DISPENSA EDUCAZIONE FISICA a cura dell’insegnante M. Vittoria De Blasio di Palizzi L’APPARATO SCHELETRICO L’apparato scheletrico umano è formato da ossa e articolazioni e svolge essenzialmente funzioni di: - Protezione: protegge gli organi interni; - Sostegno: riesce a dare stabilità al corpo; - Movimento: muove il corpo nello spazio a seguito della contrazione muscolare. Lo scheletro è costituito da 206 ossa ed è suddiviso in tre parti: - Capo, - Tronco - Arti (superiori ed inferiori) CLASSIFICAZIONE DELLE OSSA Generalmente , le ossa, in base alla loro forma, vengono suddivise in: ossa corte ossa lunghe ossa piatte OSSA LUNGHE Le ossa lunghe, sono quelle che costituiscono gli arti superiori e quelli inferiori. OSSA CORTE Le ossa corte sono fondamentalmente quelle delle parti terminali degli arti (mani, piedi) e le vertebre. OSSA PIATTE Le ossa piatte, svolgono principalmente una funzione di protezione di delicati organi interni, come: cervello, cuore, polmoni. L’APPARATO RESPIRATORIO L’apparato respiratorio è formato da un insieme di organi: le vie aeree e i polmoni. Essi hanno la funzione di trasportare l’ossigeno dall’ambiente esterno fino al sangue e alle cellule e,viceversa, trasportare l’anidride carbonica dalle cellule attraverso il sangue fino all’ambiente esterno. L’ossigeno è indispensabile al nostro organismo per la sopravvivenza delle cellule. LE VIE AEREE L’aria entra nella bocca e nel naso, in quest’ultimo attraverso le narici dove viene riscaldata, umidificata e depurata, per questo è sempre meglio respirare dal naso piuttosto che dalla bocca. L’aria continua poi il suo viaggio attraverso la faringe, la laringe per scendere nella trachea e, dopo essersi suddivisa nei bronchi, entra nei polmoni, espandendosi nei bronchioli che terminano negli alveoli polmonari: è qui che avviene lo scambio gassoso tra ossigeno e anidride carbonica. I POLMONI I polmoni protetti dalla cassa toracica, sono rivestiti da una membrana detta pleura. Sono organi di consistenza spugnosa privi di muscolatura. COME RESPIRIAMO? La respirazione avviene in due momenti: l’inspirazione e l’espirazione. Nell’inspirazione i muscoli inspiratori che sono il diaframma e gli intercostali esterni, contraendosi ampliano la cavità toracica consentendo all’ossigeno di entrare nel nostro corpo. Nell’espirazione, invece, il rilasciamento dei muscoli inspiratori riportano la cavità toracica alle dimensioni di partenza, determinando così la fuoriuscita dell’anidride carbonica. Un’inspirazione e un’espirazione costituiscono l’atto respiratorio. L’APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO L’apparato cardiocircolatorio è formato dal cuore, da una rete di vasi: arterie,vene e capillari e dal sangue. IL CUORE Il cuore è un muscolo cavo ed involontario. E’ formato da due cavità superiori dette atrio destro e atrio sinistro e due cavità inferiori dette ventricolo destro e ventricolo sinistro. Cuore destro e cuore sinistro non comunicano tra di loro perché sono divise da una membrana detta setto. Gli atri comunicano con i sottostanti ventricoli attraverso le valvole cardiache. I VASI SANGUIGNI I vasi sanguigni sono diversi per dimensione, caratteristiche. Si distinguono in: arterie, vene e capillari. Le arterie portano il sangue dal cuore alla periferia del corpo. Le vene portano il sangue dalla periferia del corpo al cuore e i capillari formano una fitta rete di dimensioni piccolissime diffuse su tutto il corpo. LA GRANDE E LA PICCOLA CIRCOLAZIONE La piccola circolazione Con la piccola circolazione il sangue esce dal ventricolo destro e viene spinto verso i polmoni dove si libera dell’anidride carbonica e si carica di ossigeno. Il sangue ossigenato ritorna al cuore ed ha inizio il percorso più lungo che prende il nome di “grande circolazione”. La grande circolazione Dal ventricolo sinistro, attraverso ramificazioni sempre più piccole, le arterie raggiungono ogni parte del corpo e portano il sangue ad ogni cellula. Qui avvengono gli scambi di ossigeno e sostanze nutritive con prodotti di rifiuto delle cellule stesse. Il sangue che contiene queste sostanze, passando lungo l’intestino si arricchisce di sostanze alimentari e torna verso l’atrio destro, dove ricomincia il ciclo. IL SANGUE Il sangue è formato da:globuli rossi, globuli bianchi, piastrine e plasma. I globuli rossi sono cellule che trasportano sia l’ossigeno che l’anidride carbonica. I globuli bianchi svolgono un’importante azione di difesa dell’organismo contro possibili infezioni. Le piastrine ricoprono un ruolo fondamentale nella coagulazione, la funzione che permette di arrestare o limitare la perdita di sangue in caso di emorragia. Il plasma, costituito principalmente da acqua, proteine e sostanze di rifiuto. LE CAPACITA’ MOTORIE Alla base del movimento di ogni individuo ci sono delle capacità fisiche e coordinative. Queste capacità sono in misura diversa in ognuno di noi e sono l’insieme delle risorse che l’essere umano possiede per eseguire un movimento. Sono legate all’ereditarietà e possono modificarsi con l’allenamento. Comprendono le capacità coordinative e condizionali (organico- muscolari). L’incremento delle capacità si ottiene con la “collaborazione” tra il sistema nervoso, il sistema muscolare e la condizione fisica. Quando un individuo si muove usa le proprie capacità motorie senza preoccuparsi della precisione del gesto. Se però si fa pratica ed esercizio ci si accorge che le capacità migliorano e con esse il gesto. E’ grazie alle capacità motorie che si può camminare, correre, saltare, rotolare, strisciare, arrampicarsi, equilibrarsi, afferrare, lanciare, tirare, e spingere, cioè eseguire una serie di azioni che costituiscono le prime forme di movimento finalizzato che ciascuno apprende. Questi elementi primari sono detti schemi motori. A partire da questi schemi motori di base che si vanno a formare le abilità motorie, che non sono altro che schemi motori finalizzati al raggiungimento di un obiettivo. Se per esempio consideriamo il lancio della palla, lo schema motorio è il lanciare, mentre l’abilità motoria consisterà nel lanciare di precisione, lanciare lontano o vicino, a una o a due mani,ecc. Dallo schema motorio di base, infatti, si possono sviluppare un numero enorme di abilità motorie e specifiche, nello sport praticato od in generale. Incrementando le abilità si riesce a migliorare il controllo del corpo e questo ci permette di affinare lo schema corporeo, cioè l’immagine che si ha di sé, tanto nella globalità quanto nelle singole parti, sia in movimento che da fermo. La padronanza e la consapevolezza del corpo ci permetterà di essere più sicuri e più a proprio agio nell’ambiente che ci circonda. Le capacità coordinative ci permettono di organizzare, regolare e controllare il movimento delle varie parti del corpo nello spazio e nel tempo. Le capacità coordinative generali sono presenti in ogni azione e sono alla base dello sviluppo della coordinazione. Comprendono: La capacità di apprendimento motorio, cioè saper fare gesti ed azioni che prima non si era in grado di fare. La capacità di controllo motorio, cioè saper organizzare il movimento per poter realizzare l’azione programmata. La capacità di adattamento e trasformazione del movimento, cioè saper modificare l’azione iniziata per fronteggiare situazioni impreviste e raggiungere il risultato finale. In ogni azione che noi eseguiamo sono presenti anche le capacità coordinative speciali. Tra le più importanti ci sono: la capacità di reazione, di azione, di ritmo, di equilibrio, di orientamento nello spazio, di differenziazione ( saper differenziare le informazioni dei sensi), di adattamento e trasformazione (i movimenti con la fantasia). A seconda delle necessità di ogni disciplina sportiva, una o più capacità coordinative potranno essere sviluppate in modo più mirato. Le capacità condizionali (organico- muscolari) sono alla base dell’esecuzione del movimento, dipendono dai sistemi energetici e dall’apparato cardiocircolatorio. Possiamo catalogarle forza, velocità e resistenza. La forza è la capacità dell’apparato neuro- muscolare di vincere una forza esterna od opporsi ad essa, con un impegno muscolare più o meno elevato. La velocità è la capacità di compiere azioni motorie nel minor tempo possibile. E’ una capacità complessa, condizionata dal sistema nervoso, dal sistema muscolare e dalla tecnica esecutiva del singolo soggetto. La resistenza è definita come la capacità di protrarre un’attività fisica nel tempo, senza che diminuisca l’intensità del lavoro. Una capacità che si pone tra le coordinative e le condizionali è la flessibilità o mobilità articolare, che ci permette di compiere movimenti di grande ampiezza. Si può dire che una persona è “sciolta” quando riesce a sfruttare al massimo i movimenti, diversamente diremmo che è “legata” quando i movimenti sono difficoltosi o impediti. L’ALLENAMENTO L’allenamento serve a sviluppare le capacità di prestazione fisica dei vari soggetti, che permetterà, ad esempio, di correre più velocemente, di saltare più in lungo o in alto, di reagire più velocemente, di essere più precisi nel tiro, ecc.. La seduta di allenamento si compone essenzialmente di tre parti: il riscaldamento ( parte introduttiva), consiste nel preparare l’organismo a specifici impegni previsti per quella seduta. La parte principale è la fase in cui si sviluppano le capacità fisiche e le varie tecniche. Il defaticamento o fase di ripristino, è la fase con cui termina la seduta di allenamento. Facilita il ritorno all’equilibrio delle funzioni fisiologiche ed organiche. Gli obiettivi dell’allenamento sono: - migliorare le capacità fisiche (forza, velocità, resistenza e flessibilità); - migliorare le capacità psichiche, cioè gli aspetti legati alla conoscenza di se stesso, all’autocontrollo ed alla forza di volontà; - migliorare le capacità cognitive, vale a dire le conoscenze degli aspetti tecnici e tattici dei vari sport e dei processi di allenamento. Gli esercizi sono i mezzi che ci permettono di migliorare la prestazione e si distinguono in esercitazioni a carattere generale, speciale e specifico. GLI SPORT Gli sport si dividono in due categorie: sport di squadra e sport individuali. I principali sport di squadra sono: la pallavolo, la pallacanestro, il calcio, la pallamano, il rugby e tutti gli altri sport dove più giocatori della stessa squadra prendono parte, insieme, al gioco. Gli sport individuali quali: il nuoto, l’atletica leggera, la ginnastica, la lotta, il pugilato ecc. sono quegli sport in cui l’atleta gareggia, singolarmente, contro gli altri. LA PALLAVOLO Nasce in America nel 1895 per opera dell’istruttore William Morgan. La pallavolo fu introdotta in Europa durante la Prima Guerra Mondiale. Nel 1949 si disputò il primo Campionato del Mondo e nel 1964, ai Giochi di Tokyo entrò a far parte degli sport Olimpici. COME SI GIOCA La pallavolo è giocata da due squadre di 6 giocatori ciascuna in campo, più un libero per squadra che può entrare in seconda linea o difesa. Il campo di gioco misura 18x9 metri ed è diviso a metà da una linea centrale e da una rete. Lo scopo del gioco è inviare la palla sopra la rete cercando di farla cadere a terra nel campo avversario, evitando che questo avvenga nel proprio campo. Ogni squadra ha a disposizione un massimo di 3 tocchi per rinviare la palla nel campo avversario ed ogni giocatore non può toccare la palla 2 volte consecutivamente. Il gioco inizia con la battuta che si effettua da fuori campo lungo la linea di fondo. La palla deve passare al di sopra della rete dentro il campo avversario. L’azione continua fino a quando la palla cade a terra o una squadra commette fallo. Ogni volta che una squadra vince un’azione di gioco conquista un punto. Su ogni campo è tracciata una linea a 3 metri dalla linea centrale, che divide la zona d’attacco dalla zona di difesa. La rete, sopra la linea centrale, varia in altezza a secondo della categoria: SENIORES 2,43m. maschile SENIORES 2,24m. femminile La partita è divisa in set vince la squadra che se ne aggiudica 3 su 5. Ogni set finisce quando una squadra raggiunge 25 punti con almeno 2 punti di differenza sull’avversario, altrimenti si continua. Ogni volta che la battuta passa da una squadra all’altra i giocatori si spostano in campo di una posizione in senso orario(rotazione): in questo modo tutti i giocatori effettueranno a turno la battuta. FONDAMENTALI DI GIOCO I fondamentali di gioco sono: BATTUTA PALLEGGIO BAGHER SCHIACCIATA MURO La battuta: è il fondamentale con cui inizia il gioco. Si esegue da fondo campo sia dal basso che dall’alto. Il palleggio: si esegue con le mani aperte sulla fronte, si colpisce la palla con i polpastrelli delle mani contemporaneamente. Serve per costruire il gioco (alzata). Il bagher: serve per ricevere il pallone sulla battuta e per difendere gli attacchi degli avversari. La palla viene respinta sugli avambracci, sopra i polsi, con le braccia distese ( mani lontane dalla pancia). La schiacciata: è l’azione più spettacolare del gioco. E’ il movimento principale dell’attacco. L’atleta dopo una breve rincorsa salta e colpisce la palla con la mano aperta sopra la rete inviandola con forza nel campo avversario ( come uno schiaffo). Il muro: si effettua con le mani protese sulla rete e serve per impedire che la schiacciata dell’avversario cada nel proprio campo. Il tocco del muro non viene considerato come tocco di squadra. E’ vietato murare la battuta avversaria. Il muro può essere eseguito solo dai giocatori di attacco (prima linea). I RUOLI Alzatore o palleggiatore: è il regista della squadra, costruisce l’azione d’attacco. E’ lui che in palleggio da la palla al compagno che poi eseguirà la schiacciata. Centrale: è il giocatore che in attacco gioca al centro del campo. E’ utilizzato sia per l’attacco (schiacciata) che per la difesa (muro). Deve avere agilità e capacità di prevedere il gioco degli avversari per opporsi con il muro a ogni attacco. Schiacciatore o ala: è il giocatore che gioca prevalentemente nella parte sinistra del campo nella zona d’attacco. Il suo compito con la schiacciata è quello di “perforare” il muro avversario oppure di evitarlo e di mandare la palla verso le zone non difese dagli avversari. In difesa si oppone con il muro agli attacchi avversari. Opposto: è il giocatore che si trova “opposto” al palleggiatore quindi gioca nella zona destra dell’attacco. Il suo compito è come quello dello schiacciatore. Quindi esegue schiacciate e difende a muro gli attacchi avversari. Libero: può ricevere o difendere dalla seconda linea (zona di difesa). Non può effettuare il muro e la schiacciata e non può nemmeno alzare la palla dalla prima linea (zona d’attacco) in palleggio, a un compagno che attacca. Indossa una maglia di diverso colore dai compagni per essere individuato meglio. LA PALLACANESTRO Nasce in America nel 1891 per opera del professore di educazione fisica James Naismith. L’intenzione era quella di mantenere in allenamento nel periodo invernale i giocatori di football americano e di baseball, costretti per il freddo ad allenarsi al chiuso. In Italia il gioco della pallacanestro si diffuse nel primo ventennio del Novecento e nel 1920 fu disputato il primo campionato. Alle Olimpiadi di Berlino del 1936 la pallacanestro entrò a far parte delle discipline olimpiche. COME SI GIOCA La pallacanestro o basket è uno degli sport più diffusi al mondo. Due squadre composte da 5 elementi si affrontano cercando ciascuna di fare entrare la palla nel canestro avversario ed impedendo alla squadra avversaria di farla entrare nel proprio canestro. Il gioco si svolge in un campo rettangolare e misura 28x15 metri. I due canestri sono posti nel centro dei due lati piccoli ad una altezza da terra di 3,05 metri. L’azione della squadra si deve svolgere entro un tempo massimo di 24 secondi. Non potendo correre trattenendo la palla, si fa uso del palleggio e del passaggio per avvicinarsi al canestro avversario. Il canestro vale 1,2,o 3 punti a secondo come viene realizzato. Quello realizzato con un tiro libero, a gioco fermo, vale 1 punto. Quello realizzato su azione di gioco vale 2 punti. Il canestro eseguito dal giocatore che si trova all’esterno della linea dei 6,25 metri, vale 3 punti. La squadra è composta da un numero massimo di 12 giocatori ma solo 5 possono scendere in campo. Ciascuna squadra può effettuare un numero illimitato di sostituzioni. La durata della gara è stabilita in 4 periodi di 10 minuti di gioco effettivo ciascuno. FONDAMENTALI DI GIOCO I fondamentali di gioco sono: PALLEGGIO PASSAGGIO TIRO Il palleggio: è il fondamentale grazie al quale si può mantenere il possesso della palla spostandosi per il campo, si esegue con una mano, e termina quando il giocatore blocca la palla. Il passaggio: è il gesto individuale più importante per il gioco di squadra. I passaggi possono essere eseguiti a due mani dal petto, a due mani schiacciato ( con rimbalzo a terra), con una mano sola (tipo lancio del baseball), passaggio a uncino, passaggio sopra il capo. Il tiro: è l’atto fondamentale che conclude l’azione, ed è finalizzato a fare entrare il pallone nel canestro. Si può effettuare con una mano da sopra il capo oppure ad una mano in corsa. I RUOLI Playmaker: è il regista del gioco, costruisce le azioni di attacco e detta i tempi. Guardia: ha nel tiro la sua arma migliore e spesso sostituisce il playmaker. Ala: è il giocatore più esterno, le sue qualità migliori sono il tiro ed il rimbalzo. Pivot o centro: è il miglior rimbalzista della squadra, gioca quasi sempre vicino al canestro sia proprio che avversario. IL CALCIO Il calcio fu inserito nelle discipline Olimpiche a partire da Londra nel 1908, e nel 1930 si disputarono i primi campionati del mondo. COME SI GIOCA Due squadre formate da 11 giocatori si affrontano su un campo rettangolare 90-120 metri in lunghezza e 45-90 metri in larghezza, delimitato da linee bianche. Al centro dei lati minori del rettangolo si trovano le porte ( alte 2,44 metri e larghe 7,32 metri) formate da due pali ed una traversa. Il campo è diviso a metà da una linea centrale. Vicino le due porte si trovano l’area piccola o area di porta e l’area di rigore, più grande, da dove si calcia il rigore dagli 11 metri. La squadra deve fare entrare la palla nella porta avversaria e impedire agli avversari di fare altrettanto (goal). La palla, durante il gioco, può essere colpita con ogni parte del corpo ad eccezione delle mani e delle braccia. Solo il portiere può usare le mani per parare la palla nell’area di rigore. La partita si gioca in 2 tempi di 45 minuti, può finire in pareggio o con la vittoria di una delle due squadre. In alcuni casi sono previsti 2 tempi supplementari di 15 minuti ciascuno. Se dovesse ancora rimanere il pareggio si va ai calci di rigore. FONDAMENTALI DI GIOCO I fondamentali di gioco sono: CALCIO DELLA PALLA STOP CONTROLLO COLPO DI TESTA CONTRASTO RIMESSA LATERALE I fondamentali del portiere sono: SENSO DELLA POSIZIONE PARATA PRESA DELLA PALLA TUFFO Il calcio della palla: comprende tutte le azioni che si possono compiere con il piede per tirare il pallone, sia che si tratti del passaggio a un compagno, sia un tiro in porta. Si può colpire la palla con diverse parti del piede: interno piede, esterno piede e collo piede. Altri modi di colpire la palla con il piede sono: con il tacco, con la punta, in rovesciata. Lo stop: si usa per ricevere la palla dal passaggio di un compagno. Può avvenire in vari modi, i principali sono: con l’interno del piede, sotto il piede e di petto. Il controllo: è il fondamentale che consente di mantenere il possesso della palla, sia quando si è fermi , sia durante il movimento. Le tecniche del controllo da fermi sono: il palleggio, le finte, la copertura della palla. Il controllo in movimento si esegue con le seguenti tecniche: controllo d’interno,d’esterno e con il collo piede, ed il dribbling. Il colpo di testa: è un fondamentale usato sia in difesa che in attacco, per giocare palloni alti non raggiungibili in altro modo. Si può colpire di testa: in elevazione, in tuffo, da fermo. Il contrasto: è il fondamentale difensivo con cui il giocatore cerca di prendere o comunque di colpire la palla in possesso di un avversario. La rimessa laterale: è il gesto che si esegue per rimettere in gioco la palla uscita dal campo dalle linee laterali(lati lunghi del campo), quindi persa dalla squadra che ne aveva il possesso. I fondamentali del portiere sono: Il senso della posizione: consiste nel sapere sempre la posizione ideale davanti alla porta in ogni azione. La parata: viene eseguita dal portiere, che cerca di intercettare la traiettoria del pallone diretto verso la porta. La palla può essere bloccata o respinta con qualsiasi parte del corpo. La presa della palla: è importante perché permette al portiere di impadronirsi del pallone interrompendo così l’attacco dell’avversario. Il tuffo: è usato dal portiere per respingere palloni diretti in porta, non raggiungibili con normali spostamenti laterali. I RUOLI Portiere: è il giocatore che difende la porta dagli attacchi avversari usando qualsiasi parte del corpo. Difensore: è il giocatore che contrasta gli attacchi avversari impedendo il goal. Centrocampista: è il giocatore che collabora con i difensori per la difesa e con gli attaccanti per la costruzione del gioco d’attacco. Attaccante: è quel giocatore che gioca nella zona più avanzata del campo, cercando di fare goal. OLIMPIADI I giochi antichi I giochi furono introdotti nell’antica Grecia, ed erano considerati una vera e propria festa sportiva, culturale e religiosa importantissima. Vi erano i giochi delfici,istmici, nemei ma i più antichi ed importanti si svolgevano nella città di Olimpia ( da questo Olimpiadi). Avevano luogo ogni quattro anni ed erano molto amati dal popolo, tanto che durante le gare si interrompevano tutte le attività belliche ( tregua sacra).La tregua durava un anno durante il quale, oltre alle guerre venivano sospese anche le pene capitali. Alle gare di Olimpia partecipavano tutti gli uomini liberi ed erano esclusi gli schiavi e le donne. Quest’ultime non potevano neanche assistere alle gare poiché gli atleti, in alcune gare, erano nudi. Durante le prime edizioni il programma era limitato alla sola corsa veloce (stadio). Vennero poi inserite la corsa dualo (due volte lo stadio), la corsa di resistenza, la lotta,il pugilato, la corsa con le armi, il pentatlon. Quest’ultima disciplina comprendeva cinque specialità: la corsa veloce, la lotta, il salto in lungo, il lancio del disco e del giavellotto. I vincitori delle gare entravano nella leggenda. A loro venivano riservati onori e gloria ed acquisivano il privilegio di essere mantenuti a vita dai cittadini della loro città natale. L’era delle Olimpiadi antiche si concluse nel 392 dopo Cristo con l’editto di Teodosio I. I giochi moderni La rinascita delle Olimpiadi avvenne per opera di un nobile francese, il barone Pierre de Coubertin. Egli era convinto della modernità e dell’importanza degli ideali di Olimpia. Per questo, attraverso l’istituzione dei giochi moderni volle riaffermare il valore educativo dello sport assieme agli ideali di fratellanza, amore fra i giovani e pace fra i popoli. Inizialmente la proposta di riorganizzare i giochi fu accolta freddamente dal mondo sportivo. Il barone dovette lottare contro la miopia dei dirigenti di allora, ma alla fine riuscì nell’intento ed il 24 marzo 1896, nella loro patria naturale Atene, si aprirono le prime Olimpiadi dell’era moderna. Vi parteciparono 13 nazioni con 484 concorrenti che si sfidarono in: atletica, ciclismo, lotta, ginnastica, nuoto, scherma e tiro a segno. Nel 1924 a Chamonix, in Francia, si disputarono i primi giochi Olimpici invernali,dedicati alle discipline del ghiaccio e della neve. Oggi i giochi Olimpici sono l’evento sportivo più atteso del pianeta. Ogni quattro anni atleti, provenienti da tutto il mondo, si radunano per gareggiare nell’ideale Olimpico con il motto “citius, altius, fortius” (“più veloce, più alto, più forte”). IL DOPING Il doping è un procedimento sleale di assunzione di sostanze farmacologiche proibite. L’impiego, atto a modificare artificialmente le prestazioni sportive, è molto pericoloso per l’organismo di ogni individuo. Generalmente le classi delle sostanze proibite si suddividono in stimolanti, anabolizzanti, narcotici, diuretici, ormoni. Sono vietate le pratiche della trasfusione del sangue e del cosiddetto “lavaggio” del sangue, che crea un miglioramento delle capacità aerobiche. Tra le categorie di stimolanti le più diffuse sono: - Anfetamine, che ritardala fatica negli sforzi fisici, non fa sentire il dolore ed aumenta l’aggressività. Tale assunzione provoca tossicodipendenza e disturbi cardiovascolari. - Caffeina, che aumenta l’attenzione e riduce la sensazione di fatica, ma può provocare aritmie cardiache. - Cocaina, oggi è più usata come droga d’abuso, e non per eliminare la fatica. - Efedrina, che facilita la trasmissione neuromuscolare ma può provocare vomito, nausea, sete, tachicardia. - Anabolizzanti servono per aumentare la resistenza delle ossa e della massa muscolare, il suo vigore e la sua relativa prestazione. Uno degli ormoni più diffuso è il nandrolone che potenzia la massa muscolare e contrasta l’affaticamento. L’assunzione provoca disfunzioni epatiche e renali, gravi disturbi mentali, rischi per il sistema cardiovascolare, tumori. I diuretici sono farmaci che aumentano la produzione di urina, favorendo l’eliminazione dell’acqua e dei soluti (urea, acido urico, potassio, cloro ecc.). Vengono impiegati negli sport dove è importante il peso (pugilato, lotta, sollevamento pesi ecc.) ed in altri sport per diluire o nascondere le altre sostanze dopanti. L’assunzione provoca disfunzioni cardiache e renali e a volte può condurre alla morte. Gli ormoni peptidici e glicoproteici sono sostanze naturali che inducono l’organismo a formare altri ormoni all’interno del proprio corpo. Nello sport servono principalmente ad aumentare la massa muscolare e con essa la forza e non sono facili da individuare nelle analisi. Possono provocare osteoporosi, acne, ipertensione arteriosa, insonnia, ulcere, depressioni, cefalee, trombosi, insufficienza renale, diarrea, ictus ecc. I VALORI DELLO SPORT Lo sport quando non viene contaminato da interessi politici, commerciali, economici, ignoranza ecc.,viene universalmente conosciuto come un’attività altamente formativa ed educativa. Il confronto leale tra atleti, lo sviluppo armonico del corpo, la bellezza dei movimenti, sono valori riconosciuti e presenti già nella storia classica. Il fair play I valori della correttezza sportiva, della sana competizione, del rispetto degli avversari e dei propri compagni sono i cardini del fair play (gioco corretto). Il fair play è un modo di pensare e non solo un modo di comportarsi. E’ molto di più del rispetto delle regole perché incorpora i concetti di amicizia e dello spirito sportivo.