COMETE • ECLISSI • QUASAR • PLANETARI • PULSAR • GALASSIE A SPIRALE • NEBULOSE • ASTEROIDI • NANE BIANCHE L’UNIVERSO ESPERIMENTI E PROGETTI AFFASCINANTI PER SCOPRIRE I SEGRETI DELL’UNIVERSO HEATHER COUPER E NIGEL HENBEST STELLE BINARIE • METEORITI • RAZZI • GIGANTI ROSSE • TELESCOPI • SONDE SPAZIALI • AURORE • PIANETI COME FUNZIONA COME FUNZIONA L’UNIVERSO Come funziona l'universo-01-080.indd 1 18/10/09 22.12 PLUTONE E OLTRE ESPERIMENTO Pianeta doppio Un pianeta e la sua luna orbitano intorno al baricentro del sistema ( pag. 152). Caronte, la maggiore luna di Plutone, è dieci volte più leggera di Plutone, e il baricentro del sistema costituito da questi due corpi si trova all’esterno di Plutone. Grazie a questo esperimento, riuscirete a localizzare questo punto. COSA OCCORRE z plastilina z spiedino di legno z cannuccia z filo Legate un po’ di filo all’estremità della cannuccia. Questo sarà il manico. Con lo spiedino, bucate l’altra estremità della cannuccia. Inilate lo spiedino in modo che la cannuccia lo divida in due parti uguali. 1 Attaccate due palline di plastilina, “Caronte” da 25 mm e “Plutone” da 50 mm di diametro, alle estremità dello spiedino. Tenendo in mano il ilo, bilanciate le due palline. Quindi spingetele leggermente, in modo che orbitino intorno al baricentro 2 Pianeta X Intorno al 1900, Urano e Nettuno sembravano “uscire dalla rotta”, il che poteva essere causato Orbita dall'effetto gravitazionale di un Pianeta X situato di oltre l’orbita di Plutone. Attualmente, però Urano Plutone e Nettuno sono di nuovo in rotta, come se il Pianeta X si fosse allontanato. Gli astronomi ritengono che le misurazioni di Urano e Nettuno effettuate intorno al 1900 fossero imprecise e che il Pianeta X, in realtà, non esista. In effetti, molti corpi sono stati trovati al di là di Plutone, ma Orbita di Nettuno nessuno con dimensioni tali da poter disturbare le orbite planetarie. Disegnate due quadrati di 5 cm x 5 cm di lato sulla carta velina. Su un quadrato disegnate alcune stelline e una croce. Nell'altro quadrato copiate, lo stesso disegno, spostando però la posizione della crocetta su un lato. 2 A questo punto, accendete le due torce e puntatele verso i due quadrati di carta velina. Poi, guardate nella inestrella di osservazione e fate in modo che le stelline che avete disegnato siano perfettamente allineate. Quando tutto è a posto, guardate ancora una volta attraverso la inestrella. Ora chiedete al vostro amico di accendere e spegnere a intermittenza le torce elettriche. Riuscite a percepire un movimento? Probabile orbita del Pianeta X Orbite dei pianeti interni Orbita di Urano 5 Regolando delicatamente la posizione dei rettangoli di plexiglas, sarà più facile allineare le stelline Chiedete a un adulto di coprire i bordi dei rettangoli di plexiglas con nastro adesivo spesso, per evitare di tagliarvi. Quindi inilateli nelle fessure che avete fatto nella scatola. 4 81 Come funziona l'universo 081-160.indd 81 18/10/09 22.27 IL SISTEMA SOLARE Le sonde planetarie La maggior parte delle informazioni sui pianeti di cui disponiamo oggi sono state acquisite grazie alle sonde automatiche. Queste, dopo lunghissimi voli, sono entrate in orbita e sono atterrate sui pianeti, esplorandoli. Nonostante vengano progettate per svolgere le attività più variate, le sonde presentano delle caratteristiche comuni: per esempio, una grande antenna parabolica utilizzata per ricevere le istruzioni dalla Terra e spedire indietro i dati e le immagini. Le sonde possono essere alimentate a energia solare o nucleare. ESPERIMENTO Come costruire un modello della sonda Galileo Seguite attentamente queste istruzioni e potrete costruire un modellino della sonda Galileo, inviata dalla NASA in missione su Giove nel 1989. Questa sonda era provvista di rivelatori, antenne, macchine fotograiche, alimentatori di energia, unità di propulsione e di una Sonda Atmosferica che è stata paracadutata nell’atmosfera di Giove nel 1995. COSA OCCORRE z cartoncino spesso z spiedini di legno z palline di polistirolo z colla z forbici z righello z compasso z pennarelli con inchiostro nero, argento e oro z matita Preparazione Ricopiate sul cartoncino le figure mostrate a sinistra, rispettando attentamente le misure indicate accanto a ogni disegno. Quindi, ritagliatele con cura. Montaggio Unire i diversi pezzi, infilandoli su di un "perno" di legno lungo 250 mm, seguendo l'ordine mostrato dalla figura qui sopra. 82 Come funziona l'universo 081-160.indd 82 18/10/09 22.27 LE SONDE PLANETARIE Braccio di sostegno del magnetometro che misura i campi magnetici Parabola di comunicazione. È stata progettata per inviare i messaggi sulla Terra ma non è mai stata utilizzata a causa di un difetto di apertura Schermo solare per proteggere la Galileo dal surriscaldamento durante il passaggio vicino al Sole Generatore nucleare che fornisce l'energia Braccio di sostegno del generatore nucleare Il corpo principale della sonda Galileo ruota lentamente Antenna a bassa ampliicazione per le comunicazioni con la Terra Braccio di sostegno del secondo generatore nucleare I motori per il controllo dell’assetto regolano la velocità di rotazione e l’orientamento La piattaforma di osservazione è equipaggiata con telecamere e altre strumentazioni Feritoie per la dispersione del calore prodotto all’interno della sonda Bussola stellare per il controllo dell’orientamento tramite le stelle I serbatoi di carburante/ ossidante contengono i propellenti per i motori A bordo della Galileo La sonda Galileo è equipaggiata con sofisticate e complesse strumentazioni, in grado di raccogliere dati sulla meteorologia, sull’atmosfera e sui campi magnetici di Giove. La Sonda Atmosferica è stata paracadutata nell’atmosfera di Giove e ha inviato a Terra tutte le informazioni raccolte per un’ora, prima di essere distrutta dal clima di questo inospitale corpo celeste. La parte inferiore di Galileo non ruota La Sonda Atmosferica si stacca per scendere nell’atmosfera di Giove Come montare il vostro modello di sonda Galileo Colorate, con i pennarelli nero, argento e oro, tutti i pezzi che avete ritagliato dal cartoncino. Quindi, piegateli come mostrano le istruzioni. Montate poi i componenti, seguendo l'ordine indicato nel disegno a sinistra. Le fotografie da 1 a 6 (qui di seguito commentate) mostrano come potete montare le sezioni più complicate del modellino. Piegate a metà i due rettangoli (L) e incollatene uno all’estremità di ciascun braccio nero (G). Incollate due pezzetti di piedini (J) a un estremo di ogni braccio. 3 Antenna per le comunicazioni con la Sonda Atmosferica Piegate le linguette del pezzo (H) e incollatele ai bordi dei due ottagoni (l). In questo modo, otterrete la scatola che costituisce il corpo principale della sonda. 4 1 Per costruire le sagome a forma di disco ricurvo (B, W e U), ritagliate, in ogni disco, tre linee dall’estremità della circonferenza ino al centro, poi sovrapponete i bordi e incollateli. 2 Attaccate l’ultimo ottagono (I) alla parte inferiore della sezione motori (M, N). Incollate i quattro serbatoi (R) alla sezione come mostra la igura. 6 5 Fate tre pieghe orizzontali lungo i pezzi F e G. Poi piegateli in modo da ottenere delle forme triangolari. Quindi, issateli, stendendo un velo di colla sulle linguette. Infine montate la Sonda Atmosferica. Attaccate i componenti U e V ai pezzetti di spiedini di legno e inseriteli nei pezzi T e S. Il cono W deve essere issato sotto la sonda. 83 Come funziona l'universo 081-160.indd 83 18/10/09 22.27 IL SISTEMA SOLARE Le comete Le comete sono delle “palle di neve sporca”, che hanno abbandonato la formazione del Sole e dei pianeti circa 5 miliardi di anni fa. Però, la gravità di una stella di passaggio può far spostare le comete dalla loro posizione nella Nube di Oort ( pag. 154) e nella Fascia di Kuiper ( pag. 153). Allora, le comete “cadono” all’interno del Sistema Solare, dove rimangono intrappolate tra i pianeti. Una cometa trascorre la maggior parte della sua esistenza allo stato ghiacciato; tuttavia, man mano che si avvicina al Sole, incomincia a consumarsi. Si ritiene che le comete possano durare soltanto dai 500 ai 10.000 anni da quando vengono “catturate” nel Sistema Solare. Infatti, a causa del calore del Sole, la maggior parte delle comete inizia a evaporare, sviluppando masse enormi di vapore e lunghe code di gas luminosi. Le comete si muovono più velocemente quando sono vicine al Sole, dove la forza di gravità è più intensa. Al contrario, nella parte più lontana delle loro orbite, si muovono più lentamente. Come scoprire e osservare le comete Generalmente, le comete si trovano a una notevole distanza dal Sole quando vengono scoperte, anche se sono ancora poco luminose. Di solito, questi corpi celesti vengono battezzati con il nome del loro scopritore. È più facile osservare le comete quando si avvicinano al Sole, perché la loro luminosità aumenta mentre sviluppano la chioma e, talvolta, la coda. Il momento più indicato per cercare le comete è a ovest dopo il tramonto e a est prima dell’alba. ESPERIMENTO L’orbita di una cometa La maggior parte delle comete ha un’orbita stretta e lunga che le avvicina moltissimo al Sole, per poi allontanarle di nuovo. Nel punto più lontano dal Sole della sua orbita, la cometa risente molto debolmente della forza di gravità della nostra stella. Mentre, quando la cometa è più vicina al centro del Sistema Solare, viene sottoposta a un’attrazione molto più forte. Quindi, deve spostarsi rapidamente per evitare di essere attratta verso il Sole. Con questo esperimento, potrete osservare le variazioni di velocità di una cometa lungo la sua orbita intorno al Sole. SCOPERTE COSA OCCORRE Edmond Halley Edmond Halley era un astronomo e un isico e ha dato il suo nome alla cometa più famosa di tutte. Nel 1705 aveva annunciato che la cometa passata nel 1682 vicino alla Terra sarebbe ripassata nel 1758. Aveva ragione e per questo motivo la cometa venne chiamata Halley in suo onore. Il passaggio più recente della Cometa di Halley risale al 1986 e il suo ritorno è previsto per il 2062. Però questo passaggio avverrà lontano dalla Terra e quindi, per vederla bene dal nostro pianeta, si dovrà aspettare ino al 2134. z polistirolo cartonato z cucchiaio z acquerelli z pennello z biglie Segnate la posizione del Sole all’interno della parte più stretta della curva. Inclinate leggermente il cartoncino, in modo che il Sole si trovi nella parte in basso del foglio di polistirolo. Utilizzate una biglia come “cometa” e, partendo da un punto a monte (in alto) rispetto al Sole, fatela scivolare lentamente lungo il solco. Si muoverà sempre alla stessa velocità lungo tutto il solco? 2 Tracciate un solco nel foglio di polistirolo, usando il manico del cucchiaio. Questo solco deve avere la forma di un’ellisse e sarà l’orbita della vostra cometa. 1 Il Sole La cometa 84 Come funziona l'universo 081-160.indd 84 18/10/09 22.27 LE COMETE ESPERIMENTO COSA OCCORRE asciugacapelli z carta assorbente La coda di una cometa zz pallina da ping-pong z forbici La coda di una cometa è sempre rivolta nella direzione opposta a quella del Sole, poiché viene respinta dalla forza del vento solare, una corrente di particelle cariche, che viaggiano ad alta velocità, liberate dagli strati esterni del Sole. Per questo, quando una cometa si allontana dal Sole, sembra che vada all’indietro. Ecco come costruire una “cometa” per studiare questo effetto. Ritagliate quindici striscioline di carta assorbente da 5 x 200 mm ognuna. Allineatele sul tavolo, una accanto all’altra, e issatele tutte insieme, applicando il nastro adesivo alle loro estremità. 1 z nastro adesivo z spiedino di legno Fissate le estremità così unite delle striscioline intorno alla linea mediana della pallina da Accendete l’asciugacapelli, per creare il “vento solare”, ping-pong con il nastro adesivo. e puntatelo verso la “cometa”. Chiedete a un compagno di Inilate lo spiedino di legno nella muovere la “cometa” intorno a voi mentre continuate a dirigerle pallina, in modo che sia ad angolo contro il vento solare. Le striscioline cambiano direzione? retto con le striscioline. 2 3 ESPERIMENTO Come studiare la cometa Nel 1986, quando la sonda spaziale Giotto fotografò il nucleo della cometa di Halley, si scoprì che, sotto l’enorme chioma di vapore, il nucleo ghiacciato della cometa è rivestito del materiale più scuro del Sistema Solare; come un gelato alla vaniglia ricoperto di cioccolato. La sonda spaziale Rosetta è stata lanciata nel 2004 per atterrare realmente su una cometa. La sua missione ha lo scopo di trivellare la supericie scura del nucleo cometario, per prelevare campioni da analizzare. Anche voi potete fare la stessa cosa con una barretta di gelato alla vaniglia ricoperta di cioccolato. COSA OCCORRE z ciotola trasparente z acqua calda z cannuccia z barretta di gelato alla vaniglia ricoperta di cioccolato Togliete il gelato dalla sua confezione e lasciatelo a temperatura ambiente per 15 minuti. Riempite una ciotola con acqua calda e immergete un’estremità della cannuccia nella ciotola per circa 5 minuti. 1 Ora forate il gelato con la cannuccia. Inilatela nel gelato, ruotatela lentamente e poi estraetela. Quindi sofiate dall'altra estremità e prelevate il “campione” da esaminare. 2 85 Come funziona l'universo 081-160.indd 85 18/10/09 22.27 IL SISTEMA SOLARE Le stelle cadenti Talvolta, in una bella serata, vi può capitare di vedere qualcosa che assomiglia a una stella che cade dal cielo. Questa “stella cadente”, o meteora, in realtà non ha nulla a che fare con le stelle lontane che brillano nel cielo. Si tratta di un grumo di polvere proveniente dallo spazio esterno che brucia nel momento in cui entra in contatto con lo strato di atmosfera terrestre a circa 100 km di altezza sopra le nostre teste. Queste particelle di polvere - ciascuna della dimensione di un granello di sabbia - sono state seminate dalle comete più “vecchie”. In certi periodi dell’anno, la Terra si imbatte in veri e propri sciami di polvere di cometa e noi vediamo una pioggia di meteore che sembrano provenire dallo stesso punto del cielo e bruciano nel momento in cui attraversano l’atmosfera. Molto raramente un pezzo di roccia più grande penetra nella nostra atmosfera e, se resiste alla sua infuocata discesa, arriva sulla Terra sotto forma di meteorite. PIOGGE DI METEORE Nome dello sciame Quadranti Liridi Eta Aquaridi Delta Aquaridi Perseidi Orionidi Tauridi Leonidi Geminidi Ursidi Periodo di massima attività Numero massimo di meteore all’ora 3-4 gennaio 22 aprile 5 maggio 31 luglio 12 agosto 21 ottobre 8 novembre 17 novembre 14 dicembre 22 dicembre 50 10 10 25 50 20 10 10 50 15 A caccia di stelle cadenti Ecco all’orizzonte una stella cadente, una meteora, fotografata mentre precipita. Le luci colorate sono aurore boreali, visibili in quanto la fotografia è stata scattata in una regione nordica. Una stella cadente è visibile solo per una frazione di secondo. L’impatto di un meteorite La caduta verso la Terra Una grande roccia o un blocco di metallo proveniente dal cosmo resiste al passaggio attraverso l'atmosfera e cade verso la Terra sotto forma di meteorite. È incandescente come una palla di fuoco, la sua brillantezza può sfidare quella della Luna, e può causare anche un forte tuono. L’impatto La forza dell'impatto può essere tale da spaccare il meteorite non appena questo tocca la superficie terrestre. Più dura è la roccia o il metallo e più aumentano le possibilità che il meteorite rimanga integro. L’onda d'urto Le onde d'urto dell'impatto si propagano fino a una certa distanza dal meteorite stesso, creando delle fratture nella roccia sottostante il punto d'impatto. Da dove provengono i meteoriti? I pezzi di roccia o di metallo che cadono sulla Terra provengono dalla cintura degli asteroidi, una fascia costituita da milioni di frammenti di detriti spaziali che si trova tra Marte e Giove. Questo blocco di ferro cosmico è il più grande meteorite che si conosca: pesa oltre 55 tonnellate. È caduto in epoca preistorica vicino a Hoba, in Namibia (Africa). L’esplosione Infine il meteorite esplode, creando un cratere e spargendo i suoi detriti su un’ampia area. Tracce del meteorite possono essere ritrovate sul fondo del cratere. 86 Come funziona l'universo 081-160.indd 86 18/10/09 22.27 LE STELLE CADENTI Perché le meteore sono così calde La Luce Zodiacale Quando uno sciame di polveri si imbatte nell'atmosfera terrestre, le sue molecole urtano contro le molecole di gas. Questo attrito trasforma l’energia di movimento in una quantità tale di calore che le particelle di polvere bruciano, e l’aria diventa incandescente. Questo fenomeno produce la coda luminosa della meteora. La polvere sparsa dalle comete, che vediamo sotto forma di stelle cadenti quando incontra l’atmosfera terrestre, è diffusa in tutto il Sistema Solare. Potete vedere questa gigantesca nube di polveri in certi momenti dell’anno, se vi trovate in un luogo molto buio che non presenti inquinamento luminoso ( pag. 30-31). In primavera guardate a ovest dopo il tramonto per cercare un misterioso cono di luce con la punta alta nel cielo. Questo fenomeno viene chiamato “luce zodiacale” ed è formato dalle particelle di polvere cosmica illuminate dal Sole. Come dimostrare l’attrito Potete dimostrare la forza dell'attrito sfregando velocemente, tra loro, i palmi delle vostre mani. Sarete in grado di sentire la forza dell'attrito man mano che questa cercherà di impedire alle vostre mani di muoversi. Contemporaneamente, sentirete le mani riscaldarsi, perché lo sfregamento trasforma l'energia di movimento in energia termica, cioè in calore. ESPERIMENTO Perché le meteore si spandono Le meteore di uno sciame viaggiano lungo percorsi paralleli nello spazio esterno, però, quando bruciano al contatto con l’atmosfera, sembrano spandersi a partire da un punto nel cielo chiamato “radiante”. Lo sciame prende il nome dalla costellazione in cui risiede il suo radiante. In questo esperimento, gli spaghetti in posizione verticale, paralleli l’uno all’altro, ricostruiscono i percorsi seguiti dalle meteore Stendete uno strato uniforme di plastilina nel piatto. Inilzate un pugno di spaghetti crudi al centro della plastilina assicurandovi che non si rompano. 1 COSA OCCORRE z spaghetti z plastilina z piatto Controllate che ciascuno spaghetto rimanga in posizione verticale nella plastilina. Gli spaghetti rappresentano le particelle di polvere presenti in uno sciame di meteore che entrano nello strato di atmosfera terrestre. 2 A questo punto guardate verso il basso nel piatto. Dal vostro punto di vista, sembrerà che tutti gli spaghetti si allarghino a partire dal centro del piatto. Nello stesso modo, appare una pioggia di meteore. 3 87 Come funziona l'universo 081-160.indd 87 18/10/09 22.27 IL SOLE 88 Come funziona l'universo 081-160.indd 88 18/10/09 22.27 IL SOLE Il SOLE Troppo caldo da maneggiare La nostra stella, il Sole, è una massa di gas rovente in continua agitazione. Potenti campi magnetici generano le macchie solari sulla sua supericie (fotograia sopra) e i giganteschi archi lucenti, dette protuberanze, che movimentano la sua atmosfera (fotograia a sinistra). Così grande che potrebbe contenere un milione di pianeti come la Terra, il Sole funziona come un’enorme bomba nucleare all’idrogeno che riversa energia luminosa verso la sua famiglia di pianeti. Il Sole illumina e riscalda la Terra da 5 miliardi di anni e continuerà a darci energia per altri 5 miliardi di anni. 89 Come funziona l'universo 081-160.indd 89 18/10/09 22.27 IL SOLE LA NOSTRA STELLA Il Sole è un’enorme sfera di gas fiammeggiante, tanto grande da poter contenere la Terra un milione di volte. La sua supericie brillante, molto più calda di un altoforno, ci dà la luce del giorno e ci riscalda. Senza il calore del Sole, la Terra si raffredderebbe ino a raggiungere la temperatura dello spazio esterno: -270 °C. Il cielo del passato Le stelle sopra di noi, generazione dopo generazione, non sono mai cambiate. A Stonehenge, nel Regno Unito, un antico anello di pietre, disposte in allineamento con il solstizio (a pag. 155), testimonia l'enorme importanza che questi eventi hanno sempre avuto per l'umanità. Ancora oggi molti visitatori raggiungono Stonehenge per vedere sorgere il Sole di mezza estate in corrispondenza di un punto preciso di questo impressionante osservatorio di pietra. Guardare la nostra stella Questa bizzarra struttura è il telescopio solare McMath e si trova in Arizona, negli Stati Uniti. Uno specchio montato alla sommità della torre rilette la luce lungo il tunnel ottico diagonale lungo 152 metri. Sotto terra, gli astronomi studiano la grande immagine del disco solare che si focalizza su uno schermo. Per quanto ci possa sembrare imponente, il Sole appare maestoso soltanto perché, su scala cosmica, è molto vicino a noi. Anche le altre stelle che si vedono nel cielo di notte sono come il nostro Sole, ma sono milioni di volte più lontane. Deneb, nella costellazione del Cigno, è milioni di volte più brillante del Sole, mentre la debole Proxima Centauri, la stella più vicina a noi dopo il Sole, è migliaia di volte meno luminosa. Se la Terra si trovasse in orbita attorno a Deneb, verrebbe bruciata completamente, mentre, se il nostro Sole fosse Proxima Centauri, saremmo tutti congelati. Studiare il Sole Studiando il Sole, gli astronomi sperano di riuscire a capire il meccanismo che permette alle stelle di emettere luce: dopo tutto, il Sole è l’unica stella che possiamo studiare da vicino. Infatti, quasi tutte le altre stelle appaiono, anche attraverso i telescopi più potenti, soltanto come puntini luminosi. Gli astronomi però sono riusciti a individuare la forma tondeggiante di alcune delle stelle più grandi e più vicine a noi. Comunque, proprio la vicinanza del Sole lo rende pericoloso. Infatti, la nostra stella emette una tale quantità di calore e di luce che, quando questa arriva sulla Terra, può danneggiare gli strumenti più sensibili. Ma, soprattutto, può danneggiare gli occhi e la pelle di noi uomini. Per questo non si deve mai guardare direttamente il Sole; il calore che si concentra sul retro del globo oculare potrebbe causare molti danni alla retina. In alcuni osservatori solari professionali, una lente o uno specchio mette a fuoco un’immagine ingrandita del Sole su di uno schermo bianco. In altri osservatori, invece, il telescopio è dotato di specchi speciali e di iltri che riducono l’intensità della luce del Sole di oltre un milione di volte, così che sia possibile fotografarlo senza rischi. Il metodo più semplice per studiare il Sole a casa vostra è quello di proiettare la sua immagine su di uno schermo: in questo modo può essere osservata in tutta tranquillità. Potrete anche notare quelle chiazze scure sulla sua supericie brillante, conosciute come “macchie solari”. Questo fenomeno è causato dalle irregolarità del campo magnetico del Sole. Nei punti in cui il campo magnetico iltra attraverso la supericie della stella, esso impedisce al calore di risalire. Il risultato è una zona più fredda che appare più scura rispetto al resto della supericie. Anche se gli astronomi non riescono a vedere macchie sulle altre stelle, hanno buoni motivi di ritenere che anche molte delle stelle più piccole e più fredde ne abbiano. Infatti, la luce che proviene da questi corpi celesti cambia in modo regolare man mano che ruotano. La spiegazione più probabile è che queste stelle abbiano delle macchie molto più ampie di quelle del Sole. La stella più vicina Enormi protuberanze rosa contornano la supericie color arancio del Sole. Il calore e la luce di questa stella alimentano tutte le forme di vita sul nostro pianeta. La luce stellare, infatti, diventa più debole ogni qual volta la loro rotazione ci mostra una macchia scura. Al di sopra delle macchie solari, le linee di forza dei campi magnetici si spingono nell’atmosfera inferiore del Sole, la cromosfera. Qui il magnetismo cattura i gas e controlla il “clima” del Sole. Allo stesso tempo, il magnetismo provoca degli enormi archi di gas luminescente, chiamati “protuberanze”, che possono diventare ino a cento volte più estese della Terra. Quando due linee di forza magnetiche si toccano, possono entrare in corto circuito: l’esplosione che ne risulta - un “brillamento” solare - può essere potente come milioni di bombe atomiche. Le eclissi solari Di tanto in tanto, la Luna si viene a trovare davanti al Sole e ne oscura la supericie, causando un’eclisse. Questo fenomeno vela l’atmosfera luminosa del Sole - la 90 Come funziona l'universo 081-160.indd 90 18/10/09 22.27 LA NOSTRA STELLA Il campo magnetico solare Il Sole non è solo una fonte di calore e di luce, ma genera anche dei potenti campi magnetici simili a quelli a cui è sottoposta questa limatura di ferro. Le variazioni che si producono in questi campi magnetici danno origine a gigantesche esplosioni chiamate brillamenti solari. corona - che si estende verso lo spazio esterno. Nel XIX secolo gli astronomi che studiavano l’atmosfera del Sole avevano l'arduo compito di raggiungere i luoghi più remoti del nostro pianeta per trovarsi nel posto giusto nel momento in cui si veriicava un’eclisse. Alcune volte riuscirono anche a fotografare lo spettro della debole corona, che mostrava delle insolite righe di emissione splendenti ( pag. 153). Alcune di queste erano causate da un nuovo elemento: l’elio. Sulle prime gli astronomi ritennero che le altre fossero originate da un altro nuovo elemento che chiamarono “coronio”. Scoprirono poi che queste righe, in realtà, scaturivano dai comuni atomi di ferro riscaldati a temperature superiori al milione di gradi. Questo dimostrò che la corona è molto più calda della supericie del Sole, che ha una temperatura di 5500 °C. Oggi, speciali telescopi (i coronograi) possono mostrare l'atmosfera solare in qualsiasi momento. Gli astronomi sono, inoltre, in grado di ottenere immagini della corona grazie ai satelliti orbitanti intorno alla Terra che raccolgono i raggi X provenienti dai gas caldissimi della corona solare. La supericie esterna della corona ribolle incessantemente, disperdendo nello spazio un turbinio di gas che si diffondono per tutto il Sistema Solare. Quando raggiunge la Terra, questo vento solare dissemina alcune particelle nella nostra atmosfera che provocano emissioni di luce da parte delle molecole dell’aria con un’apoteosi di colori: le aurore polari. Il numero delle macchie solari e l’intensità del vento solare seguono un ciclo di 11 anni. Quando il magnetismo è al massimo della sua intensità e la supericie è coperta di macchie, la corona è brillante più che mai, e il vento solare sofia con la massima forza. Lo studio approfondito di altre stelle, basato sull’uso di telescopi speciali a terra e di satelliti orbitanti intorno al nostro pianeta, ha consentito agli astronomi di registrare radiazioni molto simili a quelle emesse dalla corona solare. Queste radiazioni, probabilmente, provengono dalla calda atmosfera di stelle lontane. Nel corso di pochi anni, queste radiazioni appaiono e scompaiono, portandoci a concludere che anche queste stelle presentano un ciclo di attività magnetica simile a quello del Sole. L’interno del Sole Gli astronomi sono riusciti a calarsi ancora più in profondità nei misteri del Sole, suddividendo la sua luce in uno spettro di colori simile all’arcobaleno. Ogni colore corrisponde a una diversa lunghezza d’onda di luce. L’osservazione dello spettro della luce solare mostra delle righe scure che attraversano la banda colorata. Queste righe sono prodotte da diversi tipi di atomi, ognuno in grado di assorbire la luce a una lunghezza d’onda speciica. Così, senza avvicinarsi al Sole, gli scienziati possono capire di che cosa è fatto. Il Sole è costituito quasi interamente di idrogeno ed elio, i due elementi più leggeri. Queste sostanze sono le più comuni nell’Universo, ma la Terra ha perduto la maggior parte del suo idrogeno e del suo elio, perché questi gas leggeri sono fuggiti alla gravità terrestre. Il nucleo del Sole ha una temperatura di circa 14 milioni di gradi. È talmente caldo che gli atomi di idrogeno reagiscono tra loro come in una bomba a idrogeno. Questa bomba cosmica, però, non esplode tutta in una volta, ma poco a poco, e produce una costante emissione di energia. Il Sole è caratterizzato come tante altre stelle per il suo sistema planetario. Ormai conosciamo più di 300 sistemi planetari extrasolari, anche se i telescopi attuali non sono ancora abbastanza potenti per mostrarli. Se vivessimo su un pianeta in orbita intorno alla vicina stella Proxima Centauri, anche il pianeta più grande del Sistema Solare - Giove – si perderebbe nel bagliore del Sole. E nessun telescopio, posizionato su un pianeta di Proxima Centauri, potrebbe mai sperare di identiicare la nostra minuscola Terra. Lo scopritore del Sole Sir Norman Lockyer (1836-1920) scoprì l'elio nel 1868. Non sulla Terra, bensì nel Sole. Fu, infatti, proprio lui a scoprire delle righe sconosciute nello spettro solare e ad attribuirle a nuovo elemento. Lo chiamò "elio" dalla parola greca helios che signiica Sole. Lockyer studiò, inoltre, le macchie e le protuberanze solari, svolse ricerche su Stonehenge e fondò la rivista scientiica Nature. L’eclisse di Sole Questa sequenza fotograica mostra un'eclisse totale di Sole. Per alcuni minuti, nella fase centrale de1l'eclisse, la Luna copre il Sole completamente, rendendone visibile la corona (al centro nella fotograia). Questa parte del Sole ha una temperatura di un milione di gradi, ma non ha una luminosità suficiente a renderla visibile. 91 Come funziona l'universo 081-160.indd 91 18/10/09 22.27 IL SOLE L’energia solare L'unica grande fonte di energia sulla Terra che non deriva dal Sole è l’energia nucleare. Tutto il resto dell'energia che usiamo viene dal Sole. Bruciamo combustibili fossili, come il carbone, il petrolio e il gas per sprigionare l'energia che deriva dal Sole immagazzinata in piante preistoriche per milioni di anni. L’elettricità che usiamo proviene per la maggior parte da turbine che sono alimentate da combustibili fossili. Anche l’energia eolica e quella prodotta dalle maree dipendono dai movimenti dell’atmosfera provocati dall’energia del Sole che si riversa sulla Terra. Sebbene siamo coscienti che dipendiamo dal Sole per il nostro fabbisogno energetico, e che l'importanza del Sole sia enorme da tutti i punti di vista, a volte è dificile rendersi conto di quali siano le sue inluenze sulla vita di tutti i giorni. Queste due pagine vi daranno un’idea di quanto il Sole sia davvero splendente e caldo. Raggi solari fossilizzati Quasi tutte le fonti di luce e di calore liberano energia solare nascosta per milioni di anni sotto molti strati di roccia. Il carbone è composto da piante sotterrate che vivevano 350 milioni di anni fa. Queste piante crescevano grazie all’energia solare che consentiva loro di assorbire l’anidride carbonica dall’atmosfera e di formare grazie a essa le cellule viventi. Il petrolio e il gas naturale altro non sono che i resti di piante microscopiche, che hanno usato l’energia del Sole per crescere, e dei microscopici animali che di queste piante si sono nutriti. Queste cellule semplici si sono decomposte sottoterra e sono rimaste inglobate nelle rocce, inché non sono stati scavati i pozzi per portare il petrolio e il gas in supericie. Il calore del Sole Circa la metà dell’immensa energia del Sole viene emessa sotto forma di luce. L’altra metà, invece, viene liberata sotto forma di calore, che possiamo sentire facilmente nelle giornate calde. Ogni metro quadrato della Terra riceve dal Sole tanto calore quanto quello che può produrre una stufetta elettrica. Potete utilizzare una comune lente d’ingrandimento per fare una dimostrazione del calore Solare. Non guardate mai direttamente il Sole, perché la sua luce può causare dei danni agli occhi. È consigliata la presenza di un adulto per la realizzazione di questo esperimento COSA OCCORRE z lente d'ingrandimento z tavoletta di cioccolato z piatto L’estrazione del gas e del petrolio Il petrolio e il gas naturale si trovano generalmente insieme, poiché entrambi sono stati prodotti da minuscoli organismi marini ormai sepolti sotto strati di sedimenti. La decomposizione li ha trasformati in gas e petrolio che si sono accumulati nel sottosuolo. Torre del pozzo di estrazione del carbone Pozzo di estrazione Filone di carbone ESPERIMENTO Torri di pozzi dove le trivelle vengono affondate nel terreno per estrarre i combustibili La calotta di roccia non lascia iltrare nulla Filone di carbone Il gas naturale è intrappolato sotto la roccia L’estrazione del carbone Il carbone è formato dai resti fossili delle piante che popolavano le paludi e le foreste preistoriche e che sono rimaste sepolte sotto molti strati di sedimenti. Questi resti si sono poi decomposti e hanno formato il carbone. Il petrolio si accumula al di sotto dello strato di gas naturale perché è più pesante Il gas e il petrolio iltrano verso l’alto attraverso gli strati di roccia permeabile La cioccolata calda Prendete una lente d’ingrandimento, un piatto e una tavoletta di cioccolato, e mettetevi dove batte il Sole. Scartate la tavoletta di cioccolato e appoggiatela nel piatto, poi prendete la lente di ingrandimento e concentrate la luce solare sulla tavoletta. Che cosa succede? 92 Come funziona l'universo 081-160.indd 92 18/10/09 22.27 L'ENERGIA SOLARE ESPERIMENTO Quanto è luminoso il Sole? L’elettricità prodotta dal calore del Sole Il Sole fornisce talmente tanta luce che è dificile immaginare quanto sia brillante. Grazie a questo esperimento, potrete farvi un’idea della sua luminosità paragonandolo a un oggetto a voi familiare: una comune lampadina. L’esperimento deve essere realizzato in una bella giornata assolata in una stanza bene illuminata dai raggi solari. È importante che il Sole illumini un piano di lavoro dove sia possibile appoggiare una lampada da tavolo. COSA OCCORRE z righello z compasso z matita z blocco per appunti z cartoncino bianco z lampada con lampadina da 60 W Questi enormi specchi si trovano nel deserto del Nuovo Messico (USA) e servono a concentrare l’energia del Sole. Il calore che si ottiene genera vapore che mette in azione le turbine per la produzione di elettricità. Tracciate una riga in mezzo a un grande foglio di cartoncino bianco. Chiamate una metà “Sole” e l’altra “lampadina”. 1 Posizionate il cartoncino in modo che la luce solare colpisca soltanto la metà “Sole”. Illuminate la parte “lampadina” con la lampada, disposta in modo che le due metà del foglio siano ugualmente illuminate. Disegnate un cerchio intorno alla luce della lampadina. 2 Tracciate un cerchio uguale nella parte “Sole” del cartoncino. Il Sole splende su di una porzione di foglio, della grandezza del cerchio che avete tracciato, con la potenza di una lampadina da 60 W. 3 Esponete questo lato del cartoncino alla luce del Sole Mettete questa parte del cartoncino in ombra e illuminatela con la lampada da tavolo Disegnate altri cerchi uguali al primo, per riempire completamente la parte “Sole” del cartoncino. Sul vostro cartoncino il Sole brilla con intensità pari al numero di lampadine da 60 W uguale a quello dei cerchi. 4 Quante lampadine da 60 W? Per calcolare la luce totale irradiata dal Sole, seguite questo ragionamento: 1. Immaginate una sfera attorno al Sole che arrivi ino alla Terra. Immaginate di tracciare abbastanza cerchi da coprirla completamente; questo è il numero di lampadine necessarie a eguagliare la luce emessa dal Sole. 2. Misurate il raggio del vostro cerchio in centimetri e moltiplicate questo numero per se stesso (se è 2, calcolate 2 x 2 = 4). Ora moltiplicate il numero ottenuto per 3,14 (il cosiddetto “pi greco”). Il risultato di questa moltiplicazione chiamatelo “A”: è l’area del cerchio in centimetri quadrati. 3. L’area della sfera immaginaria è 2800 milioni di milioni di milioni di milioni di centimetri quadrati. Dividete questa cifra per “A” e scoprirete quante lampadine da 60 W sarebbero necessarie per eguagliare la luce del Sole. 93 Come funziona l'universo 081-160.indd 93 18/10/09 22.27 IL SOLE La nostra stella in primo piano Relativamente alle distanze cosmiche, il Sole è proprio dietro l’angolo. Dopo il Sole, infatti, la stella più vicina a noi si trova circa 270.000 volte più lontano. Ecco perché le stelle, anche attraverso i telescopi più potenti, sembrano solo dei puntini luminosi. Il disco solare, comunque, con gli apparati ottici opportunamente schermati, può essere osservato nei dettagli. Ciò che si vede non è una supericie solida, come quella della Luna, ma soltanto lo strato più esterno di una gigantesca massa gassosa. Il Sole, infatti, è talmente caldo che su di esso nulla può resistere allo stato liquido o solido. È possibile vedere, sulla sua supericie, delle chiazze scure. Queste non sono altro che zone meno calde della supericie, chiamate “macchie solari”. Nell’arco di qualche giorno, ogni macchia solare attraversa il disco solare, in conseguenza della rotazione della nostra stella. Un semplice proiettore solare Per osservare il Sole occorre un proiettore solare. Andate in una stanza dove batte il Sole e dotata di tende pesanti alle inestre. Praticate un foro di 2 mm al centro di un foglio di cartoncino. Fissate questo foglio alla inestra, in alto, e avvicinate le tende. Mettete un cartoncino bianco davanti ai raggi di luce, per formare un’immagine del Sole. ESPERIMENTO Proiettore di macchie solari Il Sole ruota intorno al suo asse, portando con sé le macchie solari COSA OCCORRE sulla sua supericie. Osservando giorno per giorno le macchie solari, z cartoncino potrete calcolare quanto tempo impiega il Non guardate mai z penna direttamente il Sole, perché Sole per compiere una rotazione completa. z forbici la sua luce può causare dei z nastro adesivo Molte macchie solari sono visibili per danni agli occhi. z binocolo parecchi giorni, ma poiché il Sole non z carta velina ruota come un corpo solido, le macchie vicino all’equatore si muovono più Il cartoncino copre velocemente rispetto a quelle che si una lente del binocolo trovano presso i poli. Ecco come potete realizzare un proiettore che vi aiuterà a osservare molti particolari della nostra stella. Una lente del binocolo lascia passare la luce che viene focalizzata sullo schermo di cartoncino Ritagliate nel cartoncino un foro circolare grande abbastanza da far passare una delle due lenti principali del binocolo. Con il nastro adesivo, issate il binocolo al cartoncino, con il foro in corrispondenza di una delle lenti. Sollevate in verticale, rivolto verso il Sole, un secondo foglio di cartoncino: lo schermo. Tenete il binocolo a circa un metro dallo schermo, in modo che la sua ombra cada su di esso. Inclinate e ruotate lentamente il binocolo, inché la luce lo attraversa e raggiunge lo schermo. Quindi, azionate la messa a fuoco del binocolo, ino a quando otterrete un’immagine chiara. A questo punto, issate il vostro “proiettore solare” a una sedia, per avere una maggiore stabilità. 1 94 Come funziona l'universo 081-160.indd 94 18/10/09 22.27 LA NOSTRA STELLA IN PRIMO PIANO Altri modi di osservare il Sole Se i vostri occhi potessero vedere i raggi X, invece della luce comune, il Sole avrebbe un aspetto completamente diverso. Questa immagine, ottenuta grazie a un telescopio a raggi X, mostra l’atmosfera solare brillante, mentre la supericie appare scura. Ciò è dovuto al fatto che la supericie del Sole è molto più fredda rispetto alla sua atmosfera, che ha una temperatura di milioni di gradi ed è quindi abbastanza calda da emettere raggi X. Le chiazze luminose che si vedono si formano al di sopra delle macchie solari. La scoperta delle macchie solari Le macchie solari, come quelle nella foto, vennero scoperte nel secondo secolo dopo Cristo dagli astronomi cinesi. Nel 189 d.C. scrivevano che “il Sole era di colore arancio, caratterizzato da una nuvola di vapore nero simile a una gazza dal dorso nero in volo”. Fissate la carta velina allo schermo con il nastro adesivo. Disegnate un cerchio lungo il bordo dell’immagine del Sole e poi le macchie solari che si vedono. Aspettate qualche minuto e vedrete il Sole spostarsi lateralmente, man mano che la Terra ruota. Disegnate una freccia che mostri la direzione del movimento del Sole. 2 Misuriamo le macchie solari Terra Ripetete lo stesso procedimento il giorno seguente, o nella prima giornata di sole, su un altro foglio di carta velina. Confrontate i due tracciati, allineandoli in modo che le frecce indichino la stessa direzione. Dovreste riuscire a identiicare le stesse macchie, ma vedrete che, poiché il Sole gira su stesso, si saranno spostate. 3 In confronto al Sole, anche le macchie solari più estese appaiono piuttosto piccole. Il Sole, però, è immenso e fa sembrare insigniicante qualsiasi altro oggetto del Sistema Solare. Dopo aver registrato alcune macchie solari grazie al vostro proiettore, confrontate le loro dimensioni con quelle della Terra. Misurate il diametro del vostro Sole, che avete disegnato sullo schermo. Quindi dividetelo per cento e disegnate un cerchietto blu con questo nuovo diametro vicino al Sole: questa, in scala, è la Terra. Confrontate le dimensioni della macchia solare più estesa con le dimensioni della Terra. Le maggiori macchie solari osservate sono almeno dieci volte più estese della Terra. Su altre stelle, le “macchie stellari” possono essere tanto vaste da ridurre la luminosità delle stelle cui appartengono. 95 Come funziona l'universo 081-160.indd 95 18/10/09 22.27 IL SOLE La luce del Sole Nel 1835 il filosofo francese Auguste Comte fece un elenco dei problemi che, a suo parere, sarebbero rimasti per sempre un mistero per gli scienziati e, tra questi, inserì anche la composizione delle stelle. Trent’anni dopo, gli astronomi studiavano già comunemente la composizione del Sole e delle stelle, analizzandone la luce. Infatti, la luce irradiata dal Sole e dalle stelle può essere scomposta da un prisma che proietta un arcobaleno - uno spettro - in cui ogni colore corrisponde a una luce con energia diversa. Questo spettro, che è diverso per ogni stella, ne rivela la temperatura e la composizione. Le righe scure di Fraunhofer Joseph Fraunhofer (1787-1826) realizzò le migliori lenti telescopiche della sua epoca. Uno dei problemi delle lenti è che non mettono a fuoco la luce di diversi colori nello stesso punto, perciò degli aloni colorati contornano anche l’immagine più nitida. Nel corso dei suoi esperimenti, facendo passare la luce attraverso prismi fatti con i suoi vetri migliori, Fraunhofer vide che il familiare arcobaleno era coperto di decine di righe scure. Fraunhofer non scoprì l’origine delle righe. Comunque, queste vengono chiamate con il suo nome per ricordare il suo lavoro. Non guardate mai direttamente il Sole, perché la sua luce può causare dei danni agli occhi. ESPERIMENTO Realizzare uno spettro La luce bianca del Sole può essere suddivisa nei colori che la compongono - il suo spettro - in molti modi diversi. La luce solare viene scomposta quando attraversa un materiale trasparente, come l’acqua o il vetro, oppure quando viene rilessa da una supericie dotata di righe molto sottili. Pertanto, ci sono diversi sistemi per vedere uno spettro: attraverso un righello di plastica, in un arcobaleno, nella nebbiolina o nelle gocce di rugiada. Questo esperimento ve ne farà scoprire un altro ancora. COSA OCCORRE Come si crea uno spettro z torcia elettrica L’arcobaleno subacqueo Mettete un piccolo specchio inclinato in una ciotola trasparente piena d’acqua. Usate della plastilina per issarlo in modo che mantenga la sua posizione. Accendete la torcia elettrica e fate sì che la luce si riletta sullo specchio. Quindi, regolate la direzione del vostro fascio di luce, inché non vedrete apparire uno spettro di colori sul cartoncino bianco che avete posizionato accanto alla ciotola. z specchio z plastilina La luce bianca viene deviata (rifratta) quando entra z ciotola trasparente in un prisma di vetro e poi deviata di nuovo quando z acqua ne esce. La lunghezza d’onda più corta della luce (il z cartoncino bianco violetto) viene rifratta più di tutte le altre, mentre la tutte le lunghezze d’onda. Al contrario, gli atomi presenti in un lunghezza d’onda più lunga (il rosso) viene rifratta meno delle altre. La luce, quando emerge dal prisma, mostra gas rarefatto emettono o assorbono luce soltanto di poche, ben il ventaglio di colori che la costituiscono. La luce bianca precise, lunghezze d’onda. Ogni tipo di atomo ha una diversa disposizione degli elettroni che ruotano intorno al suo nucleo. viene prodotta da oggetti caldi e solidi oppure molto Quando un elettrone salta da un’orbita all’altra, aumenta o densi, come le particelle di fuliggine presenti perde una precisa quantità di energia. Se l’elettrone sottrae nella iamma di una candela o il gas denso che questa energia a un fascio di luce bianca, il risultato è una riga si trova sulla supericie del Sole. Gli atomi di assorbimento scura in corrispondenza della lunghezza d’onda che si muovono rapidamente all’interno relativa a questa energia. Quando l’elettrone ritorna alla sua di questi corpi caldi generano luce di Luce bianca posizione originaria, emette luce in quella data lunghezza d’onda. Prisma Quando esce dal prisma la luce si scompone nei suoi colori La luce viene deviata quando entra nel prisma 96 Come funziona l'universo 081-160.indd 96 18/10/09 22.27 LA LUCE DEL SOLE Luce bianca pura La luce emessa da un oggetto solido e caldo è formata da tutte le lunghezze d’onda. Il suo spettro è un “arcobaleno” continuo che contiene tutti i colori. Il denso gas che si trova sulla supericie del Sole emette la stessa luce di un corpo solido e caldo. Se potessimo osservare la luce del Sole sulla sua supericie, produrrebbe uno spettro continuo come questo. ESPERIMENTO Produrre le righe di Fraunhofer Uno strumento chiamato spettroscopio fornisce uno spettro molto particolareggiato, nel quale è possibile vedere tutti i dettagli, comprese le righe scure e chiare, che sono delle vere e proprie “impronte digitali” degli elementi. Ecco come potete realizzare uno spettroscopio. È consigliata la presenza di un adulto per la realizzazione di questo esperimento COSA OCCORRE z lente d’ingrandimento z candela z fornello da campeggio a gas z cucchiaino z sale da tavola z forbici z nastro adesivo z prisma z cartoncino z carta z polistirolo cartonato z fiammiferi Luce solare Lo spettro reale del Sole è attraversato da centinaia di righe scure, ma soltanto le più evidenti vengono mostrate in questa immagine. Le righe sono causate dagli atomi più freddi che si trovano al di sopra della supericie solare e che assorbono la luce di speciiche lunghezze d’onda. Confrontate queste righe con lo spettro a destra: il Sole contiene sodio o idrogeno? Luce di idrogeno Gli atomi di idrogeno assorbono la luce di diverse lunghezze d’onda. Le righe che ne risultano hanno nomi speciali. Nella regione rossa si trova “H-alfa”, in quella blu-verde “H-beta” e in quella blu-violetta “H-gamma” e “H-delta”. All’inizio del XX secolo, lo spettro dell’idrogeno ha dato agli scienziati un indizio per comprendere come gli elettroni orbitano negli atomi. Luce di sodio Quando la luce bianca passa attraverso atomi di sodio, questi assorbono luce soltanto nella parte gialla dello spettro. Uno spettroscopio sensibile mostra che questa riga scura è in realtà doppia ed è causata dagli elettroni che saltano in due orbite molto simili. Quando gli atomi di sodio vengono riscaldati, emettono una forte luce gialla composta da queste due lunghezze d’onda. Fate accendere da un adulto la candela e mettetela dietro alla fessura. Poi mettete la lente d’ingrandimento davanti alla fessura e usatela per mettere a fuoco la luce sullo schermo. Avvicinate la lente d’ingrandimento allo schermo, ino a quando riuscite a vedere un’immagine della fessura. Muovete lo schermo per “mettere a fuoco” lo spettroscopio e rendere l’immagine nitida. 2 Tenete un prisma dietro la lente d’ingrandimento e giratelo per ottenere uno spettro deinito sullo schermo. Ora, mettetevi vicino allo spettro e guardate sullo schermo nel prisma, muovendo la testa da un lato all’altro. Quanti colori vedete? 3 Creare una nuova luce Tagliate un rettangolo di 150 x 30 mm nel foglio di polistirolo. Quindi copritelo con un foglio di carta, lasciando però una fessura di 150 x 1 mm. Posizionate a circa 50 cm di distanza uno schermo di cartoncino, sul quale proietterete la luce. 1 Per vedere lo spettro del sale da cucina, usate lo stesso procedimento appena descritto. Chiedete a un adulto di posizionare un fornello da campeggio al posto della candela e di mettere un pizzico di sale sulla iamma, che prenderà un bel color arancio-giallo. Ora guardate nel prisma. Quanti colori vedete? Il Sole è composto di atomi di odio e cloro; confrontate i colori con quelli dello spettro del sodio mostrato nel disegno in alto. 97 Come funziona l'universo 081-160.indd 97 18/10/09 22.27 IL SOLE Dentro il Sole Cosa c’è dentro il Sole e che cosa lo fa splendere? La risposta è stata trovata negli Anni 30, quando gli scienziati hanno scoperto le reazioni che si veriicano tra i nuclei degli atomi. I gas presenti nel nucleo del Sole sono sottoposti alla pressione degli strati sovrastanti, e di conseguenza si surriscaldano; pensate che il centro del Sole ha una temperatura di 14 milioni di gradi. I nuclei di idrogeno si uniscono in un processo chiamato “fusione nucleare”. Questo processo emette una grande quantità di energia, sotto forma di letali raggi X e gamma, che impiega milioni di anni per arrivare alla supericie attraverso i gas sovrastanti, trasformandosi inine in luce e calore. Negli strati superiori del Sole, l’energia circola in correnti convettive, come i mulinelli d’acqua in una pentola riscaldata. Dopo essere arrivata alla supericie, l’energia impiega soltanto 8,3 minuti a raggiungere la Terra. Un Sole fatto di carbone? Prima che gli astronomi scoprissero di che cosa fosse costituito il Sole, vennero avanzate molte teorie su che cosa mai potesse farlo brillare. Nel XIX secolo si ipotizzò persino che il Sole fosse un’enorme massa di carbone in iamme; ma anche un pezzo di carbone grande come il Sole sarebbe bruciato con una relativa velocità. Alcuni pensavano che il Sole fosse un pianeta ricoperto di vulcani in eruzione, come mostra la stampa qui sotto. Gli astronomi hanno dovuto aspettare il XX secolo per scoprire la verità. ESPERIMENTO Suonare come una campana Gli astronomi non possono guardare ino nel nucleo del Sole, ma ci sono molti modi per scoprire ciò che avviene al suo interno. Uno di questi consiste nello studiare come il Sole vibra: come una campana che suona o come un bicchiere pieno di liquido? Mentre un bicchiere vibra centinaia di volte al secondo, il Sole è così grande che ogni vibrazione dura circa cinque minuti. Il modo in cui vibra può informare sulle condizioni che si veriicano al suo interno, come la densità, la pressione e la viscosità. Chiedete a un amico di aiutarvi a dimostrare come diverse sostanze in un bicchiere possono produrre vibrazioni diverse. Musica maestro! Riempite 3 dei 4 bicchieri per 3/4 di acqua. Il quarto bicchiere invece, riempitelo con la stessa quantità di olio. Ora chiedete a un amico di disporre i quattro bicchieri a caso, mentre voi non guardate. Quindi, chiedetegli di colpire delicatamente ogni bicchiere con il cucchiaio e ascoltate con attenzione il suono prodotto. Quale bicchiere contiene l’olio? Perché ha un suono così diverso? Non guardate mai direttamente il Sole, perché la sua luce può causare dei danni agli occhi. COSA OCCORRE z quattro bicchieri identici z cucchiaio • acqua z olio da cucina 98 Come funziona l'universo 081-160.indd 98 18/10/09 22.27 DENTRO IL SOLE Gli strati di Sole Il Sole è composto da cinque strati principali. La regione centrale, il nucleo, è la zona dove viene prodotta l’energia sotto forma di raggi X e gamma. Queste radiazioni passano poi nella zona radiativa, dove parte della loro energia viene persa. Nella zona convettiva, l’energia si sposta in su e in giù al di sotto della supericie, poi passa nella fotosfera e si riversa nello spazio esterno, attraversando l’atmosfera inferiore del Sole, la cromosfera. La fotosfera è la supericie visibile del Sole Nella zona convettiva i gas circolano in giganteschi mulinelli Nella zona radiativa le radiazioni che provengono dal nucleo perdono energia Nel nucleo le reazioni nucleari producono tutta l’energia del Sole Le macchie solari (pag. 100) appaiono sulla supericie del Sole ciclicamente L’arco delle protuberanze solari si estende da una macchia all’altra La cromosfera è l’atmosfera inferiore del Sole Le correnti convettive Il calore può trasmettersi per radiazione, convezione o conduzione. Due di questi fenomeni si producono nel Sole: radiazione vicino al nucleo e convezione verso la supericie. La convezione è la trasmissione del calore tramite correnti gassose o liquide e può essere osservata mettendo del colorante nell’acqua calda. Il colorante scivola verso le pareti del recipiente, allontanandosi dal calore diretto, e ricade nuovamente sul fondo Come splende il Sole? La fusione nucleare avviene quando le parti centrali, cioè i nuclei degli atomi di idrogeno presenti nel Sole, si uniscono tra loro. Questa reazione complessa trasforma quattro nuclei di idrogeno (protoni) in un singolo nucleo di elio. Un nucleo di elio pesa il 99,3% del peso dei quattro nuclei di idrogeno originari, quindi il restante 0,7% si trasforma in energia pura. Ogni secondo, 4 milioni di tonnellate di Sole si trasformano in energia pura. Viene liberato un positrone Protoni dell’idrogeno Il movimento del colorante evidenzia le correnti convettive che creano vortici nell’acqua Il colorante sale con l’acqua calda Elio-3 Deuterio L’energia viene emessa sotto forma di calore e luce Neutrino Protoni dell’idrogeno Elio-4 I protoni dell’idrogeno possono innescare nuove reazioni Elio-3 Positrone Protoni dell’idrogeno Protone dell’idrogeno Deuterio Neutrino Reazione a catena I protoni dell’idrogeno si fondono per formare il deuterio, che si combina con altri protoni ancora a formare l’elio-3, che - combinandosi con un altro elio-3 - dà l’elio-4. 99 Come funziona l'universo 081-160.indd 99 18/10/09 22.27