Libri
Alessandro Peruzzi
L’infermiere strumentista.
Procedure
in chirurgia generale
Edizioni Masson
Pagine 235
Euro 45,00
infermiere strumentista di sala operatoria
svolge un’attività da sempre considerata
difficile da insegnare e il cui apprendimento
avviene di norma
“sul campo”.
Il processo
operatorio vede il
nursing assumere
una dimensione
molto ampia.
L’infermiere
diventa
“preparatore” del
paziente prima,
un “assistentereferente” durante l’intervento e, infine, un
“referente-verificatore” nel post chirurgico.
Scopo di questo manuale è riordinare e
organizzare gli aspetti metodologici, tecnicostrumentali e operativi di questa attività,
fornendo al lettore delle linee guida.
Il volume è suddiviso in tre parti: la prima,
dopo un’introduzione al concetto di
preparazione della sala operatoria con metodi
basati sulla Evidence based nursing, tratta della
figura e del ruolo dell’infermiere strumentista
con particolare attenzione alla gestione del
paziente sottoposto a intervento chirurgico e
alla preparazione della sala operatoria.
La seconda parte si occupa dei presidi utilizzati
in sala operatoria durante gli interventi di
chirurgia generale, con suggerimenti pratici per
la gestone dello strumentario e dei materiali da
sutura.
La terza parte è dedicata alle procedure di
chirurgia generale e spiega dettagliatamente
l’operatività dello strumentista durante gli
interventi di chirurgia maggiore e minore
(interventi sulla parete addominale, sugli
L’
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L’infermiere 3/2007
organi della cavità addominale, sul retto,
interventi per patologia anale, interventi con
tecnica combinata toraco-addominale).
Viene spiegata inoltre la funzione dello
strumentista durante i trattamenti integrati
come la chemioterapia intraoperatoria, la
peritonectomia pelvica e la perfusione
chemioterapica di arto in condizione di
ipotermia.
Alcune indicazioni, quali quelle per il
posizionamento del paziente, saranno utili,
oltre che per lo strumentista, anche per
l’infermiere di sala operatoria.
Anne Destrebecq
Stefano Terzoni
Management infermieristico
Carocci Faber Editore
Pagine 126
Euro 12,50
l volume si prefigge la formazione di un
infermiere capace di sviluppare un’assistenza
centrata sul paziente, basata su rigorosi
fondamenti scientifici e forte di un’approfondita
conoscenza del contesto lavorativo.
I capitoli esaminano la struttura delle
organizzazioni sanitarie pubbliche e private,
approfondendo tematiche d’attualità come
l’attribuzione di compiti agli operatori di
supporto, la normativa inerente al lavoro per
turni, le responsabilità infermieristiche nella
gestione del rischio clinico, l’evidence based
nursing e i suoi rapporti con i sistemi qualità.
Vengono inoltre
illustrati gli
strumenti
gestionali di più
frequente utilizzo
nelle Unità
operative (linee
guida, protocolli,
procedure,
istruzioni
operative, piani di
lavoro, flow
I
charts, diagrammi di Gantt) e i sistemi di
finanziamento Drg e Rim; trovano spazio
anche temi di taglio pratico quali le modalità di
calcolo e controllo del debito orario mensile.
Ogni capitolo è correlato a una scheda di
sintesi e una serie di domande che, attraverso
l’autoverifica, facilitano l’apprendimento e la
memorizzazione delle nozioni apprese.
Silvia Del Zotto
English writing for nursing.
L’inglese infermieristico
nella ricerca
e nella professione
Mc Graw Hill Editore
Pagine 178
Euro 20,00
uesto volume, appositamente dedicato ai
Corsi di Laurea Specialistica in Scienze
Infermieristiche e
Ostetriche, si
propone di dare
una risposta alle
esigenze dei
recenti
cambiamenti
formativi nel
settore delle
professioni
sanitarie, sempre
più caratterizzati
dall’internazionalizzazione e il conseguente utilizzo
della lingua inglese. La conoscenza della lingua
inglese risulta, infatti, sempre più indispensabile, in
particolare per la lettura di articoli scientifici o la
partecipazione a lavori congressuali.
Nel testo si analizzano le varie sfaccettature
dell’inglese scientifico esaminato sia dal punto di
vista teorico, sia da quello operativo. Il volume si
sofferma sulle peculiarità dell’inglese
infermieristico, sulle metodologie traduttive, sulle
convenzioni della scrittura scientifica, sulla
dimensione internazionale delle professioni
sanitarie e sulla comunicazione in reparto. Il testo,
corredato da numerosi schemi esplicativi, casi
Q
Libri
studio ed esempi di cartelle infermieristiche,
lettere, messaggi fax ed e-mail, curriculum vitae
ecc., è arricchito dalle appendici finali, tutte
bilingue, che comprendono British e American
English, le false analogie, le abbreviazioni cliniche,
evidenziando le trappole della lingua inglese, dove
le parole assumono a volte un significato diverso
se inserite in determinate espressioni colloquiali.
Il volume si apre con un capitolo interamente
dedicato allo studio delle principali
caratteristiche dell’inglese infermieristico,
analizzato in tutte le sue sfaccettature
(lessicale, sintattica e morfologica). Segue una
parte relativa alla traduzione della lingua
scientifica, avvalendosi dell’aiuto di numerosi
esempi tratti da riviste infermieristiche bilingue
italiano-inglese. Conclude il volume un utile
glossario dei più comuni termini medicoinfermieristici-scientifici.
Valerio Dimonte
Da servente a infermiere.
Una storia dell’assistenza
infermieristica in Italia
Associazione Cespi
Centro studi professioni sanitarie
Tel. 011.5604219
Pagine 180
Euro 22,00
carso e disorganico è stato per decenni
l’interesse degli storici per le questioni riguardanti
la medicina e la sanità in Italia. Solo nell’ultimo
quindicennio si sono sviluppati interessanti filoni di
ricerca sul rapporto
salute-società,
l’intervento
istituzionale,
l’evoluzione della
medicina e lo
sviluppo delle figure
professionali
sanitarie. Ancora
scarse restano però,
se non all’interno
della categoria
S
stessa, le analisi sulla questione infermieristica e sul
personale di assistenza, in particolare a quella riferita
agli inizi del Novecento.
Il volume è composto da tre parti, che
tracciano essenzialmente le tre grandi fasi
evolutive della nostra professione.
La prima parte ripercorre lo sviluppo
dell’ospedale, dei medici e dell’assistenza
ospedaliera sino alla fine dell’Ottocento,
quando con la legge sulle Opere Pie si
crearono le premesse per un possibile
cambiamento delle funzioni e
dell’organizzazione ospedaliera. Le nuove
disposizioni iniziano a far riconoscere agli
ospedali funzioni meno caritatevoli e più
prettamente sanitarie. Tale trasformazione è
favorita anche dall’introduzione di nuove
indagini diagnostiche e trattamenti terapeutici.
I capitoli successivi raccontano dall’inizio del
Novecento sino alla vigilia della Prima Guerra
Mondiale, quando si comincia a definire la
questione dell’assistenza infermieristica, allora
molto scadente. I primi movimenti femminili
laici cercano di affermarsi in questo campo,
mentre gli ospedali si avviano a una
laicizzazione. Attorno a tutto ciò si sviluppa uno
scontro che intreccia motivi di ordine sanitario
a motivi politico-ideologici.
La terza parte analizza il periodo che segue la
Prima Guerra Mondiale fino all’istituzione, per
legge, nel 1925, delle Scuole convitto
professionali per infermiere, primo vero
mattone di quella che poi sarebbe diventata
oggi la formazione e la professione
infermieristica.
Giuliana Masera
Nadia Poli
Vicinanza e lontananza
attraverso gesti di cura
Franco Angeli Editore
Pagine 100
Euro 12,00
L
e professioni che hanno per missione il
“prendersi cura” fondano le loro radici
nella ricerca costante del più profondo
significato dello “stare accanto” e del
“come stare accanto” agli altri.
Nell’esercizio della loro professione, gli
infermieri non possono prescindere dalla
consapevolezza di quanto, nel processo di
assistenza/cura, sia importante la relazione
tra sé e la persona assistita: la relazione di
aiuto rappresenta, da sempre, il cuore delle
professioni di
cura ma non
è una dote
innata, né di
facile
acquisizione.
Significa
disporsi in un
atteggiamento
di accoglienza,
di ascolto, di
silenzio, di
riconoscimento
dei segnali
inviati dall’altro, offrendo una risposta
rassicurante, non solo attraverso la parola ma
anche attraverso gesti di cura.
In questo volume, gli autori partono dal
presupposto che nessun gesto di cura è
neutro. Come ci comportiamo, ciò che
facciamo trasmette sempre – più o meno
consapevolmente – un messaggio a chi
abbiamo di fronte. In queste pagine si
sviluppa una riflessione rispetto al significato
del “corpo” e dei “gesti di cura” nei confronti
della persona assistita, nella convinzione che
le professioni di cura siano cresciute, ma
molto resti ancora da fare.
L’attenzione alla comunicazione corporea e ai
messaggi trasmessi con i gesti può consentire
agli operatori sanitari maggiori capacità
comunicative, guadagnando sicurezza sul
lavoro nella consapevolezza di star offrendo ai
pazienti un’assistenza di qualità non solo sul
lato della medicalizzazione, ma anche sul lato
psicologico e relazionale.
I gesti, il tocco, il dialogo, possono
rappresentare per i professionisti sanitari
uno strumento terapeutico di grande
importanza.
L’infermiere 3/2007
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