WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC APPROFONDIMENTO La formazione della penisola italiana ◗ La struttura del nostro paese è il risultato di complessi eventi geologici, ancora parzialmente attivi, che per lunghe ere geologiche hanno interessato tutta l’Europa meridionale. Quelli avvenuti durante l’Archeozoico sono stati ricostruiti soltanto nelle linee generali, ma è certo che mezzo miliardo di anni fa la regione italiana ancora non esisteva, sostituita da un bacino marino in cui avveniva un’intensa sedimentazione. Più tardi, mentre nell’Europa centrale si manifestavano i vasti corrugamenti del Carbonifero, a sud avveniva l’emersione di ridotti lembi continentali: la Sardegna, la Corsica e una parte della regione alpina. Al periodo ercinico risalgono anche le intrusioni di quelle grosse masse plutoniche che formano il nucleo cristallino delle Alpi centro-occidentali. re le catene a pieghe e falde di ricoprimento della parte esterna dell’arco alpino. I sedimenti deposti sul lato africano della Tetide giunsero in un secondo tempo a ridosso della catena alpina, ripiegandosi a loro volta in una lunga catena meridionale, che corrisponde agli attuali rilievi dell’Atlante, dell’Appennino, delle Prealpi e ai monti della penisola balcanica. Il “confine” tra le catene più antiche (bordo meridionale dell’antica Europa) e quelle più recenti (limite settentrionale dell’antica placca africana) è dato dalla linea insubrica, un’imponente faglia che corrisponde alle maggiori valli longitudinali delle Alpi: Valtellina, val di Sole, val Pusteria. ◗ Lo schema fin qui esposto presenta alcuni lati oscuri, dovuti alla probabile presenza, tra Africa ed Europa, di alcune zolle minori che, strette come in una morsa, sarebbero state costrette a ruotare su se stesse. Per esempio la zolla sardocorsa si sarebbe staccata dalla penisola iberica (golfi del Leone e di Valencia) e avrebbe ruotato fino alla posizione attuale. Anche l’intera ◗ Circa 200 milioni di anni, quando il supercontinente Pangea cominciava a dividersi, tra le antiche masse continentali europea e africana si aprì un bacino oceanico, la Tètide, che per almeno 100 milioni di anni si riempì di sedimenti. In seguito, con l’avvio del processo di convergenza tra le zolle europea ed africana, la Tètide cominciò a restringersi: la crosta oceanica si spezzò e un lembo di litosfera entrò in subduzione, dando vita a un sistema arco-fossa che, progressivamente, venne spinto a nord, fino a collidere con la zolla europea. Il risultato di questo processo fu in un primo tempo il sollevamento della catena alpina, durante il quale i sedimenti depositati sul lato settentrionale della Tetide furono portati ad accartocciarsi e accavallarsi gli uni agli altri, andando a forma- Profilo costiero della penisola italiana durante la glaciazione würmiana. Nelle fasi di massima avanzata glaciale i mari di tutto il mondo erano più bassi di alcune decine di metri rispetto al livello attuale. In queste condizioni vaste porzioni marine risultavano emerse: tra queste l’Adriatico settentrionale e le Bocche di Bonifacio, fra Sardegna e Corsica. Massimo Boschetti Enzo Fedrizzi Scienze della Terra Ecosistema Terra 1 Minerva Scuola © 2010 by Mondadori Education S.p.A. Milano WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC WEB DOC APPROFONDIMENTO ra. Nell’arco di alcuni milioni di anni è dunque plausibile la formazione di una nuova catena montuosa, probabilmente in corrispondenza del mare Adriatico e dell’Egeo meridionale. L’orogenesi delle Alpi non può dunque considerarsi conclusa, come risulta evidente dalla diffusione e dalla frequenza delle manifestazioni vulcaniche e sismiche. penisola italiana fu probabilmente costretta a ruotare verso est, col risultato di restringere il mare Adriatico (poco profondo) e di allargare il basso Tirreno (profondo e con manifestazioni vulcaniche). L’elevata sismicità appenninica sembra confermare che la torsione della nostra penisola è ancora attiva e che il bacino del Mediterraneo si trova tuttora in fase di chiusu- Massimo Boschetti Enzo Fedrizzi Scienze della Terra Ecosistema Terra 2 Minerva Scuola © 2010 by Mondadori Education S.p.A. Milano WEB DOC