METABOLISMI
VALORE CALORICO DEGLI
ALIMENTI
LIPIDI
9.4 Kcal PER 1gr
CARBOIDRATI
4.2 Kcal PER 1gr
PROTEINE
RUOLO DELL’ATP
4.6 Kcal PER 1gr
RUOLO DEL CP
CREATINFOSFATO
Creatina
Pi
LEGAME AD ALTA ENERGIA
Creatine
CP + ADP Kinase ATP + C
1
MECCANISMI DI
LA GLICOLISI
FORMAZIONE DELL’ATP
COSA ABBIAMO OTTENUTO?
ANAEROBICO
AEROBICO
1. DUE MOLECOLE NETTE DI ATP
(4 PRODOTTE- 2 USATE PER
INNESCARE LE REAZIONI)
CICLO DI KREBS E
GLICOLISI
CATENA DI TRASPORTO
DEGLI ELETTRONI
5% DELL’ATP TOTALE
2. RIDUZIONE DEI DUE
COENZIMI NAD+ CHE SI SONO
TRASFORMATI IN NADH
CATENA DI
TRASPORTO DEGLI eFORMAZIONE DI
3. DUE MOLECOLE DI ACIDO
PIRUVICO
GLICOLISI ED ACIDO LATTICO
RAPPRESENTA SOLO IL
ACIDO LATTICO
CICLO DI KREBS
L’ACIDO LATTICO
LA GLICOLISI PER FUNZIONARE
NECESSITA DI NAD
ESIGENZA DI RITRASFORMARE
IL NADH IN NAD
DURANTE LA PRODUZIONE DELL’ACIDO
LATTICO NON SI FORMA ATP
DIFFONDE NEI TESSUTI CIRCOSTANTI O
VIENE TRASPORTATO A CUORE E FEGATO
MUSCOLI E CUORE LO BRUCIANO, IL FEGATO
PRODUZIONE DI ACIDO LATTICO
LO USA PER RIFORMARE GLUCOSIO
2
IL CICLO DI KREBS E CATENA
DI TRASPORTO DEGLI e-
METABOLISMO
ALLA FINE COSA
OTTENIAMO?
ANAEROBICO
36 ATP TOTALI NETTI
ALATTACIDO
AEROBICO
LATTACIDO
ACQUA
ANIDRIDE CARBONICA
CICLO DI KREBS E
ATP E CP
GLICOLISI
PRECOSTITUITI
POTENZA E CAPACITA’
CATENA DI
TRASPORTO e-
POTENZA E CAPACITA’
Quantita’ di energia liberata
nell’unita’ di tempo
POTENZA
Metabolismo
Potenza
Capacita’
Alattacido
1
1
Lattacido
0,5
2,5
Aerobico
0,3
Infinita
METABOLISMI
CAPACITA’
Quantita’ di energia che puo’ essere liberata
prescindendo dal tempo impiegato
3
VO2 MAX E SOGLIA ANAEROBICA
VO2 MAX
VO2 MAX E SOGLIA ANAEROBICA
SOGLIA
lattatemia
ANAEROBICA
MASSIMO CONSUMO DI
INTENSITA’
OSSIGENO
(% DEL VO2 MAX)
MASSIMA POTENZA DEL
ACCUMULO
METABOLISMO AEROBICO
DEL LATTATO
Soglia anaerobica
intensità
RELAZIONI FRA I METABOLISMI
SPENTO
ACCESO
LATTACIDO ALATTACIDO
ACCESO
AEROBICO
MAX
VO2
MAX
SOGLIA
RELAZIONI FRA I METABOLISMI
ACCESO
AEROBICO
MAX
ACCESO
LATTACIDO
VO2
SPENTO
ALATTACIDO
SOGLIA
MAX
4
RELAZIONI FRA I METABOLISMI
ACCESO ACCESO AL MAX
LATTACIDO
AEROBICO
MAX
RELAZIONI FRA I METABOLISMI
SPENTO
ALATTACIDO
SOGLIA
VO2
ACCESO AL MAX ACCESO AL MAX
LATTACIDO
AEROBICO
VO2
MAX
MAX
SPENTO
ALATTACIDO
SOGLIA
MAX
RECUPERO
RELAZIONI FRA I METABOLISMI
DEBITO DI OSSIGENO
(Hill 1923)
QUANTITÀ DI OSSIGENO CONSUMATA IN ECCESSO
RISPETTO AL VALORE BASALE DI RIPOSO E
ACCESO AL MAX
LATTACIDO
ACCESO AL MAX
AEROBICO
MAX
VO2
MAX
SOGLIA
ACCESO AL MAX
ALATTACIDO
NECESSARIA A METABOLIZZARE NEL POST ESERCIZIO
IL LATTATO ACCUMULATO.
RICONVERSIONE DELL’ACIDO LATTICO (80%)
IN GLICOGENO
OSSIDAZIONE DEL LATTATO RIMANENTE NEL
CICLO DI CORI
5
RECUPERO
EPOC
RESINTESI DI ATP E CP
RESINTESI DEL GLICOGENO DAL LATTATO
AUMENTO DEL VO2 MITOCONDRIALE PER L’ALTA
CONCENTRAZIONE DI CATECOLAMINE
EOR
Deficit o2
AUMENTO ATTIVITA’ POMPA SODIO-POTASSIO PER
ORMONI GLICOCORTICOIDI E TIROXINA
RIOSSIGENAZIONE DEL SANGUE
BILANCI ORMONALI
RIASSETTO DELLA TEMPERATURA
DEFICIT O2
MANTENIMENTO DELLE FUNZIONI CARDIACHE E
RESPIRATORIE
EOR
(Excess oxygen requirement)
FATTORI LIMITANTI
ANAEROBICO
AEROBICO
MODELLO FUNZIONALE
CORREDO
CUORE E SISTEMA DI
ENZIMATICO
TRASPORTO
QUALITA’ DELLE
CAPILLARIZZAZIONE
FIBRE MUCOLARI
QUALITA’ DELLE
FIBRE MUSCOLARI
SPORT
ALLENAMENTO
COSA
COME
6
COPPA DEL COPPA DEL COPPA DEL COPPA DEL
MONDO ‘91 MONDO ‘95 MONDO ‘99 MONDO ‘03
TEMPO DI GIOCO
REALE (MIN:SEC)
24:48
TOTALE TEMPO DI
PAUSA(MIN:SEC)
55:27
56:08
48:40
46:30
TEMPO DI GIOCO REALE
(% DEL TOT)
31%
33%
38%
42%
TEMPO DI PAUSA
(% DEL TOT)
69%
67%
62%
58%
26:43
30:35
33:17
DURATA
AZIONI (SEC.)
CINQUE
NAZIONI 87
COPPA DEL
MONDO 87
COPPA DEL
MONDO 95
CINQUE
NAZIONI 96
0-5
23,9%
25,2%
31,40%
34,38%
5-10
29%
24%
41,30%
39,40%
10-20
28,4%
30,3%
22,78%
22,82%
20-30
12,1%
11,6%
2,87%
2,99%
30-40
5%
6,7%
0,74%
0,14%
40-50
1,2%
1,6%
0,09%
0,27%
89% DELLE AZIONI RIENTRANO NEL RANGE 0-20”
RUGBY OGGI
DURATA
TORNEO 5 COPPA DEL
PAUSE (SEC.) NAZIONI ‘87 MONDO ‘87
0-10
10,3%
14,1%
10-20
20-30
30-40
40-50
50-60
60-70
70-80
80-90
90-100
OLTRE 100
36,9%
23,1%
6,9%
4%
6,5%
2,2%
4,6%
2,6%
0,8%
1,6%
31,9%
18,6%
8,1%
3,9%
5,4%
2,7%
3,3%
1,2%
2,4%
8,1%
68% DELLE PAUSE
E’ CONTENUTO
ENTRO I 30” DI
RECUPERO
FATTORI CARATTERIZANTI
L’IMPEGNO METABOLICO
•INTENSITA’
•INTENSITA’ MASSIMALE
MASSIMALE
EVENTO
RUCK &
MAUL
1999
116
•DURATA
•DURATA DELLE
DELLE AZIONI
AZIONI 20”
20” (90%)
(90%)
2001
128
•DURATA
•DURATA DELLE
DELLE PAUSE
PAUSE 30”
30” (70%)
(70%)
2002
130
2003
147
7
MODELLO FUNZIONALE
DELLA GARA
•ATTIVITA’ AD IMPEGNO PREVELENTEMENTE
ANAEROBICO
•ATTIVITA’ A IMPEGNO AEROBICO-ANAEROBICO
MASSIVO
•ATTIVITA’ AD IMPEGNO PREVALENTEMENTE
AEROBICO
•ATTIVITA’ AD IMPEGNO AEROBICO-ANAEROBICO
ALTERNATO
Attività ad impegno aerobico-anaerobico alternato(Dal Monte & Lubich )
Calcio
Calcetto
Tennis
Badminton
Squash
Baseball
Cricket
Pallavolo
Pallamano
1,4
1,4
1,4
1,5
1,5
1,4
1,5
1,5
1,5
Pallacanestro
Pallanuoto
Pugilato
Ciclismo 100km crono.
Ciclismo pista individuale
Hockey ghiaccio
Hockey su prato
Football americano
RUGBY
1,4
1,5
1,4
2,4
2,4
1,5
1,5
1,4
1,4
•ATTIVITA’ DI POTENZA
Percentuale masse muscolari impegnate: 1)+++ ; 2)++ ; 3)+
Forza muscolare distrettuale richiesta: 4)+++ ; 5)++ ; 6)+
•ATTIVITA’ DI DESTREZZA
LIMITE PER L’ALTA
PRESTAZIONE
Potenza %
ANAEROBICO
ALATTACIDO
ANAEROBICO
LATTACIDO
AEROBICO
LIMITANTE LA
PRESTAZIONE
BUONA
IMPORTANZA
SCARSA
IMPORTANZA
100
50
0
3”70
4”00
4”4
8
DIVERSO
IMPEGNO FISICO
DIVERSE STRATEGIE
DI ALLENAMENTO
•AVANTI
•PILONI E SECONDE
•3/4
•TERZE LINEE
FORZA
•CENTRI
•ALI ED ESTREMI
MAIR R. J STRENGTH COND RES. 2001
ANATOMIA
I muscoli vengono divisi in base a
varie caratteristiche.
•LUNGHI
MUSCOLI LISCI
•LARGHI
MUSCOLO STRIATO
CARDIACO
•ORBICOLARI
VENTRE
MUSCOLARE
EPIMISIO
FASCETTI
MUSCOLARI
PERIMISIO
FIBRE
MUSCOLARI
ENDOMISIO
•BICIPITI
•DIGASTRICI
INVOLONTARI
•POLIGASTRICI
•FIBRE PARALLELE
INVOLONTARIO
MUSCOLI STRIATI
SCHELETRICI
•PENNATI
•SEMIPENNATI
VOLONTARI
MIOFIBRILLE SARCOLEMMA
MIOFILAMENTI
9
PLACCA
NEUROMUSCOLARE
CONTRAZIONE
UNITA’ MOTORIA
I muscoli vengono attivati dal sistema nervoso che è composto
da un insieme di neuroni, ognuno dei quali è costituito da un
corpo cellulare e da prolungamenti, i dentriti e gli assoni, i
primi portano le informazioni verso il corpo cellulare, i secondi
dal corpo cellulare verso la periferia. Quando l’assone giunge
sul muscolo per trasmettergli le informazioni vi si mette in
relazione attraverso una giunzione denominata placca
neuromuscolare. Ogni motoneurone (“un neurone del sistema
motorio”) innerva un numero variabile di fibre muscolari,
l’insieme costituito da un moteneurone e dalle fibre da esso
innervate si chiama unità motoria. Più le unità motorie sono
piccole, quindi costituite da poche fibre, e più saranno abili a
produrre movimenti fini, più sono grandi e più sono deputate a
ruoli di forza.
Quando il motoneurone manda lo stimolo al muscolo per
avviare la contrazione, rilascia nella placca motrice un
neurotrasmettitore chiamato acetilcolina che induce
l’ingresso di ioni calcio nella fibra muscolare, questi a loro
volta rendono disponibile il sito dell’actina a legarsi con la
testa della miosina, che ora esercita una forza tale da produrre
uno slittamento dei filamenti di actina, provocando un
accorciamento del sarcomero, e quindi dell’intero ventre
muscolare. La miosina prende l’energia necessaria a far
slittare l’actina da una molecola di atp che ha
precedentemente legato ed utilizzata. Successivamente il
legame actomiosinico si rompe ed il ciclo si ripete numerose
volte (ogni volta con consumo di atp), provocando
l’accorciamento macroscopico di tutto il ventre muscolare.
CLASSIFICAZIONE DELLA
CONTRAZIONE
CONTRAZIONE
CONTRAZIONE MUSCOLARE
PONTE
ACTOMIOSINICO
E’ PRESENTE MOVIMENTO?
SI
ACTINA
NO
ANISOMETRICA
ISOMETRICA
MIOSINA
DIREZIONE DEL MOVIMENTO?
VERSO DELLA
CONTRAZIONE
CONCORDE
DISCORDE
CONCENTRICA
ECCENTRICA
IN RELAZIONE ALLA VELOCITA’
SARCOMERO
COSTANTE
VARIABILE
ISOCINETICA
ANISOCINETICA
10
CLASSIFICAZIONE DELLA
CONTRAZIONE
IN RELAZIONE AL TONO
MUSCOLARE
NON CAMBIA
CAMBIA
ISOTONICA
ANISOTONICA
FUSO NEUROMUSCOLARE
I fusi neuromuscolari sono dei recettori presenti all’interno
del ventre muscolare, sensibili allo stiramento del muscolo,
ed alla velocità con cui questo viene stirato. Quando il
recettore viene attivato da uno stiramento attiva una risposta
riflessa che induce l’immediata contrazione del muscolo al
fine di limitarne l’allungamento. Questo meccanismo
rappresenta spesso un sistema di protezione nei confronti
delle lesioni muscolari, inoltre è uno di quegli elementi,
insieme al riuso di energia elastica, che ci permette di avere
una contrazione muscolare più efficace quando eseguiamo
un prestiramento. Oltre questo la componente fusale invia
informazioni al cervello inerenti lo stato muscolare,
permettendo così di avere la coscienza di quella tipologia di
sensazioni.
CURVA
TENSIONE\LUNGHEZZA
G.T.O. e INIBIZIONE
RECIPROCA
Gli organuli tendinei del Golgi (GTO) sono
recettori localizzati nella componente tendinea,
sensibili in particolare agli aumenti di tensione.
Quando stimolati reagiscono attivando un
meccanismo riflesso che porta alla decontrazione
muscolare, anch’essi informano il cervello, dando
coscienza dello stato muscolare.
L’inibizione reciproca è un sistema di controllo
nervoso che mira al giusto rapporto di azione fra
agonisti ed antagonisti.
Active
Tension
Total
Tension
Tension
Passive
Tension
Length
LA TENSIONE MASSIMA SI ESPRIME CIRCA
ALLA LUNGHEZZA DI RIPOSO DEL MUSCOLO
11
CURVA F\V & P\V
CURVA
TENSIONE\TEMPO
•DESCRIVE TUTTO LO SCIBILE
MECCANICO SUL MUSCOLO
•NON ESISTONO MOVIMENTI
AL DI FUORI DELLA CURVA
•NELL’AREA DELLA CURVA
ESISTONO TUTTE LE
POSSIBILITA’ DI MOVIMENTO
•SCELTA DEI CARICHI IN RELAZIONE AGLI OBBIETTIVI
•DETERMINAZIONE DELLE SERIE E DELLE RIPETIZIONI
NELLE SEDUTE D’ALLENAMENTO
LA MAX TENSIONE SI SVILUPPA IN
ISOMETRIA NEI PRIMI 1\2 SECONDI
•VALUTAZIONE DELLE QUALITA’ MUSCOLARI E DEL
RECUPERO IN SOGGETTI INFORTUNATI\OPERATI
•ETC.
FATTORI CHE INFLUENZANO LA FORZA
FORZA
TIPOLOGIA DI MUSCOLO (fusiforme, pennato etc.)
LEVA SU CUI AGISCE IL MUSCOLO (1°,2°,3° genere)
LA TENSIONE CHE IL SISTEMA
NEUROMUSCOLARE E’ IN GRADO DI
SVILUPPARE ATTRAVERSO UNA
CONTRAZIONE MUSCOLARE VOLONTARIA
TIPO DI FIBRE (lente o veloci)
FREQUENZA DI SCARICA DEI MOTONEURONI
COORDINAZIONE INTRAMUSCOLARE
COORDINAZIONE INTERMUSCOLARE
DIAMETRO DELLA SEZIONE TRASVERSA
FATTORI LEGATI AL PRESTIRAMENTO
ASPETTI ENERGETICI
ALTRO
12
CLASSIFICAZIONE
FIBRE
LENTE
TIPOLOGIA
MUSCOLARE
TIPO I
FORZA
FORZA
FIBRE
VELOCI
LENTE
•Minor sezione trasversa
•Assone più piccolo
•Più mitocondri
•Più enzimi ossidativi
•Maggior capillarizzazione
•Minor forza di contrazione
•Scarsa affaticabilità
TIPO II A
FOG
TIPO II B
FG
VELOCI
•Maggior sezione trasversa
•Assone più grande
•Scarsi mitocondri
•Enzimi glicolitici
•Scarsa capillarizzazione
•Maggior forza di contrazione
•Elevata affaticabilità
MASSIMALE
MASSIMALE
VELOCE
VELOCE
RESISTENTE
RESISTENTE
•ISOMETRICA
•F. ESPLOSIVA
•GENERALE
•F. ELASTICA
•REGIONALE
•F. REATTIVA
•LOCALE
•DINAMICA
•IN BASE AL TEMPO
FORZA E PESO
DEL CORPO
FORZA ASSOLUTA
FORZA RELATIVA
MEZZI E METODI
MEZZI
FORZA MASSIMALE
METODI
•CARICO NATURALE
•SFORZI MASSIMALI
•PESI LIBERI
•SFORZI SUBMASSIMALI AD
ESAURIMENTO
•MACCHINE
•ELASTICI
•PARTENER
•CONDIZIONI OPERATIVE
(SALITE, DISCESE ETC.)
•AUMENTO DI FORZE
DETERMINATO DAL
MOVIMENTO (forza centrifuga)
MASSIMA TENSIONE CHE IL
SISTEMA NEUROMUSCOLARE
E’ IN GRADO DI SVILUPARE
CON UNA CONTRAZIONE
VOLONTARIA
•SFORZI SUBMASSIMALI AD
ALTA VELOCITA’
•ETC.
SOMMAZIONE
SPAZIALE
85% C.M.
SOMMAZIONE
TEMPORALE
IPERTROFIA
50% C.M.
•ETC.
13
MAX ISOMETRIA
CRESCITA FORZA
La Sommazione spaziale si riferisce alla capacità di
reclutare contemporaneamente un numero di unità
motorie più alto, mentre la sommazione temporale è
relativa ad un aumento della frequenza di scarica, cioé
aumenta la frequenza “dei messaggi con i quali il
sistema nervoso dice al muscolo di contrarsi”
A seguito dell’allenamento la forza massimale
aumenta nelle prime settimane, in modo
abbastanza precoce, a seguito dell’adattamento di
meccanismi nervosi, successivamente ulteriori
incrementi sono da attribuire alla componente
ipertrofica.
•TEMPO DI CONTRAZIONE 6” PER TENSIONI MAX
•RECUPERO RIP. 20”
•RIDOTTA SPECIFICITA’
•AFFATICAMENTO RAPIDO SNC
•PERTURBAZIONE DELLA COORDINAZIONE
•INCREMENTO PRESSIONE CARDIACA
•DECREMENTO PROPRIETA’ VISCO-ELASTICHE
DEL MUSCOLO
ALLENAMENTO F. DINAMICA
DETERMINAZIONE DEI CARICHI
CARICHI DAL 70 AL
100% DEL MAX
POCHE RIP.
FINO A 10 RIP.
ADATTAMENTI
NEUROGENI
IPERTROFIA
NON ALLENATI
1 R.M=1,554x(peso in kg
corrispondente a 7-10 rip.)-5,181
ALLENATI
1 R.M=1,172x(peso in kg
corrispondente a 7-10 rip.)+7,704
14
METODI FORZA MAX
BODY BUILDING:
REGRESSIVE: 3 SERIE
75% CM 12 ESERCIZI
AD ESAURIMENTO
95-100% AD ESAURIMENTO
RIPETIZIONI FORZATE:
MISTO:
80-90% AD ESAURIMENTO
3x80-90% AD ESAURIMENTO 80-100-90-110-75-90-100-80110-85% AD ESAURIMENTO
+ 3 FORZATE
FORZA VELOCE
LA CAPACITA’ DEL SISTEMA NEURONEURO-MUSCOLARE
DI SUPERARE DELLE RESISTENZE CON
UN’ELEVATA RAPIDITA’ DI CONTRAZIONE.
ESPLOSIVA
MAX POTENZA
SVILUPPABILE
PIRAMIDALI
ELASTICA
RIUSO ENERGIA
ELASTICA ELEMENTI
ELASTICI IN SERIE
•NUMERO DELLE FIBRE MUSCOLARI A CUI VENGONO
INVIATI I MESSAGGI
•INFLUENZA DEI BIOFEEDBACK
•TIPO DI FIBRE
COMPONENTE
ELASTICA
ASSOCIATA ED
UTILIZZO DELLA
COMPONENTE
FUSALE E DEI GTO
F. ESPLOSIVA
FORZA ESPLOSIVA
•FREQUENZA DEGLI IMPULSI NERVOSI
REATTIVA
MASSIMA
POTENZA
40% DELLA MAX
FORZA
ISOMETRICA
•MASSA MUSCOLARE
•CONDIZIONI FISIOLOGICHE DI PREATTIVAZIONE
•LIVELLO DI ALLENAMENTO
35-45% DELLA MAX
VELOCITA’ DI
ACCORCIAMENTO
15
ALLENAMENTO F. ESPLOSIVA
FORZA ESPLOSIVA
•ESERCITAZIONI CON CARICHI CHE
PERMETTONO IL MAX SVILUPPO DI
POTENZA POSSIBILE
ALTISSIMA
INTENSITA’
CON RECUPERI
ALTI
•BALZI
•SALITE
•TRAINO
RESISTENZA ALLA FORZA
CAPACITA’
DELL’ORGANISMO DI
OPPORSI ALLA FATICA
DURANTE PRESTAZIONI DI
FORZA DI LUNGA DURATA
•SPRINT BREVI
•“SPRINT CON CINTURE”
•ALTRO
FORZA RESISTENTE
ALLENAMENTI CHE PREVEDONO L’IMPORTANTE
COINVOLGIMENTO DELLA COMPONENTE
METABOLICA
•UTILIZZANO CARICHI CHE NON
SUPERANO IL 50 % DELMAX.
•NUMERO RIPETIZIONI
•NUMERO SERIE
FORZA ELASTICAELASTICA-REATTIVA
UTILIZZO DELLA COMPONENTE ELASTICA
DEGLI ELEMENTI ELASTICI IN SERIE E DEL
POTENZIAMETO NEUROMUSCOLAE INDOTTO
DAL RIFLESSO MIOTATICO (FUSI
NEUROMUSCOLARI)
•ENTITA’ DEL RECUPERO
•ESERCIZI A TEMPO
16
FORZA ELASTICA-REATTIVA
ASPETTI
POSITIVI
ASPETTI
NEGATIVI
•RIUSO ENERGIA
ELASTICA
•RIFLESSI
INIBITORI GTO
•RIFLESSO
MIOTATICO
•BASSA DURATA
DI STIMOLAZIONE
•ALTA
SPECIFICITA’
•ALTA
SOLLECITAZIONE
STRUTTURALE
•ALTISSIMA
QUALITA’
ALLENAMENTO F. ELASTCA-REATTIVA
•ESERCITAZIONI DI
PLIOMETRIA CLASSICA
•METODO DI BOSCO-PITTERA
(PLIOMETRIA A 90°)
•BALZI
•RIMBALZI FRA GLI OSTACOLI
•CORSA CON CINTURE
•CORSA IN DISCESA
•SPRINT CON BRUSCHE
DECELERAZIONI
•ALTRO
PARAMETRI PLIOMETRIA
ACO
•ALTEZZA DI CADUTA
DETERMINAZIONE ACO
•ALTEZZA DI SALTO
MAGGIORE POSSIBILE
•TEMPI DI CONTATTO
MINORI POSSIBILI
•ANGOLI AL GINOCCHIO
170° OPPURE 90°
•DURATA DEL COUPLING TIME
MINORE POSSIBILE
•AZIONE POST CADUTA
ALTO\LUNGO\RIPETITIVI
L’ALTEZZA CADENDO DALLA QUALE IL SOGGETTO
RIESCE AD ESTRINSECARE LA MIGLIORE RISPOSTA
NEUROMUSCOLARE REALIZZANDO IL SALTO
VERTICALE PIU’ ELEVATO
TEMPI DI CONTATTO
•SERIE E RIPETIZIONI
17
PLIOMETRIA
CLASSICA
BOSCO-PITTERA
CADUTA DA UN PLINTO A
GINOCCHIA DISTESE(170°)
E SUCCESSIVA REAZIONE
VERSO L’ALTO
CADUTA DA UN PLINTO A
GINOCCHIA FLESSE(90°) E
SUCCESSIVA REAZIONE
VERSO L’ALTO
BOSCOBOSCO-PITTERA VS CLASSICO
•MAGGIORE SPECIFICITA’ PER
MOLTI SPORT DI SQUADRA
•MINORI SOLLECITAZIONI
MECCANICHE
•MAGGIOR TEMPO DI LAVORO
È COMUNQUE CONSIGLIATO L’UTILIZZO COMBINATO
DELLE DUE METODOLOGIE
18