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04/02/2015 |
Opera
Nell'opera lirica o in musica, detta anche melodramma, la rappresentazione scenica è abbinata alla musica. In
senso più ampio il teatro musicale contempla, oltre all'opera, all'operetta e ai loro precursori, il teatro
musicale sperimentale del XX sec., il Balletto e la Danza, il musical e la musica per i Festspiele.
1 - L'opera fino al XVIII secolo
Antesignane dell'opera furono le Sacre rappresentazioni medievali e gli spettacoli di teatro musicale messi in
scena nelle scuole e nei conventi gesuitici (spec. nell'abbazia di Einsiedeln, dal 1578 nel collegio dei gesuiti di
Lucerna e dal 1646 in quello di Soletta). L'assenza di principi mecenati e i rigidi costumi morali delle regioni
rif. ostacolarono, però, il diffondersi dell'opera in Svizzera. Nella località termale catt. di Baden, prima città
sviz. ad avere un proprio teatro (dal 1675), gruppi itineranti proponevano fra l'altro spettacoli teatrali con
musiche di scena o interludi in forma di cantata, Singspiele e vere e proprie opere. A Lucerna, dove nel 1740 il
teatro dei gesuiti era diventato il teatro di prosa ufficiale, alla fine del XVIII sec. nacquero opere liriche,
operette, Singspiele, pantomime di opere liriche e musiche di scena (fra l'altro l'opera comica in dialetto Die
Engelberger Talhochzeit di Franz Joseph Leonti Meyer von Schauensee, 1781). Anche in altre città
germanofone venivano spesso autorizzati spettacoli di marionette e d'opera. Alcune attestazioni indicano che
spesso gruppi itineranti rappresentavano in forma concertante brani di opere liriche e di Singspiele per
cerchie ristrette, nelle sedi delle corporazioni e in case private.
Le città della Svizzera franc. inaugurarono i propri teatri solo dopo il 1760. A Ginevra, che dal XVII sec. ospitò
spesso rappresentazioni operistiche di gruppi itineranti, la prima messa in scena lirica documentata ebbe
luogo nel 1766 al Théâtre de Rosimond (distrutto da un incendio nel 1768); nello stesso anno anche a
Neuchâtel si poté assistere a un primo spettacolo d'opera nel Bâtiment de Musique. Un ruolo importante per
lo sviluppo dell'opera comica in franc. e del melodramma fu svolto da Jean-Jacques Rousseau con il suo
Singspiel dal titolo L'indovino del villaggio (1752).
La storia dell'opera nel Ticino e i suoi rapporti con le vicine città it. sono ancora poco studiati. Nel XVII e XVIII
sec. rappresentazioni liriche vincolate a un'autorizzazione sono documentate in case private a Bellinzona e a
Lugano (qui anche nel collegio di S. Antonio), e nel XVIII e XIX sec. a Locarno nella sala grande com. del
palazzo governativo.
Autrice/Autore: Dorothea Baumann / did
2 - XIX e XX secolo
Dall'Elvetica nelle regioni rif. della Svizzera ted. è attestato un numero crescente di rappresentazioni
operistiche, a Berna dal 1799 e a San Gallo dal 1803 (inaugurazione dell'Aktientheater nel 1805). Dagli anni
1830-40 sorsero anche in altre città Teatri stabili che ospitavano regolarmente rappresentazioni d'opera. Il
nuovo Stadttheater di Zurigo, costruito nel 1891, nel 1926 divenne il primo vero teatro lirico (Opernhaus dal
1964). Ginevra proseguì la tradizione operistica del XVIII sec.; a Losanna, dopo alcuni spettacoli in ted., fra il
1830 e il 1865 e dopo il 1871 al Théâtre municipal (Opéra de Lausanne dal 1983) furono programmate
stagioni liriche stabili; dal 1954 vanno in scena recite liriche straordinarie e balletti anche nel Théâtre de
Beaulieu (sotto la direzione di Maurice Béjart 1987-2007). Nella Svizzera it., sui palcoscenici di Lugano furono
rappresentate opere liriche per tutto il XIX sec., mentre il teatro Sociale di Bellinzona, costruito nel 1846-47,
propose per la prima volta un'intera stagione lirica nel 1876. A Brissago nel 1999 è stata istituita la
Fondazione Ruggero Leoncavallo, che ha creato un museo (inaugurato nel 2000) e organizza manifestazioni in
onore del compositore it., vissuto nella località tra il 1904 e il 1914.
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© 1998-2017 DSS: Tutti i diritti d'autore di questa pubblicazione elettronica sono riservati al Dizionario Storico della Svizzera, Berna. I testi
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Nella prima metà del XIX sec. il repertorio fu influenzato dall'opera comica di autori quali François Adrien
Boieldieu, Etienne Nicolas Méhul e Daniel-François-Esprit Auber, oltre che dalle opere liriche di Carl Maria von
Weber. Solo nella seconda metà del XIX sec. si imposero le opere liriche di Wolfgang Amadeus Mozart e quelle
it. Le opere di Richard Wagner, dopo i successi ottenuti a Zurigo, dove il compositore stesso aveva letto nel
1853 per la prima volta alcuni brani tratti dall'Anello del Nibelungo, conquistarono progressivamente i
palcoscenici operistici della Svizzera.
Per molti teatri sviz. l'esecuzione di opere liriche costituiva un notevole problema, per cui spesso si
avvalevano dei grandi cori amatoriali delle rispettive città. Dal canto loro le soc. corali e i teatri filodrammatici
si cimentarono nella rappresentazione di opere, spostando però il fulcro musicale sui cori e affidando per lo
più la parte strumentale al pianoforte o a pochi strumentisti. Alla fine del XIX sec., comunque, l'opera lirica
aveva ormai conquistato i palcoscenici cittadini ed era considerata un punto di prestigio della politica
culturale com. All'inizio del XX sec. Adolphe Appia tentò, senza grande successo, di riformare le
rappresentazioni wagneriane (messe in scena a Milano e a Basilea). Nell'ultimo quarto del XX sec. l'Opernhaus
di Zurigo è divenuto la principale istituzione del settore, con notevoli prime esecuzioni e importanti cicli, tra
cui quelli dedicati a Monteverdi (1975-79) e a Mozart (1980-87) con Jean-Pierre Ponnelle e Nikolaus
Harnoncourt. Benché temporaneamente osteggiato per il suo carattere elitario da una cultura giovanile e
alternativa (disordini dell'Opernhaus di Zurigo nel 1980), sotto la direzione di Alexander Pereira (1991-2012) il
teatro ha acquistato prestigio a livello intern. Il crescente successo dei musical ha determinato una
popolarizzazione dell'opera lirica: rappresentazioni all'aperto, con diverse centinaia di figuranti, si svolgono ad
esempio nell'anfiteatro romano di Avenches (Festival d'opéra dal 1994), nello stadio S. Giacomo a Basilea e
durante l'Ope(r)n Air alla Waldbühne di Arosa.
Una tradizione operistica del tutto diversa discese dal Festspiel di carattere nazionale, affermatosi alle soglie
del XX sec.; il primo Festspiel classico, la commemorazione della battaglia di Sempach del 1886, nacque dalla
rielaborazione in opera drammatica di una cantata di Gustav Arnold. A cavallo tra i due sec., celebri musicisti
come Hans Huber, Emile Jaques-Dalcroze o Karl Munzinger composero musiche per Festspiele. Il Festspiel
visse una tardiva fioritura all'epoca della difesa spirituale (ad esempio Sacra Terra del Ticino, 1939). Sull'onda
del movimento per la salvaguardia del patrimonio nazionale (Heimatschutz), in alcune regioni si diffuse il
Singspiel (Dursli und Babeli di Edmund Wyss, 1913).
Nuovi impulsi giunsero da lavori che si distaccavano dalla grande opera lirica, come l'Histoire du soldat di Igor
Stravinskij (prima rappresentazione a Losanna nel 1918), ma anche dal teatro epico (Bertolt Brecht), dalla
rivista e dal cabaret. Dopo la seconda guerra mondiale, anche il musical americano conquistò le scene sviz.
Grazie al marketing dell'evento, nel decennio 1990-2000 si sono affermati grandi musical come Cats, Hair, Il
fantasma dell'opera o Jesus Christ Superstar. Gli spettacoli venivano ospitati in padiglioni di fabbriche e fiere
riconvertiti in teatri da musical commerciali (teatro da musical nell'area dell'ABB a Zurigo Oerlikon 1991-98;
Theater 11 a Zurigo dal dicembre 2006 nello Stadthof 11 ristrutturato; teatro da musical a Basilea nel
padiglione 106 della fiera nel 1994, più tardi nel padiglione 107). Il musical sviz. Space Dream, scritto da
Harry Schärer e prodotto dalla Think Musicals AG, è andato in scena per oltre 1000 recite (1994-2007) tra
Berikon, Baden, Berlino e Winterthur, registrando un totale di ca. 620'000 spettatori.
Autrice/Autore: Dorothea Baumann / did
3 - Compositori del XIX e del XX secolo
Molti compositori sviz. di opere liriche del XIX sec. - quali Hermann Goetz (La bisbetica domata, 1874), Franz
Xaver Schnyder von Wartensee, Joachim Raff (sei opere), Felix Draeseke (sette opere), Alois Methfessel,
Charles Samuel Bovy-Lysberg - si ispirarono sul piano stilistico all'opera lirica ted. e franc. Soluzioni musicali
innovative, che si discostavano dalla tradizione wagneriana e dal genere lirico, contraddistinguono i lavori di
Emile Jaques-Dalcroze e di Frank Martin, ma soprattutto le rappresentazioni operistiche al Théâtre du Jorat a
Mézières (VD), dove si giunse a una collaborazione fra René Morax, Gustave Doret e Arthur Honegger
URL: http://www.hls-dhs-dss.chI11882.php
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(oratorio scenico Giovanna d'Arco al rogo, 1935). La vecchia generazione germanofona, con Hans Huber ma
anche Othmar Schoeck, sul piano stilistico rimase legata alla musica ted. della fine del XIX sec. Se le prime
opere liriche di Schoeck, fra cui Pentesilea (1923-25), si ispiravano all'espressionismo, al modernismo e al
teatro epico, quelle più tarde si avvicinarono allo stile del Richard Strauss degli anni 1930-40. Opere liriche in
senso tradizionale furono composte anche da Heinrich Sutermeister (sette opere negli anni 1936-85) e Rudolf
Kelterborn (sei opere fino al 1991), mentre Willy Burkhard, Armin Schibler (fra l'altro Antoine und die
Trompete, 1983, con un gruppo jazz-rock) e Wladimir Vogel (dramma-oratorio Die Flucht tratto da Robert
Walser, 1966) sperimentarono nuove strutture di composizione drammatica. Paul Burkhard, dapprima autore
di musiche di scena per lo Schauspielhaus di Zurigo (musiche per la prima assoluta di Madre Coraggio di
Brecht, 1941), compose in seguito Die kleine Niederdorfoper (1951), influenzata dal cabaret e dalla rivista.
L'influsso del musical si avverte nei lavori di Guy Bovet, Bruno Spoerri e Hans Moeckel. Klaus Huber (Jot oder
wann kommt der Herr zurück, 1972-73; Im Paradiese oder Der Alte vom Berge, 1975; Schwarzerde,
1997-2001), Jürg Wyttenbach (fra l'altro Gargantua chez les Helvètes du Haut-Valais oder: Was sind das für
Sitten!?, 2001) e Heinz Holliger (fra l'altro Der magische Tänzer, 1963-65; Schneewittchen, 1998) si sono
accostati alla concezione teatrale "pluralistica" di Bernd Alois Zimmermann, che integra anche gesti, danza e
pantomima. Gion Antoni Derungs ha composto due opere liriche in lingua rom. (1984, 1996). Rolf Liebermann,
autore di sei opere liriche (fra cui l'opera jazzistica Cosmopolitan Greetings, 1988, coprodotta con George
Gruntz), di colonne sonore, musiche di scena e film ispirati a opere liriche, in qualità di direttore trasformò la
Staatsoper di Amburgo in un importante centro dell'opera moderna (1959-73, 1985-88).
Autrice/Autore: Dorothea Baumann / did
Riferimenti bibliografici
Bibliografia
– F. Gysi, «Oper und Festspiel», in Schweizer Musikbuch, 1, 1939, 210-234
– A.-E. Cherbuliez, «Geschichte der Musik in der Schweiz», in Musica Aeterna, 2, 1948, 199-388
– J. Burdet La musique dans le canton de Vaud au XIXe siècle, 1971, 223-257, 644-662
– D. Baumann (a cura di), Musiktheater: zum Schaffen von Schweizer Komponisten des 20. Jahrhunderts, 1983
– G. Appolonia, Duecento anni di opera a Lugano, 1996
– H. Danuser (a cura di), Musiktheater heute, 2003
– DTS
Autrice/Autore: Dorothea Baumann / did
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