DORMIRE BENE PER VIVERE MEGLIO

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DORMIRE BENE
PER VIVERE MEGLIO
DORMIRE BENE CI AIUTA
A VIVERE MEGLIO
CHE COSA È IL SONNO
II sonno nel passato è stato definito come una periodica interruzione dello stato di veglia
e generalmente si pensa che esso rappresenti una sorta di attesa passiva interposta tra
le tipiche attività fisiche e mentali della veglia. Al contrario oggi sappiamo che il cervello
durante il sonno è tutt’altro che a riposo, che ha un’attività piuttosto intensa e differenziata
nelle diverse fasi REM e non-REM e che la sua attività metabolica è superiore allo stato di
veglia, come documentato dal maggiore consumo di ossigeno.
Quello che ancora non conosciamo in tutti i dettagli sono le particolari funzioni svolte
dal sonno, anche se c’è generale consenso sulla sua grande importanza per favorire
l’equilibrio della persona: durante il sonno il corpo e la mente riposano, le informazioni
apprese vengono consolidate ed anche l’umore migliora. Altrettanto interessante poi
quanto scoperto nella donna in età fertile per la quale il sonno è importante anche per il
mantenimento degli equilibri ormonali e della capacità riproduttiva.
L’ARCHITETTURA DEL SONNO
Fino alla metà del secolo scorso si pensava che il sonno fosse un fenomeno unitario, fisiologicamente
passivo e con funzione essenzialmente ristoratrice. Solo nel 1953 si riuscì a dimostrare grazie a
registrazioni elettroencefalografiche (EEG) che il sonno è composto in realtà da differenti stadi che
compaiono in una sequenza caratteristica durante la notte. Il ciclo sonno-veglia nell’uomo è costituito
da tre fasi maggiori: la veglia, il sonno ad onde lente o sonno non-REM, ed il sonno con movimenti
oculari rapidi o sonno REM. Sonno REM e sonno non-REM si alternano in maniera ciclica durante
tutto il tempo passato a dormire e, sebbene non sia ancora chiaro perché questo avvenga, è noto
che l’assenza degli stadi del sonno o l’irregolarità degli stessi provochino una condizione di disagio
in cui è necessario intervenire nel modo più corretto.
Il sonno non-REM è costituito da 4 stadi ed è caratterizzato da un profondo stato di addormentamento.
Durante la prima ora dopo essersi coricati si scende progressivamente nei successivi stadi del
sonno non-REM. Questa fase rivela un calo generale dell’attività del cervello, del tono muscolare,
diminuiscono i movimenti corporei, la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, il respiro, l’attività
metabolica e la temperatura. È la fase di recupero dell’organismo.
Dopo un periodo di sonno a onde lente si passa nella fase del sonno REM. L’attività cerebrale è in estremo
fermento, aumenta la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e il metabolismo raggiungono
quasi i livelli dello stato di veglia. Inoltre come indicato dall’acronimo (REM Rapid Eye Movements
= Rapidi movimenti oculari) questo stato del sonno è caratterizzato da rapidi movimenti degli
occhi. In questa fase si sogna. Il cervello è bombardato da stimoli che non provengono dall’esterno
bensì dal suo interno. Questa è la fase dove si elaborano le informazioni acquisite durante il giorno
e si consolidano i ricordi.
VEGLIA
non REM-1
REM
non REM-2
non REM-3
non REM-4
TEMPO/ore
1 am 2 am 3 am 4 am 5 am 6 am 7 am
Dal grafico si evince il susseguirsi degli stadi del sonno. I cicli durano circa 90’ e si ripetono 4-6 volte
durante la notte. Nelle prime ore del sonno predominano gli stadi non-REM 3 e 4, nell’ultima metà della
notte lo stadio non-REM 2 ed il sonno REM.
PERCHÉ SI DORME?
Per sentirsi freschi e riposati durante il giorno e quindi pronti ad affrontare adeguatamente
gli impegni quotidiani, la maggior parte delle persone adulte ha bisogno di dormire per 7-8
ore ogni notte, anche se vi sono differenze individuali per cui ad esempio alcune persone
vivono bene dormendo solo pochissime ore. Il bisogno di sonno è molto maggiore nei
bambini (i neonati dormono circa 17 ore), mentre è noto che andando avanti con l’età si
tende a dormire meno profondamente e per periodi più brevi. Il sonno è presente in tutti i
mammiferi e, probabilmente, in tutti i vertebrati. Noi tutti proviamo un profondo desiderio
di dormire dopo un lungo e forzato periodo di veglia e una prolungata astinenza dal sonno
può avere esiti non benefici per la salute.
Passiamo dormendo circa un terzo della nostra esistenza e il sonno ci è così tanto indispensabile
da non potergli resistere, ma nonostante questo le ragioni per cui si dorme restano ancora
in parte da comprendere e, come sostenuto da numerosi studiosi, riuscire a spiegare perché
si dorme è una delle più grandi questioni ancora aperte della biologia.
Sulla base di quanto possiamo osservare analizzando le conseguenze della mancanza di
sonno (stanchezza, scarsa concentrazione e memoria, riduzione della capacità di giudizio,
aumento dei tempi di reazione, calo del tono dell’umore e di altre funzioni fisiologiche)
potremmo affermare che durante il sonno:
a) Il corpo recupera
Per riuscire a far fronte ai bisogni energetici e metabolici dello stato di veglia durante il
sonno si svolgono le seguenti funzioni:
• Funzione termoregolatrice e di conservazione dell’energia (riduzione del dispendio
energetico per mantenere costante la temperatura),
• Riposo e recupero (equilibrio: dei processi fisiologici e biochimici, dei livelli degli ormoni
dello stress-adrenalina e cortisolo, dei bioritmi essenziali per la salute e del metabolismo)
b) Il cervello e le funzioni mentali si ricaricano
• Consolidamento delle informazioni apprese durante la veglia
• Ottimizzazione delle performance cognitive
• Supporto del tono dell’umore per l’equilibrio dei livelli d’ansia e d’irritabilità
• Plasticità neuronale (miglioramento dell’efficacia della trasmissione)
Qualunque sia la ragione del dormire è evidente che il sonno negli uomini è necessario per
vivere bene, per garantire il “funzionamento” del proprio corpo e per la propria sicurezza.
STA MEGLIO CHI DORME BENE
Un sonno regolare è utile per favorire il funzionamento appropriato dell’organismo e per
una buona qualità della vita. L’organismo ha bisogno di pause e di riposo per poter svolgere
attività di recupero e rilassamento. Quando si vuole essere produttivi nel lavoro come
nello studio non c’è niente di meglio da fare se non una bella dormita. Questa favorirà la
concentrazione e l’apprendimento e promuoverà i processi di memorizzazione. Dormire
bene contribuisce inoltre al benessere che alimenta il desiderio di vita, è importante per
favorire le relazioni sociali svolgendo un’azione di equilibrio del tono dell’umore e dei livelli
d’ansia e d’irritabilità.
Anche le performance fisiche, la resistenza allo stress e alle malattie sono migliorate da
una buona qualità del sonno.
In modo particolare i bambini, soprattutto nei primi anni di vita, dovrebbero dedicare molto
tempo al sonno; infatti il raggiungimento di un ritmo adeguato ed il regolare susseguirsi
delle fasi e degli stadi del sonno sembrano essere fondamentali per un loro adeguato
sviluppo. Alterazioni persistenti del ritmo sonno-veglia possono infatti avere influenze
negative sui processi cognitivi ed affettivo-relazionali del bambino. Le manifestazioni
comportamentali dovute alla mancanza di sonno (ipereccitabilità, iperattività, capricci
e crisi di pianto) variano in maniera importante in rapporto non solo all’età ma anche al
grado di sviluppo del bambino. Molti studi hanno indagato le conseguenze della cronica
mancanza di sonno nel bambino in età scolare e nell’adolescente evidenziando delle
influenze negative, di vario grado, sul successo scolastico e sul comportamento. Da
non sottovalutare poi che un disturbo persistente del sonno del bambino può creare le
condizioni per cui possa restare un “cattivo dormitore” anche da adulto. Non dimentichiamo
inoltre che le difficoltà dei bambini possono influire in maniera importante anche nei ritmi
sonno-veglia dei genitori modificando in qualche modo le abitudini di tutta la famiglia.
Probabilmente però non abbiamo sufficiente consapevolezza dell’importanza del sonno
per la nostra salute. L’organizzazione delle nostre attività, siano esse ludiche o lavorative,
sembra essere fatta per non dormire, o meglio continuiamo ogni giorno a lesinare sul
sonno perché c’è sempre qualcosa in più da fare, da vedere o da provare.
QUANTE ORE DOBBIAMO DORMIRE PER NOTTE?
Ognuno di noi dorme in modo diverso e ha le sue precise abitudini. Le ore di riposo, la
qualità e il passaggio da una fase all’altra del sonno sono caratteristiche molto soggettive
che cambiano da persona a persona.
Queste stesse caratteristiche possono evolversi e cambiare anche nella stessa persona,
in funzione dell’età o per l’influenza di fattori ambientali e sociali. C’è chi, ad esempio,
preferisce alzarsi presto e chi tardi; alcuni sono soddisfatti solo dopo molte ore di sonno,
altri preferiscono dormire poco.
È stato dimostrato che il ritmo sonno-veglia varia notevolmente con l’età: il neonato dorme
fino a 20 ore al giorno, l’adulto circa 8, l’anziano non più di 6. I bambini necessitano di più
ore di riposo probabilmente perché durante il sonno l’organismo produce degli ormoni
necessari alla crescita. Le donne in generale dormono meno degli uomini loro coetanei.
Persino i cambiamenti ormonali della gravidanza possono in qualche modo indurre dei
cambiamenti del ritmo sonno-veglia.
QUANDO DORMIRE MALE
PUÒ ESSERE UN PROBLEMA
Dormire male costituisce talvolta una situazione passeggera legata a preoccupazioni
contingenti, ma a volte può ripetersi con maggiore frequenza. Si sa che il dolore, lo stress,
il rumore come anche molte malattie sono nemiche del “buon dormire”, ma esistono anche
comportamenti che possono favorire od ostacolare l’inizio ed il mantenimento del sonno
notturno, che è importante conoscere per creare intorno a sé le migliori condizioni per un
sonno ristoratore.
Sono davvero tante le persone che riferiscono di non dormire bene. Secondo alcune
ricerche circa la metà della popolazione ha difficoltà a prendere sonno.
Quante volte ci è capitato di dire “Stanotte non sono riuscito a chiudere occhio…”, magari
durante l’estate quando anche di notte le temperature rimangono troppo elevate, o
quando si è impegnati a studiare per un esame o nella professione a realizzare progetti
tanto complessi da tenerci la mente occupata anche di notte. Niente di preoccupante se
questo si esaurisce in una notte o poco più, ma cosa succede se comincia a presentarsi con
una certa continuità?
Ogni qualvolta percepiamo il nostro sonno come insufficiente o poco riposante,
evidenziamo una difficoltà a dormire bene che può avere delle ricadute sulla
qualità della nostra vita. La mancanza di sonno ed il cattivo riposo hanno importanti
ripercussioni sullo stato lavorativo, sulla sicurezza e sulla salute. Sono le donne a soffrire
con maggiore frequenza di questo disturbo insieme alle persone in età avanzata. Ma
si sa anche che purtroppo tante persone cercano di affrontare questa condizione da sole,
senza il consiglio di persone esperte.
I FATTORI CHE INFLUENZANO IL SONNO
NEGLI ADULTI
Età: la difficoltà a dormire è più frequente con l’avanzare dell’età, si stima che
almeno il 40% delle persone di età superiore a 60 anni soffra di questo disturbo.
Salute: tosse, raffreddore, respiro asmatico, dolori cronici, predisposizione al
russamento, reflusso gastroesofageo ecc.
Attività lavorativa: lavorare a turni di notte, preoccupazione e stress legato
alla professione.
Preoccupazioni: nella vita affettiva e familiari, la perdita di una persona cara o
del lavoro, ecc.
NEI BAMBINI
Età: solo attorno al secondo-terzo mese di vita compare il ritmo circadiano e
con esso incominciano ad instaurarsi cicli del sonno notturni di maggiore durata.
Dopo i 4 mesi il ritmo del sonno tende ad adattarsi ai ritmi esterni ed è in questa
fase che bisogna aiutare il bambino a sincronizzare il proprio ritmo endogeno
con l’esterno in modo da concentrare il sonno nelle ore notturne.
Salute: tosse, raffreddore, apnee ostruttive, crescita dei denti, fame, allergie,
eczemi, prurito ecc.
Fattori relazionali: inizio della scuola materna, la nascita di un fratellino, altri
eventi stressanti familiari.
Fattori climatici.
ESISTONO DISTURBI DEL SONNO DA CONSIDERARE “NORMALI”?
Il disturbo del sonno è da considerare come un “normale” evento se è prodotto da condizioni
di particolare stress (preoccupazioni familiari, lavorative o scolastiche) ed è transitorio quindi
non provoca disturbo al soggetto. In questo caso può anche non richiedere trattamenti con
farmaci dal momento che, una volta superato l’evento che lo ha provocato, la situazione
tende a risolversi. Nei casi di intensità moderata e quando la situazione è collegata a brevi
condizioni di stress, comunque transitorie, potrebbero essere particolarmente indicate
le piante officinali, con la loro azione completa ma “delicata” adatta a tutti i casi in cui il
problema si mantiene in una relativa “normalità”. Quando le difficoltà del sonno compaiono
per più giorni nella settimana e durano a lungo nel tempo, e in particolare quando ci si
accorge che a causa della mancanza di sonno compaiono sonnolenza diurna, colpi di sonno
alla guida, stanchezza, stato di ansia, distrazione e scarsa concentrazione nelle proprie
attività, allora bisogna parlarne con il medico per trovare le cause e le opportune soluzioni.
CONDIZIONI DIVERSE DI DISTURBI DEL SONNO:
UNA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
più stanco5 di giorno
disturbi del sonno
4
ridotta concentrazione
3
2
ridotta motivazione
ridotta memoria
1
0
ridotta energia
ridotta performance
irritabilità
umore basso
L’area verde centrale rappresenta in forma grafica un soggetto “buon dormitore”.
L’area azzurra rappresenta invece un soggetto che lamenta abbastanza spesso un
disturbo del sonno isolato, cioè qualche volta non riesce a dormire ma questo non comporta
particolari disagi il giorno dopo. In qualche modo il suo organismo riesce ad evitare che il
disagio notturno porti conseguenze negative sulla qualità della vita durante il giorno.
Le aree gialla, rossa e grigia individuano invece condizioni di soggetti che insieme al
disturbo del sonno hanno uno o più sintomi diurni di gravità sempre crescente.
Il soggetto in area gialla ha un disturbo lieve con poche conseguenze sulla qualità della
vita di giorno. Sono soggetti in cui “talvolta” sono presenti alcuni disturbi diurni, ancora
non particolarmente gravi (ci può essere l’opportunità di un ricorso a integratori a base
di fitocomplessi).
I soggetti in area rossa e grigia hanno invece sintomi diurni più intensi come le
conseguenze sulle capacità a svolgere attività diurne e a livello psicologico (necessario
l’intervento farmacologico).
COSA FARE QUANDO SI DORME MALE
È di fondamentale importanza prendere nella giusta considerazione i primi segnali
di una cattiva qualità del sonno.
Il primo passo è verificare il rispetto delle regole del sonno. Se la condizione persiste è
opportuno confrontarsi con il medico di famiglia o con un operatore sanitario come il
farmacista e valutare insieme la situazione.
Nei paragrafi che seguono proponiamo una guida pratica che possa rispondere alle più comuni
richieste di informazioni su questo argomento specifico.
UN BUON RIPOSO SI PUÒ COSTRUIRE ANCHE DURANTE
IL GIORNO: SEMPLICI REGOLE PER DORMIRE BENE
Tanti piccoli comportamenti che si consumano durante la giornata possono essere molto
importanti per favorire un sonno realmente ristoratore. Stili di vita non corretti e vari fattori
ambientali possono influenzare molto la quantità ma ancora di più la qualità del nostro
sonno. Di seguito quindi riportiamo alcune regole e consigli da seguire quotidianamente
che possono essere molto utili per riuscire a trascorrere una “buonanotte”.
L’alimentazione: di sera evita pasti troppo abbondanti e ricchi di grassi e di carne; se
hai fame all’ora di andare a dormire, fai uno spuntino leggero, per evitare problemi
di digestione; evita, di sera, caffè, the, bevande a base di caffeina e cioccolata; evita i
superalcolici che non favoriscono affatto un buon sonno.
Il fumo di tabacco: evitalo sempre, ma specialmente alla sera.
L’attività fisica: è bene farla regolarmente durante il giorno ma bisogna evitare gli esercizi
fisici impegnativi verso sera.
Le attività della sera: prima di andare a letto, non dedicarti ad attività particolarmente
impegnative sul piano mentale o emotivo quali lo studio, le attività di progettazione,
il lavoro al computer e simili.
I sonnellini: sono da evitare durante il giorno ma, in particolare, sono deleteri quelli del
dopo-cena davanti al televisore.
La stanza in cui si dorme: è bene che sia buia e lontana dai rumori, non troppo fredda
ma neppure troppo calda.
Il bagno caldo serale: può essere un’abitudine rilassante specie se fa parte della routine serale.
Gli orari del sonno: per quanto possibile, vai a letto e cerca di svegliarti sempre alla stessa
ora, anche durante il fine settimana e indipendentemente da quanto hai dormito di
notte; non dormire più a lungo al mattino, se hai dormito poco.
In caso di risveglio precoce: se apri gli occhi prima che suoni la sveglia, è bene alzarsi
dal letto, accendere la luce o aprire le finestre e iniziare la propria giornata.
Se non si riesce a dormire: evitare di guardare continuamente l’orologio e rigirarsi nel
letto; meglio alzarsi e dedicarsi ad attività rilassanti, evitare di pensare al lavoro ed alle
cose da fare o lasciate in sospeso.
Prepararsi al sonno: cercare di rilassarsi il più possibile prima di andare a letto, anche
facendo gli stessi gesti e le stesse cose, come fosse un rituale; andare a letto solo quando
si è veramente assonnati.
CONSIGLI UTILI QUANDO A NON DORMIRE È IL BAMBINO
I genitori dovrebbero creare un rituale per il tempo che precede l’andare a letto in modo
da fare associare l’andare a letto con un’esperienza piacevole.
Far associare al bambino il letto con il sonno. Cercare di fare addormentare il bambino
nel suo lettino, evitando di addormentarlo altrove o magari in braccio.
Uscire dalla stanza prima che il bambino sia addormentato per fare in modo che il
bambino sperimenti la sua capacità di addormentarsi da solo.
Se il bambino piange, tornare nella stanza per infondergli fiducia, affinché non si senta
abbandonato e impari a dormire da solo.
Escludere la presenza di disturbi clinici (coliche gassose, malattie ricorrenti, reflusso
gastroesofageo...).
Programmare la notte come tempo dedicato al sonno: non stimolare con giochi troppo
eccitanti il bambino di notte.
La stanza del bambino deve essere confortevole, poco rumorosa, poco illuminata e con
una temperatura mantenuta sui 20° C.
L’orario dell’addormentamento serale e del risveglio mattutino dovrebbero essere
mantenuti costanti.
Non mandare il bambino a letto affamato.
Evitare di farlo bere troppo prima di andare a letto o durante la notte.
Cibi e bevande che contengono caffeina e teofillina non dovrebbero essere assunti di sera.
LE PIANTE MEDICINALI PER FAVORIRE IL SONNO E IL RILASSAMENTO
A completamento dei consigli per l’adozione di stili di vita che favoriscano una migliore
igiene del sonno, può essere particolarmente utile considerare la possibilità di assumere
integratori a base di piante medicinali che favoriscano la quantità e la qualità del sonno e
della veglia. Le piante medicinali possono essere considerate un aiuto per chi lamenta un
sonno poco riposante o comunque insufficiente.
Utilizzate da migliaia di anni per favorire il sonno di adulti e bambini le piante medicinali,
come indicato da dati ricavati dall’uso tradizionale e dalla letteratura scientifica, sono
caratterizzate da una buona efficacia, accompagnata da una altrettanto buona tollerabilità
e sicurezza d’uso.
Il sonno è un processo fisiologico complesso la cui qualità deve essere valutata sulla base
di numerosi parametri che riguardano la qualità della vita di giorno e di notte. Le piante
medicinali grazie alla moltitudine di sostanze funzionali che contengono sono in grado
di agire oltre che sulla qualità e quantità del sonno anche sui fattori che si presentano di
giorno (agitazione, irritabilità, basso tono dell’umore, scarsa capacità di concentrazione,
disturbi gastro-intestinali...) riuscendo ad interrompere il circolo vizioso che si instaura
nel tempo. Alcune piante medicinali abbinano all’azione sul sonno anche quella rilassante,
prestandosi molto bene a coadiuvare varie situazioni (disturbi digestivi, irritabilità ecc..)
che spesso accompagnano chi ha difficoltà a dormire, in modo particolare possono essere
indicate anche nella prima infanzia.
Le piante medicinali esplicano al meglio il loro effetto quando assunte regolarmente e con
costanza. Una delle loro caratteristiche più interessanti è che hanno un’influenza sul sonno
più dolce, fisiologica. Da sole o in combinazione, le piante medicinali vanno assunte circa
mezzora/un’ora prima di andare a dormire per favorire il sonno. Se invece si è in presenza
di problemi diurni (irritabilità, basso tono dell’umore, scarsa concentrazione...), è possibile
assumerle anche al mattino. Per valutare appieno i vantaggi dell’uso di una combinazione
di piante, l’assunzione dovrebbe essere continuata per almeno 15-20 giorni. Si può
continuare anche per periodi di qualche mese. Le più interessanti, per le loro azioni, sono
la Passiflora (Passiflora incarnata), la Valeriana (Valeriana officinalis), la Melissa (Melissa
officinalis), l’Escolzia (Eschscholtzia californica) e la Camomilla (Chamomilla recutita).
Queste piante vengono usate sia singolarmente sia in combinazioni definite per gli adulti
e per i bambini.
I FARMACI PER IL SONNO
I farmaci indicati per il trattamento dell’insonnia sono i cosiddetti “ipnotici”, appartengono
alla categoria delle benzodiazepine e sostanze affini, e vanno scelti con cura in relazione
alla loro diversa durata d’azione sul sonno: ce ne sono infatti di più adatti a chi fa fatica ad
iniziare il sonno, a chi si sveglia più volte di notte e a chi invece dorme bene ma si sveglia
troppo presto al mattino.
Spesso i medici appaiono particolarmente attenti nella prescrizione dei farmaci in grado
di ridurre l’ansia e di indurre il sonno (benzodiazepine e simili). La ragione c’è ed è legata
alla necessità di farne possibilmente un uso limitato nel tempo, cauto e magari anche
al bisogno, onde evitare l’uso prolungato, effetti indesiderati (specie negli anziani) e
condizioni di dipendenza o di abuso. Il trattamento che generalmente viene indicato dai
medici varia tra i pochi giorni e le 2-3 settimane, raramente va oltre, a questo di solito si fa
seguire un breve periodo di graduale riduzione delle dosi. È comunque buona regola evitare
di assumere questi farmaci senza una precisa prescrizione del medico il quale di solito li
consiglia quando l’ansia o l’insonnia sono di elevata intensità o causano problemi rilevanti
al paziente. E ricordarsi che non bisogna mai modificare le dosi o i tempi di cura indicati!
LA MELATONINA
Tra i rimedi per i disturbi del sonno è utile ricordare anche la Melatonina. Questa sostanza
è un ormone che nell’organismo viene prodotto da un’importante ghiandola del cervello,
la ghiandola pineale. È stata definita il “Dracula degli ormoni” perché viene rilasciata solo
quando non c’è luce, normalmente di notte, mentre il suo rilascio risulta inibito dalla luce.
Nell’organismo oltre alla regolazione del ritmo sonno-veglia la Melatonina svolge
numerose funzioni interagendo con diversi sistemi metabolici (ormoni tiroidei, prolattina,
ormoni riproduttivi sia maschili che femminili, cortisolo).
Inizialmente l’uso della Melatonina è stato proposto per alleviare gli effetti del Jet Lag, il
disturbo del sonno tipico dei viaggiatori internazionali. In questi soggetti la produzione
di Melatonina subisce uno squilibrio causato dal fatto che viaggiando si attraversano fusi
orari che differiscono di alcune ore. Gli integratori di Melatonina sono particolarmente
efficaci quando si manifesta un’alterazione nel ritmo della sua produzione o quando
l’organismo non ne produce sufficienti quantitativi.
La Melatonina pertanto viene anche indicata per contribuire a ridurre il tempo richiesto per
prendere sonno, in modo particolare per le persone anziane, questo perché dopo i 55 anni si
assiste ad un importante calo fisiologico nella produzione di questo ormone.
Non ci sono evidenze invece a riguardo dell’azione della Melatonina nei confronti dei
sintomi diurni collegati, come il basso tono dell’umore, irritazione e agitazione, scarsa
capacità di concentrazione ecc.
Per l’assunzione nei bambini soprattutto nei primi mesi di vita non è ancora ben definito da
un punto di vista normativo l’utilizzo di integratori alimentari a base di questa sostanza. In
particolare non ci sono linee guida ufficiali su dosaggio ed età di assunzione.
SEDIVITAX:
EFFICACIA TESTATA SULL’UOMO
La formulazione in gocce di Sedivitax è stata oggetto di uno studio clinico eseguito presso
l’Ospedale S. Eugenio di Roma. Lo studio è stato autorizzato dal Comitato Etico competente e
condotto su 60 persone secondo Buona Pratica Clinica da una équipe di medici specializzati.
Lo studio è stato appositamente sviluppato per verificare l’efficacia in area di omeostasi,
vale a dire in quelle condizioni in cui per il soggetto il disagio è percepibile ma non tale da
necessitare l’intervento farmacologico. I partecipanti allo studio avvertivano una scarsa
qualità del riposo notturno, anche accompagnata da basso tono dell’umore e irritabilità,
disturbi di entità comunque compresa nello spazio di omeostasi e cioè tali da non richiedere
il ricorso a farmaci specifici. I medici hanno condotto lo studio nel rispetto di un protocollo
specifico basato su elementi per definire la qualità del sonno riportati in scale apposite
(scala di Pittsburg per la qualità del sonno, scala di Epworth per la qualità della veglia,
scala di Hamilton per l’ansia, scala di Beck per la depressione) sviluppate da specialisti e
riconosciute a livello internazionale. I partecipanti allo studio hanno assunto per 28 giorni
Sedivitax gocce secondo il modo d’uso riportato in etichetta del prodotto e si sono recati
dal medico specialista tre volte nell’arco di questo periodo: all’inizio dello studio (T0), dopo
due settimane (T14) e alla fine dello studio cioè dopo 4 settimane (T28).
I risultati ottenuti sono stati statisticamente significativi e hanno confermato l’efficacia della
formulazione nel migliorare la qualità complessiva del riposo notturno e lo stato di veglia.
Lo studio evidenzia come Sedivitax gocce contribuisca sensibilmente al miglioramento dei
parametri e in particolare:
1.
Miglioramento generale della qualità del sonno
2.
Miglioramento della veglia
1. Miglioramento generale della qualità del sonno
All’inizio dello studio (T0) il 92% dei partecipanti aveva una valutazione personale pessima
o “scarsa” del proprio sonno invece, alla fine del periodo di assunzione (T28), la situazione si
è capovolta con un 92% di individui che definiscono “abbastanza buono” o “molto buono”
il proprio sonno.
Nel valutare il miglioramento della qualità del sonno sono stati considerati parametri
quantitativi che riguardano la difficoltà ad addormentarsi con una diminuzione media del
tempo di addormentamento compresa tra i 15 e i 60 minuti e il tempo medio di sonno
che aumenta di circa 60 minuti.Nello studio si passa da una media di 5,77 ore passate a
dormire a 6,65 a fine trattamento. Inoltre sono stati analizzati i parametri qualitativi
utilizzando la scala di Pittsburg e, come mostrato dal grafico, risulta che Sedivitax migliora
la qualità complessiva del sonno con effetti positivi che si evidenziano già dopo 14 giorni
di assunzione e che si consolidano dopo 4 settimane. Nello specifico sono stati valutati la
suscettibilità a fattori di disturbo del sonno come il russare, la sensazione di freddo o caldo,
incubi o altro ancora che possono provocare risveglio notturno e il tempo passato a letto
senza dormire. Entrambi questi parametri sono diminuiti in maniera significativa alla fine
dello studio a dimostrazione del fatto che Sedivitax gocce contribuisce con il suo effetto
rilassante a favorire un sonno più tranquillo e di conseguenza più riposante.
QUALITÀ DEL SONNO
PARAMETRI QUANTITATIVI
Ha ridotto tra 15 e 60 minuti il tempo medio di addormentamento
Ha aumentato di 60 minuti il tempo medio di sonno
PARAMETRI QUALITATIVI
Ha migliorato la qualità complessiva del sonno
Ha diminuito il disturbo da risveglio notturno
Ha diminuito il tempo passato a letto senza dormire
2,50
2,11
2,00
1,80
1,50
1,00
1,30
1,00
1,20
0,96
1,00
0,50
0,44
0,00
inizio trattamento
metà trattamento
0,18
fine trattamento
2. Miglioramento della veglia
La qualità della veglia diurna, intesa come capacità a restare svegli e mantenere
l’entusiasmo per svolgere le attività quotidiane, è strettamente dipendente dalla qualità
del riposo notturno. Come mostrato nei grafici Sedivitax migliora la qualità complessiva
della veglia riducendo la sonnolenza diurna, gli stati di agitazione e altri parametri
che definiscono il tono dell’umore.
QUALITÀ DELLA VEGLIA
4
metà trattamento0
3
1,9
Ha8,4migliorato
la qualità
complessiva
1,5
7
della veglia (difficoltà a rimanere svegli
ed entusiasmo
a fare le cose) 5,5
5,5
inizio trattamento metà trattamento
2
19
0
8
metà trattamento
7
7
8,4
inizio trattamento metà trattamento
7
6
5
5,5
5,5
4
3
2
1
metà trattamento0
inizio trattamento metà trattamento
Ha ridotto la sonnolenza diurna
SCALA DI HAMILTON
8
7,5
6
4
2
0
12
2,3
9,69
10
8
14
6
12
4
10
2
8
0
6
10
9,69
Ha ridotto l’ansia
7,5
11,96
4
10
inizio trattamento metà tra
9,69
8
14
6
12
4
9,35 10
7,5
11,96
5,42
2
8
2
14
0
12
2
14
0
inizio trattamento metà trattamento12
11,96
10
9,35 10
4
5,42
2
4
6
7,5
6
6
inizio trattamento metà trattamento0
4
8
9,69
8
0
inizio trattamento metà trattamento12
SCALA DISCALA
BECK DI HAMILTON
DI PITTSBURGH
SCALA DI SCALA
EPWORTH
71
6
0,5
5
inizio trattamento metà trattamento
2,3
10
SCALA DI BECK
0,5
1,92
9
1,5
8
SCALA DI EPWORTH
1,9
1
0
metà trattamento
2,5
7
1,5
SCALA DI HAMILTON
1,5
12
12
2,3
2,3
SCALA DISCALA
BECK DI HAMILTON
2
1,9
SCALA DI BECK
SCALA DI PITTSBURGH
2,5
6,84
inizio trattamento metà tra
inizio trattamento metà tra
11,96
8
6
6,84
4
2
2
0
inizio trattamento metà trattamento0
inizio trattamento metà tra
Ha ridotto tristezza, pessimismo
ed altri parametri che definiscono
il tono dell’umore
LA LINEA ABOCA PER FAVORIRE UN SONNO RIPOSANTE
La linea Sedivitax è stata studiata per favorire il sonno e migliorarne la qualità.
È indicata anche durante la giornata per allentare le tensioni e promuovere il
rilassamento.
Questa duplice azione è importante perché un sonno fisiologico si ottiene quando
l’organismo riesce a mantenere un equilibrato stato di tranquillità anche
durante il giorno, in modo che la sera sia già predisposto al riposo notturno.
Sono molti i fattori legati alle attività quotidiane che concorrono a creare una condizione
di stress e che portano l’organismo ad uno stato di aumentata vigilanza che, alla sera, può
interferire con il normale inizio e mantenimento del sonno.
L’azione di Sedivitax è dovuta all’associazione sinergica degli estratti liofilizzati di
Valeriana, Melissa ed Escolzia ed in particolare al complesso brevettato Passiflò2LMF (Brevetto n. 0787496), ottenuto dalla combinazione di due frazioni estrattive
ad alto titolo di flavonoidi, che esaltano le note proprietà distensive e favorenti
il sonno della Passiflora. Sedivitax soddisfa le diverse preferenze di assunzione in
quanto disponibile in gocce, opercoli, sciroppo e tisana.
GOCCE
PRODOTTO BIOLOGICO
senza
glutine
gluten
free
Confezione da 75 e 30 ml
con dosatore graduato
OPERCOLI
PRODOTTO BIOLOGICO
senza
glutine
gluten
free
Confezione da 50 opercoli
TISANA
PRODOTTO BIOLOGICO
Confezione
da 20 bustine filtro
CON SOSTANZE UTILI PER IL RILASSAMENTO E IL FISIOLOGICO SONNO.
FORMULA IN SCIROPPO IDEALE PER BAMBINI
Sedivitax sciroppo è una formulazione studiata per favorire il sonno grazie alla
presenza di Passiflora foglie estratto liofilizzato multifrazione (Passiflò 2 - LMF)
e Camomilla estratto liofilizzato di fiori ligulati (Liguflos). Queste piante, unite
all’estratto liofilizzato di Melissa foglie, rendono il prodotto indicato anche durante la
giornata per promuovere il rilassamento. Un sonno fisiologico, infatti, si ottiene
quando l’organismo riesce a mantenere un equilibrato stato di tranquillità anche durante
il giorno, in modo che la sera sia già predisposto al riposo notturno. Sedivitax sciroppo è
un prodotto 100% naturale formulato con estratti liofilizzati frutto della Ricerca Aboca.
Gli estratti liofilizzati sono disciolti in un gradevole sciroppo al gusto di Arancio formulato
in modo da evitare l’utilizzo di conservanti e stabilizzanti di sintesi, ciò rende così ideale
l’assunzione dello sciroppo da parte dei bambini.
SCIROPPO
PRODOTTO BIOLOGICO
senza
glutine
gluten
free
Confezione 220 g
con misurino dosatore
SEDAXOPU-C
Aboca S.p.A. Società Agricola
Loc. Aboca, 20 - 52037 Sansepolcro (AR)
www.aboca.com
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