ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Istruzioni per l’uso Perché collaborare con le scuole? per orientare i giovani alle professioni utili all'impresa per completare la preparazione dei diplomati per migliorare la presenza dell'impresa sul territorio per contaminare conoscenze Concretamente, come? Far conoscere la propria azienda alla scuola pag. 2 Orientare i giovani al lavoro pag. 4 Partecipare al Comitato Tecnico Scientifico pag. 5 Accogliere una visita in azienda pag. 6 Accompagnare gli studenti a conoscenze specifiche pag. 7 Offrire un'esperienza di alternanza scuola-lavoro pag. 8 Salute e sicurezza degli studenti in ASL pag. 12 Competenze organizzative e relazionali comuni pag. 14 Glossario pag. 15 CONFINDUSTRIA VICENZA Area Lavoro, Previdenza ed Education Isabella Tosatto Tel. 0444232500 - Email: [email protected] 1 FAR CONOSCERE LA PROPRIA AZIENDA ALLA SCUOLA Quando presenta la propria azienda, l’imprenditore o il manager se ne mostra giustamente orgoglioso e tende a evidenziare soprattutto gli aspetti che ne permettono il successo, insistendo sull’innovazione tecnologica, la competitività, l’eccellenza dei prodotti. Con la scuola però è più importante far capire come l’azienda funziona, quali soddisfazioni professionali derivano per chi vi impegna le proprie capacità, quali benefici produce per chi ci lavora e per il territorio, la società o l’ambiente. Gli aspetti umani dell’impresa attirano certamente l'attenzione dei giovani, delle loro famiglie e dei loro insegnanti. Anche un pubblico adulto di rado ha già una buona conoscenza dell’economia, dell’organizzazione o della tecnologia. Occorre utilizzare il più possibile il linguaggio corrente privo di tecnicismi esemplificando ogni tanto con episodi reali. Gli studenti ritengono in genere più credibili le persone che sono più vicine a loro per età, abitudini e interessi personali: può essere molto utile far intervenire qualche collaboratore giovane e vivace. Gli ambiti essenziali per un'efficace illustrazione dell'azienda agli studenti: 1. Preparare la presentazione introduttiva La presentazione deve essere breve (20 minuti al massimo), evitando di eccedere in dettagli tecnici o finanziari. La discussione deve essere condotta con l’obiettivo di far capire con parole semplici a tutti. Diversi aspetti che possono essere oggetto della presentazione, tra cui scegliere quelli che meglio mettono in luce le caratteristiche della propria azienda. La conclusione è particolarmente importante perché lascia nel pubblico l’impressione più forte: • • • • • caratteristiche generali dell’impresa: settore, prodotti, mercati, processi produttivi, tecnologie; l’azienda è fatta di persone: la storia, le scelte strategiche e le prospettive, come si lavora in azienda, l’organizzazione, la cultura e i valori; le competenze richieste per lavorare in azienda: come si cercano le persone e come si scelgono, l’inserimento lavorativo, quali sono le competenze e le conoscenze più rilevanti, come si valutano le prestazioni, come si sviluppano le competenze, quali percorsi professionali sono possibili: la responsabilità sociale d’impresa: l’impegno sul territorio, i rapporti con le scuole e le università, i network internazionali; conclusioni: ad esempio I have a dream, YES, we can. 2. Approfondire il processo produttivo E' importante evidenziare che: 1) Ciò che le persone fanno sul lavoro è richiesto dal processo produttivo: • sul processo di produzione operano persone con compiti diversi: il processo di lavoro di ciascuna di esse è descritto dall’insieme di questi compiti. • il contenuto professionale del lavoro è tanto più rilevante quanto più è complesso il processo di produzione cui l’individuo si applica e/o quanto più sono diversificati i processi di cui deve occuparsi nell’ambito della sua attività. 2) Alla qualità della prestazione concorrono sia l’esperienza di lavoro che il possesso di conoscenze professionali: • il risultato dipende in larga misura dalla confidenza che il lavoratore acquista mediante l’esercizio. Maggiori sono l’anzianità nella posizione e la specializzazione del lavoro, maggiore è l’accumulo di esperienza e aumenta la produttività del lavoro. • quando il contenuto della prestazione cambia, è determinante la capacità di rielaborare l’esperienza e le conoscenze assumono un’importanza rilevante. Quanto più è consolidato il patrimonio di conoscenze professionali, tanto più alta è la capacità di adattamento alle nuove condizioni. 2 3. Spiegare come l’azienda cerca i propri collaboratori Per preparare gli studenti al momento in cui si affacceranno sul mercato del lavoro può essere opportuno accennare anche a come le aziende reclutano il proprio personale. Trovare un lavoro vuol dire incontrare un’azienda o un’altra organizzazione che cerca personale. Per incrociare il cammino dell’azienda è importante sapere come essa effettua la ricerca: - le grandi imprese hanno in genere una politica ben precisa per la ricerca del personale, che può prevedere accordi diretti con le scuole o le università, costruzione di un proprio database di neo diplomati o laureati, affidamento della ricerca ad una società specializzata, gestione dei rapporti con le Agenzie per il Lavoro, vere e proprie campagne di reclutamento, ecc. - le medie e piccole imprese utilizzano spesso canali più informali e la loro ricerca non è in genere sistematica. Le più frequenti modalità di ricerca del personale sono: 1. il rapporto diretto 2. la segnalazione da conoscenti o collaboratori 3. l’invio del curriculum 4. gli elenchi delle scuole/università di candidati 5. l’inserzione Non trascurare di sottolineare quali sono le competenze più ricercate dalle aziende. Spiegare come l’azienda accoglie i giovani in alternanza scuola lavoro Le recenti normative incoraggiano le Scuole a far svolgere agli studenti una breve periodo in azienda al fine di conoscere e respirare l’aria di un contesto lavorativo e acquisire competenze, di base o tecniche. Può essere utile rappresentare il tipo di interesse e disponibilità dell’azienda, specificando anche in quali funzioni aziendali e in quali periodi. 3 ORIENTARE I GIOVANI AL LAVORO È opportuno che le scelte formative e professionali dei giovani trovino un adeguato punto d’incontro con la domanda di competenze delle imprese e il mondo produttivo è tradizionalmente uno degli attori principali dell’orientamento. Il primo contributo dell’impresa all’orientamento può essere quello di fornire alle scuole le informazioni essenziali sull’economia locale, sui principali trend che caratterizzano i diversi settori, sul fabbisogno di figure professionali. Fondamentale è però la domanda di competenze, legata alla competitività aziendale e alle strategie di sviluppo, all’innovazione tecnologica e organizzativa. È più importante mettere a fuoco il valore aggiunto atteso dalle risorse umane, come l’azienda lo individua, lo costruisce e lo sviluppa che raccontare i mestieri e le professioni. Sono inoltre apprezzate indicazioni per la ricerca di primo impiego, la stesura del curriculum vitae e l’affrontare un colloquio di selezione. Gli obiettivi dell’orientamento La collaborazione delle Imprese può essere particolarmente utile per: • aiutare i giovani a confrontare le proprie propensioni, aspirazioni e attitudini con tutte le opportunità disponibili, fornendo loro gli strumenti per conoscerle e valutarle • sviluppare la capacità di valutare le proprie scelte professionali anche in funzione dello sviluppo sociale e economico, non solo della soddisfazione personale • promuovere lo sviluppo delle competenze professionali non solo come capacità legate all’esercizio di una specifica attività lavorativa, ma come capacità di utilizzare le conoscenze, fondandole su una dimensione pienamente culturale della tecnica e della professionalità • aiutare a scegliere la scuola in funzione del proprio orientamento al lavoro e alla professione, pur consentendo a ciascuno di disegnare il proprio percorso • spezzare la convinzione che al prolungarsi della formazione corrisponda sempre e comunque un aumento delle competenze e della soddisfazione professionale Le competenze ricercate dalle imprese La domanda di professionalità delle imprese, connessa allo sviluppo, all’innovazione e alla globalizzazione, è in costante crescita; la qualità delle risorse professionali che entrano in azienda è legata, più che all’aumento della quantità dell’istruzione ricevuta, alla capacità di utilizzare integralmente il patrimonio individuale di conoscenze e esperienze. La competenza è la risorsa decisiva per il successo, sia dell’impresa che della persona, e significa: • saper fare bene una cosa • sapere perché farla così • sapere come rifarla quando cambiano le condizioni di lavoro o i modi di produzione La competenza deve essere costruita e “rilavorata” per tutto il corso della vita. La competenza richiede di saper usare, combinandole nel modo più produttivo possibile, conoscenze, abilità, atteggiamenti diversi. La cultura tecnica e tecnologica compie in modo potente e economicamente produttivo questa sintesi tra conoscenza e capacità di applicazione. Presentare le competenze chieste dalle imprese Il ruolo dell'azienda è fondamentale per aiutare le scuole a preparare gli studenti di oggi a essere lavoratori di domani. Illustrare chiaramente la domanda di competenze dei settori produttivi è un punto cardine della collaborazione fra imprese e istituti formativi e può essere richiesto in occasione di incontri di orientamento, per dare un contributo alla programmazione didattica, per fissare un punto di partenza efficace per i progetti di alternanza scuola lavoro. In ciascuna occasione è importante cominciare con una definizione chiara di cosa le imprese intendono per “competenza” ed essere in grado di illustrare quali sono le competenze più richieste dalle aziende, sia quelle specifiche / settoriali, sia quelle trasversali. 4 PARTECIPARE AL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO (CTS) Gli Istituti scolastici possono costituire dei Comitati Tecnico Scientifici (CTS) - organi paritetici composti da rappresentanti dell’istituto scolastico (membri di diritto scelti e nominati dal Dirigente Scolastico) e rappresentanti delle aziende, delle associazioni di categoria, degli enti locali e delle università (scelti dall’ente di appartenenza e nominati dal Dirigente scolastico) con funzioni di proposta per la programmazione della didattica. Il CTS può contribuire ad avvicinare scuola e mondo del lavoro operando su diversi fronti: • definire la domanda di competenze espressa dalle imprese a cui la scuola può fornire risposta; • proporre percorsi di apprendimento coerenti con tale domanda, mediante la promozione di attività di alternanza scuola lavoro, di tirocinio, di ricerca e laboratorio; • progettare prove di accertamento delle competenze acquisite dagli studenti; • possibilità di fornire expertise integrative rispetto a quelle già presenti nella scuola; • possibilità di utilizzare strutture e dotazioni tecnologiche delle imprese o delle università; • partecipare a progetti di rilievo, • agevolare l’inserimento dei diplomati al lavoro o negli studi superiori; • valorizzare l’istituto nei confronti dei potenziali iscritti e di altre imprese; • creare una rete di relazioni utili alla gestione e al miglioramento dell’offerta didattica dell’istituto. I CTS sono un’opportunità fondamentale per riavvicinare mondo della scuola e mondo del lavoro e valorizzare la cultura e le professioni tecniche. La collaborazione all’interno dei CTS può generare importanti vantaggi, sia per le scuole sia per le imprese. I vantaggi per le imprese • fornire indicazioni alle scuole per formare giovani più preparati può essere direttamente conveniente, perché questi giovani potranno diventare lavoratori dell’azienda domani; • partecipare ad un organismo come il CTS può essere un’opportunità per stare in relazione con altre imprese del proprio settore e/o del proprio territorio; il confronto sulla formazione con altri imprenditori e con i docenti può essere fonte di arricchimento personale, offrire stimoli culturali e professionali e diventare l’occasione per ripensare la vita aziendale; • assumere un ruolo all’interno delle istituzioni scolastiche può aumentare la visibilità e migliorare l’immagine dell’azienda sul territorio: dare il proprio contributo di idee e dedicare tempo alla scuola e alla formazione dei giovani è un modo utile e concreto di interpretare la responsabilità sociale dell’impresa. I vantaggi per le scuole • avere una conoscenza dettagliata e dinamica delle competenze richieste sia ai diplomati che si inseriscono subito in azienda sia rispetto ad una loro successiva specializzazione negli studi superiori; • l’attenzione allo sviluppo delle risorse professionali in azienda può dare indicazioni sul modo di fare scuola per favorire nei giovani l’assunzione di responsabilità nei confronti dell’apprendimento, lo sviluppo della capacità di lavorare con gli altri, l’orientamento al risultato e alla gestione dei problemi; • la possibilità di programmare più efficacemente le attività permette di valorizzare le esperienze che meglio collegano l’imparare al fare (alternanza scuola-lavoro, stage, attività di laboratorio, lavoro per progetti). 5 ACCOGLIERE UNA VISITA IN AZIENDA Per molti ragazzi e per molti insegnanti può essere il primo incontro con un luogo di lavoro: non può diventare una specie di gita scolastica. È importante prepararla prima, organizzarla, progettare l’itinerario e i messaggi che si desidera trasferire. Decidere quali reparti potranno essere visitati, quali lavorazioni vedere e quali collaboratori coinvolgere. Preparare la visita La visita va preparata anzitutto in collaborazione con la Scuola. È fondamentale: • condividere con l’insegnante gli obiettivi e conoscere caratteristiche e interessi degli studenti; • fornire alla scuola una informativa sull’azienda, ad esempio segnalando il sito web; • assicurarsi che gli insegnanti diano agli studenti una prima informazione essenziale; • concordare gli aspetti essenziali della visita, i tempi la logistica, i contenuti. Altrettanto importante è il coinvolgimento dei propri collaboratori in azienda, quindi: • illustrare brevemente a tutti gli scopi della visita, come si svolgerà e chi sono gli ospiti; • scegliere con cura e anticipo chi accompagnerà la visita e chi potrà essere coinvolto nei diversi reparti (possibilmente persone giovani che utilizzino un linguaggio semplice); • comunicare ai collaboratori coinvolti la soddisfazione manifestata da studenti e insegnanti dopo la visita e ringraziarli per l’immagine positiva che hanno saputo trasmettere. Organizzare la visita Anche la cura degli aspetti organizzativi apparentemente più banali può essere decisiva per la riuscita di una visita scolastica in azienda. Ecco una check list di piccoli accorgimenti: • • • • • • • • • informatevi sui tempi e i mezzi del trasferimento scuola / azienda / scuola; tenete conto dell’età degli studenti e dei loro interessi; definite bene i tempi (non troppo lunghi), inserendo qualche breve momento di pausa; riservate un margine di tempo per rispondere alle domande e soddisfare le curiosità; se potete, organizzate un piccolo rinfresco o prevedete la distribuzione di gadget; se potete, prevedete un’attività che coinvolga manualmente gli studenti; verificate gli aspetti assicurativi e di sicurezza, informatevi sugli adempimenti necessari; fatevi dare anticipatamente l’elenco nominativo dei partecipanti; se intendete realizzare fotografie e/o video, concordate con la scuola le modalità per raccogliere il consenso dei genitori. Itinerario L'obiettivo della visita è far comprendere il funzionamento complessivo dell'azienda: l'itinerario andrà disegnato in modo da far rendere visibile sia le attività aziendali "core", sia il contributo all'organizzazione aziendale dato dei servizi interni e dalle funzioni di staff. Può essere utile preparare e distribuire uno schema del percorso, che indichi i reparti e gli uffici interessati dalla visita, il tempo di permanenza in ciascuno di essi e i collaboratori con cui gli studenti avranno l'opportunità di dialogare. È consigliabile iniziare con una sintetica presentazione dell’azienda; nel caso di azienda manifatturiera andrà illustrato il ciclo di lavorazione dei prodotti, soffermandosi sulle tecnologie distintive utilizzate. Non va dimenticato che per quanto affascinati possano essere macchinari e tecnologie innovative, sono sempre le persone, la competenza e l’entusiasmo con cui parlano del loro lavoro, che conquistano. Non è il caso, ad esempio, di mostrare agli studenti reparti deserti o macchine inattive: va sottolineato sempre il lavoro umano in rapporto al processo produttivo. 6 ACCOMPAGNARE GLI STUDENTI A CONOSCENZE/COMPETENZE SPECIFICHE Sono diffuse modalità di collaborazione scuola impresa che hanno l’obiettivo di offrire opportunità agli studenti di conoscere concretamente l’azienda e, al contempo, di adire conoscenze, competenze, passioni e desideri in contesti di apprendimento non tradizionali. Alcune in particolare rappresentano anche per l’impresa una opportunità di contatto diretto con gli studenti, il loro linguaggio e le capacità di problem solving. Nel proporre iniziative di collaborazione con la scuola, l’impresa deve definire e condividere poi con la scuola obiettivi didattici e risultati attesi. L’Istituzione scolastica potrà di volta in volta valutare se, e in che misura, inserirle nella programmazione curricolare. Con apposita Convenzione / accordo tra scuola e impresa saranno definiti: • tempistica, con pianificazione delle attività in ore curriculari ed extra curricolari; • studenti – classi, gruppi – coinvolti e insegnate referente; • modalità di svolgimento, strumentazione e materiali necessari; • costi; • proprietà intellettuale dei risultati / prodotti ottenuti. A titolo di esempio alcune modalità sono: Attività di ricerca e formazione su commessa in cui l’azienda affida alla Scuola specifici incarichi di ricerca o di formazione. Si tratta quindi di accordi relativi ad attività limitate nel tempo e su specifiche esigenze tecniche/formative definite dall’impresa in accordo con la Scuola e realizzate dagli studenti con la guida e il supporto degli insegnanti. Business Game, competizioni a partecipazione individuale o più spesso a squadre, caratterizzati da un contesto simulato di natura aziendale in cui i giocatori si confrontano con problematiche manageriali e si trovano a compiere delle decisioni di vario genere, principalmente legate a marketing, logistica, produzione ecc. Spesso è richiesta la tutorship da parte di una imprenditore che possa accompagnare, consigliare e valutare gli studenti durante l’esperienza. Tutorship, esistono alcuni circuiti di Imprese formative simulate dedicate agli studenti delle scuole superiori che consentono loro di sviluppare competenze imprenditoriali attraverso programmi didattici e competizioni anche internazionali. Nella maggior parte dei casi si tratta di programmi che prevedono la tutorship da parte di una impresa reale che possa accompagnare, consigliare e valutare gli studenti durante l’esperienza. A titolo d’esempio, tra i più diffusi l’Impresa Formativa Simulata IFS accredita dal MIUR e i programmi di Junior Achievement dedicata all’educazione economica dei giovani. 7 OFFRIRE UN’ESPERIENZA DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO IN AZIENDA L’alternanza scuola-lavoro è un’importante innovazione per l’Italia che permette ad azienda e scuola di sviluppare insieme occasioni di apprendimento per i giovani, grazie ad esperienze concrete di lavoro durante gli studi, collegate e coerenti con l’attività scolastica. L’alternanza scuola - lavoro deriva dall’esigenza di collegare il mondo della scuola a quello del lavoro e della produzione, è stata realizzata per anni attraverso tirocini formativi e stage presso le aziende, frequentati soprattutto da studenti degli istituti professionali e degli istituti tecnici. Dalla legge di riforma della Scuola del 2003 il successivo Dlg. del 2005 è stata introdotta la formula dell’alternanza scuola lavoro ad integrazione delle precedenti prassi ponendo l’accento soprattutto sulla efficacia formativa delle esperienze lavorative. Con la Legge 107 del 2015 è stato introdotto l’obbligo di avviare percorsi didattici in alternanza scuola lavoro per ciascun studente a partire dalla classe 3^ e da realizzare nell’arco del triennio per minimo 400 ore per gli istituti tecnici e professionali e 200 ore per i licei. L’alternanza scuola lavoro richiede una conduzione attenta, che ne valorizzi gli elementi distintivi fondamentali e complementari: la scuola è tradizionalmente portatrice di una modalità di formazione centrata sulla trasmissione/acquisizione di conoscenze, l’azienda invece la considera una occasione di esperienza – anche come anticipazione di una possibile assunzione in prova – e dunque come strumento per lo sviluppo di competenze professionali specifiche. Per i giovani queste esperienze sono particolarmente importanti perché: • permettono di esplorare dall’interno un mondo non conosciuto; • insegnano a muoversi e operare in una situazione nuova, con regole nuove; • rappresentano la prima vera occasione di pensare al proprio futuro professionale come a un insieme di cose da fare, di compiti da svolgere, di risultati da conseguire, di responsabilità da assumere, di relazioni da sviluppare, di conoscenze da acquisire. L’alternanza scuola lavoro rappresenta una presa di contatto con organizzazioni diverse dal quelle scolastiche, capaci di rafforzare la motivazione allo studio anche per quei ragazzi meno predisposti ad un apprendimento di tipo teorico e può spingerli ad assumere con serietà i propri compiti e le relative responsabilità. Se ben costruita l’esperienza porta a riconoscere anche l’utilità delle conoscenze, proprio perché servono "per fare". Questa consapevolezza può, infine, rifluire a scuola e far vivere anche lo studio come un’esperienza di lavoro: l’apprendimento sul lavoro è una responsabilità personale quindi va inteso come “il lavoro dello studente” e diventa l’obiettivo principale, non più l’effetto di un insegnamento. Requisiti di un percorso di Alternanza scuola lavoro Un buon percorso di alternanza richiede di: • prevedere sia attività in azienda che a scuola, collegandole tra loro; • sviluppare non solo competenze “tecniche” di indirizzo, ma anche competenze organizzative o comportamentali (cosiddette "soft skills"); • coinvolgere anche - o solo - discipline non di indirizzo; • condividere gli obiettivi con la scuola; • utilizzare anche le ore di scuola poiché anche l’alternanza è scuola; • prevedere il coinvolgimento degli studenti nel processo di produzione, permettendo loro una reale esperienza di lavoro; • stabilire un numero di ore per ogni attività commisurato agli obiettivi formativi previsti. Condizioni di fattibilità Quali requisiti devono avere gli studenti per trarre profitto dall’esperienza di alternanza? Verificare: • conoscenze acquisite durante gli studi o che devono acquisire prima di andare in azienda; 8 • • motivazione e della reale disponibilità all’impegno; possibili sovrapposizioni con altre attività scolastiche o con le esigenze di studio; Quali opportunità può offrire concretamente l’azienda? Verificare: • la reale possibilità di svolgere un’attività di lavoro in relazione alla complessità del compito, alla presenza di eventuali fattori di rischio; • la disponibilità dei collaboratori aziendali a seguire l’attività degli studenti; • significatività delle diverse attività in rapporto al tempo che lo studente vi può dedicare. Quali attività si possono fare a scuola? Verificare: • effettivo coinvolgimento degli insegnanti delle diverse materie; • disponibilità di tempo da dedicare da parte dei docenti; • effettiva disponibilità di laboratori o altri strumenti. Il percorso formativo in alternanza prevede tre fasi: • progettazione; • realizzazione; • valutazione. Progettazione: dall’analisi delle competenze alla progettazione formativa Per selezionare le competenze da sviluppare occorre partire dal profilo professionale in uscita dalla scuola e confrontarlo con le competenze presenti in azienda. Calando le competenze nel contesto concreto dell’azienda e della scuola è possibile cominciare a ideare il percorso formativo che potrà essere proposto agli studenti. Per ciascuna delle competenze scelte, chiedersi quali aspetti caratteristici assume nella propria azienda e quali attività scolastiche già oggi favoriscono lo sviluppo di queste competenze. Durante la progettazione delle attività è opportuno tenere conto delle condizioni di fattibilità, per evitare delusioni durante la realizzazione. Per ciascuna delle competenze scelte verificare con la scuola quali attività potrà fare lo studente in azienda o a scuole. Le attività devono essere descritte in modo molto concreto, descrivendo le operazioni che lo studente dovrà compiere. Per ciascuna attività si dovrà decidere cosa prendere in considerazione per costruire la valutazione delle competenze che gli studenti avranno acquisito durante l’esperienza. Per ciascuno degli studenti (o gruppi di studenti) coinvolti, le attività dovranno essere pianificate, decidendo cosa fare prima e cosa dopo, se in azienda o a scuola, quando e per quanto tempo. La pianificazione consente di tenere sotto controllo il percorso durante la realizzazione. Realizzazione – dalla pianificazione delle attività all’attuazione e al controllo La fase di inserimento in azienda è una delle più delicate di tutto il processo di alternanza, in quanto permette un più facile raggiungimento di risultati soddisfacenti, sia per lo studente che per l’azienda ospitante. L’inserimento avviene con la modalità dell’affiancamento da parte del tutor aziendale. L’accoglienza sancisce l’accesso e l’accettazione in un ambiente nuovo, in cui lo studente interagirà con persone nuove, in una nuova rete di relazioni, linguaggi e regole. É importante che l’accoglienza preveda anche la presentazione del nuovo arrivato agli altri dipendenti, per garantire la necessaria condivisione, in modo da superare eventuali difficoltà a dedicare tempo e risorse esperte, soprattutto tenendo presente la limitata disponibilità di personale nelle aziende di minori dimensioni. L’azienda, infatti, non è solo uno spazio fisico ma anche una comunità in cui lo studente si dovrà inserire al meglio, grazie ad una buona comunicazione e coordinamento e tenendo presente che la brevità del percorso formativo può non consentire allo studente di conoscere in modo approfondito l’azienda. • • Assicurarsi della conoscenza preventiva del programma di attività da parte dello studente e del personale (aziendale e scolastico) che lo seguirà durante l’esperienza. In caso di imprevisti, rivedere il programma in modo da garantire comunque il raggiungimento degli obiettivi (= le competenze da sviluppare) oppure per identificare e condividere quali diversi obiettivi potranno essere conseguiti. 9 • • Tenere un registro delle attività svolte dagli studenti, delle difficoltà eventualmente incontrate, dei problemi emersi e delle soluzioni adottate. Registrare i risultati ottenuti da ciascuno studente rispetto all’apprendimento di ciascuna delle competenze obiettivo. Valutazione – dall’osservazione delle attività alla valutazione delle competenze acquisite Valutazione delle prestazioni. La valutazione della prestazione si riferisce alla capacità di una persona di conseguire il risultato: la definizione del risultato atteso è essenziale per valutare una prestazione, per valutare le competenze agite e l’idoneità delle competenze rispetto al risultato ottenuto. Va considerato anche il percorso seguito per ottenere il risultato: può trattarsi di applicare una procedura o delle istruzioni, di operare una scelta tra diverse opzioni possibili o di procedere per prove e successive correzioni. In ogni caso il processo di lavoro lascia una traccia resa evidente dalla documentazione o dagli output intermedi. Anche altre competenze entrano in gioco quando si lavora: le competenze organizzative o comportamentali, o “trasversali”. Indicatori di prestazione. Quali segnali rivelano una prestazione adeguata e permettono di valutarla? Un esempio concreto: la "capacità di collaborare" è segnalata dall'accettazione del proprio ruolo e del compito, dal fare domande per capire meglio, dall'essere propositivi, dall’aiutare gli altri. Per ogni prestazione è possibile individuare gli indicatori (e la presenza di "comportamenti") che consentono di valutarne l’efficacia. Ad esempio, considerando la prestazione «ricerca le informazioni necessarie all’esecuzione di un compito», è possibile misurarne l’adeguatezza considerando alcuni elementi: il numero delle informazioni cercate e trovate rispetto a quelle necessarie; le fonti utilizzate rispetto alle fonti utili disponibili; il tempo impiegato con il procedimento di ricerca utilizzato rispetto al procedimento di ricerca ottimale. La prestazione può perciò essere valutata in funzione del risultato da conseguire (se non si identificano e recuperano tutte le informazioni mancanti, il compito non può essere eseguito correttamente), oppure di una specifica consegna ricevuta, oppure ancora in rapporto alla performance mediamente resa da un determinato gruppo di persone. L’iter di un percorso di Alternanza scuola lavoro Di seguito la sequenza delle azioni per l’avvio e la realizzazione di un percorso di alternanza scuola lavoro per l’azienda: • analisi interna all’azienda dell’interesse, dei contenuti e delle possibilità organizzativa; • contatto con l’istituto di interesse e con il docente referente, • verifica della compatibilità tra interesse aziendale e possibilità della scuola in merito a obiettivi formativi, caratteristiche dello studente, età, periodo di svolgimento e durata, aspetti logistici; • incontro con il tutor scolastico per la co-progettazione e condivisione di obiettivi formativi e modalità; • acquisizione della documentazione predisposta dalla scuola (convenzione, progetto formativo, coperture assicurative, attestazioni inerenti la formazione generica sulla sicurezza); • avvio del periodo di alternanza con accoglienza e primo addestramento; • monitoraggio congiunto da parte del tutor aziendale e del tutor scolastico dell’inserimento e degli apprendimenti; • eventuali correzioni; • valutazioni finali alla scuola e feedback allo studente. Vincoli e obblighi normativi Limiti numerici. Secondo la normativa della Regione Veneto – DGR 1234 del 23 luglio 2013 – i soggetti ospitanti possono ospitare contemporaneamente tirocini nei limiti numerici di seguito indicati: a) liberi professionisti e piccoli imprenditori senza dipendenti: 1 tirocinante 10 b) unità operative con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra 1 e 5: 1 tirocinante; c) unità operative con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra 6i e 20: non più di 2 tirocinanti; d) unità operative con 21 o più dipendenti a tempo indeterminato: tirocinanti in misura non superiore al 10% dei suddetti dipendenti, con arrotondamento all’unità superiore; Sono esclusi dai limiti sopra riportati i tirocini in favore dei disabili di cui all’art. 1, comma 1 della legge 68/99 e i soggetti e persone svantaggiate in situazioni di fragilità sociale nonché immigrati, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale. Comunicazioni obbligatorie. Il Ministero del Lavoro ha specificato l’esonero dall’obbligo di comunicazione al Centro per l’Impiego per i tirocini promossi da soggetti ed istituzioni formative a favore dei propri studenti ed allievi frequentanti, per realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro. Infortuni sul lavoro INAIL. Ai sensi dell’art. 2 del DPR 156/99, la copertura assicurativa INAIL dei soggetti impegnati nelle attività di tirocinio promosse dagli Istituti scolastici statali e dalle Università statali, è assicurata mediante la speciale forma di “gestione per conto dello Stato”, prevista dal combinato disposto degli artt. 127 e 190 del T.U. 1124/65 e regolamentata dal D.M. 10/10/1985. Polizza RC. Per la responsabilità civile verso terzi, presso idonea compagnia assicurativa, a cura della scuola. Privacy. Lo studente ha diritto alle tutele ed è tenuto a tutti gli adempimenti stabiliti dal D.Lgs. 196 del 30 giugno 2003 in materia di riservatezza dei dati personali. Per quanto riguarda la gestione dei dati dello studente, in quanto soggetto passivo, deve ricevere e sottoscrivere l’informativa sulla privacy ed è tenuto ad attenersi alle istruzioni esistenti all’interno dell’azienda per quanto riguarda la gestione dei dati e delle informazioni sia di tipo cartaceo che informatico. Dovrà inoltre ricevere una lettera di incarico per il trattamento dati qualora per le finalità dell’esperienza di alternanza scuola lavoro si trovi a gestire dati di terzi. Salute i sicurezza degli studenti. Le norme sulla sicurezza degli ambienti di lavoro trovano applicazione anche nel caso di studenti coinvolti in percorsi di Alternanza Scuola Lavoro in contesti esterni all’Istituzione Scolastica. In questo caso infatti lo studente, pur non divenendo giuridicamente un lavoratore in senso stretto in quanto l’inserimento in azienda non costituisce un rapporto di lavoro, egli viene comunque equiparato al lavoratore e destinatario pertanto delle medesime misure di tutela della sua salute e sicurezza nel periodo di permanenza negli ambienti di lavoro aziendali. Similmente lo studente minorenne in esperienza di ASL non acquisterà in nessun caso la qualifica giuridica di “lavoratore minore”, ma ne sarà ad esso equiparato in termini di speciale tutela. In particolare gli studenti minorenni non potranno essere adibiti a compiti ed attività pericolose quali quelle contenute nell’elenco delle lavorazioni vietate ai minori (vedi all.1 della legge n. 977/1967). Il giovane, e i titolari della responsabilità genitoriale in caso di minorenni, verranno informati dalla scuola, d’intesa con il Datore di lavoro aziendale, di questo status di lavoratore equiparato e quindi dei conseguenti obblighi comportamentali durante la permanenza in ambiente di lavoro e di formazione preliminare all’inserimento in una qualsiasi attività lavorativa. Da parte loro, gli studenti che partecipano a programmi di alternanza scuola lavoro in strutture ospitanti esterne alla Istituto scolastico dovranno rispettare gli obblighi del lavoratore previsti dall’art. 20 del TUS su cui saranno debitamente informati. (v. Appendice 1 – Alternanza in sicurezza) 11 SALUTE E SICUREZZA DEGLI STUDENTI IN ALTERNANZA SCUOLA LAVORO: RIPARTIZIONE DEI COMPITI TRA SCUOLA E STRUTTURE OSPITANTI E LORO COORDINAMENTO PREMESSA Le norme sulla sicurezza degli ambienti di lavoro trovano applicazione anche nel caso di studenti coinvolti in percorsi di Alternanza Scuola Lavoro in contesti esterni all’Istituzione Scolastica. In questo caso infatti lo studente, pur non divenendo giuridicamente un lavoratore in senso stretto in quanto l’inserimento in azienda non costituisce un rapporto di lavoro, egli viene comunque equiparato al lavoratore e destinatario pertanto delle medesime misure di tutela della sua salute e sicurezza nel periodo di permanenza negli ambienti di lavoro aziendali. Similmente lo studente minorenne in esperienza di ASL non acquisterà in nessun caso la qualifica giuridica di “ lavoratore minore”, ma ne sarà ad esso equiparato in termini di speciale tutela. In particolare gli studenti minorenni non potranno essere adibiti a compiti ed attività pericolose quali quelle contenute nell’elenco delle lavorazioni vietate ai minori (vedi all.1 della legge n. 977/1967). Il giovane, e i titolari della responsabilità genitoriale in caso di minorenni, verranno informati dalla scuola, d’intesa con il Datore di lavoro aziendale, di questo status di lavoratore equiparato e quindi dei conseguenti obblighi comportamentali durante la permanenza in ambiente di lavoro e di formazione preliminare all’inserimento in una qualsiasi attività lavorativa. Da parte loro, gli studenti che partecipano a programmi di alternanza scuola lavoro in strutture ospitanti esterne alla Istituto scolastico dovranno rispettare gli obblighi del lavoratore previsti dall’art. 20 del TUS su cui saranno debitamente informati. COMPITI DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA • Verificare le condizioni di sicurezza connesse con l’organizzazione dell’alternanza scuola lavoro attraverso la selezione delle strutture ospitanti; • Fornire adeguate informazioni agli studenti e ai genitori degli studenti coinvolti; • Raccogliere informazioni su eventuali allergie o incompatibilità o altre problematiche fisiche di alcuni studenti; • Erogare Formazione generale in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (almeno 4 ore) e rilascio di relativo attestato; • Erogare eventualmente Formazione specifica relativa alle attività svolte nei laboratori scolastici e rilascio di relativo attestato; • Garantire la Sorveglianza sanitaria, qualora necessaria secondo l’art. 41 del TUS: i prescritti adempimenti si considerano assolti mediante visita preventiva da effettuarsi da parte del medico competente dell’istituto scolastico o dal dipartimento prevenzione dell’Azienda Unità Sanitaria Locale. COMPITI DELLA STRUTTURA OSPITANTE (AZIENDA) • Garantire il pieno rispetto delle norme antinfortunistiche e di igiene del lavoro; • Verificare che le attività da assegnare agli studenti non siano tra quelle vietate e ad alto rischio; • Individuare il tutor interno che si rapporti con il referente dell’Istituzione Scolastica per il progetto di alternanza scuola lavoro; • Richiedere l’attestazione della formazione già erogata e ricevuta dal ragazzo che viene ospitato nella struttura; • Fornire la formazione specifica o integrare quella già fornita dalla scuola per un totale di 12 ore per le lavorazioni ad alto rischio, 8 ore per il rischio medio e 4 ore per il rischio basso ( i ragazzi che , a prescindere dal livello di rischio dell’azienda, non svolgono mansioni che comportano la loro presenza , anche saltuaria, nei reparti produttivi , possono frequentare i corsi previsti per il rischio basso); • Rilasciare attestato per la formazione specifica erogata; • Prevedere un addestramento nel caso di utilizzo da parte dello studente di attrezzature e macchine per le quali è previsto; • Fornire i dispositivi di protezione individuale, se non già in possesso dello studente, e la relativa formazione per il corretto utilizzo degli stessi ; • Provvedere alla sorveglianza sanitaria aggiuntiva, qualora necessaria in quanto indicato dal documento di valutazione dei rischi aziendale; • Nel caso fosse previsto la frequentazione di cantieri, l’impresa dovrà aggiornare il POS e dotare l’allievo di cartellino di riconoscimento. 12 COORDINAMENTO TRA ISTITUZIONE SCOLASTICA E STRUTTURA OSPITANTE: RSPP scolastico, tutor scolastico, RSPP aziendale e Tutor esterno. Ogni percorso di Alternanza Scuola Lavoro dovrà essere dotato di Tutor Scolastico, adeguatamente formato anche sui temi della sicurezza, che dovrà rapportarsi e collaborare con il tutor esterno aziendale per un corretto scambio di informazioni e completamento reciproco e coordinato degli obblighi di tutela ai fini della sicurezza degli studenti che svolgono l’attività presso l’azienda, anche in relazione a eventuali allergie o incompatibilità o altre problematiche fisiche di alcuni studenti. Il tutor scolastico dovrà facilitare la collaborazione anche tra l’RSPP scolastico e l’ RSPP aziendale. Il tutor scolastico fungerà da raccordo tra lo studente, l’Istituto scolastico e l’azienda per tutta la durata del progetto. 13 COMPETENZE ORGANIZZATIVE E RELAZIONALI comuni a tutti gli indirizzi di studio 1 2 3 ORGANIZZARE IL LAVORO 4 5 6 7 8 GESTIRE INFORMAZIONI 9 10 11 GESTIRE RISORSE 12 13 14 15 GESTIRE RELAZIONI E COMPORTAMENTI 16 17 18 19 GESTIRE PROBLEMI 20 mantiene costantemente l'attenzione sull'obiettivo e rispetta gli orari e i tempi assegnati garantendo il livello di qualità richiesto; individua le cause che determinano eventuali scostamenti dal risultato atteso organizza lo spazio di lavoro e le attività pianificando il proprio lavoro (priorità, tempi) in base alle disposizioni ricevute accetta e prende in carico compiti nuovi o aggiuntivi, riorganizzando le proprie attività in base alle nuove esigenze applica le procedure e gli standard previsti dal manuale qualità, la normativa e le procedure di sicurezza ed impatto ambientale, le procedure in caso d'emergenza utilizza la documentazione aziendale e la manualistica per reperire le informazioni e le istruzioni necessarie per il proprio lavoro reperisce (anche sul web) e verifica informazioni relative ai requisiti di prodotto, alle caratteristiche di materiali e strumenti da impiegare, alla normativa pertinente il processo o attinente la sicurezza documenta le attività svolte secondo le procedure previste, gli standard aziendali e i requisiti del cliente, in modo da fornirne la tracciabilità, segnalando i problemi riscontrati e le soluzioni individuate raccoglie, elabora e analizza i dati sull'avanzamento delle lavorazioni, sul consumo di materiali o sui consumi energetici dell'impianto o quelli relativi al contesto di applicazione/utilizzo del prodotto o della soluzione da realizzare, derivandone informazioni utili per la produzione verifica la correttezza e il corretto avanzamento dell'emissione della documentazione, controllando la consistenza / correttezza / congruenza dei dati contenuti nei documenti prodotti; attua metodi di archiviazione efficaci, tali da permettere la facile rintracciabilità dei documenti predispone la documentazione (il manuale) delle caratteristiche tecniche del prodotto, le istruzioni per l'uso e la manutenzione; predispone la documentazione per la qualità e gestisce gli adempimenti richiesti per la certificazione del prodotto; predispone la documentazione obbligatoria ai sensi di legge, sia civilistica che fiscale utilizza in modo appropriato le risorse aziendali (materiali, attrezzature e strumenti, documenti, spazi, strutture), controllandone la disponibilità, mantenendole in ordine e in efficienza ed evitando gli sprechi accetta la ripartizione del lavoro e le attività assegnate dal team leader, collaborando con gli altri addetti per il raggiungimento dei risultati previsti, condividendo le informazioni sul lavoro svolto e sui risultati ottenuti lavora in gruppo esprimendo il proprio contributo e rispettando idee e contributi degli altri membri del team; aiuta gli altri membri del team a svolgere/completare le attività assegnate; chiede o offre collaborazione in funzione del conseguimento degli obiettivi aziendali riporta con continuità e precisione al responsabile dei lavori, anche con l’uso della modulistica interna rispetta lo stile e le regole aziendali e gestisce i rapporti con i diversi ruoli o le diverse aree aziendali adottando i comportamenti e le modalità di relazione richieste utilizza una terminologia appropriata e funzionale nello scambio di informazioni, sia verbale che scritto (reportistica, mail…) analizza e valuta criticamente il proprio lavoro e i risultati ottenuti, ricercando le ragioni degli eventuali errori o insuccessi aggiorna le proprie conoscenze e competenze, ricercando autonomamente soluzioni ai problemi di lavoro; ricerca occasioni di confronto con i colleghi più esperti o di altre aree aziendali affronta i problemi e le situazioni di emergenza tenendo conto delle proprie responsabilità, delle norme di sicurezza e dei requisiti minimi di esercizio; rimane calmo, concentrato e determinato anche nelle situazioni più problematiche, chiedendo aiuto e supporto quando è necessario riporta i problemi di lavorazione, ne ricerca le possibili cause e contribuisce a definire le successive azioni correttive, anche proponendo soluzioni non standard 14 GLOSSARIO ABILITÀ – CONOSCENZE – COMPETENZE Insieme di risorse di cui un individuo deve disporre per Poter essere inserito adeguatamente in un contesto lavorativo, e più in generale per affrontare il proprio sviluppo personale e professionale. Le competenze vengono suddivise in Competenze formali (certificate in contesti strutturati), Competenze informali (acquisite attraverso l’esperienza lavorativa), Competenze non formali (acquisite in ambiti diversi). ATTIVITÀ CURRICOLARE Piano di studi proprio di ogni scuola. Nel rispetto del monte ore stabilito a livello nazionale, ogni istituzione scolastica autonoma compone il quadro unitario in cui sono indicate le discipline e le attività fondamentali stabilite a livello nazionale, quelle fondamentali alternative tra loro, quelle integrative e gli spazi di flessibilità. CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE (CFP) Strutture gestite dalla Regione, da Province, Comuni o da altri enti convenzionati con le Regioni, dove si svolgono corsi di formazione professionale, al termine dei quali viene rilasciato un attestato di qualifica professionale, di qualificazione o specializzazione. I percorsi iniziali triennali sono validi per l’assolvimento del Diritto Dovere di Istruzione. CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE Nel caso dell’alternanza scuola lavoro la certificazione riguarda le competenze che lo studente acquisisce nel percorso che ha compiuto. La certificazione viene fatta dalla Scuola tenendo presente anche le valutazioni fatte dall’azienda. Tale certificazione comporta il riconoscimento di crediti validi all’ammissione all’anno successivo e verrà inserita, qualora sia previsto dalla scuola, nel “portfolio delle competenze”, una raccolta strutturata e valutata che consente di conoscere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e, allo stesso tempo, della maggiore o minore pertinenza degli interventi didattici adottati. CONVENZIONE PER STAGE O ALTERNANZA SCUOLA LAVORO La convenzione regola i rapporti e le responsabilità della scuola e dell’azienda nei percorsi di formazione in Alternanza Scuola-Lavoro, ivi compresi gli aspetti relativi alla tutela della salute e della sicurezza dei partecipanti. Il documento, redatto in duplice copia –una per la scuola e una per l’azienda - contiene le regole di svolgimento dell’alternanza e definisce gli obblighi. Preparata e proposta dal soggetto attuatore – la scuola – contiene indicazioni circa : tipologia di stage, durata, orari, nominativo del partecipante e dell’organizzazione ospitante, mansioni attribuite, diritti e obblighi delle parti, nominativi dei tutor – scolastico e aziendale – firme della scuola e dell’azienda. La Convenzione è sempre accompagnata dal Progetto formativo. ISTITUTI PROFESSIONALI Suddivisi in Industria e artigianato (Produzioni industriali e artigianali) e in Servizi (Servizi all’agricoltura e allo sviluppo rurale; Servizi socio-sanitari; Servizi di manutenzione e assistenza tecnica; Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità; alberghiera; Servizi commerciali), realizzano percorsi di 5 anni che portano all’esame di stato ISTITUTI TECNICI Suddivisi in Economici (Amministrazione, finanza e marketing e Turismo) e Tecnologici (Meccanica, Meccatronica ed Energia; Trasporti e Logistica; Elettronica ed elettrotecnica; Informatica e telecomunicazioni; Grafica e Comunicazione; Chimica, Materiali e Biotecnologie; Tessile, Abbigliamento e Moda; Agraria e agroindustria; Costruzioni, Ambiente e Territorio) , realizzano percorsi di 5 anni che portano all’esame di stato ISTITUTO TECNICO SUPERIORE (ITS) Istituti che realizzano percorsi biennali post diploma ad alta specializzazione in stretta collaborazione con le imprese del settore di riferimento e della durata di 2000 ore di cui almeno 800 in azienda. LICEI realizzano percorsi di 5 anni che portano all’esame di stato con 6 indirizzi: classico, scientifico, linguistico, artistico, delle scienze umane, musicale OBBLIGO DI ISTRUZIONE Il giovane che ha terminato la terza media a 14 anni, deve fare una delle cose seguenti: 1. frequentare per due anni un corso di scuola media superiore ordinario 2. frequentare i primi due anni dei corsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale che alla fine del terzo anno permettono di ottenere una qualifica professionale. 3. lavorare come apprendista OBBLIGO FORMATIVO Il giovane fino a che non ha compiuto i 18 anni ha l’obbligo di fare una delle cose seguenti: 1. frequentare una scuola secondaria superiore 2. lavorare come apprendista fino all’ottenimento di una qualifica 3. seguire un corso di formazione di durata almeno triennale che permette di ottenere una qualifica professionale. PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA (POF) Documento con cui la singola istituzione scolastica rende nota la propria proposta formativa, tenendo conto dei bisogni degli studenti e delle aspettative sociali del territorio. In esso vengono descritte le scelte didattiche, culturali, tecniche e organizzative operate dalla scuola. Oltre alle discipline e alle attività facoltative, nella proposta sono esplicitati gli 15 eventuali accordi di rete e i percorsi formativi integrati. Con il POF, ogni scuola si propone di stabilire con la propria utenza un contratto, che deve essere condiviso, trasparente, flessibile, credibile e verificabile. PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA E’ una novità contenuta nella legge 107, La Buona Scuola. Il documento dovrà contenere le finalità generali che si pone ciascun Istituto, la programmazione dell’offerta formativa, la strumentazione e modelli orari, gli obiettivi formativi, l’organico del persone di cui dispone, il fondo di funzionamento dell’istituzione scolastica, il piano di miglioramento, le relazioni con gli enti locali, le iniziative aggiuntive etc. PROGETTO FORMATIVO PER STAGE O ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Il progetto formativo, deve essere chiaro negli obiettivi e nei contenuti, ed è predisposto dall’istituto scolastico in collaborazione con l’azienda. Alla Convenzione deve essere allegato il progetto formativo che articola le attività di ciascuno studente in formazione e deve contenere i dati dell’allievo, i dati dell’azienda ospitante, i risultati di apprendimento attesi, le attività concordate per lo studente, gli estremi delle polizze assicurativi (INAIL e RC), il periodo di permanenza ina zienda, gli orari e la sede di svolgimento dell’attività. REGISTRO NAZIONALE PER L’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO Legge 107 del 2015 è stato introdotto il “registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro” che sarà istituito presso le CCIAA territoriali a cui le Aziende potranno iscriversi indicando la disponibilità ad accogliere studenti per progetti di alternanza e attraverso cui le Scuole potranno individuare le Aziende con cui attivare i percorsi. L’Iscrizione al Registro non è obbligatoria; le specifiche del registro sono attualmente in fase di definizione da parte di Unioncamere. SCUOLE PRIVATE Le scuole non amministrate dallo stato si suddividono in paritarie e non paritarie. Le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico e devono accogliere chiunque, accettandone il progetto educativo, richieda di iscriversi. Le scuole non paritarie sono iscritte in elenchi regionali aggiornati ogni anno, non possono rilasciare titoli di studio aventi valore legale né attestati intermedi o finali con valore di certificazione legale; la regolare frequenza della scuola non paritaria da parte degli alunni costituisce assolvimento dell’obbligo di istruzione. STAGE O TIROCINIO È un’esperienza lavorativa e formativa temporanea che non costituisce rapporto di lavoro e finalizzata a consentire ai soggetti coinvolti di conoscere e sperimentare in modo concreto la realtà lavorativa attraverso l’addestramento pratico direttamente in un contesto lavorativo al fine di favorirne l’orientamento, inserimento lavorativo e l’occupabilità. TUTOR Il tutor, quale sia la sua collocazione, è l’operatore che agisce in sistemi di apprendimento nel senso di facilitatore delle dinamiche individuali o all’interno del gruppo, di guida per il processo di apprendimento, di orientatore nel percorso formativo, di assistente al percorso formativo individuale, di agevolatore dei rapporti con nuovi oggetti formativi o in nuovi percorsi. • Tutor formativo esterno/aziendale: individuato dall’azienda favorisce l’inserimento dello studente nel contesto lavorativo, individua gli obiettivi formativi insieme al tutor scolastico, assiste lo studente nel percorso di formazione in azienda e fornisce alla scuola ogni elemento atto a verificare e valutare le abilità dello studente e l’efficacia dei processi. • Tutor formativo interno/scolastico: è nominato dalla scuola e svolge il ruolo di assistenza e guida degli studenti che seguono percorsi in alternanza; individua e verifica, insieme al tutor aziendale, il corretto svolgimento del percorso in alternanza. VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE Giudizio tramite il quale si attribuisce un valore ad una prestazione o ad un prodotto che evidenzino una padronanza di competenze e di saperi, attraverso un confronto, solitamente, con una scala nominale per livelli. La valutazione può essere formativa se svolta lungo il percorso e tendente a trarre da essa elementi utili per rendere consapevole i soggetti coinvolti – docente e discente – della situazione in vista del miglioramento; oppure sommativa attraverso una prova esperta se svolta al termine del percorso stesso, per mettere a fuoco il grado di padronanza complessivo raggiunto. 16