LA RELIGIONE DEL MIO TEMPO
Pierpaolo Capovilla legge
Pier Paolo Pasolini
Paki Zennaro: chitarra, tastiera e campionamenti
Sabato 1 giugno ore 18
Sala Conferenze Broletto Pavia
Il cantautore e bassista Pierpaolo Capovilla legge quel genio (in)compreso
che fu Pier Paolo Pasolini. Sabato 1 giugno alle 18, in Sala Conferenze
del Broletto (via Paratici 21, Pavia), è di scena La Religione del Mio
Tempo, un reading in tre atti (La Ballata delle Madri; la Religione del Mio
Tempo; Una Luce) ch vedrà il frontman del Teatro degli Orrori ripercorrere
con la sua voce alcuni dei momenti salienti dell'opera di Pasolini,
accompagnato dal musicista e compositore veneziano Paki Zennaro.
Si tratta di un evento unico e straordinario, dedicato alla più che mai
necessaria riscoperta della poesia di Pier Paolo Pasolini, il più lucido
interprete della modernizzazione capitalistica e del mutamento antropologico
della società italiana. Nei suoi versi compare una spietata disamina della
dispersione dei valori della Resistenza, nel segno del più miope
individualismo edonistico nel quale è precipitato il Paese. La sua poesia,
narrante il cuore oscuro della contemporaneità, è ancor oggi impietosa
denuncia di come siamo cambiati, e cosa siamo diventati, in questi tempi di
incertezza morale ed ostentato narcisismo.
L’attualità del verso pasoliniano è sconcertante – spiega Pierpaolo Capovilla
–. Io ho scoperto tardi La religione del mio tempo, conoscevo Pasolini per i
suoi film e i suoi romanzi che lessi quando ero ragazzo, ma non mi ero mai
lasciato affascinare dal Pasolini poeta. Quindi l’ho scoperto tardi, prima me
ne sono innamorato e poi questo innamoramento è diventato un’ossessione.
Credo che La religione del mio tempo, per quanto sia stata scritta tra il ’58 e il
’59, sembri veramente scritta ieri. E sembra dedicata a noi, perché quel
processo di mutamento antropologico della società italiana a cui Pasolini
assisteva alla fine degli anni Cinquanta, un processo di dispersione dei valori
della Resistenza nel segno del consumismo più sfrenato, dell’individualismo,
del narcisismo, è un processo che col tempo si è approfondito fino ad oggi,
fino ad irrompere nella nostra contemporaneità in maniera clamorosa.
Pasolini aveva compreso molto bene cosa stava accadendo e rileggerlo oggi
è inevitabilmente attuale da molti punti di vista.
PIERPAOLO CAPOVILLA
Nel 1996 fonda con Massimo Sartor il gruppo noise rock One Dimensional
Man. Nel 2006 interrompe l'attività col gruppo per iniziare, assieme a Giulio
Favero, che aveva fatto parte del gruppo dal 2000 al 2004, un nuovo
progetto, Il Teatro degli Orrori, dove Capovilla canta in italiano. Nel 2010
riforma con Favero e Luca Bottigliero One Dimensional Man. Nel 2011
Capovilla compie un tour teatrale dove legge testi del poeta russo Vladimir
Vladimirovi Majakovskij, accompagnato da Giulio Favero, che cura il
sottofondo musicale. Il progetto è un reading musicale in due atti: Eresia
socialista e Eresia dell'amore. Sempre nel 2011 fa una breve comparsa nel
film I primi della lista. Nel 2012 accompagna lo scrittore e musicista
torinese Matteo De Simone (cantante e bassista dei Nadàr Solo) in un tour di
letture tratte dal romanzo di De Simone Denti guasti, con l'accompagnamento
musicale di Daniele Celona. Sempre nel 2012 co-scrive e duetta con Marina
Rei nel brano E mi parli di te singolo di lancio del nuovo album di inediti della
cantautrice polistrumentista romana. Nel 2013 va in tour con i Nadar Solo,
con cui ha collaborato Il Teatro degli Orrori.
PAKI ZENNARO
Musicista compositore veneziano.
Dal 1981 lavora nel mondo della danza contemporanea creando soundtracks
per spettacoli, performances e workshops. Innumerevoli le sue collaborazioni
con coreografi internazionali quali: Carolyn Carlson, Larrio Ekson, Ismael Ivo
tra i principali. E' stato inoltre musicista per La Essen School di Pina Baush a
Parigi e compositore per La Biennale Danza di Venezia con Carolyn Carlson
nel quadriennio 1999-2002 presso l'Accademia Isola Danza.
Chiara Argenteri
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