Capitolo 17 Il livello del reddito aggregato nei modelli di base per l’analisi macroeconomica Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Il modello reddito-spesa in cui il livello dei prezzi è dato D = domanda soddisfatta da produzione domestica C = consumi delle famiglie I = investimenti delle imprese G = domanda del settore pubblico o spesa pubblica NX = domanda netta proveniente dall’estero Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Le componenti della domanda • • • • I consumi sono espressi dalle famiglie al fine di soddisfare i loro bisogni. È ragionevole ipotizzare che i consumi di beni e servizi siano una funzione crescente del reddito C=C(YD). Si ipotizza anche che incrementi successivi del reddito incrementino i consumi in misura sempre decrescente. Tale aspetto è colto dalla propensione marginale al consumo c=∂ C/∂ YD>0. La funzione del consumo può essere espressa come C=C0+cYD. Tale funzione lineare implica che c sia costante. Inoltre si ipotizza che 0<c<1 il che implica che incrementi del reddito si traducono in parte in incrementi di consumo ed in parte in incrementi di risparmio. C0 prende il nome di componente autonoma del consumo. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Le componenti della domanda • Il reddito disponibile è il reddito Y a cui vengono sottratte le tasse e le imposte T ed a cui sono eventualmente aggiunti i trasferimenti da parte del settore pubblico TR0. • Si può pensare che le imposte e le tasse siano date da una parte che non dipende dal reddito T0 e da una parte legata al reddito tY. Supponendo una funzione lineare avremo: YD=Y+TR0-T0-tY. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl La funzione di consumo C = consumi di beni e servizi c = propensione marginale al consumo T = tasse e imposte TR0= eventuali trasferimenti da parte del settore pubblico Y = reddito disponibile T0= parte non legata al reddito Tutti gli altri possibili fattori che non compaiono nell’equazione sono considerati costanti. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Le componenti della domanda • • • • Gli investimenti I sono beni strumentali domandati dalle imprese al fine di incrementare o rimpiazzare lo stock di capitale utile alla produzione dell’output. Gli investimenti vengono distinti in netti e di sostituzione. Il primo è dato dalla variazione dello stock di capitale delle imprese, Inet=ΔK. Il secondo è quello che serve a sostituire il capitale deteriorato. Sommando le due componenti otteniamo la funzione di investimento totale, I=Isost+Inet=(φ∗Κ)+(ΔΚ). La domanda di investimenti è funzione inversa del tasso di interesse. Nel modello a prezzi fissi è irrilevante considerare il tasso nominale o quello reale e non si ci chiede quale sia il tasso, tra i tanti, da usare. Assumiamo I=I(r), con ∂ I/∂ r<0 e quindi I=I0-hr; dove h è un parametro positivo che indica la sensibilità della domanda al tasso d’interesse. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Le componenti della domanda • • • Il fatto che la domanda di investimenti sia una funzione inversa del tasso d’interesse secondo la teoria neoclassica è dovuta al fatto che il tasso d’interesse è visto come il prezzo del costo d’uso del capitale. Nell’ottica keynesiana si è introdotto il concetto di efficienza marginale del capitale (o rendimento interno), sostenendo che le imprese avrebbero domandato tutti quei beni capitali il cui rendimento interno atteso risultava superiore al tasso d’interesse. La spesa pubblica rappresenta la domanda di beni e servizi effettuata dal settore pubblico. Assumiamo per ora che tale componente sia esogena e decisa in maniera autonoma dal policy-maker, G=G0. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Le componenti della domanda • • • • La domanda netta proveniente dall’estero è data dalla differenza tra esportazioni (X) e importazioni (M). La domanda che il “resto del mondo” rivolge ai beni prodotti nell’economia presa in esame dipende dal reddito e prezzi. Il reddito rilevante per le esportazioni è quello del “resto del mondo”, YRM e viene considerato come esogeno. Relativamente ai prezzi, dobbiamo considerare che le esportazioni di un paese sono in concorrenza con i prodotti di tutti gli altri paesi e quindi sono importanti i prezzi relativi. Tale informazione viene inclusa nell’indicatore di competitività, ε=Pf/(ePd), dove Pf indica il livello dei prezzi esteri, Pd il livello dei prezzi domestici ed e il tasso di cambio. I beni dell’economia domestica saranno tanto più competitivi quanto maggiori sono i prezzi dei prodotti esteri; quanto minori sono i prezzi dei prodotti domestici; quanto minore è il tasso di cambio. Maggiore è la competitività, maggiori saranno le esportazioni. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Le componenti della domanda • • • • La domanda di esportazioni è X=X(ε,YRM)=X0. Dato che le esportazioni dipendono da due fattori esogeni, sono anch’esse esogene. Relativamente alle importazioni dipendono negativamente dall’indicatore di competitività e positivamente dal livello del reddito domestico, Y. Quindi avremo che M=M(Y), ∂ M/ ∂ Y>0. In termini lineari avremo che M=M0+mY, dove m è la propensione marginale all’importazione. La funzione lineare delle esportazioni nette è Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl L’equilibrio nel modello reddito-spesa Tale espressione può essere riscritta accorpando prima le componenti autonome e poi quelle che dipendono dal reddito. D=[C0+c(TR0-T0)+I0+G0+NX0-hr]+[c(1-t)-m]Y La teoria economica assume che •[C0+c(TR0-T0)+I0+G0+NX0-hr]>0; tale componente è detta componente autonoma di domanda e viene indicata con D0. •[c(1-t)-m]>0, che equivale ad assumere che incrementi di reddito si traducono in incrementi di domanda aggregata. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • • Dalla contabilità nazionale abbiamo che la produzione aggregata di un sistema economico coincide con il reddito O≡Y. L’equilibrio macroeconomico si verifica quando D=Y e quindi deve valere che Y=[C0+c(TR0-T0)+I0+G0+NX0-hr]+[c(1-t)-m]Y. • Arrangiando i termini e risolvendo per Y troviamo il reddito di equilibrio macroeconomico, Yeq, che garantisce che la domanda aggregata sia pari all’offerta aggregata, Yeq=[D0]/[1-c(1-t)+m] • Dato che il denominatore è minore di 1 e quindi il suo inverso è maggiore di 1, abbiamo che il reddito di equilibrio risulta un multiplo della domanda aggregata. Tale reddito tuttavia non garantisce di trovansi in corrispondenza della piena occupazione. Nulla assicura che l’offerta aggregata sia quella che utilizza tutti i fattori produttivi disponibili. Pertanto l’equilibrio macroeconomico potrà anche essere un equilibrio di sottoccupazione. Tale risultato è al centro della teoria keynesiana. • • Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • • • • • • L’equilibrio macroeconomico è in corrispondenza del reddito YE, ma il livello di pieno impiego potrebbe essere in YPI. La differenza (YE-YPI) è detta output gap, cioè la differenza tra la produzione di pieno impiego e quella corrente. Secondo Keynes, se un sistema economico si trova in equilibrio macroeconomico ma al di sotto del pieno impiego non vi è alcun meccanismo automatico che lo sposti. Infatti le imprese producono ciò che le famiglie chiedono; gli operatori domandano ciò che trovano ottimale in corrispondenza di tale reddito; nessuno ha motivo di cambiare le proprie decisioni; il sistema economico permane in un equilibrio di sottoccupazione stabile. Il reddito di equilibrio può essere aumentato soltanto tramite la domanda autonoma. Dal punto di vista della contabilità nazionale, l’andamento delle variazioni delle scorte (computate negli investimenti) fa in modo che possa sempre essere rispettata l’identità tra domanda e produzione ma ciò non implica che la domanda ottimale coincida con la produzione ottimale. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Il moltiplicatore keynesiano • • • • Chiediamoci come varia il livello di reddito di equilibrio al variare della domanda autonoma, ΔYeq=ΔD0/[1-c(1-t)+m] Dato che 1/ [1-c(1-t)+m]>1, un aumento della domanda autonoma determina un maggiore incremento del reddito di equilibrio. Questo principio è noto come moltiplicatore keynesiano che è rappresentato dalla frazione 1/ [1-c(1-t)+m]. Cerchiamo di dare una spiegazione economica a tale principio. Supponiamo che un’economia si trovi in equilibrio macroeconomico EI e, ad esempio, aumenti la spesa pubblica da G0 a G’0. La domanda aggregata aumenta del medesimo ammontare passando al punto 1. Le imprese vorranno produrre il nuovo quantitativo domandato e aumenteranno la produzione in maniera uguale all’aumento di spesa pubblica passando dal punto 1 al punto 2. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • • • L’aumento di produzione si traduce in aumento di reddito distribuito incrementando la domanda e quindi i consumi delle famiglie. In corrispondenza del reddito associato al punto 2 la domanda aggregata diventa quella associata al punto 3. Il punto 3 rappresenta una situazione in cui la domanda è in eccesso rispetto la produzione che aumenterà fino al nuovo equilibrio EF. Il moltiplicatore è un processo dinamico che condurrà ad un nuovo reddito di equilibrio che sarà maggiore dell’aumento di domanda autonoma che lo ha generato. La produzione aumenta non solo per far fronte all’aumento della domanda autonoma ma anche a causa dell’aumento dei consumi indotti dalla maggiore produzione e reddito. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • • Affinché l’aumento abbia luogo si deve avere che – Trascorra tempo – L’aumento della componente autonoma della domanda sia permanente – L’economia non si trovi in pieno impiego delle risorse Il moltiplicatore sarà tanto maggiore – Quanto maggiore è la PMC – Quanto minore è l’aliquota di imposizione – Quanto minore è la propensione marginale all’importazione. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • Consideriamo 2 economie identiche in tutto tranne che per la PMC che è bassa in B ed alta in A. A fronte della medesima variazione iniziale di una componente autonoma di consumo quale delle due economie avrà la maggiore variazione di reddito? • Vi possono essere effetti demoltiplicativi? Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Confronto tra aumento di spesa pubblica e dei trasferimenti • Focalizzando la nostra attenzione sulla spesa pubblica abbiamo ΔYeq=ΔG0/[1-c(1-t)+m], mentre nel caso dei trasferimenti si ha ΔYeq=(c*ΔTR0)/[1-c(1-t)+m]. • Dato che c<1 si ha che 1/[1-c(1-t)+m]> c/[1-c(1-t)+m], cioè l’effetto moltiplicativo della spesa pubblica è maggiore dell’effetto dei trasferimenti. • Il motivo risiede nel fatto che l’intero aumento di spesa pubblica diviene un aumento della domanda; mentre l’impatto di un aumento dei trasferimenti di pari entità sarà in parte depotenziato dalla propensione marginale al consumo. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Il modello a prezzi fissi con tasso d’interesse endogeno • • Ci concentreremo adesso sugli effetti che il tasso d’interesse può avere sul reddito macroeconomico di equilibrio con particolare attenzione al mercato dei beni. Tale relazione prende il nome di curva IS La derivazione analitica di tale curva è immediata considerando la condizione di equilibrio nel mercato dei beni e risolvendola per r, r=(1/h)[C0+c(TR0-T0)+I0+G0+NX0]-(1/h)[c(1-t)-m]Y. • Tale espressione può essere riscritta come r=(1/h)A0-[(1/h(1/α)] • Tale espressione corrisponde ad una retta nello spazio tasso d’interesse/reddito Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • • • Tutti i punti che giacciono lungo la IS rappresentano combinazioni reddito/tasso d’interesse che assicurano l’equilibrio nel mercato dei beni. Tutti i punti al di sopra della curva IS rappresentano combinazioni reddito/tasso d’interesse a cui corrisponde una carenza di domanda (o di offerta) di beni. – Il tasso d’interesse sarà eccessivo e vi sarà una carenza di investimenti rispetto quelli ottimali. Tutti i punti al di sotto della IS rappresentano combinazioni reddito/tasso d’interesse a cui corrisponde un eccesso di domanda di beni Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Osservazioni sulla curva IS • • • • La sua posizione dipende da (A0/h), ossia dalla sua intercetta. Maggiore è la domanda autonoma, maggiore sarà l’intercetta della IS. Dal punto di vista economico, incrementi delle componenti autonome della domanda causano uno spostamento verso destra della curva IS. L’inclinazione della curva è data da -1/[h(1/α)]. A valori sempre maggiori del tasso d’interesse corrisponderanno valori sempre minori del tasso d’interesse e, quindi, del reddito di equilibrio. Quanto più gli investimenti sono sensibili al tasso d’interesse (h), tanto più piatta sarà la curva IS. Tale aspetto è illustrato dalla figura 17.6 dove si descrivono due curve IS relative ad economie identiche in tutto salvo per la diversa sensibilità alle variazioni del tasso d’interesse. Quanto maggiore è il moltiplicatore, tanto più piatta sarà la curva IS. – Quanto maggiore è la PMC tanto più piatta sarà la IS. – Un’economia con un’aliquota di imposizione elevata presenterà una curva IS molto ripida. – Un’economia aperta presenterà una curva più ripida di un’economia aperta. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Curva LM • • • La curva LM rappresenta tutte le combinazioni reddito/tasso d’interesse che sono compatibili con l’equilibrio nel mercato della moneta, cioè quando la domanda di moneta è uguale all’offerta di moneta. L’offerta di moneta è data dall’insieme di tutti i mezzi di pagamento a disposizione di una collettività. Dipende dalle scelte dell’autorità di politica monetaria e dal comportamento degli operatori. Momentaneamente sarà considerata come esogena, MS= M anche se ne considereremo il valore reale, M /P La domanda di moneta viene effettuata per 3 motivi: transattivo (proporzionale al volume degli scambi), speculativo (impiego in titoli o ricchezza reale), precauzionale (far fronte agli imprevisti). ! Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini ! Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • • Per capire meglio la componente speculativa bisogna fare riferimento alla remunerazione associata alla moneta con quella associata ad investimenti alternativi. La moneta non dà luogo ad interesse nominale né varia il proprio prezzo ma tiene costante il suo valore nominale. Il costo-opportunità di detenere moneta è rappresentato dal saggio d’interesse associato ai titoli (rendimento in conto corrente ed in conto capitale). Quanto maggiore è il tasso d’interesse tanto più sarà costosa la scelta di detenere moneta e quindi tanto minore sarà la domanda di moneta. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • La domanda di moneta complessiva MD è quindi una funzione crescente del reddito e decrescente del tasso d’interesse, MD=L0+l1Y-l2r, L0>0, l1>0, l2>0. • I parametri l1 ed l2 rappresentano la sensibilità della domanda di moneta a reddito e tasso d’interesse. Per descrivere graficamente tale funzione possiamo ipotizzare un dato livello di reddito, cui è associato un determinato quantitativo di moneta per scopo transattivo; a tale quantitativo si aggiunge l’ammontare detenuto a scopo speculativo, influenzato dal tasso d’interesse. • Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • • • Quando il tasso d’interesse è eccessivamente basso, nessuno vorrà impiegare la propria dotazione in titoli e quindi avremo una domanda di moneta infinitamente elastica ed illimitata. Keynes definì tale situazione la trappola della liquidità. Qualcosa di simile si è verificato in Giappone negli anni novanta quando il tasso d’interesse nominale dei titoli del debito pubblico è stato dello 0,02%. La figura 17.7 mostra anche che se aumenta il tasso d’interesse la domanda di moneta diminuirà spostandoci lungo la curva. Se aumenta il reddito invece ci troveremo su di una nuova curva di domanda di moneta. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • • • • Consideriamo simultaneamente la domanda e l’offerta di moneta. In corrispondenza dell’intersezione di tali curve avremo l’equilibrio nel mercato della moneta. Posto che l’equilibrio avvenga nel tratto inclinato della curva di domanda di moneta, il tasso di interesse di equilibrio si stabilisce sul mercato e un’espansione nell’offerta di moneta comporta un abbassamento del tasso d’interesse di equilibrio. Un aumento di offerta di moneta renderà più appetibile l’acquisto di titoli finanziari alternativi. Tale desiderio genera un eccesso di domanda sul mercato dei titoli che avrà come effetto un aumento del prezzo. A questo punto diminuirà anche il loro rendimento (tasso d’interesse). Secondo l’ipostazione monetarista (Chicago School of Economics) la moneta può essere scambiata con tutti gli altri beni (non soltanto con titoli) e quindi l’aumento dei prezzi interesserà tutti i mercati (inflazione). Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • • Se aumenta il reddito allora la domanda di moneta si sposterà verso destra ed il tasso d’interesse aumenterà. Un maggior reddito causa un maggiore richiesta di moneta da parte degli operatori; l’aumento di moneta a scopo transattivo diminuisce la quantità disponibile per speculazioni. Gli operatori che perseguono il fine speculativo dovranno vendere i loro titoli per avere liquidità e l’eccesso di offerta sul mercato dei titoli ne ridurrà il prezzo con il conseguente aumento del tasso d’interesse. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl La Curva LM • • Un’interpretazione alternativa dell’equilibrio nel mercato della moneta p fornita dalla curva LM che rappresenta il luogo delle combinazioni di reddito e tasso d’interesse che assicurano l’equilibrio sul mercato della moneta per una data offerta di moneta. Dalla condizione di eguaglianza tra domanda ed offerta di moneta (M /P) = L0 + L1Y " L2 r esplicitando per r otteniamo 1 l1 r = [ L0 " (M /P)] + Y l2 l2 ! ! Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • • Il coefficiente angolare è l1/l2 ed indica che, data l’offerta di moneta, se aumenta il reddito allora deve aumentare anche il tasso di interesse. – A seguito di un aumento del reddito, aumenta la componente transattiva. Se l’offerta è costante, dovrà diminuire la componente speculativa tramite un aumento del tasso di interesse. L’intercetta sarà più bassa se aumenta l’offerta di moneta. Quindi la curva LM si sposterà verso destra. – Partendo da un punto di equilibrio sulla LM, a seguito di un aumento di offerta di moneta per un dato valore del tasso di interesse deve aumentare il reddito per essere sicuri che l’incremento di offerta venga assorbito dalla domanda. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • Consideriamo due casi limite relativamente all’inclinazione della LM. – Se l1=0 e l2 ∞ allora l’inclinazione della LM tende a zero cioè LM tende a diventare orizzontale (trappola della liquidità) – Se l2=0 e l1 ∞ allora l’inclinazione della LM tende ad infinito e la curva è verticale (caso classico che esclude la componente speculativa). • In conclusione, l’inclinazione è orizzontale in corrispondenza di tassi d’interesse bassi; poi assume un’inclinazione standard positiva; infine per valori del tasso d’interesse elevati assume un’inclinazione verticale. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Il sistema IS-LM: gli effetti della politica economica • • • Per considerare l’equilibrio simultaneo nei due mercati dobbiamo utilizzare sia la curva IS che la LM. Ragioneremo circa gli effetti delle politiche economiche considerando i prezzi costanti, ipotizzando che l’economia possa produrre qualunque quantità che possa condurre all’equilibrio nel mercato dei beni senza che ciò influenzi i prezzi e escludendo le ripercussioni con l’estero. Le politiche fiscali espansive (restrittive) spostano la IS a dx (sx); le politiche monetarie espansive (restrittive) spostano la LM a dx (sx). Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • • • • • • Consideriamo l’equilibrio sul mercato dei beni e della moneta E0. Supponiamo che venga attuata una politica fiscale espansiva, ferme restando le altre varabili. Tale politica comporta un aumento della domanda autonoma spostando la curva IS verso destra. Il nuovo punto di equilibrio sarà caratterizzato da un reddito di equilibrio maggiore e da un tasso di interesse di equilibrio maggiore rispetto quello di partenza. La domanda autonoma aumenta inducendo le imprese ad aumentare la produzione e quindi un maggiore reddito. Se il tasso di interesse rimanesse costante il sistema economico si fermerebbe nel punto H. L’aumento di reddito ha ripercussioni anche sul mercato della moneta aumentando la domanda di moneta a scopo transattivo. Non variando l’equilibrio nella moneta, avremo un eccesso di domanda che sarà assorbito soltanto tramite un aumento del tasso d’interesse. Tale aspetto causa una diminuzione della domanda di investimenti e quindi una diminuzione del reddito di equilibrio. Se il tasso d’interesse fosse rimasto constante avremmo avuto un maggiore aumento di reddito di equilibrio. Il passaggio da H a Ef risponde al fenomeno dello spiazzamento. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • • • • • L’effetto sul reddito di una medesima politica fiscale è anche influenzato dai comportamenti sul mercato della moneta. Immaginiamo che i due paesi differiscano soltanto circa l’inclinazione l1/l2 che è alta in A e bassa in B. In altri termini in A la domanda di moneta a scopo speculativo è molto sensibile al tasso d’interesse a differenza di B. La curva LM in A è più ripida che in B. Infine, l’effetto espansivo sarà maggiore in B. A seguito della politica fiscale aumenta la domanda, la produzione, il reddito e la domanda di moneta per scopo transattivo nello stesso modo nei due paesi. Per mantenere l’equilibrio nel mercato della moneta la componente per scopo speculativo deve diminuire. Nel paese A deve aumentare di molto causando una forte contrazione nella domanda di investimenti, un forte effetto spiazzamento ed un minore incremento di reddito Quanto più è sensibile la domanda di moneta al tasso d’interesse, tanto più efficace risulterà una politica fiscale espansiva. La politica fiscale espansiva ha la sua massima efficacia sul reddito quando il sistema si trova in trappola di liquidità (no spiazzamento). Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica monetaria espansiva • • • Se l’intersezione tra IS ed LM avviene nel tratto inclinato positivamente allora una politica monetaria espansiva comporta un aumento del reddito di equilibrio ed una riduzione del tasso d’interesse. Un aumento di offerta di moneta spinge gli operatori a domandare titoli. L’eccesso di domanda causa un abbassamento del tasso d’interesse. Tale variazione si ripercuote sul mercato dei beni con un incremento della domanda di investimenti. Quindi si ha un aumento della produzione e del reddito. Anche in questo caso l’entità degli spostamenti dipende dal comportamento degli operatori sul mercato dei beni. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • L’effetto sul reddito di una medesima politica monetaria espansiva sarà tanto maggiore quanto più la curva IS è piatta. • Quando aumenta l’offerta di moneta si giunge ad una diminuzione del tasso d’interesse; questo comporta sul mercato dei beni un aumento degli investimenti. A questo punto i consumi indotti crescono maggiormente dove più grande è il moltiplicatore generando un maggiore prodotto e reddito. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • • • Se l’economia si trova nella trappola della liquidità, la politica monetaria risulta totalmente inefficace sul reddito di equilibrio. Partendo dal punto di equilibrio E, l’aumento di offerta di moneta comporta uno spostamento della curva LM verso destra. Il punto di equilibrio rimane tuttavia E. Il tasso d’interesse iniziale si trova già a livello tale che nessun operatore può aspettarsi un ulteriore diminuzione e quindi investire in titoli. Essi vorranno detenere tutta la moneta offerta annullando ogni possibile effetto su reddito e tasso d’interesse. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Effetti di una politica fiscale congiunta ad una politica monetaria • • • Nel mondo reale tali strumenti vengono usati in maniera congiunta. Reagan negli anni ‘80 mise in atto una politica fiscale espansiva (- imposte) ed una politica monetaria restrittiva. Per vederne gli effetti consideriamo lo spostamento della IS e della LM. L’equilibrio passa da E ad E’ causando un aumento del tasso d’interesse mentre l’effetto sul reddito è ambiguo. Infatti gli effetti sul reddito sono contrapposti, la politica fiscale aumenta il reddito di equilibrio mentre la manovra monetaria restrittiva lo diminuisce. Un altro tipo di intervento può prevedere politiche fiscali e monetarie espansive. L’equilibrio porta ad un maggiore reddito mentre l’effetto sul tasso d’interesse è ambiguo. In questo caso si parla di politica accomodante dell’autorità di politica economica. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • Considerando le equazione della IS e della LM è possibile derivare analiticamente il reddito di equilibrio. 1 Y= l2 A0 + h(M /P # L0 )] [ (l1h + l2" ) • ! A seguito di una variazione della componente autonoma della domanda avremo il seguente effetto sul reddito, "Y = 1 "A0 $ l1 ' &# + h ) l2 ( % Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini ! Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • • Il moltiplicatore appena ricavato è minore di quello keynesiano poiché questo non prende in considerazione il mercato della moneta. – Infatti un aumento della domanda autonoma comporta un aumento del tasso d’interesse mettendo in moto l’effetto spiazzamento per cui l’effetto moltiplicativo sul reddito sarà più contenuto di quanto sarebbe stato se non si fosse considerato l’effetto sul mercato della moneta In caso di l1=0 i due moltiplicatori coincidono. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl La curva PPE - modello con prezzi e quantità endogeni • • • • Possiamo ora chiederci cosa succederebbe all’interno del modello IS-LM se si verificasse una variazione esogena dei prezzi. Il luogo dei punti che rappresentano combinazioni prezzi/reddito che assicurano l’equilibrio al mercato dei beni e della moneta prende il nome di PPE (prezzo-prodotto di equilibrio). A seguito di un aumento dei prezzi domestici si avrà una contrazione della quantità di moneta reale offerta (spostamento a sx della LM) ed effetti restrittivi su consumi ed esportazioni nette (spostamento a sx della IS). L’effetto finale è una riduzione del reddito di equilibrio. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl La curva di offerta aggregata • • • • Rimuoviamo l’ipotesi che le imprese siano disposte a produrre tutto quanto viene loro domandato senza valutare l’effetto sui prezzi. Per ottenere la curva di offerta aggregata nel modello di breve periodo si parte dal mercato del lavoro. Dato lo stock di capitale dato, la produzione dipende soltanto dal numero di lavoratori occupati Y=Y(N). Il numero di lavoratori occupati si determina tramite l’interazione tra domanda ed offerta di lavoro: ND=f(W/P) con f’<0; NS=g(W/Pe), con g’≥0. In corrispondenza dell’occupazione di equilibrio si determina il livello di produzione. Supponiamo un aumento del livello dei prezzi. Si avrà uno spostamento della domanda di lavoro verso l’alto. L’effetto sull’offerta dipende da Pe. Supponendo Pe=θP, si possono distinguere 3 casi riportati in figura 17.16 Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl a) I prezzi attesi non variano al variare del livello generale dei prezzi, cioè θ=0. La domanda di lavoro si sposta verso l’alto, mentre la curva di offerta non si sposta. Avremo un salario nominale più elevato e con un numero maggiore di occupati. Non percependo l’aumento dei prezzi i lavoratori scambiano un aumento di salario nominale con uno reale. Aumentano il lavoro offerto, le imprese aumentano il lavoro domandato. Si ha la totale illusione monetaria. b) I prezzi attesi variano nella stessa misura dei prezzi, cioè θ=1. I lavoratori non soffrono di illusione monetaria. La curva di offerta si sposta verso l’alto di una quantità uguale rispetto la curva di domanda. I prezzi sono aumentati, i prezzi attesi sono aumentati nella stessa misura così come il salario nominale. c) I prezzi attesi variano in misura meno che proporzionale rispetto l’aumento dei prezzi, cioè 0<θ<1. Si ha una parziale illusione monetaria e l’offerta di lavoro si sposta in misura più limita rispetto la domanda. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • Ai 3 casi discussi corrispondono 3 diverse curve di offerta aggregata. a) Nel caso di completa illusione monetaria dei lavoratori a seguito di aumento di prezzi aumenta l’occupazione e la produzione. Pertanto l’OA ha un’inclinazione positiva e un aumento dei prezzi conduce a un aumento dell’offerta. b) In caso di assenza di illusione monetaria, in seguito ad una variazione dei prezzi non si modifica l’OA ed è verticale. c) Nel caso di parziale illusione, la OA ha inclinazione positiva anche se più rigida che non nel caso di totale illusione. • Quanto più precisamente i prezzi attesi dai lavoratori si adeguano ai veri prezzi correnti dei beni, tanto più rigida sarà la curva di offerta aggregata. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • • • • I neoclassici ritengono che i lavoratori non soffrano di illusione monetaria e quindi l’OA è verticale. I Keynesiani ritengono che i lavoratori soffrano almeno in parte di illusione monetaria e quindi l’OA dovrebbe essere positivamente inclinata. Realisticamente si può sostenere che per bassi livelli di produzione e di prezzi, la curva di offerta aggregata sia abbastanza piatta; successivamente diventa sempre più inclinata sino ad assumere un’inclinazione verticale per livelli di prezzi e produzione elevati. La 17.18b è una versione più semplificata: per livelli di produzione inferiore al pieno impiego le imprese producono qualsiasi quantitativo mentre successivamente al pieno impiego ulteriori aumenti di prezzo sono irrilevanti. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Il modello AD-AS • • • • • Possiamo mettere insieme la curva di domanda aggregata PPE e la curva di offerta aggregata. Supponiamo il verificarsi di uno shock espansivo di domanda la cui entità dipende dall’entità della manovra di politica messa in atto. In un’ottica keynesiana lo shock espansivo di domanda porta ad un incremento sia del reddito di equilibrio sia del livello generale dei prezzi. L’aumento è è inferiore a quello che si realizzerebbe se i prezzi rimanessero costanti. In un’ottica neoclassica lo shock espansivo di domanda non ha alcun effetto sul livello della produzione e del reddito di equilibrio ed incide sul livello dei prezzi. Quanto più ripida è la curva OA tanto minore risulterà l’efficacia di politiche di domanda sul livello del reddito di equilibrio. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl • Per i keynesiani le politiche espansive di domanda sono efficaci nel determinare un aumento della produzione di equilibrio; per i neoclassici le politiche espansive di domanda sono destinate ad aumentare i prezzi senza avere effetti sulle variabili reali. • La differenza si basa sulle diverse ipotesi su come i prezzi rilevanti per i lavoratori si adeguino ai prezzi effettivi. • Nel caso di shock del lato di offerta, per ogni possibile livello di prezzo, l’output ottenuto è maggiore e la curva OA si sposta a dx. Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl Politica economica - Introduzione ai modelli fondamentali – R. Cellini Copyright © 2004 – The McGraw-Hill Companies srl