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la caduta dei capelli nella donna è una
patologia di grande attualità ed importanza
per la diffusione e le implicazioni psicologiche.
Il disagio ps ico - sociolo gico
Le pazienti valutano il problema in modo diverso rispetto al
dermatologo: spesso sono molto preoccupate per il
diradamento più o meno subdolo dei loro capelli.
I capelli e il loro significato sociale
In ogni tipo di società l’uomo ha sempre dato grande
importanza ai propri capelli per il loro ruolo comunicativo
nella vita di relazione, quale espressione di messaggi sociali
diversi con cui affermare la propria identità sessuale, religiosa,
culturale e politica, oppure condividere l’ appartenenza ad uno
stato sociale e, ancora più semplicemente, esprimere fasi
particolari della propria vita.
L’ aspetto esteriore e la nostra società
In una società come quella contemporanea dove l’estetica è sempre
più considerata un parametro di confronto per il benessere psicofisico, la perdita dei capelli nelle donne comporta un disagio
psicologico non indifferente generando ansia e depressione. I capelli
svelano indubbiamente informazioni sulla nostra personalità; sono
legati allo stato di salute e in un mondo nel quale il “culto della
propria immagine” ci spinge sempre più a migliorare la nostra
forma, è ovvio che l’aspetto estetico disturba molto la maggior parte
delle pazienti per l’alto valore che si attribuisce ad una “capigliatura
sana”.
Rispetto agli uomini
I n g en er e l a ca dut a dei ca pe l li n el le d o n ne è m en o fr e qu en t e
rispetto agli uomini. Questa differenza dipende dall’ azione degli
ormoni femminili, gli estrogeni, che proteggono la donna
contrastando gli androgeni. In quasi tutti gli uomini si verifica un
arretramento della linea di attaccatura dei capelli a livello frontale e
temporale già a partire dall’ adolescenza, dopo la pubertà: è proprio
il testosterone a determinare questa naturale perdita lenta e
progressiva dei capelli che va avanti per tutta la vita. Con l’avanzare
degli anni il processo di caduta, entro certi limiti, può pertanto
essere visto come un fenomeno del tutto fisiologico che contribuisce
quasi a conferire quell’ aspetto di “maturità” dell’ uomo , tipico
dell’età: in altri termini, l’aspetto estetico dell’alopecia determina un
cambiamento che, anche se disturba molto la maggior parte degli
uomini, creando sofferenza e disagio, può costituire nella donna un
problema psicologico ancora più grave.
Calvizie o caduta?
I due termini vanno sicuramente differenziati
La caduta è, almeno entro certi limiti, un processo fisiologico che fa
parte della naturale evoluzione del capello.
La calvizie è la perdita definitiva dei capelli senza la possibilità che
una ricrescita di capelli nuovi possa rimpiazzare quelli caduti.
Per capire meglio questa differenza bisogna fare un accenno al
processo di crescita del capello .
Le tre fasi della vita di un capello
Lo sviluppo dei capelli avviene a cicli, con attività intermittente: un
“periodo
di
crescita”
(anagen) è seguito da una
“fase
di
(catagen)
transizione”
in
cui
la
crescita si arresta e dopo
la quale il follicolo entra
nella “fase di riposo”(telogen) con la caduta del capello che lascia
spazio allo sviluppo di un nuovo capello ricominciando il ciclo. La
caduta in media di 40-100 capelli al giorno, sia nell’ uomo che nella
donna, è sicuramente fisiologica se esiste un rinnovo che riesce a far
fronte alla perdita.
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Caduta dei capelli di tipo genetico
Alopecia androgenetica nella donna
L’alopecia androgenetica è la forma più comune di caduta di
capelli nella donna. I capelli diventano atrofici, cioè corti, sottili, non
pigmentati. La patogenesi è rappresentata da una maggiore sensibilità
alla forma attiva del testosterone, il deidrosterone (DHT), che
legandosi alla proteina del recettore androgeno del follicolo con un
processo autoimmunitario distrugge quest’ ultimo, determinando la
devitalizzazione del capello fino alla caduta.
L’ azione chiave della 5-a reduttasi
Il testosterone viene reso attivo dalla 5-a reduttasi, un enzima
prodotto dal follicolo. E’ bene precisare che non è il livello di ormoni
androgeni presenti in circolo a causare la calvizie, bensì la relazione
tra questi e il capello: la maggior parte dei pazienti (maschi e femmine)
è normale dal punto di vista ormonale; si tratta allora di un fenomeno
locale dei follicoli piliferi del cuoio capelluto che rispondono in
maniera esagerata
con
un aumento dell’ espressione dei
recettori per gli androgeni, un’alterazione del metabolismo di
questi ormoni ad opera della 5-a reduttasi e conseguentemente
un incremento nella trasformazione del DHT, causa principale
dell’ alopecia.
Nella donna il diradamento è più lieve e con una
diversa disposizione
CLASSIFICAZIONE SECONDO LUDWING
A differenza degli uomini, la maggior parte delle donne non
diventano mai totalmente calve: le donne, infatti, hanno sulla cute
una quantità minore di proteine dei recettori androgeni, solo la metà
dell’ enzima 5-a reduttasi rispetto all’ uomo e una maggiore possibilità
enzimatica nel follicolo di trasformare l’ormone maschile in estrogeni .
Inoltre, nella maggior parte delle donne il diradamento si manifesta
diffusamente nella parte centrale del capo, mentre negli uomini si
verifica un arretramento del margine anteriore con esito a forma di
“M” nella linea fronto-parietale o un diradamento simmetrico al
vertice.
Un’ origine genetica
La calvizie androgenetica è associata ad una predisposizione genetica.
La presenza della malattia in più membri della famiglia è senz’altro un
importante fattore di rischio. Si può ereditare sia dal padre che dalla
madre e può anche manifestarsi in assenza di una storia di alopecia
androgenetica familiare.
Lo stress
Un fattore importante è sicuramente lo stress perché, anche se non la
causa primaria, può senza dubbio contribuire a peggiorare la
situazione: innalzando, infatti, il livello di adrenalina con ridotto
afflusso di sangue, complica l’apporto di ossigeno di un cuoio capelluto
già compromesso.
Alopecia areata o area celsi
E’ alquanto frequente, senza predilezione di sesso e può manifestarsi
in tutte le età anche se è rara prima dei cinque anni e negli anziani. Il
processo in genere è caratterizzato dalla presenza di
una o più
chiazze completamente glabre e lisce, ben circoscritte e senza
desquamazione, eritema, atrofia o cicatrizzazione, rotonde od ovali, di
pochi o diversi cm di diametro. La sede più comune è il capillizio e nella
forma totale si verifica la caduta di tutti i capelli con possibile
coinvolgimento anche delle sopracciglia. L'alopecia areata va spesso
incontro a regressione spontanea anche se spesso ricompare nel
tempo. Le cause di questa malattia diretta contro il bulbo pilifero sono
ancora misconosciute: sembra si tratti di un processo autoimmune,
ma anche a predisposizione genetica, come dimostra la presenza di
più casi nella stessa famiglia.
Molti medici considerano l'alopecia areata un
disturbo psicosomatico con alla base un forte stress emozionale.
Tuttavia, gli studi più recenti indicano che lo stress è solo un fattore
scatenante e di aggravamento della malattia stessa: spesso la caduta
dei capelli determina nei pazienti colpiti un notevole disagio
psicologico che può influenzare negativamente sia la malattia che la
qualità della vita.
Caduta dei capelli di origine non genetica
Le donne, rispetto agli uomini, sembrano più soggette
a caduta dei capelli legata a fattori esterni .
Trattamenti estetici
Rispetto all’uomo, la donna si sottopone ad un maggior numero di
trattamenti estetici come permanenti, decolorazioni, tinture, casco,
piastre, phon e lavaggi troppo aggressivi che possono indebolire il
capello e alla lunga anche la radice .
I cambi di stagione
Un aumento della caduta è normale nei due periodi dell’ anno che
coincidono con le stagioni dell’ autunno e della primavera, con un
ricambio dei capelli che può raggiungere il 40% circa.
Le insufficienze alimentari
Gli squilibri alimentari e le drastiche diete dimagranti
possono
comportare una carenza di ferro (anemia), zinco, rame, selenio, zolfo,
ma anche di vitamine e di tutte le altre componenti di una dieta sana e
bilanciata, causa frequente di sfoltimento e caduta dei capelli in
donne prima della menopausa.
L’assunzione prolungata di farmaci
Farmaci quali la pillola anticoncezionale, i beta - bloccanti,
gli
antidepressivi, gli anticoagulanti, gli inibitori ACE , le anfetamine,
le sedute di chemioterapia e tante altre terapie mediche possono
comportare una debolezza dei capelli fino alla caduta.
Uno scompenso ormonale
Una delle cause della calvizie femminile può essere lo scompenso
ormonale. Una ghiandola tiroidea iperfunzionante o al contrario
poco attiva può provocare la caduta dei capelli. Anche gli squilibri
degli ormoni femminili (estrogeni), quali quelli ovarici e/o
surrenalici, capaci di sviluppare una situazione di iperandrogenismo
possono essere causa di calvizie. In tutti questi casi agendo sugli
ormoni e quindi ripristinando il loro naturale equilibrio la caduta dei
capelli dovrebbe fermarsi.
Dopo la gravidanza
È frequente notare una perdita di capelli dopo il parto durante
l’allattamento. Anche questo tipo di caduta è provocata dagli
ormoni. Nel periodo dell’ allattamento gli alti livelli di prolattina,
ormone che stimola la ghiandola mammaria, indeboliscono i bulbi
piliferi. La produzione di latte impoverisce l’organismo femminile di
ferro, calcio e altri minerali indispensabili alla salute dei capelli. Il
periodo di evoluzione dura generalmente per tutto il periodo
dell’allattamento.
La menopausa e l’ invecchiamento
Al termine della vita fertile le ovaie producono una quantità più
bassa di estrogeni. Nella menopausa e nell’ invecchiamento i capelli,
non più protetti dal benefico effetto di questi ormoni sul ciclo
follicolare, appaiono più deboli, sottili e radi e può comparire una
forma di alopecia di tipo maschile.
Il fumo, le eccessive esposizioni solari ai raggi
UV, alle radiazioni e all’ inquinamento
Tutti questi elementi possono alterare l’ equilibrio del metabolismo dei
capelli con conseguente diradamento della capigliatura.
Spesso la causa
psicologico
della
caduta
è
di
tipo
Come per altre patologie dermatologiche, anche
per la caduta dei capelli molto importante è la componente
emotiva: episodi di forte stress emozionale possono talora scatenare
e/o aggravare il processo.
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