Roma dalla Repubblica alla fine dell’Impero
Unità 2 La crisi sociale e la fine della Repubblica
I confini spazio-temporali
Lo spazio
Il teatro degli avvenimenti è soprattutto la penisola italica, ma con le spedizioni di Pompeo e
Cesare lo scenario si allarga alla Gallia, alla Britannia e poi in Spagna, Tessaglia e Asia Minore.
Il tempo
Il periodo che va dal 133 al 31 a.C. fu un periodo di grave crisi interna per Roma.
In questi anni si verificarono importanti eventi, quali:
 la formazione di partiti opposti che si contrapposero in feroci lotte civili;
 la rivolta degli Italici che chiedevano la cittadinanza romana (90-88 a.C.);
 la rivolta degli schiavi capeggiati da Spartaco (73-71 a.C.);
 il conflitto tra Cesare e Pompeo con la vittoria di Cesare;
 Cesare padrone assoluto di Roma;
 L’uccisione di Cesare (44 a.C.);
Le fonti della narrazione storica
I libri di Livio che parlavano di questo periodo sono andati perduti. Sono rimasti brevi riassunti e
alcune brevi storie scritte più tardi. Ricordiamo Anneo Floro, storico del II secolo d.C., che
imposta tutta la sua opera sul concetto che i Gracchi provocarono la decadenza di Roma. Sempre
in questo periodo scrive Appiano una Storia romana in cui si diffonde sull’operato dei Gracchi e
sulle guerre in Oriente. Sulla guerra contro Giugurta abbiamo l’opera di Sallustio, il più grande
storico repubblicano, del tutto prevenuto contro il Senato, che imposta tutto il suo racconto su un
tono fortemente moralistico contro la decadenza dei costumi dei suoi tempi.
Vediamo alcuni brani di storici antichi che parlano dei principali eventi trattati in questa unità.
La descrizione dei Gracchi e Cornelia fatta da Plutarco [gracchi.pdf]
Gli homines novi: Gaio Mario [caio-mario.pdf]
La figura di Silla [silla.pdf]
Pompeo e la storiografia [pompeo.pdf]
Ritratto di Catilina [catilina.pdf]
La figura di Crasso [crasso.pdf]
Le fonti su Cesare
Naturalmente la fonte principale, certo non sempre imparziale, per questo periodo è lo stesso
Cesare, che scrisse il De Bello Gallico, sulle sue conquiste nella Gallia, e il De Bello Civili sulla guerra civile contro Pompeo. Si tratta di opere importanti non solo sul piano storico, per la messe di
notizie di prima mano che contengono, ma anche sul piano squisitamente letterario. Abbiamo
anche le opere di Cicerone, specialmente le Lettere e le Orazioni, che ci forniscono una visione, di
parte, di grandi eventi come la guerra civile e la congiura di Catilina.
Anche Sallustio – lo storico romano che seguì Cesare nella lotta contro Pompeo e fu nominato
governatore della Numidia – si occupa di Catilina nella sua opera De coniuratione Catilinae (La
congiura di Catilina): l’impronta è sempre di un acceso moralismo che porta alla demonizzazione di
Catilina, visto come il tipico rappresentante di un’umanità irrimediabilmente corrotta e senza freni.
Su Cesare e su tutti i personaggi che vissero nel suo periodo abbiamo le Vite parallele del letterato
greco Plutarco e anche le Vite dei dodici Cesari, un resoconto sulla vita di dodici imperatori, a
cominciare da Giulio Cesare, scritto da Svetonio nel II secolo d.C., una cronaca più letteraria che
storica, infarcita di pettegolezzi e di aneddoti e attenta alla tempra morale dei personaggi. Sempre
al secolo II d.C. risale la Storia romana dello storico greco Appiano, molto ricca di notizie e dettagli
anche sulla vita di Cesare.
Il dado è tratto! [dado.pdf]
La morte di Cesare [cesare.pdf]
Un soggetto attivo: il pubblicano [pubblicano.pdf]