Lo scenario internazionale - Ministero dell`Economia e delle Finanze

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PROGRAMMA DI STABILITÀ DELL’ITALIA
II. QUADRO MACROECONOMICO
II.1
LO SCENARIO INTERNAZIONALE
Nel primo semestre del 2007, l’economia mondiale ha mostrato un robusto ritmo
di crescita soprattutto grazie alle economie asiatiche. Per l’intero anno si stima una crescita
dell’economia globale del 5,0 per cento e del 4,8 per cento per l’anno successivo. Per il
commercio mondiale si prevede un aumento del 6,8 per cento nell’anno in corso e del 6,9
per cento nel 2008. Tuttavia, durante l’estate, la crisi dei mutui sub-prime negli Stati Uniti ha
generato instabilità nei mercati finanziari internazionali, determinando un aumento dei
premi al rischio e una riduzione della propensione degli intermediari a offrire credito. Tali
tensioni si sono verificate in un contesto internazionale positivo e sono state contrastate
dalla pronta azione delle banche centrali volta a garantire condizioni ordinate sui mercati
finanziari.
Negli Stati Uniti la crescita in termini reali del PIL nel terzo trimestre è stata del 3,9
per cento in ragione d’anno, in linea con il trimestre precedente ma in netta accelerazione
rispetto ai primi tre mesi dell’anno (0,6 per cento). Nel terzo trimestre, la crescita riflette
l’espansione dei consumi privati (3,0 per cento) e delle esportazioni (16,2 per cento)
espresse in ragione d’anno. Gli investimenti fissi lordi hanno mostrato un andamento
sostanzialmente piatto, a riflesso di una significativa ulteriore contrazione degli investimenti
residenziali (-20,1 per cento in ragione d’anno).
Per l’intero anno si stima una crescita dell’economia statunitense dell’1,9 per cento, in
sensibile rallentamento rispetto al 2006 (2,9 per cento). La crisi del mercato immobiliare,
infatti, potrebbe protrarsi e influire negativamente sui consumi. Il clima di fiducia degli
agenti economici mostra segnali di deterioramento. Per il 2008, si prevede una crescita del
2,1 per cento grazie anche al contributo delle esportazioni che sono favorite dal
deprezzamento del dollaro e dall’ancor sostenuta crescita economica dei principali partners
commerciali.
Dopo il taglio di 50 punti base già deciso in settembre, il 31 ottobre la Federal Reserve
ha ridotto di altri 25 punti base il tasso obiettivo sui federal funds, portandolo al 4,50 per
cento.
L’economia giapponese, dopo la contrazione del secondo trimestre (-0,4 per
cento), ha registrato una crescita dello 0,6 per cento nel terzo trimestre. Dal lato della
domanda interna, i consumi privati sono aumentati in misura contenuta (0,3 per
cento), mentre gli investimenti privati residenziali hanno registrato una marcata
flessione (-7,8 per cento), così come gli investimenti pubblici (-2,6 per cento). Dal
lato della domanda estera, le esportazioni hanno continuato ad espandersi ad un
ritmo sostenuto (2,9 contro lo 0,9 per cento registrato nel secondo trimestre).
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PROGRAMMA DI STABILITÀ DELL’ITALIA
I prezzi al consumo non mostrano una tendenza chiara, continuando a
registrare variazioni annuali leggermente negative. A settembre l’inflazione si è
collocata a -0,2 per cento rispetto all’anno precedente, mentre perdura la
contrazione dei salari nominali. Alla riunione di fine ottobre, la Banca del Giappone
ha mantenuto inalterato il proprio tasso di riferimento allo 0,5 per cento.
Per il 2007 si prevede una crescita del 2,0 per cento e una lieve moderazione
nel 2008 (1,8 per cento).
L’espansione dell’economia cinese è stata molto robusta nella prima metà
dell’anno (11,5 per cento), grazie all’aumento degli investimenti e delle esportazioni, ed è
proseguita anche nel terzo trimestre con valori superiori all’11,0 per cento. All’inizio di
settembre la Banca centrale cinese ha reso la politica monetaria più restrittiva innalzando il
livello della riserva obbligatoria e i tassi di interesse. L’inflazione al consumo è in aumento
dall’inizio dell’anno, seppure con una lieve moderazione a settembre (6,2 per cento).
Anche l’India dovrebbe continuare a contribuire in modo significativo alla crescita
mondiale.
Nel terzo trimestre, l’area dell’euro è cresciuta dello 0,7 per cento in termini
congiunturali, in accelerazione rispetto al periodo precedente (0,3 per cento). Un
significativo impulso alla crescita dovrebbe essere venuto dall’espansione dei consumi
delle famiglie, grazie al buon andamento registrato dal mercato del lavoro. La fiducia dei
consumatori e delle imprese mostra segnali di indebolimento rispetto ai picchi raggiunti
nei mesi estivi.
Dalla seconda metà di settembre, il dollaro ha continuato a indebolirsi nei confronti
dell’euro, toccando il valore di 1,47 all’inizio di novembre.
Nella riunione di novembre la BCE ha lasciato il tasso di interesse di riferimento
invariato al 4,0 per cento. L’ultimo rialzo di 25 punti base risale al giugno scorso.
Nel 2007 il PIL dell’area dell’euro dovrebbe crescere del 2,5 per cento e del 2,3 per
cento nel 2008.
Attualmente i rischi per l’economia mondiale sono rappresentati dai forti rialzi delle
quotazioni del petrolio (nel mese di novembre il Brent ha toccato un picco di 95$ al
barile), le quali potrebbero alimentare pressioni inflazionistiche, e dalle possibili
conseguenze della crisi dei mutui sub-prime statunitensi sui mercati finanziari e sul sistema
bancario. Infine, permane il rischio di aggiustamenti disordinati sui mercati dei cambi,
come è stato confermato dagli sviluppi valutari degli ultimi due mesi.
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PROGRAMMA DI STABILITÀ DELL’ITALIA
TAVOLA.1: QUADRO DI SINTESI SULLE VARIABILI ECONOMICHE INTERNAZIONALI
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Tasso di interesse a breve termine
2,0
2,8
4,0
4,3
4,5
4,7
4,8
Tasso di interesse a lungo termine
3,5
4,0
4,4
4,7
5,0
5,1
5,1
Tassi di cambio Dollaro/Euro
1,24
1,26
1,35
1,35
1,35
1,35
1,35
Variazione del tasso di cambio effettivo nominale
Tasso di crescita dell'economia mondiale, esclusa
UE
-0,8
0,6
2,7
0,0
0,0
0,0
0,0
5,5
5,8
5,5
5,3
5,4
5,3
5,3
1,8
3,0
2,7
2,6
2,4
2,4
2,4
6,2
8,4
5,1
6,4
6,6
6,6
6,6
Tasso di crescita del PIL UE
Tasso di crescita dei mercati esteri rilevanti per
l'Italia
Tasso di crescita delle importazioni in volume,
esclusa UE
Prezzo del petrolio (Brent, USD/barile)
8,4
9,5
7,6
7,6
7,6
7,8
7,9
54,4
65,1
68,0
72,0
72,0
72,0
72,0
Nota: Per tasso di interesse a breve termine si intende il tasso a tre mesi.
II.2
LE PROSPETTIVE PER L’ECONOMIA ITALIANA
Dopo la modesta crescita registrata nel secondo trimestre del 2007 (0,1 per cento),
nel terzo trimestre il PIL è aumentato dello 0,4 per cento sul periodo precedente. Nello
stesso trimestre, la produzione industriale ha registrato una crescita complessiva dello 0,6
per cento, nonostante la flessione riportata a settembre (-1,0 per cento rispetto al mese
precedente).
Gli indicatori di tipo qualitativo mostrano ad ottobre lievi segnali di miglioramento
della fiducia nel settore manifatturiero, dopo mesi di flessione. Nel settore delle
costruzioni, la fiducia è in peggioramento, in linea con l’area dell’euro.
In media d’anno l’attività economica è prevista espandersi dell’1,9 per cento.
I consumi risulterebbero in accelerazione rispetto al 2006, crescendo ad un tasso
pari al 2,0 per cento. Essi sarebbero sostenuti dal buon andamento del mercato del lavoro
e beneficerebbero dell’aumento del reddito disponibile reale legato alla riduzione
dell’inflazione al consumo. Gli investimenti in macchinari risulterebbero meno dinamici;
quelli in costruzioni, grazie al trascinamento dello scorso anno, manterrebbero tassi di
crescita elevati e superiori alla media registrata negli ultimi cinque anni.
Le esportazioni in volume continuerebbero a non cogliere in pieno l’ancor elevato
dinamismo del commercio mondiale. I deflatori delle esportazioni mostrerebbero
un’espansione maggiore rispetto a quella registrata lo scorso anno.
Nei primi nove mesi dell’anno i dati cif-fob della bilancia commerciale indicano un
disavanzo pari a 7,8 miliardi. Al netto della componente energetica il saldo risulterebbe
positivo e pari a 25,6 miliardi.
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