Lezione 1.2 MODELLI DI WS, TEORIE DELLA SOCIETÀ E MOTIVI DI CRISI DEL WS SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 1 1. MODELLI DI WELFARE STATE Gøsta Esping-Andersen, The Three Worlds of Welfare Capitalism, Cambridge, Polity Press, 1990 [ ma anche in I fondamento sociali delle economie postindustriali, Il Mulino, Bologna 2000] SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 2 1 MODELLI DI WS 1) Modello socialdemocratico 2) Modello liberale 3) Modello corporativo (o conservatore) 4) Modello mediterraneo SdW – SISTEMI DI WELFARE Esping-Andersen Ferrera (P. Silvestri, 2016_17) 3 MODELLO SOCIALDEMOCRATICO • Riferimento al cittadino e a programmi universali • Maggior peso di servizi pubblici rispetto a trasferimenti monetari • Assenza di means testing (prova dei mezzi) • Finanziamento prevalente con imposte SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 4 2 MODELLO LIBERALE • Ruolo residuale del WS (programmi non universali, ma selettivi) • Presenza di means testing • Assicurazioni obbligatorie e imposte SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 5 MODELLO CORPORATIVO • Categorialità (ad es: privilegio per il pubblico impiego) • Programmi frammentati • Sfondo ideologico: statalismo monarchico, corporativismo e dottrina sociale della chiesa cattolica • Ruolo della famiglia («sussidiarietà») • Finanziamento con contributi sociali SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 6 3 Rerum Novarum • Leone XIII (15 maggio 1891) • Dottrina sociale della Chiesa • [vedi documento Z1_Rerum Novarum.pdf] SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 7 MODELLO MEDITERRANEO Sotto-caso del modello corporativo, di cui risultano esasperati alcuni caratteri: • Estrema frammentazione dei programmi • Clientelismo • Più accentuato ruolo della famiglia (familismo) … è la versione “povera” del modello corporativo. SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 8 4 CARATTERI DEL WELFARE STATE I sistemi di welfare si differenziano per: 1. il peso relativo dei settori 2. la scelta degli strumenti (trasferimenti monetari o servizi in kind) 3. le forme di finanziamento (imposte, contributi, tariffe) 4. il coinvolgimento del pubblico e del privato (servizi pubblici e settore non profit) SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 9 UN ESEMPIO DI DIVERSO MODO DI RISOLVERE GLI STESSI PROBLEMI Il diritto alla studio universitario: nei Paesi nordici (i giovani escono dalla famiglia a 18 anni) nei Paesi mediterranei (figli “mammoni”...) SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 10 5 UTILITÀ DEI MODELLI • Descrittiva e interpretativa: attenzione a copiare dei “pezzi” di WS dagli altri paesi • Predittiva: path dependence SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 11 2. TEORIE DELLA SOCIETA’ Ovvero alcuni «Idealtipi» che riassumono visioni alternative della società, basate su differenti presupposti morali e filosofici («ideologie») 1. Liberiste 2. Democratiche 3. Collettiviste SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 12 6 1. Liberisti (libertari, liberisti empirici) Robert Nozich: Anarchy, State and Utopia (1974) Friedrick Hayek: Law, Legislation ad Liberty. The Mirage of Social Justice (1976) Milton Friedman: Capitalism and Freedom (1962) SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 13 1. Liberisti Obiettivo principale delle istituzioni: la libertà individuale Metodo principale per realizzare la dimensione economica: il mercato privato SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 14 7 2. Democratici (liberals) John Rawls: A Theory of Justice (1970) William Beveridge: Report on Social Insurance and Allied Services (1942) Full Employment in a Free Society (1944) SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 15 2. Democratici Obiettivo principale delle istituzioni: ottenere la massima utilità per i membri della società (Rawls: maggiore tensione egualitaria) Metodo principale per realizzare la dimensione economica: mercato e stato, a seconda delle circostanze SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 16 8 3. Collettivisti (dai socialdemocratici ai marxisti) Richard Titmuss: Essays on the Welfare State (1958); The Gift Relationship (1970) Ralph Miliband: The State in a Capitalist Society (1969) SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 17 3. Collettivisti Obiettivo principale delle istituzioni: eguaglianza, libertà e fraternità/solidarietà Metodo principale per realizzare la dimensione economica: mercato e stato insieme (economia mista) SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 18 9 Implicazioni delle teorie sul ruolo dello stato e quindi sul Welfare State 1. Proprietà privata/pubblica 2. Tassazione 3. Redistribuzione 4. Produzione pubblica 5. Welfare State SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 19 Una conclusione: dialogo possibile tra liberisti-empirici, democratici e socialdemocratici. SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 20 10 3. MOTIVI DI CRISI DEL WELFARE STATE SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 21 Agenda della crisi del WS ANNI ’50 • Crea inflazione • Nuoce alla crescita • • • • ANNI ’70-80 Stagflazione Disoccupazione Governi sovraccaricati di compiti Costa troppo ANNI ’60 • Non riesce a realizzare l’uguaglianza • E’ troppo burocratico • • • • • SdW – SISTEMI DI WELFARE Dagli ANNI ’90 Globalizzazione Disoccupazione Rigidità Diseguaglianze, esclusione sociale Instabilità delle famiglie (P. Silvestri, 2016_17) 22 11 LA CRISI DEL WELFARE STATE OGGI Una serie di fattori demografici e sociali, accompagnati dall’emergere della società postindustriale e dei processi di globalizzazione fanno parlare di “Crisi del Welfare State” e hanno stimolato riforme e la ricerca di nuovi modelli. SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 23 LA CRISI DEL WELFARE STATE Fattori demografici Declino della natalità e allungamento della vita media: invecchiamento della popolazione • aumenta la spesa per la sanità • sbilancio dei sistemi pensionistici Fattori sociali Instabilità della famiglia: ridotta capacità della famiglia di garantire il benessere (aumenta il rischio di povertà e di esclusione sociale) • aumenta la spesa per l’assistenza e per i servizi alla persona SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 24 12 LA CRISI DEL WELFARE STATE Fattori economici 1° Società postindustriale. Fine del modello fordista, caduta della produzione industriale, crescita dei servizi e del lavoro autonomo: maggiore disoccupazione, inoccupazione, carriere contributive irregolari (rischi sociali connessi al mercato del lavoro) • aumenta la spesa per il workfare; • si riduce la base contributiva (contributi sociali) SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 25 LA CRISI DEL WELFARE STATE Fattori economici 2° Globalizzazione: la produzione ad elevato valore aggiunto tende a spostarsi nei paesi a bassa contribuzione e bassa tutela sociale. • aumenta la concorrenza fiscale tra i paesi: si abbassano i contributi sociali e di conseguenza la spesa sociale (dumping sociale) SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 26 13 Dai «trenta gloriosi» (1945-1974) all’«età dell’austerità permanente» La crisi non ha però portato a un ridimensionamento del WS (anche se si è verificato un netto rallentamento nei tassi di crescita), ma a una sua «ricalibratura» SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 27 Parole chiave della lezione • Modelli di welfare state e loro caratteristiche: – socialdemocratico – liberale – corporativo – mediterraneo • Teorie della società: – liberiste – democratiche – collettiviste • La crisi del welfare state: fattori demografici, sociali ed economici SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 28 14 DOVE STUDIARE 1) Appunti + diapositive dalla lezione 2) P. Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, Il Mulino, Bologna, 20157, Capitolo 8: La spesa per il welfare state Paragrafo 1. Il welfare state (pp. 411-418) 3) G. Esping-Andersen, I fondamenti sociali delle economie postindustriali, Il Mulino, Bologna 2000, Capitolo I. Introduzione (pp. 11-29) Capitolo III. Rischi sociali e modelli di welfare state (pp. 61-85) Capitolo V. Un riesame della tipologia dei tre mondi (solo pp. 127-147) SdW – SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 2016_17) 29 15