II ll Popolo Italiano d’oggi è fiero, perchè rivive un’era di grandezza, guidato dal suo grande Condottiero, che ritemprò nel cuor la giovinezza. Quel cuor di giovinezza ch’è soldato e per la Patria vuole libertà. Lavoro e Patria: questa è la Bandiera, che il Popolo d’Italia benedice, perché nel sangue ha quella Fiamma Nera, che brilla tanto in guerra, come in pace. La Fiamma ch’ha infiammato tanti cuori, che caddero per la sua libertà! Duce, tu sei la luce, fiamma tu sei del cuore; la Patria se vorrà, il sangue si darà. Se il Mondo vuol la pace, dovrà sentir la voce Duce, tu sei la luce, fiamma tu sei del cuore; la Patria se vorrà, il sangue si darà. Se il Mondo vuol la pace, dovrà sentir la voce d’un popolo che dice: Duce! Duce! Duce! d’un popolo che dice: Duce! Duce! Duce! Ritornello Rivola ardita l’Aquila Imperiale nel cielo dell’Impero conquistato, col bacio dell’amore ch’è immortale, e sempre la grandezza al Mondo ha dato. E questo bacio che affratella il cuore, è la bellezza della libertà ! Duce, tu sei la luce, fiamma tu sei del cuore; la Patria se vorrà, il sangue si darà. Se il Mondo vuol la pace, dovrà sentir la voce d’un popolo che dice: Duce! Duce! Duce! TESTO DELL’INNO DEL VENTENNIO “DUCE, DUCE, DUCE!” che fa riflettere sulla centralità della figura di Mussolini nell’impianto della propaganda fascista IO TI SALUTO, VADO IN ABISSINIA CANZONE DI EPOCA FASCISTA IN CUI SI SOTTOLINEA CHE OGNI ASPETTO DELLA VITA DELL’UOMO, DALLA GIOVINEZZA, ALLA VECCHIAIA, DALL’AMORE. AL RUOLO DI MOGLIE DOVEVA ESSERE CONTRIBUIRE SECONDO LA PROPAGANDA FASCISTA A RENDERE GRANDE L’IMPERO ITALIANO Si formano le schiere e i battaglion che van marciando verso la stazion, Hanno lasciato il loro paesello cantando al vento un gaio ritornello. Il treno parte: ad ogni finestrin ripete allegramente il soldatin...: «Io ti saluto! Vado in Abissinia; cara Virginia; ma tornerò. Appena giunto nell'accampamento, dal reggimento ti scriverò. Ti manderò dall'Africa un bel fior, che nasce sotto il ciel dell'Equator. Io ti saluto! Vado in Abissinia cara Virginia; ma tornerò.» Col giovane soldato tutt'ardor c'è chi sul petto ha i segni del valor, ma vanno insieme pieni di gaiezza cantando gli inni della giovinezza. e il vecchio fante che non può partir rimpiange in cuore di non poter dir: «Io ti saluto! Vado in Abissinia; cara Virginia; ma tornerò. Appena giunto nell'accampamento, dal reggimento ti scriverò. Ti manderò dall'Africa un bel fior, che nasce sotto il ciel dell'Equator. Io ti saluto! Vado in Abissinia cara Virginia; ma tornerò.» Finalino: ...................... Dall'Alpi al mare fino all'Equator innalzeremo ovunque il tricolor. Io ti saluto! Vado in Abissinia; cara Virginia; ma tornerò!..