Comune di Limone Piemonte
Provincia di Cuneo – Regione Piemonte
PROGETTO:
Impianto idroelettrico
SUL TORRENTE VERMENAGNA
Documentazione Autorizzazione Unica
Elaborato richiesto da D.L.GS 387/2003
VALUTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO DA CAMPI ELETTROMAGNETICI
Relazione Tecnica
Committente:
Ezio Odasso
Via Regione Meani n.12
12015 – Limone Piemonte – CN
[email protected]
Consulenti:
Progettazione:
Ing. Luca Basteris
Via Isonzo n°10 – Borgo San Dalmazzo – CN
Tel. 349 6181609 – [email protected]
Dott. Eraldo Viada
Geologo
Via Tetto Chiapello n.21D
12017 Robilante (CN)
Tel:340491735
Arch. Francesco Tomatis
Via Martiri della Libertà n°50 – Cuneo
Tel. 328 4645637 –
[email protected]
Professor Giacomo Olivero
Dottore in Scienze Agrarie
Via Piè di Carle n.35
12040 Sanfrè (CN)
Dott.ssa Viglietti Sara
Via Ugo Foscolo, n.12
12010 Vignolo (CN)
Dott. Maurizio Rossi
Ricercatore Archeologo
Corso A. Tassoni n.20
10143 Torino (TO)
Via XI Settembre n°15 – Borgo San Dalmazzo – CN
Tel. 0171/260644 – Fax 0171/721800
P.IVA 03154180040
www.spraesolare.com
REV.
DATA
DATA
REDATTO
VERIFICATO
Giugno 2012
FF
LB
DESCRIZIONE
REDATTO
VERIFICATO
file:26_Relazione Campi Magn.
APPROVATO
APPROVATO
SOMMARIO
1.
Oggetto della valutazione ........................................................................................... 3
1.1.
Requisiti di rispondenza a Norme, Leggi e regolamenti .............................................................. 6
1.2.
Valori di riferimento legislativi .......................................................................................................... 6
2.
Determinazione Dpa del locale macchine................................................................... 7
3.
Determinazione Dpa del locale trasformatori .............................................................. 8
4.
Dpa linea MT aerea e interrata ................................................................................. 13
5.
Contributo dovuto alla cabina MT di consegna ......................................................... 14
6.
Conclusioni .............................................................................................................. 19
1. Oggetto della valutazione
Questo documento rappresenta la valutazione previsionale del contributo ai valori di campo
elettromagnetico e alle relative fasce di rispetto, in particolar modo alla frequenza da 50 Hz, a causa
della realizzazione di una centrale idroelettrica connessa alla rete di Distribuzione di Enel
Distribuzione S.p.a. mediante elettrodotto MT a 15kV costituito da una linea elettrica interrata e
relativa cabina di consegna. Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico ad
acqua fluente, costituito da un’opera di presa, ubicata sul Torrente Vermenagna (1338 m s.l.m.), una
condotta forzata ed un edificio adibito a centrale idroelettrica a quota 1053 m s.l.m. circa, con relativa
opera di restituzione in sponda destra orografica.
In particolare la parte interessata dalla presente relazione è la parte connessa con l’edificio della
centrale, il relativo locale trasformatori, la linea MT di collegamento e la cabina di consegna alla rete
MT. Dati identificativi impianto come da preventivo di connessione:
L’impianto di produzione di energia da fonte idroelettrica prevede l’utilizzo di due macchine di potenza
nominale di 1.250 kW e di due trasformatori per la conversione MT/BT posizionati all’interno della
centrale idroelettrica in un locale specifico denominato locale trasformatori. Questi Trasformatori
saranno collegati alla Rete di Enel Distribuzione mediante un cavo di qualche decina di metri che dal
locale Trasformatori giunge fino ad uno scomparto MT di Enel Distribuzione presente nel locale
consegna Enel attaccato al Locale di Trasformazione.
Il preventivo di connessione prevede una potenza in immissione di 2.200 kW e prevede per la
realizzazione del punto di connessione i seguenti lavori:
Il DPCM 8 luglio 2003, all’art. 6, in attuazione della Legge 36/01 (art. 4 c. 1 lettera h), introduce la
metodologia di calcolo delle fasce di rispetto, definita nell’allegato al Decreto 29 maggio 2008
(Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto degli
elettrodotti). Detta fascia comprende tutti i punti nei quali, in normali condizioni di esercizio, il valore di
induzione magnetica può essere maggiore o uguale all’obiettivo di qualità.
“La metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto degli elettrodotti” prevede una
procedura semplificata di valutazione con l’introduzione della Distanza di Prima Approssimazione
(DPA). Detta DPA, nel rispetto dell’obiettivo di qualità di 3 µT del campo magnetico (art. 4 del DPCM 8
luglio 2003), si applica nel caso di:
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− realizzazione di nuovi elettrodotti (inclusi potenziamenti) in prossimità di luoghi tutelati;
− progettazione di nuovi luoghi tutelati in prossimità di elettrodotti esistenti.
In particolare, al fine di agevolare/semplificare:
− l’iter autorizzativo relativo alla costruzione ed esercizio degli elettrodotti (linee e cabine elettriche);
− le attività di gestione territoriale relative a progettazioni di nuovi luoghi tutelati e a richieste di
redazione dei piani di gestione territoriale, inoltrate dalle amministrazioni locali;
Nella presente relazione si sono utilizzate tale modalità di calcolo individuando le seguenti sorgenti di
induzione magnetica generate da correnti elettriche:
- Dpa Gruppo macchine e relative cavidotti
- Dpa locale trasformatori BT/MT da 0,4kV a 15 kV e relativi quadri
- Dpa cabina di consegna MT
- Dpa linea MT interrata
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1.1. Requisiti di rispondenza a Norme, Leggi e regolamenti
Le attività valutazioni hanno rispettato la seguente legislazione e normativa:
o Legge n. 36 del 22.02.2001: legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici,
magnetici ed elettromagnetici (G.U. n. 55 del 07.03.2001).
o D.P.C.M. 08.07.2003: fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli
obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e
magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti (G.U. n.200 del
29.08.2003).
o D.M. 29.05.2008: approvazione delle procedure di misura e valutazione dell’induzione
magnetica (G.U. n. 153 del 02.07.2008).
o D.M. 29.05.2008: approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle
fasce di rispetto per gli elettrodotti (G.U. n. 160 del 05.07.2008).
o Valutazione dei rischi secondo il Decreto Legislativo 19 novembre 2007, n. 257 Attuazione
della direttiva 2004/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative
all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici)
1.2. Valori di riferimento legislativi
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2. Determinazione Dpa del locale macchine
Come si può notare dal layout della centrale il locale macchine (alternatori) risulta essere interrato di
circa 3,7 metri dal piano di calpestio. Per questo motivo i valori di campo elettromagnetico in
prossimità della macchine non determinano una Dpa da rispettare come richiesto dal DPCM
dell’8/07/03 N. 199, in quanto i locali all’esterno in questa porzione di spazio non sono avvicinabili
(essendo interrati), mentre dall’interno saranno accessibili solo a personale elettricamente addestrato
e lavoratori, per tempi di esposizione probabilmente inferiori alle 4 ore e in ogni caso soggetti ad una
legislazione differente. Inoltre si fa notare che al di sopra del locale trasformatore è previsto un locale
ufficio. Nel locale uffici potrebbero stazionare lavoratori per un tempo superiore alle 4 ore consecutive,
per i quali comunque valgono dei limiti di esposizione differenti. Di conseguenza dovranno essere
effettuate valutazioni più accurate in sede di successiva valutazione dei rischi per lavoratori prevista
dal Decreto Legislativo 19 novembre 2007, n. 257 Attuazione della direttiva 2004/40/CE.
SEZIONE A-A
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SEZIONE B-B
3. Determinazione Dpa del locale trasformatori
Per quanto riguarda invece il locale trasformatori non risultano interrati e di conseguenza in prossimità
dei muri di cinta è necessario la determinazione della Dpa. L’interno del locale trasformatori sarà
accessibile solo a personale elettricamente addestrato e lavoratori, per tempi di esposizione
probabilmente inferiori alle 4 ore. Dovranno essere effettuate valutazioni più accurate in sede di
successiva valutazione dei rischi per lavoratori prevista dal Decreto Legislativo 19 novembre 2007, n.
257 Attuazione della direttiva 2004/40/CE.
La guida CEI R014 e CEI 211-4 permettono di poter effettuare le seguenti considerazioni:
- I valori più significativi del campo magnetico a frequenza di rete sono dovuti alla corrente che
circola nei terminali a bassa tensione
- Il campo magnetico del trasformatore prodotto dalle correnti che circolano negli avvolgimenti
può essere trascurato
All’interno del locale saranno sicuramente presenti un quadro MT per il parallelo trasformatori e/o per
il sezionamento della linea MT e un quadro BT con i relativi interruttori di protezione.
Il locale trasformatori può di conseguenza considerarsi a tutti gli effetti una cabina di trasformazione
MT/BT con una potenza installata complessiva di circa 3,2MW (in funzione della potenza in
immissione richiesta da preventivo di connessione e relativa accettazione di 2,2 MW).
Le cabine MT/BT di utente non rientrano nel campo di applicazione del DM 29/05/08 in quanto le
modalità di calcolo per la distanza di prima approssimazione indicata in tale decreto fanno riferimento
a cabine di tipo a box unificate (in pratica quelle dell'Enel) e sono difficilmente adattabili a cabine di
trasformazione utente generalmente più complesse.
Tuttavia sta sempre più prendendo piede sia in fase di conferenza dei servizi che di rilascio del
permesso di costruire, la richiesta da parte degli enti preposti (comuni, Arpa, ecc.) della valutazione
dei campi magnetici dovuti alla presenza di cabine di trasformazione MT/BT di utente.
A questo punto è necessario valutare la distanza entro la quale il campo magnetico supera i 3 µT e
comunicarla agli enti preposti richiedenti. Come già indicato il metodo proposto DM 29/05/08 non è
applicabile alle cabine utente in quanto le cabine di trasformazione considerate non possono ritenersi
equivalenti.
Abbiamo visto che le principali fonti di campo magnetico sono i cavi percorsi da corrente: maggiore
sarà la corrente che percorre il cavo, maggiore sarà il campo magnetico generato.
Pertanto se supponiamo ipoteticamente che lungo il perimetro della cabina transitino tutti i cavi in
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ingresso dal trasformatore MT/BT lato bassa tensione e che questi cavi siano percorsi dalla corrente
nominale del trasformatore stesso possiamo individuare una distanza dal perimetro della cabina oltre
la quale è ragionevolmente prevedibile un valore di induzione magnetica inferiore ai 3 µT (condizione
sicuramente a favore della sicurezza).
Per la determinazione del campo magnetico generato da cavi percorsi da corrente possiamo fare
riferimento alla norma CEI 106-12 "Guida pratica ai metodi e criteri di riduzione dei campi magnetici
prodotti dalle cabine elettriche MT/BT" che ci fornisce la seguente formula.
dove:
B = induzione magnetica [mT]
I = corrente che percorre i conduttori
[A]
S = distanza fra le fasi [m]
D = distanza dalla terna di conduttori
del punto "P" dove si vuole calcolare il
valore di induzione magnetica [m]
Utilizzando la formula inversa avremo che la distanza D per cui B=3 µT sarà:
D=
0,2 ⋅ 3 ⋅ I ⋅ S
3
In analogia a quanto previsto dal DM 29/05/08 si può considerare la distanza fra le fasi "S" pari al
diametro reale dei cavi (conduttore + isolante); in caso di cavi in parallelo per ciascuna fase si può
cautelativamente considerare "S" pari alla somma di tutti i diametri dei cavi costituenti la formazione di
una singola fase.
Allo stesso modo sembra ragionevole approssimare il valore D al mezzo metro superiore.
Per la determinazione del diametro dei cavi possiamo fare riferimento ad un qualsiasi catalogo di
produttori di cavi.
A titolo esemplificativo si riporta nel seguito una tabella riepilogativa di cavi FG7(O)R unipolari.
Applicando i criteri sopra riportati alla casistica standard di varie potenze di trasformatori si ottiene la
tabella sottoriportata:
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Nel nostro caso sono installati due trasformatori da 1,6 MVA. Ipotizzando la condizione peggiore a
favore della sicurezza, si considera la potenza installata complessiva come fosse un unico
Traformatore di potenza pari a 3,2 MVA.
Un trasformatore di questo tipo ha una corrente nominale di circa 5.000 A e la portata dei cavi che
2
collegano un trasformatore di questo tipo devono avere un sezione complessiva di 1.680 mm (
2
corrispondente a 7 cavi da 240 mm ).
Considerando cautelativamente "S" pari alla somma di tutti i diametri dei cavi costituenti la formazione
di una singola fase, essendo il diametro di tali cavi pari a 26,68 mm, si ottiene un diametro equivalente
esterno di 187 mm.
Sostituendo nella formula precedente
D=
0,2 ⋅ 3 ⋅ I ⋅ S
=
3
0,2 ⋅ 3 ⋅ 5000 ⋅ 0,187
= 10,39mt
3
E’ quindi ragionevole ipotizzare come valore di DPA (altamente cautelativo ai fini della
sicurezza) una distanza di 10,5 metri dal perimetro del locale trasformatori.
E' interessante notare che i valori desunti sono simili a quelli ottenuti mediante la formula indicata dal
DM 29/05/08, applicando la stessa intensità di corrente e lo stesso diametro equivalente si ottiene una
DPA di 12 mt.
A conferma della bontà cautelativa della metodologia sopra riportata si hanno sia prove effettuate
presso l'Università di Pavia su un trasformatore in resina da 1250 kVA che hanno evidenziato che ad
un distanza di circa 3 metri dal trasformatore l'induzione magnetica è sempre inferiore ai 2,4 µT, sia
prove effettuate su elettrocondotti protetti da 1000 A e 2000 A che hanno evidenziato valori di
induzione magnetica inferiori ai 3 µT a distanze di circa 90 cm e 120 cm rispettivamente.
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DPA LOCALE TRASFORMATORI – Vista lato OVEST
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DPA LOCALE TRASFORMATORI – Vista in pianta
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4. Dpa linea MT interrata
Da progetto è previsto un tratto di due linee interrate MT che collegheranno la centrale Idroelettrica
alla linea aerea MT di Enel. In particolare:
Tratto da elettrodotto aereo a nuovi elettrodotti interrati
Particolari sezioni di posa cavidotti interrati
Si precisa, che secondo quanto previsto dal Decreto 29
maggio 2008 sopra citato, la tutela in merito alle fasce di
rispetto di cui all’art. 6 del DPCM 8 luglio 2003 si applica
alle linee elettriche aeree ed interrate, esistenti ed in
progetto ad esclusione di:
- linee esercite a frequenza diversa da quella di rete
di 50 Hz (ad esempio linee di alimentazione dei
mezzi di trasporto);
− linee di classe zero ai sensi del DM 21 marzo 1988,
n. 449 (come le linee di telecomunicazione);
− linee di prima classe ai sensi del DM 21 marzo
1988, n. 449 (quali le linee di bassa tensione);
− linee di Media Tensione in cavo cordato ad elica
(interrate o aeree );
in quanto le relative fasce di rispetto hanno un’ampiezza
ridotta, inferiore alle distanze previste dal DM 21 marzo
1988, n. 449 e s.m.i.
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Le linee di alimentazione in questione risultano essere in soluzione in cavo cordato ad elica.
Di conseguenza la fascia di rispetto nel caso dei cavidotti interrati è di 70 cm.
Determinazione fascia di rispetto linee interrate MT
Nel caso specifico avendo due cavi tripolari ad elica nei cavidotti interrati, si può pensare
(considerando a favore della sicurezza) che il campo magnetico generato sia in modo attendibile in
proporzionalità diretta con i singoli effetti, perciò avremo una Dpa di circa 1,4 metri sulla linea
interrata con due cavi.
Nel nostro caso, essendo interrati ad una profondità di circa 1,2 metri, la fascia del campo magnetico
supera di 20 cm il terreno. Tai cavidotti però risultano ubicati in un campo privato dove sicuramente
non si ha permanenza di persone con tempi di esposizione superiori alle 4 ore.
L’unico punto è il palo di risalita dove si avrà un Dpa con valore 1 metro. Il posizionamento di tale palo
è lontano da ricettori sensibili e in luogo dove sicuramente non è previsto stazionamento di persone
per più di 4 ore.
5. Contributo dovuto alla cabina MT di consegna
Nel caso di cabine elettriche secondarie, ai sensi del § 5.2 dell’allegato al Decreto 29 maggio 2008
(GU n. 156 del 5 luglio 2008), la fascia di rispetto deve essere calcolata come segue:
• nel caso di cabine di tipo box (con dimensioni mediamente di 4 m x 2.4 m, altezze di 2.4 m e
2.7 m ed unico trasformatore) o similari, la DPA, intesa come distanza da ciascuna delle
pareti (tetto, pavimento e pareti laterali) della CS, va calcolata simulando una linea trifase,
con cavi paralleli, percorsa dalla corrente nominale BT in uscita dal trasformatore (I) e con
distanza tra le fasi pari al diametro reale (conduttore + isolante) del cavo (x) (§ 5.2.1)
applicando la seguente relazione:
•
Per Cabine Secondarie differenti dallo standard “box” o similare sarà previsto il calcolo
puntuale, da applicarsi caso per caso.
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•
Per Cabine Secondarie di sola consegna MT la Dpa da considerare è quella della linea MT
entrante/uscente; qualora sia presente anche un trasformatore e la cabina sia assimilabile ad
una “box”, la Dpa va calcolata con la formula di cui sopra (§ 5.2.1. del DM 29.05.08).
Vista in pianta Cabina di consegna
Viste le dimensioni della cabina (Lato ENEL) si può ragionevolmente pensare che la cabina
attualmente SOLO di consegna potrebbe diventare in un futuro cabina di trasformazione MT/BT.
Nel caso attualmente previsto di cabina di sola consegna MT quindi la normativa prevede di rifarsi al
calcolo della Dpa mediante i conduttori MT in ingresso. Nel caso più sfavorevole che Enel
Distribuzione utilizzi il suo locale per effettuare la trasformazione MT/BT con trasformatore da 630 kVA
la Dpa sarebbe di 2,5 metri. Responsabilmente ponendosi nelle condizioni peggiori si ipotizza una
Dpa di 2,5 metri.
Tale distanza è collocata in zone dove sicuramente non è prevista la permanenza di persone per un
tempo maggiore alle 4 ore.
Si fa comunque notare che in ogni caso tali distanze sono abbondantemente a favore della sicurezza
in quanto dati sperimentali su cabine reali riportano valori di campo magnetico al di sotto dei 3microT
già a distanze di 30 cm dalle pareti della cabina stessa.
DPA – Cabina di consegna vista in pianta
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DPA – Cabina di consegna vista in sezione
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6. Ricettori Sensibili
L’edificio della Centrale Idroelettrica è situato nella Località Case Fantin, in un’area destinata a prato
nei pressi di un campo da calcio. Nelle zone perimetrali di quest’area sono presenti alcuni edifici
abitativi e strutture pubbliche (campo da calcio).
Sono stati pertanto identificati n°5 Ricettori Sensibili più vicini alla Centrale Idroelettrica:
-
RS1 edificio residenziale di cinque piani distante circa 95 mt
-
RS2 edificio residenziale di due piani distante circa 94 mt
-
RS3 edificio residenziale di due piani distante circa 111 mt
-
RS4 edificio residenziale di cinque piani distante circa 102 mt
-
RS5 campo da calcio pubblico distante, nel punto più vicino,circa 42 mt
Figura 1 - Posizionamento Ricettori Sensibili
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Figura 2 - Foto Ricettori Sensibili
Nei pressi delle abitazioni più vicine e del campo da calcio, viene valutato l’incremento di campo
elettromagnetico mentre lungo la linea di connessione e attorno al locale centrale Idroelettrica verrà
calcolata la Distanza di Prima Approssimazione.
Si riporta nel grafico sottostante i valori calcolati di intensità del campo elettromagnetico in funzione
della distanza dalla centra idroelettrica, con particolare attenzione sulle distanze dei ricettori sensibili
individuati.
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7. Conclusioni
Per quanto riguarda la linea in Media Tensione di allacciamento all’elettrodotto Enel, questa risulterà
interrata a circa 1,2 metri di profondità, al disotto del piano di calpestio del prato, fino al palo esistente.
Tale linea in MT verrà realizzata in cavi RG7H1M1 con guaina Afumex colore rosso, conforme alle
CEI 20-13 con tensione nominale 18/30 KV. Le linee interrate oltre a ridurre l’impatto paesaggistico,
limitano anche in maniera significativa il campo elettromagnetico. L’intensità del campo elettrico
generato da linee stesse grazie all’effetto schermante del rivestimento del rivestimento del cavo e dal
reticolato con schermatura a fili di rame.
Si può dunque Ipotizzare che il campo elettrico rimarrà pressoché inalterato a quello del fondo
attuale.
In riferimento alla realizzazione di una centrale idroelettrica e la realizzazione di una cabina di
consegna, vista la L.22.02.2001 n°36 “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi
elettrici, magnetici ed elettromagnetici”, visto il D.P.C.M. del 8 Luglio 2003 “Fissazione dei limiti di
esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione
dalle esposizione ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli
elettrodotti”, sono state valutate le distanze massime dagli impianti in cui compaiono i 3 microT.
Tali distanze, calcolate con il metodo della Dpa (distanza di Prima Approssimazione), risultano essere
per la maggior parte in zone non accessibili o all’interno dei locali tecnici di centrale (e di conseguenza
accessibili solamente a lavoratori nelle operazioni gestione della centrale e di manutenzione
ordinaria/straordinaria).
Nei caso specifico del Ricettore più prossimo al locale tecnico della centrale e dalla cabina Enel
(campo da calcio), ad una distanza di 42 mt, il valore di campo elettromagnetico risulta pari a 0,75 µT
mentre per l’unità abitativa più prossima si riduce a 0,33 µT.
In ogni caso all’interno di tali fasce non sono presenti edifici di uso residenziale, scolastico, sanitario
ovvero uso che comporti una permanenza non inferiore a quattro ore della popolazione interessata dal
D.P.C.M. del 8 Luglio 2003.
Si consiglia in fase di esercizio della centrale idroelettrica di effettuare un’accurata valutazione dei
rischi per lavoratori prevista dal Decreto Legislativo 19 novembre 2007, n. 257 Attuazione della
direttiva 2004/40/CE, nel locale macchine, nel locale trasformatori e soprattutto nel locale uffici.
Il tecnico
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