PALESTINA (Cisgiordania e Gaza) NOTA

PALESTINA (Cisgiordania e Gaza)
NOTA CONGIUNTURALE
La Cisgiordania, nonostante la continuata politica israeliana di espansione degli insediamenti prosegua, e’
tornata a crescere. Il Fondo Monetario Internazionale prevede che, ceteribus paribus, l’economia
cisgiordana potrebbe raggiungere nel 2009 tassi di crescita del 7%.
La situazione economica della Striscia di Gaza non e’ migliorata e l’isolamento imposto da Israele
unitamente al ferreo controllo interno esercitato da Hamas rendono la Striscia tuttora un territorio “offlimits” per qualsiasi intrapresa commerciale o economica.
Il divario economico registrato negli ultimi semestri tra le due entità territoriali che compongono i Territori
palestinesi si continua pertanto ad allargare: i rispettivi sistemi economici e produttivi sono oramai
completamente scollegati. Nella Striscia di Gaza l’economia e’ sorretta in parte dall’afflusso di
finanziamenti provenienti dalla comunità dei Paesi donatori, con il quale viene assicurato il pagamento
degli stipendi dei dipendenti pubblici ed il sostentamento delle fasce più indigenti della popolazione, ed in
parte dall’entrata di merci dei tunnel sotterranei scavati al confine con l’Egitto.
Di converso, in Cisgiordania, il mercato pur continuando a testimoniare una generalizzata situazione di
sofferenza economica, dovuta in gran parte alle chiusure ed agli ostacoli al movimento ed all’accesso,
presenta delle sacche di vitalità e l’interscambio commerciale, sopratutto con i partner dei Paesi della
regione prosegue.
Le più recenti stime relative al PIL, elaborate su base trimestrale dal Palestinian Central Bureau for
Statistics, risalgono al secondo trimestre del 2009. Esse indicano che il PIL per i Territori palestinesi, in
linea con le proiezioni economiche rese note dal Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale sta
tornando a crescere. Nel secondo trimestre del 2009 l’aumento del PIL e’ stato pari al 6,4% rispetto al
primo trimestre dello stesso esercizio finanziario. L’incremento rilevato rispetto all’analogo periodo del
2008 e’ pari al 5,4%.
La scomposizione del PIL evidenzia che aumenti della produzione di ricchezza si sono avuti
principalmente nei seguenti settori: edilizia civile (6,4% sul totale del PIL), agricoltura e ittica (4,0% sul
totale del PIL), settore alberghiero e ristorazione (2,1% sul totale del PIL).
Il dato di grande rilevanza e’ quello relativo al PIL procapite. Nel secondo trimestre esso ha registrato un
incremento del 5,6% rispetto al trimestre precedente mentre l’incremento in termini percentuali rispetto
all’analogo periodo del 2008 e’ stato pari al 2,4%.
Recenti stime hanno calcolato che la diaspora palestinese costituisce il 63,4% del totale della popolazione
palestinese (6,647,813 abitanti) rispetto al 36,6% dei palestinesi che risiede abitualmente nei Territori
(3,825,512 abitanti).Demograficamente, i Territori palestinesi hanno una popolazione molto giovane: il
43,5% della popolazione fa parte del gruppo di età 0-15 anni mentre gli abitanti con più di 65 anni sono un
mero 3,3% sul totale della popolazione.
In Cisgiordania il tasso di disoccupazione per il biennio 2007 e 2008 e’ stato rispettivamente pari al
17,7% e al 19,0%. La Striscia di Gaza presenta comprensibilmente tassi di disoccupazione ben più elevati:
nel 2007 il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 29,7% e nel 2008 e’ stato raggiunto il 40,6%.
Nel terzo trimestre del 2008 i dati relativi all’indice della produzione industriale hanno segnato un
miglioramento del 2,19% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. La misura in cui i diversi settori
industriali palestinesi hanno concorso all’aumento dell’indice di produzione per il terzo trimestre del 2008 e’
la seguente:
Editoria e Stampa
Tessile
Abbigliamento
Forniture idriche
Tabacchi
Elettricità
Manifatturiero
+39,32%
+13,35%
+8,09%
+9,27%
+6,50%
+4,42%
+11,21%
Principali indicatori
Superficie
Popolazione
PIL 2005
PIL pro capite
Lingua
Kmq 6220
4.148.000
5.550 milioni di $
Cisgiordania 1.500$ Striscia di Gaza 660
$
Arabo
Religione
Musulmana
Capitale
Gerusalemme Est.
Forma istituzionale Repubblica presidenziale - Governo
Provvisorio in territorio occupato
Unità Monetaria
Shekel Israeliano
2007
PIL nominale (US$ milioni)
Crescita PIL reale
Inflazione prezzi al consumo
Popolazione
Esportazioni (fob)
Importazioni (cif)
Bilancia commerciale (US$
milioni)
Bilancio corrente (US$
milioni)
2008
4,672
-0,5
2,7
3,82
630
3,750
6,486
2
9,9
3,93
-
-3,120
-
-410
-
Fonte: Elaborazione EIU su dati e stime PCBS (Palestinian Central Bureau of Statisitics)
I rapporti commerciali tra i Territori Palestinesi e il resto del mondo sono disciplinati da una serie di
accordi preferenziali con i principali Paesi dell’area (accordo commerciale sottoscritto nel 1995 con la
Giordania, nel 1997 con l’Egitto, nel 2004 con la Turchia e l’accordo Great Arab Free Trade Area
sottoscritto nel 2000).
In base alle disposizioni contenute nel Protocollo di Parigi, la Palestina e’ inserita nella linea doganale
israeliana. Ciò rende il controllo della destinazione finale delle merci difficilmente quantificabile. I dati
relativi ai flussi commerciali in uscita ed in entrata dai Territori non riflettono pertanto il volume effettivo di
merci scambiate e devono intendersi come meramente indicativi.
Secondo le ultime stime pubblicate dal PCBS (Palestinian Central Bureau of Statistics),il valore totale delle
esportazioni palestinesi ha raggiunto US$367 milioni nel 2007 e US$513 milioni nel 2008. Il principale
mercato di esportazione e’ Israele, nel 2007 la Palestina vi ha esportato merci per un valore pari a
US$327. Nell’anno successivo questo valore e’ aumentato raggiungendo i US$455 milioni. I
l secondo mercato di destinazione delle merci palestinesi e’ quello dei Paesi arabi. Nel 2007 il flusso
commerciale proveniente dai Territori e’ stato pari a US$30 milioni, nel 2008 e’ aumentato registrando un
valore pari a US$35 milioni. Il resto del mondo ha importato merci dai Territori palestinesi per un valore di
US$10 milioni nel 2007 e US$23 milioni nel 2008.
Nel 2007 il valore totale delle importazioni sul mercato palestinese dal resto del mondo e’ stato pari a
US$2,759 milioni, l’anno successivo questo valore si e’ attestato sui US$3,141 milioni Nel 2006 sul valore
totale delle importazioni palestinesi,US$2,002 milioni provenivano da Israele, nel 2007 questo valore e’
stato pari a US$2,308 milioni.
PRINCIPALI SETTORI DI ESPORTAZIONE (fob)
Principali settori d’esportazione - 2007
Manifatturiero
Prodotti agricoli
Chimica e prodotti chimici
% sul totale dell’ esportazioni
57,3
16,8
13
Fonte: elaborazione EIU su fonti PCBS (Palestinian Central Bureau of Statistics)
PRINCIPALI SETTORI DI IMPORTAZIONE (cif)
Principali settori di importazione - 2007
Prodotti energetici e lubrificanti
Manifatturiero
Prodotti agricoli
% sul totale delle importazioni
39,5
15,7
14,9
Fonte: elaborazione EIU su fonti PCBS (Palestinian Central Bureau of Statistics)
Tra gennaio e dicembre 2008 si e’ assistito ad un notevole aumento delle esportazioni italiane sui mercati
palestinesi rispetto all’esercizio precedente. In termini percentuali questo incremento e’ stato pari al
+65,85%. I comparti che hanno maggiormente contribuito a rafforzare la presenza italiana sul mercato dei
Territori sono il comparto degli autoveicoli e della relativa componentistica con un aumento dell’810,4% , il
manifatturiero (ad esclusione dell’arredo) con l’81,18%, i macchinari con un incremento pari al 33,11% e il
comparto chimico e farmaceutico con il 13,72%. Di contro, nello stesso periodo le importazioni italiane
provenienti dal mercato palestinese hanno segnato una forte flessione facendo rilevare una contrazione
pari al -50,50%. La contrazione più accentuata si e’ avuta in relazione alle importazioni del comparto del
legno e del sughero (escluso il legno per l’arredo) con un calo rispetto all’analogo periodo dell’anno
precedente pari all’87,29%.
Investire nei Territori Palestinesi
L’autorità palestinese ha adottato un insieme di disposizioni tendenti a proteggere gli investitori e a favorire
la redditività dei loro investimenti. Esse concernono tutti i settori dell’economia e si applicano sia alle
imprese locali che a quelle straniere.
Queste ultime hanno in particolare la possibilità di rimpatriare la totalità del loro capitale compresi interessi
e dividendi. L’agenzia multilaterale di garanzia degli investimenti (MIGA), filiale della Banca mondiale per
15 anni per un valore massimo di $5 milioni.
La legge di incoraggiamento degli investimenti del 1998 accorda numerosi vantaggi agli investitori.
L’agenzia nazionale di promozione degli investimenti PIPA è incaricata della sua implementazione.
La legge prevede franchigie e sui diritti doganali per i beni importati nelle zone franche industriali o
destinati ad essere utilizzati nell’ambito dell’impresa (impianti, macchine, parti, forniture, apparecchi
elettrici ed elettronici per gli hotel e per gli ospedali). Vantaggi supplementari possono essere concessi in
caso di aumento dei prezzi sul mercato locale o se l’impresa esporta più del 30% della sua produzione.
Esoneri dall’imposta sulle società sono accordati agli investimenti di più di $100,000: per sette anni
se sono in una zona franca industriale, altrimenti per cinque anni. Un’imposta del 10% è applicata ai
guadagni netti per un periodo che varia in funzione dei valori investiti: otto anni se è inferiore a 1 milione di
USD, 12 anni se è compreso tra 1 e 5 milioni,16 anni al di sopra.
Le società esportatrici godono di benefici supplementari. I beni venduti all’estero sono esonerati dalle
tasse se sono prodotti nelle zone franche o industriali. Le aziende che vi si sono stabilite possono vendere
fino al 20% della loro produzione annuale sul mercato locale. In questo caso le materie prime utilizzate
sono soggetti al pagamento dei diritti in vigore. In caso di indisponibilità di tali prodotti sul mercato locale
l’ammontare abbassato l’80%.
Vantaggi particolari sono ricordati agli investimenti nei settori dell’ospitalità e della sanità. Altre facilitazioni
possono essere accordate nel quadro di trattati bilaterali o di accordi commerciali.
L’ufficio palestinese delle zone industriali e delle zone franche PIEFZA attua, insieme agli investitori
stranieri un importante programma di sviluppo delle zone industriali, localizzate per lo più alla frontiera con
un paese vicino (Israele, Egitto, Giordania) queste sono dotate di infrastrutture e di servizi che rispondono
a standard internazionali di qualità, per attirare gli investitori stranieri e le imprese orientate
all’esportazione. In queste zone PIEFZA ha il ruolo di interlocutore unico, facilitando le procedure
amministrative per gli investimenti.
Finanziata da fondi essenzialmente privati, per la metà francesi e palestinesi per l’altra metà, è stato
inaugurata nell’aprile del 2009 a Betlemme la prima zona franca.
Essa ospiterà un centro di formazione, finanziato dalla Francia.
Si prevede di attirare 200 imprese locali e straniere operanti in vari settori come l’automobile, le imprese
farmaceutiche cosmetiche, il turismo, l’artigianato ecc.
La zona industriale di Jenin, sviluppata largamente in partenariato con la Germania, si sviluppa su 114 ha
dei quali 69 sono dedicati ad attività industriali e commerciali.
Si prevedono 20.000 posti di lavoro diretti e 20,000 indiretti. Il progetto EURO-MIDBRIDGE, sviluppato
dall’Interporto di Verona, Simest e FICEI (Federazione Italiana Consorzi di Industrializzazione) prevede un
corridoio logistico che colleghi il Nord e il Sud Europa e quindi il Medio Oriente e ha in Jenin uno snodo
fondamentale.
L’Università’ di Verona sta completando, con finanziamenti della Cooperazione Italiana, lo studio di
fattibilità dell’area che sarà dedicata al corridoio.
La zona industriale di Naplouse offrirà alle imprese una posizione strategica sulla strada tra Tel Aviv e la
valle del giordano:si prevedono 8000 posti di lavoro diretti e 10,000 indiretti; la zona è sviluppata in
partenariato con la Turchia la Corea del sud.
Il tecnoparco di Tarqumia accoglierà attività industriali e leggere e non inquinanti su un terreno di 100 ha a
ovest di Hebron, vicino alla strada in sicurezza che collega la Cisgiordania alla striscia di Gaza. Altre zone
sono previste a Deir El Balah, Qalqilya e Jericho
Informazioni più dettagliate sui siti :
- della Palestinian Investment promotion Agency http://www.pipa.gov.ps/
- dell’Agenzia Palestinese delle zone industriali e delle zone franche www.piefza.org
Fonte: La carte des investissements en Mediterranee http://www.animaweb.org/etudes.php
Fonte: ICE Amman