Il training fisico nel paziente scompensato Il training nel paziente con scompenso cardiaco stabile: • Migliora la funzione vascolare periferica, muscolare e metabolica • Migliora la funzione respiratoria e del sistema nervoso autonomo • Questi effetti portano ad un significativo miglioramento della tolleranza all’esercizio e alla qualità della vita • Nessun deterioramento significativo dell’emodinamica centrale • Attenuazione dello sfavorevole rimodellamento del ventricolo sinistro Training and quality of life in CHF Afzal et al. Progress in Cardiovascular Diseases 1998 Management of Patients With Chronic Heart Failure Feedback positivo indotto dalla terapia Aumenta la richiesta di trattamento e di nuove strategie di intervento Trattamenti più efficaci Miglioramento della prognosi in paz. ad alto rischio Adeguate Strategie assistenziali La popolazione ad alto rischio e fortemente sintomatica si incrementa Progressione della malattia Un numero maggiore di pazienti ad alto rischio sopravvivono Exercise Training in CHF Come allenare? Modalità Durata Frequenza Intensità Progressione Sicurezza Training fisico: principi per l’attività fisica Intensità frequenza durata modalità Exercise Training in CHF training modality Prescrizione dell’esercizio Modalità • • • • • Allenamento al cicloergometro permette: Esercitarsi con carichi di lavoro anche molto bassi Esatta riproducibilità del carico di lavoro prescritto Controllo continuo della frequenza, del ritmo cardiaco e della pressione arteriosa Facilità di esecuzione in ambiente ospedaliero Buona accettabilità dell’ esercizio Prescrizioni dell’esercizio Modalità L’allenamento calistenico permette: • • • • • Miglioramento della flessibilità muscoloscheletrica Miglioramento della coordinazione del movimento Miglioramento della forza muscolare Miglioramento della capacità respiratoria Miglioramento nell’ affrontare le attività giornaliere Prescrizione dell’esercizio: Durata dalla sessione di training • Bassa capacità funzionale, < 3 METS • (peak VO2 <10ml/Kg/min. • or 25-40 Watts) Brevi e ripetute sessioni giornaliere di 5-10 min. ciascuna • Moderata capacità funzionale, 3-5 METS • (peak VO2 10-17ml/Kg/ min. or 40-80 Watts) Una/due sessioni giornaliere di 15 min. ciascuna • Conservata capacità funzionale, >5 METS • (peak VO2 >17ml/Kg/min. or >80 Watts 3-5 sessioni settimanali di 20-30 min. ciascuna Fasi di sviluppo di un programma di training • • • Fase iniziale: intensità bassa ( 40-50% VO2) durata e frequenza in base alla tolleranza fase di incremento: aumenta la % di VO2 poi la durata ( da 15’ fino a 30’) poi eventualmente la rivalutazione cardiopolmonare fase di mantenimento: inizia dopo 6 mesi ed è molto flessibile in base alle caratteristiche del paziente Criteri necessari per iniziare il training • stabilità emodinamica da almeno 3 settimane • capacità di parlare senza dispnea ( frequenza respiratoria <30 atti respiratori/min) • frequenza cardiaca a riposo <110 b/m’ • percezione inferiore a “moderata fatica” durante esercizio (scala di Borg) Working Group on Cardiac Rehabilitation and Exescise PhysiologyWorking Group on Heart Failure of the European Society of cardiology Recommendations for Exercice Training in CHF Ruolo del fisioterapista Mobilizzazione attiva/passiva Ginnastica respiratoria Prevenzione miopatia periferica RIDUZIONE DEI SINTOMI Prevenzione ulcere da decubito Passaggi posturali Miglioramento della qualità della vita Miglioramento complaince polmonare Effetto positivo stimolante Supporto psicologico La valutazione del paziente con scompenso cardiaco Altre valutazioni funzionali: • sono necessarie per misurare abilità/ disabilità del paziente e le limitazioni alla vita quotidiana: ad esempio la deambulazione, il salire e scendere le scale, la capacità di svolgere attività domestiche, di cura ed igiene personale, di attività ricreative e di hobby. La valutazione del fisioterapista 1 Si valutano : • i passaggi posturali • la stazione eretta e la deambulazione • la dipendenza fisica • lo stato clinico generale • la presenza di comorbilità • il livello di comprensione, di attenzione, di interesse La valutazione del fisioterapista 2 Si ottengono informazioni per: • organizzare il tipo di intervento riabilitativo: (es.: singolo in camera, singolo in palestra, di gruppo in palestra, ecc.) • le necessità del paziente • gli ausili da utilizzare (es.: deambulatore, bastone, pep mask, ossigeno terapia con stroller, ecc.) Il trattamento riabilitativo • Nel paziente con scompenso cardiaco l’approccio riabilitativo può essere di due tipi: • allenamento • riadattamento Il trattamento riabilitativo Come si presenta il paziente dal punto di vista clinico? • stabile • instabile • per recente episodio di scompenso • per scompenso in atto Training nei pazienti stabili • Intensità: assoluta aerobiosi, al di sotto della soglia anaerobica e della comparsa dei sintomi • esercizi dinamici: di intensità nota • ( calistenici, treadmill, cyclette ) e di singole masse muscolari • sessioni di 20 minuti (anche con interval training) 3-5 volte la settimana • supervisione del training: monitoraggio ECG, PA, clinico Tratto da :” Riabilitazione delle malattie cardiovascolari “ P.Giannuzzi - U. Corrà cap. 31- ed. UTET L’approccio al paziente con scompenso cardiaco instabile • • • • Comprende: un inquadramento iniziale l’attuazione di una terapia adeguata la sorveglianza dell’evoluzione della malattia organizzazione di un programma a medio-lungo termine Il trattamento riabilitativo • È orientato più sul paziente che sulla malattia • ha maggiori interessi per lo sviluppo delle potenzialità residue del paziente • rivolge maggior attenzione a tutte le condizioni che possono influenzare il decorso della malattia nel tempo • è rivolto al miglioramento della qualità di vita del paziente Riadattamento • Mira alla desensibilizzazione alla dispnea e alla fatica muscolare attraverso l’esercizio fisico • il programma deve essere personalizzato • lo sforzo progressivo, deve avvenire in aerobiosi e deve mantenersi sotto la soglia di comparsa della dispnea • l’attività fisica può durare anche solo pochi minuti da ripetere più volte al giorno Attivita’ a letto • Mobilizzazione passiva e/o attiva • Ginnastica respiratoria • Ginnastica diaframmatica • Passaggi posturali Deambulazione in camera Deambulazione assistita in corridoio Conduzione della seduta di training migliorare la compliance : Presentare gli esercizi e descriverne le finalità Fornire istruzioni chiare per l’esecuzione ed il controllo della respirazione Seguire l’esecuzione e correggere gli errori Proporre alternative in caso di difficoltà Sottolineare i progressi Prescrizione dell’esercizio Conclusioni: ESERCIZIO FISICO = TERAPIA NON FARMACOLOGICA • il paziente deve essere incoraggiato ad intraprendere l’attività fisica giornaliera che non induca sintomi, per prevenire il decondizionamento muscolare • l’esercizio fisico è un approccio aggiuntivo per migliorare lo stato clinico • va raccomandata al paziente una regolare attività fisica