N°6. 24marzo-6aprile2008 pag.trentuno Energia&Ict ENERGIA&IT. Msi presenta Anion, il primo notebook capace di ionizzare e purificare lʼaria respirata dallʼutente. Disponibile nel segmento Professional con il modello PR620, il computer è in grado di rilasciare fino a 50.500 ioni/cc dalla bocchetta di ventilazione. L’ERA DELLA CONVERGENZA MANAGER EUROPEI VERSO I GREEN PC Oltre l’80% disposto a investire Otto manager europei su dieci sono disposti a spendere di più pur di dotarsi di pc efficienti dal punto di vista del consumo energetico. Lo rivela una ricerca della società Red Shift, commissionata da due aziende produttrici di pc - la cinese Lenovo e la californiana Amd - e realizzata su un campione di 600 manager di aziende piccole e medie di Francia, Germania e Gran Bretagna. Non è dunque il design a orientare gli acquisti di computer bensì la tutela ambientale. Secondo quanto evidenziato nel rapporto, l’82% degli intervistati si è dichiarato disposto a pagare di più pur di avere un prodotto che garantisca un consumo responsabiledi energia. Per ora, però, l’impegno ambientale dei manager è solo teorico considerato che il 60% ha dichiarato di usare computer non efficienti o privi della certificazione Epeat (Electronic product environmental assesment tool). I RIFIUTI ICT SONO UN BUSINESS A Volpiano la fabbrica del riciclo Server divora-energia? Mettiamolo a dormire Soluzioni. Algoritmo Microsoft riduce il consumo grazie allo sleep mode ENRICOGARDUMI I datacenter bruciano sempre più risorse energetiche. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Epa (environment protection agency) secondo cui nel solo 2006 server e datacenter americani hanno consumato circa 61 miliardi di Kilowattora, l’1,5% della quantità complessiva di elettricità utilizzata in tutto il Paese. Della crescente voracità energetica dei datacenter si è occupata anche Microsoft, che nel recente rapporto messo a punto dai ricercatori del Networker Embedded Computing Group valuta due soluzioni distinte per arginare il fenomeno. Da una parte, la creazione di algoritmi ad hoc che consentono di liberare dai carichi di lavoro i server sottoutilizzati ponendoli in uno stato “dormiente” temporaneo (a consumi energetici zero). La seconda soluzione, collegata alla prima, prevede l’adozione di sensori in grado di individuare quali server spegnere e in quale momento basandosi su analisi delle condizioni ambientali in cui i datacenter operano. La combinazione di questi due strumenti, secondo i ricercatori della casa di Redmond, potrà abbattere i consumi energetici del 30% rispetto ai livelli attuali. “I sensori sono capaci di misurare sia il grado umidità sia il livello di calore dei siti dove sono attivi i server - spiega Feng Zhao, capo ricercatore del gruppo -. Il loro compito principale è di monitorare l’efficienza dei sistemi di raffreddamento dei server e quindi di conoscere in ogni momento il grado di consumo energetico che le operazioni di cooling richiedono”. Il raffreddamento pesa per circa il 50% ������������������������� dei consumi energetici complessivi dei datacenter. “I sensori costeranno tra i 5 e i 10 dollari l’uno e potranno essere utilizzati sia in ambienti business sia in case private lavorando in tandem con applicazioni per il risparmio energetico web-based”, puntualizza Zhao. L’altro elemento chiave per imboccare la strada del- nuovi dispositivi. Come funziona è presto detto. Gli operai fanno a pezzi le vecchie apparecchiature e differenziano le singole parti, soprattutto per estrarre le materie preziose ed eliminare le sostanze pericolose che contengono. Poi li tritano e rivendono i materiali ottenuti ad altre aziende, guadagnando da quello che era solo un rifiuto inquinante per l’ambiente. Nel 2007 sono stati riciclati i materiali presenti in oltre 2.900 tonnellate di Raee 3, soprattutto monitor e tv con tubo catodico. Una fabbrica di “smontaggio” per monitor di pc e televisori elettronici che hanno concluso il loro ciclo di vita. È la Tbd, stabilimento dell’Amiat di Volpiano (Torino) dove lavorano una ventina di persone che ogni giorno raccolgono i rifiuti elettronici che la gente porta negli ecocentri o che vengono raccolti dai consorzi di produttori e della grande distribuzione quando si comprano l’eco-tecnologia è rappresentato dalla realizzazione di particolari algoritmi che permettono di spostare i carichi di lavoro da un server all’altro in modo più veloce ed efficiente. “Questi fattori di calcolo permettono di mettere in sleep mode un certo numero di server quando il ritmo del lavoro cala” conclude Zhao. OBIETTIVO RISPARMIO L’adozione dell’algoritmo consentirà di abbattere del 30% i consumi dei server Sistemi E il Gps blocca il ladro di pannelli fotovoltaici TECNOLOGIE NEWS www.corrierecomunicazioni.it Un antifurto dotato di Gps per proteggere i pannelli fotovoltaici. Si chiama PV-Guardian ed è stato messo a punto dall’Enea, l’ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente, per contrastare il fenomeno dei furti di pannelli fotovoltaici. Sviluppato nei laboratori del Centro ricerche di Portici e appena brevettato, il sistema sfrutta la tecnologia Gps tramite una scheda laminata inserita all’interno del pannello e impossibile da rimuovere se non distruggendo il modulo stesso. PV-Guardian rileva la posizione geografica di un’eventuale nuova installazione rispetto a quella iniziale (per cui vengono impostate dei codici di protezione Pin e Puk). In caso di spostamento non autorizzato del pannello dal suo sito di origine il sistema disattiva il funzionamento del modulo, che può comunque essere ripristinato ricollocandolo nella posizione iniziale o attraverso una nuova programmazione. PV-Guardian, inoltre, può essere affiancato da un sistema di trasmissione dati (tramite scheda Gsm alimentata dal modulo stesso) che in caso di furto, invia un allarme al gestore dei servizi in modo da localizzare la nuova posizione del pannello fotovoltaico. Avviata una raccolta straordinaria in 33 Comuni della Regione Via i Raee dalla costa campana S ono 33 i Comuni della fascia costiera campana ad aver avviato una raccolta straordinaria di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). L’iniziativa, promossa dal Commissariato straordinario per l’emergenza rifiuti in Campania, esercito italiano, Regione Campania e dal centro di coordinamento Raee, è stata avviata nelle municipalità delle province di Caserta, Salerno e Napoli. Le amministrazioni locali hanno provveduto alla raccolta dei rifiuti tecnologici (telefonini, com- puter, televisori, ecc) trasportandoli in un capannone allestito nella zona orientale del capoluogo campano. A fornire l’area di stoccaggio e la manodopera necessaria allo smaltimento è stata Recam, società per interventi di recupero ambientale partecipata al 51% dalla Regione e al 49% da Italia Lavoro, l’agenzia per le politiche attive del lavoro e lo sviluppo dell’occupazione. Obiettivo dell’iniziativa è favorire la raccolta differenziata dei Raee non solo per ridurre il volume degli spazi occupati in discarica, ma anche per evitare la dispersione di sostanze nocive nell’ambiente e sprechi di materiali come plastica, rame e vetro che possono essere reimpiegati nei processi di produzione. L.S. ���������������������