ASL istruzioni - Confindustria Vicenza

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ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
Istruzioni per l’uso
Perché collaborare con le scuole?
per orientare i giovani alle professioni utili all'impresa
per completare la preparazione dei diplomati
per migliorare la presenza dell'impresa sul territorio
per contaminare conoscenze
Concretamente, come?
Far conoscere la propria azienda alla scuola
pag. 2
Orientare i giovani al lavoro
pag. 4
Partecipare al Comitato Tecnico Scientifico
pag. 5
Accogliere una visita in azienda
pag. 6
Accompagnare gli studenti a conoscenze specifiche
pag. 7
Offrire un'esperienza di alternanza scuola-lavoro
pag. 8
Salute e sicurezza degli studenti in ASL
pag. 12
Competenze organizzative e relazionali comuni
pag. 14
Glossario
pag. 15
CONFINDUSTRIA VICENZA
Area Lavoro, Previdenza ed Education
Isabella Tosatto
Tel. 0444232500 - Email: [email protected]
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FAR CONOSCERE LA PROPRIA AZIENDA ALLA SCUOLA
Quando presenta la propria azienda, l’imprenditore o il manager se ne mostra giustamente
orgoglioso e tende a evidenziare soprattutto gli aspetti che ne permettono il successo,
insistendo sull’innovazione tecnologica, la competitività, l’eccellenza dei prodotti. Con la scuola
però è più importante far capire come l’azienda funziona, quali soddisfazioni professionali
derivano per chi vi impegna le proprie capacità, quali benefici produce per chi ci lavora e per il
territorio, la società o l’ambiente. Gli aspetti umani dell’impresa attirano certamente
l'attenzione dei giovani, delle loro famiglie e dei loro insegnanti. Anche un pubblico adulto di
rado ha già una buona conoscenza dell’economia, dell’organizzazione o della tecnologia.
Occorre utilizzare il più possibile il linguaggio corrente privo di tecnicismi esemplificando ogni
tanto con episodi reali.
Gli studenti ritengono in genere più credibili le persone che sono più vicine a loro per età,
abitudini e interessi personali: può essere molto utile far intervenire qualche collaboratore
giovane e vivace.
Gli ambiti essenziali per un'efficace illustrazione dell'azienda agli studenti:
1. Preparare la presentazione introduttiva
La presentazione deve essere breve (20 minuti al massimo), evitando di eccedere in dettagli
tecnici o finanziari. La discussione deve essere condotta con l’obiettivo di far capire con parole
semplici a tutti.
Diversi aspetti che possono essere oggetto della presentazione, tra cui scegliere quelli che
meglio mettono in luce le caratteristiche della propria azienda. La conclusione è
particolarmente importante perché lascia nel pubblico l’impressione più forte:
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caratteristiche generali dell’impresa: settore, prodotti, mercati, processi produttivi,
tecnologie;
l’azienda è fatta di persone: la storia, le scelte strategiche e le prospettive, come si
lavora in azienda, l’organizzazione, la cultura e i valori;
le competenze richieste per lavorare in azienda: come si cercano le persone e come si
scelgono, l’inserimento lavorativo, quali sono le competenze e le conoscenze più
rilevanti, come si valutano le prestazioni, come si sviluppano le competenze, quali
percorsi professionali sono possibili:
la responsabilità sociale d’impresa: l’impegno sul territorio, i rapporti con le scuole e le
università, i network internazionali;
conclusioni: ad esempio I have a dream, YES, we can.
2. Approfondire il processo produttivo
E' importante evidenziare che:
1) Ciò che le persone fanno sul lavoro è richiesto dal processo produttivo:
• sul processo di produzione operano persone con compiti diversi: il processo di lavoro di
ciascuna di esse è descritto dall’insieme di questi compiti.
• il contenuto professionale del lavoro è tanto più rilevante quanto più è complesso il
processo di produzione cui l’individuo si applica e/o quanto più sono diversificati i
processi di cui deve occuparsi nell’ambito della sua attività.
2) Alla qualità della prestazione concorrono sia l’esperienza di lavoro che il possesso di
conoscenze professionali:
• il risultato dipende in larga misura dalla confidenza che il lavoratore acquista mediante
l’esercizio. Maggiori sono l’anzianità nella posizione e la specializzazione del lavoro,
maggiore è l’accumulo di esperienza e aumenta la produttività del lavoro.
• quando il contenuto della prestazione cambia, è determinante la capacità di rielaborare
l’esperienza e le conoscenze assumono un’importanza rilevante. Quanto più è
consolidato il patrimonio di conoscenze professionali, tanto più alta è la capacità di
adattamento alle nuove condizioni.
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3. Spiegare come l’azienda cerca i propri collaboratori
Per preparare gli studenti al momento in cui si affacceranno sul mercato del lavoro può essere
opportuno accennare anche a come le aziende reclutano il proprio personale.
Trovare un lavoro vuol dire incontrare un’azienda o un’altra organizzazione che cerca
personale.
Per incrociare il cammino dell’azienda è importante sapere come essa effettua la ricerca:
- le grandi imprese hanno in genere una politica ben precisa per la ricerca del personale, che
può prevedere accordi diretti con le scuole o le università, costruzione di un proprio database
di neo diplomati o laureati, affidamento della ricerca ad una società specializzata, gestione dei
rapporti con le Agenzie per il Lavoro, vere e proprie campagne di reclutamento, ecc.
- le medie e piccole imprese utilizzano spesso canali più informali e la loro ricerca non è in
genere sistematica.
Le più frequenti modalità di ricerca del personale sono:
1. il rapporto diretto
2. la segnalazione da conoscenti o collaboratori
3. l’invio del curriculum
4. gli elenchi delle scuole/università di candidati
5. l’inserzione
Non trascurare di sottolineare quali sono le competenze più ricercate dalle aziende.
Spiegare come l’azienda accoglie i giovani in alternanza scuola lavoro
Le recenti normative incoraggiano le Scuole a far svolgere agli studenti una breve periodo in
azienda al fine di conoscere e respirare l’aria di un contesto lavorativo e acquisire competenze,
di base o tecniche.
Può essere utile rappresentare il tipo di interesse e disponibilità dell’azienda, specificando
anche in quali funzioni aziendali e in quali periodi.
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ORIENTARE I GIOVANI AL LAVORO
È opportuno che le scelte formative e professionali dei giovani trovino un adeguato punto
d’incontro con la domanda di competenze delle imprese e il mondo produttivo è
tradizionalmente uno degli attori principali dell’orientamento.
Il primo contributo dell’impresa all’orientamento può essere quello di fornire alle scuole le
informazioni essenziali sull’economia locale, sui principali trend che caratterizzano i diversi
settori, sul fabbisogno di figure professionali. Fondamentale è però la domanda di competenze,
legata alla competitività aziendale e alle strategie di sviluppo, all’innovazione tecnologica e
organizzativa. È più importante mettere a fuoco il valore aggiunto atteso dalle risorse umane,
come l’azienda lo individua, lo costruisce e lo sviluppa che raccontare i mestieri e le
professioni.
Sono inoltre apprezzate indicazioni per la ricerca di primo impiego, la stesura del curriculum
vitae e l’affrontare un colloquio di selezione.
Gli obiettivi dell’orientamento
La collaborazione delle Imprese può essere particolarmente utile per:
• aiutare i giovani a confrontare le proprie propensioni, aspirazioni e attitudini con tutte le
opportunità disponibili, fornendo loro gli strumenti per conoscerle e valutarle
• sviluppare la capacità di valutare le proprie scelte professionali anche in funzione dello
sviluppo sociale e economico, non solo della soddisfazione personale
• promuovere lo sviluppo delle competenze professionali non solo come capacità legate
all’esercizio di una specifica attività lavorativa, ma come capacità di utilizzare le
conoscenze, fondandole su una dimensione pienamente culturale della tecnica e della
professionalità
• aiutare a scegliere la scuola in funzione del proprio orientamento al lavoro e alla
professione, pur consentendo a ciascuno di disegnare il proprio percorso
• spezzare la convinzione che al prolungarsi della formazione corrisponda sempre e
comunque un aumento delle competenze e della soddisfazione professionale
Le competenze ricercate dalle imprese
La domanda di professionalità delle imprese, connessa allo sviluppo, all’innovazione e alla
globalizzazione, è in costante crescita; la qualità delle risorse professionali che entrano in
azienda è legata, più che all’aumento della quantità dell’istruzione ricevuta, alla capacità di
utilizzare integralmente il patrimonio individuale di conoscenze e esperienze.
La competenza è la risorsa decisiva per il successo, sia dell’impresa che della persona, e
significa:
• saper fare bene una cosa
• sapere perché farla così
• sapere come rifarla quando cambiano le condizioni di lavoro o i modi di produzione
La competenza deve essere costruita e “rilavorata” per tutto il corso della vita. La competenza
richiede di saper usare, combinandole nel modo più produttivo possibile, conoscenze, abilità,
atteggiamenti diversi. La cultura tecnica e tecnologica compie in modo potente e
economicamente produttivo questa sintesi tra conoscenza e capacità di applicazione.
Presentare le competenze chieste dalle imprese
Il ruolo dell'azienda è fondamentale per aiutare le scuole a preparare gli studenti di oggi a
essere lavoratori di domani. Illustrare chiaramente la domanda di competenze dei settori
produttivi è un punto cardine della collaborazione fra imprese e istituti formativi e può essere
richiesto in occasione di incontri di orientamento, per dare un contributo alla programmazione
didattica, per fissare un punto di partenza efficace per i progetti di alternanza scuola lavoro. In
ciascuna occasione è importante cominciare con una definizione chiara di cosa le imprese
intendono per “competenza” ed essere in grado di illustrare quali sono le competenze più
richieste dalle aziende, sia quelle specifiche / settoriali, sia quelle trasversali.
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PARTECIPARE AL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO (CTS)
Gli Istituti scolastici possono costituire dei Comitati Tecnico Scientifici (CTS) - organi paritetici
composti da rappresentanti dell’istituto scolastico (membri di diritto scelti e nominati dal
Dirigente Scolastico) e rappresentanti delle aziende, delle associazioni di categoria, degli enti
locali e delle università (scelti dall’ente di appartenenza e nominati dal Dirigente scolastico) con funzioni di proposta per la programmazione della didattica.
Il CTS può contribuire ad avvicinare scuola e mondo del lavoro operando su diversi fronti:
• definire la domanda di competenze espressa dalle imprese a cui la scuola può fornire
risposta;
• proporre percorsi di apprendimento coerenti con tale domanda, mediante la promozione
di attività di alternanza scuola lavoro, di tirocinio, di ricerca e laboratorio;
• progettare prove di accertamento delle competenze acquisite dagli studenti;
• possibilità di fornire expertise integrative rispetto a quelle già presenti nella scuola;
• possibilità di utilizzare strutture e dotazioni tecnologiche delle imprese o delle
università;
• partecipare a progetti di rilievo,
• agevolare l’inserimento dei diplomati al lavoro o negli studi superiori;
• valorizzare l’istituto nei confronti dei potenziali iscritti e di altre imprese;
• creare una rete di relazioni utili alla gestione e al miglioramento dell’offerta didattica
dell’istituto.
I CTS sono un’opportunità fondamentale per riavvicinare mondo della scuola e mondo del
lavoro e valorizzare la cultura e le professioni tecniche. La collaborazione all’interno dei CTS
può generare importanti vantaggi, sia per le scuole sia per le imprese.
I vantaggi per le imprese
• fornire indicazioni alle scuole per formare giovani più preparati può essere direttamente
conveniente, perché questi giovani potranno diventare lavoratori dell’azienda domani;
• partecipare ad un organismo come il CTS può essere un’opportunità per stare in
relazione con altre imprese del proprio settore e/o del proprio territorio; il confronto
sulla formazione con altri imprenditori e con i docenti può essere fonte di arricchimento
personale, offrire stimoli culturali e professionali e diventare l’occasione per ripensare la
vita aziendale;
• assumere un ruolo all’interno delle istituzioni scolastiche può aumentare la visibilità e
migliorare l’immagine dell’azienda sul territorio: dare il proprio contributo di idee e
dedicare tempo alla scuola e alla formazione dei giovani è un modo utile e concreto di
interpretare la responsabilità sociale dell’impresa.
I vantaggi per le scuole
• avere una conoscenza dettagliata e dinamica delle competenze richieste sia ai diplomati
che si inseriscono subito in azienda sia rispetto ad una loro successiva specializzazione
negli studi superiori;
• l’attenzione allo sviluppo delle risorse professionali in azienda può dare indicazioni sul
modo di fare scuola per favorire nei giovani l’assunzione di responsabilità nei confronti
dell’apprendimento, lo sviluppo della capacità di lavorare con gli altri, l’orientamento al
risultato e alla gestione dei problemi;
• la possibilità di programmare più efficacemente le attività permette di valorizzare le
esperienze che meglio collegano l’imparare al fare (alternanza scuola-lavoro, stage,
attività di laboratorio, lavoro per progetti).
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ACCOGLIERE UNA VISITA IN AZIENDA
Per molti ragazzi e per molti insegnanti può essere il primo incontro con un luogo di lavoro:
non può diventare una specie di gita scolastica. È importante prepararla prima, organizzarla,
progettare l’itinerario e i messaggi che si desidera trasferire. Decidere quali reparti potranno
essere visitati, quali lavorazioni vedere e quali collaboratori coinvolgere.
Preparare la visita
La visita va preparata anzitutto in collaborazione con la Scuola. È fondamentale:
• condividere con l’insegnante gli obiettivi e conoscere caratteristiche e interessi degli
studenti;
• fornire alla scuola una informativa sull’azienda, ad esempio segnalando il sito web;
• assicurarsi che gli insegnanti diano agli studenti una prima informazione essenziale;
• concordare gli aspetti essenziali della visita, i tempi la logistica, i contenuti.
Altrettanto importante è il coinvolgimento dei propri collaboratori in azienda, quindi:
• illustrare brevemente a tutti gli scopi della visita, come si svolgerà e chi sono gli ospiti;
• scegliere con cura e anticipo chi accompagnerà la visita e chi potrà essere coinvolto nei
diversi reparti (possibilmente persone giovani che utilizzino un linguaggio semplice);
• comunicare ai collaboratori coinvolti la soddisfazione manifestata da studenti e
insegnanti dopo la visita e ringraziarli per l’immagine positiva che hanno saputo
trasmettere.
Organizzare la visita
Anche la cura degli aspetti organizzativi apparentemente più banali può essere decisiva per la
riuscita di una visita scolastica in azienda. Ecco una check list di piccoli accorgimenti:
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informatevi sui tempi e i mezzi del trasferimento scuola / azienda / scuola;
tenete conto dell’età degli studenti e dei loro interessi;
definite bene i tempi (non troppo lunghi), inserendo qualche breve momento di pausa;
riservate un margine di tempo per rispondere alle domande e soddisfare le curiosità;
se potete, organizzate un piccolo rinfresco o prevedete la distribuzione di gadget;
se potete, prevedete un’attività che coinvolga manualmente gli studenti;
verificate gli aspetti assicurativi e di sicurezza, informatevi sugli adempimenti necessari;
fatevi dare anticipatamente l’elenco nominativo dei partecipanti;
se intendete realizzare fotografie e/o video, concordate con la scuola le modalità per
raccogliere il consenso dei genitori.
Itinerario
L'obiettivo della visita è far comprendere il funzionamento complessivo dell'azienda: l'itinerario
andrà disegnato in modo da far rendere visibile sia le attività aziendali "core", sia il contributo
all'organizzazione aziendale dato dei servizi interni e dalle funzioni di staff. Può essere utile
preparare e distribuire uno schema del percorso, che indichi i reparti e gli uffici interessati dalla
visita, il tempo di permanenza in ciascuno di essi e i collaboratori con cui gli studenti avranno
l'opportunità di dialogare.
È consigliabile iniziare con una sintetica presentazione dell’azienda; nel caso di azienda
manifatturiera andrà illustrato il ciclo di lavorazione dei prodotti, soffermandosi sulle tecnologie
distintive utilizzate.
Non va dimenticato che per quanto affascinati possano essere macchinari e tecnologie
innovative, sono sempre le persone, la competenza e l’entusiasmo con cui parlano del loro
lavoro, che conquistano. Non è il caso, ad esempio, di mostrare agli studenti reparti deserti o
macchine inattive: va sottolineato sempre il lavoro umano in rapporto al processo produttivo.
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ACCOMPAGNARE GLI STUDENTI A CONOSCENZE/COMPETENZE SPECIFICHE
Sono diffuse modalità di collaborazione scuola impresa che hanno l’obiettivo di offrire
opportunità agli studenti di conoscere concretamente l’azienda e, al contempo, di adire
conoscenze, competenze, passioni e desideri in contesti di apprendimento non tradizionali.
Alcune in particolare rappresentano anche per l’impresa una opportunità di contatto diretto con
gli studenti, il loro linguaggio e le capacità di problem solving.
Nel proporre iniziative di collaborazione con la scuola, l’impresa deve definire e condividere poi
con la scuola obiettivi didattici e risultati attesi. L’Istituzione scolastica potrà di volta in volta
valutare se, e in che misura, inserirle nella programmazione curricolare.
Con apposita Convenzione / accordo tra scuola e impresa saranno definiti:
• tempistica, con pianificazione delle attività in ore curriculari ed extra curricolari;
• studenti – classi, gruppi – coinvolti e insegnate referente;
• modalità di svolgimento, strumentazione e materiali necessari;
• costi;
• proprietà intellettuale dei risultati / prodotti ottenuti.
A titolo di esempio alcune modalità sono:
Attività di ricerca e formazione su commessa in cui l’azienda affida alla Scuola
specifici incarichi di ricerca o di formazione. Si tratta quindi di accordi relativi ad attività
limitate nel tempo e su specifiche esigenze tecniche/formative definite dall’impresa in
accordo con la Scuola e realizzate dagli studenti con la guida e il supporto degli
insegnanti.
Business Game, competizioni a partecipazione individuale o più spesso a squadre,
caratterizzati da un contesto simulato di natura aziendale in cui i giocatori si
confrontano con problematiche manageriali e si trovano a compiere delle decisioni di
vario genere, principalmente legate a marketing, logistica, produzione ecc. Spesso è
richiesta la tutorship da parte di una imprenditore che possa accompagnare, consigliare
e valutare gli studenti durante l’esperienza.
Tutorship, esistono alcuni circuiti di Imprese formative simulate dedicate agli studenti
delle scuole superiori che consentono loro di sviluppare competenze imprenditoriali
attraverso programmi didattici e competizioni anche internazionali. Nella maggior parte
dei casi si tratta di programmi che prevedono la tutorship da parte di una impresa reale
che possa accompagnare, consigliare e valutare gli studenti durante l’esperienza. A
titolo d’esempio, tra i più diffusi l’Impresa Formativa Simulata IFS accredita dal MIUR e
i programmi di Junior Achievement dedicata all’educazione economica dei giovani.
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OFFRIRE UN’ESPERIENZA DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO IN AZIENDA
L’alternanza scuola-lavoro è un’importante innovazione per l’Italia che permette ad azienda e
scuola di sviluppare insieme occasioni di apprendimento per i giovani, grazie ad esperienze
concrete di lavoro durante gli studi, collegate e coerenti con l’attività scolastica.
L’alternanza scuola - lavoro deriva dall’esigenza di collegare il mondo della scuola a quello del
lavoro e della produzione, è stata realizzata per anni attraverso tirocini formativi e stage
presso le aziende, frequentati soprattutto da studenti degli istituti professionali e degli istituti
tecnici. Dalla legge di riforma della Scuola del 2003 il successivo Dlg. del 2005 è stata
introdotta la formula dell’alternanza scuola lavoro ad integrazione delle precedenti prassi
ponendo l’accento soprattutto sulla efficacia formativa delle esperienze lavorative.
Con la Legge 107 del 2015 è stato introdotto l’obbligo di avviare percorsi didattici in alternanza
scuola lavoro per ciascun studente a partire dalla classe 3^ e da realizzare nell’arco del
triennio per minimo 400 ore per gli istituti tecnici e professionali e 200 ore per i licei.
L’alternanza scuola lavoro richiede una conduzione attenta, che ne valorizzi gli elementi
distintivi fondamentali e complementari: la scuola è tradizionalmente portatrice di una
modalità di formazione centrata sulla trasmissione/acquisizione di conoscenze, l’azienda
invece la considera una occasione di esperienza – anche come anticipazione di una possibile
assunzione in prova – e dunque come strumento per lo sviluppo di competenze professionali
specifiche.
Per i giovani queste esperienze sono particolarmente importanti perché:
• permettono di esplorare dall’interno un mondo non conosciuto;
• insegnano a muoversi e operare in una situazione nuova, con regole nuove;
• rappresentano la prima vera occasione di pensare al proprio futuro professionale come
a un insieme di cose da fare, di compiti da svolgere, di risultati da conseguire, di
responsabilità da assumere, di relazioni da sviluppare, di conoscenze da acquisire.
L’alternanza scuola lavoro rappresenta una presa di contatto con organizzazioni diverse dal
quelle scolastiche, capaci di rafforzare la motivazione allo studio anche per quei ragazzi meno
predisposti ad un apprendimento di tipo teorico e può spingerli ad assumere con serietà i
propri compiti e le relative responsabilità.
Se ben costruita l’esperienza porta a riconoscere anche l’utilità delle conoscenze, proprio
perché servono "per fare". Questa consapevolezza può, infine, rifluire a scuola e far vivere
anche lo studio come un’esperienza di lavoro: l’apprendimento sul lavoro è una responsabilità
personale quindi va inteso come “il lavoro dello studente” e diventa l’obiettivo principale, non
più l’effetto di un insegnamento.
Requisiti di un percorso di Alternanza scuola lavoro
Un buon percorso di alternanza richiede di:
• prevedere sia attività in azienda che a scuola, collegandole tra loro;
• sviluppare non solo competenze “tecniche” di indirizzo, ma anche competenze
organizzative o comportamentali (cosiddette "soft skills");
• coinvolgere anche - o solo - discipline non di indirizzo;
• condividere gli obiettivi con la scuola;
• utilizzare anche le ore di scuola poiché anche l’alternanza è scuola;
• prevedere il coinvolgimento degli studenti nel processo di produzione, permettendo loro
una reale esperienza di lavoro;
• stabilire un numero di ore per ogni attività commisurato agli obiettivi formativi previsti.
Condizioni di fattibilità
Quali requisiti devono avere gli studenti per trarre profitto dall’esperienza di alternanza?
Verificare:
• conoscenze acquisite durante gli studi o che devono acquisire prima di andare in
azienda;
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•
•
motivazione e della reale disponibilità all’impegno;
possibili sovrapposizioni con altre attività scolastiche o con le esigenze di studio;
Quali opportunità può offrire concretamente l’azienda? Verificare:
• la reale possibilità di svolgere un’attività di lavoro in relazione alla complessità del
compito, alla presenza di eventuali fattori di rischio;
• la disponibilità dei collaboratori aziendali a seguire l’attività degli studenti;
• significatività delle diverse attività in rapporto al tempo che lo studente vi può dedicare.
Quali attività si possono fare a scuola? Verificare:
• effettivo coinvolgimento degli insegnanti delle diverse materie;
• disponibilità di tempo da dedicare da parte dei docenti;
• effettiva disponibilità di laboratori o altri strumenti.
Il percorso formativo in alternanza prevede tre fasi:
• progettazione;
• realizzazione;
• valutazione.
Progettazione: dall’analisi delle competenze alla progettazione formativa
Per selezionare le competenze da sviluppare occorre partire dal profilo professionale in uscita
dalla scuola e confrontarlo con le competenze presenti in azienda. Calando le competenze nel
contesto concreto dell’azienda e della scuola è possibile cominciare a ideare il percorso
formativo che potrà essere proposto agli studenti. Per ciascuna delle competenze scelte,
chiedersi quali aspetti caratteristici assume nella propria azienda e quali attività scolastiche già
oggi favoriscono lo sviluppo di queste competenze.
Durante la progettazione delle attività è opportuno tenere conto delle condizioni di fattibilità,
per evitare delusioni durante la realizzazione. Per ciascuna delle competenze scelte verificare
con la scuola quali attività potrà fare lo studente in azienda o a scuole. Le attività devono
essere descritte in modo molto concreto, descrivendo le operazioni che lo studente dovrà
compiere. Per ciascuna attività si dovrà decidere cosa prendere in considerazione per costruire
la valutazione delle competenze che gli studenti avranno acquisito durante l’esperienza. Per
ciascuno degli studenti (o gruppi di studenti) coinvolti, le attività dovranno essere pianificate,
decidendo cosa fare prima e cosa dopo, se in azienda o a scuola, quando e per quanto tempo.
La pianificazione consente di tenere sotto controllo il percorso durante la realizzazione.
Realizzazione – dalla pianificazione delle attività all’attuazione e al controllo
La fase di inserimento in azienda è una delle più delicate di tutto il processo di alternanza, in
quanto permette un più facile raggiungimento di risultati soddisfacenti, sia per lo studente che
per l’azienda ospitante. L’inserimento avviene con la modalità dell’affiancamento da parte del
tutor aziendale.
L’accoglienza sancisce l’accesso e l’accettazione in un ambiente nuovo, in cui lo studente
interagirà con persone nuove, in una nuova rete di relazioni, linguaggi e regole. É importante
che l’accoglienza preveda anche la presentazione del nuovo arrivato agli altri dipendenti, per
garantire la necessaria condivisione, in modo da superare eventuali difficoltà a dedicare tempo
e risorse esperte, soprattutto tenendo presente la limitata disponibilità di personale nelle
aziende di minori dimensioni. L’azienda, infatti, non è solo uno spazio fisico ma anche una
comunità in cui lo studente si dovrà inserire al meglio, grazie ad una buona comunicazione e
coordinamento e tenendo presente che la brevità del percorso formativo può non consentire
allo studente di conoscere in modo approfondito l’azienda.
•
•
Assicurarsi della conoscenza preventiva del programma di attività da parte dello
studente e del personale (aziendale e scolastico) che lo seguirà durante l’esperienza.
In caso di imprevisti, rivedere il programma in modo da garantire comunque il
raggiungimento degli obiettivi (= le competenze da sviluppare) oppure per identificare e
condividere quali diversi obiettivi potranno essere conseguiti.
9
•
•
Tenere un registro delle attività svolte dagli studenti, delle difficoltà eventualmente
incontrate, dei problemi emersi e delle soluzioni adottate.
Registrare i risultati ottenuti da ciascuno studente rispetto all’apprendimento di
ciascuna delle competenze obiettivo.
Valutazione – dall’osservazione delle attività alla valutazione delle competenze
acquisite
Valutazione delle prestazioni. La valutazione della prestazione si riferisce alla capacità di una
persona di conseguire il risultato: la definizione del risultato atteso è essenziale per valutare
una prestazione, per valutare le competenze agite e l’idoneità delle competenze rispetto al
risultato ottenuto.
Va considerato anche il percorso seguito per ottenere il risultato: può trattarsi di applicare una
procedura o delle istruzioni, di operare una scelta tra diverse opzioni possibili o di procedere
per prove e successive correzioni. In ogni caso il processo di lavoro lascia una traccia resa
evidente dalla documentazione o dagli output intermedi. Anche altre competenze entrano in
gioco quando si lavora: le competenze organizzative o comportamentali, o “trasversali”.
Indicatori di prestazione. Quali segnali rivelano una prestazione adeguata e permettono di
valutarla? Un esempio concreto: la "capacità di collaborare" è segnalata dall'accettazione del
proprio ruolo e del compito, dal fare domande per capire meglio, dall'essere propositivi,
dall’aiutare gli altri.
Per ogni prestazione è possibile individuare gli indicatori (e la presenza di "comportamenti")
che consentono di valutarne l’efficacia. Ad esempio, considerando la prestazione «ricerca le
informazioni necessarie all’esecuzione di un compito», è possibile misurarne l’adeguatezza
considerando alcuni elementi: il numero delle informazioni cercate e trovate rispetto a quelle
necessarie; le fonti utilizzate rispetto alle fonti utili disponibili; il tempo impiegato con il
procedimento di ricerca utilizzato rispetto al procedimento di ricerca ottimale.
La prestazione può perciò essere valutata in funzione del risultato da conseguire (se non si
identificano e recuperano tutte le informazioni mancanti, il compito non può essere eseguito
correttamente), oppure di una specifica consegna ricevuta, oppure ancora in rapporto alla
performance mediamente resa da un determinato gruppo di persone.
L’iter di un percorso di Alternanza scuola lavoro
Di seguito la sequenza delle azioni per l’avvio e la realizzazione di un percorso di alternanza
scuola lavoro per l’azienda:
• analisi interna all’azienda dell’interesse, dei contenuti e delle possibilità organizzativa;
• contatto con l’istituto di interesse e con il docente referente,
• verifica della compatibilità tra interesse aziendale e possibilità della scuola in merito a
obiettivi formativi, caratteristiche dello studente, età, periodo di svolgimento e durata,
aspetti logistici;
• incontro con il tutor scolastico per la co-progettazione e condivisione di obiettivi
formativi e modalità;
• acquisizione della documentazione predisposta dalla scuola (convenzione, progetto
formativo, coperture assicurative, attestazioni inerenti la formazione generica sulla
sicurezza);
• avvio del periodo di alternanza con accoglienza e primo addestramento;
• monitoraggio congiunto da parte del tutor aziendale e del tutor scolastico
dell’inserimento e degli apprendimenti;
• eventuali correzioni;
• valutazioni finali alla scuola e feedback allo studente.
Vincoli e obblighi normativi
Limiti numerici. Secondo la normativa della Regione Veneto – DGR 1234 del 23 luglio 2013 –
i soggetti ospitanti possono ospitare contemporaneamente tirocini nei limiti numerici di seguito
indicati:
a) liberi professionisti e piccoli imprenditori senza dipendenti: 1 tirocinante
10
b) unità operative con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra 1 e
5: 1 tirocinante;
c) unità operative con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra 6i e
20: non più di 2 tirocinanti;
d) unità operative con 21 o più dipendenti a tempo indeterminato: tirocinanti in misura
non superiore al 10% dei suddetti dipendenti, con arrotondamento all’unità superiore;
Sono esclusi dai limiti sopra riportati i tirocini in favore dei disabili di cui all’art. 1, comma 1
della legge 68/99 e i soggetti e persone svantaggiate in situazioni di fragilità sociale nonché
immigrati, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale.
Comunicazioni obbligatorie. Il Ministero del Lavoro ha specificato l’esonero dall’obbligo di
comunicazione al Centro per l’Impiego per i tirocini promossi da soggetti ed istituzioni
formative a favore dei propri studenti ed allievi frequentanti, per realizzare momenti di
alternanza tra studio e lavoro.
Infortuni sul lavoro INAIL. Ai sensi dell’art. 2 del DPR 156/99, la copertura assicurativa
INAIL dei soggetti impegnati nelle attività di tirocinio promosse dagli Istituti scolastici statali e
dalle Università statali, è assicurata mediante la speciale forma di “gestione per conto dello
Stato”, prevista dal combinato disposto degli artt. 127 e 190 del T.U. 1124/65 e regolamentata
dal D.M. 10/10/1985.
Polizza RC. Per la responsabilità civile verso terzi, presso idonea compagnia assicurativa, a
cura della scuola.
Privacy. Lo studente ha diritto alle tutele ed è tenuto a tutti gli adempimenti stabiliti dal
D.Lgs. 196 del 30 giugno 2003 in materia di riservatezza dei dati personali. Per quanto
riguarda la gestione dei dati dello studente, in quanto soggetto passivo, deve ricevere e
sottoscrivere l’informativa sulla privacy ed è tenuto ad attenersi alle istruzioni esistenti
all’interno dell’azienda per quanto riguarda la gestione dei dati e delle informazioni sia di tipo
cartaceo che informatico. Dovrà inoltre ricevere una lettera di incarico per il trattamento dati
qualora per le finalità dell’esperienza di alternanza scuola lavoro si trovi a gestire dati di terzi.
Salute i sicurezza degli studenti. Le norme sulla sicurezza degli ambienti di lavoro trovano
applicazione anche nel caso di studenti coinvolti in percorsi di Alternanza Scuola Lavoro in
contesti esterni all’Istituzione Scolastica. In questo caso infatti lo studente, pur non divenendo
giuridicamente un lavoratore in senso stretto in quanto l’inserimento in azienda non costituisce
un rapporto di lavoro, egli viene comunque equiparato al lavoratore e destinatario pertanto
delle medesime misure di tutela della sua salute e sicurezza nel periodo di permanenza negli
ambienti di lavoro aziendali. Similmente lo studente minorenne in esperienza di ASL non
acquisterà in nessun caso la qualifica giuridica di “lavoratore minore”, ma ne sarà ad esso
equiparato in termini di speciale tutela. In particolare gli studenti minorenni non potranno
essere adibiti a compiti ed attività pericolose quali quelle contenute nell’elenco delle lavorazioni
vietate ai minori (vedi all.1 della legge n. 977/1967). Il giovane, e i titolari della responsabilità
genitoriale in caso di minorenni, verranno informati dalla scuola, d’intesa con il Datore di
lavoro aziendale, di questo status di lavoratore equiparato e quindi dei conseguenti obblighi
comportamentali durante la permanenza in ambiente di lavoro e di formazione preliminare
all’inserimento in una qualsiasi attività lavorativa. Da parte loro, gli studenti che partecipano a
programmi di alternanza scuola lavoro in strutture ospitanti esterne alla Istituto scolastico
dovranno rispettare gli obblighi del lavoratore previsti dall’art. 20 del TUS su cui saranno
debitamente informati. (v. Appendice 1 – Alternanza in sicurezza)
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SALUTE E SICUREZZA DEGLI STUDENTI IN ALTERNANZA SCUOLA LAVORO:
RIPARTIZIONE DEI COMPITI TRA SCUOLA E STRUTTURE OSPITANTI E LORO
COORDINAMENTO
PREMESSA
Le norme sulla sicurezza degli ambienti di lavoro trovano applicazione anche nel caso di studenti coinvolti
in percorsi di Alternanza Scuola Lavoro in contesti esterni all’Istituzione Scolastica. In questo caso infatti
lo studente, pur non divenendo giuridicamente un lavoratore in senso stretto in quanto l’inserimento in
azienda non costituisce un rapporto di lavoro, egli viene comunque equiparato al lavoratore e destinatario
pertanto delle medesime misure di tutela della sua salute e sicurezza nel periodo di permanenza negli
ambienti di lavoro aziendali. Similmente lo studente minorenne in esperienza di ASL non acquisterà in
nessun caso la qualifica giuridica di “ lavoratore minore”, ma ne sarà ad esso equiparato in termini di
speciale tutela. In particolare gli studenti minorenni non potranno essere adibiti a compiti ed attività
pericolose quali quelle contenute nell’elenco delle lavorazioni vietate ai minori (vedi all.1 della legge n.
977/1967).
Il giovane, e i titolari della responsabilità genitoriale in caso di minorenni, verranno informati dalla scuola,
d’intesa con il Datore di lavoro aziendale, di questo status di lavoratore equiparato e quindi dei
conseguenti obblighi comportamentali durante la permanenza in ambiente di lavoro e di formazione
preliminare all’inserimento in una qualsiasi attività lavorativa.
Da parte loro, gli studenti che partecipano a programmi di alternanza scuola lavoro in strutture ospitanti
esterne alla Istituto scolastico dovranno rispettare gli obblighi del lavoratore previsti dall’art. 20 del TUS
su cui saranno debitamente informati.
COMPITI DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
•
Verificare le condizioni di sicurezza connesse con l’organizzazione dell’alternanza scuola lavoro
attraverso la selezione delle strutture ospitanti;
•
Fornire adeguate informazioni agli studenti e ai genitori degli studenti coinvolti;
•
Raccogliere informazioni su eventuali allergie o incompatibilità o altre problematiche fisiche di
alcuni studenti;
•
Erogare Formazione generale in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
(almeno 4 ore) e rilascio di relativo attestato;
•
Erogare eventualmente Formazione specifica relativa alle attività svolte nei laboratori scolastici e
rilascio di relativo attestato;
•
Garantire la Sorveglianza sanitaria, qualora necessaria secondo l’art. 41 del TUS: i prescritti
adempimenti si considerano assolti mediante visita preventiva da effettuarsi da parte del medico
competente dell’istituto scolastico o dal dipartimento prevenzione dell’Azienda Unità Sanitaria
Locale.
COMPITI DELLA STRUTTURA OSPITANTE (AZIENDA)
•
Garantire il pieno rispetto delle norme antinfortunistiche e di igiene del lavoro;
•
Verificare che le attività da assegnare agli studenti non siano tra quelle vietate e ad alto rischio;
•
Individuare il tutor interno che si rapporti con il referente dell’Istituzione Scolastica per il progetto
di alternanza scuola lavoro;
•
Richiedere l’attestazione della formazione già erogata e ricevuta dal ragazzo che viene ospitato
nella struttura;
•
Fornire la formazione specifica o integrare quella già fornita dalla scuola per un totale di 12 ore
per le lavorazioni ad alto rischio, 8 ore per il rischio medio e 4 ore per il rischio basso ( i ragazzi
che , a prescindere dal livello di rischio dell’azienda, non svolgono mansioni che comportano la
loro presenza , anche saltuaria, nei reparti produttivi , possono frequentare i corsi previsti per il
rischio basso);
•
Rilasciare attestato per la formazione specifica erogata;
•
Prevedere un addestramento nel caso di utilizzo da parte dello studente di attrezzature e
macchine per le quali è previsto;
•
Fornire i dispositivi di protezione individuale, se non già in possesso dello studente, e la relativa
formazione per il corretto utilizzo degli stessi ;
•
Provvedere alla sorveglianza sanitaria aggiuntiva, qualora necessaria in quanto indicato dal
documento di valutazione dei rischi aziendale;
•
Nel caso fosse previsto la frequentazione di cantieri, l’impresa dovrà aggiornare il POS e dotare
l’allievo di cartellino di riconoscimento.
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COORDINAMENTO TRA ISTITUZIONE SCOLASTICA E STRUTTURA OSPITANTE: RSPP scolastico, tutor
scolastico, RSPP aziendale e Tutor esterno.
Ogni percorso di Alternanza Scuola Lavoro dovrà essere dotato di Tutor Scolastico, adeguatamente
formato anche sui temi della sicurezza, che dovrà rapportarsi e collaborare con il tutor esterno aziendale
per un corretto scambio di informazioni e completamento reciproco e coordinato degli obblighi di tutela ai
fini della sicurezza degli studenti che svolgono l’attività presso l’azienda, anche in relazione a eventuali
allergie o incompatibilità o altre problematiche fisiche di alcuni studenti. Il tutor scolastico dovrà facilitare
la collaborazione anche tra l’RSPP scolastico e l’ RSPP aziendale. Il tutor scolastico fungerà da raccordo
tra lo studente, l’Istituto scolastico e l’azienda per tutta la durata del progetto.
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COMPETENZE ORGANIZZATIVE E RELAZIONALI comuni a tutti gli indirizzi di studio
1
2
3
ORGANIZZARE IL
LAVORO
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6
7
8
GESTIRE
INFORMAZIONI
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GESTIRE
RISORSE
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14
15
GESTIRE
RELAZIONI E
COMPORTAMENTI
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17
18
19
GESTIRE
PROBLEMI
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mantiene costantemente l'attenzione sull'obiettivo e rispetta gli orari e i
tempi assegnati garantendo il livello di qualità richiesto; individua le cause
che determinano eventuali scostamenti dal risultato atteso
organizza lo spazio di lavoro e le attività pianificando il proprio lavoro
(priorità, tempi) in base alle disposizioni ricevute
accetta e prende in carico compiti nuovi o aggiuntivi, riorganizzando le
proprie attività in base alle nuove esigenze
applica le procedure e gli standard previsti dal manuale qualità, la normativa
e le procedure di sicurezza ed impatto ambientale, le procedure in caso
d'emergenza
utilizza la documentazione aziendale e la manualistica per reperire le
informazioni e le istruzioni necessarie per il proprio lavoro
reperisce (anche sul web) e verifica informazioni relative ai requisiti di
prodotto, alle caratteristiche di materiali e strumenti da impiegare, alla
normativa pertinente il processo o attinente la sicurezza
documenta le attività svolte secondo le procedure previste, gli standard
aziendali e i requisiti del cliente, in modo da fornirne la tracciabilità,
segnalando i problemi riscontrati e le soluzioni individuate
raccoglie, elabora e analizza i dati sull'avanzamento delle lavorazioni, sul
consumo di materiali o sui consumi energetici dell'impianto o quelli relativi al
contesto di applicazione/utilizzo del prodotto o della soluzione da realizzare,
derivandone informazioni utili per la produzione
verifica la correttezza e il corretto avanzamento dell'emissione della
documentazione, controllando la consistenza / correttezza / congruenza dei
dati contenuti nei documenti prodotti; attua metodi di archiviazione efficaci,
tali da permettere la facile rintracciabilità dei documenti
predispone la documentazione (il manuale) delle caratteristiche tecniche del
prodotto, le istruzioni per l'uso e la manutenzione; predispone la
documentazione per la qualità e gestisce gli adempimenti richiesti per la
certificazione del prodotto; predispone la documentazione obbligatoria ai
sensi di legge, sia civilistica che fiscale
utilizza in modo appropriato le risorse aziendali (materiali, attrezzature e
strumenti, documenti, spazi, strutture), controllandone la disponibilità,
mantenendole in ordine e in efficienza ed evitando gli sprechi
accetta la ripartizione del lavoro e le attività assegnate dal team leader,
collaborando con gli altri addetti per il raggiungimento dei risultati previsti,
condividendo le informazioni sul lavoro svolto e sui risultati ottenuti
lavora in gruppo esprimendo il proprio contributo e rispettando idee e
contributi degli altri membri del team; aiuta gli altri membri del team a
svolgere/completare le attività assegnate; chiede o offre collaborazione in
funzione del conseguimento degli obiettivi aziendali
riporta con continuità e precisione al responsabile dei lavori, anche con l’uso
della modulistica interna
rispetta lo stile e le regole aziendali e gestisce i rapporti con i diversi ruoli o le
diverse aree aziendali adottando i comportamenti e le modalità di relazione
richieste
utilizza una terminologia appropriata e funzionale nello scambio di
informazioni, sia verbale che scritto (reportistica, mail…)
analizza e valuta criticamente il proprio lavoro e i risultati ottenuti, ricercando
le ragioni degli eventuali errori o insuccessi
aggiorna le proprie conoscenze e competenze, ricercando autonomamente
soluzioni ai problemi di lavoro; ricerca occasioni di confronto con i colleghi più
esperti o di altre aree aziendali
affronta i problemi e le situazioni di emergenza tenendo conto delle proprie
responsabilità, delle norme di sicurezza e dei requisiti minimi di esercizio;
rimane calmo, concentrato e determinato anche nelle situazioni più
problematiche, chiedendo aiuto e supporto quando è necessario
riporta i problemi di lavorazione, ne ricerca le possibili cause e contribuisce a
definire le successive azioni correttive, anche proponendo soluzioni non
standard
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GLOSSARIO
ABILITÀ – CONOSCENZE – COMPETENZE
Insieme di risorse di cui un individuo deve disporre per Poter essere inserito adeguatamente in un contesto lavorativo,
e più in generale per affrontare il proprio sviluppo personale e professionale. Le competenze vengono suddivise in
Competenze formali (certificate in contesti strutturati), Competenze informali (acquisite attraverso l’esperienza
lavorativa), Competenze non formali (acquisite in ambiti diversi).
ATTIVITÀ CURRICOLARE
Piano di studi proprio di ogni scuola. Nel rispetto del monte ore stabilito a livello nazionale, ogni istituzione scolastica
autonoma compone il quadro unitario in cui sono indicate le discipline e le attività fondamentali stabilite a livello
nazionale, quelle fondamentali alternative tra loro, quelle integrative e gli spazi di flessibilità.
CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE (CFP)
Strutture gestite dalla Regione, da Province, Comuni o da altri enti convenzionati con le Regioni, dove si svolgono corsi
di formazione professionale, al termine dei quali viene rilasciato un attestato di qualifica professionale, di qualificazione
o specializzazione. I percorsi iniziali triennali sono validi per l’assolvimento del Diritto Dovere di Istruzione.
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Nel caso dell’alternanza scuola lavoro la certificazione riguarda le competenze che lo studente acquisisce nel percorso
che ha compiuto. La certificazione viene fatta dalla Scuola tenendo presente anche le valutazioni fatte dall’azienda.
Tale certificazione comporta il riconoscimento di crediti validi all’ammissione all’anno successivo e verrà inserita,
qualora sia previsto dalla scuola, nel “portfolio delle competenze”, una raccolta strutturata e valutata che consente di
conoscere l’ampiezza e la profondità delle sue competenze e, allo stesso tempo, della maggiore o minore pertinenza
degli interventi didattici adottati.
CONVENZIONE PER STAGE O ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
La convenzione regola i rapporti e le responsabilità della scuola e dell’azienda nei percorsi di formazione in Alternanza
Scuola-Lavoro, ivi compresi gli aspetti relativi alla tutela della salute e della sicurezza dei partecipanti. Il documento,
redatto in duplice copia –una per la scuola e una per l’azienda - contiene le regole di svolgimento dell’alternanza e
definisce gli obblighi. Preparata e proposta dal soggetto attuatore – la scuola – contiene indicazioni circa : tipologia di
stage, durata, orari, nominativo del partecipante e dell’organizzazione ospitante, mansioni attribuite, diritti e obblighi
delle parti, nominativi dei tutor – scolastico e aziendale – firme della scuola e dell’azienda.
La Convenzione è sempre accompagnata dal Progetto formativo.
ISTITUTI PROFESSIONALI
Suddivisi in Industria e artigianato (Produzioni industriali e artigianali) e in Servizi (Servizi all’agricoltura e allo sviluppo
rurale; Servizi socio-sanitari; Servizi di manutenzione e assistenza tecnica; Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità;
alberghiera; Servizi commerciali), realizzano percorsi di 5 anni che portano all’esame di stato
ISTITUTI TECNICI
Suddivisi in Economici (Amministrazione, finanza e marketing e Turismo) e Tecnologici (Meccanica, Meccatronica ed
Energia; Trasporti e Logistica; Elettronica ed elettrotecnica; Informatica e telecomunicazioni; Grafica e Comunicazione;
Chimica, Materiali e Biotecnologie; Tessile, Abbigliamento e Moda; Agraria e agroindustria; Costruzioni, Ambiente e
Territorio) , realizzano percorsi di 5 anni che portano all’esame di stato
ISTITUTO TECNICO SUPERIORE (ITS)
Istituti che realizzano percorsi biennali post diploma ad alta specializzazione in stretta collaborazione con le imprese
del settore di riferimento e della durata di 2000 ore di cui almeno 800 in azienda.
LICEI
realizzano percorsi di 5 anni che portano all’esame di stato con 6 indirizzi: classico, scientifico, linguistico, artistico,
delle scienze umane, musicale
OBBLIGO DI ISTRUZIONE
Il giovane che ha terminato la terza media a 14 anni, deve fare una delle cose seguenti:
1. frequentare per due anni un corso di scuola media superiore ordinario
2. frequentare i primi due anni dei corsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale che alla fine del terzo anno
permettono di ottenere una qualifica professionale.
3. lavorare come apprendista
OBBLIGO FORMATIVO
Il giovane fino a che non ha compiuto i 18 anni ha l’obbligo di fare una delle cose seguenti:
1. frequentare una scuola secondaria superiore
2. lavorare come apprendista fino all’ottenimento di una qualifica
3. seguire un corso di formazione di durata almeno triennale che permette di ottenere una qualifica professionale.
PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA (POF)
Documento con cui la singola istituzione scolastica rende nota la propria proposta formativa, tenendo conto dei bisogni
degli studenti e delle aspettative sociali del territorio. In esso vengono descritte le scelte didattiche, culturali, tecniche
e organizzative operate dalla scuola. Oltre alle discipline e alle attività facoltative, nella proposta sono esplicitati gli
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eventuali accordi di rete e i percorsi formativi integrati. Con il POF, ogni scuola si propone di stabilire con la propria
utenza un contratto, che deve essere condiviso, trasparente, flessibile, credibile e verificabile.
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
E’ una novità contenuta nella legge 107, La Buona Scuola. Il documento dovrà contenere le finalità generali che si
pone ciascun Istituto, la programmazione dell’offerta formativa, la strumentazione e modelli orari, gli obiettivi
formativi, l’organico del persone di cui dispone, il fondo di funzionamento dell’istituzione scolastica, il piano di
miglioramento, le relazioni con gli enti locali, le iniziative aggiuntive etc.
PROGETTO FORMATIVO PER STAGE O ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
Il progetto formativo, deve essere chiaro negli obiettivi e nei contenuti, ed è predisposto dall’istituto scolastico in
collaborazione con l’azienda. Alla Convenzione deve essere allegato il progetto formativo che articola le attività di
ciascuno studente in formazione e deve contenere i dati dell’allievo, i dati dell’azienda ospitante, i risultati di
apprendimento attesi, le attività concordate per lo studente, gli estremi delle polizze assicurativi (INAIL e RC), il
periodo di permanenza ina zienda, gli orari e la sede di svolgimento dell’attività.
REGISTRO NAZIONALE PER L’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
Legge 107 del 2015 è stato introdotto il “registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro” che sarà istituito presso le
CCIAA territoriali a cui le Aziende potranno iscriversi indicando la disponibilità ad accogliere studenti per progetti di
alternanza e attraverso cui le Scuole potranno individuare le Aziende con cui attivare i percorsi. L’Iscrizione al Registro
non è obbligatoria; le specifiche del registro sono attualmente in fase di definizione da parte di Unioncamere.
SCUOLE PRIVATE
Le scuole non amministrate dallo stato si suddividono in paritarie e non paritarie. Le scuole paritarie svolgono un
servizio pubblico e devono accogliere chiunque, accettandone il progetto educativo, richieda di iscriversi. Le scuole non
paritarie sono iscritte in elenchi regionali aggiornati ogni anno, non possono rilasciare titoli di studio aventi valore
legale né attestati intermedi o finali con valore di certificazione legale; la regolare frequenza della scuola non paritaria
da parte degli alunni costituisce assolvimento dell’obbligo di istruzione.
STAGE O TIROCINIO
È un’esperienza lavorativa e formativa temporanea che non costituisce rapporto di lavoro e finalizzata a consentire ai
soggetti coinvolti di conoscere e sperimentare in modo concreto la realtà lavorativa attraverso l’addestramento pratico
direttamente in un contesto lavorativo al fine di favorirne l’orientamento, inserimento lavorativo e l’occupabilità.
TUTOR
Il tutor, quale sia la sua collocazione, è l’operatore che agisce in sistemi di apprendimento nel senso di facilitatore delle
dinamiche individuali o all’interno del gruppo, di guida per il processo di apprendimento, di orientatore nel percorso
formativo, di assistente al percorso formativo individuale, di agevolatore dei rapporti con nuovi oggetti formativi o in
nuovi percorsi.
•
Tutor formativo esterno/aziendale: individuato dall’azienda favorisce l’inserimento dello studente nel contesto
lavorativo, individua gli obiettivi formativi insieme al tutor scolastico, assiste lo studente nel percorso di
formazione in azienda e fornisce alla scuola ogni elemento atto a verificare e valutare le abilità dello studente
e l’efficacia dei processi.
•
Tutor formativo interno/scolastico: è nominato dalla scuola e svolge il ruolo di assistenza e guida degli
studenti che seguono percorsi in alternanza; individua e verifica, insieme al tutor aziendale, il corretto
svolgimento del percorso in alternanza.
VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
Giudizio tramite il quale si attribuisce un valore ad una prestazione o ad un prodotto che evidenzino una padronanza di
competenze e di saperi, attraverso un confronto, solitamente, con una scala nominale per livelli. La valutazione può
essere formativa se svolta lungo il percorso e tendente a trarre da essa elementi utili per rendere consapevole i
soggetti coinvolti – docente e discente – della situazione in vista del miglioramento; oppure sommativa attraverso una
prova esperta se svolta al termine del percorso stesso, per mettere a fuoco il grado di padronanza complessivo
raggiunto.
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