Estratto da pag. Lunedì 14/03/2016 28 Direttore Responsabile Diffusione Testata Luciano Fontana 539.000 Strategie Viaggio nelle comunicazioni alla Consob sui contratti superiori allo 0,5% che scommettono sulla discesa di prezzo delle società Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress Dalla Borsa dei ribassisti spunta un po' di fiducia Le posizioni short valgono 3 miliardi. I casi di Saras, Telecom e e Unicredit. Ma le banche non sono più nel mirino Lo scoperto in Piazza Affari vale 3 miliardi. È questo il valore complessivo della scommessa ribassista degli investitori sulla Borsa. La posizione più forte è quella su Saras. Il 5,3% del capitale sociale della società attiva nel campo della raffinazione petrolifera è venduto allo scoperto (cioè scommettendo sul riacquisto a un prezzo inferiore) dai fondi di investimento. Una scelta vincente se si considera che da inizio anno il titolo perde circa il 26% (dati al 9 marzo ndr) contro il 16% dell'indice Ftese Mib. In valore assoluto la posizione ribassista più significativa è invece quella su Telecom Italia: la scommessa sul calo della società guidata da Marco Patuano vale oltre 700 milioni di euro. In termini di capitalizzazione la blue chip più venduta è però Unicredit, con I'1,4% del capitale sociale di posizione «in vendita» per un controvalore di oltre 300 milioni di euro. Anche in LE SCOMMESSE Selezione di titoli di Piazza Affari con oltre 1 miliardo di euro di capitalizzazione che hanno posizioni aperte di vendita netta allo scoperto superiori allo 0,5% del capitale sociale , •Perf-% T Somma capitaliE Ida inizio posizioni JìiMiriìBjrajJanno corte nette*-26,0% I 53%-21,2% I 3J% HBBHMBM-10,6% I 23%-57,0% I 23% ìliiiÌBlÌlIAii-0,7% I 23% fonte elaborazione Corriere Economia su dati Consob Dati aggiornati a 913/2016 - * Sul capitale sociale tutte le principali autorità di vigilanza dei mondo per bloc care la speculazione decisero di restringere o vietare le vendite allo scoperto di alcune o di tutte le categorie di titoli. Le vendite allo scoperto avrebbero infatti potuto aggravare la spirale in discesa dei prezzi delle azioni, in particolare degli istituti finanziari, in misura tale da minacciarne, in questo caso la dirczione del ultima analisi, la solidità e mercato sta, per ora, dando creare rischi sistemici. Si decise cosi di ragione: -29% il calo da stabilire un quadro inizio anno. Una vendita regolamentare comune in allo scoperto, detta anche materia di norme e poteri posizione «short» (corta relativi alle vendite allo ndr) consiste nella cessione scoperto. Dal primo sul mercato di titoli presi a novembre 2012 è cosi entrato prestito dal portafoglio di in vigore un regolamento del altri operatori che li Parlamento europeo e del mettono a disposizione Consiglio relativo alle facendosi pagare un vendite allo scoperto. Il interesse. L'obiettivo è regolamento richiede ai quello di ricoprirsi soggetti che deten successivamente a gono posizioni nette corte in condizioni vantaggiose, azioni o titoli di Stato di entità cioè comprando sul pari o superiori a determinate soglie (oggi 0,5%) di mercato i titoli con i soldi comunicarle alla Consob. incassati dalla vendita, Prima di questa decisione restituendo il prestito, e lucrando sulla differenza — infatti le posizioni short non erano note se non per scelta ci si augura positiva — tra volontaria degli investitori. Il la vendita iniziale e il livello delle vendite allo successivo acquisto. La scoperto col tempo è diventato storia Un'operazione molto una sorta di termome- speculativa che gioca sulle aspettative di ribasso dei prezzi. La scelta di affrontare il problema delle vendite allo scoperto nasce al culmine della crisi finanziaria nel settembre 2008 quando tro della fiducia degli investitori nei confronti dei titoli e indirettamente del mercato. Corriere Economia ha analizzato i dati resi disponibili negli ultimi giorni da Credito: scenari e commenti Consob, selezionando le società con almeno 1 miliardo di euro capitalizzazione. In Piazza Affari, al 9 marzo, sono in tutto 44 i titoli su cui sono aperte posizioni short per un valore complessivo, calcolato sulla capitalizzazione delle società coinvolte, di circa 3 miliardi. Un dato da confrontare con un valore del listino milanese di 477 miliardi, che scende a circa 300 considerando il flottante, le azioni effettivamente negoziabili sul mercato e non detenute nel portafoglio degli azionisti di controllo. Le stime Poca cosa, dunque, anche se si dovesse aggiungere il valore delle posizioni corte sotto soglia. Secondo gli operatori il fatto che nel listino milanese le scommesse speculative ribassiste siano basse è fisiologico essen chiudere il contratto di short. Potrebbe essere questo il caso di Telecom Italia. Se è cosi la scommessa ribassista sulla società appare quindi molto meno forte. Tanto è vero che da inizio anno il titolo perde il 13% circa, in linea con l'andamento dell'indice di riferimento. I titoli finanziari oggetto di vendite allo scoperto si contano invece sulla punta delle dita per un valore complessivo inferiore a 600 milioni rispetto alla capitalizzazione di tutte le società coinvolte pari a 45 miliardi. Appena l'l,3%. Forse il segnale di un ritorno di fiducia ADRIANO BARRI' do Piazza Affari una Borsa di piccole dimensioni, estremamente vigilata e soprattutto caratterizzata, per le società a maggiore capitalizzazione, da pacchetti azionali di controllo significativi. In alcuni casi, inoltre, la vendita allo scoperto potrebbe anche essere una scelta tecnica, legata ad arbitraggi con altri strumenti finanziari. Per esempio in attesa di trasformare obbligazioni convertibili in azioni, da riconsegnare per Pag. 1