CAPITOLO 18
Il quadro storico dell’impero
Il passaggio istituzionale dalla repubblica al principato è una fase cruciale della storia politica e culturale di
Roma. La ragione storica più importante era l’insufficienza di governo della nobiltà senatoria. Come data
d’inizio possiamo prendere l’uccisione di Cesare del 43 a.C. Dopo la morte di Cesare, Antonio rima se arbitro
della situazione adottando una politica vessatoria nei confronti del senato che gli contrappose la figura di
Ottaviano che lo sconfisse nel 43 e marciò su Roma per estorcere il consolato al senato. Nonostante la rivalità
Ottaviano Antonio e Lepido stipularono il secondo triunvirato e per sconfiggere i cesaricidi stilarono liste di
proscrizione che culminarono con la morte di Bruto e Cassio.
Dopo la vittoria emerse il problema della convivenza di Antonio e Ottaviano; i due si spartirono l’impero:
Ottaviano l’Italia e la Spagna e Antonio le province orientali. Antonio commise l’errore di lasciare Roma al
suo avversario. Nel 40 Ottaviano assediò Perugia dove c’era il partito di Antonio, ma nel 40 a Brindisi i due
riconfermarono il triunvirato togliendo poteri a Lepido. Nel 37 a Taranto Ottaviano ottenne libertà d’azione
contro Sesto Pompeo che aveva radunato un esercito di repubblicani irriducibili e schiavi per andare contro
l’impero. Ottaviano lo sconfisse nel 36 e vide aumentare il suo prestigio politico.
Intanto il prestigio di Antonio si stava indebolendo Ottaviano attuò una massiccia propaganda contro i costumi
orientali e a favore dell’Italia con l’aiuto di Mecenate che culminò con la guerra contro Antonio e Cleopatra.
Nel 31 lo scontro ad Azio vide la vittoria di Ottaviano e la fuga di Cleopatra e Antonio che si suicidarono l’anno
dopo.
Augusto (titolo che Ottaviano ottenne nel 27) riuscì ad avere l’appoggio dei ceti medi italici che da circa un
secolo cercavano di entrare a far parte della dirigenza politica. Nessuno aveva da guadagnare dalla prosecuzione
della guerra politca e la pace fu uno degli elementi di forza della propaganda augustea. Dopo Azio Ottaviano
cerco di mediare le esigenze delle varie classi sociali; anche il senato legittimò il potere augusteo. Egli riusci a
travestire la sua monarchia in una nuova repubblica e la sua figura era vista come quella di colui che aveva
riportato la repubblica dopo la guerra.
Ottaviano affrontò il problema del potere per tappe successive: prima ottenne il titolo di imperator e di princeps
senatus e anche di console, ma il suo potere illimitato era di fatto illegale. Per questo nella seduta del 27
Ottaviano dichiarò di deporre privilegi e poteri, ma il senato gli conferì il controllo dell’esercito (imperium
proconsulare) e il titolo di Augustus (sacro). In seguito ottenne a vita la tribunicia potestas, il pontificato
massimo e il titolo di pater patriae. Augusto riuscì ad affermarsi come princeps.
Sul piano sociale il principato augusteo comportò l’ascesa dei ceti medi agrari e finanziari italici e questo portò
sul piano economico il risanamento della civiltà agricola romana. Inoltre attuò una serie di provvedimenti
economici per le popolazioni italiche.
Il ritorno ai valori della tradizione italica portarono a rifondare l’unità delle coscienze. Nel recupero del mos
maiorum si inseriscono i rilievi celebrativi dell’Ara Pacis e una serie di leggi sul matrimonio e sul diritto
familiare.
© Federico Ferranti S.T.A.
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