulta dal fatto che al genitivo plurale hanno la desinenza –ium.
In linea di massima riconosciamo questi temi originariamente vocalici dal fatto che la consonante
che precede la desinenza è a sua volta preceduta da un’altra consonante. Es. montes (la t è preceduta
da n): gen. p. montium.
I più comuni sono mors, mortis, f. “la morte”; mens, mentis, f. “la mente”; gens, gentis, f. “la
stirpe”; pars, partis, f. “la parte”; arx, arcis, f. “la rocca”.
Esercizio 2
Risali al nominativo e traduci la forma di partenza.
Civem, cupiditatibus, montium, deductioni, fortitudine, caedem, hominum, equitum, pedes,
pedibus, peditibus, igni, custodes, gentis, iudicum, nive, orationi, arboribus altitudini mercedes
pietatem mulieribus radices rationem ponte militem mentes magnitudine aetatis aestate
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Concordanze fra nomi della terza e aggettivi della prima classe
Come in italiano possiamo dire “un bambino vivace”, e cioè unire un sostantivo che appartiene al
gruppo che termina in -o ad un aggettivo che appartiene al gruppo che termina in -e, così in latino
possiamo unire un sostantivo della terza declinazione a un aggettivo della prima classe.
4
Ad esempio, di fronte al sintagma ducis strenuis actionibus viene la tentazione di concordare
strenuis a ducis, perché hanno terminazione uguale. Invece strenuis, che deriva da strenuus, a, um,
ed è dunque un aggettivo della prima classe, è un dativo o ablativo plurale, proprio come
actionibus, mentre ducis è un genitivo singolare.
Pertanto non dobbiamo tradurre “alle azioni dell’intrepido comandante”, ma “alle intrepide azioni
del comandante”.
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Le preposizioni : il valore locale
Le preposizioni si costruiscono in latino con soli due casi: accusativo e ablativo.
Alcune preposizioni possono trovarsi unite a entrambi i casi, altre solo a uno dei due.
Il valore originario delle preposizioni è generalmente un valore locale: esse indicano cioè una
posizione o una direzione di movimento.
Stato in luogo
I sintagmi (preposizione + nome) che hanno funzione di stato in luogo completano il nucleo di verbi
che indicano stato (sum, sto, incolo...); oppure completano in qualità di espansioni qualsiasi tipo di
verbo.
in + ablativo
apud + accusativo
pro + ablativo
praeter + accusativo
ante + accusativo
post + accusativo
supra + accusativo
super + ablativo o accusativo
sub + ablativo
prae + ablativo
pro + ablativo
in, dentro
in horto: nel giardino
presso, vicino
apud hortum: presso il giardino
davanti, di fronte a
pro templo: davanti al tempio
davanti
praeter omnium oculos: davanti agli occhi di
tutti
davanti, prima di
ante alios: davanti agli altri
dietro, dopo di
post alios: dietro gli altri
di sopra a
supra Paulum habito: abito sopra a Paolo
sopra
ensis super cervice pendet: la spada pende sopra
il collo
super naves turres stant: sopra le navi stanno
delle torri
sotto, da sotto in su
sub terra habitant: abitano sotto terra
davanti
pugionem prae me teneo: tengo un pugnale
davanti a me
davanti
legiones pro castris stabant: le legioni stavano
davanti all’accampamento
5
contra + accusativo
di fronte
contra Brundisinum portum: di fronte al porto di
Brindisi
Esercizio 3
Inserisci il termine tra parentesi al caso richiesto dalla preposizione e traduci
1. Ad ….. (impedimenta, -orum) milites pugnant; hostes pro …… (vallum, -i) carros obiciunt et tela
coniciunt. (Caes.) 2. Caesar pro…… (castra, -orum) suas copias producit. (Caes.) 3. Caesar
materiam ad hostem conlocabat et pro ……(vallum, -i) exstruebat. (Caes.) 4. Ariovistus castra
promovet et sub….. (mons, -tis) considit. (Caes.) 5. Sacerdotes merum super …….. (ara, -ae, pl.)
infundunt. (Svet.)
Moto a luogo
I sintagmi che hanno funzione di moto a luogo completano il nucleo di verbi di movimento (eo,
curro...) o che significano “inviare, mettere, condurre” (mitto, pono, duco.
in + accusativo
a, in, contro (con contatto)
eo in patriam: vado in patria
ad + accusativo
a, verso (avvicinamento)
eo ad forum: vado al foro
supra + accusativo
sopra, al di là
fera supra venabula salit: la bestia feroce salta
sopra (al di là) degli spiedi
sotto
sub iugum hostes mitto: mando i nemici sotto il
giogo
davanti
prae me armenta ago: spingo il gregge davanti a
me
sub + accusativo (o ablativo)
prae + ablativo
Attenzione:
•
Alcune di queste preposizioni (ante, post, supra, super, prae, praeter, pro, contra) hanno anche
valore avverbiale: non sono cioè unite a un nome, ma danno informazioni sullo svolgimento
dell’azione indicata dal verbo:
Caelum supra est, terra subter: “il cielo sta sopra, la terra sotto”.
• Ad, in diversi casi, ha valore di stato, equivalendo sostanzialmente ad apud:
Belgae pertinent ad inferiorem partem Rheni. (Caes.), “I Belgi sono stabiliti presso il corso
inferiore del Reno”.
Esercizio 4
Inserisci il termine tra parentesi al caso richiesto dalla preposizione e traduci
1. Dux ad……. (urbs, urbis) contendit. 2. Dux classem ad ……(Ilium, -ii) dirigit. (Cic.) 3. Caesar in
……. (Gallia, -ae) contendit et ad ……. (Genava, -ae) pervenit. (Caes.) 4. Ad …….. (Brutus, -i)
epistulam scribo. (Cic.) 5. Asia iacet ad …….. (austrum, -i). (Varr.)
6
Moto da luogo
I sintagmi di moto da luogo completano il nucleo di verbi di moto.
a(b) + ablativo
e(x) + ablativo
de + ablativo
da (allontanamento)
a foro redeo: torno dal foro
da, fuori da (dal chiuso all’aperto)
ex urbe exeo: “esco dalla città”
giù da, via da
de muro salit: salta giù dal muro
Le preposizioni ab e ex mantengono la consonate finale solo davanti a una parola che comincia per
vocale: ab aqua: “dall’acqua”; a monte: “dal monte”.
Esercizio 5
Inserisci il termine tra parentesi al caso richiesto dalla preposizione e traduci
1. Legati ad …… (Caesar, -is) ab …… (hostis, -is, pl.) veniunt. 2. A….. (taberna, -ae) ebrius
Marcus reveniebat. 3. Dux a ….. (pugna, -ae) in …….. (tabernaculum, -i) reveniebat. 4. Sacerdos e
…… (fanum, -i) venit. 5. Populus ex ….. (urbs, urbis) reges exigit.
Moto per luogo
Il sintagma che ha funzione di moto per luogo completa il nucleo di verbi di moto.
per + accusativo
attraverso
per silvam viam facio: passo attraverso il bosco.
Associazione
Questa preposizione, molto frequente, non ha valore locale, ma esprime unione, compagnia:
cum + ablativo
insieme a, con
Milites cum signis veniunt: i soldati vengono con
le insegne
Talvolta il sintagma cum + ablativo viene rafforzato dall’avverbio unā, “insieme a…”: Unā cum his
legatis Commius Atrebas venit. (Caes.), “L’Atrebate Commio viene insieme ai suoi ambasciatori”.
Esercizio 6
Inserisci il termine tra parentesi al caso richiesto dalla preposizione e traduci
1. Per……. (hortus, -i) transibo. (Plin.) 2. Polites, unus natorum Priami, per ….. (telum, i, pl.), per
….. (hostis, is, pl.) fugit. (Verg.) 3. Caesar per …… (finis, finis, pl.) hostium viam facere cupiebat.
4. Per ……… (castra, -orum) hostium exploratores ad nostros……. (legatus, -i) dux mittit. 5. Cum
….. (cunctus,a,um / copiae, -arum) dux ad ……(castra, -orum) hostium perveniebat.
Esercizio 7
1. Belgae spectant in septentrionem et orientem solem. (Caes.) 2. Aquitania a Garumna rivo ad
Pyrenaeos montes et ad partem Oceani spectat. (Caes.) 3. Caesar ab urbe venit et in Galliam
ulteriorem contendit et ad Genavam pervenit. (Caes.) 4. Erat omnino in Gallia ulteriore legio una.
(Caes.) 5. Cuncta civitas Helvetia in quattuor partes vel pagos divisa est. (Caes.) 6. Caesar pontem
7
in Arari facit atque ita copias traducit. (Caes.) 7. Caesar suas copias in proximum collem subducit.
(Caes.) 8. Caesar ad Lingonas litteras et nuntium mittit. (Caes.) 9. Sequanorum oppida cuncta in
potestate Ariovisti erant. (Caes.) 10. Nunc, Eruci, ad te venio. (Cic.)
Un caso particolare: i nomi di città e piccola isola
I nomi propri di città e piccola isola (Roma, Athenae, Rhodus, Neapolis,...), con i sostantivi domus,
us f. (la casa, è un nome della quarta declinazione) e rus,ruris n. (la campagna) nei riferimenti di
stato in luogo, moto a luogo e moto da luogo si comportano in modo un po’ diverso:
• non sono introdotti da preposizione, per cui “ad Atene”, stato in luogo, sarà Athenis, “verso
Atene”, moto a luogo, sarà Athenas; “da Atene”, moto da luogo, sarà Athenis;
• i nomi singolari della prima e seconda declinazione (come Roma, o Corinthus), insieme a
domus e rus per indicare lo stato in luogo hanno Romae, Corinthi, domi, ruri: si tratta di
sopravvivenze del locativo. Altri locativi abbastanza frequenti sono humi (da humus) “a terra”,
e l’espressione domi militiaeque “nella vita civile e militare, in pace e in guerra”.
Questa consuetudine linguistica non è tassativa: possiamo trovare talora nomi di città regolarmente
costruiti con preposizione:
Megaris non longe est a Syracusis. (Cic.)
“Megaride non è lontana da Siracusa”.
Esercizio 8
1. Apud Actium Cassius Parmensis Athenas confugit. (Val. Max) 2. Athenis erat adulescens
perditae luxuriae, Polemo. (Val. Max.) 3. Gladiatorius ludus primum Romae erat in foro boario.
(Val. Max.) 4. Verres de provincia decedit atque clam Syracusis profugit. (Cic.) 5. Bidis oppidum
est parvum sane, non longe a Syracusis. (Cic.) 6. Vasa Corinthia Apollodorus Syracusas deportat.
(Cic.)
Il valore traslato delle preposizioni
Il valore originario delle preposizioni è estremamente concreto: posizioni o direzioni nello spazio.
Esse hanno poi assunto, a seconda dei contesti in cui sono state impiegate, valori più astratti.
Stato in luogo
in + ablativo: in, dentro
in, durante
dalla posizione nello spazio alla in pueritia: durante l’infanzia
posizione nel tempo: tempo
determinato
apud + accusativo: presso,
vicino
dal luogo fisico al luogo
metaforico (es.:delle opere
letterarie)
pro + ablativo: davanti, di
fronte a
“porre davanti” per
1. proteggere: vantaggio
apud Homerum legimus:
leggiamo nell’opera di Omero
1. per, a favore di
pro patria: a favore della patria
8
prae + ablativo: davanti
2. prendere il posto:
sostituzione
2. in sostituzione di, invece di
pro consule esse: stare in
sostituzione del console
3. segnalare un’equivalenza
3. come, alla maniera di
pro contione stare: stare in
piedi come in un’assemblea”
“porre davanti” per
1.
fare un confronto
2. per impedire
praeter + accusativo: davanti
contra + accusativo
propter + accusativo: presso,
vicino (valore originario
caduto in disuso)
1. in confronto a
prae nobis beatus es: sei felice
in confronto a noi
2. a causa di (causa
impediente)
prae lacrimis scribere non
possum: non posso scrivere a
causa delle lacrime.
da “davanti” a “oltre”
1. “oltre” con accezione di
eccesso
1. oltre
praeter consuetudinem: oltre il
consueto
2. “oltre” con accezione di
esclusione
2. tranne
omnes praeter Hortensium: tutti
tranne Ortensio
da “di fronte” a “contro” in
senso ostile
contra hostes: contro i nemici
dalla vicinanza nello spazio a
quella tra causa ed effetto
a causa di
propter timorem: a causa della
paura
Il riferimento di tempo determinato si trova anche in ablativo semplice:
media nocte, “a mezzanotte”, secundo bello Punico, “durante la seconda guerra punica”.
Esercizio 9
1. Legati contra ius gentium arma capiunt. (Liv.) 2. Helvetii propter viae angustias ire non poterant.
(Caes.) 3. Omnes Galli prae magnitudine corporum suorum brevitatem nostram contemnunt.(Caes.)
4. Dulce et decorum est pro patria mortem obire. (da Hor.) 5. Et loca et genus pugnae pro hoste
erant. (Liv.) 6. Scipio praeter auctoritatem vires habebat. (Caes.)
Moto a luogo
in + accusativo: a, in
1. dalla destinazione nello
spazio alla destinazione nel
tempo
1. fino a
in multam noctem: fino a notte
fonda
9
ad + accusativo: a, verso
ob + accusativo: davanti,
incontro (valore originario
caduto in disuso)
2. dalla destinazione al
vantaggio
2. per, a favore di
in libertatem pugnare:
combattere per la libertà
3. dalla destinazione
all’ostilità
3. contro
in hostem pugnare: combattere
contro il nemico
1. dalla destinazione nello
spazio alla destinazione nel
tempo
1. fino a, a
ad senectutem vivere: vivere
fino alla vecchiaia
2. dalla destinazione al fine
2. per
ad pacem pugnare: combattere
per la pace
dalla destinazione alla causa
a causa di
ob amicitiam: a causa
dell’amicizia
Esercizio 10
1. Cives amorem in patriam habere debent. 2. Antiqui Romani in parricidas singulare supplicium
inveniunt. (Cic.) 3. Iugurtha ob merita sua Numidis carus erat. (Sall.) 4. Caesar in Corneliae locum
Pompeiam, Quinti Pompei filiam, L. Sullae neptem, uxorem ducit. (Svet.) 5. Caesar legionibus
stipendium in perpetuum duplicat. (Svet.)
Moto da luogo
a(b)+ablativo: da
(allontanamento)
dall’idea di “partenza” a quella
di:
1. punto di partenza nel tempo 1. da, fin da
a pueritia: dall’infanzia
2. origine
di
passiva: agente
un’azione 2. da
a Marco laudari: essere lodato
da Marco”
3. provenienza
e(x) + ablativo: da, fuori da
3. da parte di
a Marco pecuniam recipere:
ricevere del denaro da parte di
Marco
dall’idea di “uscita” a quella di:
1. punto di origine nel tempo
1. da fin da
ex adulescentia:
10
fin dalla giovinezza
2. materia (il materiale da cui 2. di
statua ex aere:
“si fa uscire” qualcosa)
una statua di bronzo
3. partizione (il tutto da cui “si 3. tra, di
unus ex multis:
fa uscire” una parte)
uno solo tra molti
de + ablativo: giù da, via da
4. provenienza
4. ex Arcadia hospes:
un ospite dell’Arcadia
5. origine
5. e Fabia gente:
della famiglia dei Fabii
dall’idea di “caduta” a quella di riguardo a, su
“derivazione”:
de agricoltura liber: un libro
argomento (il titolo a partire sull’agricoltura
dal quale viene svolta la
trattazione)
Moto per luogo
per + accusativo: attraverso
1. dall’attraversamento dello 1. per
spazio all’attraversamento per triennium: per tre anni
del tempo:
tempo continuato
2. dall’attraversamento al
tramite
2. per mezzo di
per legatos: per mezzo degli
ambasciatori
Esercizio 11
1. Per omnem honestarum artium cultum Agricola pueritiam adulescentiamque transigit. (Tac.). 2.
Calenus nonnullas urbes per vim expugnat. (Caes.) 3. Oro te per deos. (Cic.) 4. Animus ex multis
miseriis requiescebat. (Sall.) 5. Aulus Aufidius unus ex meis intimis erat. (Cic.) 6. Aeneas ab
nomine Laviniae uxoris Novum oppidum Lavinium appellat. (Liv.)
Associazione
cum + ablativo: con, insieme a dall’associazione di un’entità con
concreta all’associazione di
cum diligentia: con diligenza
un’entità astratta: il modo
Quando l’espansione di modo è accompagnata da un attributo possiamo trovare due costruzioni:
11
•
•
con l’ablativo semplice: magna diligentia,
con la preposizione in iperbato magna cum diligentia.
Esercizio 12
1. Milites pro patria magno cum periculo suo pugnant. 2. Dux legatos cum auctoritate ad hostes
mittit. 3. Verres venit Lampsacum cum magna calamitate et prope ruina civitatis. (Cic.) 4. Tu,
Philippe, diadema imponebas cum plangore populi, Caesar cum laude reiciebat. (Cic.) 5. Matres
magna cura liberos educant. 6. Bellovaci magno cum clamore exibant. (Caes.)
Dispositio: l’ iperbato della preposizione
Cervus opaca in silva latet
La preposizione è collocata in una posizione particolare rispetto all’italiano, cioè tra l’aggettivo e
il sostantivo (o viceversa).
Questo tipo di iperbato è assai frequente in latino, soprattutto con la preposizione cum (magna cum
laude, “con grande lode”). Per tradurre bene dovremo fare attenzione alla concordanza
dell’aggettivo, nonostante la preposizione lo separi dal nome.
Esercizio 13
Collega le preposizioni ai termini a cui si riferiscono; se c’è, sottolinea l’iperbato, sia del genitivo
che della preposizione
1. L. Cinna et C. Marius hauriebant quidem avidi civilem sanguinem, sed non protinus ad deorum
templa et aras tendebant. (Val. Max.) 2. Aristomenem ad Hellesponti oram Darius mittit. (Curt.) 3.
Est ora in insula Syracusis post Arethusae fontem. (Cic.) 4. Hadrianus per Asiam et insulas ad
Achaiam navigabat et Eleusinia sacra exemplo Herculis Philippique suscipiebat. (Hist. Aug.) 5.
Hadrianus in Etruria praeturam imperator agebat. Per Latina oppida dictator et duumvir erat, apud
Neapolim demarchus, in patria sua censor et item Hadriae censor, et Athenis archon erat. (Hist.
Aug.) 6. Hadrianus in Traiani patris templo nomen suum scripsit. (Hist. Aug.) 7. Erat in regis
militibus Sisenes Perses. (Curt.) 8. Persarum rex Darius ex Asia in Europam Scythis bellum facere
decrevit. (Nep.) 9. Inde Persae ad Atticam accedunt ac suas copias in campum Marathona deducunt.
(Nep.) 10. In Poecile pugna Marathonia in tabula erat; in decem praetorum numero primam
Miltiadis imaginem videbas. (Nep.)
Connettori: altre congiunzioni coordinanti avversative
Autem
Autem indica debole contrapposizione tra i termini che mette in relazione:
• corrisponde all’italiano “invece”, “però” (valore debolmente avversativo);
• corrisponde a “d’altra parte”, “del resto” indicando un semplice passaggio da un concetto
all’altro all’interno del discorso.
E’ pospositiva, cioè non è collocata all’inizio della frase o del sintagma che introduce, ma, di
solito, dopo la prima parola.
valore avversativo:
Vulgus splendorem et gloriam Caesaris vitae inspicit, sollicitudinem autem et laborem non
perspicit. (da Cic.)
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“Il popolo guarda lo splendore e la gloria della vita di Cesare, però non ne coglie l’affanno e la
fatica”.
passaggio dal caso generale a un aspetto particolare:
Servi humiles dominorum suorum amici sunt. Ego autem cum servis meis familiariter vivo.
“Gli schiavi sono umili amici dei loro padroni. D’altronde, io vivo con familiarità coi miei schiavi.
Vero
Vero ha valore analogo ad autem; anch’essa è pospositiva:
Dolor novus multos consolatores invenit, inveteratus vero multos derisores. (Sen.)
“Un dolore recente trova molti consolatori, uno di lunga data, invece, molti derisori”.
Vero può avere anche altri valori:
- valore avverbiale ("in verità");
- essere Dativo o Ablativo singolare maschile e neutro dell’aggettivo verus, a, um,"vero", che
spesso, al neutro, ha valore sostantivato, "la verità".
Tamen
Tamen corrisponde all’italiano “tuttavia”:
Obscura dicis, tamen intellego.
“Dici cose oscure (parli in modo oscuro), tuttavia comprendo”.
Esercizio
1. Studium ac voluptas flectunt non homines solum sed vero feras cunctas. (Lucr.) 2. Rex
Numidarum copias auxiliis crebro augebat. Tum vero ad summam desperationem nostri perveniunt.
(Caes.) 3. Honorem Marcus per verecundiam primo recusabat, postea tamen recipiebat. (Hist. Aug.)
4. Inimici Cassium statim interficiunt, caputque eius (traduci la sua testa) portant ad Marcum
Antonium. Marcus tamen non exultat interfectione Cassii. (Hist. Aug.) 5. Saepe premit et urget
infesta fortuna, cedere tamen turpe est: locum tuum tene. (Sen.)
Meccanismi di produzione: i composti verbali
Le preposizioni si uniscono anche a verbi (prendendo in questo caso il nome di preverbi),
modificando il loro significato di base, secondo i significati che abbiamo esaminato nelle tabelle.
A differenza di quanto avviene con i nomi, l’unione tra preverbo e verbo dà luogo a un’unica
parola, detta composto verbale.
Oltre alle preposizioni che già conosciamo, nella composizione verbale possiamo trovare:
1. con- (che possiamo trovare anche nella forma co-, e che abbiamo visto come preposizione nella
forma cum), che vuol dire “insieme” oppure “del tutto” (valore perfettivo).
2. dis-, che non esiste come preposizione autonoma, e che vuol dire “di qua e di là”, oppure fa
assumere al verbo composto il significato opposto a quello del verbo semplice.
3. re-, che non esiste come preposizione autonoma, e che vuol dire o “indietro” o “di nuovo”.
4. per-, che oltre a significare “attraverso”, come abbiamo visto, nei composti può assumere valore
perfettivo: per esempio perdo vuol dire “do via del tutto”, quindi “perdo”.
5. de-, oltre ad indicare un movimento dall’alto al basso, può nei composti assumere una funzione
negativizzante.
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Composti di sum
Vediamo ora come funziona la composizione verbale partendo dal verbo sum: conoscendo il
significato del preverbio e quello del verbo, è facile ipotizzare il significato del composto:
Composti di sum
absum
adsum
desum
insum
intersum
obsum
praesum
prosum
subsum
supersum
Significato concreto
sono lontano
sono vicino
non ci sono
sono dentro
sono in mezzo
sono contro
sono davanti
sono a favore
sto sotto
sto sopra
Significato traslato
disto
sono presente, assisto
manco
partecipo
mi oppongo
sto a capo
giovo
sopravvivo
•
Davanti alle forme del verbo sum che iniziano per vocale, pro- aggiunge una -d- eufonica:
prodes, prodest, prodesse, ecc.
• I composti di sum costituiscono spesso un nucleo a due argomenti con nominativo e dativo:
Romanorum copiae proelio intersunt = le truppe dei Romani partecipano alla battaglia.
Composti di eo
Esercizio
abeo
adeo
anteeo
circumeo
coeo
exeo
ineo
intereo
obeo
pereo
praeeo
praetereo
prodeo
redeo
subeo
transeo
Vado lontano
Anche in prodeo e redeo compare la d eufonica che abbiamo visto in prodest, etc….
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Esercizio
1. Opportune adest L. Plaetorius. 2. Germani Rhenum transibant et in Galliam magna multitudo
veniebat. 3. Bonus civis semper abest a civilibus controversiis, sed numquam deest officio. 4.
Themistocles consiliis et iudiciis semper intererat. 5. Verus amicus, etiam si abest corpore, adest
consilio. 6. Drusus, Liviae filius, mortem in proelio obit. 7. Etiam in adversa fortuna numquam
Hannibali constantia deest. 8. Claram Marcelli mansuetudinem, inusitatam inauditamque
clementiam, paene divinam sapientiam non praeteribo. 9. Equites hostium castra circumeunt. 10.
Germanorum gentes quotannis una coeunt. 11. Exeunt e magistri ludo discipuli. 12. Post Caesaris
victoriam Galli ad colloquium prodeunt.
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