SLIDE seminario del 19 febbraio 2016

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Comportamento ed emozioni:
ostacoli e risorse per un percorso
scolastico adattivo
Annarita Milone,
Azzurra Manfredi
Laura Ruglioni
Cinzia Fratoni
Servizio Al di là delle nuvole
IRCCS Fondazione Stella Maris
Emozioni, comportamento e capacità
adattive
• Ci sono bambini/adolescenti che esprimono le proprie difficoltà
adattive in modo diverso?
• Le difficoltà di autocontrollo sono solo comportamentali o anche
emotive?
• Ci sono indicatori sintomatologici che ci segnalano difficoltà
adattive?
• Che cosa sono i disturbi esternalizzanti ed internalizzanti?
“L’emozione è una reazione soggettiva a un
evento saliente, caratterizzata da cambiamenti
fisiologici, esperenziali e comportamentali”
(Alan Sroufe, 1996)
La competenza emotiva:
capire, esprimere e regolare
• Consapevolezza del proprio stato emotivo
•
Capacità di riconoscere le emozioni altrui
•
Capacità di avere un ampio vocabolario emotivo
•
Capacità di coinvolgimento empatico
•
Distinzione
interiore
•
Capacità di affrontare in modo adattivo le emozioni
•
Capacità di autocontrollo emotivo
•
Comunicare le proprie emozioni e leggere correttamente le
emozioni degli altri per gestire in modo adattivo i rapporti
sociali (competenza emotivo-sociale)
tra
manifestazione
esteriore
e
vissuto
Fattori di vulnerabilità
individuale
Temperamento:
Ricerca novità
Impulsività, instabilità, scarso controllo
Evitamento del danno
Preoccupazione, ipersensibilità,
esauribilità
Dipendenza da ricompensa
Persistenza
Paura giudizio, insicurezza,
sens. ambiente
Tenacia, perfezionismo, determinazione
andare al di là dei propri limiti e
resistere a frustrazione
Regolazione emotiva e
adattamento sociale
La regolazione emotiva può essere definita come
l’insieme dei processi endogeni e modulati
dall’ambiente che permettono all’individuo di valutare,
monitorare e modulare la risposta emotiva ad uno
stimolo.
La regolazione emotiva permette quindi al soggetto di
scegliere il timing, la valenza e l’intensità della
propria espressione emotiva adattandola al contesto
e ad un obiettivo relazionale.
Regolazione emotiva e
adattamento sociale
Una serie di ricerche evidenziano come una
inadeguata regolazione delle emozioni di rabbia ed
eccitazione si associ a problemi esternalizzanti del
comportamento sia nel contesto scolastico che
familiare,
mentre una scarsa regolazione delle emozioni di
paura e tristezza è correlata a problemi
internalizzanti e ansia sociale
Disregolazione emotiva
In children and adolescents, emotion
dysregulation can be considered a negative
outcome of a maladaptive emotional response to a
stimulus combined with the child’ or adolescent’s
ability to successfully modulate the response
I disturbi esternalizzanti
il comportamento come espressione
disadattiva
L’espressione della disregolazione è principalmente espressa dal
comportamento e diretta verso l’ESTERNO e cioè verso l’ambiente.
L’espressione agita è caratterizzata da condotte impulsive, da scarsa
compliance alle regole e indicazioni, intolleranza alle frustrazioni,
aggressività (verbale, fisica, clastica), iperattività e esauribilità
atteniva.
•ADHD: Disturbo da deficit di attenzione con
iperattività
•DOP: Disturbo oppositivo-provocatorio
•DC: Disturbo della condotta
I dubbi diagnostici
ADHD, DC e DOP espressione sintomatologica
polimorfa ed elevata comorbidità
Spettro esternalizzante ( Krueger, 2009):
aggressività, deficit empatia, discontrollo,
impulsività, sensation seeking, novelty seeking
Spettro esternalizzante e altri spettri
Curare efficacemente disturbo esternalizzante
può avere azione preventiva su percorsi di
grave compromissione funzionale
ADHD
I SINTOMI NUCLEARI
I
I
IPERATTIVITÀ
IMPULSIVITÀ
I
DISTURBO
ATTENZIONE
Disturbo oppositivo e
disregolazione dell’umore
Aggressività affettiva
•
•
•
•
•
•
•
•
Segue spesso un evento stressor
Deriva da una ipersensibilità personale
e interpersonale con bias ostile
Non è pianificata
E’ manifesta e non ha obiettivi
preordinati (dominio, vendetta,
minaccia)
E’ caratterizzata da agiti eterolesivi
ma anche autolesivi
Ha una rapida escalation e si
accompagna ad espressione somatiche
ed emozionali
E’ seguita da uno stato di spossatezza
e/o pianto
E’ seguita spesso da senso di colpa
La frequente condizione di emarginazione sociale legata
alla scarsa comprensione, da parte dei coetanei e adulti,
di alcuni comportamenti problematici, rappresenta un
ulteriore fattore di rischio per lo sviluppo di gravi
quadri psicopatologici in età evolutiva .
Al contrario, la condivisione delle proprie difficoltà di
autocontrollo e autoregolazione con altre persone e la
sperimentazione di comportamenti alternativi socialmente
accettabili può agire invece nella direzione opposta,
favorendo l'integrazione e aumentando le capacità di
socializzazione e di adattamento di questi bambini
I disturbi internalizzanti:
ansia e sintomatologia depressiva
come ostacoli all’adattamento
Il disagio del bambino non trova un espressione manifesta , non viene
verbalizzato e/o agito con il comportamento.
Il bambino/adolescente mantiene dentro di sé le proprie difficoltà
emotive e tende a chiudersi alle relazioni sociali, a mettere in atto
strategie di evitamento, diretto o indiretto, dei contesti e relazioni
ansiogeni.
Il bambino/adolescente può avere una visione pessimistica degli eventi
e dei contesti di vita, può avere una aspettativa negativa rispetto al
proprio futuro, esprimere sentimenti di autosvalutazione
e senso di inefficacia, essere apatico, anedonico, rapidamemte
esauribile fisicamente e mentalmente.
Quando l’ansia motiva la la paura,
l’evitamento o la rabbia
Ansia: tra normalità e patologia
Stato emotivo fisiologico sollecitato da situazioni nuove
e/o potenzialmente pericolose
•legata a situazioni esperienziali vissute al momento
attuale e non collegata a eventi passati o alla paura del
riverificarsi di eventi negativi
•non deve essere ricorrente né interferire in modo
frequente la vita di relazione
•È contenibile, modulabile, razionalizzabile
Emotional Dysregultion Model of
Anxiety
• Il bambino con disregolazione emotiva e disturbo
internalizzante spesso presenta un importante
inibizione comportamentale in contesti di vita nuovi, in
relazione con coetanei o adolescenti poco conosciuti.
• Spesso presenta alti livelli di arousal
• Ha un temperamento ipersensibile ed una elevata
reattività emotiva in contesti relazionali
• Presenta spesso importanti difficoltà di autocontrollo
• Vive in contesti in cui le emozioni non si condividono ma
si sopprimono
Emotional Dysregultion Model of
Anxiety
Di fronte a situazioni stressogene, il minore non riesce a
gestire con successo l’aumento delle sensazioni di ansia e di
disagio e può quindi scegliere strategie (evitamento,
aggressività, chiusura, somatizzazione acuta) per ridurre
immediatamente lo stato di attivazione ansiosa (arousal).
Queste strategie sono comunque inadeguate e comportano
una nuova escalation dello stato d’ansia che tende così ad
autoalimentarsi.
Strategie adattive nella gestione dell’attivazione ansiosa
(analisi della situazione, razionalizzazione, focalizzazione su
altri pensieri, ricerca di supporto) non sono nel background
personale e familiare del bambino
Emotional Dysregultion Model of
Anxiety
Quale contributo ambientale?
In contesti familiari di
bambini/adolescenti con disturbi
d’ansia si sono osservati
prevalenti strategie di
soppressione o restrizione della
espressione emotiva (descrizione,
condivisione, confronto)
e un clima emotivo scarsamente
supportivo in cui spesso
prevalgono emozioni negative,
elevati livelli di arousal e relazioni
genitori figli con elevata
iperprotettività
Ansia patologica
• Disturbo d’ansia da
separazione
• Disturbo d’ansia
generalizzata
• Disturbo d’attacchi di
panico
• Fobie specifiche
• Fobia scolare e
sociale
• Disturbo ossessivocompulsivo
Fobia scolare
il livello di ansia, paura e angoscia
nel recarsi e restarvi sono tali da
compromettere in modo significativo
una regolare frequenza scolastica,
con assenze ripetute croniche che
infine possono condurre a un blocco
della frequenza.
Al momento di andare a scuola
manifestano cefalea, dolori
addominali, stanchezza, sonnolenza,
dolori muscolari, vomito, nausea e
diarrea
Associato o meno ad ansia di
separazione
Disturbo da attacchi di panico
Disturbo ansia generalizzata
E’ caratterizzato dalla presenza di ansia e
preoccupazioni eccessive. Il bambino ha
difficoltà a controllare la preoccupazione.
L’ansia e la preoccupazione sono associate
ad almeno tre dei seguenti sintomi
•Irrequietezza o sentirsi tesi, con “i nervi a
fior di pelle”
•Facile affaticamento;
•Difficoltà a concentrarsi o vuoti di
memoria
•Irritabilità
•Tensione muscolare
•Alterazione del sonno
Contesti trigger: stare da soli, contesti
nuovi, di fronte a richieste prestazionali
Fobia sociale
Il bambino /ragazzo mostra difficoltà/paura in
situazioni sociali quali:
Leggere ad alta voce in classe
Unirsi ad una conversazione
Parlare ad adulti
Iniziare una conversazione
Scrivere alla lavagna
Ordinare cibo ad un ristorante
Ballare in discoteca
Effettuare test
Feste da amici
Rispondere a domande in classe
Giocare con altri bambini
Chiedere aiuto all’insegnante
Lezione di educazione fisica
Attività sportive o scolastiche di gruppo
Farsi fotografare
Usare bagni pubblici
Invitare un amico
Mangiare al bar della scuola
Camminare in corridoio
Rispondere o parlare al telefono
Mangiare di fronte agli altri
Questionari sulle
difficoltà emotive e
comportamentali
Dott.ssa Azzurra Manfredi
Questionario
sulle difficoltà
emotive
Questionario
sulle difficoltà
emotive
1. Lamenta spesso mal di testa, mal di stomaco, mal di
pancia, nausea.
0
1
2. In situazioni nuove e/o la possibilità di affrontare
situazioni nuove lo preoccupa e/o innervosisce.
0
1
3. Non partecipa volentieri e/o si rifiuta di partecipare alle
gite scolastiche.
0
1
4. Le lamentele somatiche cessano quando sente/vede i
genitori.
0
1
5. Ha molte paure, si spaventa facilmente.
0
1
Questionario
sulle difficoltà
emotive
6. Mostra un eccessivo bisogno di rassicurazioni.
0
1
7. Ha difficoltà a chiedere aiuto all'insegnante.
0
1
8. Ha paura di sbagliare, considera ogni errore come un
fallimento totale
0
1
9. Si sente ferito quando viene criticato.
0
1
10. Mostra preoccupazioni riguardo alle proprie capacità
e/o si sente inferiore.
0
1
Questionario
sulle difficoltà
emotive
11. E' spesso assente
0
1
12. E' spesso assente perchè lamenta mal di testa, mal di
stomaco, mal di pancia, nausea prima di recarsi a scuola.
0
1
13. Sembra spesso teso, incapace di rilassarsi.
0
1
14. Prima di una verifica appare agitato e/o preoccupato.
0
1
15. Lamenta improvvisamente palpitazioni, difficoltà di
respiro,nausea, senso di svenimento, vertigini.
0
1
Questionario
sulle difficoltà
emotive
16. Ha crisi improvvise di agitazione, tremore e/o
associate a pianto e talora fuga.
0
1
17. Sembra perso nei suoi pensieri, si distrae facilmente.
0
1
18. Evita di partecipare alla lezione di educazione fisica
e/o alle recite.
0
1
19. Si mangia le unghie e/o si stuzzica la pelle o altre
parti del corpo.
0
1
20. Piange spesso.
0
1
Questionario
sulle difficoltà
emotive
21. E' molto timido e riservato, non si coinvolge con gli
altri.
0
1
22. Partecipa raramente a compleanni, gite, eventi di
classe.
0
1
23. Si rifiuta di partecipare alle recite e non partecipa a
situazioni che comportano il confronto competitivo con i
coetanei.
0
1
24. Appare scontento, triste.
0
1
25. E' molto preoccupato del proprio rendimento
scolastico.
0
1
Questionario
sulle difficoltà
emotive
26. Ipersensibile, si imbarazza facilmente.
0
1
27. Si rifiuta di leggere a voce alta e/o rispondere a
domande, e/o scrivere alla lavagna e/o evita compiti .
0
1
28. cancella di frequente o strappa le pagine durante lo
svolgimento di compiti.
0
1
Questionario
sulle difficoltà
comportamentali
Questionario
sulle difficoltà
comportamentali
1. Non presta sufficiente attenzione ai dettagli o
commette errori di distrazione nelle attività scolastiche
0
1
2. Discute in modo polemico.
0
1
3. Non porta a termine autonomamente le attività
assegnate.
0
1
4. Non riesce a stare seduto tranquillo, è iperattivo,
irrequieto.
0
1
5. È prepotente
0
1
Questionario
sulle difficoltà
comportamentali
6. Non riesce a concentrarsi e/o a mantenere l'attenzione
a lungo.
0
1
7. É disubbidiente, non rispetta le regole né il ruolo
dell'insegnante.
0
1
8. Non va d'accordo con gli altri bambini, è spesso
coinvolto in conflitti tra coetanei.
0
1
9. Si sente perseguitato dagli altri, pensa spesso di
essere accusato ingiustamente, tende ad accusare gli
altri dei propri errori.
0
1
10. È molto rumoroso, parla troppo, spesso disturba lo
svolgimento della lezione.
0
1
Questionario
sulle difficoltà
comportamentali
11. Infastidisce gli altri bambini di proposito e/o li prende
in giro.
0
1
12. Ha crisi di rabbia.
0
1
13. Risponde senza riflettere e/o interrompe spesso e/o
ha difficoltà ad aspettare il proprio turno.
0
1
14. Ha difficoltà a giocare tranquillo, spesso si fa male
e/o fa male agli altri accidentalmente.
0
1
15. Distrugge le sue cose e/o quelle degli altri e/o è attiva
agiti aggressivi verso oggetti.
0
1
Questionario
sulle difficoltà
comportamentali
16. Perde oggetti e/o dimentica il materiale didattico.
0
1
17 Rimane spesso indietro nello svolgimento dei compiti.
0
1
18. Ha difficoltà a rispettare ruoli e/o tempi nei giochi di
gruppo.
0
1
19. Il suo comportamento e/o rendimento scolastico
peggiora nelle ultime ore della mattina e/o nel
pomeriggio.
0
1
20. Dice parolacce.
0
1
Questionario
sulle difficoltà
comportamentali
21. E' aggressivo verso i compagni e/o gli insegnanti.
0
1
22. E' aggressivo verso se stesso.
0
1
23. Si rifiuta di svolgere i compiti assegnati.
0
1
24. Marina la scuola.
0
1
25. Dice spesso bugie.
0
1
Come intervenire a scuola?
Dott.ssa Cinzia Fratoni
Psicologa
Psicoterapeuta
[email protected]
Cosa possiamo fare quando dietro
la rabbia c'è l'ansia?
IL CASO DI DAVIDE
Davide frequenta la terza media e presenta irritabilità
da tre anni, da quando ha iniziato la scuola
secondaria di prima grado.
Ha difficolà nella matematica ma non presenta un DSA
(discalculia), ha difficoltà attentive e uno stato
emotivo di ansia prima delle verifiche scritte e orali.
Anche a casa presenta crisi di rabbia quando gli
vengono fatte delle richieste (apparecchiare, fare i
compiti, ecc...).
QUALCHE GRAMMO DI PSICOLOGIA
A SCUOLA
- GRADUALITA'
-GRATIFICAZIONE
- RELAZIONE INSEGNANTE/ALUNNO
- REGOLA INVESTITA AFFETTIVAMENTE
IPOTESI DI LAVORO
- l'APPELLO DELLE EMOZIONI: si invitano gli alunni a non rispondere
“presente”, ma a esprimere con un numero da 1 a 10 il valore dell'umore
personale corrispondente al momento (in questo modo si attivano relazioni,
sensazioni, percezioni e capacità comunicative che in circostanze di normale
quotidianità tendono a confondersi con i tanti rumori di fondo);
-
il documento dell'OMS descrive in particolare due strumenti ampiamente
utilizzati dagli insegnanti a scuola: il brainstorming (il gruppo classe deve
elencare in modo veloce e sintetico le associazioni che ciascuno fa sul tema
proposto) e il role playing (si chiede ai partecipanti di impersonare un ruolo, di
mettere in scena una situazione di vita quotidiana);
- il “ROMPIGHIACCIO” come gioco di apertura: ognuno si definisce con un
aggettivo (ad es. Alberto il chiacchierone);
- le attività sulle emozioni si propongono almeno 1 ora alla settimana!
Che cosa è successo?
__________________________
__________________________
PENSIERI
EMOZIONI
COSA POSSO FARE PER
CALMARMI?
- vado in bagno e mi lavo
il viso;
- …...........................
- faccio tre respiri profondi;
- …...........................
- conto fino a 10;
-.........................
-.........................
APPELLO DELLE EMOZIONI
EDUCARE ALL'EMOTIVITA'
Non esistono medicine miracolose né
formule magiche!
Esiste la possibilità di instaurare una
relazione educativa costante,
caratterizzata da una buona sintonia
emotiva, autorevolezza e
contenimento!
DIDATTICA DELLE EMOZIONI
- la
-
-
prevenzione dei problemi disciplinari è favorita
dall'enunciazione di NORME CHIARE (evitando
interpretazioni soggettive) che contemplino diritti e
doveri degli studenti e degli insegnanti, dall'esercizio di
una DIDATTICA INTERESSANTE, da RELAZIONI
INDIVIDUALIZZATE tra studenti e insegnanti;
evitare di utilizzare il POTERE DEI VOTI per
disciplinare il comportamento;
affrontare le questioni disciplinari e i possibili
provvedimenti sugli “alunni difficili” con i colleghi e
mantenere la coerenza e l'unità come CONSIGLIO DI
CLASSE;
mantenere RAPPORTI chiari con la FAMIGLIA evitando
il più possibile le accuse;
DIDATTICA DELLE EMOZIONI
- pensare “io faccio il docente, all'educazione ci pensino
pure i genitori” amplifica i problemi dei ragazzi e
aumenta la dispersione scolastica;
- nessuna didattica è possibile senza promuovere
BENESSERE, ENTUSIASMO E RISPETTO DELLE
REGOLE;
- la scuola diventa una PALESTRA EMOZIONALE durante
una spiegazione, una verifica e un cambio dell'ora;
- NON “FARE PREVENZIONE” ma “ESSERE NELLA
PREVENZIONE” porta alla disponibilità all'ascolto,
all'autorevolezza, all'accoglienza, al rispecchiamento e
alla condivisione, al contenimento dato dalle regole.
DIDATTICA DELLE EMOZIONI
- prima di qualsiasi INFORMAZIONE si deve costruire una BASE
EMOZIONALE;
brontolare,
predicare,
incolpare,
minacciare,
paragonare, criticare, punire sono METODI POCO
EFFICACI perché sono COERCITIVI in quanto agiscono
sul sentimento della paura e della limitazione della
libertà;
- evidenziare i comportamenti positivi ed esprimere
apprezzamento personale;
- discussione sugli elementi oggettivi e non sulle
interpretazioni.
Pistoia, 19 Febbraio, 2016
Dall’analisi dei sintomi alle modalità di
prevenzione
Laura Ruglioni,
Dirigente Psicologa
IRCCS Stella [email protected]
CONSEGUENZE
Come hanno reagito gli altri al comportamento
problematico?
Vediamo l’esempio di A.
• A. è in 2°media
• Gli agiti aggressivi sono iniziati durante la
5° primaria
• Per questo è stato a lungo ricoverato
• Il problema principale di A. è «il terrore»
per le prestazioni
• A. È molto rigido e pretende moltissimo da
sé, non accetta gli errori e l’idea di poter
sbagliare
• E’ molto intelligente, non ha né un DSA né
un ADHD, ma disregolazione del
comportamento
Quando A. è spaventato a
casa….
Quando comincia lo
Diventa irritabile
scontro il
Inizia a provocare comportamento è
le persone intorno esplosivo (picchia,
finchè queste non insulta…. )
rispondono
Dopo circa
Sembra cercare lo mezz’ora di lotta
scontro in tutti i
coi genitori inizia a
modi (e lo
piangere e dopo si
trovava…)
addormenta
Quando A. è spaventato a
scuola….
Diventa irritabile
Inizia a provocare le
persone intorno finchè
queste non rispondono
Sembra cercare lo
scontro in tutti i modi (e
lo trovava…)
Quando comincia lo
scontro il comportamento
è esplosivo (picchia,
insulta…. )
Dopo che è stato
condotto in una stanza
tranquilla inizia a
piangere e dopo cerca la
consolazione degli
insegnanti
Manifestazioni principali
•IRRITABILITA’
•OPPOSITIVITA’
•PROVOCATORIETA’
•Crisi di Rabbia
CRISI DI
PIANTO
ANGOSCIA
Probabili fonti di irritabilità
Paura per uno scenario immaginato e
imminente molto negativo pieno di
frustrazioni
Sensazione che non ci sia una via d’uscita
Sensazione di ALLARME
Strumenti per aiutare gli
alunni come A.
gratificazione
Quando un PDP?
 IL PDP per
Disturbo
Specifico di
Apprendimento
(legge
170/2010)
 PDP per i Bisogni
Educativi Speciali
(BES)
Bambini con bisogni specifici
quali…..
Bambini con sviluppo cognitivo
borderline e Disturbo da
Deficit di Attenzione e
Iperattività (ADHD)
E disturbi relativi alla sfera
emotiva…….
Il Piano Didattico Personalizzato di
.
A
Nell’ottica della Gradualità
Raggiungimento degli
obiettivi didattici per step
specifici
Verifiche su pochi contenuti
(più verifiche ma con
contenuti limitati)
Riduzione dell’orario
scolastico (poi aumentato
poco alla volta nel tempo)
Snellimento dello studio a
casa
Nell’ottica della
Gratificazione
Ogni volta in cui parla della
sua paura ad un docente
riceve delle note positive
Ad ogni piccola verifica viene
premiato con voti positivi e
premi dai genitori
Le sue verifiche vengono
portate come esempio
positivo alla
Il PDP applicato in modo attento da tre
anni…
Ha ridotto il carico di stress e di
angosce
Ha ridotto i comportamenti inadeguati
in classe e a casa
HA RESO PIÙ POSITIVO LO
SCENARIO IMMAGINATO !!!
Al di là delle Nuvole a scuola: prevenzione primaria e
prevenzione secondaria.
Due modelli di intervento per i disturbi del
comportamento.
Al di là
là delle nuvole:
Servizio per il trattamento dei disturbi
del comportamento in età
età evolutiva
IRCCS - Fondazione Stella Maris - Pisa
per la Neuropsichiatria dell’Infanzia e
dell’Adolescenza
Dalla prevenzione primaria a secondaria:
Il lavoro sul singolo alunno con difficoltà
comportamentali può continuare attraverso IL
TEACHER HELP (TH)
Chi lavora al TH
Annarita Milone
Laura Ruglioni
Azzurra Manfredi
Cinzia Fratoni
Fasi del TH/ Di cosa discutiamo con
le singole equipe di docenti durante
gli incontri teacher help ?
1°incontro con l’equipe: a partire dalla Scheda di Segnalazione i docenti ci
presentano le difficoltà nel dettaglio e discutiamo probabili fattori
causali/mantenimento problema e strategie per ridurlo
…..I docenti provano ad applicare strategie per 2-3 mesi……………………
2° incontro con l’equipe: riceviamo Feed Back su cosa ha funzionato e perché, cosa
non ha funzionato e perché, come proseguire
Servizio Al di là delle nuvole
COPING POWER PROGRAM
(Lochman e Wells, 2002)
Originariamente applicato
nel contesto scolastico
Lo adattiamo al
contesto clinico
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