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FINANZA AZIENDALE
SIMULAZIONI E BUSINESS PLAN
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
Bibliografia di riferimento
Per la parte generale e simulazioni sul D.C.F:
•Brealey Myers Sandri: Principi di Finanza Aziendale 3° edizione, Mc
Graw – Hill, 1998: parte prima e seconda (cap. da 3 a 9)
•A. Damodaran: Valutazione delle aziende, Apogeo, 2001 (cap. da 2 a 6)
•Simon Benninga: Modelli finanziari, Mc Graw – Hill, 2001
Per la parte sul Business Plan:
•Siegel Bornstein Ford: Come si prepara un business Plan 2° edizione,
Ernst & Young, 1998
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didattica ⇒ materiale didattico
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
Programma
PARTE GENERALE
1.Obiettivi generali del corso. Cenni alla teoria delle decisioni d’investimento. Cenni alle principali metodologie di
valutazione dei progetti d’investimento e delle aziende
2.Il Valore Attuale Netto ed il collegamento con il metodo finanziario (DCF) per la valutazione dei progetti e delle aziende.
Approccio unlevered e approccio levered
SIMULAZIONI SUL D. C. F.
3.La costruzione del modello di base: conto economico, stato patrimoniale e flussi di cassa prospettici. Analogie con la
costruzione di un Business Plan
4.La determinazione del costo medio ponderato del capitale (WACC); il costo del capitale proprio, il beta, il costo del
capitale di terzi
5.La determinazione del Terminal Value; il metodo della crescita perpetua, il metodo dei multipli di uscita
6.Simulazioni di andamento delle diverse variabili sul risultato finale; il confronto con i risultati dei metodi dei multipli
(EV/EBITDA, ecc..)
BUSINESS PLAN
7.Lo Start-Up e il Development Capital: due approcci distinti
8.La funzione e gli obiettivi del Business Plan: strumento di pianificazione, di verifica e di reperimento di mezzi finanziari
9.Il contenuto del Business Plan: il Piano economico finanziario come elemento fondamentale per il reperimento di mezzi
finanziari
10.La costruzione del piano economico finanziario e relative simulazioni
11.La determinazione delle necessità finanziarie ed il collegamento con il piano economico e finanziario: impatto sulla
struttura finanziaria
12.Investitori e finanziatori: le variabili chiave per un Business Plan di successo
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
1. TEORIA DELLE DECISIONI DI
INVESTIMENTO
VALUTAZIONI DI PROGETTI
D’INVESTIMENTO E DI AZIENDE
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
Investimento
L’investimento è un’operazione di trasferimento di risorse nel tempo, caratterizzata dal
prevalere di uscite monetarie nette in una prima fase e di entrate monetarie nette in
seconda fase.
Un’impresa può decidere se reinvestire i fondi a disposizione o distribuirli agli
azionisti:
contante
Opportunità
di
investimento
Impresa
Azionisti
Opportunità
di
investimento
Attività
finanziarie
Attività
reali
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
Investimento: la rappresentazione grafica
F(t)
t
Fase di impianto
Fase di esercizio
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
La distribuzione temporale dei flussi monetari - segue
F(t)
F(t)
0
1
2
3
4
Tempo
0
1
2
3
4
Tempo
I due investimenti hanno medesime uscite ma la distribuzione temporale dei
flussi di cassa in entrata è rovesciata
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
Tempo e rischio
• Tempo: 1 euro oggi vale di più di 1 euro di domani
perché il primo può essere investito nel mercato dei
capitali e fruttare un tasso di interesse r.
• Rischio: 1 euro di un progetto sicuro (es titoli di stato)
vale di più di 1 euro di un progetto rischioso. Gli
investitori, se possono, cercano il maggior rendimento col
minor rischio possibile
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
Interesse e capitalizzazione
• 1 euro oggi vale di più di 1 euro domani perché 1 euro di oggi può
essere investito e dare interessi immediatamente
• Il capitale iniziale C0 di 100 impiegato per un anno al tasso r del 10%
da un capitale finale (montante) C1 di 110, ovvero:
C1 = C0 + rC0 = C0 (1+r) = 110
• Il fattore (1+r) è detto fattore di capitalizzazione, ovvero la grandezza
per la quale si deve moltiplicare il capitale iniziale per conoscerne il
valore a fine anno
• Se si volesse calcolare C2, allora C1 (1+r) = 121, ovvero C0 (1+r)2
• In generale Cn = C0 (1+r)n formula di capitalizzazione composta
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
Valore Attuale e attualizzazione
• Calcolare il valore attuale significa compiere l’operazione inversa
della capitalizzazione, ovvero calcolare il valore del capitale iniziale,
conoscendo il capitale finale, il tasso r ed il tempo n:
C0 =
Cn
(1+r)n
1
• Il fattore
è detto anche fattore di attualizzazione o di
(1+r)n
sconto e misura il valore odierno di 1 euro disponibile tra n anni al
tasso r
• Il tasso r è detto tasso di sconto o di attualizzazione ed è il premio che
accettano gli investitori per la posticipazione di un ricavo
Cn
• Il Valore Attuale Netto (VAN) è pari a C +
ovvero valore
0
n
(1+r)
finale meno capitale iniziale;
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
Il Valore Attuale Netto: la formula base
Immaginando un progetto con cinque flussi di cassa in entrata ed uno solo in
uscita, la formulazione del suo VAN è:
VAN = −C0 +
C1
C2
C3
C4
C5
+
+
+
+
(1 + r )1 (1 + r )2 (1 + r )3 (1 + r )4 (1 + r )5
dove:
• Ct = flussi di cassa positivi
• C0 = esborso iniziale
• r = costo del capitale
La formula generale è, quindi
n
Ct
VAN = ∑
t
t = 0 (1 + r )
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
Il Valore Attuale Netto: la rappresentazione grafica
Andamento del VAN in funzione del costo del capitale r
VAN
r
%
• Il VAN è una funzione monotona decrescente del costo del capitale
• Il VAN presuppone che il reinvestimento dei flussi generati dal progetto
originario sia fatto al costo del capitale
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
Il Tasso Interno di Rendimento
Ø è quel particolare tasso di attualizzazione che rende identici i valori dei flussi
positivi e negativi di un progetto, ovvero rende il VAN = 0
Ø rappresenta il costo massimo della raccolta che un progetto può sopportare,
affinché permanga la sua convenienza economica
Ø rappresenta il rendimento lordo di un progetto di investimento
Ø è la soluzione della seguente equazione:
n
Ct
=0
∑
t
t = 0 (1 + TIR )
Ø Alla soluzione si arriva per tentativi
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
Il Tasso Interno di Rendimento: la rappresentazione grafica
L’ipotesi implicita nell’utilizzo del TIR è che i reinvestimenti ed i flussi
generati dal progetto avvengono al TIR stesso
F(t)
Tempo
(1+TIR)n-t
(1+TIR)-n
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
VAN e TIR
•
Il VAN è influenzato dalla scelta di r: più aumenta r, quindi più aumenta il rischio
associato al progetto, più diminuisce il VAN, a parità di flussi;
•
Il TIR non è influenzato dalla scelta di r, ma dipende esclusivamente dalla struttura
dell’investimento iniziale e dei flussi di cassa futuri.
•
La regola generale è quindi: accettare un progetto se r < TIR del progetto; oppure
dato il costo opportunità del capitale, TIR progetto > r. Se sono uguali il VAN = 0.
Se TIR < r il VAN è negativo.
•
Per la sua non influenzabilità con r, diversi investitori utilizzano più volentieri il
TIR del VAN; ciò è un errore se non si tiene conto che l’uso del TIR contiene delle
trappole insidiose che possono portare a conclusioni del tutto errate
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
Il tempo di recupero (Pay Back Period)
• Indica il numero di periodi che è necessario attendere, affinché i
flussi positivi dell’investimento compensino le uscite sostenute
PBP
Ct
=0
∑
t
t = 0 (1 + r )
• Non offre alcuna informazione circa la redditività del progetto
• Non considera i flussi monetari oltre il PBP stesso
• Fornisce indicazioni generiche e contraddittorie di rischiosità del
progetto
• Nella sua versione base non considera neanche il valore finanziario
del tempo
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
Il Rendimento Medio Contabile
• Il Rendimento medio contabile è pari al reddito netto medio contabile di
un certo numero di esercizi sull’investimento netto medio contabile
reddito medio annuo
TRMC =
investimento medio annuo
• Non si basa su flussi di cassa ma su redditi contabili
• Ignora completamente il costo opportunità del capitale
• La decisione se intraprendere o meno un progetto sarebbe influenzata dalla
redditività delle attività già esistenti
• Per certi aspetti è addirittura peggio del TR
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Valutazione delle aziende: cenni
• Le teorie di valutazione aziendale si basano su due approcci:
storico e prospettico
• Al primo approccio si rifanno i metodi patrimoniali ed, in parte,
quelli misti
• Al secondo approccio si rifanno i metodi reddituali, quelli di
mercato (o dei multipli) e soprattutto il metodo finanziario (DCF)
• Il metodo finanziario è il metodo scientificamente superiore in
quanto tende a determinare il valore dell’azienda attraverso un
procedimento in tutto simile al funzionamento del VAN, ovvero
mediante l’attualizzazione dei propri flussi di cassa prospettici
• I metodi di mercato non tendono a determinare un valore di capitale
economico (metodi analitici) ma un prezzo probabile. Sono perciò
spesso utilizzati quali metodi di controllo
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
I metodi analitici del mondo professionale
Metodo patrimoniale
W=K
Patrimonio netto contabile ± plus/minusvalenze derivanti dalla differenza tra
valori storici e valori correnti, al netto dell’effetto fiscale= Part. Netto Rettificato
Metodo reddituale
W = R/ i
Ove R è il reddito medio prospettico ed i il tasso di capitalizzazione
Metodo misto
W = K + ( Ø – i” K) a n i’
Detto anche metodo della capitalizzazione limitata del sovrareddito o di Stoccarda
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
Il metodo finanziario (approccio unlevered)
n
Ft

TV
W = ∑
+
− PFN
t
n
 t=1 (1 + WACC ) (1 + WACC ) 
Ove:
W = Valore economico
Ft = Flussi finanziari unlevered per ciascuno degli n anni considerati nel piano;
TV = Valore residuo (Terminal Value)
WACC = Tasso di attualizzazione o costo medio ponderato del capitale;
PFN = Posizione Finanziaria Netta alla data di riferimento della valutazione
Simulazioni e Business Plan - CLASEP
I metodi di mercato (multipli)
Acquisition Multiples
Asset
side
s
t
Prezzi di
mercato
Vendite
= EV/SALES
M.O.L.
= EV/EBITDA
Risultato
Operativo = EV/EBIT
e c o n o m i c oc o n t o
Trading Multiples
r
u
t
Risultato
Netto
= P/E
u
r
side
Patrimonio = P/BV
Netto
a
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s t a t o
p a t r i m o n i a l e
t
Equity
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