porcile - Teatro Stabile di Genova

Duse
Scritto nel Sessantotto, pensando
contemporaneamente al teatro e al cinema
(lo spesso Pasolini ne trasse l'anno seguente
un film che fece molto discutere) Porcile
è un testo scomodo, sovente provocatorio,
che lascia ben poco spazio alla speranza,
rappresentando un mondo di fatto senza futuro.
Dal 2 marzo al 6 marzo
Porcile
Pier Paolo Pasolini
regia di Valerio Binasco
Per saperne di più
leggere
vedere
ascoltare
Scritti corsari
di Pier Paolo Pasolini (Garzanti)
Porcile (1969)
di Pier Paolo Pasolini
La mia generazione ha perso
di Giorgio Gaber
Teatro
di Pier Paolo Pasolini (Garzanti)
Heimat (1984)
di Edgar Reitz
Lamento per la morte di Pasolini
di Giovanna Marini
Opinione di un clown
di Heinrich Böll (Mondadori)
Berlin Alexanderplatz (1980)
di R. W. Fassbinder
Una storia sbagliata
di Fabrizio De André
Due storie parallele: la prima ambientata in una famiglia borghese
Il
testo
capitalista, capeggiata da un padre fascista il cui figlio viene divorato
dai maiali con i quali è solito accoppiarsi; la seconda con protagonista un giovane affama-
to, che si trasforma in cannibale sullo sfondo violento del paesaggio del Cinquecento. Nella
Germania attuale, il giovane Julian vive in un modo tutto suo, preferendo alla fidanzata
sceltagli dal padre i rapporti carnali con i maiali della tenuta di famiglia. Mentre il padre
porta avanti i suoi loschi affari con ex nazisti arricchitisi con i campi di sterminio, Julian
esce dal suo stato catatonico, ha una spiegazione definitiva con la fidanzata e poi si fa
divorare dai suoi amati suini. Parallelamente il giovane del passato si aggira uccidendo e
mangiando insetti e piccoli animali, provando piacere e dolore allo stesso tempo. Sfugge
gli altri uomini, ma un certo momento, stufatosi di mangiare carne animale, decide di
sperimentare quella umana. Per questo attira a sé un soldato, lo uccide e si ciba delle sue
carni arrostite. Quando si diffonde la notizia di quel cannibale, che si aggira con una banda
di compagni facendo carneficine in massa, gli abitanti del villaggio si ribellano e, catturati
il giovane e i suoi accoliti, li fanno divorare dai cani randagi.
Lo spettacolo
Presentato in anteprima al Festival di Spoleto
2015, Porcile è «una pièce teatrale che rende merito all’onestà del testo pasoliniano, esaltando e sviscerandone contenuti e retroscena;
uno spettacolo che ha come protagonista indiscussa la parola, animata dalla straordinaria
maestria degli attori e confezionata in una scena quasi nuda, perfetta per esaltare le sfumature di un testo che colpisce come un pugno allo stomaco» ("Umbria24.it"). «Un dramma
borghese per eccellenza sulla borghesia europea del secondo dopoguerra in cui convivono
avidità, ipocrisia, sentimentalismo, infelicità, crudeltà, indifferenza, amore, sincerità, paradosso, in uno spettacolo duro e doloroso, a suo modo anche scomodo, che disorienta il
pubblico allontanandosi dal Pasolini “classico” della parodia ideologica del suo periodo»
("Nove da Firenze"). «Porcile vuole essere una critica proprio a quella società borghese
chiusa nelle sue convinzioni, che guarda con orrore alla natura più istintiva e selvaggia e
non può far altro che contribuire alla sua morte» ("Corriere della sera") e il regista Valerio
Binasco ne sortisce «un grande spettacolo, con cesure di sipari visivi, spezzoni di film per
riflettere la mondanità dell'alta economia, con il finale inesorabile del contadino che riferisce di Julian ingoiato dai porci» ("La Repubblica").
Pier Paolo Pasolini (1922-1975) è stato un poeta e un testimone
L’autore
del proprio tempo. Autore di romanzi (Ragazzi di vita, Una vita
violenta, Petrolio) e di raccolte poetiche (Le ceneri di Gramsci, La religione del mio tempo
e Poesia in forma di rosa), Pasolini ha firmato articoli giornalistici pieni di passione (raccolti
poi in vari libri, da Empirismo eretico a Scritti corsari), ha diretto numerosi film (da Accattone a Salò o le 120 giornate di Sodoma) e ha svolto anche l'attività di drammaturgo (da
Calderon a Orgia, passando attraverso Porcile).
produzione
Teatro Metastasio Stabile
della Toscana
Teatro Stabile
del Friuli Venezia Giulia
con la collaborazione di
Spoleto58 Festival
dei 2Mondi
interpreti
Mauro Malinverno
Valentina Banci
Francesco Borchi
Elisa Cecilia Langone
Franco Ravera
Fulvio Cauteruccio
Fabio Mascagni
Pietro d’Elia
scene
Lorenzo Banci
costumi
Sandra Cardini
musiche
Arturo Annecchino
luci
Roberto Innocenti
SOCI ISTITUZIONALI
COMUNE DI GENOVA
si ringrazia
Liguria
REGIONE LIGURIA