Diametro ottimale di una protesi valvolare meccanica 1 Calcolo del diametro ottimale di una protesi valvolare meccanica Il diametro delle protesi valvolari viene generalmente determinato valutando le dimensioni dell’anulus anatomico durante l’intervento chirurgico. Questo approccio non tiene in considerazione le variazioni dimensionali indotte dalla patologia cardiaca e dalle procedure chirurgiche. Inoltre, la pratica corrente non considera le variazioni dimensionali del cuore conseguenti al miglioramento emodinamico che segue alla sostituzione valvolare. E’ possibile effettuare il calcolo del diametro appropriato della protesi valvolare da impiantare, in funzione del tipo di valvola (aortica o mitrale), delle caratteristiche emodinamiche del paziente e del tipo di attività fisica (condizioni di sforzo) che egli svolge. Al fine di scegliere correttamente la protesi valvolare meccanica è necessario considerare i legami esistenti tra caduta di pressione a cavallo della valvola (salto o, impropriamente, gradiente di pressione transvalvolare), andamento temporale di portata e frequenza cardiaca. Le valvole possono essere considerate zone di variazione dimensionale che provocano perdite di energia nel circolo cardiovascolare. La perdita di carico istantanea localizzata, indotta dalla valvola, può essere determinata avvalendosi della consueta equazione utilizzata in idraulica: ∆P = α ρ v2 2 (1) dove α rappresenta il coefficiente di perdita, v la velocità del sangue, ρ la sua densità e ∆P indica il salto transvalvolare di pressione. Considerando circolare l’orifizio della valvola e ricordando che v = 4q / (πD2), dove con D si è indicato il diametro interno della valvola e con q la portata istantanea, la (1) si può riscrivere: ∆P = 8α ⋅ ρ ⋅ q 2 q2 = k π 2 ⋅ D4 D4 (2) essendo k = 8 α ρ / π2 [kg/m3] una costante caratteristica del tipo di valvola utilizzata. Minimizzare k significa minimizzare le perdite di carico, é perciò opportuno utilizzare valvole a bassi valori di k. La perdita di carico media nel periodo T (sistole o diastole ventricolare, nel caso in esame) è data dall’integrale delle perdite di carico istantanee: ∆p == 1 q( t )2 k dt ∫ ∆t T D4 (3) Occorre, perciò, conoscere l’andamento temporale della portata. L’equazione di Swanson e Clark (1977) è rappresentativa della portata attraverso la valvola aortica, cioè dell’eiezione cardiaca: π ⋅ t 2 ⋅ π ⋅ t 3 ⋅ π ⋅ t qa = Qa 0 .924 ⋅ sen + 0 . 23 ⋅ sen + 0 . 092 ⋅ sen Ts Ts Ts (4) 2 Diametro ottimale di una protesi valvolare meccanica dove l’indice a individua la valvola aortica e Ts indica la durata della fase di eiezione (sistole ventricolare). Qa è il valore massimo della portata aortica istantanea, o ampiezza della forma d’onda. L’equazione di Talukder e Reul (1978) può, invece, essere utilizzata per determinare l’andamento della portata attraverso la mitrale (riempimento o diastole ventricolare) π ⋅ t 2 ⋅ π ⋅ t 3 ⋅ π ⋅ t qm = Qm0 .52 ⋅ sen + 0 .257 ⋅ sen + 0 .479 ⋅ sen Td Td Td (5) con l’indice m a indicare la valvola mitrale e Td che individua la durata della fase di diastole ventricolare. La figura sottostante riporta l’andamento delle portate mitralica e aortica in un ciclo cardiaco. Si può notare che la portata aortica viene visualizzata come positiva, mentre la portata mitralica come negativa. Tc = Ts + T d = 1 / f 250 200 Td 150 Qa 100 t [s] 50 Portate 0 0 0.1 Ts 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1 Qm -50 -100 -150 Indicata con Tc = Td + Ts la durata dell’intero ciclo cardiaco, Tc = f -1, si ricava che la portata media in un ciclo cardiaco è data da: Q= 1 1 q a dt = ∫ Tc Ts Tc ∫q Td m dt = f ⋅ ∫ q a dt = f ⋅ ∫ q m dt Ts Td (6) Sostituendo le (4) e (5) nella (6) si ricavano le ampiezze delle onde di portata mitrale e aortica. Si ricorda che ampiezza significa elongazione massima, perciò, nel caso in esame, massima portata istantanea. Diametro ottimale di una protesi valvolare meccanica Qa = 1.65 ⋅ Q 3 Tc Ts Qm = 2.32 ⋅ Q (7) Tc Td (8) La relazione tra Ts e Tc può essere approssimata (Katz e Feil, 1923) da: Ts = 0 .096 ⋅ Tc (9) dove la costante 0.096 ha le dimensioni dei secondi. All’aumentare della frequenza cardiaca, la durata della sistole rimane quasi invariata, mentre si riduce la durata della diastole. Sostituendo nella (3) le (4), (7), e utilizzando le relazioni intercorrenti tra le durate delle varie fasi e tra periodo cardiaco e frequenza, si determinano le perdite di carico medie attraverso la valvola aortica, in funzione di frequenza f, portata media Q , diametro della luce D e tipo k di protesi valvolare. In modo analogo si procede per la valvola mitrale, sostituendo nella (5) la (8) e la (9). ∆Pa = 12.88 ⋅ k a ⋅ Q D 2 4 a ⋅ 1 f (10) 2 Q 1 ∆Pm = 1.51 ⋅ k m ⋅ 4 ⋅ Dm 1 − 0.096 ⋅ f ( (11) ) 2 con 12.88 , nella 10, in s-1 e 1.51, nella 11, adimensionale. Naturalmente, la (10) e la (11) consentono di ricavare una qualsiasi delle grandezze, note le altre. Ad esempio i diametri: Da = Dm = 4 12.88 ⋅ ka ⋅ Q 2 (12) ∆Pa ⋅ f 4 1.51 ⋅ k m ⋅ Q ( 2 ∆Pm ⋅ 1 − 0.096 f )2 (13) Abachi per la scelta delle protesi valvolari meccaniche Utilizzando le relazioni precedenti, si possono costruire degli abachi, come quelli riportati nelle figure sottostanti, che permettono di determinare il diametro interno delle protesi da impiantare, note le caratteristiche del paziente (portata media, frequenza, salto di pressione transvalvolare richiesto) e il tipo di valvola (mitrale o aortica), designato attraverso il parametro k (Fumero e Pietrabissa, 1986). Tali abachi possono essere di ausilio ai cardiochirurghi. Il parametro k viene calcolato, per ogni valvola, per via sperimentale tramite prove 4 Diametro ottimale di una protesi valvolare meccanica fluidodinamiche, durante le quali viene variata la portata e viene misurato il corrispondente ∆p transvalvolare. I valori così ricavati, tracciati in funzione di q2 / D4 rappresentano una retta, la cui pendenza è data appunto dal valore di k della valvola. Per quanto riguarda le variazioni indotte sulle valvole da aumenti di frequenza cardiaca, occorre tenere presente che: 1. la durata della fase sistolica rimane pressoché invariata, di conseguenza si ha riduzione della durata della fase diastolica. 2. la gittata pulsatoria diminuisce a parità di portata media. Sotto le ipotesi precedenti, il ∆P transvalvolare aortico si riduce (stesso tempo per fornire minore portata), mentre il ∆P transvalvolare mitralico aumenta (il tempo di diastole si riduce maggiormente rispetto al volume di riempimento ventricolare, quindi aumenta la portata). Ne consegue che, a parità di ∆P transvalvolare, al crescere di f si ha un diametro minore per la valvola aortica e uno maggiore per la mitrale. Si può giungere a questo risultato risolvendo la (3) rispetto al diametro interno D della valvola: D= 1 q(t ) 2 k dt T T∫ ∆P (14) Sostituendo a q(t) il suo andamento, equazioni (4) e (5), si può notare che il valore ricavato per il diametro della luce D aumenta all’aumentare della ampiezza di q(t). All’aumentare della frequenza, il picco di portata aortica si riduce (12), mentre il picco mitralico aumenta (13). A queste conclusioni si può arrivare anche attraverso la (7) e la (8) e dall’esame degli abachi sotto riportati. Nella scelta della valvola, oltre alla congruenza anatomica, bisogna tenere in considerazione anche lo spessore dell’anello di sutura, che provoca un aumento del diametro (esterno) della valvola da impiantare. Si deve, inoltre, osservare che, all’aumentare del diametro della valvola, aumentano anche lo spazio necessario a garantire il gioco delle parti e, di conseguenza, il potenziale rigurgito. Se, al contrario, si opta per una valvola avente diametro interno troppo piccolo, si crea una stenosi artificiale. Realizzazione degli abachi Gli abachi sono realizzati a partire dalle (10) e (11) variando successivamente alcune grandezze. Prendendo in considerazione l’abaco per la scelta della valvola aortica, se nella (10) si pone ∆ p ⋅ Da4 y= 12 .88 ⋅ k a si ottengono delle curve di equazione: Q2 y= f Tali curve sono tracciate nel primo quadrante degli abachi, dove compaiono parametrate secondo la frequenza f. Diametro ottimale di una protesi valvolare meccanica 5 y z Gli abachi per la scelta delle valvole ed esempio di utilizzo. Si consideri ora la variabile z = ka y. Essa rappresenta un fascio proprio di rette, tutte in funzione di Q2/f, che vengono rappresentate nel secondo quadrante degli abachi, parametrate secondo ka. Q2 , al f variare di ∆P, e permettono di ricavare il diametro della sezione di passaggio (diametro interno della valvola). Infine, le curve rappresentate nel terzo quadrante sono tracciate in funzione di z = k a Da = 4 12.88 ⋅ z _ ∆P In modo analogo si procede per la costruzione dell’abaco relativo alla valvola mitrale.