CAMPO SCUOLA GIOVANISSIMI
4-11 Agosto 2012
Marilleva (TN)
“Mi fido di Te”
Il giovane ricco (Mc 10,17-22)
Mentre Gesù usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in
ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita
eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu
conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire
falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza».
Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai
e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». Ma quello, rattristatosi per
quelle parole, se ne andò afflitto (triste), poiché aveva molti beni.
I GIORNO DI INCONTRI
“Dio si fida di me”
“Gesù fissatolo, lo amò”
Obiettivo
Tema della vocazione
La prima causa della nostra gioia è la vicinanza del Signore, che ci accoglie e ci ama
per quello che siamo, non per quello che facciamo. Aiutare i ragazzi a capire che la
gioia dell’incontro con il Signore può trasformare l’intera esistenza.
Dio ci viene a cercare in ogni momento della nostra vita, anche quando pensiamo di
essere lontani da Lui. Siamo noi che siamo protagonisti nel rapporto con Dio?
Idee di fondo
Nel Vangelo è il giovane ricco che fa la domanda:che cosa devo fare?Sono io che
faccio la domanda. Sono io che mi faccio protagonista di questo incontro. Sono io che
cerco di mettere Gesù all’interno della mia esperienza,dei miei desideri … E Gesù
imposta il dialogo accettando la logica che io impongo all’incontro. Mi rispetta, mi
ama,cerca comunque di mettersi in cammino con me. Nessuna situazione rende
impossibile a Gesù di farsi compagno del mio viaggio. E di fronte alla mia domanda mi
rimanda a ciò che io ho già sperimentato che già appartiene alla mia esperienza.
Gesù lo fissa lo fa sentire al centro dell’attenzione. Lo ama con intensità. Pone le
premesse per andare oltre. E trasforma radicalmente la scena:prende lui l’iniziativa.
“Una delle verità fondamentali del cristianesimo è proprio questa: ciò che salva è lo
sguardo” (S:Weil). Soprattutto nel Vangelo, lo sguardo di Cristo è decisivo per qualsiasi
storia di sequela. E’ Cristo che lungo il mare di Galilea vede Simone e Andrea e ne fa
pescatori di uomini. E’ ancora Lui a scorgere Natanaele sotto un fico, prima che Filippo
lo chiami. E’ Lui a vedere Matteo seduto al banco delle imposte e a farne senza indugio
un discepolo. E’ il suo sguardo che scorge Zaccheo, sul sicomoro. Perchè l’incontro con
il Cristo sia vero, però non basta guardare a Lui, è indispensabile lasciarsi guardare da
Lui, a costo di farsi scavare nell’anima. “Fissatolo lo amò”: lo sguardo di Gesù non è un
semplice sguardo di simpatia o ammirazione, ma amore che sceglie, amore che sa
quello che c’è in ogni uomo.
Riflessione
La prima chiamata che Dio ha rivolto a ognuno di noi è stata alla vita. Dio ama tutto ciò
che esiste, anzi, tutto esiste non per caso, ma perché è stato “chiamato”, desiderato da
Dio, che ama la vita! Ognuno di noi è stato desiderato e pensato prima di nascere e
nonostante i tanti difetti che una persona può avere, Dio l’ha comunque voluta e
continua ancora oggi ad amarla continuamente. La gioiosa scoperta dell’amore gratuito
di Dio e il bisogno di ricambiarlo sono, in fondo, gli unici motivi validi per
intraprendere un cammino di ricerca vocazionale e , in seguito, per rimanere fedeli alla
propria vocazione.
Dio ad ognuno di noi fa una proposta: siamo disposti ad accettarla?
Sono io che decido come deve essere il rapporto fra me e Dio? metto prima di tutto il
mio progetto e poi il progetto che Dio ha su di me?
Ho mai pensato che prima di tutto sono stato chiamato alla vita?
MATTINO
Considerando che è il primo giorno di incontro e quindi la prima volta che i ragazzi si trovano
insieme nel gruppo sarebbe opportuno iniziare con qualche gioco di conoscenza.
(nome, cognome, parrocchia, scuola, e cosa “mi piace” nella vita [calcio, nuoto, il gelato…]).
ATTIVITA’:
Ascoltare la canzone di Jovanotti “mi fido di te”.
Obiettivo: Concentrare l’attenzione sul “mi fido di te”:
cosa senti quando qualcuno ti dice queste parole?
Quando qualcuno ti dà fiducia? Chi ti dà fiducia nella tua vita?
Sento la fiducia di Dio nella mia vita?
Dio si fida di me da sempre, quali sono le manifestazioni di tale fiducia?
 Dio ti dona la vita.
 Dio ti dona dei talenti.
 Dio ti propone una strada da percorrere per raggiungere la Felicità e per divenire sempre più
responsabile di te stesso, degli altri e del mondo. (Passaggio finale di congiunzione con le
altre due giornate d’incontro)
Far riflettere i ragazzi sul dono della vita e sui talenti che loro hanno ricevuto
TEOLOGIA: DIO È AFFIDABILE
 Genesi 3  L’uomo dopo che ha ricevuto da Dio ogni cosa, non si fida ugualmente di lui e
decide di fare esperienza del male (mangia dell’albero proibito). Tutta la storia della
salvezza da Genesi 3 (il peccato di Adamo) all’incarnazione, sono un tentativo di Dio di dire
all’uomo “sono affidabile”. L’ultima (nel senso di definitiva) parola di Dio (Ebrei 1,1) è
stata detta in Gesù: l’incarnazione, la vita terrena, la croce e la morte sono la parola
definitiva rivolta all’uomo: Io sono affidabile, fino alla morte. Dio per dire questo si è
abbassato fino alla nostra condizione per salvare l’uomo e ricondurlo all’amicizia con se
stesso (Filippesi 2,6-9).
In Gesù noi abbiamo l’esempio ammirabile della fede: la fede di Gesù, vero uomo, è
modello per noi. La vita di Gesù, vero Dio, ci fa dire: possiamo fidarci, Dio è veramente
affidabile.
Come fidarsi di Dio che ha lasciato morire il suo figlio in croce? La promessa si è adempiuta
nella resurrezione. La morte non è l’ultima parola, ma lo è la resurrezione, promessa rivolta
a tutti e destino finale dell’uomo.
 Salmo 15:
perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione
 Dio non ha abbandonato Gesù nel sepolcro ma lo ha resuscitato. La promessa è rivolta
anche a noi. In Gesù, Dio è stato affidabile (degno di fiducia perché ha adempiuto la sua
promessa), lo sarà anche per noi!
 Da un'antica «Omelia sul Sabato santo». (Pg 43, 439. 451. 462-463)
Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio;
Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te io, il Signore, ho rivestito la tua natura di
servo. Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sulla terra e al di sotto della terra.
Per te uomo ho condiviso la debolezza umana, ma poi son diventato libero tra i morti. Per te,
che sei uscito dal giardino del paradiso terrestre, sono stato tradito in un giardino e dato in
mano ai Giudei, e in un giardino sono stato messo in croce. Guarda sulla mia faccia gli sputi
che io ricevetti per te, per poterti restituire a quel primo soffio vitale. Guarda sulle mie
guance gli schiaffi, sopportati per rifare a mia immagine la tua bellezza perduta.
Guarda sul mio dorso la flagellazione subita per liberare le tue spalle dal peso dei tuoi
peccati. Guarda le mie mani inchiodate al legno per te, che un tempo avevi malamente
allungato la tua mano all'albero. Morii sulla croce e la lancia penetrò nel mio costato, per te
che ti addormentasti nel paradiso e facesti uscire Eva dal tuo fianco. Il mio costato sanò il
dolore del tuo fianco. Il mio sonno ti libererà dal sonno dell'inferno. La mia lancia trattenne
la lancia che si era rivolta contro di te.
Sorgi, allontaniamoci di qui. Il nemico ti fece uscire dalla terra del paradiso. Io invece non ti
rimetto più in quel giardino, ma ti colloco sul trono celeste. Ti fu proibito di toccare la pianta
simbolica della vita, ma io, che sono la vita, ti comunico quello che sono. Ho posto dei
cherubini che come servi ti custodissero. Ora faccio sì che i cherubini ti adorino quasi come
Dio, anche se non sei Dio.
ATTIVITA’:
 Brainstorming sulla parola FIDUCIA per iniziare a riflettere sul significato che i ragazzi
attribuiscono a tale parola. Magari poi confrontare il significato che da loro emerge con
quello del vocabolario.
 Curriculum vitae:
Obiettivo: ogni ragazzo deve cercare di scoprire i propri talenti che il Signore gli ha donato.
Far capire ai ragazzi che il Signore si FIDA totalmente di noi e ce lo dimostra donandoci la
vita ed i talenti da far fruttare.
Svolgimento: Viene chiesto ad ogni ragazzo di scrivere il proprio curriculum vitae come se
fossero in cerca di lavoro e si dovessero presentare nel migliore dei modi alle aziende. In
tale curriculum dovranno prestare particolare attenzione alla voce Talenti e doti ricevute.
POMERIGGIO
Riprendere il passaggio della mattina: Dio è affidabile e si fida di me, prendendo spunto da alcuni
brani biblici
 Esodo 3,14-15
Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono!». Poi disse: «Dirai agli Israeliti: Io-Sono mi ha mandato
a voi». Dio aggiunse a Mosè: «Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri padri, il Dio di
Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo è il mio nome per
sempre; questo è il titolo con cui sarò ricordato di generazione in generazione.
 Esodo 34, 6-7a
Il Signore passò davanti a lui proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso,
lento all'ira e ricco di grazia e di fedeltà, 7 che conserva il suo favore per mille generazioni, che
perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa
dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione».
il castigo, conseguenza naturale del male, è cosa risibile in confronto alla misericordia di Dio che
arriva fino a 1000 generazioni (= per sempre). Il perdono dei peccati è segno della fiducia che Dio
ripone negli uomini, Egli continua a fidarsi di noi, vuole che siamo collaboratori del suo disegno di
salvezza per tutti gli uomini.
 Libro di Giona
Si può leggere un estratto del libro di Giona (sono solo 4 capitoli) sottolineando:
1) Dio si fida di Giona per eseguire il suo progetto di salvezza verso tutti, nello specifico Dio si fida
di Giona per salvare la città di Ninive.
2) Giona delude le aspettative, non risponde positivamente alla chiamata di Dio.
3) Dio continua a chiamare Giona finché egli risponde positivamente alla chiamata di Dio; il profeta
annuncia il castigo a Ninive, la città si converte, Dio salva Ninive grazie all’annuncio di Giona.
4) Conclusioni: Dio ci chiama a collaborare al progetto di salvezza = si fida di noi coinvolgendoci
nei suoi piani. Possiamo rispondere con la nostra libertà o meno. Dio continua a cercarci ed è
sempre pronto a progetti grandi per noi, nonostante il nostro essere “ribelli”.
NOTE PRATICHE:
Per capire che Dio è affidabile è necessario conoscerlo, è necessario parlare con lui, avere a che fare
con lui. Come con un amico, così con Dio  per capire che un amico è affidabile, devo stare con
lui, vivere esperienze con lui. Così è con Dio.
Come conoscere Dio, stare con lui? Nella preghiera personale, esperienza di relazione con Dio.
Nella liturgia! Nella lettura e ascolto della Parola di Dio: nella Bibbia Dio rivela se stesso e questo
avviene massimamente nel Vangelo in Gesù. Conoscere Gesù, vero Dio, è conoscere Dio e capire
che è affidabile.
ATTIVITA’ :
 Colpo di fulmine:
Obiettivo: far riflettere i ragazzi sul fatto che Dio si fida talmente tanto di noi che ci viene
a cercare anche quando siamo distanti da Lui. L’incontro con Lui ci può cambiare la vita
Svolgimento: dividere i ragazzi in 4 gruppi e consegnare ad ogni gruppo una
lettera/testimonianza/nota di facebook/email scritta da una persona che ha cambiato la sua
vita dopo l’incontro con Cristo. Si suggerisce di utilizzare testimoni del tempo odierno.
Ogni gruppo dovrà leggere il messaggio scritto dal testimone (lettera/testimonianza/nota di
face book/email) e condividere nel gruppetto ciò che si pensa riguardo al personaggio che
ha scritto il messaggio. Ogni gruppo dovrà poi scegliere una modalità con la quale
presentare il personaggio all’intero gruppo (scenetta, canzone, lettera a tutti, immagine,
disegno, narrazione ….)
Si può riflettere anche sul sacramento del perdono: ogni volta durante la confessione Gesù perdona
tutti i nostri peccati e ci dona nuovamente fiducia.
PUNTO DI AGGANCIO COL SECONDO INCONTRO:
se Dio è degno di fiducia, allora posso fidarmi: ecco la fede! Risposta alla chiamata di Dio.
Dio ti propone una strada da percorrere per raggiungere la Felicità (vocazione) e per divenire
sempre più responsabile di te stesso, degli altri e del mondo. (Passaggio finale di congiunzione con
le altre due giornate d’incontro)
Segno che può essere di sfondo a tutti e 3 i giorni è quello di consegnare il Credo (si può usare il
simbolo apostolico, più breve e più semplice) e i ragazzi saranno chiamati a leggerlo e meditarlo nei
tre giorni e lo potranno restituire (redditio) durante l’ultima messa nella quale solennemente faremo
la professione di fede!
II GIORNO DI INCONTRI
Io mi fido di Dio
“Vieni e seguimi”
Obiettivo
Tema della Fede
Dio mi fa una proposta e io credo in questa proposta. Aiutare i giovanissimi a
comprendere il vero significato di credere in Dio, di scommettere su di Lui tutta la
nostra vita, di dare la propria adesione alle scelte alte che il Signore ci propone.
Idee di fondo
Rispondere alla chiamata di Dio vuol dire credere.
Fede è conoscere e affidarsi. Ha sette segni distintivi:
 La fede è un puro dono di Dio che noi riceviamo quando lo domandiamo con
fervore
 La fede è la forza soprannaturale di cui noi abbiamo bisogno in maniera
necessaria per raggiungere la nostra salvezza
 La fede richiede il libero arbitrio e la lucidità intellettuale dell’uomo nel
momento in cui egli si affida all’invito di Dio
 La fede è assolutamente certa, perché Gesù ne è il garante
 La fede è imperfetta finchè non diviene attiva nell’amore
 La fede cresce quando noi ascoltiamo sempre meglio la parola di Dio e siamo in
vivo scambio con lui mediante la preghiera
 La fede ci dà già adesso un assaggio della gioia celeste.
Riflessione
Quando un paracadutista chiede all’addetto dell’aeroporto:”Il mio paracadute è stato
confezionato bene?”, e quello risponde trascuratamente:”Oh,credo di sì”,questo non
basta, perché il paracadutista vorrebbe conoscere davvero la risposta a questa domanda.
Ma se egli ha chiesto a un amico di confezionare il paracadute,la risposta alla stessa
domanda sarà:”Certo,l’ho fatto io di persona, Puoi fidarti di me!”. Al che il
paracadutista dirà:”Sì,ti credo”. Questo credere è molto più di un semplice
sapere,indica la certezza: questa è la fede che fece partire Abramo verso la terra
promessa,questa è la fede che ha fatto perseverare i martiri fino alla morte, questa è la
fede che sorregge i cristiani ancora oggi perseguitati, una fede che coinvolge l’uomo
nella sua interezza.
Com’è la mia fede? Vedo nella fede un dono del Signore? Come la testimonio?
Come alimento la mia fede? Mi fido di Dio sempre o solo in certe situazioni? Affido a
lui ogni momento della mia giornata?
Credere è nella sostanza accettare una verità che la nostra ragione non può
raggiungere;semplicemente e incondizionatamente, sulla base di una testimonianza
(Beato John Henry Newman)…. chi mi aiuta nella mia fede?
MATTINA
Obiettivi:
 far comprendere ai ragazzi che l’esperienza dell’affidarsi a Qualcuno sia parte
costitutiva dell’essere umano, non è possibile affidarsi solo sulle proprie capacità. Molto
spesso si è chiusi in se stessi ci si fonda solo sulle proprie sicurezze pensando di essere
autonomi, autosufficienti, arrivati...ci si sente forti con gli strumenti che si hanno(facebook,
internet….)non si ha più bisogno degli altri perché si trova già tutto nel web…ci si
isola…tutto fai da te….non c’è più bisogno di farsi delle domande…ci si fa da soli…ciò
significa che si ha troppa fiducia in se stessi?o forse si ha poca fiducia in se stessi?
 In particolare questo Qualcuno a cui vogliamo affidarci e di cui vogliamo fidarci è Dio,
che ci ha chiamato alla vita perché si è fidato di noi e ci ha amato e ci ama a tal punto che ha
mandato suo figlio che è morto per noi in croce. Far capire ai ragazzi il significato di credere
in Dio. Perché non mi devo fidare di Dio che mi ha dato la vita? (“Storia del
paracadutista”)
 E’ una fiducia cieca,perché non posso vedere Dio, non posso toccarlo, ma posso sentirlo,
percepirlo intorno a me. E’ la fiducia degli innamorati, la fiducia di Geremia che quando tra
tanti dubbi e difficoltà disse:“Mi hai sedotto, mio Signore, e io mi sono lasciato
sedurre”.Quando ami veramente ti fidi, ti lasci cadere,e la fiducia ti da il coraggio per fare
e superare perché sai di non esser solo lungo il cammino.
 Mi Affido e mi fido di Dio non solo per superare i propri limiti ma per scoprire un
senso alla propria vita.
 Il giovane ricco inizialmente si fida di Dio, infatti è proprio lui ad andare verso Gesù e a
porgli una domanda: ”Che cosa devo fare per avere la vita eterna?”. Nell’incontro con Dio
mi faccio protagonista, sono io che mi faccio avanti, cerco di mettere Gesù all’interno della
mia vita, dei miei desideri…
ATTIVITA’:
 Gioco iniziale:
Creare un disegno bendato: tutti i ragazzi vengono bendati e devono creare un disegno con
colori a tempera. Gli educatori guideranno i ragazzi nella creazione di un disegno. Ciò vuole
far emergere come sia difficile lasciarsi guidare da qualcun altro, si ha paura, si pensa di non
farcela, ma il risultato è comunque un capolavoro, in cui la propria mano viene guidata dalla
mano di Dio.
 Canzoni proposte sulla fiducia per fare una riflessione/attività:
Laura Pausini, Nel tuo sguardo
Stadio, Puoi fidarti di me
Vasco Rossi, Un senso (tema: Ricerca di un senso della vita e visione di fede)
 Passi Biblici (su cui poter riflettere con i ragazzi): Si può introdurre scherzosamente con
canzone di Elio e le storie tese, Born to be Abramo
-Ger 1; 20,7
- Abramo Gn 12
-Episodi del popolo di Israele nel deserto
-Annunciazione :Maria accoglie la chiamata di Dio, si fida e si affida e diviene Madre di Dio
(Lc 2)
-Marta Maria e Lazzaro Gv 11 : la fede di Maria sorella di Lazzaro: Gesù può ridare la vita
al fratello morto
-San Tommaso Gv 20 : Tommaso crede perchè vede. E noi? Beati quelli che pur non avendo
visto crederanno...
-Si può partire dalla definizione di fede: per esempio un brainstormig sulla parola Fede
.Dalle opinioni dei ragazzi si può poi passare alla definizione di Fiducia-Fiducia in Dio/ e il
significato etimologico della parola Fede.
 Chiedere ai ragazzi ciò in cui credono, ciò in cui hanno fiducia, in chi hanno fiducia.
Nell’elenco compare Dio?
Quali sono le zone di ombra e le zone di luce del mio credere in Dio? Le mie paure,
perplessità e le mie conferme e convinzioni, ciò in cui mi sento più fragile e ciò in cui mi
sento più forte.
Paura è il contrario di fiducia. Cosa mi ostacola nel fidarmi di Dio?
Per Triennio
 Si può riflettere con i giovanissimi sui segni distintivi della Fede tratti da Youcat (presenti
nelle idee di fondo)
Per rendere più dinamica l’attività, si può associare a ogni aspetto della fede un’immagine e
si commentano insieme, magari dividendosi a gruppetti(per es.l’immagine di una pianta per
rappresentare la fede che cresce se preghiamo, l’immagine di un vaso di creta con una crepa
per rappresentare la fede che è imperfetta se non si concretizza nell’amore, ecc…)
POMERIGGIO
Obiettivi:
 Il significato di credere in Dio concretamente significa rispondere alla chiamata di Dio,
dare una svolta alla propria vita. Dio si è fidato di me perché mi ama, perciò io come
rispondo a questa fiducia e questo amore? Avendo fede, fidandomi di Dio e affidandomi a
Lui e testimoniando questa fede.( la fede senza le opere è morta Gc 2, 26)
È una scommessa impegnativa ma bella perché mi permette di volare alto, di seguire il
progetto che Gesù ha pensato per me, che porta alla gioia vera!
 Il giovane ricco, che inizialmente si fida di Dio, quando si tratta di dare una risposta, non
accetta la proposta che Gesù gli fa: ha paura di perdere tutto quello in cui fino ad allora
aveva creduto, le sue sicurezze, i suoi progetti, le sue ambizioni. E’ una proposta alta quella
che Gesù gli propone, ma il giovane ricco si ferma e torna indietro, non gli da piena e totale
fiducia.
 Io posso aderire alla proposta che Gesù mi fa stando nella chiesa. Noi tutti siamo Chiesa,
essa è fatta di persone, non solo di sacerdoti…ma anche di giovani, giovanissimi. Noi
contribuiamo a rendere visibile il volto di Dio tramite la Chiesa…Essa può aiutarci, darci
dei consigli per seguire Gesù.
ATTIVITA’:
 Canzone per la riflessione:
Articolo 31, Gente che spera
Attraverso questa canzone (se ne possono individuare altre) possiamo introdurre i ragazzi
alla tematica della difficoltà concreta di vivere la fede nel nostro mondo e nel nostro tempo.
Vivere nella fede, vivere di fede, è anche accorgersi che nella realtà c'è un oltre, un di più;
proprio laddove il mondo ci delude di più, il Signore Gesù ci è venuto a visitare. Questa fede
come può cambiare la nostra vita concreta? Possiamo avere uno sguardo positivo e di
speranza sul mondo che ci circonda?Quale fermento positivo noi possiamo mettere in questo
mondo?
 Interviste
Preparare un video con delle interviste fatte a giovanissimi/coetanei sulla vita di fede.
Ecco alcune domande per l’intervista: Credi in Dio?Cosa significa per te credere in Dio?
Nella vita di tutti i giorni come testimoni la tua fede?
 Gioco di Ruolo: Scenetta “Dio centra qualcosa ? Come faccio a fidarmi di Lui ?”
Finalità:
 aiutare il gruppo ad immedesimarsi in situazioni diversificate, a staccarsi un po’ dalle
posizioni personali per favorire, così, una presa di coscienza più ampia attorno ad una
problematica particolare. Non si tratta di giungere, per forza, a delle conclusioni ma,
soprattutto, di sollevare il dibattito.
Gioco di ruolo (esempio)
IL CASO : nella sala d’attesa dello studio del medico di base cinque persone discutono sulla
notizia che una di loro ha letto ad alta voce mentre sfoglia un settimanale: “ In una nazione nel
cuore dell’Africa migliaia di persone sono alla fame a causa della guerra civile che ha creato una
situazione drammatica”.
I PROTAGONISTI :
 Una giovane mamma, col suo bambino in braccio, sostiene che in questi casi bisogna
affidarsi a Dio e pregare molto. Dichiara di essere veramente credente ed è convinta che Dio
saprà intervenire per sostenere queste persone in difficoltà e saprà anche suscitare
solidarietà.
 Una professoressa di lingua inglese. Cristiana impegnata nel sociale, afferma che è solo con
l’intervento concreto, anche personale che si può riuscire a cambiare qualcosa. Occorre
ispirarsi all’esempio di Gesu Cristo che è stato capace di scuotere le coscienze.
 Un pensionato, praticante della domenica. Secondo lui ogni popolo deve arrangiarsi a
risolvere i suoi problemi facendo, così, emergere le sue qualità.
 Un rappresentante, ammira gli eroi cristiani e i filantropi che sanno spendere la propria vita
per cause nobili. Personalmente non ha né tempo, né voglia per occuparsi si queste cose che,
comunque, devono essere demandate agli organismi internazionali.
 Uno studente delle superiori, suona in un gruppo di ragazzi della sua età. È soprattutto
interessato al mondo della musica e dice che questi problemi sono molto lontani dalla sua
sensibilità per cui non intravede una possibile strada di soluzione.
N.B: Svolgimento del gioco di ruolo:
Si nomina un animatore che dirige il dibattito, dà la parola, regola gli interventi e i tempi di
discussione.
Ad ogni protagonista si affiancano uno o due consiglieri (a seconda del numero del gruppo): date ad
ogni protagonista copia della parte che deve “recitare/sostenere”.
Vi sono degli osservatori che seguono e annotano secondo le consegne ricevute.
 L’animatore invita i protagonisti ad un primo dibattito in base al ruolo che è stato loro
assegnato (5 min.)
 Interruzione e consulta dei consiglieri da parte dei protagonisti (3 min.)
 Secondo momento di dibattito (5 min.) seguito da una interruzione con consulta di
consiglieri (3 min.)
 Terzo momento del dibattito, alla fine del quale l’animatore chiede ad ogni protagonista di
esprimersi in modo definitivo sulla sua posizione (5 min. o più)
 Gli osservatori espongono le loro annotazioni.
Altri esempi di situazioni: malattia/sofferenza di una persona cara/amico, conflitti/tensione tra amici
o in famiglia, sentirsi presi in giro e giudicati perché si va in chiesa…in tutte queste situazioni come
possiamo testimoniare la fede in Dio?
 Domande per la condivisione
Come testimonio la mia fede?Come alimento la mia fede? Mi fido di Dio sempre o solo in
certe situazioni? Affido a lui ogni momento della mia giornata?
Credere è nella sostanza accettare una verità che la nostra ragione non può raggiungere;
semplicemente e incondizionatamente, sulla base di una testimonianza (Beato John Henry
Newman)…. chi mi aiuta nella mia fede?
Mi sento parte della Chiesa? Sono consapevole che anch’io posso renderla sempre più bella e
vera con la mia presenza, testimonianza e servizio? Mi fido di Dio ed anche della Chiesa, di
cui faccio parte?
 Esperienza di santi
Si può riflettere sull'esperienza di alcuni santi: si vuole mostrare che essi hanno vissuto la
loro vita con grande coerenza alla loro fede, vivendo pienamente le dinamiche e le
problematiche del loro tempo storico, senza lasciarsi mai travolgere dalla mentalità
mondana. Essi hanno messo nella loro storia e nel loro mondo un elemento di novità che
deriva dell'affidarsi a Dio e lasciarsi plasmare dalla fede in Gesù.
Vita di Tommaso Moro: Hai mai perso la testa per qualcuno? Fuor di metafora, Thomas
Moore è capace di dare la vita per la fede, per le sue irremovibili convinzioni di fede, che lo
mettevano in contrasto con il re Enrico VIII.
San Massimiliano Kolbe: donare la vita per un altro, in una situazione in cui la delusione per
un uomo sfigurato dalla sua stessa malvagità rendono insopportabile l'esistenza e
impensabili qualsiasi atto di amore.
III GIORNO DI INCONTRI
Io mi fido degli altri
“rattristatosi per quelle parole, se ne andò triste”
Obiettivo
Tema della fiducia negli altri
Il giovane ricco non accetta la proposta di Dio, non segue Gesù e non si apre agli altri
ma rimane solo. La gioia di incontrare Gesù ti porta a non rimanere triste e solo, ma ti
porta a essere felice e ad aprirti agli altri. Per incontrare gli altri devo porre Dio nelle
mie relazioni e posso capirlo meglio facendomi aiutare da una guida spirituale.
Ide di fondo
Il giovane ricco si inginocchia davanti a Gesù: gli attribuisce una grande autorità. E poi
gli rivolge una domanda:è una persona in ricerca. Lo interroga sui mezzi per ricevere in
eredità la vita eterna. La meta per lui è chiara, conosce anche le disposizioni richieste,
ma si chiede come fare. Chiede qualcuno che gli possa essere di insegnamento, un
maestro, qualcuno che gli possa insegnare, gli possa dare delle chiavi per interpretare la
realtà.
A volte pensiamo di riuscire a cavarcela da soli,di trovare tutte le risposte senza aprirci
agli altri. Questo per paura del confronto con l’altro, del suo giudizio, del suo pensiero e
quindi “mi faccio da solo”. Dietro a questo “so fare tutto io” c’è il sentirsi troppo sicuri
di sé, oppure l’insicurezza che non mi permette di farmi vedere debole di fronte agli
altri.
Aprirsi agli altri significa intessere relazioni profonde, che non si limitano al condividere
solo alcune parti di me! La vera fiducia nell’altro mi permette di condividere con lui
anche la bellezza e le difficoltà del mio cammino di fede. Nelle amicizie non posso
nascondere questo aspetto, se per me è importante! Nella relazione non ci siamo solo io
e tu, ma anche Dio. Fidarsi delle persone che mi sono vicino e che concretamente vedo e
con le quali mi confronto ogni giorno mi può aiutare anche a fidarmi di Dio.
Riflessione
E’ importante trovare un maestro, più avanti nel cammino di fede, in grado di guidarmi
sulla via che mi realizza veramente! Questa “guida” potrebbe essere l’educatore e/o il
proprio parroco (anche grazie alla confessione).
Riconosco i miei limiti? Pongo la mia fiducia negli altri?
Nelle mie relazioni c’è anche Dio? Lo riconosco negli altri?
Come sono le mie relazioni? Superficiali o vanno in profondità?
Ho una guida, un maestro da cui andare quando ho una domanda?
Riesco a confessare tutti i miei peccati?
MATTINA:
“va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, (…)Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se
ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.”
Il giovane ricco ha appena fatto l’elenco delle cose buone che fa per guadagnarsi il regno dei cieli,
e probabilmente anche l’affetto degli altri. Vive in una logica “do ut des”: faccio le cose giuste per
avere le risposte che desidero dagli altri….. e da Dio. E’ una strategia buona per “controllare gli
altri” ma non per vivere una relazione vera, profonda. Con questa logica il rapporto diventa sterile,
soffocante, senza senso.
Gesù apre a lui – e a noi una pista diversa: ““va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri”. Ma chi
sono questi poveri?
Non si tratta di una categoria di persone ma di un modo di rapportarsi agli altri nella gratuità. Non
tanto per quello che posso ricevere in cambio ma nella semplicità di chi vive la gratuità coraggiosa.
Come?
Donando quello che sei all’altro, senza preoccuparti troppo di cosa ne avrai in cambio, di quale
sarà la sua reazione o il suo giudizio. Questo “rischio” ti farà scoprire una cosa interessante: l’altro
ha la tua stessa paura di essere giudicato, ferito, o di “perdersi” e stà solo aspettando un vero amico
che faccia il primo passo.
Se proviamo ad avvicinarci all’altro , con calcolando “guadagni e perdite “ ma mettendo Gesù al
centro, sarà più facile trovare la forza di vivere l’amicizia o il rapporto all’insegna del dono e dello
scambio profondo , senza paura: lui lo ha fatto per primo!
Non cogliere l’invito di Gesù e cedere alla tentazione del “vivere sulla difensiva” ci porterà a
“pietrificarci” sempre di più nei rapporti fino a non permetterci più di fidarci dell’altro e gioire
dell’amicizia con lui: “non posso permettermi di abbassare la guardia!!!!”
Fidarsi è affidare all’altro anche la mia fragilità, certo che non la giudicherà ma mi accoglierà per
quello che sono. Se non corro questo rischio, non mi sentirò mai veramente amata perché avrò
“venduto “ agli altri solo un’immagine di me e non quello che sono realmente ( luci e ….ombre
comprese!)
ATTIVITA’:
Per introdurre il tema della fiducia negli altri, si ascolta una canzone o si legge un racconto/aforismi
sulla fiducia e si commentano all’interno del gruppo, collegandoli alle tematiche di fondo.
 Canzoni:
Fuori o dentro (Niccolò Fabi)
Io ci sarò (Max Pezzali)
 Storie su cui riflettere:
Un uomo, il suo fiume, il suo ponte (Paulo Coelho)
Il millepiedi (storiella cinese)
L’anfora imperfetta (Bruno Ferrero)

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Aforismi sulla fiducia:
Tutto è possibile per chi crede. (Mc 9,23)
Dubitate di tutto, ma non dubitate mai di voi stessi. (André Gide)
Dubitare di tutto o credere a tutto sono due soluzioni ugualmente comode che ci dispensano,
l'una come l'altra, dal riflettere. (Jules-Henri Poincaré)
Il dubbio o la fiducia che hai nel prossimo sono strettamente connessi con i dubbi e la
fiducia che hai in te stesso. (Kahlil Gibran)
Credete a chi cerca la verità, non credete a chi la trova. (André Gide)
Dimmi con chi vai e ti dirò se vengo anch'io. (Marcello Marchesi)
 Successivamente si legge il Vangelo e si riflette sulla fiducia negli altri attraverso le
domande riportate di seguito, condividendole nel gruppo oppure consegnandole ad ognuno
per la riflessione personale la quale poi verrà riportata nel gruppo.
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Il giovane ricco non accetta di correre il rischio di vivere le relazioni nella gratuità… e se
ne và “scuro in volto” e tu? Hai mai provato “ l’ebbrezza del primo passo”?
Cosa riesci ad affidare di te agli altri (solo alcuni commenti su facebook o domande e dubbi
più profondi ?
Il giovane ricco sembra chiedere aiuto a Gesù ma poi non si lascia veramente “pro- vocare”
dal suo “consiglio”: tu come vivi i consigli dei fratelli che il Signore ti ha posto
accanto?Come critiche, superficialmente o come occasioni di crescita?
Il pensare di “farsi da soli”, di essere più forti se non si ha bisogno degli altri è la grande
illusione che ci propone la società, ed è la stessa trappola in cui cade il giovane ricco (và da
Gesù a portare la lista delle cose che sa fare
Camminare con gli altri, chiedere consiglio, aiuto alle guide -in montagna come nella vitaè l’unico modo per “scongiurare il pericolo di girare in torno” : tu hai mai cercato una
guida ( educatore, sacerdote, suora… coppia….)che ti aiuti nel tuo cammino spirituale e di
crescita?
Se no , cosa ti frena?
POMERIGGIO
Nel pomeriggio si svolge un gioco, nei singoli gruppi oppure tutti insieme, con l’obiettivo di far
sperimentare praticamente ai ragazzi la gioia di fidarsi e affidarsi agli altri. Alla fine del gioco, si
riflette insieme sull’esperienza all’interno dei singoli gruppi mettendo in luce i collegamenti con
l’dea di fondo e con le considerazione fatte nelle attività del mattino.
GIOCHI:
 Campo minato.
 Il corridore cieco
 Vento tra i salici
 Correre bendati
 Trenini nella nebbia
Mi fido degli altri vuol dire capire anche che da solo non posso fare tutto ma ho bisogno degli altri
per migliorare, per capire dove sbaglio, per riuscire a non cadere negli stessi errori!
E questo non solo per le cose pratiche,ma anche nella mia vita spirituale. Ecco perché è bello farsi
accompagnare da una guida spirituale che ci indichi quale sia il cammino migliore per seguire le
orme di Gesù!Aiutare i ragazzi a capire del perché bisogna avere una guida spirituale,chiedere se
hanno mai pensato di averne una, che caratteristiche deve avere, che cosa è secondo loro una guida
spirituale. Per gli educatori è molto utile l’approfondimento “Amici nella fede per la vita” che era
presente nella guida di quest’anno.
 Segno: MI PIACI PERCHE’
Questa attività è da svolgere in ogni singolo gruppo e ha l’obiettivo di stimolare i ragazzi a
conoscere meglio gli altri e riconoscere in loro qualche segno di quella bellezza che tutti abbiamo.
L’attività viene lanciata all’inizio del terzo giorno di incontri, quello della fiducia negli altri, e
termina alla fine del giorno successivo. I ragazzi hanno circa 2 giorni di tempo per pensare, scrivere
su un foglietto e consegnare (in una scatola tipo cassetta della posta, preparata dagli educatori)
qualcosa che gli piace per ognuno dei componenti del gruppo. Gli educatori consegnano ad ogni
ragazzo tanti foglietti quanti sono i componenti del gruppo, su ogni foglietto c’è scritto il nome di
un componente del gruppo, per fare in modo che ogni ragazzo scriva qualcosa per ognuno degli altri
componenti del gruppo. Alla fine gli educatori raccolgono tutti i foglietti e consegnano ad ogni
ragazzo tutti quelli che sono stati scritti per lui. ATTENZIONE: se per qualcuno non è stato scritto
nessun foglietto, o i foglietti scritti non sono sufficienti, saranno li educatori a scrivere qualcosa per
lui, in modo che ogni ragazzo riceva un po’ di foglietti.