TRASPORTO DELL’ACQUA E DEGLI ASSIMILATI Le piante per vivere in un ambiente terrestre hanno evoluto due sistemi di trasporto a lunga distanza di acqua e soluti: • XILEMA. Trasporto ascendente (LINFA GREZZA), interessa l’acqua e le sostanze minerali. L’acqua penetra nelle piante attraverso le radici, viene trasportata dalle trachee e dalle tracheidi dello xilema fino alle foglie dove viene dispersa. • FLOEMA. Trasporto discendente (LINFA ELABORATA) che interessa acqua e zuccheri elaborati dalla attività fotosintetica, trasportati dai tubi cribrosi del floema. Nel trasporto dell’acqua a lunga distanza possono essere distinti diversi momenti: • • • assorbimento trasporto radicale trasporto dell’acqua lungo il fusto fino alle foglie traspirazione L’acqua e i soluti si spostano nei vasi xilematici e nei tubi cribrosi per convezione cioè per differenza di pressione. Nello XILEMA è la pressione negativa che si genera per la traspirazione a livello della chioma che determina il trasporto a lunga distanza. Nel FLOEMA è l’aumento della pressione che si genera ad una estremità dei tubi cribrosi che consente il trasporto a lunga distanza. La maggior parte (99%) dell’acqua assorbita dalle piante e trasportata dallo xilema viene rilasciata come vapore acqueo dalle parti aeree della pianta mediante il processo della TRASPIRAZIONE. Il processo della traspirazione è fondamentale per svolgere la fotosintesi: – L’acqua partecipa a processo fotosintetico (fase luminosa) – L’acqua determina l’apertura degli stomi delle foglie e consente gli scambi gassosi. Tutta l’acqua traspirata dalle foglie deve essere compensata dall’assorbimento radicale e dal trasporto dell’acqua svolto dello xilema, pena avvizzimento e il successivo appassimento delle foglie. 1. TRASPORTO DELL’ACQUA NELLO XILEMA Nelle piante vascolari la linfa grezza (acqua e sali minerali) risale lungo lo xilema contro la forza di gravità senza l’ausilio di pompe grazie ad una pressione negativa presente nei vasi dello xilema. Per spiegare la risalita dell’acqua nello xilema è stata proposta la teoria della ADESIONECOESIONE-TENSIONE. • Essa si basa sulla proprietà della coesione delle molecole di acqua tra di loro grazie ai legami ad idrogeno e della adesione alle pareti dei vasi xilematici alle pareti cellulari che determina la tensione in grado di trasportare l’acqua contro gradiente di gravità. • L’insieme dei legami a idrogeno forma una catena ininterrotta di molecole di acqua che si estende dalle radici alle foglie. • La traspirazione operata dalle foglie crea una pressione negativa che consente la risalita di altra acqua. Esperimento che dimostra la teoria della adesione-coesione-tensione. La perdita di acqua per traspirazione da parte delle foglie crea una pressione negativa che consente la risalita dell’acqua. TEORIA DELLA ADESIONE-COESIONE-TENSIONE La forza che determina la risalita dell’acqua è il gradiente di potenziale idrico Ψ tra radici e foglie. • L’acqua che evapora dalle foglie nel processo della traspirazione attraverso gli stomi viene sottratta agli spazi inrtecellulari, altra acqua evapora dal film acquoso che ricopre le cellule del mesofillo per compensare la perdita. • Dall’interno delle cellule del mesofillo altra acqua diffonde negli spazi intercellulari per compensare la perdita. • All’interno delle cellule del mesofillo l’aumento dei soluti determina una diminuzione del potenziale idrico. • Si stabilisce un gradiente di potenziale idrico tra le cellula che hanno perso acqua e quelle attigue sature di acqua, queste cellule a loro volta richiamano acqua da quelle attigue fino ai vasi xilematici. • Grazie alla forte coesione che hanno le molecole di acqua questa tensione viene trasmessa lungo tutto lo xilema fino alle radici. GENERAZIONE DELLA TRAZIONE ASPIRANTE DELLA FOGLIA • Attraverso gli stomi il vapore acqueo diffonde dagli spazi intercellulari all’ambiente esterno più secco. • L’evaporazione di acqua dal film che ricopre le cellule del mesofillo mantiene elevata l’umidità degli spazi intercellulari. • L’evaporazione di acqua dal film di ciascuna cellula sottrae acqua alle cellule fino ai vasi dello xilema. • La traspirazione crea un gradiente di pressione negativo che richiama altra acqua dallo xilema. EMBOLI NELLO XILEMA • Nello xilema si possono formare emboli di aria o vapore acqueo che interrompono la continuità della colonna di acqua e bloccano il trasporto lungo il vaso (cavitazione). • L’acqua allora devia attorno all’elemento vasale embolizzato, attraverso le punteggiature areolate si riversa nei vasi adiacenti funzionali. • La tensione superficiale a livello del menisco aria-acqua presente a livello dei piccoli fori della punteggiatura areolata impedisce lo spostamento dell’aria nei vasi attigui. • Gli emboli nello xilema si possono formare per danneggiamenti fisici (puntura di insetti, rotture) congelamento (l’aria non congela e si libera come gas quando l’acqua solidifica). • ASSORBIMENTO DELL’ACQUA L’acqua viene assorbita dall’apparato radicale e in particolare a livello della zona pilifera della radice in struttura primaria. I peli radicali riescono ad esplorare gli interstizi nel terreno e prendono contatto con l’acqua che aderisce a ciascuna particella. La forza trainante per l’assorbimento dell’acqua attraverso la radice è la differenza di potenziale idrico tra la soluzione circolante nel suolo e la linfa xilematica. TRASPORTO LATERALE DI SOSTANZE MINERALI E ACQUA NELLE RADICI 1. Assunzione apoplastica dell’acqua e delle sostanze minerali disciolte attraverso le pareti cellulari idrofile dell’epidermide. 2. Assunzione simplastica di acqua e sali minerali. 3. Nell’epidermide e nella corteccia parte dell’acqua e soluti trasportati nell’ apoplasto si riversa nelle cellule per essere trasportata per via simplastica 4. Acqua e sostanze minerali che si spostano nell’apoplasto giunti a livello della banda del Caspary non possono proseguire per la impermeabilizzazione delle pareti dovuta alla suberina, viceversa acqua e soluti che si spostano per via simplastica possono entrare nel cilindro centrale. 5. Le cellule dell’endodermide e quelle parenchimatiche della stele scaricano acqua e sali minerali nelle loro pareti poichè gli elementi conduttori dello xilema sono cellule morte le loro pareti e le loro cavità fanno parte dell’apolasto. I vasi xilematici trasportano acqua e soluti verso l’alto. L’acqua assorbita dall’apparato radicale può seguire tre possibili vie: APOPLASTICA l’acqua passa attraverso le pareti cellulari. SIMPLASTICA l’acqua passa da protoplasto a protoplasto via plasmodesmi. TRANSCELLULARE da cellula a cellula passando per i vacuoli. Studi recenti hanno evidenziato che l’assorbimento degli ioni inorganici nella radice è un processo attivo che richiede energia e avviene principalmente per via simplastica cioè da protoplasto a protoplasto via plasmodesmi. PRESSIONE RADICALE In assenza di traspirazione le radici possono generare una pressione positiva. • Durante la notte, quando la traspirazione è molto bassa o assente, le cellule radicali stanno ancora spendendo energia per pompare ioni nello xilema. • L’endodermide che avvolge lo xilema impedisce il riflusso di acqua e soluti dalla stele. L’accumulo di soluti nello xilema abbassa il potenziale idrico. • L’acqua fluisce verso lo xilema generando una pressione positiva che forza il liquido a risalire La guttazione è una conseguenza della pressione radicale. La guttazione è la essudazione di goccioline di acqua che avviene durante le ore notturne in piante erbacee lungo i margini delle foglie. La guttazione avviene attraverso speciali aperture (IDATOIDI) localizzati lungo il margine fogliare. L’idatoide è formato dalle trachee di un fascio terminale e da cellule parenchimatiche con pareti sottili (epitema) con ampi spazi intercellulari che si apre all’esterno mediante un poro, che sono stomi che hanno perso la capacità di aprissi e chiudersi. 2. TRASPORTO DEGLI ASSIMILATI Gli zuccheri prodotti dall’attività fotosintetica sono trasportati dal sistema della linfa elaborata che segue un percorso sorgente – ricevente. Il trasporto della linfa floematica, contrariamente a quello della linfa xilematica, non è unidirezionale ma variabile, può cambiare in relazione alla stagione o allo stadio di sviluppo della pianta. Organi “sorgenti” degli assimilati (zuccheri) sono: • foglie fotosinteticamente attive • organi di riserva che depolimerizzano l’amido. Organi “pozzi”che utilizzano gli assimilati sono tutti gli altri organi della pianta incapaci di sintetizzare zuccheri, tra cui in particolare gli organi in attiva crescita: • apici dei germogli, • apici radicali, e quelli che provvedono al loro stoccaggio, anche temporaneo. • semi • frutti • parenchimi di riserva. Schema del trasporto degli assimilati in una pianta a) allo stadio vegetativo b) allo stadio di fruttificazione. Ciascun organo “pozzo” è alimento dalla “sorgente” che gli è più prossima. Schema del movimento dell’ acqua e degli assimilati nella foglia • Linee azzurre – vie seguite dall’acqua nella attività di traspirazione dallo xilema agli stomi. • Linee arancione – vie seguite dagli zuccheri dalle cellule del palizzata al floema a b c d Schema del meccanismo di trasporto della linfa floematica secondo la teoria del flusso di massa sotto pressione. a) Gli zuccheri sono caricati attivamente (con dispendio di energia) a livello della “sorgente” nei tubi cribrosi. b) Con l’aumentare della concentrazione di zucchero diminuisce il potenziale idrico e acqua dallo xilema passa nel tubo cribroso per osmosi. c) Il gradiente di pressione di turgore consente il movimento della linfa floematica fra sorgente e pozzo, durante il percorso l’acqua può entrare o uscire dal tubo cribroso. d) A livello dell’organo “pozzo” lo zucchero è scaricato dal floema, il potenziale idrico aumenta e l’acqua abbandona i tubi cribrosi e fluisce nello xilema. Il meccanismo di caricamento dello zucchero nel floema è ancora oggetto di studi. Lo zucchero (saccarosio) nel mesofillo fogliare può viaggiare per via simplastica o apoplastica In alcune specie il trasporto e prevalentemente simplastico (da protoplasma a protoplasma attraverso i plasmodesmi) dalle cellule del mesofillo fino ai tubi cribrosi. In altre specie il trasporto e misto in quanto avviene per via apoplastica e simiplastica, in quanto nel floema il complesso tubi cribrosi - cellule compagne non contrae plasmodesmi con le cellule attigue, lo zucchero si sposta nell’apoplasto dal quale viene trasportato attivamente mediante un sistema di cotrasporto saccarosio-protoni. Il floema è il tessuto vascolare che trasporta gli assimilati. Se un fusto viene anellato asportando la corteccia e il floema (a) la parte sopra l’anello si rigonfia (b) perchè riceve un flusso di assimilati che proviene dalle foglie. Questo viene bloccato e stimola una crescita dei tessuti xilematici e corticali. Gli assimilati si muovono nel floema con una velocità di circa 100 cm/h.