Comportamento ed emozioni: ostacoli e risorse per un percorso scolastico adattivo Annarita Milone, Azzurra Manfredi Laura Ruglioni Cinzia Fratoni Servizio Al di là delle nuvole IRCCS Fondazione Stella Maris Emozioni, comportamento e capacità adattive • Ci sono bambini/adolescenti che esprimono le proprie difficoltà adattive in modo diverso? • Le difficoltà di autocontrollo sono solo comportamentali o anche emotive? • Ci sono indicatori sintomatologici che ci segnalano difficoltà adattive? • Che cosa sono i disturbi esternalizzanti ed internalizzanti? “L’emozione è una reazione soggettiva a un evento saliente, caratterizzata da cambiamenti fisiologici, esperenziali e comportamentali” (Alan Sroufe, 1996) La competenza emotiva: capire, esprimere e regolare • Consapevolezza del proprio stato emotivo • Capacità di riconoscere le emozioni altrui • Capacità di avere un ampio vocabolario emotivo • Capacità di coinvolgimento empatico • Distinzione interiore • Capacità di affrontare in modo adattivo le emozioni • Capacità di autocontrollo emotivo • Comunicare le proprie emozioni e leggere correttamente le emozioni degli altri per gestire in modo adattivo i rapporti sociali (competenza emotivo-sociale) tra manifestazione esteriore e vissuto Fattori di vulnerabilità individuale Temperamento: Ricerca novità Impulsività, instabilità, scarso controllo Evitamento del danno Preoccupazione, ipersensibilità, esauribilità Dipendenza da ricompensa Persistenza Paura giudizio, insicurezza, sens. ambiente Tenacia, perfezionismo, determinazione andare al di là dei propri limiti e resistere a frustrazione Regolazione emotiva e adattamento sociale La regolazione emotiva può essere definita come l’insieme dei processi endogeni e modulati dall’ambiente che permettono all’individuo di valutare, monitorare e modulare la risposta emotiva ad uno stimolo. La regolazione emotiva permette quindi al soggetto di scegliere il timing, la valenza e l’intensità della propria espressione emotiva adattandola al contesto e ad un obiettivo relazionale. Regolazione emotiva e adattamento sociale Una serie di ricerche evidenziano come una inadeguata regolazione delle emozioni di rabbia ed eccitazione si associ a problemi esternalizzanti del comportamento sia nel contesto scolastico che familiare, mentre una scarsa regolazione delle emozioni di paura e tristezza è correlata a problemi internalizzanti e ansia sociale Disregolazione emotiva In children and adolescents, emotion dysregulation can be considered a negative outcome of a maladaptive emotional response to a stimulus combined with the child’ or adolescent’s ability to successfully modulate the response I disturbi esternalizzanti il comportamento come espressione disadattiva L’espressione della disregolazione è principalmente espressa dal comportamento e diretta verso l’ESTERNO e cioè verso l’ambiente. L’espressione agita è caratterizzata da condotte impulsive, da scarsa compliance alle regole e indicazioni, intolleranza alle frustrazioni, aggressività (verbale, fisica, clastica), iperattività e esauribilità atteniva. •ADHD: Disturbo da deficit di attenzione con iperattività •DOP: Disturbo oppositivo-provocatorio •DC: Disturbo della condotta I dubbi diagnostici ADHD, DC e DOP espressione sintomatologica polimorfa ed elevata comorbidità Spettro esternalizzante ( Krueger, 2009): aggressività, deficit empatia, discontrollo, impulsività, sensation seeking, novelty seeking Spettro esternalizzante e altri spettri Curare efficacemente disturbo esternalizzante può avere azione preventiva su percorsi di grave compromissione funzionale ADHD I SINTOMI NUCLEARI I I IPERATTIVITÀ IMPULSIVITÀ I DISTURBO ATTENZIONE Disturbo oppositivo e disregolazione dell’umore Aggressività affettiva • • • • • • • • Segue spesso un evento stressor Deriva da una ipersensibilità personale e interpersonale con bias ostile Non è pianificata E’ manifesta e non ha obiettivi preordinati (dominio, vendetta, minaccia) E’ caratterizzata da agiti eterolesivi ma anche autolesivi Ha una rapida escalation e si accompagna ad espressione somatiche ed emozionali E’ seguita da uno stato di spossatezza e/o pianto E’ seguita spesso da senso di colpa La frequente condizione di emarginazione sociale legata alla scarsa comprensione, da parte dei coetanei e adulti, di alcuni comportamenti problematici, rappresenta un ulteriore fattore di rischio per lo sviluppo di gravi quadri psicopatologici in età evolutiva . Al contrario, la condivisione delle proprie difficoltà di autocontrollo e autoregolazione con altre persone e la sperimentazione di comportamenti alternativi socialmente accettabili può agire invece nella direzione opposta, favorendo l'integrazione e aumentando le capacità di socializzazione e di adattamento di questi bambini I disturbi internalizzanti: ansia e sintomatologia depressiva come ostacoli all’adattamento Il disagio del bambino non trova un espressione manifesta , non viene verbalizzato e/o agito con il comportamento. Il bambino/adolescente mantiene dentro di sé le proprie difficoltà emotive e tende a chiudersi alle relazioni sociali, a mettere in atto strategie di evitamento, diretto o indiretto, dei contesti e relazioni ansiogeni. Il bambino/adolescente può avere una visione pessimistica degli eventi e dei contesti di vita, può avere una aspettativa negativa rispetto al proprio futuro, esprimere sentimenti di autosvalutazione e senso di inefficacia, essere apatico, anedonico, rapidamemte esauribile fisicamente e mentalmente. Quando l’ansia motiva la la paura, l’evitamento o la rabbia Ansia: tra normalità e patologia Stato emotivo fisiologico sollecitato da situazioni nuove e/o potenzialmente pericolose •legata a situazioni esperienziali vissute al momento attuale e non collegata a eventi passati o alla paura del riverificarsi di eventi negativi •non deve essere ricorrente né interferire in modo frequente la vita di relazione •È contenibile, modulabile, razionalizzabile Emotional Dysregultion Model of Anxiety • Il bambino con disregolazione emotiva e disturbo internalizzante spesso presenta un importante inibizione comportamentale in contesti di vita nuovi, in relazione con coetanei o adolescenti poco conosciuti. • Spesso presenta alti livelli di arousal • Ha un temperamento ipersensibile ed una elevata reattività emotiva in contesti relazionali • Presenta spesso importanti difficoltà di autocontrollo • Vive in contesti in cui le emozioni non si condividono ma si sopprimono Emotional Dysregultion Model of Anxiety Di fronte a situazioni stressogene, il minore non riesce a gestire con successo l’aumento delle sensazioni di ansia e di disagio e può quindi scegliere strategie (evitamento, aggressività, chiusura, somatizzazione acuta) per ridurre immediatamente lo stato di attivazione ansiosa (arousal). Queste strategie sono comunque inadeguate e comportano una nuova escalation dello stato d’ansia che tende così ad autoalimentarsi. Strategie adattive nella gestione dell’attivazione ansiosa (analisi della situazione, razionalizzazione, focalizzazione su altri pensieri, ricerca di supporto) non sono nel background personale e familiare del bambino Emotional Dysregultion Model of Anxiety Quale contributo ambientale? In contesti familiari di bambini/adolescenti con disturbi d’ansia si sono osservati prevalenti strategie di soppressione o restrizione della espressione emotiva (descrizione, condivisione, confronto) e un clima emotivo scarsamente supportivo in cui spesso prevalgono emozioni negative, elevati livelli di arousal e relazioni genitori figli con elevata iperprotettività Ansia patologica • Disturbo d’ansia da separazione • Disturbo d’ansia generalizzata • Disturbo d’attacchi di panico • Fobie specifiche • Fobia scolare e sociale • Disturbo ossessivocompulsivo Fobia scolare il livello di ansia, paura e angoscia nel recarsi e restarvi sono tali da compromettere in modo significativo una regolare frequenza scolastica, con assenze ripetute croniche che infine possono condurre a un blocco della frequenza. Al momento di andare a scuola manifestano cefalea, dolori addominali, stanchezza, sonnolenza, dolori muscolari, vomito, nausea e diarrea Associato o meno ad ansia di separazione Disturbo da attacchi di panico Disturbo ansia generalizzata E’ caratterizzato dalla presenza di ansia e preoccupazioni eccessive. Il bambino ha difficoltà a controllare la preoccupazione. L’ansia e la preoccupazione sono associate ad almeno tre dei seguenti sintomi •Irrequietezza o sentirsi tesi, con “i nervi a fior di pelle” •Facile affaticamento; •Difficoltà a concentrarsi o vuoti di memoria •Irritabilità •Tensione muscolare •Alterazione del sonno Contesti trigger: stare da soli, contesti nuovi, di fronte a richieste prestazionali Fobia sociale Il bambino /ragazzo mostra difficoltà/paura in situazioni sociali quali: Leggere ad alta voce in classe Unirsi ad una conversazione Parlare ad adulti Iniziare una conversazione Scrivere alla lavagna Ordinare cibo ad un ristorante Ballare in discoteca Effettuare test Feste da amici Rispondere a domande in classe Giocare con altri bambini Chiedere aiuto all’insegnante Lezione di educazione fisica Attività sportive o scolastiche di gruppo Farsi fotografare Usare bagni pubblici Invitare un amico Mangiare al bar della scuola Camminare in corridoio Rispondere o parlare al telefono Mangiare di fronte agli altri Questionari sulle difficoltà emotive e comportamentali Dott.ssa Azzurra Manfredi Questionario sulle difficoltà emotive Questionario sulle difficoltà emotive 1. Lamenta spesso mal di testa, mal di stomaco, mal di pancia, nausea. 0 1 2. In situazioni nuove e/o la possibilità di affrontare situazioni nuove lo preoccupa e/o innervosisce. 0 1 3. Non partecipa volentieri e/o si rifiuta di partecipare alle gite scolastiche. 0 1 4. Le lamentele somatiche cessano quando sente/vede i genitori. 0 1 5. Ha molte paure, si spaventa facilmente. 0 1 Questionario sulle difficoltà emotive 6. Mostra un eccessivo bisogno di rassicurazioni. 0 1 7. Ha difficoltà a chiedere aiuto all'insegnante. 0 1 8. Ha paura di sbagliare, considera ogni errore come un fallimento totale 0 1 9. Si sente ferito quando viene criticato. 0 1 10. Mostra preoccupazioni riguardo alle proprie capacità e/o si sente inferiore. 0 1 Questionario sulle difficoltà emotive 11. E' spesso assente 0 1 12. E' spesso assente perchè lamenta mal di testa, mal di stomaco, mal di pancia, nausea prima di recarsi a scuola. 0 1 13. Sembra spesso teso, incapace di rilassarsi. 0 1 14. Prima di una verifica appare agitato e/o preoccupato. 0 1 15. Lamenta improvvisamente palpitazioni, difficoltà di respiro,nausea, senso di svenimento, vertigini. 0 1 Questionario sulle difficoltà emotive 16. Ha crisi improvvise di agitazione, tremore e/o associate a pianto e talora fuga. 0 1 17. Sembra perso nei suoi pensieri, si distrae facilmente. 0 1 18. Evita di partecipare alla lezione di educazione fisica e/o alle recite. 0 1 19. Si mangia le unghie e/o si stuzzica la pelle o altre parti del corpo. 0 1 20. Piange spesso. 0 1 Questionario sulle difficoltà emotive 21. E' molto timido e riservato, non si coinvolge con gli altri. 0 1 22. Partecipa raramente a compleanni, gite, eventi di classe. 0 1 23. Si rifiuta di partecipare alle recite e non partecipa a situazioni che comportano il confronto competitivo con i coetanei. 0 1 24. Appare scontento, triste. 0 1 25. E' molto preoccupato del proprio rendimento scolastico. 0 1 Questionario sulle difficoltà emotive 26. Ipersensibile, si imbarazza facilmente. 0 1 27. Si rifiuta di leggere a voce alta e/o rispondere a domande, e/o scrivere alla lavagna e/o evita compiti . 0 1 28. cancella di frequente o strappa le pagine durante lo svolgimento di compiti. 0 1 Questionario sulle difficoltà comportamentali Questionario sulle difficoltà comportamentali 1. Non presta sufficiente attenzione ai dettagli o commette errori di distrazione nelle attività scolastiche 0 1 2. Discute in modo polemico. 0 1 3. Non porta a termine autonomamente le attività assegnate. 0 1 4. Non riesce a stare seduto tranquillo, è iperattivo, irrequieto. 0 1 5. È prepotente 0 1 Questionario sulle difficoltà comportamentali 6. Non riesce a concentrarsi e/o a mantenere l'attenzione a lungo. 0 1 7. É disubbidiente, non rispetta le regole né il ruolo dell'insegnante. 0 1 8. Non va d'accordo con gli altri bambini, è spesso coinvolto in conflitti tra coetanei. 0 1 9. Si sente perseguitato dagli altri, pensa spesso di essere accusato ingiustamente, tende ad accusare gli altri dei propri errori. 0 1 10. È molto rumoroso, parla troppo, spesso disturba lo svolgimento della lezione. 0 1 Questionario sulle difficoltà comportamentali 11. Infastidisce gli altri bambini di proposito e/o li prende in giro. 0 1 12. Ha crisi di rabbia. 0 1 13. Risponde senza riflettere e/o interrompe spesso e/o ha difficoltà ad aspettare il proprio turno. 0 1 14. Ha difficoltà a giocare tranquillo, spesso si fa male e/o fa male agli altri accidentalmente. 0 1 15. Distrugge le sue cose e/o quelle degli altri e/o è attiva agiti aggressivi verso oggetti. 0 1 Questionario sulle difficoltà comportamentali 16. Perde oggetti e/o dimentica il materiale didattico. 0 1 17 Rimane spesso indietro nello svolgimento dei compiti. 0 1 18. Ha difficoltà a rispettare ruoli e/o tempi nei giochi di gruppo. 0 1 19. Il suo comportamento e/o rendimento scolastico peggiora nelle ultime ore della mattina e/o nel pomeriggio. 0 1 20. Dice parolacce. 0 1 Questionario sulle difficoltà comportamentali 21. E' aggressivo verso i compagni e/o gli insegnanti. 0 1 22. E' aggressivo verso se stesso. 0 1 23. Si rifiuta di svolgere i compiti assegnati. 0 1 24. Marina la scuola. 0 1 25. Dice spesso bugie. 0 1 Come intervenire a scuola? Dott.ssa Cinzia Fratoni Psicologa Psicoterapeuta [email protected] Cosa possiamo fare quando dietro la rabbia c'è l'ansia? IL CASO DI DAVIDE Davide frequenta la terza media e presenta irritabilità da tre anni, da quando ha iniziato la scuola secondaria di prima grado. Ha difficolà nella matematica ma non presenta un DSA (discalculia), ha difficoltà attentive e uno stato emotivo di ansia prima delle verifiche scritte e orali. Anche a casa presenta crisi di rabbia quando gli vengono fatte delle richieste (apparecchiare, fare i compiti, ecc...). QUALCHE GRAMMO DI PSICOLOGIA A SCUOLA - GRADUALITA' -GRATIFICAZIONE - RELAZIONE INSEGNANTE/ALUNNO - REGOLA INVESTITA AFFETTIVAMENTE IPOTESI DI LAVORO - l'APPELLO DELLE EMOZIONI: si invitano gli alunni a non rispondere “presente”, ma a esprimere con un numero da 1 a 10 il valore dell'umore personale corrispondente al momento (in questo modo si attivano relazioni, sensazioni, percezioni e capacità comunicative che in circostanze di normale quotidianità tendono a confondersi con i tanti rumori di fondo); - il documento dell'OMS descrive in particolare due strumenti ampiamente utilizzati dagli insegnanti a scuola: il brainstorming (il gruppo classe deve elencare in modo veloce e sintetico le associazioni che ciascuno fa sul tema proposto) e il role playing (si chiede ai partecipanti di impersonare un ruolo, di mettere in scena una situazione di vita quotidiana); - il “ROMPIGHIACCIO” come gioco di apertura: ognuno si definisce con un aggettivo (ad es. Alberto il chiacchierone); - le attività sulle emozioni si propongono almeno 1 ora alla settimana! Che cosa è successo? __________________________ __________________________ PENSIERI EMOZIONI COSA POSSO FARE PER CALMARMI? - vado in bagno e mi lavo il viso; - …........................... - faccio tre respiri profondi; - …........................... - conto fino a 10; -......................... -......................... APPELLO DELLE EMOZIONI EDUCARE ALL'EMOTIVITA' Non esistono medicine miracolose né formule magiche! Esiste la possibilità di instaurare una relazione educativa costante, caratterizzata da una buona sintonia emotiva, autorevolezza e contenimento! DIDATTICA DELLE EMOZIONI - la - - prevenzione dei problemi disciplinari è favorita dall'enunciazione di NORME CHIARE (evitando interpretazioni soggettive) che contemplino diritti e doveri degli studenti e degli insegnanti, dall'esercizio di una DIDATTICA INTERESSANTE, da RELAZIONI INDIVIDUALIZZATE tra studenti e insegnanti; evitare di utilizzare il POTERE DEI VOTI per disciplinare il comportamento; affrontare le questioni disciplinari e i possibili provvedimenti sugli “alunni difficili” con i colleghi e mantenere la coerenza e l'unità come CONSIGLIO DI CLASSE; mantenere RAPPORTI chiari con la FAMIGLIA evitando il più possibile le accuse; DIDATTICA DELLE EMOZIONI - pensare “io faccio il docente, all'educazione ci pensino pure i genitori” amplifica i problemi dei ragazzi e aumenta la dispersione scolastica; - nessuna didattica è possibile senza promuovere BENESSERE, ENTUSIASMO E RISPETTO DELLE REGOLE; - la scuola diventa una PALESTRA EMOZIONALE durante una spiegazione, una verifica e un cambio dell'ora; - NON “FARE PREVENZIONE” ma “ESSERE NELLA PREVENZIONE” porta alla disponibilità all'ascolto, all'autorevolezza, all'accoglienza, al rispecchiamento e alla condivisione, al contenimento dato dalle regole. DIDATTICA DELLE EMOZIONI - prima di qualsiasi INFORMAZIONE si deve costruire una BASE EMOZIONALE; brontolare, predicare, incolpare, minacciare, paragonare, criticare, punire sono METODI POCO EFFICACI perché sono COERCITIVI in quanto agiscono sul sentimento della paura e della limitazione della libertà; - evidenziare i comportamenti positivi ed esprimere apprezzamento personale; - discussione sugli elementi oggettivi e non sulle interpretazioni. Pistoia, 19 Febbraio, 2016 Dall’analisi dei sintomi alle modalità di prevenzione Laura Ruglioni, Dirigente Psicologa IRCCS Stella [email protected] CONSEGUENZE Come hanno reagito gli altri al comportamento problematico? Vediamo l’esempio di A. • A. è in 2°media • Gli agiti aggressivi sono iniziati durante la 5° primaria • Per questo è stato a lungo ricoverato • Il problema principale di A. è «il terrore» per le prestazioni • A. È molto rigido e pretende moltissimo da sé, non accetta gli errori e l’idea di poter sbagliare • E’ molto intelligente, non ha né un DSA né un ADHD, ma disregolazione del comportamento Quando A. è spaventato a casa…. Quando comincia lo Diventa irritabile scontro il Inizia a provocare comportamento è le persone intorno esplosivo (picchia, finchè queste non insulta…. ) rispondono Dopo circa Sembra cercare lo mezz’ora di lotta scontro in tutti i coi genitori inizia a modi (e lo piangere e dopo si trovava…) addormenta Quando A. è spaventato a scuola…. Diventa irritabile Inizia a provocare le persone intorno finchè queste non rispondono Sembra cercare lo scontro in tutti i modi (e lo trovava…) Quando comincia lo scontro il comportamento è esplosivo (picchia, insulta…. ) Dopo che è stato condotto in una stanza tranquilla inizia a piangere e dopo cerca la consolazione degli insegnanti Manifestazioni principali •IRRITABILITA’ •OPPOSITIVITA’ •PROVOCATORIETA’ •Crisi di Rabbia CRISI DI PIANTO ANGOSCIA Probabili fonti di irritabilità Paura per uno scenario immaginato e imminente molto negativo pieno di frustrazioni Sensazione che non ci sia una via d’uscita Sensazione di ALLARME Strumenti per aiutare gli alunni come A. gratificazione Quando un PDP? IL PDP per Disturbo Specifico di Apprendimento (legge 170/2010) PDP per i Bisogni Educativi Speciali (BES) Bambini con bisogni specifici quali….. Bambini con sviluppo cognitivo borderline e Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) E disturbi relativi alla sfera emotiva……. Il Piano Didattico Personalizzato di . A Nell’ottica della Gradualità Raggiungimento degli obiettivi didattici per step specifici Verifiche su pochi contenuti (più verifiche ma con contenuti limitati) Riduzione dell’orario scolastico (poi aumentato poco alla volta nel tempo) Snellimento dello studio a casa Nell’ottica della Gratificazione Ogni volta in cui parla della sua paura ad un docente riceve delle note positive Ad ogni piccola verifica viene premiato con voti positivi e premi dai genitori Le sue verifiche vengono portate come esempio positivo alla Il PDP applicato in modo attento da tre anni… Ha ridotto il carico di stress e di angosce Ha ridotto i comportamenti inadeguati in classe e a casa HA RESO PIÙ POSITIVO LO SCENARIO IMMAGINATO !!! Al di là delle Nuvole a scuola: prevenzione primaria e prevenzione secondaria. Due modelli di intervento per i disturbi del comportamento. Al di là là delle nuvole: Servizio per il trattamento dei disturbi del comportamento in età età evolutiva IRCCS - Fondazione Stella Maris - Pisa per la Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza Dalla prevenzione primaria a secondaria: Il lavoro sul singolo alunno con difficoltà comportamentali può continuare attraverso IL TEACHER HELP (TH) Chi lavora al TH Annarita Milone Laura Ruglioni Azzurra Manfredi Cinzia Fratoni Fasi del TH/ Di cosa discutiamo con le singole equipe di docenti durante gli incontri teacher help ? 1°incontro con l’equipe: a partire dalla Scheda di Segnalazione i docenti ci presentano le difficoltà nel dettaglio e discutiamo probabili fattori causali/mantenimento problema e strategie per ridurlo …..I docenti provano ad applicare strategie per 2-3 mesi…………………… 2° incontro con l’equipe: riceviamo Feed Back su cosa ha funzionato e perché, cosa non ha funzionato e perché, come proseguire Servizio Al di là delle nuvole COPING POWER PROGRAM (Lochman e Wells, 2002) Originariamente applicato nel contesto scolastico Lo adattiamo al contesto clinico