DISPENSA
EDUCAZIONE FISICA
a cura dell’insegnante M. Vittoria De Blasio di Palizzi
L’APPARATO SCHELETRICO
L’apparato scheletrico umano è formato da ossa e articolazioni e
svolge essenzialmente funzioni di:
- Protezione: protegge gli organi interni;
- Sostegno: riesce a dare stabilità al corpo;
- Movimento: muove il corpo nello spazio a seguito della
contrazione muscolare.
Lo scheletro è costituito da 206 ossa ed è suddiviso in tre
parti:
- Capo,
- Tronco
- Arti (superiori ed inferiori)
CLASSIFICAZIONE DELLE OSSA
Generalmente , le ossa, in base alla loro forma, vengono
suddivise in:
ossa corte
ossa lunghe
ossa piatte
OSSA LUNGHE
Le ossa lunghe, sono quelle che costituiscono gli arti superiori e
quelli inferiori.
OSSA CORTE
Le ossa corte sono fondamentalmente quelle delle parti terminali
degli arti (mani, piedi) e le vertebre.
OSSA PIATTE
Le ossa piatte, svolgono principalmente una funzione di
protezione di delicati organi interni, come: cervello, cuore,
polmoni.
L’APPARATO RESPIRATORIO
L’apparato respiratorio è formato da un insieme di organi: le vie
aeree e i polmoni. Essi hanno la funzione di trasportare
l’ossigeno dall’ambiente esterno fino al sangue e alle cellule
e,viceversa, trasportare l’anidride carbonica dalle cellule
attraverso il sangue fino all’ambiente esterno. L’ossigeno è
indispensabile al nostro organismo per la sopravvivenza delle
cellule.
LE VIE AEREE
L’aria entra nella bocca e nel naso, in quest’ultimo attraverso le
narici dove viene riscaldata, umidificata e depurata, per questo
è sempre meglio respirare dal naso piuttosto che dalla bocca.
L’aria continua poi il suo viaggio attraverso la faringe, la laringe
per scendere nella trachea e, dopo essersi suddivisa nei bronchi,
entra nei polmoni, espandendosi nei bronchioli che terminano
negli alveoli polmonari: è qui che avviene lo scambio gassoso tra
ossigeno e anidride carbonica.
I POLMONI
I polmoni protetti dalla cassa toracica, sono rivestiti da una
membrana detta pleura. Sono organi di consistenza spugnosa
privi di muscolatura.
COME RESPIRIAMO?
La respirazione avviene in due momenti: l’inspirazione e
l’espirazione.
Nell’inspirazione i muscoli inspiratori che sono il diaframma e gli
intercostali esterni, contraendosi ampliano la cavità toracica
consentendo all’ossigeno di entrare nel nostro corpo.
Nell’espirazione, invece, il rilasciamento dei muscoli inspiratori
riportano la cavità toracica alle dimensioni di partenza,
determinando così la fuoriuscita dell’anidride carbonica.
Un’inspirazione e un’espirazione costituiscono l’atto
respiratorio.
L’APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO
L’apparato cardiocircolatorio è formato dal cuore, da una rete di
vasi: arterie,vene e capillari e dal sangue.
IL CUORE
Il cuore è un muscolo cavo ed involontario. E’ formato da due
cavità superiori dette atrio destro e atrio sinistro e due cavità
inferiori dette ventricolo destro e ventricolo sinistro.
Cuore destro e cuore sinistro non comunicano tra di loro perché
sono divise da una membrana detta setto.
Gli atri comunicano con i sottostanti ventricoli attraverso le
valvole cardiache.
I VASI SANGUIGNI
I vasi sanguigni sono diversi per dimensione, caratteristiche. Si
distinguono in: arterie, vene e capillari.
Le arterie portano il sangue dal cuore alla periferia del corpo.
Le vene portano il sangue dalla periferia del corpo al cuore e i
capillari formano una fitta rete di dimensioni piccolissime
diffuse su tutto il corpo.
LA GRANDE E LA PICCOLA CIRCOLAZIONE
La piccola circolazione
Con la piccola circolazione il sangue esce dal ventricolo destro e
viene spinto verso i polmoni dove si libera dell’anidride carbonica
e si carica di ossigeno. Il sangue ossigenato ritorna al cuore ed
ha inizio il percorso più lungo che prende il nome di “grande
circolazione”.
La grande circolazione
Dal ventricolo sinistro, attraverso ramificazioni sempre più
piccole, le arterie raggiungono ogni parte del corpo e portano il
sangue ad ogni cellula. Qui avvengono gli scambi di ossigeno e
sostanze nutritive con prodotti di rifiuto delle cellule stesse. Il
sangue che contiene queste sostanze, passando lungo l’intestino
si arricchisce di sostanze alimentari e torna verso l’atrio destro,
dove ricomincia il ciclo.
IL SANGUE
Il sangue è formato da:globuli rossi, globuli bianchi, piastrine
e plasma.
I globuli rossi sono cellule che trasportano sia l’ossigeno che
l’anidride carbonica.
I globuli bianchi svolgono un’importante azione di difesa
dell’organismo contro possibili infezioni.
Le piastrine ricoprono un ruolo fondamentale nella coagulazione,
la funzione che permette di arrestare o limitare la perdita di
sangue in caso di emorragia.
Il plasma, costituito principalmente da acqua, proteine e
sostanze di rifiuto.
LE CAPACITA’ MOTORIE
Alla base del movimento di ogni individuo ci sono delle capacità
fisiche e coordinative. Queste capacità sono in misura diversa in
ognuno di noi e sono l’insieme delle risorse che l’essere umano
possiede per eseguire un movimento. Sono legate all’ereditarietà
e possono modificarsi con l’allenamento. Comprendono le capacità
coordinative e condizionali (organico- muscolari).
L’incremento delle capacità si ottiene con la “collaborazione” tra
il sistema nervoso, il sistema muscolare e la condizione fisica.
Quando un individuo si muove usa le proprie capacità motorie
senza preoccuparsi della precisione del gesto. Se però si fa
pratica ed esercizio ci si accorge che le capacità migliorano e
con esse il gesto.
E’ grazie alle capacità motorie che si può camminare, correre,
saltare, rotolare, strisciare, arrampicarsi, equilibrarsi,
afferrare, lanciare, tirare, e spingere, cioè eseguire una serie di
azioni che costituiscono le prime forme di movimento finalizzato
che ciascuno apprende. Questi elementi primari sono detti
schemi motori. A partire da questi schemi motori di base che si
vanno a formare le abilità motorie, che non sono altro che
schemi motori finalizzati al raggiungimento di un obiettivo. Se
per esempio consideriamo il lancio della palla, lo schema motorio
è il lanciare, mentre l’abilità motoria consisterà nel lanciare di
precisione, lanciare lontano o vicino, a una o a due mani,ecc.
Dallo schema motorio di base, infatti, si possono sviluppare un
numero enorme di abilità motorie e specifiche, nello sport
praticato od in generale.
Incrementando le abilità si riesce a migliorare il controllo del
corpo e questo ci permette di affinare lo schema corporeo, cioè
l’immagine che si ha di sé, tanto nella globalità quanto nelle
singole parti, sia in movimento che da fermo. La padronanza e la
consapevolezza del corpo ci permetterà di essere più sicuri e più
a proprio agio nell’ambiente che ci circonda.
Le capacità coordinative ci permettono di organizzare, regolare
e controllare il movimento delle varie parti del corpo nello spazio
e nel tempo.
Le capacità coordinative generali sono presenti in ogni azione e
sono alla base dello sviluppo della coordinazione. Comprendono:
La capacità di apprendimento motorio, cioè saper fare gesti ed
azioni che prima non si era in grado di fare.
La capacità di controllo motorio, cioè saper organizzare il
movimento per poter realizzare l’azione programmata.
La capacità di adattamento e trasformazione del movimento,
cioè saper modificare l’azione iniziata per fronteggiare
situazioni impreviste e raggiungere il risultato finale.
In ogni azione che noi eseguiamo sono presenti anche le capacità
coordinative speciali. Tra le più importanti ci sono: la capacità
di reazione, di azione, di ritmo, di equilibrio, di orientamento
nello spazio, di differenziazione ( saper differenziare le
informazioni dei sensi), di adattamento e trasformazione (i
movimenti con la fantasia).
A seconda delle necessità di ogni disciplina sportiva, una o più
capacità coordinative potranno essere sviluppate in modo più
mirato.
Le capacità condizionali (organico- muscolari) sono alla base
dell’esecuzione del movimento, dipendono dai sistemi energetici
e dall’apparato cardiocircolatorio.
Possiamo catalogarle forza, velocità e resistenza.
La forza è la capacità dell’apparato neuro- muscolare di vincere
una forza esterna od opporsi ad essa, con un impegno muscolare
più o meno elevato.
La velocità è la capacità di compiere azioni motorie nel minor
tempo possibile. E’ una capacità complessa, condizionata dal
sistema nervoso, dal sistema muscolare e dalla tecnica esecutiva
del singolo soggetto.
La resistenza è definita come la capacità di protrarre un’attività
fisica nel tempo, senza che diminuisca l’intensità del lavoro.
Una capacità che si pone tra le coordinative e le condizionali è la
flessibilità o mobilità articolare, che ci permette di compiere
movimenti di grande ampiezza. Si può dire che una persona è
“sciolta” quando riesce a sfruttare al massimo i movimenti,
diversamente diremmo che è “legata” quando i movimenti sono
difficoltosi o impediti.
L’ALLENAMENTO
L’allenamento serve a sviluppare le capacità di prestazione fisica
dei vari soggetti, che permetterà, ad esempio, di correre più
velocemente, di saltare più in lungo o in alto, di reagire più
velocemente, di essere più precisi nel tiro, ecc..
La seduta di allenamento si compone essenzialmente di tre parti:
il riscaldamento ( parte introduttiva), consiste nel preparare
l’organismo a specifici impegni previsti per quella seduta.
La parte principale è la fase in cui si sviluppano le capacità
fisiche e le varie tecniche.
Il defaticamento o fase di ripristino, è la fase con cui termina
la seduta di allenamento. Facilita il ritorno all’equilibrio delle
funzioni fisiologiche ed organiche.
Gli obiettivi dell’allenamento sono:
- migliorare le capacità fisiche (forza, velocità, resistenza e
flessibilità);
- migliorare le capacità psichiche, cioè gli aspetti legati alla
conoscenza di se stesso, all’autocontrollo ed alla forza di
volontà;
- migliorare le capacità cognitive, vale a dire le conoscenze degli
aspetti tecnici e tattici dei vari sport e dei processi di
allenamento.
Gli esercizi sono i mezzi che ci permettono di migliorare la
prestazione e si distinguono in esercitazioni a carattere
generale, speciale e specifico.
GLI SPORT
Gli sport si dividono in due categorie: sport di squadra e sport
individuali.
I principali sport di squadra sono: la pallavolo, la pallacanestro, il
calcio, la pallamano, il rugby e tutti gli altri sport dove più
giocatori della stessa squadra prendono parte, insieme, al gioco.
Gli sport individuali quali: il nuoto, l’atletica leggera, la
ginnastica, la lotta, il pugilato ecc. sono quegli sport in cui
l’atleta gareggia, singolarmente, contro gli altri.
LA PALLAVOLO
Nasce in America nel 1895 per opera dell’istruttore William
Morgan. La pallavolo fu introdotta in Europa durante la Prima
Guerra Mondiale. Nel 1949 si disputò il primo Campionato del
Mondo e nel 1964, ai Giochi di Tokyo entrò a far parte degli
sport Olimpici.
COME SI GIOCA
 La pallavolo è giocata da due squadre di 6 giocatori
ciascuna in campo, più un libero per squadra che può
entrare in seconda linea o difesa.
 Il campo di gioco misura 18x9 metri ed è diviso a metà da
una linea centrale e da una rete.
 Lo scopo del gioco è inviare la palla sopra la rete cercando
di farla cadere a terra nel campo avversario, evitando che
questo avvenga nel proprio campo.
 Ogni squadra ha a disposizione un massimo di 3 tocchi per
rinviare la palla nel campo avversario ed ogni giocatore non
può toccare la palla 2 volte consecutivamente.
 Il gioco inizia con la battuta che si effettua da fuori campo
lungo la linea di fondo. La palla deve passare al di sopra
della rete dentro il campo avversario. L’azione continua fino
a quando la palla cade a terra o una squadra commette fallo.
Ogni volta che una squadra vince un’azione di gioco
conquista un punto.
 Su ogni campo è tracciata una linea a 3 metri dalla linea
centrale, che divide la zona d’attacco dalla zona di difesa.
La rete, sopra la linea centrale, varia in altezza a secondo
della categoria:
SENIORES
2,43m. maschile
SENIORES
2,24m. femminile
 La partita è divisa in set vince la squadra che se ne
aggiudica 3 su 5. Ogni set finisce quando una squadra
raggiunge 25 punti con almeno 2 punti di differenza
sull’avversario, altrimenti si continua.
 Ogni volta che la battuta passa da una squadra all’altra i
giocatori si spostano in campo di una posizione in senso
orario(rotazione): in questo modo tutti i giocatori
effettueranno a turno la battuta.
FONDAMENTALI DI GIOCO
I fondamentali di gioco sono:
 BATTUTA
 PALLEGGIO
 BAGHER
 SCHIACCIATA
 MURO
La battuta: è il fondamentale con cui inizia il gioco. Si esegue da
fondo campo sia dal basso che dall’alto.
Il palleggio: si esegue con le mani aperte sulla fronte, si colpisce
la palla con i polpastrelli delle mani contemporaneamente. Serve
per costruire il gioco (alzata).
Il bagher: serve per ricevere il pallone sulla battuta e per
difendere gli attacchi degli avversari. La palla viene respinta
sugli avambracci, sopra i polsi, con le braccia distese ( mani
lontane dalla pancia).
La schiacciata: è l’azione più spettacolare del gioco. E’ il
movimento principale dell’attacco. L’atleta dopo una breve
rincorsa salta e colpisce la palla con la mano aperta sopra la rete
inviandola con forza nel campo avversario ( come uno schiaffo).
Il muro: si effettua con le mani protese sulla rete e serve per
impedire che la schiacciata dell’avversario cada nel proprio
campo. Il tocco del muro non viene considerato come tocco di
squadra. E’ vietato murare la battuta avversaria. Il muro può
essere eseguito solo dai giocatori di attacco (prima
linea).
I RUOLI
Alzatore o palleggiatore: è il regista della squadra, costruisce
l’azione d’attacco. E’ lui che in palleggio da la palla al compagno
che poi eseguirà la schiacciata.
Centrale: è il giocatore che in attacco gioca al centro del campo.
E’ utilizzato sia per l’attacco (schiacciata) che per la difesa
(muro). Deve avere agilità e capacità di prevedere il gioco degli
avversari per opporsi con il muro a ogni attacco.
Schiacciatore o ala: è il giocatore che gioca prevalentemente
nella parte sinistra del campo nella zona d’attacco. Il suo
compito con la schiacciata è quello di “perforare” il muro
avversario oppure di evitarlo e di mandare la palla verso le zone
non difese dagli avversari. In difesa si oppone con il muro agli
attacchi avversari.
Opposto: è il giocatore che si trova “opposto” al palleggiatore
quindi gioca nella zona destra dell’attacco. Il suo compito è come
quello dello schiacciatore. Quindi esegue schiacciate e difende a
muro gli attacchi avversari.
Libero: può ricevere o difendere dalla seconda linea (zona di
difesa). Non può effettuare il muro e la schiacciata e non può
nemmeno alzare la palla dalla prima linea (zona d’attacco) in
palleggio, a un compagno che attacca. Indossa una maglia di
diverso colore dai compagni per essere individuato meglio.
LA PALLACANESTRO
Nasce in America nel 1891 per opera del professore di
educazione fisica James Naismith. L’intenzione era quella di
mantenere in allenamento nel periodo invernale i giocatori di
football americano e di baseball, costretti per il freddo ad
allenarsi al chiuso. In Italia il gioco della pallacanestro si diffuse
nel primo ventennio del Novecento e nel 1920 fu disputato il
primo campionato. Alle Olimpiadi di Berlino del 1936 la
pallacanestro entrò a far parte delle discipline olimpiche.
COME SI GIOCA
 La pallacanestro o basket è uno degli sport più diffusi al
mondo. Due squadre composte da 5 elementi si affrontano
cercando ciascuna di fare entrare la palla nel canestro
avversario ed impedendo alla squadra avversaria di farla
entrare nel proprio canestro.
 Il gioco si svolge in un campo rettangolare e misura 28x15
metri. I due canestri sono posti nel centro dei due lati
piccoli ad una altezza da terra di 3,05 metri.
 L’azione della squadra si deve svolgere entro un tempo
massimo di 24 secondi. Non potendo correre trattenendo la
palla, si fa uso del palleggio e del passaggio per avvicinarsi
al canestro avversario.
 Il canestro vale 1,2,o 3 punti a secondo come viene
realizzato. Quello realizzato con un tiro libero, a gioco
fermo, vale 1 punto. Quello realizzato su azione di gioco
vale 2 punti. Il canestro eseguito dal giocatore che si trova
all’esterno della linea dei 6,25 metri, vale 3 punti.
 La squadra è composta da un numero massimo di 12
giocatori ma solo 5 possono scendere in campo. Ciascuna
squadra può effettuare un numero illimitato di sostituzioni.
 La durata della gara è stabilita in 4 periodi di 10 minuti di
gioco effettivo ciascuno.
FONDAMENTALI DI GIOCO
I fondamentali di gioco sono:
PALLEGGIO
PASSAGGIO
TIRO
Il palleggio: è il fondamentale grazie al quale si può mantenere il
possesso della palla spostandosi per il campo, si esegue con una
mano, e termina quando il giocatore blocca la palla.
Il passaggio: è il gesto individuale più importante per il gioco di
squadra. I passaggi possono essere eseguiti a due mani dal petto,
a due mani schiacciato ( con rimbalzo a terra), con una mano sola
(tipo lancio del baseball), passaggio a uncino, passaggio sopra il
capo.
Il tiro: è l’atto fondamentale che conclude l’azione, ed è
finalizzato a fare entrare il pallone nel canestro. Si può
effettuare con una mano da sopra il capo oppure ad una mano in
corsa.
I RUOLI
Playmaker: è il regista del gioco, costruisce le azioni di attacco e
detta i tempi.
Guardia: ha nel tiro la sua arma migliore e spesso sostituisce il
playmaker.
Ala: è il giocatore più esterno, le sue qualità migliori sono il tiro
ed il rimbalzo.
Pivot o centro: è il miglior rimbalzista della squadra, gioca quasi
sempre vicino al canestro sia proprio che avversario.
IL CALCIO
Il calcio fu inserito nelle discipline Olimpiche a partire da
Londra nel 1908, e nel 1930 si disputarono i primi campionati del
mondo.
COME SI GIOCA
 Due squadre formate da 11 giocatori si affrontano su un
campo rettangolare
90-120 metri in lunghezza e 45-90 metri in larghezza,
delimitato da linee bianche. Al centro dei lati minori del
rettangolo si trovano le porte ( alte 2,44 metri e larghe
7,32 metri) formate da due pali ed una traversa.
 Il campo è diviso a metà da una linea centrale.
 Vicino le due porte si trovano l’area piccola o area di
porta e l’area di rigore, più grande, da dove si calcia il
rigore dagli 11 metri.
 La squadra deve fare entrare la palla nella porta
avversaria e impedire agli avversari di fare altrettanto
(goal). La palla, durante il gioco, può essere colpita con
ogni parte del corpo ad eccezione delle mani e delle
braccia. Solo il portiere può usare le mani per parare la
palla nell’area di rigore.
 La partita si gioca in 2 tempi di 45 minuti, può finire in
pareggio o con la vittoria di una delle due squadre. In
alcuni casi sono previsti 2 tempi supplementari di 15
minuti ciascuno. Se dovesse ancora rimanere il pareggio
si va ai calci di rigore.
FONDAMENTALI DI GIOCO
I fondamentali di gioco sono:
 CALCIO DELLA PALLA
 STOP
 CONTROLLO
 COLPO DI TESTA
 CONTRASTO
 RIMESSA LATERALE
I fondamentali del portiere sono:
 SENSO DELLA POSIZIONE
 PARATA
 PRESA DELLA PALLA
 TUFFO
Il calcio della palla: comprende tutte le azioni che si possono
compiere con il piede per tirare il pallone, sia che si tratti del
passaggio a un compagno, sia un tiro in porta. Si può colpire la
palla con diverse parti del piede: interno piede, esterno piede e
collo piede. Altri modi di colpire la palla con il piede sono: con il
tacco, con la punta, in rovesciata.
Lo stop: si usa per ricevere la palla dal passaggio di un compagno.
Può avvenire in vari modi, i principali sono: con l’interno del
piede, sotto il piede e di petto.
Il controllo: è il fondamentale che consente di mantenere il
possesso della palla, sia quando si è fermi , sia durante il
movimento. Le tecniche del controllo da fermi sono: il palleggio,
le finte, la copertura della palla. Il controllo in movimento si
esegue con le seguenti tecniche: controllo d’interno,d’esterno e
con il collo piede, ed il dribbling.
Il colpo di testa: è un fondamentale usato sia in difesa che in
attacco, per giocare palloni alti non raggiungibili in altro modo. Si
può colpire di testa: in elevazione, in tuffo, da fermo.
Il contrasto: è il fondamentale difensivo con cui il giocatore
cerca di prendere o comunque di colpire la palla in possesso di un
avversario.
La rimessa laterale: è il gesto che si esegue per rimettere in
gioco la palla uscita dal campo dalle linee laterali(lati lunghi del
campo), quindi persa dalla squadra che ne aveva il possesso.
I fondamentali del portiere sono:
Il senso della posizione: consiste nel sapere sempre la posizione
ideale davanti alla porta in ogni azione.
La parata: viene eseguita dal portiere, che cerca di intercettare
la traiettoria del pallone diretto verso la porta. La palla può
essere bloccata o respinta con qualsiasi parte del corpo.
La presa della palla: è importante perché permette al portiere di
impadronirsi del pallone interrompendo così l’attacco
dell’avversario.
Il tuffo: è usato dal portiere per respingere palloni diretti in
porta, non raggiungibili con normali spostamenti laterali.
I RUOLI
Portiere: è il giocatore che difende la porta dagli attacchi
avversari usando qualsiasi parte del corpo.
Difensore: è il giocatore che contrasta gli attacchi avversari
impedendo il goal.
Centrocampista: è il giocatore che collabora con i difensori per
la difesa e con gli attaccanti per la costruzione del gioco
d’attacco.
Attaccante: è quel giocatore che gioca nella zona più avanzata
del campo, cercando di fare goal.
OLIMPIADI
I giochi antichi
I giochi furono introdotti nell’antica Grecia, ed erano
considerati una vera e propria festa sportiva, culturale e
religiosa importantissima. Vi erano i giochi delfici,istmici, nemei
ma i più antichi ed importanti si svolgevano nella città di Olimpia
( da questo Olimpiadi).
Avevano luogo ogni quattro anni ed erano molto amati dal popolo,
tanto che durante le gare si interrompevano tutte le attività
belliche ( tregua sacra).La tregua durava un anno durante il
quale, oltre alle guerre venivano sospese anche le pene capitali.
Alle gare di Olimpia partecipavano tutti gli uomini liberi ed erano
esclusi gli schiavi e le donne.
Quest’ultime non potevano neanche assistere alle gare poiché gli
atleti, in alcune gare, erano nudi.
Durante le prime edizioni il programma era limitato alla sola
corsa veloce (stadio). Vennero poi inserite la corsa dualo (due
volte lo stadio), la corsa di resistenza, la lotta,il pugilato, la
corsa con le armi, il pentatlon. Quest’ultima disciplina
comprendeva cinque specialità: la corsa veloce, la lotta, il salto in
lungo, il lancio del disco e del giavellotto.
I vincitori delle gare entravano nella leggenda. A loro venivano
riservati onori e gloria ed acquisivano il privilegio di essere
mantenuti a vita dai cittadini della loro città natale.
L’era delle Olimpiadi antiche si concluse nel 392 dopo Cristo con
l’editto di Teodosio I.
I giochi moderni
La rinascita delle Olimpiadi avvenne per opera di un nobile
francese, il barone Pierre de Coubertin. Egli era convinto della
modernità e dell’importanza degli ideali di Olimpia. Per questo,
attraverso l’istituzione dei giochi moderni volle riaffermare il
valore educativo dello sport assieme agli ideali di fratellanza,
amore fra i giovani e pace fra i popoli.
Inizialmente la proposta di riorganizzare i giochi fu accolta
freddamente dal mondo sportivo. Il barone dovette lottare
contro la miopia dei dirigenti di allora, ma alla fine riuscì
nell’intento ed il 24 marzo 1896, nella loro patria naturale Atene,
si aprirono le prime Olimpiadi dell’era moderna. Vi parteciparono
13 nazioni con 484 concorrenti che si sfidarono in: atletica,
ciclismo, lotta, ginnastica, nuoto, scherma e tiro a segno.
Nel 1924 a Chamonix, in Francia, si disputarono i primi giochi
Olimpici invernali,dedicati alle discipline del ghiaccio e della
neve.
Oggi i giochi Olimpici sono l’evento sportivo più atteso del
pianeta. Ogni quattro anni atleti, provenienti da tutto il mondo,
si radunano per gareggiare nell’ideale Olimpico con il motto
“citius, altius, fortius” (“più veloce, più alto, più forte”).
IL DOPING
Il doping è un procedimento sleale di assunzione di sostanze
farmacologiche proibite. L’impiego, atto a modificare
artificialmente le prestazioni sportive, è molto pericoloso per
l’organismo di ogni individuo.
Generalmente le classi delle sostanze proibite si suddividono in
stimolanti, anabolizzanti, narcotici, diuretici, ormoni.
Sono vietate le pratiche della trasfusione del sangue e del
cosiddetto “lavaggio” del sangue, che crea un miglioramento delle
capacità aerobiche.
Tra le categorie di stimolanti le più diffuse sono:
- Anfetamine, che ritardala fatica negli sforzi fisici, non fa
sentire il dolore ed aumenta l’aggressività. Tale assunzione
provoca tossicodipendenza e disturbi cardiovascolari.
- Caffeina, che aumenta l’attenzione e riduce la sensazione di
fatica, ma può provocare aritmie cardiache.
- Cocaina, oggi è più usata come droga d’abuso, e non per
eliminare la fatica.
- Efedrina, che facilita la trasmissione neuromuscolare ma può
provocare vomito, nausea, sete, tachicardia.
- Anabolizzanti servono per aumentare la resistenza delle ossa
e della massa muscolare, il suo vigore e la sua relativa
prestazione.
Uno degli ormoni più diffuso è il nandrolone che potenzia la
massa muscolare e contrasta l’affaticamento. L’assunzione
provoca disfunzioni epatiche e renali, gravi disturbi mentali,
rischi per il sistema cardiovascolare, tumori.
I diuretici sono farmaci che aumentano la produzione di urina,
favorendo l’eliminazione dell’acqua e dei soluti (urea, acido urico,
potassio, cloro ecc.). Vengono impiegati negli sport dove è
importante il peso (pugilato, lotta, sollevamento pesi ecc.) ed in
altri sport per diluire o nascondere le altre sostanze dopanti.
L’assunzione provoca disfunzioni cardiache e renali e a volte può
condurre alla morte.
Gli ormoni peptidici e glicoproteici sono sostanze naturali che
inducono l’organismo a formare altri ormoni all’interno del
proprio corpo. Nello sport servono principalmente ad aumentare
la massa muscolare e con essa la forza e non sono facili da
individuare nelle analisi. Possono provocare osteoporosi, acne,
ipertensione arteriosa, insonnia, ulcere, depressioni, cefalee,
trombosi, insufficienza renale, diarrea, ictus ecc.
I VALORI DELLO SPORT
Lo sport quando non viene contaminato da interessi politici,
commerciali, economici, ignoranza ecc.,viene universalmente
conosciuto come un’attività altamente formativa ed educativa. Il
confronto leale tra atleti, lo sviluppo armonico del corpo, la
bellezza dei movimenti, sono valori riconosciuti e presenti già
nella storia classica.
Il fair play
I valori della correttezza sportiva, della sana competizione, del
rispetto degli avversari e dei propri compagni sono i cardini del
fair play (gioco corretto). Il fair play è un modo di pensare e non
solo un modo di comportarsi. E’ molto di più del rispetto delle
regole perché incorpora i concetti di amicizia e dello spirito
sportivo.