LE EMORRAGIE

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LE EMORRAGIE
Un'emorragia è una fuoriuscita di sangue dai vasi e dal cuore dovuta a cause traumatiche, tossiche, infettive,
metaboliche, oppure a malattie del sangue. Possono essere acute o croniche.
Nelle emorragie acute si ha una lesione rapida, completa e totale del vaso, con conseguente shock emorragico.
Nelle emorragie croniche la perdita ematica avviene a stillicidio e, per questo, richiamano meno l’attenzione
del paziente; possono durare mesi prima di essere diagnosticate e sono causa anemia sideropenica.
CLASSIFICAZIONE
EZIOLOGICA
Le cause che portano le persone ad un'emorragia sono molteplici: possono essere di tipo traumatico, dovuta ad
una ferita, o nascere durante un intervento chirurgico.
Etiopatogeneticamente possiamo definire tre modalità attraverso cui il sangue fuoriesce dai vasi:
1. meccanismo traumatico, per rottura di un vaso brusca e completa (ferita, trauma);
2. processi infiammatori, con diapedesi o trasudamento di sangue dal vaso: sono emorragie che si hanno nei
casi in cui aumenta la permeabilità capillare (nelle stasi, nelle iperemie passive);
3. diabrosi o corrusione delle tuniche del vaso, fin quando queste cedono provocando la rottura del vaso
(diabrosi = ulcerazione del vaso su base settica). Sono quelle più insidiose poiché avvengono per
un’erosione graduale progressiva della parete del vaso. Un esempio è l’emottisi nella tubercolosi: la parete
del vaso viene progressivamente erosa dall’allargamento della caverna tubercolare. Lo stesso meccanismo
si verifica nelle ulcere gastroduodenali, nei carcinomi in genere, nella colite ulcerosa, nelle endovascoliti
arteriose e venose. La maggior parte di queste emorragie per diabrosi sono croniche, eccetto nel momento
in cui il vaso si rompe all’improvviso e si ha subito un’emorragia acuta.
TRAUMATICA
Le cause che creano un'emorragia di tipo traumatico sono:
 abrasione - provocata da un trauma che colpisce di striscio la superficie interessata;
 escoriazione - provocato da un trauma diretto, incapace di provocare la discontinuità dei tessuti;
 lacerazione  incisione - una ferita causata per creare un qualche disegno sulla pelle con oggetti quali il coltello;
 ferita da puntura - causata da un oggetto che penetra nella pelle causando un piccolo taglio, come una
siringa, ago o coltello.
 contusione
 ferita da arma da fuoco
A SECONDA DEL VASO DAL QUALE PRENDONO ORIGINE
Si possono distinguere le emorragie venose, arteriose, capillari e miste a seconda dei vasi interessati.
Le emorragie venose sono riconoscibili perché il sangue che fuoriesce è di colore scuro e fluisce lentamente e
in modo continuo e uniforme lungo i bordi della ferita.
Nelle emorragie arteriose, invece, il sangue ha un colore rosso vivo e fuoriesce in sincronia con il battito
cardiaco.
Le emorragie capillari, infine, interessano i vasi sottocutanei e superficiali: in questo caso il sangue è di colore
rossastro e fuoriesce a gocce intorno alla lesione.
Le emorragie possono essere anche di natura linfatica.
Le emorragie miste, di origine venosa ed arteriosa, sono molto frequenti.
Se non si verifica una lacerazione della cute compare un ematoma (raccolta di sangue sotto l'epidermide),
mentre sulla pelle è visibile un'ecchimosi, ossia una chiazza che inizialmente è di colore rosso, poi, con il
passare
delle
ore,
diventa
violacea
e
infine
giallastra
prima
di
scomparire.
Le emorragie capillari sono le meno gravi.
Per curare l'ematoma è sufficiente porre una borsa del ghiaccio sulla parte per provocare una vasocostrizione.
In caso di lacerazione della cute è utile sciacquare con acqua fredda e raffreddare con ghiaccio. Se la zona
contusa è un arto è consigliabile sollevarlo più in alto del corpo per attenuare l'emorragia, tamponare con una
benda sterile e, dopo aver disinfettato la ferita con acqua ossigenata o un altro disinfettante, applicare una
fasciatura.
Le emorragie venose si possono arginare, dopo una buona disinfezione, ponendo sulla ferita una garza sterile o
un fazzoletto pulito e tamponando. Può anche essere utile applicare una fasciatura, che non deve essere troppo
stretta per non rischiare di arrestare la circolazione. Anche in questo caso, se la parte interessata è un arto, si
può alzarlo al di sopra del corpo per far diminuire l'afflusso di sangue.
Nel caso di emorragie arteriose l'intervento deve essere tempestivo perché la quantità di sangue è di solito
molto elevata rispetto alle emorragie venose. Se l'emorragia non è molto abbondante è sufficiente tamponarla
con una garza sterile o un fazzoletto pulito, dopo aver disinfettato la parte. Se invece interessa grandi vasi è
necessario fare delle compressioni sulle arterie al di sopra della ferita per limitare la fuoriuscita di sangue. Il
laccio emostatico va usato solo nei casi più seri e d’assoluta necessità.
A seconda se il sangue si riversa all'interno o all'esterno del corpo si ha un'emorragia interna o esterna.
Emorragia esterna
Le emorragie esterne sono facili da rilevare e possono essere controllate premendo direttamente sulla ferita o
sollevando la parte sanguinante o, ancora, comprimendo l'arteria che rifornisce l'area sanguinante.
In caso di emorragia esterna quindi è bene:
 sdraiare l'infortunato in posizione orizzontale e sollevare la parte sanguinante (a meno che non si sospetti
una frattura)
 se la ferita è grande unire tra loro i margini premendo con la punta delle dita per circa 10 minuti premere
sulla ferita un tampone, un rotolo di garza o un fazzoletto e fermarlo con una benda ben aderente.
Emorragia interna
Le emorragie interne sono meno evidenti rispetto a quelle esterne in quanto il sangue che esce dai vasi
sanguigni si riversa all'interno dell'organismo. L'emorragia non è quindi visibile e i sintomi consistono in:
 pallore
 estremità fredde e violacee
 stato di agitazione
 polso rapido e debole, a volte impercettibile
 respirazione rapida e superficiale
 a volte, possono comparire offuscamenti alla vista, sete violenta, ronzio alle orecchie.
La prima cosa da fare è chiamare l'ambulanza dando all'operatore sanitario le più dettagliate informazioni
possibili. Bisogna poi mettere l'infortunato in posizione antishock (sdraiato a terra con le gambe in alto per
favorire l'afflusso di sangue al cervello) e coprirlo con una coperta in attesa del trasferimento in ospedale.
Emorragia esteriorizzata
Si parla di emorragia esteriorizzata quando il sangue di un’emorragia interna si manifesta all’esterno.
EMORRAGIA ESTERNA
Sono quelle nelle quali il sangue va all’esterno dell'organismo. Esse sono:
 Otorragia: fuoriuscita di sangue dall’orecchio. È frequente nell’otite esterna bolloso-emorragica e nelle
fratture della rocca petrosa della tempia;
 Epistassi: fuoriuscita di sangue dalle cavità nasali; può essere anteriore o posteriore, da quelle anteriori il
sangue viene prevalentemente dall’area di Valsalva (sono di solito dell'e piccole varici che si hanno nelle
vene anteriori) e viene emesso all’esterno; più pericolose sono quelle posteriori perché se avvengono
durante il sonno, non danno segni poiché il sangue fuoriesce, arriva in faringe e va nell’esofago. Se la
quantità è abbondante si può avere melena. Si ha poi, comunque, una fuoriuscita di sangue dalla cavità
orale.
 Emoftoe: emissione con la tosse di sangue proveniente dalle vie respiratorie misto a catarro o escreato
(diversamente dall’emottisi). Può essere causata da banali infiammazioni respiratorie, o da bronchiectasie;
più raramente può rappresentare un segno di carcinoma polmonare.
 Emottisi: espulsione con la tosse di sangue rosso vivo proveniente dalle vie respiratorie. Cause più frequenti
sono rotture di varici della cavità orale o della mucosa tracheobronchiale (favorite da una condizione di
dilatazione e ipertensione delle vene bronchiali, specialmente comune nella stenosi mitralica ma possibile
in ogni tipo di ipertensione polmonare), tubercolosi cavitaria, emorragie da carcinoma polmonare; non rara,
nei cardiopatici, l'emottisi conseguente a infarto polmonare. Un'emottisi superiore a 100 ml nelle 24 ore è
potenzialmente pericolosa per la vita. Si può avere in corso di tubercolosi cavitaria, polmonare (con caverne




erose), si ha anche per presenza di carcinomi polmonari (e' più modesta come emorragia, ma e' un segnale
più pericoloso).
Ematemesi: emorragia proveniente dall’apparato digerente. Può derivare dall’esofago (terzo inferiore) e
sarà dovuta a varici esofagee (nei cirrotici in cui il circolo collaterale che si e' instaurato a livello dei vasi
esofagei rappresenta il by-pass dell'ostacolo che i ha all’interno del parenchima epatico), sono emorragie
imponenti (il soggetto sopravvive alla prima emorragia e difficilmente alla seconda); se viene dallo stomaco
può essere un’ulcera peptica (erosi grossi vasi, arterie e vene esofagee), oppure può essere un carcinoma
dell'o stomaco.
Ematuria: e' l’emissione di sangue attraverso le vie urinarie. I globuli rossi possono venire dal glomerulo
(glomerulonefrite), dal bacinetto renale (pielonefritte), dagli ureteri (calcolo che erode la parete ureterale),
dalla vescica, dalla prostata, dall’uretra. Può essere macro o micro ematuria.
Menorragia e metrorragia e memo-metrorragia: sono emorragie provenienti dalla cavità uterina; la prima è
relativa ad un aumento dell’emorragia durante il ciclo, la seconda è un’emorragia che si verifica fra una
mestruazione e l’altra, la terza fa rifermento ad un’emorragia mestruale più abbondante e più prolungata
nel tempo, fino a raggiungere, a volte, il periodo intermestruale; le menorragie possono essere legate a
fibromi, alterazioni endocrine, carcinoma dell’utero.
Enterorragia e melena sono le due situazioni di fuoriuscita di sangue dalle vie digerenti; la prima è una
fuoriuscita di sangue vivo (arterioso o venoso) che viene dal tratto inferiore dell’intestino (colon, sigma,
retto); la melena e' una fuoriuscita di sangue attraverso l’ano, che proviene dalle vie più alte, dal tenue, dal
digiuno, dallo stomaco, da un’epistassi posteriore. La melena e' sangue che e' ha subito un processo di
digestione da parte dell’acidità gastrica; alla fine questo sangue si e' ridotto ad una quantità di emoglobina
trascurabile, ma rimangono ferro e proteine che conferiscono alla melena il caratteristico colore nero pece.
EMORRAGIA INTERNA
Sono quelle che avvengono all’interno di cavità preformate, sono:
1. ictus emorragici (e. intracranica)
2. ematopleura
3. emopericardio
4. emoperitoneo
5. ematocele (nel testicolo)
6. emartro (nella cavità articolare)
7. ematosalpinge
8. ematometra (nell’utero)
9. ematocolpo (vagina)
Le ultime tre si realizzano soprattutto quando si verificano hanno emorragie in organi dai quali il coagulo può
essere difficilmente espulso. La fibrina fa sì che si formi una specie di massa che può essere incarcerata
all’interno delle salpingi, dell'utero, della vagina.
EMORRAGIA INTERSTIZIALE
Fanno parte esclusivamente delle emorragie di tipo capillare. Si parla di ecchimosi quando sono delle effusioni
puntiformi; petecchie quando sono del diametro di 1-2 mm e porpore quando arrivano a 10 mm di diametro.
Tipi di emorragia
Oltre alla differenziazione tra emorragia interna (fuoriuscita di sangue dai vasi all'interno del corpo) ed
emorragia esterna (fuoriuscita di sangue dai vasi all'esterno del corpo) si distingue anche l'emorragia cutanea
o sottocutanea (petecchia, ecchimosi, porpora, ematoma), delle mucose (per esempio l'epistassi), articolare
(emartro) e viscerale (per esempio, emorragia cerebrale)
Emorragia cutanea e sottocutanea
Tra le emorragie cutanee ci sono la petecchia, l'ecchimosi, la porpora e l'ematoma.
La petecchia è un'emorragia di piccole dimensioni dovuta alla fragilità dei capillari, a eventi traumatici o a
malattie della coagulazione. Le petecchie sono piccole macchie puntiformi della pelle e delle mucose, di colore
rosso porpora.
L'ecchimosi, o livido, è la raccolta sottocutanea di sangue dovuta alla rottura di piccole arterie o vene per
traumi più o meno violenti. Può indicare un difetto di coagulazione, dovuto a deficit delle piastrine, o a fragilità
della struttura dei vasi sanguigni. Può interessare qualsiasi tessuto, muscoli, cute, mucose, ossa. Il meccanismo
con il quale si produce può essere ricondotto a quattro modalità: da trazione, da schiacciamento, da suzione e
da sforzo. L'ampiezza dell'ecchimosi dipende dal tipo di vaso leso e quindi dalla quantità di sangue perso.
Importanza hanno anche l'età (i tessuti giovani sono molto più irrorati), stati patologici preesistenti
(nell'emofilia, una malattia ereditaria causata dalla mancanza di alcuni fattori della coagulazione necessari per
la normale circolazione del sangue, per cui si hanno perdite di sangue imponenti) e la zona anatomica
interessata.
La porpora che si evidenzia a livello delle mucose gastriche e dell'apparato uro-genitale, o della cute: è dovuta a
un'alterazione della permeabilità vascolare che permette la fuoriuscita di piccole quantità di globuli rossi a
causa della diminuzione del numero delle piastrine. È una malattia a evoluzione cronica che talora si manifesta
ad accessi e compare, solitamente, prima dei 25 anni. Tra le cause più comuni ci sono gli agenti esterni (traumi,
esposizione
al
sole)
e
le
infiammazioni
(capillarite).
Per ematoma si intende la raccolta di sangue in un organo o in tessuto, dovuta a rottura di un vaso sanguigno. Il
sangue che si raccoglie diventa sempre più denso e ricco di cellule e, stimolando la reazione dell'organismo,
porta alla formazione di tessuto connettivo nell'area lesa. Tra le cause più frequenti di ematoma ci sono i
traumi e le malattie della coagulazione.
Emorragia delle Mucose: per esempio, epistassi, emorragia gengivale.
Emorragia articolare
Una tipica emorragia articolare è l'emartro, ossia il versamento e l'accumulo di sangue in una cavità articolare.
Si manifesta con gonfiore, dolore e riduzione dei movimenti dell'articolazione. Può essere di natura traumatica
oppure può verificarsi in un'articolazione già sofferente per alterazioni vascolari. La sede più colpita è il
ginocchio, in quanto più esposto ai traumi. L'emartro è molto comune nelle persone con emofilia, nelle quali, in
seguito a traumi anche lievi, le emorragie si ripetono con notevole frequenza e possono provocare una
riduzione permanente della motilità articolare, a causa dell'infiammazione prodotta in seguito al versamento di
sangue.
Emorragia viscerale
L'emorragia cerebrale, un tipo di emorragia viscerale, ha luogo nel cervello o tra le membrane che lo
avvolgono. La causa più frequente è l'ipertensione arteriosa, ma ci possono essere altre cause, per esempio i
traumi e le malattie del sangue (emofilia).
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