Impedenza Vascolare Prof. Marcello Bracale Appunti del corso di Elettronica Biomedica Impedenza Vascolare Marcello Bracale DEFINIZIONE DI RESISTENZA ED IMPEDENZA VASCOLARE La resistenza vascolare può essere definita come l'impedimento che il sangue incontra nello scorrere lungo un certo settore del circolo. Tale settore può essere sia localizzato ad una regione, come un avambraccio od un organo come il rene, sia generalizzato ad un intero circuito, come il circuito polmonare o il circuito sistemico. La resistenza vascolare trova la sua analogia nella teoria delle reti elettriche. La legge di Poiseuille afferma, infatti, che, dato un condotto in cui circoli un liquido in regime laminare, cioè in assenza di moti turbolenti, la caduta di pressione attraverso due sezioni del condotto è proporzionale al flusso di liquido nel condotto. La legge di Ohm afferma, invece, che, dato un circuito elettrico, la differenza di potenziale tra i capi del circuito è proporzionale alla corrente elettrica che attraversa il circuito. Nel primo caso abbiamo che: (1) PA- PB = RLF dove PA è la pressione nella sezione A, PB è la pressione nella sezione B, ed F è il flusso di liquido che passa nel condotto. Nel secondo caso abbiamo che: (2) VA -VB = RI dove VA è la tensione nel punto A del circuito, VB è la tensione nel punto B del circuito, ed I è la corrente che circola nel circuito elettrico. Confrontando la (1) e la (2) abbiamo che: la caduta di pressione fra l’entrata e l’uscita di un organo è rappresentata dalla caduta di tensione fra le due estremità di un conduttore. Il flusso di sangue che attraversa l'organo considerato è rappresentato dall’intensità di corrente che attraversa il conduttore. La resistenza emodinamica dell’organo è rappresentata dalla resistenza ohmica del conduttore. Il concetto di resistenza vascolare non può essere usato, però, quando si prende in considerazione la natura pulsante della pressione e del flusso. Il rapporto tra la pressione oscillatoria e il flusso oscillatorio è chiamato impedenza idraulica o impedenza vascolare di nuovo dalla analogia con l’impedenza delle reti elettriche. L’impedenza vascolare è dunque una espressione dell'opposizione al flusso di sangue pulsatile nelle arterie, includendo tale opposizione gli effetti della elasticità, dell’inerzia e della viscosità così come gli effetti della riflessione. L’impedenza può essere calcolata come il rapporto di pressione e flusso sinusoidali entrambi alla stessa frequenza. Se la frequenza cambia, generalmente cambia anche il valore dell’impedenza. Formalmente tali segnali sono: flusso q(t) = Qi cos(ω it + ψi) pressione p(t) = Pi cos(ωit + Φi) dove: Pi = ampiezza o modulo della pressione alla frequenza fi Φi = fase della pressione Qi = ampiezza del flusso ψi = fase del flusso ωi = pulsazione t = tempo Possiamo, quindi, definire un modulo |Zi | e una fase ξ dell’impedenza nel modo seguente: P Zi i ξi = Φi - ψi Qi Ancora possiamo rappresentare l’impedenza come numero complesso: P = Pi exp | j(ωi t + Φi) | Napoli, 19 Marzo 2002 Rif. Int.: Impedenza Vascolare.doc/MR - Rev 1 Pag. 1 di 10 Prof. Marcello Bracale Appunti del corso di Elettronica Biomedica q Impedenza Vascolare = Qi exp | j(ωi t + ψi) | Zi Pi Qi exp | j(Φi - ψi) | = p q Zi come numero complesso ha una parte reale e una parte immaginaria: Pi cos( i i ) resistenza parte reale: Qi parte immaginaria Pi sin( i i ) Qi reattanza La resistenza è sempre zero o positiva (cioè si perde energia); quindi l’angolo di fase dell’impedenza non può essere più grande di 90° o più piccolo di -90°. La reattanza può essere positiva o negativa. Quando il flusso precede la pressione, come in una camera elastica, allora (Φi - Ψi) <0. Notare che Z i, cosi come calcolata sopra, è relativa a due segnali alla particolare pulsazione ω i. Il calcolo deve essere ripetuto per tutte le frequenze che interessano, e l'impedenza è calcolata come una funzione della frequenza. Si può allora parlare di spettro di impedenza. Il valore dell’impedenza alla frequenza zero è, naturalmente la resistenza periferica poiché l’impedenza è una funzione della frequenza, le componenti di frequenza della pressione e del flusso di sangue possono essere determinate con l’analisi di Fourier. Fig. 1 - (a) Quantities characterizing sinusoidal pressure and flow signals need to compute impedance. Amplitudes (Pi,Qi) and phases (Φi,Ψi) must be determined from which the magnitude or impedance |Zi| = Pi/Qi and its phase ξ i = Φ i - ψi follow. In the case shown it is assumed that flow leads pressure and ξ i is a negative angle. The sinusoids may be the Fourier components, at frequency ωi of compound pressure and flow pulses. (b) Phasor representation or Sinusoids. The sinusoid M(cos ωt.+φ) is represented as a complex number. Its real part is Mcos φ (i.e real part of exp (jωt+ φ ) at t=0) and its imaginary part is Msinφ. The phasors in the upper two diagrams represent the same pressure and flow waves as shown in (a). The impedance can be obtained by forming the quotient or the two complex numbers. The diagram at the bottom shows the result. Z is Pag. 2 di 10 Rif. Int.: Impedenza Vascolare.doc/MR - Rev 1 Napoli, 19 Marzo 2002 Impedenza Vascolare Prof. Marcello Bracale Appunti del corso di Elettronica Biomedica a complex number whose real part is resistance, its complex part is reactance (i.e. elastance or interance). Note that Z is a function or frequency. The units in the diagrams are arbitrary. In the example shown, ξ, is negative since pressure lags flow. ONDE DI RIFLESSIONE Abbiamo detto che il valore dell'impedenza vascolare dipende oltre che dall’elasticità delle arterie, dall’inerzia e dalla viscosità del sangue, anche dai fenomeni di riflessione. Cioè, in generale, i segnali misurati in una arteria risultano da onde che viaggiano simultaneamente sia in senso diretto, cioè verso la periferia, sia in senso retrogrado, cioè verso il cuore, e l'impedenza dipende da questi due tipi di onde. La forma generale di un'onda di pressione diretta ad una particolare frequenza ωi è: pif (x, t) = pif exp | j(ωi t - Φi ) - γx | dove: x = distanza dall’inizio del vaso al punto generico x γ = costante di propagazione In questo modo esprimiamo il fatto che sia l'ampiezza che la fase della pressione variano al variare della distanza x. La costante di propagazione γ è, infatti, un numero complesso. La sua parte reale determina il cambiamento dell’ampiezza dell'onda con la distanza percorsa. Essa è una misura logaritmica della attenuazione, poichè la variazione dell’ampiezza di p(x,t) è data da exp(-x Re γ ) dove Re γ = parte reale di γ. La parte immaginaria di γ (Imγ) determina il cambiamento di fase, o ritardo dell’onda sulla distanza percorsa ed è dovuta al fatto che l’onda viaggia con una velocità finita c i. La imγ è legata alla velocità dalla relazione: Im i ci Alla fine del segmento arterioso in considerazione, se L è la sua lunghezza, la pressione dovuta all’onda diretta è: Pif (L, t) = Pif exp | j(ωi t - Φi ) - γL | Se il punto x=L è un punto di riflessione, se per esempio, il vaso presenta una biforcazione, una certa frazione dell’onda diretta dal punto x=L viaggia in direzione retrograda. Chiamiamo Γ L questa frazione, allora la pressione dovuta all’onda riflessa nel punto x=L è data da: Pir (L, t) = ΓL Pif exp | j(ω i t - Φi ) - γL | Allora la pressione dovuta all'onda riflessa ad una generica distanza x è: Pir (x, t) = ΓL Pif exp | j(ωi t - Φi ) - γL - γ (L-x) | Quindi l'onda di pressione totale, somma delle onde diretta e retrograda, diventa: Pi(x, t) = Pif exp | j(ωi t - Φi ) – γx| {1+ ΓL exp |-2 γ (L-x) |} (**) Questa equazione esprime l’onda di pressione totale in termini di onda diretta e Γ L●ΓL, la frazione riflessa nel punto di riflessione, è chiamato coefficiente di riflessione terminale. Quindi un coefficiente di riflessione generale Γ(x) può essere definito come: Napoli, 19 Marzo 2002 Rif. Int.: Impedenza Vascolare.doc/MR - Rev 1 Pag. 3 di 10 Prof. Marcello Bracale Appunti del corso di Elettronica Biomedica Impedenza Vascolare Γ(x) = ΓL exp | -2 γ (L-x) | dove (L-x)= distanza percorsa dall'onda retrograda. Si p uò dimostrare che l'onda di flusso, nel punto x, è descritta da una equazione simile alla (**): qi(x, t) = Qif exp | j(ω i t - Φi ) – γx| {1- ΓL exp |-2 γ (L-x) |} L’impedenza è il rapporto tra pressione e flusso, quindi essa è una funzione di x. Alla frequenza ωi: Z i ( x) Pif Qif exp | j 0 | 1 L exp | 2 (L x) | 1 L exp | 2 (L x ) | dove ξ 0 = ψi - Φi Da questa espressione possiamo trarre alcune conclusioni. Se non ci sono discontinuità nel punto x=L, non c’è riflessione e quindi Γ L =0. L'impedenza Zi allora diventa uguale a: Pif Qif exp( j o ) che è indipendente da x. Questa particolare impedenza, misurata se nel punto esistente solo onde dirette, è chiamata impedenza caratteristica Zo. Possiamo esprimere allora Zi in funzione di γ e Zo : 1 L exp | 2 (L x ) | 1 ( x) Z0 Z i ( x) Z 0 (1) 1 L exp | 2 ( L x ) | 1 ( x) L’impedenza nel punto x=L diventa: Z i ( L) Z 0 1 L 1 L oppure L Z i ( L) / Z 0 1 Z i ( L) / Z 0 1 (2) Queste due equazioni mostrano come l’impedenza e il coefficiente di riflessione terminale sono collegati. Per esempio, se un vaso fosse aperto alla sua estremità, la pressione in questo punto sarebbe zero, quindi Zi(L)=0 e dalla (2) : ΓL = -1 viceversa se un vaso è occluso nel punto x=L, Z i(L)=∞ (flusso nullo), quindi ΓL = +1. In questo caso, l’onda riflessa è uguale in ampiezza e in fase all’onda diretta. In effetti, nella circolazione, le riflessioni da punti periferici sono generalmente del secondo tipo. Γ L può essere di circa 0,6 e l’impedenza verso la periferia perciò aumenta. Usando la (1) possiamo misurare Zi in qualsiasi punto x. In particolare ci interessa l’impedenza d’ingresso (x=0). Allora: Z i (0) Z 0 Pag. 4 di 10 Rif. Int.: Impedenza Vascolare.doc/MR - Rev 1 1 L exp | 2L | 1 L exp | 2L | Napoli, 19 Marzo 2002 Impedenza Vascolare Prof. Marcello Bracale Appunti del corso di Elettronica Biomedica Può verificarsi il caso in cui, ad una certa frequenza, ΓLexp(-2γL) sia un numero negativo. Questo accade quando 2ImγL =π. Ne segue quindi che 2ωL/C= ovvero 4πL/=π (dove =lunghezza d’onda = c/frequenza); e così L=/4. Questa può essere chiamata la condizione a /4 per cui Zi(0) è più piccola della impedenza caratteristica Zo ed infatti Zi (0) assume un minimo anche se alla periferia Zi(L) è molto più grande di Zo. ERRORI NELL MISURA DELL’ IMPEDENZA VASCOLARE Per ottenere l'impedenza di ingresso, la pressione ed il flusso devono essere misurati contemporaneamente e nello stesso punto. Utilizzando le attuali tecniche è difficile ottenere le due misure nello stesso punto. Di conseguenza alcuni ricercatori hanno scelto la misura della pressione prossimale al flusso, mentre altri la distale. L'impedenza d'ingresso è descritta per mezzo del valore assoluto |Z| e della fase . Queste quantità sono riportate in un grafico in funzione della frequenza. I risultati mostrano che il valore assoluto dell’impedenza alla frequenza zero è alta e può essere considerata uguale alla resistenza periferica del letto in considerazione. Per frequenze più alte di 3Hz circa l’impedenza rimane su livelli molto più bassi del valore alla frequenza zero. Circa il valore della fase dell'impedenza esistono maggiori disaccordi. Per basse frequenze la fase è stata trovata sempre negativa. Per valori della frequenza da 3 a l0 Hz alcuni ricercatori hanno trovato angoli di fase positivi, altri negativi, altri ancora hanno trovato valori prossimi a zero da 3 a 8 Hz. Come si può vedere, tutti i ricercatori che hanno misurato la pressione distale al flusso hanno trovato angoli di fase negativi, mentre quelli che hanno misurato la pressione prossimale al flusso hanno trovato angoli positivi nel campo delle frequenze compreso tra 3 e 8 Hz. La diversa posizione dei punti di misura della pressione e del flusso è, appunto, la causa di queste differenze. Definiamo, quindi, matematicamente questo errore, e, quindi troveremo il modo per correggere i risultati. Quando l'impedenza è determinata nel modo ideale, cioè pressione e flusso sono misurati nello stesso punto, possiamo scrivere p() = P() exp |j(t + )| q() = Q() exp |j(t + Ψ)| dove P e Q sono le ampiezze delle armoniche della pressione e del flusso; =2f; f =frequenza; e Ψ sono gli angoli di fase delle armoniche. Il valore assoluto |Z| e la fase dell'impedenza sono definiti come |Z|= P/Q =-Ψ Assumiamo ora che la pressione p'() sia misurata distale al flusso in un punto z=zp. In generale varieranno sia l’ampiezza p' che la fase '. L’ampiezza di molte armoniche della pressione aumenta verso la periferia, ma su una distanza relativamente breve come quella che stiamo considerando, questo aumento sarà piccolo e possiamo, quindi, considerare p=p'. Se si conosce la velocità apparente dell’onda, il ritardo di fase sulla distanza Z p può essere calcolato nel seguente modo: d ( ) 360 f z p capp ( ) dove d() è il ritardo di fase della armonica della pressione e c app è la velocità apparente dell'onda, che è funzione della frequenza. Come risultato otteniamo per la pressione nel punto Z=Zp Napoli, 19 Marzo 2002 Rif. Int.: Impedenza Vascolare.doc/MR - Rev 1 Pag. 5 di 10 Prof. Marcello Bracale Appunti del corso di Elettronica Biomedica Impedenza Vascolare p’ exp {j |t + ’()|}=p exp {j |t + ()-d()} In questo caso, la fase dell'impedenza sarà più piccola della quantità d() rispetto al valore effettivo. Per basse frequenze capp è grande, quindi f/capp è piccolo e l'errore sarà piccolo. Per frequenze più alte (maggiori di 3Hz) la velocità di fase apparente è prossima alla velocità di fase cph e questa nelle grandi arterie tende ad essere indipendente dalla frequenza. Il valore della velocità di fase nell’aorta calcolato tenendo conto delle proprietà del sangue e delle pareti del vaso è cph = 500 cm sec -1 Quindi, per frequenze maggiori di 3Hz possiamo scrivere: capp = cph = 500 cm sec-1 suppoendo che Zp sia di 4 cm avremo: d ( ) 360 f 4 2,9 f 500 Quindi a 10Hz l’errore sarà di circa 30°. In figura sono riportati i valori dell’impedenza di ingresso, ottenuti misurando la pressione e il flusso nello stesso punto (a), misurando la pressione 4 cm distale al flusso (h) e misurando il flusso 4 cm distale alla pressione (c) . Pag. 6 di 10 Rif. Int.: Impedenza Vascolare.doc/MR - Rev 1 Napoli, 19 Marzo 2002 Impedenza Vascolare Prof. Marcello Bracale Appunti del corso di Elettronica Biomedica SPETTRI D’IMPEDENZA In Fig.1 è rappresentato lo spettro dell’impedenza vascolare dell’arteria femorale di un cane, in condizione di controllo ottenuto da O’Rourke e Taylor. Come si vede il modulo dell’impedenza cade rapidamente da un alto valore iniziale alla frequenza zero ad un minimo verso gli 8-14 Hz prima di aumentare di nuovo gradualmente. La fase precede la pressione, e rimane negativa prima di passare piuttosto rapidamente per il valore zero e diventare a 8-14 Hz. Lo scarto considerevole alle alte frequenze è dovuto al fatto che questi punti sono ricavati dalla ottava, nona e decima armonica delle onde di pressione e di flusso che sono molte piccole e quindi soggette ad un notevole errore sperimentale. Alla frequenza alla quale corrisponde il minimo del modulo e il valore nullo della fase, stanza tra il punto di registrazione e le determinazioni vascolari è uguale ad un quarto della lunghezza d’onda. Assumendo una velocità dell'onda di 10m/sec ne consegue che questo punto di riflessione si trova subito al disotto del ginocchio. Il valore della frequenza critica dipende, quindi, tra l’altro, anche dalle dimensioni dell’animale. Aumentando la pressione media per mezzo di una iniezione di noradrenalina, la frequenza critica aumenta. Questo effetto è dovuto ad un aumento della velocità dell’onda, per cui aumenta la frequenza in corrispondenza della quale la distanza tra il punto di misura e il punto di riflessione è pari ad un quarto di lunghezza d’onda. Poichè l’aumento della pressione del sangue è dovuto ad una generale vasocostrizione, il modulo dell’impedenza alla frequenza zero, cioè la resistenza periferica, Napoli, 19 Marzo 2002 Rif. Int.: Impedenza Vascolare.doc/MR - Rev 1 Pag. 7 di 10 Prof. Marcello Bracale Appunti del corso di Elettronica Biomedica Impedenza Vascolare aumenta. Quindi in condizioni di alta pressione del sangue dovuta a vasocostrizione, il modulo dell'impedenza decresce da un più alto valore iniziale ad un minimo che corrisponde ad una frequenza più elevata. Quando la pressione sistemica diminuisce, la frequenza critica si riduce; questo fatto è attribuito ad una diminuzione della velocità dell’onda. Durante una ipotensione il modulo della impedenza alla frequenza zero diminuisce. La Fig. 2 mostra le modificazioni del modulo dell’impedenza vascolare dopo una iniezione di acetilcolina. Con il tempo gli effetti del farmaco tendono a scomparire e l'andamento tende a quello iniziale. L’effetto sulla fase è mostrato in Fig.3. La massima vasodilatazione si ha dopo circa 10 secondi. L’osservazione che in queste condizioni il modulo dell’impedenza diventa quasi costante a tutte le frequenze, e la fase dell’impedenza tende a zero, significa che durante la vasodilatazione il letto femorale si comporta prevalentemente come un carico resistivo. Fig. 1 La Fig.4 mostra i cambiamenti del modulo dell’impedenza dopo un’iniezione di noradrenalina. L’impedenza è una espressione della opposizione totale al flusso di sangue pulsatile nel letto vascolare. Il letto vascolare femorale inizia dal punto di misura del flusso e termina nella vena femorale dove il flusso di sangue non è influenzato dalle pulsazioni arteriose e dove la Pag. 8 di 10 Rif. Int.: Impedenza Vascolare.doc/MR - Rev 1 Napoli, 19 Marzo 2002 Impedenza Vascolare Prof. Marcello Bracale Appunti del corso di Elettronica Biomedica pressione è all'incirca atmosferica. La funzione di ingresso per questo letto è il flusso di sangue che entra e la pressione oscillante all'ingresso dipende dalle interazioni degli effetti della elasticità, ella viscosità e dell'inerzia, nonchè degli effetti della riflessione. Teoricamente, l’impedenza del letto può essere calcolata; misurando la pressione all'ingresso quando il sistema è sollecitato da un flusso sinusoidale a varie frequenze. La stessa informazione può essere ottenuta sotto diverse condizioni fisiologiche per mezzo delle armoniche corrispondenti delle onde di pressione e di flusso all'ingresso. Il modulo dell’impedenza alla frequenza zero è la resistenza del letto al flusso costante e dipende solo dagli effetti dell’attrito. Fig. 2 Come il flusso diventa oscillatorio assumono maggiore importanza l’inerzia e le proprietà elastiche dei vasi. In assenza di riflessioni, l’impedenza è uguale all'impedenza caratteristica e può essere calcolata dai valori del raggio del vaso, della viscosità del sangue, dal modulo elastico delle pareti del vaso e della frequenza. Quando il letto vascolare totale si comporta come se avesse un unico punto di riflessione, il modulo dell’impedenza diminuisce sino ad un minimo al disotto dell'impedenza caratteristica, quando la lunghezza del sistema rappresenta un quarto della lunghezza d’onda, quindi aumenta al disopra dell'impedenza caratteristica fino ad un massimo al quale corrisponde una lunghezza del sistema pari a mezza lunghezza d’onda. Alla frequenza zero l’angolo di fase dell'impedenza è zero, cioè pressione e flusso sono in fase. Fig. 3 In un sistema ideale (tubo perfettamente elastico, fluido non viscoso) senza riflessioni, la pressione ed il flusso sono quasi in: fase. In presenza di riflessioni invece la differenza di fase dipende dal coefficiente di riflessione. Napoli, 19 Marzo 2002 Rif. Int.: Impedenza Vascolare.doc/MR - Rev 1 Pag. 9 di 10 Prof. Marcello Bracale Appunti del corso di Elettronica Biomedica Impedenza Vascolare Fig. 4 Pag. 10 di 10 Rif. Int.: Impedenza Vascolare.doc/MR - Rev 1 Napoli, 19 Marzo 2002