La telemedicina - Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Rrestazioni

Capitolo 15
La telemedicina
Giampiero Papi, Fabrizio L. Ricci
1. Introduzione
Se il termine “Telematica” è utilizzato per classificare ogni prestazione tecnologica in
grado di consentire l’elaborazione, il trattamento automatico, la trasformazione delle
informazioni ed il loro invio a distanza, mediante sistemi elettrici, elettromagnetici od ottici,
la Telemedicina é intesa come applicazione delle tecnologie informatiche e delle
telecomunicazioni alla scienza medica. Essa rappresenta una particolare modalità di
erogazione dell’assistenza sanitaria, attraverso cui si rendono disponibili le risorse
mediche sia di base, sia specialistiche a pazienti che non possono accedere direttamente
ai servizi sanitari per difficoltà di varia natura. Infatti l’impiego di sistemi di
telecomunicazione avanzati rende possibile la trasmissione a distanza di informazioni
mediche dal paziente alla struttura sanitaria e viceversa, evitando spostamenti fisici. Si
consente, inoltre, il controllo extraospedaliero dei pazienti affetti da patologie gravi,
garantendo interventi tempestivi nei casi di emergenza, nonché favorendo l’aggiornamento
del personale medico ed infermieristico.
2. Percorso storico
La storia della Telemedicina inizia alla fine degli anni '50 negli Stati Uniti d'America; ed i
primi esperimenti, tendenti ad utilizzare le telecomunicazioni in campo sanitario, hanno
luogo negli anni '60; le esperienze erano indirizzate al fine di monitorizzare il sistema
cardiocircolatorio degli astronauti nello spazio, per assicurare agli stessi un’assistenza
sanitaria il più possibile efficace. In questa prima fase (1964-68) le spinte verso la ricerca
sulla fattibilità delle trasmissioni bidirezionali nel campo bio-medico e sulla possibilità,
quindi, di comunicazione a distanza di informazioni diagnostiche e cliniche, sono
principalmente di iniziativa privata.
Tra i primi esperimenti sono da annoverare quelli effettuati dai Laboratori Bell, per la
trasmissione di elettrocardiogrammi su linea telefonica ed il collegamento fra il
Massachusetts General Hospital e l'ambulatorio dell'aeroporto di Boston. La seconda fase
(1969-73) vede l'intervento pubblico del National Center for Health Service Research, il
quale promuove e finanzia ricerche applicate con esperimenti di vario tipo, volti ad
assicurare una migliore assistenza sanitaria a comunità sparse sul territorio. Le finalità di
tali ricerche ed interventi riguardarono principalmente l’emergenza, l’educazione sanitaria
e l’aggiornamento professionale del personale medico ed infermieristico. Sono anche di
questo periodo i collegamenti tra il Norfolk State Mental Hospital ed il Nebraska
Psychiatric Institute per consulti medici, nonché trasmissioni inerenti il campo ginecologico
in Canada, utilizzanti linee televisive.
La terza fase dello sviluppo della Telemedicina inizia nel 1974 e vede principalmente la
telematica, intesa come integrazione di sistemi e reti di telecomunicazioni, applicata nel
campo dei servizi sanitari, al fine di migliorarne la qualità, l'accessibilità e l'efficienza,
contenendo, altresì, i costi della stessa. In questi anni anche il Giappone iniziò ad
interessarsi delle problematiche inerenti la Telemedicina; l'utilizzo delle risorse
tecnologiche offerte dalla telematica all'assistenza sanitaria ebbe un notevole impulso
dalla creazione, intorno al 1973, del MEDIS -DC (Medical Information System Development
Center), finanziato dal Ministero per l’Industria ed il Commercio Estero; il Centro è diretto
da medici, ma si avvale anche di esperti di informatica, telecomunicazioni ed economia.
In Italia le prime esperienze di trasmissione di segnali bio-medicali vennero realizzate nel
1970 dalla Facoltà di Medicina dell'Università degli Studi di Roma “La Sapienza” - che si
interessò fin dall’inizio della Telemedicina nata dalle imprese spaziali - con la
sperimentazione di un prototipo di Cardiotelefono; queste ricerche portarono nel 1976 alla
creazione di un "Comitato per la Telemedicina", il quale, dopo un viaggio negli Stati Uniti,
pubblicò un primo rapporto che formulava proposte operative di assistenza specialistica
remota.
Tra le prime concrete sperimentazioni da menzionare, furono quelle avviate a Bologna nel
1976 dalla Fondazione Marconi relativamente a ricerche di tele-elettrocardiografia su linee
telefoniche commutate, le quali consentivano di rilevare per via trans -telefonica gli
elettrocardiogrammi direttamente dall'ospedale al domicilio del paziente senza che il
cardiologo si recasse presso di lui.
Nello stesso anno, il Centro Studi e Laboratori Telecomunicazioni (CSELT) ini ziò una
ricerca sulle caratteristiche trasmissive necessarie all'organizzazione del Pronto Soccorso
e, successivamente realizzò, d'intesa con la SIP, un collegamento dedicato tra l'Ospedale
"S.Giovanni" di Torino ed il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Susa, per il consulto
specialistico a distanza. Il sistema era composto da apparecchiature commerciali, quali:
Videolento BLT, fax, viva-voce, nonché dal ricetrasmettitore realizzato dalla Fondazione
Marconi.
Attualmente in America, l’organo nazionale ufficiale di promozione della telemedicina è
l’American Telemedicine Association (ATA); l’ATA è un’associazione senza scopo di lucro
costituita nel 1993 al fine di promuovere e sviluppare programmi di ricerca e
sperimentazione di apparati e servizi di telemedicina, definendone i requisiti funzionali e
tecnici. Fra i membri dell’ATA rientrano medici, professori universitari ed esperti di
informatica e telecomunicazioni. Il rilievo assunto da questa organizzazione negli ultimi
anni testimonia l’interesse, diffuso e crescente suscitato dall’informatica medica, sia fra gli
utilizzatori potenziali, sia fra gli organi istituzionali preposti alla sanità ed alla ricerca.
Per quanto concerne, invece, il Giappone il già citato MEDIS DC oggi continua ad avere il
compito di creare e sviluppare un sistema nazionale di servizi sanitari, con sottosistemi
regionali adeguati alle varie realtà geografiche e sociali, che impieghi tecnologie avanzate
ed innovative e che, soprattutto, coinvolga un numero sempre più consistente di medici ed
utenti finali. Grazie a tale progetto, l’assistenza sanitaria in Giappone raggiunge ormai
livelli di efficienza molto elevati, con particolare riferimento all’organizzazione degli
ospedali.
In Europa, il numero delle esperienze significative è finora limitato; la telemedicina nasce
come esigenza legata alla difficoltà di fornire un supporto sanitario adeguato alla
popolazione. Si tratta di un bisogno avvertito particolarmente in Paesi come gli USA o il
Giappone, in cui la configurazione geografica rende critica l’offerta di servizi sanitari; un
esempio europeo di servizio sistematico, ampio e continuativo di telemedicina è offerto
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dalla Norvegia (oltre 9.000 assistiti in poco più di due anni, in aree remote e scarsamente
popolate) .
3. La Telemedicina in Italia
L'obiettivo della telemedicina in Italia è da sempre quello di realizzare un sistema efficiente
che consentisse di affrontare i problemi della medicina d'urgenza ed offrisse altresì gli
strumenti per permettere quel decentramento territoriale delle competenze specialistiche
previsto dalla Legge 833/78 istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale.
La possibilità di offrire soluzioni e servizi basati sulle tecnologie telematiche legate alla
sanità e, quindi, principalmente soluzioni di Telemedicina, trova altresì riscontro in una
realtà su cui è sempre più pressante la richiesta di sistemi socio-sanitari più qualificati ed
efficienti. Alcuni fattori che stimolano il bisogno verso tali soluzioni, sono:
•
La complessità degli sviluppi gestionali legati all'assistenza clinica e sanitaria che
richiedono consulti esterni e rapide comunicazioni per assumere decisioni (nel Primo e
Pronto soccorso, nello scambio urgente di informazioni tra strutture, nella reperibilità dei
posti letto, etc.);
•
L'isolamento di cittadini, residenti in aree remote o isolate, oppure urbane - in particolar
modo nelle grandi aree metropolitane - per i quali si pongono specifiche e particolari
esigenze (anziani soli, disabili, pazienti affetti da patologie croniche, pazienti in
dimissione protetta ospedaliera, persone in genere che non sono in grado di ricevere
un'adeguata assistenza medica in loco);
•
I servizi di formazione ed educazione per l'aggiornamento dei medici, degli operatori
socio-sanitari e delle associazioni di volontariato (Teledidattica);
•
La necessità per i disabili di poter accedere ai servizi di telecomunicazioni, attraverso
soluzioni che consentano il superamento delle "barriere tecnologiche".
Dalla analisi e valutazione degli esperimenti di telemedicina effettuati in Italia e nel mondo
si può tracciare oggi un primo bilancio: i prodotti/sistemi/servizi sviluppati e sperimentati
hanno fornito soluzioni realizzative ad esigenze problematiche finora irrisolte - o di difficile
risoluzione - quali:
•
La diffusione dell'assistenza socio-sanitaria domiciliare;
•
L'esecuzione e la relativa trasmissione di esami diagnostici a distanza;
•
La consultazione a distanza tra specialisti;
•
La diffusione capillare dell'assistenza specialistica;
•
L'evoluzione del rapporto tra il personale afferente la sfera socio-sanitaria (medico
specialista, medico di base, farmacista, infermiere, assistente sociale, operatori del
volontariato in genere, etc.).
4. Obiettivi
In sintesi, la telemedicina si propone, mediante l'utilizzazione organizzata dei mezzi di
telecomunicazione, di creare un sistema:
•
Per la medicina d'urgenza (es. Telecardiologia, Primo e Pronto Soccorso, Centrali
operative del 118, Elisoccorso, etc.);
3
•
Per espandere territorialmente l'utilizzo sistematico delle competenze specialistiche, per
una migliore distribuzione qualitativa dell'assistenza sanitaria ed un migliore rapporto
costi/prestazioni (es. Televideoconsultazione ospedaliera, Telecardiologia ospedaliera,
Teledialisi ospedaliera, etc.);
•
Per i monitoraggi nell’ambito domiciliare (es. Telemonitoraggio cardiaco, dialitico, delle
gestanti, Home Care, etc.);
•
Per l'impiego ottimale nel sistema sanitario dell'informatica distribuita - terminali e mezzi
elaborativi - allo scopo di un miglioramento dei servizi e della economicità della gestione
(es. Centri CUP per prenotazione esami, creazione di archivi specialistici per diagnosi
integrate, etc.);
•
Per la didattica (es. Teledidattica, Videochirurgia/Telechirurgia, trasmissione tra reparti
ospedalieri ed Università e tra Istituti universitari, gestione di Banche Dati, etc.);
• Per la diffusione telematica dell’informazione verso i cittadini (es. lo Sportello del
Cittadino, Customer Care - Call Center con Numero Verde, Numero 166, etc.).
Per tutte queste applicazioni, le reti, i sistemi ed i servizi di telecomunicazione sono
ovviamente indispensabili negli scenari evolutivi entro cui si realizza il miglioramento delle
tecnologie: ISDN, Nodi Telematici, Rete Intelligente (Numero Verde, Reti Private Virtuali,
166, etc.), applicazioni in Fibra Ottica, LAN, MAN, WAN, Sistema Radiomobile ETACS e
GSM; ed, inoltre, in campo internazionale: Euro ISDN, ATM, TMI, sono traguardi raggiunti
da TELECOM, i quali possono portare evidenti vantaggi anche alle attività socio-sanitarie,
sia in ambito nazionale che estero.
Inoltre, le prospettive a breve termine derivanti dagli scambi informativi a livello mondiale
(es. INTERNET) attraverso reti dedicate, come ad esempio la rete INTERBUSINESS,
potranno permettere una stretta sinergia anche a livello di scambi di informazioni sanitarie
tra strutture a livello internazionale. A ciò vanno ad aggiungersi le grosse potenzialità
derivanti dalla Multimedialità, che permetteranno di arrivare con una serie infinita di
informazioni presso la casa di ogni cittadino (es. TV interattiva).
Gli apparati di telemedicina ed i servizi di telecomunicazione consentono, quindi, un
rapporto interattivo tra medico di base e medico specialista, tra questi ed il personale
infermieristico, sia all'interno che all'esterno delle strutture sanitarie, nonché tra queste
figure professionali e paziente grazie alla trasmissione di segnali biomedicali
monodimensionali, quali:
• ECG (Elettrocardiogramma);
•
EEG (Elettroencefalogramma);
•
Flussimetria Doppler;
•
Altri segnali evocati da tracce.
E segnali bidimensionali, quali:
•
TAC (Tomografia Assiale Computerizzata);
•
RMN (Risonanza Magnetica Nucleare);
•
RX (Radiografie);
•
Scintigrafie;
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•
Ecografie;
•
Termografie;
•
Immagini patologiche;
•
Altre immagini.
Come campi operativi di impiego, la telemedicina si propone di sviluppare collegamenti tra
strutture sanitarie e postazioni remote, quali, ad esempio:
•
Navi ed aerei;
•
Porti ed aeroporti;
•
Isole e presidi minori, paesi remoti e/o disagiati;
•
Case di cura, Cliniche private;
•
Case di riposo o di lunga degenza;
•
Farmacie;
•
Caserme e carceri;
•
Ospedali da campo/Sanità militare (Esercito, etc.);
•
Scuole, piscine e centri sportivi;
•
Ambulanze e mezzi mobili sanitari;
•
Uffici ed industrie;
•
Manifestazioni ad alta affluenza di pubblico (culturali, sportive);
•
Ospedali minori;
•
Medici di base;
•
Protezione civile (sia a livello organizzativo centrale che periferico);
•
Anziani, persone sole in casa, pazienti in dimissione protetta ospedaliera;
•
Associazioni di Volontariato (Croce Rossa Italiana, Misericordie, etc.).
5. Il telemonitoraggio
Con il termine telemonitoraggio si fa riferimento all'insieme di mezzi e forme d'intervento
che mirano a consentire la fornitura di un'assistenza prestata in strutture decentrate
rispetto a quelle ospedaliere, pur mantenendo o addirittura migliorando la qualità globale
del servizio.
L'assistenza extraospedaliera poggia le proprie possibilità di efficacia/efficienza sulla
comunicazione a distanza fra Assistiti e Centri medici di Servizio; solo in queste condizioni
gli operatori medici possono intervenire a distanza in diversi tipi di situazioni,
determinando le azioni opportune per seguire i bisognosi di assistenza (es. anziani,
infermi).
Il processo di monitoraggio consiste perciò di tre funzioni fondamentali:
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- prelievo ed invio di segnali clinicamente significativi da parte degli Assistiti verso Centri
di assistenza/intervento;
- acquisizione, analisi e valutazione di tali segnali da parte del Centro medico di Servizio;
- attuazione di interventi presso gli Assistiti realizzabili con modalità differenti a seconda
dei casi.
Spesso il problema di fondo è di tipo organizzativo e consiste nell'individuazione e
realizzazione delle forme di intervento più adeguate, che consentano la larga diffusione ed
economicità del servizio offerto, sia sfruttando le possibilità offerte dalla rete di
telecomunicazioni pubblica, sia costituendo opportuni Centri di Servizio.
Nei casi in cui si richiede telemonitoraggio e/o comunicazione per i disabili, agli aspetti
organizzativi si aggiungono aspetti sistemistici e tecnologici, tuttora largamente da
esplorare o da consolidare.
5.1 Alcuni esempi di telemonitoraggio
Varie sono le possibilità di telemonitoraggio. Vengono qui riportati alcuni esempi.
- Telemonitoraggio cardiaco - Questo prevede la registrazione continuativa dell'attività
cardiaca effettuata mediante una apparecchiatura portatile, un successivo invio in rete
dei dati registrati, verso un Centro dove questi vengono elaborati; dall'analisi del
tracciato, vengono derivate informazioni sulla situazione cardiaca del paziente, che può
perciò essere informato con tempestività.
- Telemonitoraggio della dialisi - I dati, sia clinici generati grazie ad interfacce con che
queelli statistici ottenuti con sistemi di gestione automatizzata dell'intero centro dialisi
(cartelle cliniche, schede di programmazione, elaborazioni statistiche, programmazione
delle visite e degli esami, ecc.), sono inoltrati ad un centro specializzato di gestione, che
provvede alla loro elaborazione ed al controllo delle operazioni.e qualora, durante una
seduta di dialisi domiciliare, si verifichino situazioni di emergenza o anomalie gravi nel
funzionamento delle apparecchiature si interviene immediatamente.
- Telemonitoraggio dei diabetici - Esistono tuttavia sistemi automatici per la infusione
dell'insulina in modo continuativo, la cui velocità viene regolata in base al tasso
glicemico; alcuni glucometri sono provvisti di interfaccia standardizzata a livello fisico e
possono archiviare, in una memoria interna, il valore di glucosio con relativa indicazione
di tempo. Questi valori possono poi essere inviati verso un centro specializzato remoto,
utilizzando un PC ed il sistema di telecomunicazione, congiuntamente ad eventuali
commenti introdotti direttamente dal paziente; il monitoraggio dell'andamento
giornaliero potrebbe percio` essere seguito a distanza dal personale medico.
-
Telemonitoraggio perinatale - Questo consente il controllo del battito cardiaco fetale
e delle contrazioni uterine; la verifica dei dati raccolti può essere periodica utilizzando
chiamate programmate, consentendo un eventuale intervento immediato per parto
incipiente o difficoltà fetali insorte.
5.2 Telecardiologia
La telecardiologia, è imperniata su un sistema completamente digitale che si articola su un
apparato di trasmissione ed uno di gestione ed elaborazione dei tracciati. Il primo si tratta
di un elettrocardiografo numerico con software interpretativo, capace di memorizzare
tracciati ECG; è dotato di modem integrato e si può collegare facilmente anche a terminali
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telefonici radiomobili e può funzionare da ricevitore/stampante per apparati simili. Il
secondo è il pacchetto software sviluppato che consente di ricevere e trasmettere i
tracciati ECG; inoltre consente di gestire i tracciati e le relative informazioni (scheda
paziente, misure tecniche, etc.) come file e quindi accessibili, mediante opportuni
puntatori, per archivi di tipo database.
Un’applicazione dei sistemi di telecardiologia è nel campo delle emergenze cardiologiche,
dove bisogna conciliare due vitali esigenze: quella di sottoporre il paziente ad un videat
specialistico nei tempi più brevi possibili, e quella di istituire, sempre in tempi ridottissimi,
una adeguata terapia; molti centri di assistenza medica, purtroppo, non possono usufruire
di una consulenza cardiologica disponibile in loco 24 ore su 24.
La stessa carenza si trova in presìdi di guardie mediche, turistiche, comunità remote o
isolate, in molte case di cura o di riposo private, che possono contare solo su un
consulente "volante", con i prevedibili ritardi d’intervento causati dalla difficoltà di
rintracciare il medico, e dalla difficoltà degli spostamenti urbani ed extraurbani. La
decisione di trasportare, altresì, direttamente il paziente presso un Centro specialistico
comporterebbe anch'essa notevoli tempi morti, non solo a causa dello spostamento
materiale, ma anche del cronico sovraffollamento delle strutture di Pronto Soccorso.
Il servizio di telecardiologia vede come punto centrale di riferimento un Centro
Specialistico Cardiologico, dove è situata una postazione ricevente, ed un cardiologo
presente 24 ore su 24, per rispondere alle richieste di consulenza. Le unità periferiche,
fornite di apparato trasmittente, costituiscono le diramazioni del servizio, diffuse
capillarmente sul territorio, le quali assicurano agli utenti l'assistenza diretta.
Naturalmente il ricorso al consulente dell'unità centrale non dovrebbe necessariamente
essere limitato ai casi di emergenza ma, in fasce orarie prestabilite, e tramite una distinta
linea urbana, potrebbe permettere diagnosi a distanza anche per check-up, controlli o
monitoraggi di pazienti cardiopatici.
6. La televideoconsultazione
Il sistema di Televideoconsulto si basa sul collegamento a distanza tra strutture sanitarie,
e sulla possibilità di trasmettere, tramite reti di telecomunicazione, dati biomedici ed
immagini diagnostiche in bianco e nero e/o a colori ad alta definizione. Diventa così
possibile, per un singolo operatore o per una équipe sanitaria, ottenere una consulenza da
un Centro specialistico d'ascolto, senza trasferire fisicamente il paziente o la sua
documentazione clinica, quando lo richiedano motivi d'urgenza, di particolare complessità
del caso patologico, oppure di intrasportabilità del paziente.
Si realizza grazie a questo sistema la possibilità di una collaborazione interdisciplinare tra
équipe mediche, che porta ad una integrazione del patrimonio delle diverse competenze,
con l'obiettivo ultimo della risoluzione del caso clinico e, quindi, del benessere del
paziente. L'apparato di Televideoconsulto consente l'integrazione della trasmissione video,
audio, dati ed immagini. E' predisposto infatti per trasmettere, acquisire, elaborare e
memorizzare immagini ad alta definizione sia a colori che in bianco e nero (ad esempio
T.A.C., R.M.N., radiografie, ecografie, termografie, endoscopie, laparoscopie,
capillaroscopie, etc.), nonché immagini riprese dal vivo (es. immagini patologiche) e di
preparati istologici (es. vetrini).
L’apparato di Televideoconsultazione consente di effettuare sessioni standard di
Videocomunicazione e contemporaneamente la comunicazione di dati e immagini.
Vengono così simultaneamente gestiti in maniera dinamica: un canale video, uno audio a
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larga banda e un canale dati; su quest’ultimo sono disponibili funzioni come: trasferimento
di immagini diagnostiche (compresse o in formato integrale), telepuntamento, telescrittura,
traferimento di file, (cartelle cliniche, referti, etc.), lavagna virtuale condivisa, proiezioni di
esami clinici contenenti immagini multiple; grafica e video sono presentati su un unico
schermo in un ambiente a finestre. E’ possibile acquisire immagini mediante telecamera
e/o scanner oppure importarli da file; esistono funzioni per esaminare gli archivi di
immagini, scegliere quelle costituenti un esame e controllarne la sequenza di trasmissione
al terminale remoto. Inoltre viene fornita l’interfaccia per il collegamento con le reti
ospedaliere ed in previsione di futuri sviluppi del sistema; sono disponibili accessori
specializzati per collegare TAC, RMN, scanner radiografici, etc.
Il collegamento con un Centro specialistico d'ascolto per il consulto specialistico rende
parzialmente "autonomi" anche Centri sanitari situati in zone remote o geograficamente
isolate, o che comunque non posseggano, tra le loro risorse, specialisti in quella
determinata branca medica. Con il sistema delle consulenze a distanza, infatti, tali Centri
sanitari sono in grado di gestire in situ pazienti altrimenti destinati ad un trasferimento. Per
quei pazienti che in ogni caso necessitano di essere accolti in un Centro specialistico, il
sistema di Televideoconsulto permette una razionalizzazione delle procedure di ricovero
(ossia un filtro delle richieste ed una programmazione delle accettazioni), che possa
evitare inutili peregrinazioni in cerca di un posto letto.
Due o più Centri sanitari ad alto livello di specializzazione, collegati da un sistema di
Televideoconsulto, hanno la possibilità di ottimizzare, con lo scambio di opinioni e di
risultati, una collaborazione scientifica. Anche i lavori multi centrici di ricerca sono facilitati,
per quel che riguarda le fasi comparative e consuntive.
Un'ulteriore ipotesi di servizi prevede il collegamento, in seno alla stessa struttura
ospedaliera, tra differenti reparti collocati a distanza, ma accomunati da un insieme di
problematiche e di interscambi che rende indispensabile tra essi un continuo flusso di
informazioni verbali e grafiche (ad esempio: Reparto di Chirurgia - Oncologia - Anatomia
Patologica; Pronto Soccorso - Radiologia - Rianimazione).
Con il Televideoconsulto si eliminano, quindi, gli spostamenti dei consulenti o dei pazienti,
oppure il trasferimento della cartella clinica, da un reparto all'altro; con una conseguente
riduzione dei tempi diagnostici e terapeutici, una migliore organizzazione del lavoro del
personale sanitario, ed una gestione più efficiente delle urgenze mediche e chirurgiche.
Il sistema, di cui sono state considerate più sopra solo alcune delle ipotesi di applicazione,
si propone come un supporto tecnologico alla professionalità del medico, che, ben lungi
dallo sminuire il suo ruolo e la sua competenza nell'approccio e nella risoluzione del caso
clinico, pure li inserisce in una visione dinamica ed interdisciplinare della pratica clinica, in
un clima di collaborazione tra colleghi, di arricchimento culturale e di rispetto reciproco.
Il sistema telematico riceve, memorizza, elabora, trasmette immagini ad alta definizione
dal vivo e biomedicali, sia a colori che in bianco e nero; l'alta definizione delle immagini
permette di effettuare delle diagnosi a distanza su materiale iconografico tipo:
•
Immagini RX (Radiografie);
•
Immagini TAC (Tomografia Assiale Computerizzata);
•
Immagini RMN (Risonanza Magnetica Nucleare);
•
Immagini macroscopiche e microscopiche;
•
Immagini ecografiche;
8
•
Immagini istologiche;
•
Immagini endoscopiche;
•
Immagini gastroscopiche;
•
Immagini laparoscopiche;
•
Immagini capillaroscopiche;
•
Altre immagini bidimensionali.
Il sistema può essere dotato di programmi che permettono l'analisi morfometrica delle
immagini. Inoltre, è bene sottolineare un aspetto fondamentale che concerne la diffusione
d’immagini e di informazioni in ambito scientifico ed universitario, attraverso le applicazioni
proprie della Teledidattica; queste sono generalmente orientate verso l'accesso, in sedi
remote, di casistiche raccolte nei Centri dove maggiore è l'impegno di ricerca ed
interpretazione.
Le immagini trasmesse possono essere rese più significative grazie all'uso di elaborazioni
mirate o di commenti inclusi. Un altro aspetto di notevole interesse didattico è l'accesso
remoto a banche di immagini, organizzate per illustrare esempi di anatomia normale e/o
patologica.
7. La Teleassistenza ed il Telesoccorso
Con riferimento alla teleassistenza (intesa come servizio rivolto all'Home Care e che
ingloba anche i servizi di telemedicina per utenti/pazienti in situazione protetta domiciliare),
questa per i problemi che risolve e per le caratteristiche dell'utenza, si inserisce nell'ambito
del Servizio di Assistenza Domiciliare. Questo, sorto una ventina di anni or sono in forma
sperimentale per iniziativa di alcune amministrazioni comunali, recepì un concetto di
avanguardia negli interventi socio-assistenziali fronteggiando situazioni di bisogno fino ad
allora insoddisfatte.
Furono organizzate squadre di collaboratori familiari il cui compito principale era quello di
recare sollievo materiale specie agli anziani che, per desiderio espresso o per impossibilità
di idonea sistemazione in strutture pubbliche o private residenziali, rimanevano nella
propria abitazione.
Evolutosi nel tempo, il Servizio Domiciliare ha oggi assunto una più precisa fisionomia e
connotazione e contribuisce a rendere meno emarginante una situazione esistenziale che,
troppo spesso, rasenta l'abbandono e l'isolamento. Esso, però, espletato nella forma
tradizionale, privilegia gli interventi materiali verso l'assistito e, richiedendo l'impegno di
organici mai adeguati all'ampiezza della popolazione in oggetto, limita il beneficio
assistenziale ad una minima parte dei soggetti.
A questa carenza supplisce la Teleassistenza, da considerare come strumento di
integrazione del Servizio Domiciliare se coordinato con gli altri servizi socio-sanitari del
territorio. La Teleassistenza è pertanto un servizio che, per le sue caratteristiche (di
temporaneità e di complementarietà operativa), in relazione alla tipicità del bisogno del
singolo utente, può assumere forme diverse e deve avere sempre un necessario
coordinamento con gli altri servizi sociali del territorio e con quei servizi sanitari che,
potendo essere erogati a domicilio, richiedono la presenza di operatori professionalmente
capaci di fornire le prestazioni specifiche (medico generico, medico specialista, personale
infermieristico, personale volontario, etc.). Sulla base dello scenario appena esposto, la
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Teleassistenza viene intesa, principalmente, come offerta di un insieme di servizi rivolti ad
un largo target di utenza (non necessariamente anziana), con l'obiettivo di definire in modo
ottimale quello che comunemente chiamiamo l'Home Care. Questi servizi possono essere
individuati in:
•
Telesoccorso (richiesta per una qualsiasi urgenza/emergenza socio-sanitaria);
•
Telecontrollo (per gli anziani, per le gestanti, farmacologica, ossigenoterapia, etc.);
•
Telemedicina domiciliare (monitoraggio cardiologico, dialitico, per pazienti in dimissione
protetta ospedaliera, pazienti a rischio, etc.);
•
Telefonia Sociale (per disabili, motulesi, audiolesi, etc.);
•
Teleallarme (allarmi ambiente, incendi, gas, etc.);
•
Teleinformazione (Internet, TV interattiva, Posta elettronica, etc.);
•
Teledidattica;
•
Telelavoro;
•
Altri servizi. (vedi Fig. 15.1).
HOME CARE
Telemedicina
Telesoccorso
Teleassistenza
Telefonia Sociale
Casa intelligente
Telecontrollo
Teleinformazione
Teledidattica
Telelavoro
Fig. 15.1
La premessa indispensabile per la pratica realizzazione del servizio è la costituzione di un
Centro di Teleassistenza in grado di attuare ogni opportuna e possibile iniziativa affinché il
soggetto, pur esposto ai rischi per i quali il rimedio immediato sembra essere
rappresentato dal ricovero, possa continuare a rimanere nel proprio habitat, in ciò
agevolato dalla consapevolezza di una assistenza adeguata.
Di norma il Centro di Teleassistenza dovrebbe avere il necessario raccordo con le ASL,
con le Aziende Ospedale, oppure con le Centrali Operative del Numero Unico per
l’emergenza 118, affinché a livello territoriale il servizio possa creare - anche per
economia di gestione - una simbiosi di operatori che, pur con diversa professionalità e
ruolo istituzionale, operino in équipe coordinate, nella logica e nella disciplina degli
interventi, specie nei casi in cui è coinvolta la presenza sanitaria per il controllo o per
prestazioni di primo livello che, in ipotesi, possono anche richiedere apparecchiature
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trasportabili. In questa logica il servizio può trovare un notevole supporto anche nel
volontariato o nel vicinariato.
La Teleassistenza utilizzando le tecnologie proprie della Telemedicina, infine, può trovare
utile applicazione verso altre categorie a rischio, in particolare nel campo dell'emergenza
aritmica e cardiovascolare. Le malattie cardiovascolari, infatti, rappresentano in assoluto la
patologia più frequente nei paesi industrializzati ed, in particolare, l'emergenza ischemica
è la forma in cui si concretizza più frequentemente l'emergenza cardiologica, con una
incidenza annua di circa 150/170 mila casi nel nostro Paese (in continua evoluzione).
Il collegamento con una Centrale di Teleassistenza da parte di utenti portatori di queste
patologie, permetterebbe un monitoraggio ed un controllo nel caso di aritmie sporadiche
ed occasionali, in associazione con apparati di rilevazione del tracciato elettrocardiografico
(es. apparati personali). Il Telesoccorso diventerebbe, altresì, essenziale nel caso di
esordi improvvisi o patologie gravi, che necessitano un intervento immediato da parte di
personale specializzato o, nei casi più gravi, di centro mobile di rianimazione.
Il sistema è costituito da un terminale periferico e da una centralina di ricezione. Il
terminale, installato presso l'abitazione dell'utente, è corredato da un telecomando
tascabile con il quale è possibile inviare automaticamente la richiesta di soccorso da
qualunque punto del proprio appartamento. La chiamata viene ricevuta e decodificata
dalla centralina in dotazione al Centro di assistenza che metterà in atto le operazioni di
soccorso.
8. Il ricovero virtuale
E' noto che la medicina è fondamentalmente "Hospital Oriented" e l'evoluzione del
ricovero ospedaliero (in regime ordinario o di day-hospital) verso il ricovero virtuale può
avere un impatto sociale rilevante. L'ospedale dispone di risorse umane e strumentali
integrate, utilizzabili anche con minimi tempi di accesso ed in rapida sequenza, che
garantiscono una qualità di prestazioni spesso non ottenibile altrimenti. Il ricovero
ospedaliero presenta però, secondo gli attuali orientamenti, tre difetti basilari: il costo della
degenza, il costo da mancata attività lavorativa ed i problemi psicologico-affettivi
dell'ospedalizzazione.
Il telemonitoraggio domiciliare riduce la degenza e migliora la qualità della vita,
integrandosi all'assistenza domiciliare post-ospedaliera. Pertanto l'innovazione tecnologica
offre un'ulteriore opportunità, che permette anche di migliorare la qualità dell'assistenza: il
ricovero virtuale è quindi l'ospedale virtuale a domicilio.
Parte dei ricoveri ospedalieri può essere realizzata "virtualmente", assistendo
telematicamente il paziente presso il proprio domicilio o presso il posto di lavoro. Infatti
l'innovazione tecnologica offre l’opportunità di migliorare la qualità dell'assistenza, offrendo
l'ospedale virtuale a domicilio del paziente.
Infatti tale soluzione permette un miglioramento della qualità assistenziale perché ne viene
assicurata la continuità "ospedaliera" anche quando il paziente non possa raggiungere
l'ospedale (impossibilità fisica, lavorativa, di accompagnamento familiare), diminuisce
ulteriormente il costo sociale, sia per il paziente se lavoratore, che per i familiari che
spesso lo accompagnano, e riduce i disagi dovuti agli spostamenti delle persone malate e
disabili.
Le aree di principale interesse per una prima applicazione del ricovero virtuale sono
l'oncologia, la chirurgia, e le malattie croniche (ad esempio, cardiologia, diabete, ecc.).
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8.1 Caratteristiche e vantaggi
Il ricovero virtuale è una realtà tecnologicamente attuale realizzabile con l'evoluzione e la
diffusione della telematica. Infatti tecnologie e strumenti telematiche applicati alla sanità
possono realizzare un'integrazione avanzata tra assistenza ospedaliera ed assistenza
domiciliare: é l'ospedale che va a domicilio del malato.
Varie sono le caratteristiche del ricovero virtuale:
Ø il servizio di ricovero virtuale interviene sul paziente anche se esso è fisicamente
ricoverato in una struttura ospedaliera solo per periodi di tempo molto limitati;
Ø il paziente risulta "ricoverato" prevalentemente nella sua abitazione e continua a
svolgere le sue quotidiane attività (lavoro, ricreazione, ecc.);
Ø il medico ha una "immagine" aggiornata dello stato del paziente e delle "azioni" già
effettuate, in corso di esecuzione, e da effettuare su di lui (esami diagnostici, protocolli
terapeutici e riabilitativi, ecc.) e inoltre conosce le strutture sanitarie coinvolte in tali
operazioni;
Ø il medico per intervenire sul paziente utilizza tutte le strutture sanitarie presenti sul
territorio (ambulatori, laboratori, car hospital, ecc.) minimizzando lo spostamento del
paziente e il tempo di attesa e massimizzando il trasferimento delle informazioni;
Ø in situazioni di cronicità il paziente può essere monitorato a casa e curato secondo le
modalitàe la risorse dell'home care.
I vantaggi offerti dal ricovero virtuale sono così riassumibili:
Ø migliore utilizzo delle diverse competenze e delle strutture sanitarie;
Ø disponibilità continua di consulenze specialistiche per i presidi sanitari minori;
Ø migliore assistenza sanitaria alle comunità territorialmente sparse (montagne, isole,
ecc.);
Ø necessità di venire incontro alle pressioni derivanti dai cambiamenti demografici (e
conseguente cambiamento della struttura e dimensione ospedaliera);
Ø possibilità di seguire in modo migliore e più diffuso i nuovi protocolli diagnostici,
terapeutici e riabilitativi;
Ø adattamento dell'assistenza sanitaria alle variazioni di popolazione (per turismo, per
grandi avvenimenti, ecc.);
Ø riduzione dei tempi di ricovero dei pazienti e del pendolarismo casa-ospedale;
Ø riduzione del costo pubblico e privato dell'assistenza sanitaria.
8.2 Il modello d’interazione
Il processo di cura che si basa sul ricovero virtuale enfatizza le funzioni dell'insieme delle
strutture sanitarie che collaborano per portare avanti il protocollo clinico scelto per il
paziente, ognuna con le proprie competenze e specializzazioni. E' importante definire
bene i ruoli che ciascuna di esse svolge nell'erogazione della cura ed è quindi
fondamentale definire il modello d'interazione tra di esse, tenendo anche conto che il
paziente è "fisicamente" distante dagli operatori sanitari presenti in tali strutture.
Il modello di interazione si configura come mostrato in Fig. 15.2.
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consulto
responsabile
della cura
indicazioni
cliniche
paziente
medico
specialista
indicazioni
cliniche
⇔ fornitore della cura
informazioni cliniche
informazioni cliniche
informazioni cliniche
cartella clinica
Fig. 15.2
L'erogazione della cura eseguita durante il ricovero virtuale coinvolge i seguenti attori:
Ø il paziente (oggetto della cura);
Ø il responsabile della cura (un medico, un team di medici) che segue l'intero processo di
cura del paziente;
Ø il fornitore della cura (il responsabile della cura, un medico specialista, un infermiere, il
paziente stesso, un familiare del paziente) che esegue le attività diagnostiche,
terapeutiche e riabilitative;
Ø il medico specialista (un medico, un team di medici) che offre consulenza nella
valutazione dei risultati degli esami diagnostici, nella definizione del protocollo
diagnostico e terapeutico.
Lo scambio d'informazione tra i diversi attori, oltre che avvenire direttamente, si realizza
tramite l'accesso alle informazioni inserite nella cartella clinica del paziente. Tali
informazioni sono immesse da tutti gli attori, in accordo con ben definite procedure di
protezione e riservatezza dei dati. La cartella clinica deve essere intesa come uno
strumento per produrre il quadro di riferimento per lo scambio ottimale delle informazioni
tra gli attori che intervengono contemporaneamente sul paziente; inoltre, al fine di
garantire la continuità e la qualità del processo clinico, essa deve fornire al responsabile
una immagine aggiornata del paziente ed anche assicurare la coerenza degli obiettivi tra
gli attori. Pertanto la cartella clinica deve contenere sia le informazioni cliniche relative al
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paziente che la lista delle attività cliniche suggerite, programmate ed eseguite (protocollo
clinico) ed anche lo stato di esecuzione della singola attività (procedure gestionali) e dei
flussi informativi tra le strutture coinvolte nell'attività.Questo implica che nella cartella
clinica sia riportato anche il protocollo clinico che si intende seguire al fine di assicurare la
coerenza degli interventi.
Lo scambio d'informazioni diretto tra gli attori può avvenire utilizzando le tecnologie del
teleconsulto, in quanto tale modalità d'interazione può avvenire non solo tra responsabile
della cura e medico specialista, ma anche tra il responsabile della cura ed il fornitore di
essa ed addirittura coinvolgendo il paziente in un dialogo diretto. Ciò è importante perché il
medico può seguire da lontano, e in modo diretto, l’evoluzione del quadro clinico dei
pazienti che necessitano di essere seguiti con particolare attenzione. Inoltre si possono
affrontare, in modo organico ed in tempo reale, tutte le emergenze di tipo qualitativo che
richiedono la disponibilità della maggior quantità di informazioni possibile, unitamente al
parere dei maggiori esperti del settore. Tali pareri, opportunamente “formalizzati” e
“generalizzati” possono creare le banche di protocolli che insieme ad altre informazioni
(quali quelle presenti nei database on line) sono la premessa per lo sviluppo di una nuova
serie di servizi integrati.
8.3 I sistemi di telemedicina per il ricovero virtuale
i sistemi di telemedicina coinvolti in tale modello d'interazione sono:
Ø sistemi intelligenti e cooperativi per la gestione federata d'informazioni cliniche l'obiettivo è quello di gestire cartelle cliniche multimediali, che contengano anche il
piano di cura del paziente definito nei particolari, ed i vari protocolli (quali ad esempio
quelli diagnostici, terapeutici e riabilitativi). Tale ipotesi prevede la federazione di
sistemi informativo -organizzativi che cooperano alla cura del paziente e l'esistenza di
sistemi terminologici per garantire il dialogo tra tali sistemi federati.
Ø sistemi per la pianificazione e allocazione di risorse sanitarie - studi della Unione
Europea sul futuro della sanità in Europa mettono in evidenza l'esigenza di
informatizzare le aree e le procedure relative alla gestione dei finanziamenti e dei
rimborsi, alla valutazione delle performance in modo da avviare un corretto processo
decisionale, sia in temi di investimenti che di erogazione dei servizi. Tale processo è
ancora più importante nel ricovero virtuale ove il sistema è composto da una serie di
servizi autonomi federati. Tra tali sistemi rientrano anche quelli per l'allocazione delle
risorse necessari per conoscere lo stato di occupazione dei servizi e quindi per
prenotare esami e consulti specialistici e più in generale per ottimizzare l'uso di risorse
mobili (car hospital, autoambulanze, ecc.); tramite tali risorse mobili è possibile
effettuare esami in vitro e in vivo non altamente specialistici presso la residenza
paziente, oltre che per interventi di emergenza.
Ø sistemi per valutare e monitorare lo stato di salute del cittadino a distanza - il cittadino
è ora distante dal luogo ove risiede il responsabile della cura ed è importante fornire a
quest'ultimo dati attendibili e tempestivi sullo stato di salute del paziente; si tratta di
sistemi di telemonitoraggio di ultima generazione che prevedono il prelievo dei segnali,
la loro elaborazione integrata basata su conoscenze, l'invio dei dati grezzi e
l'attuazione d'interventi secondo opportune conoscenze mediche memorizzate nei
sistemi.
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Ø sistemi di teleconsulto per l'ausilio e la diagnosi - essi sono alla base degli ambulatori
(e dei pronto soccorsi) poli-specialistici telematici; si tratta di realizzare sistemi di ultima
generazione che oltre a offrire nuove funzionalità, permettano la collaborazione
interattiva dei partecipanti al consulto ed in un prossimo futuro la telepresenza sia dei
partecipanti stessi con quella virtuale delle loro attrezzature che del paziente.
9. Le figure professionali
Cosa cambierà in questo scenario?
Per anni si é ipotizzata una medicina senza medico: nel parlare di sistemi esperti si
metteva l'accento che tali strumenti affiancavano il medico non lo sostituivano. Più in
generale, si affermava da più parti che l'informatica medica non voleva sostituire il
medico con un "robot". Anche se questa visione della medicina del 2000 si sta
modificando - oggi si parla di ospedale virtuale, di pronto soccorso virtuale dove le
competenze mediche sono immaginate distribuite nello spazio e nel tempo - il medico
sembra sempre sparire "dentro" il computer.
La verità è che chi sta svanendo, chi é "dentro" il sistema telematico é il paziente: i
sistemi di teleconsulto, i sistemi di teleassistenza, i sistemi di telemonitoraggio
"nascondono" il paziente.
Il paziente sa che c'é il medico, l'operatore sanitario che da qualche parte nel mondo si
sta occupando di lui, gli controlla lo stato di salute, confronta la sua diagnosi con la sua
prognosi, gli sceglie la terapia più appropriata da seguire. E' il medico che non ha più
contatti diretti con il suo paziente, ha una visione "virtuale" del paziente attraverso i
segnali e le immagini che gli "portano" i sistemi di telemedicina. Grazie a questi sistemi
di telemedicina il medico deve analizzare lo stato di salute del paziente, confrontarne la
diagnosi con la prognosi, scegliergli la terapia più appropriata da seguire.
Nella medicina del 2000 il medico, l'operatore sanitario sono ben presenti, hanno precise
responsabilità legali anche se operano con il telelavoro; chi é presente "virtualmente" è il
paziente.
Tutto ciò avrà delle conseguenze ed implicherà cambiamenti sia nella professionalità dei
medici e degli operatori sanitari che nel rapporto con il paziente. Lo stato d'animo del
paziente varierà dallo stato di sicurezza di colui/colei che si sente controllato 24 su 24
con continuità allo stato di abbandono legato alla maggior accentuazione di
spersonalizzazione del malato. Ed allora si formeranno figure professionali che
sosterranno il paziente presente "virtualmente" in una struttura sanitaria anch'essa
sempre più virtuale.
La professionalità del medico, dell'operatore sanitario si andrà modificando. Il medico,
l'operatore sanitario non avranno un contatto diretto con il paziente e quindi nel processo
di cura ai rituali aspetti d'incertezza, d'imprecisione nel giungere ad una diagnosi, nello
scegliere una terapia (aspetti legati sia alla capacità del paziente di descrivere i propri
sintomi, sia alla capacità professionale del medico, sia alla risposta del paziente ai
farmaci) si aggiungeranno quelli legati alla mediazione, alla interposizione, tra medico e
paziente, di figure intermedie rappresentate da altri medici, da altri operatori sanitari e
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dai sistemi di telemedicina, figure che offriranno una visione parziale e incompleta se
non "personale" del paziente. In presenza di sistemi di telemedicina il processo di cura si
baserà sull'interazione di un maggior numero di modelli pato -fisiolgici del paziente,
ciascuno con propria capacità espressiva: il modello pato-fisiolgico del paziente
"generato" dal paziente stesso, quello "generato" dal medico curante a cui si aggiungono
quelli "generati" dalle figure intermedie. Se tutto ciò permetterà di offrire qualitativamente
e quantitativamente migliori servizi sanitari, esso comporterà una modifica nella
professionalità del medico, dell'operatore sanitario a livello sia di capacità che di
competenze.
Nuove figure professionali per la sanità si stanno delineando in questi ultimi tempi; tali
figure si andranno sempre di più configurando con lo "ingresso" nella medicina del 2000.
In realtà alcune figure già esistono ma esse saranno specializzate per la sanità. Si tratta
di personale tecnico:
a) atto a fornire informazioni specializzate per il sistema socio-sanitario;
b) inteso come valida interfaccia/gestore del sistema complesso dei fornitori di prodotti
e servizi;
c) capace di cooperare nella fase iniziale alla progettazione di nuovi interventi e/o alla
ristrutturazione di microstrutture sanitarie;
d) abile manutentore del patrimonio tecnologico in possesso.
Ulteriori figure professionali deriveranno dalla specializzazione dei tecnici; si tratterà dei
tecnici addetti alle apparecchiature che si andranno sviluppando. La ideazione di nuovi
strumenti é avviata ma altri ne arriveranno: si pensi, ad esempio, alle micromacchine per
la nuova chirurgia (chirurgia robotizzata, chirurgia mini-invasiva, microchirurgia,
neurochirurgia stereotassica) e per la nuova diagnosi (sistemi robot per l'esecuzione di
biopsie, sistemi diagnostici basati su tecniche streotassiche). Anc he se tali strumenti
risulteranno facile da usarsi con minime necessità di apprendimento e con buona
soddisfazione per gli operatori, essi necessitano di tecnici per il funzionamento e la
manutenzione.
Nella organizzazione della sanità del 2000 giocheranno un ruolo importante, oltre che gli
esperti di telematica, anche gli esperti di:
a) psicologia per rendere scorrevole la comunicazione e meglio comprendere ed
aiutare il cittadino;
b) sociologia per monitorare la rete d'interventi sul territorio;
c) economia per quantificare la spesa e dare risposte veloci ai bisogni emergenti.
Una piccola rivoluzione in termini di figure professionali si avrà nei servizi che
permetteranno lo svolgimento delle attività clinico-gestionali relative ai laboratori senza
pazienti, alle ospedalizzazioni domiciliari ed alle dimissioni protette. Accanto alle
competenze mediche necessarie per svolgere il processo di cura sarà necessario
sostituire ai "classici" operatori paramedici, operatori esperti in informatica e
"centralinisti" formati ad hoc. Il personale infermieristico sarà addestrato al dialogo con le
nuove strumentazioni tecnologiche ma dovrà essere capace di gestire
"psicologicamente" il rapporto machina/paziente.
Il personale addetto ai servizi d'informazione dovrà essere capace di comprendere le
necessità del cittadino (il paziente), fornirgli le conoscenze medico-sanitarie richieste,
assicurare la migliore risposta ai suoi bisogni; in altri termini dovrà essere abile nel
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relazionarsi con il cittadino. Pertanto con l'aumento della "virtualizzazione" del paziente,
si definirà meglio la figura di un operatore sanitario con funzioni di front-office, capace di
fornire indicazioni, supportare gli utenti ed indirizzare le richieste verso le strutture
sanitarie più appropriate alle esigenze del paziente che alle disponibilità del servizio. A
tal fine andranno sviluppati sistemi per la medicina e chirurgia, per la diagnosi e
l'intervento terapeutico atti da una parte a garantire la massima affidabilità
nell'erogazione delle prestazioni mediche e dall'altra parte a migliorare il rapporto
medico-paziente grazie alla possibilità di fornire in modo chiaro e trasparente
informazioni cliniche relative alla prognosi, alla diagnosi ed alla terapia. In tale ottica si
dovranno realizzare nuovi servizi orientati alla medicina con l'obiettivo di fornire
informazioni al paziente tali da aiutarlo sia funzionalmente che psicologicamente.
10. Conclusioni
In conclusione, queste applicazioni, concernenti la Telemedicina (per le quali i fruitori finali
sono costituiti dai pazienti), la classe medica e tutti gli operatori socio-sanitari in genere,
rappresentano gli utilizzatori dei sistemi ed i fornitori del servizio: è auspicabile, in questo
senso, l'affermarsi sempre più di una mentalità che favorisca il lavoro di équipe e la
collaborazione interdisciplinare, visti non come sminuizione della propria professionalità,
ma al contrario come continua crescita formativa ed ampliamento dei propri orizzonti
culturali ed interpersonali.
Le tecnologie delle Telecomunicazioni si pongono in quest’ottica al servizio della
professione medica, per contribuire alla soddisfacente soluzione di innumerevoli
problematiche inerenti la sfera socio-sanitaria, con particolare riferimento alla necessità di
annullare tempi e distanze tra pazienti e strutture sanitarie. In questo senso la
Telemedicina assume un ruolo preponderante quale rapido accesso ai dati clinici remoti
attraverso tecnologie informatiche e telecomunicative, indipendentemente dal luogo in cui
si trovano il paziente e l’informazione medica d’interesse e dalla distanza che li separa.
Scopo della Telemedicina è, quindi, quello di integrare la telematica e la professionalità
medica in maniera tale che anche da postazioni remote o comunque periferiche si possa
sistematicamente usufruire di risorse specialistiche, allocate fisicamente in postazioni
centralizzate.
E' bene sottolineare, infine, oltre l'importanza sociale della Telemedicina, anche i
conseguenti vantaggi economici per la collettività e, di conseguenza, del Servizio Sanitario
Nazionale a livello di rapporto costi/benefici: gli interventi in “tempo reale” nel primo
soccorso, la dimissione protetta ospedaliera, la riduzione di ospedalizzazione dei malati
cronici, il minor ricorso ai ricoveri in case di cura e di riposo degli anziani, la riduzione del
"pendolarismo" sanitario sia a livello regionale che nazionale, ed infine le migliori
condizioni di vita che si possono garantire ad innumerevoli soggetti a rischio, assicurando
loro maggior sicurezza ed autonomia.
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Bibliografia
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aa.vv.: La telemdicina in Italia. Scenari ed ipotesi di sviluppo. Masson, pp. 310, 1993.
§
F. Abet F.: La telemedicina in Europa. Lo stato dell’arte. Medicina e Informatica, vol.
11, n. 3, 1994.
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Abet F., Ricci F.L. : La re-integrazione dei processi di cura. ASI, 6 (10/2/97), 1997.
§
Luzi D., Ricci F.L .: Il ricovero virtuale: un ipotesi di sistema informativo-organizzativo.
Adria Medica, anno V, n 15, maggio 1995.
§
Luzi D., Ricci F.L.: Ricovero virtuale: il modello d'interazione. Rivista di Neurobiologia,
n. 42, (3), 1996.
§
PAPI G.: La telematica per la Sanità del 2000. TELEMED - Innovazione e tecnologia
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§
PISANELLI D.M., MACERATINI R., RICCI F.L: A survey of telemedicine in Italy.
Journal of Telemedicine and Telecare n. 1, pp. 125 - 130, 1995.
§
Ricci F.L., Maceratini R.: Il ricovero virtuale. AIIM '94, Atti del Congresso
dell'Associazione Italiana Informatica Medica, edito da A. Serio, R. Maceratini, Istituto
Italiano di Medicina Sociale, 1994.
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SCHEDA DA INSERIRE ALLA FINE DEL § RICOVERO VIRTUALE
Scheda 1 – Cap. 15
Un progetto di ricovero virtuale
La “corsia virtuale”
Paolo Colianni
La ASL 4 di Enna composta da 5 città per un totale di 40.789 abitanti ha attivato il progetto
“corsia virtuale”: Esso consiste nell’applicazione del ricovero virtuale per malati cronici
diabetici o con problemi polmonari o cardiaci o epatici o neurologici. In questa prima fase
15 pazienti sono controllati a distanza dal personale sanitario dell’ospedale Leonforte.
A casa di ciascun paziente sono presenti un termometro, un glucortest, uno spirometro, un
elettrocardiografo, uno sfigmanoetro ed un misuratore di urine, tutti digitali e connessi ad
un home-care adapter che archivia provvisoriamente i dati per poi trasmetterli tramite
modem ed quindi inserirli nella cartella clinica presente in ospedale. In alcune situazioni
l’home-care adapter è collegato ad un personal computer che gestisce il collegamento con
l’ospedeale. L’uso del computer da parte del paziente permette la gestione degli allarmi,
delle linee guida e/o dei protocolli oltre all’acquisizione di altri parametri fisici (ad esempio
il peso) e lo scambio di messaggi tramite la posta elelttronica.
Il medico ospedaliero controlla lo stato di salute del paziente secondo le modalità del
ricovero virtuale e coordina l’intervento a domicilio del paziente; tale intervento è effettuato
dal medico di base e dai volontari (infermieri, operatori sociali, terapisti della riabilitazione,
ecc.) secondo le modalità dell’home care (Fig. 15.2). Le situazioni di emergenza oltre che
dall’ospedale sono gestite dal centro di ascolto qualora tali emergenze avvengono nel
periodo in cui l’ospedale non dispone di personale medico specialista (es. di notte).
Figura Scheda cap. 15
L’esperimento verrà esteso entro il 2000 ad altri pazienti della ASL 4 di Enna ed alla ASL
16 della Regione Veneto in collegamento con il Dipartimento di Chirurgia Geriatrica del
Policlinico di Padova per permettere la dimissione precoce di pazienti anziani operati e alle
ASL di Vercelli e Pinerolo in collegamneto con l’ospedale S. Giovanni di Torino per
pazienti cronici.
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