ISTITUTO SCIENTIFICO DI CASTEL GOFFREDO UO D RECUPERO E RIEDUCAZIONE FUNZIONALE · NOME DEL PROGETTO Effetti della stimolazione cerebrale concorrente diretta (DC) in pazienti con esiti di ictus sottoposti a riabilitazione logopedica · GRUPPO MEDICI FIRMATARI/CAPOFILA Grioni G, Avanzi S, Vezzadini G / Nilsson J · LINEA DI RICERCA Medicina riabilitativa neuromotoria · ABSTRACT INTRODUZIONE Forti evidenze derivanti da studi nell’ambito della neurofisiologia sperimentale hanno dimostrato che la stimolazione transcranica (magnetica o attraverso corrente diretta) è in grado di modulare l’eccitabilità della corteccia motoria. Il meccanismo responsabile per questi cambiamenti è l’abilità del cervello di adattarsi ai cambiamenti (plasticità). Noi abbiamo precedentemente dimostrato che utilizzando la stimolazione magnetica transcranica ad impulsi ripetuti (rTMS), si può ridurre il dolore in pazienti che soffrono di dolore facciale cronico (Buonocore et al., dati non pubblicati). Recentemente presso il Bioingegneria della Riabilitazione di Pavia in collaborazione con l’Università di Pavia, abbiamo sviluppato uno stimolatore transcranico in corrente continua (tDCS – transcranial direct current stimulation) collegato ad un PC tramite connessione Bluetooth ®, e i nostri dati preliminari dimostrano che questa tecnica è in grado di provocare cambiamenti delle soglie di percezione del calore e del dolore da calore. Altri esempi dell’uso della tDCS per cambiare l’eccitabilità corticale quando applicata sull’area della corteccia motoria includono l’aumento di resistenza dei muscoli del braccio (Cogiamanian et al., 2007). I risultati preliminari di studi recenti suggeriscono che la tDCS può incrementare l’effetto della terapia fisica convenzionale dopo un ictus. Nel corso della storia la corrente elettrica diretta (DC) è stata applicata alla testa nell’uomo con vari obiettivi e con dichiarati effetti comportamentali e benefici clinici. Questa tecnica è stata recentemente riscoperta dal gruppo del Professor Manfredi e di Alberto Priori (Priori et al., 1998). Nonostante l’utilizzo di corrente di bassissima intensità, la polarizzazione applicata a specifiche aree del cervello può alterare la fluenza verbale, le soglie di apprendimento motorio e percettivo); può essere inoltre utilizzata insieme alla TMS (Wassermann and Grafman, 2005). La tDCS è facile da applicare; è stato dimostrato che il suo utilizzo è sicuro e questa vecchia tecnica sembra essere in grado di raggiungere significativi avanzamenti nell’ambito delle scienze cognitive, della neurofisiologia e della neuroriabilitazione. Potrebbe quindi essere uno strumento utile ad esempio nella terapia del linguaggio. Hesse et al. (2007) hanno applicato la tDCS in un gruppo di pazienti post-ictus sottoposti a trattamento robot-assistito all’arto superiore e i risultati hanno dimostrato un incremento nel recupero. Nello stesso gruppo di pazienti la terapia con tDCS ha avuto un effetto positivo sugli esiti della terapia del linguaggio. I migliormaneti all’Aachener Aphasia Test (AAT) corrispondevano a quelli riportati da Poeck et al. per pazienti che partecipavano ad un programma di riabilitazione del linguaggio intensiva di 9 ore a settimana (Poeck et al., 1989). I pazienti dello studio pilota di Hesse et al., ricevevano soltanto 120 minuti alla settimana di terapia che raramente danno luogo ad un miglioramento oltre il recupero spontaneo (Greener et al., 2000). Hesse et al. hanno ipotizzato che i risultati di Saur et al., che hanno mostrato un incremento dell’attività cerebrale sia nell’area di Broca nella sua area omologa, correlavano con il miglioramento dell’afasia nella fase sub-acuta (Saur et al., 2006). Inoltre, sembra esserci una stretta relazione tra mano e aree del linguaggio; i soggetti sani per esempio miglioravano la loro fluenza verbale in seguito a stimolazione magnetica transcranica ripetitiva dell’area della mano (Meister et al., 2003). OBIETTIVI Lo scopo di questo studio è valutare se l’applicazione della stimolazione a corrente elettrica continua all’area motoria del cervello (M1) possa influenzare l’eccitabilità del cervello e la produzione di linguaggio in pazienti colpiti da stroke. La stimolazione non invasiva del cervello, se applicata sulla corteccia motoria primaria (M1), può modulare la funzione motoria in soggetti sani e pazienti colpiti da stroke. L’area M1 è un chiaro bersaglio per gli interventi terapeutici grazie al suo ruolo chiave nel controllo e nell’apprendimento motorio. MATERIALI E METODI Sarà studiato un gruppo di pazienti con lesioni corticali causate da ictus. Saranno applicati metodi clinici, neurofisiologici e neurologici per indagare il grado iniziale di deficit, i cambiamenti durante la neuroriabilitazione, composta dal trattamento di riabilitazione del linguaggio tradizionale combinato con la stimolazione cerebrale a corrente continua (DC brain stimulation), e la durata di questi cambiamenti. Questa sperimentazione determinerà se la tDCS applicato alla M1 possa modulare focalmente l’eccitabilità motoria (come valutato dalla TMS) e la performance motoria. I parametri di stimolazione da studiare sono la polarità (anodale, catodale e sham tDCS) e l’intensità (1, 1.5 e 2 mA). La stimolazione sarà indirizzata applicando la tDCS sopra l’area M1 in corrispondenza del muscolo deltoide ipsilaterale. Le misure risultanti saranno i cambiamenti nell’eccitabilità corticale motoria misurati attraverso i cambiamenti nell’Aachener Aphasie Test (AAT); la prestazione ad un compito di presa di forza isometrica, ad un compito di reaching (raggiungimento), e nel tempo di esecuzione di una sequenza motoria. Devono essere valutati attenzione e tono dell’umore per escludere l’effetto di una possibile attivazione non specifica. PAZIENTI 20 pazienti affetti da emiparesi / emiplegia dovuti a stroke o tumori al cervello. I pazienti saranno sottoposti ad esame a breve distanza dallo stroke o dall’evento cardio-vascolare acuto o dall’intervento chirurgico, ma dovranno essere clinicamente “stabilizzati” prima dell’inizio dello studio e quindi si richiederà che siano trascorsi almeno 15-30 giorni dall’evento acuto. Tutti i pazienti dovranno firmare il consenso informato al fine di partecipare alla ricerca. CRITERI DI INCLUSIONE: Età compresa tra i 18 e i 70 anni; Capacità di eseguire i compiti richiesti dallo studio; e Volontà e capacità di dare il consenso informato. CRITERI DI ESCLUSIONE: inabilità ad eseguire i compiti richiesti dallo studio; storia di abuso grave di alcool o droga, malattie psichiatriche come grave depressione, o disturbi gravi del linguaggio, particolarmente di natura recettiva o con seri deficit cognitivi (punteggio di MMSE inferiore o uguale a 23), o processi degenerativi del cervello come l’Alzheimer; gravi problemi medici in corso non controllabili (es. problemi cardio-vascolari, grave artrite reumatoide, deformazione delle giunture di origine artritica, cancro o malattie renali, qualsiasi tipo di malattia polmonare terminale o cardio-vascolare, una qualsiasi condizione di deterioramento dovuta all’età, epilessia incontrollata o altro), microangiopatia da più che moderata a grave, polineuropatia, diabete mellito o malattia ischemica periferica; problemi di movimento delle mani; e assunzione di farmaci attivi sul sistema nervoso centrale, che abbassino la soglia di comparsa di crisi epilettiche come per esempio i farmaci anti-psicotici (clorpromazina, clozapina). Parametri di valutazione: Esami clinici (cartella) specificatamente focalizzati sulle caratteristiche neurologiche specifiche dell’emiplegia; Aachener Aphasia Test (AAT); Compito di reaching (raggiungimento); e Compito di sequenza motoria. RISULTATI PREVISTI I risultati dello studio pilota suggeriscono un potenziale ruolo della stimolazione corticale come strategia aggiuntiva nella riabilitazione dell’afasia. Si sta sperimentando una nuova tecnica, applicando la stimolazione transcranica a corrente continua in aggiunta alla terapia del linguaggio tradizionale. Ci si aspetta che i pazienti colpiti da stroke inclusi in questo protocollo di ricerca, traggano beneficio dalla terapia tDCS. Saranno garantite ulteriori indagini riguardanti i diversi aspetti del metodo di stimolazione e il suo impatto sul recupero del linguaggio. Saranno discussi, inoltre, suggerimenti circa la direzione della ricerca futura. · PATOLOGIE CORRELATE Ictus, afasia