CARLO CARRÀ 1881 - 1966
Fondazione Ferrero, 27 ottobre 2012 - 27 gennaio 2013
Visita alla mostra e laboratorio gratuiti (durata circa due ore).
Luogo: Fondazione Ferrero, Strada di Mezzo 44 – Alba www.fondazioneferrero.it
Orari: da lunedì a venerdì
dalle 9.10
alle11
dalle 9.30
alle11.30
dalle 14.15
alle 16
Informazioni e prenotazioni dal 18 al 27 settembre (ore 9.30-12.00)
Servizi Educativi:
Emanuela Delpiano, tel. 0173 29.45.62
[email protected]
Fondazione di Studi
di Storia dell’Arte
Roberto Longhi
© Carlo Carrà by SIAE 2012
La mostra
Attraverso un’importante selezione di opere provenienti dai maggiori musei del mondo e dalle collezioni
private più prestigiose, la mostra vuole presentare l’intero percorso artistico di Carlo Carrà (1881-1966).
Gli esordi dell’artista si collocano nel solco del Divisionismo e sono testimoniati da paesaggi quali Strada
di casa (1900), la prima opera nota del pittore, e vedute urbane di Milano che segnano l’avvicinamento
dell’artista intorno al 1909-10 ai temi della pittura futurista, quali la raffigurazione della modernità e della
nuova vita metropolitana (Uscita dal teatro, 1910). Seguono i capolavori del Futurismo, vertici dell’avanguardia italiana, dove i temi cari al movimento vengono affrontati con uno stile pittorico radicalmente
nuovo, sensibile ai nuovi principi del dinamismo (Ciò che mi ha detto il tram, 1911) e della simultaneità
(Ritmi di oggetti, 1911). Successivamente Carrà si avvicina alle sperimentazioni formali della tecnica del
collage e a una nuova stilizzazione delle figure di tipo primitivista (Composizione, 1915), maturata dall’ammirazione per il Doganiere Henri Rousseau. A questo periodo risale il distacco dal Futurismo. L’incontro
con de Chirico a Ferrara nel 1917 costituirà la nascita della fase Metafisica, fondata per Carrà anche sui
valori della tradizione italiana mutuati dallo studio dei pittori del Tre e Quattrocento come Giotto e Paolo
Uccello. La mostra accoglie un nucleo davvero straordinario di opere di questo periodo: La musa metafisica (1917), Penelope (1917) e L’ovale delle apparizioni (1918). La costante ricerca di una pittura che
concilia la sensibilità moderna con i valori della tradizione pittorica italiana porta alla nascita di alcuni
capolavori, ormai vere e proprie icone dell’arte del ’900, come Le figlie di Loth (1919) e Pino sul mare
(1921), eccezionalmente presenti in mostra, assurti a simbolo della poetica dell’artista. A partire dai primi
anni Venti, Carrà torna a guardare alla natura e al paesaggio. Dapprima quello ligure (Marina a Moneglia,
1921; Vele nel porto, 1923) e piemontese (Casine sul Sesia, 1924), per poi trovare il proprio definitivo luogo d’elezione nelle spiagge toscane della Versilia, raffigurata nelle celebri marine qui esposte (Capanni al
mare, 1927; Mattino sul mare, 1928). A Forte dei Marmi l’artista prenderà casa e trascorrerà tutte le estati
a venire, coltivando amicizie durature con artisti, critici e intellettuali come Ardengo Soffici e soprattutto
Roberto Longhi, suo critico privilegiato. Gli anni Trenta segnano il recupero della figura umana nei suoi
valori più monumentali: la mostra presenta una selezione di tele eseguite in questi anni come Donna sulla
spiaggia (1931), Nuotatori (1932) e Partita di calcio (1934). Le ultime sale sono dedicate alle opere dal
dopoguerra in poi attraverso una selezione dei paesaggi eseguiti durante i suoi viaggi a Napoli, Pompei e
Capri (Pompei, 1936) e di un prezioso nucleo di nature morte. La mostra si chiude con due tele inattese
e di grande forza (Mistici, sensuali, contemplativi, 1938-45; La libecciata, 1956) e con la porta socchiusa,
fortemente allusiva de La stanza (1965), eseguita dall’artista un anno prima della sua morte.
FONDAZIONE FERRERO
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r
o
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pe
didattici
Rivolti alle scuole dell’Infanzia e Primaria, i percorsi didattici mirano a stimolare, sviluppare, incoraggiare la curiosità, la creatività e l’immaginazione proprie dei bambini.
Sono gratuiti e durano circa due ore, comprensive di visita alla mostra, volta a favorire la lettura
dell’opera d’arte, e di laboratorio, dove si sperimentano tecniche, materiali e colori.
L’inizio del XX secolo è caratterizzato dalla diffusione di
numerose innovazioni nel campo scientifico, dalle comunicazioni al trasporto, che rivoluzionano la quotidianità: l’automobile, il telefono, l’elettricità, l’aereo. Nel 1909
lo scrittore Filippo Tommaso Marinetti pubblica a Parigi
sul giornale «Le Figaro» il Manifesto del Futurismo, i cui
obiettivi sono il culto del progresso tecnico-industriale,
della macchina, della velocità, il rifiuto del passato e della
tradizione. Successivamente usciranno altri manifesti su
tutti gli aspetti della vita: dall’arte alla letteratura, dal teatro
alla musica, dalla moda alla cucina.
Il termine Cubismo viene coniato dalla stampa parigina nel 1908 in seguito all’esposizione di
alcuni paesaggi di Georges Braque composti di piccoli cubi.
Questo pittore e Pablo Picasso, affascinati dalla lezione geometrica di Cézanne e dalla scultura
africana, cercano di raffigurare un oggetto come somma simultanea dei diversi momenti di percezione nel tempo. L’oggetto, scomposto mentalmente in forme geometriche, è poi ricomposto
sulla tela senza alcuna somiglianza con quello di partenza. La pittura non è più una imitazione
della realtà, ma una visione mentale.
Visioni incrociate Scuola dell’Infanzia e Primaria
L’artista cubista cerca di rendere la complessità della realtà nelle sue opere. Scelta un’immagine, proviamo a scomporla in tante forme geometriche e a ricomporla come un puzzle, dove
non è tutto al proprio posto, poiché è rappresentata simultaneamente vista da sopra, di
sotto, di dentro, di lato.
Futurismo
Tutto corre! Scuola dell’Infanzia e Primaria
Ciò che mi ha detto il tram, 1911
Partendo da un’immagine a scelta il bambino sperimenta
come il futurismo renda la sensazione di movimento e di velocità attraverso le forme e i colori.
Materiali: giornali, carta, colla, forbici
Materiali: pastelli a cera
I futuristi creano un ruolo da protagonista per la scrittura nell’arte del XX secolo: la
parola acquista una nuova espressività, si trasforma in un disegno di linee, frecce e
punti. La forma delle lettere, ritagliate da un giornale, ispirerà originali collage di ritratti
(il naso diventerà una L, la C una bocca), paesaggi (la V una montagna) all’insegna del
dinamismo.
Crono
Il ritmo delle parole Scuola Primaria (II-V)
g
lo
ia
Cubismo
Materiali: fogli di giornale, colla, forbici
Ritmi di oggetti, 1911
1881 Carlo Carrà nasce a Quargnento (Alessandria) l’11
febbraio da una famiglia di artigiani
1895 nascita del cinematografo e scoperta dei raggi X
Nel 1917 Giorgio de Chirico, Alberto Savinio e Carlo Carrà fondano la
Metafisica, una corrente pittorica ispirata ai grandi maestri del ‘400. La
pittura metafisica inventa una realtà,
costituita da oggetti quotidiani fuori
dalla loro usuale collocazione, che
lasciano lo spettatore inquieto, stupito di fronte a una rappresentazione
illogica ed enigmatica. All’interno di
scenari con diversi rimandi al mondo classico greco-romano, gli oggetti
sono accostati in modo assurdo, gli
uomini diventano statue o manichini,
le ombre sono ingigantite.
1905 Albert Einstein elabora la teoria della relatività
1907 Picasso dipinge Les demoiselles d’Avignon. Nasce il Cubismo
1909 Esce a Parigi il Manifesto del Futurismo
1910 Manifesto dei pittori futuristi firmato da Marinetti, Balla Boccioni, Carrà, Russolo, Severini
1914 Inizio della Grande Guerra
1917 Carrà, de Chirico e Savinio fondano la Metafisica
1919 Carrà si sposa e collabora alla rivista «Valori Plastici» di Mario Broglio
1948 Entra in vigore la Costituzione italiana
1961 Jurij Gagarin è il primo uomo a volare nello spazio
Metafisica
Materiali: carta, pastelli a cera, forbici, colla
Penelope, 1917
Tra il 1918 e il 1922, dopo la Prima Guerra Mondiale, i pittori,
provenienti da esperienze futuriste e cubiste, sentono il desiderio di ritorno all’ordine, alle certezze del passato e della figurazione. Si raccolgono intorno alla rivista «Valori Plastici», che
si propone di collegare
l’arte contemporanea alla
tradizione pittorica italiana
del ‘300 e ‘400, ponendo
l’accento sulla forma e
sulla solidità del volume.
Fra i diversi collaboratori
della rivista vi sono Carlo
Carrà e Giorgio Morandi.
1928 Carrà partecipa alla Biennale di Venezia
1939 Inizio della Seconda Guerra Mondiale
La camera incantata
Scuola dell’Infanzia e Primaria
Nelle raffigurazioni metafisiche gli oggetti comuni si trasformano in figure
enigmatiche e silenziose. Ogni bambino proverà ad arredare una stanza
con degli oggetti quotidiani, cercando
di percepire i loro aspetti misteriosi e
segreti.
1899 Guglielmo Marconi inventa il telegrafo
1962 Mostra antologica di Carrà al Palazzo Reale di Milano
1966 Carrà muore a Milano il 13 aprile
Realismo magico
San Giacomo di Varallo, 1924
FORM…iamo un paesaggio Scuola dell’Infanzia e Primaria
Le forme geometriche sono il punto di partenza per comprendere e ricostruire i paesaggi dell’artista.
Materiali: matita, acquerello