LA NEUROPSICOLOGIA COGNITIVA: ASSUNTI E METODI DI INDAGINE Che cosa è la NC E’ un settore della psicologia cognitiva Lo scopo è di capire i normali processi cognitivi attraverso il modo in cui certi processi si interrompono (NCA adulta) o non vengono acquisiti in modo normale (NCS dello sviluppo) Cerca di capire la natura dei sistemi di elaborazione dell’informazione che noi usiamo normalmente per svolgere le nostre attività cognitive Che cosa è la Neuroscienza Cognitiva E’ un settore della neuroscienza Cerca di capire quali sono e il funzionamento dei sistemi neurali del cervello sottostanti ai sistemi di elaborazione dell’informazione che usiamo per svolgere le attività cognitive. Evoluzione storica della neuropsicologia Metà dell’ottocento con lo studio di singoli casi neurologici Approccio diagrammista Approccio olista Studi su pazienti con lesioni cerebrali Paul Broca 1824 – 1880 Gli emisferi hanno funzioni diverse •Relazione tra anatomia e funzione Lesione all’area di Broca Problemi nella produzione: articolazione, scarso uso della grammatica Comprensione del linguaggio buona Carl Wernicke 1848 – 1904 Lesione alll’area di Wernicke - prosodia e pronuncia buona; parlato fluente ma “vuoto”. Distorsione di parole e anomie - grave disturbo di comprensione Diagramma = modello cognitivo (Lichtheim, 1885) NEUROPSICOLOGIA COGNITIVA (anni ’60 e ’70) Non più interesse al correlato neurale dei processi cognitivi ma comprensione della funzione alterata Organizzazione normale del sistema cognitivo Paradigma dei modelli di elaborazione dell’informazione La neuropsicologia poteva svelare delle sottocomponenti del sistema cognitivo che i metodi della psicologia cognitiva non erano in grado di rilevare. Neuropsicologia cognitiva: approccio diagrammista (casi singoli) blindsight Quando il cervello funziona normalmente l’inadeguatezza di alcune teorie non è evidente Blindsight: mette in crisi il concetto che l’indicazione di punti nello spazio debba necessariamente implicare la consapevolezza Se qualcuno è in grado di riportare una caratteristica del mondo allora ne è consapevole Qualcuno ha esperienza di qualcosa se e solo se è consapevole di averne avuto esperienza. Paradigma dei modelli di elaborazione dell’informazione La neuropsicologia poteva svelare delle sottocomponenti del sistema cognitivo che i metodi della psicologia cognitiva non erano in grado di rilevare. Neuropsicologia cognitiva: approccio diagrammista (casi singoli) Differenze tra approccio diagrammista classico e neuropsicologia cognitiva Modelli ottocenteschi (correlazione anatomo-clinica): rigida localizzazione Neuropsicologia cognitiva: aree o circuiti Assunti teorici della neuropsicologia cognitiva Modularità Corrispondenza (isomorfismo) Costanza Sindromi MODULARITA’ (Fodor, 1983) Il sistema cognitivo è modulare, nel senso che vi sono diversi elaboratori cognitivi indipendenti. Una lesione danneggia uno di questi moduli. I moduli sono distinti dal punto di vista funzionale ed anatomico incapsulamento funzionale (indipendenza dei moduli) specificità di dominio (volti, parole) obbligatorietà di elaborazione (non c’è controllo volontario) innatezza ISOMORFISMO Esiste una corrispondenza tra l’organizzazione funzionale della mente e quella neurologica del cervello aree cerebrali che corrispondono a specifici moduli; i fasci neurali cerebrali sono rappresentati dalla connessione tra i moduli. Ora si parla più di “circuiti neurali” es. emisfero parietale destro e attenzione visuo-spaziale COSTANZA La prestazione di un paziente cerebroleso rispecchia l’attività del complesso delle componenti del suo sistema cognitivo meno la(e) componente(i) che sono state danneggiate dalla lesione. Il soggetto adulto non va incontro ad una riorganizzazione post-lesionale che ne modifica l’architettura in modo qualitativo può utilizzare strategie, ma che attingono dal repertorio normalmente disponibile SINDROMI Un insieme di sintomi viene di solito osservato congiuntamente e ciascun insieme di sintomi cooccorrenti viene usato per definire una sindrome separata. Es: pazienti con danni alla MLT ma buona MBT manifestano la sindrome amnesica. Caratteristiche della Neuropsicologia Cognitiva Oggetto di studio sono i sintomi non le sindromi La ricerca di solito si fa sui casi singoli e/o sui gruppi Enfasi sulla dissociazione anziché l’associazione tra sintomi – e meglio ancora se dissociazione doppia (Associations propose, dissociations dispose) Oggetto della NC non sono le sindromi ma i sintomi: Perché? Modello molto semplice Di lettura ad alta voce. 13 tra scatole e frecce: 213 –1 : 4095 sindromi diverse per la dislessia acquisita Lo scopo non è quello di scoprire e definire le sindromi Oggetto della NC non sono le sindromi ma i sintomi: Perché? Modello molto semplice Di lettura ad alta voce. 13 tra scatole e frecce: 213 –1 : 4095 sindromi diverse per la dislessia acquisita Ma quello di testare il modello perché possa spiegare i sintomi delle varie forme di dislessia acquisita Studio Studi sui casi singoli sui gruppi Perché casi singoli? Perché i soggetti sono unici. Se ci sono 4095 pattern possibili, come è possibile fare un gruppo di pazienti con lo stesso deficit? La psicologia cognitiva assume che l’architettura dei sistemi cognitivi non differisca qualitativamente tra gli individui. La NC fa suo questo principio. Vantaggi studi sui gruppi Una volta isolata la variabile da studiare, eliminare la variabilità casuale dipendente dalle caratteristiche individuali, precedenti e successive alle lesione. Esame neuropsicologico viene standardizzato Punteggi quantitativi che vengono normalizzati a seconda del sesso, età e istruzione dei pazienti Confronto tra gruppo patologico e gruppo di controllo Come si seleziona e crea un gruppo? Selezionare soggetti che abbiano caratteristiche omogenee e scarsa variabilità rispetto ad alcuni parametri CRITERIO 1: In base alla sintomatologia (disturbi secondari; difficile trarre conclusioni sulla correlazione anatomo-clinica: casi negativi*) CRITERIO 2: in base alla sede della lesione (diaschisi*) Critiche agli studi di gruppo Scopo degli studi di gruppo: se la lesione di precise aree cerebrali porta ad alterazioni specifiche nell’esecuzione di compiti specifici. Critiche: Eccessivamente empirico: correlazioni anatomocliniche anche rigorose ma non si occupa di studiare, utilizzando i pazienti, l’organizzazione dei processi cognitivi normali Inoltre, artefatto della media (esempio) Esempio di approccio integrato tra casi singoli e studio di gruppi Line Bisection • Soggetti non neurologici: pseudoneglect (Bowers & Heilman 1980; see Jewell and McCourt, 2000 review). • Stesso bias se si chiede di bisecare parole •Per le linee si sa che negli anziani questo bias si annulla, se non addirittura si inverte Line Bisection • Neglect patients bisect toward the right of the objective midpoint (Halligan et al., 1991). •For both groups, stimulus length interacts with the magnitude of the bias (cross-over effect for patients) • The two effects are seen as the two faces of the same coin (right hemisphere) Experiment 1 STIMULI 60 words horizontally presented with different length (5, 10, 12/13 letters) 60 lines matched for stimulus length with the words PROCEDURE: paper and pencil Pseudorandomized order ABBA and BAAB Vertical mark could be made in any point of the word Standardized score (Rode at al., 2006): Measured left half minus objective half/ objective half * 100 This percentage deviation yields positive values for rightward deviations with respect to the objective midpoint of the line, negative values for leftward deviations. Veronelli et al. (Exp Brain Research, 2013) Results Anova between 2 Group x within 2 Type of Stimulus x 3 Length: • Main effect Group p< .05 lines UP • Main effect Length p< .01 • Interaction Length by Group p<.05 words 13 10 * USN lines * * words -10 -5 5 * 0 5 10 15 20 Deviation score (%) Veronelli et al. (Exp Brain Research, 2013) Veronelli et al. (Exp Brain Research, 2013) Veronelli et al. (Exp Brain Research, 2013) Veronelli et al. (Exp Brain Research, 2013) Veronelli et al. (Exp Brain Research, 2013) Results: patients BA and DF * * * BA 13 lines 13 words ** 10 lines * 10 words 5 lines 5 words DF * * * -35 -30 -25 -20 -15 -10 -5 0 5 10 Veronelli et al. (Exp Brain Research, 2013) METODI Dissociazioni semplici e doppie, associazione Inattivazione farmacologica di un emisfero Emisferectomia Tecniche di correlazione anatomoclinica strutturali e funzionali TAC, SPECTt, fMRI, MEG,PET, EEG ASSOCIAZIONI DI SINTOMI: quando hanno valore teorico? DUE CAUSE: Una stessa lesione può colpire aree funzionalmente diverse (ma vicine) Una lesione ha colpito una funzione specifica, dalla cui alterazione dipendono tutti i sintomi osservati: quindi quando due sintomi sono associati in questo senso compaiono sempre assieme –Es: memoria a breve termine e comprensione di frasi* (Vallar, 1996) –Neglect spazio vicino e lontano (Berti E Frassinetti, JCN, 2000) Organizzazione multi-componenziale dei processi mentali La dissociazione tra compiti e funzioni semplice: KF doppia: KF vs. Sindrome di Korsakoff; dislessia superficiale vs. fonologica Dissociazione semplice: prestazione Soggetti normali Paziente/ Gruppo pazienti A compiti B La dissociazione semplice La differenza riflette la difficoltà del compito, ma non un’indipendenza funzionale (A è più difficile di B) Una sola funzione e non due: il compito A richiede solo più risorse Prestazioni 100% compito facile B compito più difficile A Risorse R1 prestazione Dissociazione doppia A B compiti Metodi di indagini Dissociazioni semplici e doppie, associazione Inattivazione famacologica di un emisfero Emisferectomia Tecniche di correlazione anatomoclinica TAC, SPECTt, fMRI, MEG,PET, TMS Inattivazione farmacologica di un emisfero* Inattivazione per mezzo dell’amytal sodico (completa ma dura pochi secondi, test di Wada) Paralisi degli arti, emianopsia ed emianestesia controlaterali Afasia se inattivato è l’emisfero sinistro Scopo diagnostico (prima di un intervento chirurgico per sapere dove sono localizzate certe funzioni) Pazienti con epilessia temporale (per vedere se il lobo temporale da risparmiare sia funzionante) Emisferectomia Asportazione chirurgica di un intero emisfero* Potenzialità linguistiche dell’emisfero destro Sindrome da disconnessione Sindrome da disconnessione Esperimenti su split-brain Sperry and Gazzaniga (1981) Metodi Dissociazioni semplici e doppie, associazione Inattivazione famacologica di un emisfero Emisferectomia Tecniche di correlazione anatomoclinica strutturali e funzionali Ultrasonografia,TAC, SPECTt, RMN, MEG,PET, EEG Tecniche strutturali Ultrasonografia Tomografia computerizzata (TC) Risonanza magnetica nucleare (RMN) Ultrasonografia Emissione di Freq. sonore molto alte (7 MHz o più) che vengono registrate da un microfono quando vengono respinte dalle strutture cerebrali La localizzazione e la conformazione delle strutture: tempo impiegato per la rilevazione del suono Ultrasonografia Attraverso la fontanella anteriore (strutt. cerebrali) e quella posteriore (mesencefalo) attraverso i piani sagittali e coronali. Informazioni utili nel neonato: patologia intracranica (idrocefalo emorragico*) Screening nati pretermine (< 30esima settimana) Nei casi sospetti: primo mese e dopo 6 mesi (come nella paralisi cerebrale infantile) Ultrasonografia Vantaggi: Non richiede sedazione Risultati in tempi brevi Poco costosa Svantaggi: Immagini non possiedono alta definizione Aree vicine allo scalpo sono poco visibili Dopo chiusura fontanelle non si può più fare Tecniche strutturali Ultrasonografia Tomografia computerizzata (TC) Risonanza magnetica nucleare (RMN) Visualizzazione diretta: Tomografia computerizzata (TC) Tomografia computerizzata Principio dei raggi X: la ricostruzione del cervello avviene attraverso un PC che permette di distinguere, a seconda della densità, fra sostanzia bianca, grigia, ossa e liquor cerebrospinale Strutture appaiono bianche quando i raggi vengono attenuati (ossa o lesioni) Tomografia computerizzata Vantaggi: Esame rapido (no anestesia né sedazione) Poco costoso (RMN) Svantaggi Esposizione ai raggi X Non alta definizione immagini Non vede bene cervelletto Lesione Tomografia computerizzata Tomografia computerizzata Consigliata Emorragie acute Studio delle ossa e delle calcificazioni Trauma cerebrale, sospetti tumori, encefalopatie*, anomalie osse Follow-up nei bambini con idrocefalo trattato Tecniche strutturali Ultrasonografia Tomografia computerizzata (TC) Risonanza magnetica nucleare (RMN) RMN Risonanza magnetica nucleare Immagini cerebrali sulla base di tre fattori: 1) Emissione di impulsi a radiofrequenze 2) Presenza di un forte campo magnetico 3) Tessuti differenti nel nostro cervello RMN: Spettroscopia Voxel-based morphometry Studi di diffusione e perfusione Risonanza magnetica nucleare RMN Campo magnetico agisce sui protoni che si trovano nel nucleo degli atomi di idrogeno presenti nel tessuto cerebrale Quando viene attivato il campo, i protoni si disgregano e poi tornano allo stato inziale lasciando energia La misura della variazione energetica permette, grazie ad algoritmi, di ottenere immagini delle strutture cerebrali secondo diversi piani (sagittale, coronale ed assiale) Il tempo per tornare allo stadio di rilassamento varia con il tipo di tessuto Quando si usa nei bambini: Il cervello del bambino è 25% in meno di quello adulto Si osservano grandi cambiamenti: modificazione dei solchi cerebrali e la mielinizzazione dei tratti sostanza bianca Flusso sanguigno, pulsazioni e respirazione sono più veloci. Quindi: campi magnetici elevati, acquisizioni brevi ad alta risoluzione temporale RMN nello sviluppo Vantaggi: alta risoluzione Svantaggi: Costi elevati Anestesia e sedazione Claustrofobia Presenza di rumore RMN: (spettroscopia) Permette di stabilire la quantità di alcuni metaboliti (lattato, l’Nacetilaspartato) Diagnosi di malattie metaboliche: Sindrome da deficienza di creatina e sindrome di Leigh (encefalopatia necrotizzante subacuta) Nei neonati: individuare lesioni cerebrali, distinguere tra condizioni ipossiche, metaboliche e neurodegenerative MRS - Spettroscopia a Risonanza Magnetica Tecnica che permette di individuare specifiche molecole con frequenze di risonanza diversa, ottenendo spettri di volumi singoli o di strati di tessuto. Quella più diffusa analizza il segnale del nucleo di idrogeno (spettroscopia del protone) ottenendo informazioni su metaboliti come colina, creatina ed N-Acetilaspartato Spettro RM da tessuto cerebrale normale RMN: la voxel-based morphometry Processo di analisi detto “segmentazione”: identificare all’interno di ciascun voxel* la natura del tessuto, discriminando tra sostanza bianca, grigia e liquor. Attraverso un processo (smoothing) si possono effettuare confronti statistici tra gruppi di pazienti e controlli (mappa parametrica statistica che mostra la parte che differenzia tra paz. e controlli Le differenze di funzionalità cerebrale tra soggetti autistici e non autistici sono state individuate per la prima volta grazie a una nuova tecnica di imaging che evidenzia con grande dettaglio l'attività dell'intero cervello. I dati mostrano una differenza nelle connessioni tra le aree della corteccia visiva del lobo temporale, coinvolta nell'elaborazione dell'espressione facciale, e la corteccia prefrontale ventromediale, implicata nelle emozioni e nella comunicazione sociale RMN: studi di diffusione e perfusione Imaging pesato in diffusione* Imaging del tensore di diffusione Permettono la localizzazione accurata dei fasci di sostanza bianca e le alterazioni (pat. Neurodegenerative, demielinizzazione) Esempi di applicazione della RMN ai bambini Volume cerebrale: maschi età 14, femmine 11 Nei maschio volume > 9% In entrambi i sessi la SB aumenta fino all’età adulta, mentre la SG segue una forma di U capovolta Aree associative arrivano a maturazione dopo quelle somatosensoriali Le aree corticali filogeneticamente più antiche si sviluppano prima La corteccia prefrontale dorso laterale (DLPFC) è l’ultima parte a maturare. Le immagini mostrano in 4 tappe evolutive (dai 5 ai 20 anni) lo slittamento dal rosso (meno maturo) al viola (più maturo), della maturazione cerebrale della DLPFC. Ad esempio i lobi frontali (vedi figura), secondo un gradiente caudorostrale Nei destrimani la corteccia prefrontale e parietale di sx matura prima delle aree corrispondenti a destra (lateralizzazione) La maturazione della corteccia avviene in parallelo con lo sviluppo cognitivo e funzionale del bambino (prima occipitale e frontale) *6 *7 Esempi di applicazione della RMN ai disturbi dello sviluppo Bambini con ADHD Tecniche funzionali Tecniche elettrofisiologiche (EEG e ERPs) Stimolazione magnetica transcranica (TMS e tDCS) Tomografia ad emissione di positroni (PET) Risonanza magnetica funzionale (RMNf) Magnetoencefalografia (EEG + RMNf) Tecniche elettrofisiologiche EEG: registra attività elettrica cerebrale spontanea. Variazioni nel tempo del potenziale elettrico cerebrale generato da grandi gruppi di aggregati cellulari che scaricano in sincrono Usata nella clinica: diagnosi di epilessia (anche dei vari tipi), encefalopatie tossiche, metaboliche o ipossiche Tecniche elettrofisiologiche Analisi della frequenza del segnale informazioni sullo sviluppo corticale che ha luogo con lo sviluppo cognitivo Neonato: tracciato con onde a BF (delta e teta) --- nel primo anno diminuiscono e aumentano le onde ad AF (alfa e beta) fino all’età adulta. Tali cambiamenti interessano le diverse aree corticali in tempi diversi (zone anteriori maturano più lentamente) a b (a) Rapporto medio tra il tempo che un individuo adulto trascorre nella fase REM e in quella NREM del sonno. I periodi REM rappresentano circa il 20% del tempo di sonno totale. (b) Alternanza tipica delle fasi del sonno durante la notte. Si noti che i sogni coincidono soprattutto con i periodi di sonno REM. Tecniche elettrofisiologiche Analisi dei cambiamenti che intervengono durante esecuzione di un compito Analisi di coerenza: questi valori sono considerati espressivi del grado in siti cerebrali diversi costituiscano una unità strutturale o funzionale. Potenziali evento correlati (ERPs) Stima delle variazioni dell’attività cerebrale concomitanti al verificarsi di specifici eventi Misura l’attività elettrica attraverso elettrodi posizionati sullo scalpo Elevata risoluzione temporale (msec.) Segnale analogico contaminato da rumore: trasformato in segnale digitale Potenziali evento correlati (ERPs) Segnale: attività elettrica cerebrale globale Segnale evento sperimentale e attività di fondo Si calcolano le medie dei potenziali registrati su tutte le prove, di tutti i soggetti che hanno partecipato all’esperimento Stima risposta media ad un certo tipo di evento LA VECCHIA PORTA LA SPESA LA VECCHIA PORTA ERA ROTTA LA VECCHIA PORTA LA TORTA ERPs vantaggi non invasivi: applicabilità vasta risoluzione temporale assai buona (msec) ERPs limiti risoluzione spaziale (anatomica) scarsa: la localizzazione della sorgente dell'ERP è relativamente imprecisa Tecniche funzionali Tecniche elettrofisiologiche (EEG e ERPs) Stimolazione magnetica transcranica (TMS e tDCS) Tomografia ad emissione di positroni (PET) Risonanza magnetica funzionale (RMNf) Magnetoencefalografia (EEG + RMNf) Le tecniche di stimolazione Nell’ambito delle neuroscienze cognitive sono state introdotte nuove tecniche per lo studio della relazione tra cervello e comportamento. Nello specifico, la stimolazione cerebrale ha lo scopo di indurre cambiamenti nell’attività corticale, determinando modificazioni nelle risposte comportamentali correlate a specifici processi cognitivi. Tecniche di stimolazione NON INVASIVE : la stimolazione magnetica transcranica (TMS) la stimolazione transcranica a corrente diretta (tDCS) Entrambi i tipi di stimolazione, a seconda della modalità di applicazione, possono indurre effetti facilitatori ed inibitori sulla prestazione comportamentale alterando l’attività neuronale spontanea le tecniche di stimolazione Elettrodi impiantati chirurgicamente nel cervello Focale Invasiva Problemi di sicurezza Costosa Utilizzata soprattutto con Parkinson, Depressione, Epilessia, DOC, Autismo le tecniche di stimolazione NON invasive La Stimolazione Magnetica Transcranica TMS La TMS prevede la somministrazione sullo scalpo di un impulso magnetico breve e potente attraverso una bobina (coil). L’impulso magnetico induce nella superficie corticale al di sotto del coil una corrente elettrica transitoria, che causa la depolarizzazione delle membrane cellulari e la depolarizzazione transinaptica della popolazione di neuroni corticali. TMS Abbastanza focale Non invasiva Abbastanza sicura Costosa Utilizzata soprattutto con Depressione, Emicrania, Disturbi psichiatrici e cognitivi La Stimolazione Transcranica a Corrente Diretta tDCS La tDCS prevede l’applicazione di deboli correnti elettriche (~1-2 mA) direttamente sulla testa per diversi minuti (~5-30 minuti). La corrente è erogata grazie all’applicazione di due elettrodi posizionati sullo scalpo, attraverso uno stimolatore di corrente alimentato a batterie. Queste correnti generano un campo elettrico che modula l’attività neurale. tDCS Non focale Non invasiva Sicura Non costosa Utilizzata soprattutto nei Disturbi psichiatrici, dolore cronico, abilità cognitive tDCS ANODO + aumenta la scarica spontanea dei neuroni CATODO - riduce la scarica spontanea dei neuroni La tDCS altera la frequenza di scarica dei neuroni Gli effetti a breve termine della tDCS sono probabilmente indotti da un cambiamento nella polarizzazione della membrana neurale: depolarizzazione (anodica) o iperpolarizzazione (catodica) La stimolazione tDCS anodica aumenta l’eccitabilità corticale mentre quella catodica diminuisce l’eccitabilità tDCS il posizionamento degli elettrodi è dato dal Sistema Internazionale 10-20 utilizzato per il posizionamento degli elettrodi nell’ EEG, ovvero gli elettrodi sono posti in due punti dello scalpo a distanza del 10% e del 20% rispetto al punto centrale trovato. Esso viene calcolato considerando due punti di riferimento: 1.dal nasion, ovvero l’avvallamento tra naso e fronte a livello degli occhi, all’inion, ovvero la protuberanza alla base del cranio sulla linea mediana della testa 2.da un punto preauricolare all’altro Le lettere indicano le aree dello scalpo: F (frontale), C (centrale),T (temporale), P (posteriore) e O (occipitale). I numeri sono dispari per il lato sinistro della testa e pari per il lato destro. Perchè la stimolazione cerebrale? Grazie alle tecniche di neuroimaging si stanno sviluppando sempre più studi nei quali si cerca di verificare la possibilità di attuare trattamenti “brainbased”. Gli effetti che queste tecniche hanno sul funzionamento corticale e neuronale potrebbero favorire sempre più nuovi approcci riabilitativi e d’intervento nel trattamento di molti disturbi In particolare la tDCS ha una modalità placebo (SHAM) che non può essere facilmente rilevata dai partecipanti, rendendo possibile la sua applicazione in esperimenti e trial clinici controllati e randomizzati Ricerca con TMS e tDCS Tomografia a emissione di positroni (PET) Viene iniettato nel corpo una certa quantità di liquido marcato con isotopi radioattivi Misurazione attività metabolica: fornisce quindi informazioni di tipo quantitativo e qualitativo sui processi biochimici e biologici in atto. Applicazioni nel bambino: rilevazione di processi neoplastici cerebrali (tumori) ed epilessie. Risonanza magnetica funzionale (RMNf) Esiste correlazione tra il flusso cerebrale regionale (rCBF) e l'attività cerebrale (sinaptica) La fMRI è in grado di rilevare le variazioni di rCBF mentre il soggetto (normale o affetto da lesione cerebrale) svolge vari compiti sensorimotori o cognitivi Immagine tridimensionale RMNf Limite nei bambini: molto sensibile al movimento (ma la sedazione viene evitata per non alterare pattern neurofisiologici) Dati vanno spesso corretti in fase di post processing (i dati normativi sono però su adulti) RMNf: applicazioni nei bambini Indagare organizzazione funzionale del cervello prima e dopo interventi chirurgici (epilessie farmaco resistenti) Studi longitudinali per vedere effetti riabilitazione su bambini che hanno avuto traumi cranici o disturbi dello sviluppo Effetti di un ciclo di terapia intensivo (100 minuti al giorno per 30 giorni) su bambini con dislessia (Temple et al 2013)*8 MEG: EEG+RMNf Alta risoluzione spaziale e temporale. Esempio (Cesarotto e coll., 2008) Analizzati i correlati neuronali della lettura: i risultati hanno messo in evidenza le dinamiche spazio-temporali delle regioni cerebrali coinvolte nella lettura individuando network letterespecifici. Area visiva del riconoscimento delle parole Localizzazione giro fusiforme sinistro (Brodman’s Area, or BA, 37) Cohen at la. (2000,2002) Quest’area risponde maggiormente: A stringhe di lettere piuttosto che simboli della tastiera A parole rispetto a stringhe di consonanti Compito di decisione lessicale Parole e anagrammi HOUSE vs. HUOSE Procedura: Fissazione 500ms Stimolo 100ms Mascheramento100ms dati: 97% risposte corrette parole, 83% anagrammi Early IFG (BA 44/6) activation WORDS ANAGRAMS IFG VWFA 50-250 75-275 100-300 125-225 150-250 175-275 200-400 Early IFG (BA 44/6) activation WORDS ANAGRAMS IFG VWFA 50-250 75-275 100-300 125-225 150-250 175-275 200-400 Domande di verifica Che cosa si intende per modularità Che cosa si intende per isomorfismo Vantaggi dello studio dei casi singoli Che cosa si intende per artefatto della media? Che cosa si intende per diaschisi? Perché si fa emisferectomia?