funghi velenosi? no, grazie! - Corpo Forestale dello Stato

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Una recente ricerca europea
ha scoperto la presenza di metalli pesanti nei funghi,
mentre ci si interroga anche sulla radioattività
di Felice d’Agostini
FUNGHI VELENOSI?
NO, GRAZIE!
utunno, tempo di raccogliere i funghi,
ma cadmio, piombo e mercurio presenti
nei funghi europei in concentrazioni
troppo elevate “danneggiano la salute
dell’uomo e degli ecosistemi terrestri nei quali
sono inseriti”.
L’allarme lo ha lanciato l’estate scorsa l’Ispra
(Istituto superiore per la protezione e la ricerca
ambientale) presentando il rapporto “Eur reportelementi chimici nei funghi superiori” edito dal
Joint research centre della Commissione europea, che ha sede in Italia, sul Lago Maggiore.
Il rapporto analizza le concentrazioni di 35 elementi chimici presenti in 9.000 campioni di
funghi, allo scopo di definire i valori limite oltre
i quali i metalli diventano eccessivi e danneggiano la salute dell’uomo e degli ecosistemi
terrestri nei quali sono inseriti.
A
È ormai noto, infatti, che i funghi assorbono in
modo naturale sostanze potenzialmente tossiche, ma non è altrettanto chiaro quale sia il
limite oltre il quale queste diventano nocive per
la salute dell’uomo. Un gruppo di micologi italiani ha studiato per oltre 20 anni la presenza di
metalli pesanti nelle specie fungine, partendo da
una semplice domanda: quale deve essere il
livello massimo di cadmio, ad esempio, in un
porcino (Boletus edulis) o di piombo in un
ovolo (Amanita caesarea)?
I funghi che mangiamo contengono metalli
pesanti, e nessun tipo è escluso. Infatti, nei porcini e negli ovoli risulta presente il cadmio,
anche se “nei livelli limite”, mentre gli champignon selvatici contengono boro “in quantità
consistente”. Particolare poi il caso dell’Amanita
muscaria, l’unico essere vivente in natura ad
Il Forestale n. 52 - 17
© L. Di Battista
RICERCA / Inquinamento da metalli pesanti
© Ufficio Stampa CFS / Settore Audiovisivi
accumulare zirconio e uno dei pochi a concentrare il rarissimo vanadio.
La scoperta interessante è che non necessariamente il fungo che contiene il metallo
pesante è contaminato da un terreno inquinato. Infatti se un fungo contiene un alto
livello di piombo non vuol dire che il terreno sia contaminato dalla stessa sostanza.
Anzi, in alcuni casi il suolo ne risulta pressochè privo. Ciò significa che “è il fungo
stesso a “decidere” quali metalli pesanti
assorbire e in quali quantità. I micologi
hanno quindi definito il “fungo di riferimento”, ossia l'esemplare “modello” per
ciascuna specie, ognuno con le proprie
quantità congenite di metalli pesanti.
“Quali percorsi facciano lo zirconio, il piombo o il cadmio nel corpo umano non è
ancora chiaro, ma possono essere pericolose le conseguenze sulla salute dell’uomo”,
afferma Carmine Siniscalco, responsabile
del “Progetto speciale funghi” dell'Ispra.
“Per cui nel consumare i funghi è sempre
bene adottare un criterio di prudenza”.
Grazie al lavoro dei micologi l’Italia possiede oggi una banca dati enorme: oltre 9.000
esemplari di funghi e 300 campioni di
suolo, un archivio prezioso e unico in Europa, tanto da indurre l’Ue a riscrivere la
normativa europea sui contaminanti nei prodotti alimentari partendo dai dati italiani ora
presentati nell’Eur-Report, in particolare per
cadmio e mercurio.
Mangiare radioattivo
utti ricordano quando, dopo il disastro di Chernobyl, vennero banditi in Italia latte, insalata e
funghi. Questi ultimi, infatti, assorbono facilmente la radioattività. Per garantire la totale sicurezza dei consumatori, l’Unione Europea ha fissato da tempo limiti rigorosi al contenuto degli
isotopi radioattivi del cesio nei prodotti provenienti da paesi terzi.
Il Trattato di Schengen non ammette eccezioni: anche i porcini extracomunitari devono assoggettarsi ai tradizionali controlli alla frontiera. Tanto più quando provengono dai Paesi della Ex Iugoslavia,
dove tra il 1995 e il 1999 furono sparati, durante le operazioni militari della Nato, ben 42 mila proiettili all’uranio impoverito, pari a 15 tonnellate. La guerra dei Balcani, infatti, ha determinato in diverse
aree un forte inquinamento del terreno - e in certi casi anche delle falde acquifere sottostanti - che
potrebbe compromettere la purezza di molte merci di importazione. Gli elementi radioattivi sopravvivono nell’ambiente migliaia di anni e le fughe radioattive in Paesi dove i controlli sulle centrali
atomiche non sono così stringenti potrebbero compromettere a lungo i funghi.
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