SCUOLA UNIVERSITARIA INTERFACOLTÀ IN SCIENZE MOTORIE

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Torino. 6 maggio 2016
Liceo Classico “V. Alfieri” Corso Dante, 80 Torino
EDUCAZIONE FISICA INCLUSIVA:
PROGETTAZIONE, STRATEGIE,
METODOLOGIE
BASATE SULLE EVIDENZE
Stefania Cazzoli, Insegnante EF/APA, docente
Università degli Studi di Torino SUISM, Presidente
FIEP – Sezione Attività Fisica Adattata
(Europe & World)
23/05/2016
[email protected]
LE DIFFERENZE
E LA SCUOLA INCLUSIVA ITALIANA
Le differenze fanno paura o sono una risorsa?
Proviamo a riflettere sulle differenze????
COSCIENZA
NORMA
(Etica, morale, (Leggi, Regolamenti,
deontologia
Circolari
professionale)
ministeriali)
CONOSCENZA
(Sapere della scuola,
della disciplina d’insegnamento attraverso i nuclei fondanti)
23/05/2016
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LE DIFFERENZE A SCUOLA
La scuola (come la società) del 3° millennio sono comunità complesse
ed eterogenee.
Le scuole sono luogo di crescita, apprendimento, educazione e
formazione per tutti i bambini/ragazzi e futuri cittadini.
Nella scuola inclusiva hanno il diritto e dignità di
personalizzazione e individualizzazione
“tutti gli studenti intesi come persone”
(L.53/2003; L104/1992; L.170/2010; CM 06/03/2013, L.107/2015)
- ogni singolo studente
www.unicef.it
- ogni singolo studente con Bisogni Educativi Speciali
(con: ritardi di evoluzione, particolari situazioni socio-economicheculturali; disturbi specifici di apprendimento; disabilità)
23/05/2016
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LA BUONA SCUOLA
LEGGE 13 luglio 2015, n. 107
Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega
per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.
(15G00122) (GU Serie Generale n.162 del 15-7-2015)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 16/07/2015
Rafforzamento dell'autonomia scolastica
Piano triennale dell'offerta formativa (PTOF)
Organico dell'autonomia
Nuovi poteri del dirigente scolastico
Immissioni in ruolo
Obbligo di formazione in servizio Nuove possibilità per gli studenti
Benefici economici per le iscrizioni alle scuole paritarie
Edilizia scolastica
Copertura finanziaria
23/05/2016
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Rafforzamento dell'autonomia scolastica
(e possibilità nelle scuole secondarie di II grado di inserire nel curriculum materie
opzionali .
Piano triennale dell'offerta formativa (PTOF)
formulato dal collegio dei docenti sulla base delle indicazioni del Dirigente Scolastico ed
approvato dal consiglio d'istituto.
Organico dell'autonomia
docenti curricolari e per il sostegno e un organico "funzionale" aggiuntivo per il
potenziamento dell'organico dell'autonomia di circa l'8% in più per scuola non
impegnati su cattedra. Dall'a.s. 2016/2017 i ruoli saranno regionali e le sedi non
saranno più per singola scuola, ma per ambito territoriale inferiore alla provincia. Il
Nuovi poteri del dirigente scolastico fondamentalmente consistenti nella libertà di
chiamare direttamente i docenti nella propria scuola ogni tre anni e di
valutarli…assegnare ai migliori un bonus in denaro.
Immissioni in ruolo di (100.000 docenti precari in due anni).
Obbligo di formazione in servizio per dirigenti ed i docenti superando la facoltatività
dell’aggiornamento…usufruendo tessera da € 500 all'anno per spese relative
all'aggiornamento, acquisto libri, visite a musei, ecc.
Nuove possibilità per gli studenti ampliamento dell'offerta formativa, aumento ed
obbligatorietà di ore di alternanza scuola-lavoro nell'ultimo triennio delle scuole
superiori (200 ore nei licei e 400 ore negli istituti tecnici e professionali). Le
modalità di effettuazione di tale alternanza sono state normate dalla recente Guida
Operativa del MIUR trasmessa con lettera del Ministro Giannini l'8/10/2015.
Benefici economici per le iscrizioni alle scuole paritarie (€ 400 di detrazioni di
imposta).
Edilizia scolastica… previsti numerosi interventi e finanziamenti.
Copertura finanziaria…circa 3 miliardi di euro annui.
23/05/2016
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LA BUONA SCUOLA
LEGGE 13 luglio 2015, n. 107
Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e
delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.
(15G00122) (GU Serie Generale n.162 del 15-7-2015) 1/2
INCLUSIONE Comma 181, lettera …
c) promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilita' e
riconoscimento delle differenti modalita' di comunicazione attraverso:
1) la ri-definizione del ruolo del personale docente di sostegno al fine di
favorire l'inclusione scolastica degli studenti con disabilita', anche attraverso
l'istituzione di appositi percorsi di formazione universitaria;
2) la revisione dei criteri di inserimento nei ruoli per il sostegno didattico,
al fine di garantire la continuita' del diritto allo studio degli alunni con
disabilita', in modo da rendere possibile allo studente di fruire dello stesso
insegnante di sostegno per l'intero ordine o grado di istruzione;
3) l'individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni scolastiche,
sanitarie e sociali, tenuto conto dei diversi livelli di competenza istituzionale;
4) la previsione di indicatori per l'autovalutazione e la valutazione
dell'inclusione scolastica;
23/05/2016
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…segue inclusione l. 107/2015 2/2
5) la revisione delle modalita' e dei criteri relativi alla certificazione, che deve
essere volta a individuare le abilita' residue al fine di poterle sviluppare
attraverso percorsi individuati di concerto con tutti gli specialisti di strutture
pubbliche, private o convenzionate che seguono gli alunni riconosciuti disabili ai
sensi degli articoli 3 e 4 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e della legge 8
ottobre 2010, n. 170, che partecipano ai gruppi di lavoro per l'integrazione e
l'inclusione o agli incontri informali;
6) la revisione e la razionalizzazione degli organismi operanti a livello territoriale
per il supporto all'inclusione;
7) la previsione dell'obbligo di formazione iniziale e in servizio per i dirigenti
scolastici e per i docenti sugli aspetti pedagogico-didattici e organizzativi
dell'integrazione scolastica;
8) la previsione dell‘ obbligo di formazione in servizio per il personale
amministrativo, tecnico e ausiliario, rispetto alle specifiche competenze,
sull'assistenza di base e sugli aspetti organizzativi ed educativo-relazionali
relativi al processo di integrazione scolastica;
9) la previsione della garanzia dell‘ istruzione domiciliare per gli alunni che si
trovano nelle condizioni di cui all'articolo 12, comma 9, della legge 5 febbraio
1992, n. 104;
23/05/2016
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COSCIENZA, CONOSCENZA MORALE, ETICA,
DEONTOLOGIA PROFESSIONALE
La coscienza morale è l'applicazione alla conoscenza degli aspetti etici.
La coscienza morale è intesa come la capacità di distinguere il bene e il
male e di agire di conseguenza.
In campo professionale si basa sulla capacità del soggetto di valutare i
propri atteggiamenti e orientare i propri comportamenti.
L’insieme delle regole comportamentali in campo professionale
costituiscono la deontologia professionale.
Il codice etico è il documento che esplicita l’insieme delle regole
comportamentali, diritti, doveri e responsabilità di una specifica
categoria professionale nei rapporti con i pazienti, studenti…e con i
colleghi
al fine di non ledere la dignità altrui.
23/05/2016
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COSCIENZA, CONOSCENZA MORALE, ETICA,
DEONTOLOGIA PROFESSIONALE
Cosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. –
1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria
identità e del complesso delle proprie attività interiori: c. di sé, autocoscienza; contenuti di c., l’insieme dei
dati presenti nella coscienza; con sign. estens.: ho c. di ciò che faccio; non ha c. di ciò che dice; popolo che
ha c. dei proprî diritti e dei proprî doveri; prendere c. della propria forza o, in senso più ampio, della realtà,
dei reali problemi del paese, della situazione politica, e sim., rendersene esattamente conto (con sign.
analogo, è frequente nel linguaggio politico e giornalistico l’espressione presa di coscienza); posso
affermare con piena c., con assoluta certezza. Anche, capacità di valutare le proprie doti e attitudini: avere
c. dei proprî meriti, delle proprie forze; ho c. dei miei limiti; non ha c. di ciò che vale.
….
2. a. Consapevolezza del valore morale del proprio operato, sentimento del bene e del male che si fa: avere,
non avere c.; agire con c.; esame di c., esame riflesso delle proprie azioni per poter discernere il bene e il
male compiuto, e quindi riconoscere le proprie eventuali colpe (soprattutto come atto preparatorio al
sacramento della confessione). Anche come criterio supremo della moralità o, in modo più attenuato, come
sensibilità morale: O dignitosa coscïenza e netta, Come t’è picciol fallo amaro morso! (Dante); la voce della
c.; agire secondo c., secondo i dettami della c.; avere la c. elastica; venire a compromessi con la propria c.;
mi rimorde la c., sento rimorso; i rimproveri della c.; avere scrupoli di c., scrupoli morali; per obbligo, per
debito di c., per dovere morale; per scarico, per sgravio di c., per non avere rimorsi; sentirsi la c. tranquilla,
essere certo di aver agito bene o di non aver fatto nulla di male; cattiva c., stato di chi ha rimorsi o dubbî
sulla legittimità morale delle proprie azioni; mettersi la c. in pace, far tacere gli scrupoli o i rimorsi,
rassegnarsi al fatto compiuto; caso di c., caso dubbio la cui soluzione sollecita il nostro impegno morale;
matrimonio di c., matrimonio canonico, privo di effetti civili, che viene celebrato in segreto, di solito per
regolare la posizione di due persone che non possono contrarre un matrimonio civilmente valido o che, pur
potendolo, ne subirebbero un danno; obiettore di c., v. obiettore. Come locuz. avv., in coscienza, per intimo
senso di responsabilità morale, o sulla base di una approfondita e obiettiva valutazione: mi sento obbligato
in c. ad aiutarlo; in c., non credo di poterti approvare; anche come semplice espressione asseverativa: in c.,
credimi, è proprio come t’ho detto.
23/05/2016
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c. In qualche caso, indica genericam. impegno, cura, senso di responsabilità: operaio,
artigiano che ha c. nel suo lavoro (anche: un operaio, un artigiano di coscienza, di
molta c.); è un medico che cura i malati con molta c.; oppure probità, rettitudine,
umanità, spec. nei rapporti col prossimo: è gente senza c.; agli speculatori non si
può richiedere di avere c.; non c’è più c. nel mondo, oggi!
….
3. estens. Consapevolezza e sensibilità di fronte a determinati fatti, problemi,
esperienze di carattere non morale: avere, non avere una c. civica, patriottica; c.
linguistica, c. giuridica; c. sportiva; anche, l’insieme dei sentimenti, delle concezioni,
degli interessi che sono proprî di una società o di un gruppo sociale: c. sociale, c.
collettiva, c. operaia; c. di classe, la piena consapevolezza che una categoria
sociale, in partic. la classe lavoratrice, acquista relativamente ai proprî diritti e
interessi
DEONTOLOGÌA s. f. [comp. del gr. (τό) δέον -οντος «il dovere» e -logia]. – Termine filosofico coniato,
nella forma ingl. deontology, da J. Bentham (1748-1832) per designare la sua dottrina
utilitaristica dei doveri, passato poi a indicare lo studio (empirico) di determinati doveri in
rapporto a particolari situazioni sociali. In partic., d. medica, l’insieme delle norme riguardanti i
diritti e, soprattutto, i doveri e le responsabilità del medico, nei suoi rapporti con i pazienti e con i
colleghi.
http://www.treccani.it/vocabolario/coscienza/ cnsultazione 05/05/2016
23/05/2016
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INCLUSIONE
Inclusione è un processo bi-univoco:
le persone con disabilità divengono più visibili
e le persone senza disabilità hanno l’opportunità
di imparare e cambiare mediante l’esperienza con le persone con
disabilità –
e viceversa.
Tutte le attività devono includere
la partecipazione delle persone con disabilità,
di conseguenza è nato il detto:
“nulla su di noi senza di noi”
www.enable/The Convention in Brief (1st March 2010)
La convenzione ONU dei diritti delle persone con disabilità (2006) e ratifica L 17 marzo 2009
23/05/2016
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I MODELLI DI INCLUSIONE
(OCSE, 2006, modificato Cazzoli 2013)
23/05/2016
SPECIAL- TRACK
ONE TRACK
TWO-TRACK
MULTI-TRACK
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MODELLI DI INCLUSIONE A CONFRONTO 1/4
APPROCCIO A UNA UNICA VIA D’INCLUSIONE (One track)
-
tutti i bambini/ragazzi sono inclusi nel percorso principale
dell’ educazione regolare.
-
Questo presuppone un grande supporto di servizi
alla scuola regolare e agli studenti con Bisogni educativi speciali e con
disabilità.
-
Tutti gli studenti sono inclusi in tutti i processi, leggi e certificazioni come i
propri pari (senza disabilità)
nella scuola regolare e nelle classi regolari di educazione fisica.
Le classi regolari di educazione fisica sono organizzate sulla base del
criterio dell’inclusione eterogenea di tutte le differenze di tutti gli studenti. .
23/05/2016
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MODELLI DI INCLUSIONE A CONFRONTO 2/4
APPROCCIO A MULTI- VIE D’INCLUSIONE (Multi Track)
Presenta una molteplicità di approcci di inclusione.
Offre una varietà di servizi tra due diversi percorsi di
formazione:
- scuola regolare
- scuola speciale per gli studenti con Bisogni Educative Speciali
o disabilità.
23/05/2016
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MODELLI DI INCLUSIONE A CONFRONTO 3/4
APPROCCIO A DUE VIE D’INCLUSIONE (Two Track)
Vi sono 2 distinti sistemi educativi:
gli studenti con BES e con disabilità
sono generalmente formati
in scuole speciali o classi speciali.
Generalmente gli studenti certificati con BES e con disabilità
non seguono il percorso dell’educazione del curriculum scolastico
dei pari (senza disabilità).
I due sistemi (scuola speciale e regolare) sono regolati con:
differenti norme legislative
separante attitudine culturale
separate figure professionali
differenziate classi di educazione fisica per gli allievi con BES o disabilità
(European Agency Education, 2003,FIEP APA section, 2013)
23/05/2016
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MODELLI DI INCLUSIONE A CONFRONTO 4/4
APPROCCIO CON PERCORSO SPECIALE (Special track)
I bambini sono inclusi nel percorso dello sport.
Questo percorso è supportato con un ampi servizi
focalizzati verso la pratica sportiva extracurriculare
a tutti i livelli e
lungo l’arco della vita
mediante le Organizzazioni Sportive e le Federazioni Sportive
(per esempio Comitato Paralimpico/CIP; Special Olympicsportive; Federazioni Sportive – sezioni speciali…)
Gli atleti con disabilità prendono generalmente parte a
speciali ed adattati programmi di allenamento e competizione.
Generalmente, gli atleti partecipano al percorso del curriculum degli sport speciali,
organizzati in base ai criteri classificazione per:
- omogeneità delle disabilità (disabilità motoria, intellettiva e sensoriale)
- grado di severità.
Talvolta sono organizzate pratica e competizioni unificate con i loro pari (senza
disabilità).
Questi
sistemi sono generalmente
sotto separati sistemi legislativi, con differenti
23/05/2016
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norme e regole e in differenti mega-eventi sportivi (es. Olimpiadi; Paralimpiadi)
FIEP APA section, Cazzoli S. 2013)
INCLUSIONE 1
 L’inclusione nella scuola italiana degli
studenti con disabilità è di tipo “one track
approach” ,
basato sull’inclusione degli allievi disabili nelle scuole e
classi normali/regolari .
 L’inclusione nella classi normali ha oramai una
tradizione trentennale coinvolgendo tutti gli ordini e
gradi della scuola italiana (infanzia, primaria,
secondaria) in seguito all’affermazione della cultura
pedagogica inclusiva e al supporto normativo (Legge
118/1971; Legge 517/1977; Legge 104 del 1992, Legge 18 del 2009;
L107/2015).
23/05/2016
[email protected]
17
INTEGRAZIONE ed INCLUSIONE 3
Il modello integrativo italiano si è consolidato negli ultimi trenta anni
attraverso quattro fasi:
- Prima fase caratterizzata dagli orientamenti della pedagogia e didattica
normale, le quali hanno affermato la dignità della diversità,
riconoscendola come soggetto di educazione e formazione,
e non solo oggetto di riabilitazione e medicalizzazione.
- Seconda fase caratterizzata dal supporto normativo, dai principi della
Costituzione italiana; legge 104/1991; ratifica Convenzione ONU/2009
- Terza fase caratterizzata dagli orientamenti delle pedagogia e didattica
speciale, le quali hanno sviluppato conoscenze e competenze per la
formazione di risorse “speciali” per persone speciali (individualizzazione,
adattamento, facilitazione, formazione docenti di sostegno, sviluppo
metodi e metodologie …)
- Quarta fase caratterizzata dagli orientamenti delle didattiche
disciplinari normali del curricolo scolastico, prevedendo una formazione
“speciale” di base comune dei docenti curricolari e di sostegno, in modo da
integrare conoscenze e competenze finalizzate all’integrazione e
inclusione nel processo di apprendimento-insegnamento.
- L’esperienza vissuta nella scuola influenzerà tutto l’arco della vita e tutti i
settori
della società”
23/05/2016
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15th
International
Symposium
Adapted
Physical
Activity, Verona (It) Cazzoli S. (2005); Erickson (2005) 18
06/10/11
18
APA
APA
ATTIVITÀ FISICA ADATTATA
BIOMECCANICA
APE
SCIENZA ALLENAMENTO
EDUCAZIONE FISICA ADATTATA
CHINESIOLOGIA
E’ UNA DELLE
DISCIPLINE
SCIENTIFICHE
DELLE SCIENZE
DELLO SPORT
(5° Directory/Guida delle
Scienze motorie, 2008
ICSSPE, IOC, FIMS, ONU,
WADA, WORLD SPORT
FORUM, GAISF,
WHO/OMS)
La famiglia delle
Scienze
motorie
SVILUPPO, CONTROLLO APPRENDIMENTO
MOTORIO
FILOSOFIA dello SPORT
SOCIOLOGIA DELLO SPORT
FISIOLOGIA dell’ESERCIZIO e SPORT
PSICOLOGIA dell’ESERCIZIO e SPORT
STRUTTURE per SPORT e TEMPO LIBERO
STORIA dello SPORT
INFORMAZIONE e SPORT
LEGISLAZIONE SPORTIVA
MANAGEMENT SPORT
MEDICINA dello SPORT
PEDAGOGIA dello SPORT
23/05/2016
[email protected]
APA
BIOMECCANICA
SCIENZA
ALLENAMENTO
PEDAGOGIA
SPORT
CHINESIOLOGIA
SVILUPPO, CONTROLLO
APPRENDIMENTO MOTORIO
MEDICINA
SPORT
SCIENZE
MOTORIE
SPORTIVE
MANAGEMENT
SPORT
ATTREZZATURE
SPORT
TEMPO LIBERO
LEGISLAZIONE
SPORT
SOCIOLOGIA
FISIOLOGIA
ESERCIZIO SPORT
INFORMAZIONE
SPORT
STORIA
SPORT
23/05/2016
PSICOLOGIA
ESERCIZIO
FILOSOFIA
SPORT
SPORT
[email protected]
APA
ATTIVITÀ FISICA ADATTATA
APE
EDUCAZIONE FISICA ADATTATA 5° Directory Sport Sciences (2008)
APA la scienza attività fisica adattata (APA) è:
-
Ricerca
-
Teoria e pratica diretta verso persone di tutte le età
-
Afferente alle generali scienze dello sport
-
Si occupa di svantaggio (delle risorse o delle situazioni di
perdita della possibilità di uguale accesso e diritto all’attività
fisica )
La ricerca, la teoria e la pratica sono in relazione alla necessità e
diritto di inclusione (Block, Obrosnikova, 2007)
23/05/2016
[email protected]
APA - ATTIVITÀ FISICA ADATTATA
APE - EDUCAZIONE FISICA ADATTATA 5° Directory Sport Sciences (2008)
CORPO DEL SAPERE APA
L’APA è una scienza cross-disciplinare,
definita come “l’integrazione del sapere proveniente da molte discipline”
che converge nella creazione di un distinto
ed unico corpo della conoscenza APA,
focalizzato verso:
-
adattamento o cambiamento di processi
-
differenze individuali
-
attività fisica” (Sherrill, 2004)…
23/05/2016
[email protected]
APA - ATTIVITÀ FISICA ADATTATA
APE - EDUCAZIONE FISICA ADATTATA 5° Directory Sport Sciences (2008)
ADATTAMENTO è…
-
arte e scienza qualificate,
nella misurazione
e nella gestione
delle variabili dei compiti di apprendimento della persona
-
come servizio, supporto e
intervento nell’attività fisica
-
disegnati al fine di mettere in contatto
le esigenze psicomotorie della persona
e raggiungere il risultato desiderato. (Sherrill, 2004)
23/05/2016
[email protected]
PEDAGOGIA DELLO SPORT ed EDUCAZIONE FISICA/SPORTIVA
5° Directory Sport Sciences (2008)
Sono la scienza della famiglia delle Scienze Motorie Sportive
che si occupa dal punto di vista qualitativo dell’insegnamento
mediante l’Educazione Fisica e l’Educazione Sportiva
CORPO DELLA CONOSCENZA
Si sviluppa attraverso 3 aree:
1. INSEGNAMENTO
2. FORMAZIONE INSEGNANTI
3. CURRICULUM D’INSEGNAMENTO A SCUOLA
23/05/2016
[email protected]
(Dinold M. 2008)
L’EDUCAZIONE FISICA ADATTATA E L’INCLUSIONE SCOLASTICA ITALIANA
OBIETTIVI:
L’ introduzione all’Attività Fisica Adattata (APA) secondo i più recenti
orientamenti finalizzati al miglioramento dell’ INCLUSIONE SCOLASTICA
nell’Educazione Fisica/Scienze Motorie Sportive curriculari in ogni ordine e
grado della scuola italiana
PROGRAMMA:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
a.
b.
c.
d.
L’APA in Italia e nel mondo
Inclusione
I bisogni educativi speciali
Soggetti con disabilita’
Integrazione e inclusione nella scuola
Integrazione e inclusione in EF/SMS
Didattica inclusiva
Individualizzazione
Cultura del Compito/Analisi del compito
Adattamento
23/05/2016
[email protected]
Punto
di contatto
06/10/11
25
25
1
A.P.A. (1)
[i] [i
Adapted Physical Activity - Activitè Physique Adaptee
Attività Fisica Adattata
L’APA indica l’Attività Fisica Adattata dalla traduzione inglese Adapted
Physical Activity. Nacque nel 1973 in Canada dai fondatori della
Federazione Internazionale de l’Activitè Physique Adaptee (IFAPA).
Nel 1978 la Carta Interanzionale dell’Unesco (Parigi) sancì il diritto alla
pratica dell’Educazione Fisica e Sportiva da parte di tutti (art. 1)
bambini, giovani, anziani e soggetti con disabilità (art. 1.3) al fine di
garantire il loro sviluppo integrale della personalità in tutte le sue
dimensioni: cognitiva, affettivo-emotiva, sociale e motoria. (2)
(2) Pace, diritti dell'uomo, diritti dei popoli, anno II, numero 1, 1988 pp 131-134
(1) Definizioni APA da www.eucapa2008.com (data consultazione 01/10/2008)
23/05/2016
[email protected]
26
1
Definizioni APA da www.eucapa2008.com (data consultazione 01/10/2008)
[i] [i
A.P.A. 2
Adapted Physical Activity - Activitè Physique Adaptee
Attività Fisica Adattata
Attività Fisica Adattata successivamente acquisì diversi significati ma tutti
sottolinearono ed implementarono i concetti:
 adattamento ed individualizzazione delle attività motorie partendo
dalle potenzialità dei singoli soggetti
 inclusione ed integrazione nella società e nella scuola.
www.eucapa2008
Carta UNESCO 1976
23/05/2016
[email protected]
27
A.P.A. 5
Adapted Physical Activity - Activitè Physique Adaptee
Attività Fisica Adattata
Attività Fisica Adattata
FOCUS
differenze individuali
nell’attività fisica
che richiedono attenzioni speciali.
23/05/2016
06/10/11
[email protected]
28
28
ADATTAMENTO NELLE SCIENZE MOTORIE è…
L’arte e la scienza
del saper controllare le variabili
in modo da ottenere i risultati voluti (Sherill C., 1997)
L'adattamento significa
cambiare o modificare
in relazione ai dati osservati
e alle potenzialità della persona
Le differenze individuali:
-
Ritardi evolutivi
-
Disturbi
-
Disabilità
-
Bisogni educativi speciali
come stabilito dai vari enti governativi.
23/05/2016
[email protected]
A.P.E
Adapted Physical Education Educazione Fisica Adattata
Nello specifico della disciplina scolastica Educazione Fisica/Scienze Motorie
Sportive del curricolo obbligatorio si parla a livello internazionale di
Adapted Physical Education (APE)
che alcuni autori l’intendono come una
“specializzazione dell’Educazione Fisica, per gli studenti con disabilità” (Block,
2000)
oppure
“sottodisciplina dell’Educazione Fisica che permette le esperienze di sicurezza
personale, soddisfazione e successo agli studenti con differenti abilità”.
(Winnick, 2005).(1)
(1) Hutzler Y., Sherrill C. (2007.) Defining Adapted Physical Activity : International Perspectives. Adapted Physical Activity
Quaternaly, 24, 1-20
23/05/2016
06/10/11
[email protected]
30
30
EDUCAZIONE FISICA ADATTATA DEGLI ALLIEVI CON DISABILITA’/DSA/BES
(APE INCLUSIVA)
a. ASPETTI NORMATIVI ISTITUZIONALI
(Norme, regolamenti, circolari ministeriali…)
b. ASPETTI
METODOLOGICI-DIDATTICI
(strategie, contenuti…)
d. ASPETTI ETICI-MORALI
(Deontologia Professionale…)
c. ASPETTI ORGANIZZATIVI
(Progettazione, cooperazione, risorse,
strutture…)
23/05/2016
[email protected]
a. ASPETTI NORMATIVI ISTITUZIONALI
Basata sulla personalizzazione ed individualizzazione del processo di
insegnamento ed apprendimento.
ALLIEVI
INDICATI CON BISOGNI
EDUCATIVI SPECIALI
Osservazioni Team
Insegnanti
23/05/2016
CERTIFICATI
DISTURBI SPECIFICI
APPRENDIMENTO
(ICD9; ICD10; ICF; DSMIV)
[email protected]
CERTIFICATI
CON DISABILITA’
(ICD9; ICD10; ICF; DSMIV)
ALLIEVI
INDICATI CON BISOGNI
EDUCATIVI SPECIALI
CERTIFICATI
CON DISTURBI
SPECIFICI
APPRENDIMENTO
CERTIFICATI
CON DISABILITA
PDP
Piano Didattico
Personalizzato
(CM 27/12/2012; CM
6/3/2013)
PDP
Piano Didattico
Personalizzato
(L170/2010)
PDF/PEI
(L. 104/1992)
23/05/2016
[email protected]
APE INDIVIDUALIZZAZIONE PERSONALIZZAZIONE
La scuola come può rispondere?
Con la didattica inclusiva basata su:
- Individualizzazione (1971-2003)
- Personalizzazzione (2003-…)
intese come partecipazione al processo di insegnamento/apprendimento
da parte di tutto il gruppo classe
e tenendo conto delle potenzialità di ogni singolo allievo.
Ianes D., Celi F., Cramerotti S. (2003),, Il piano educativo individualizzato. Progetto di vita. Guida 2003-2005,
Trento Erickson,
23/05/2016
[email protected]
APE INDIVIDUALIZZAZIONE PERSONALIZZAZIONE
PERSONALIZZARE
Introdotta dalla riforma Moratti (L.53/2003) è
la risposta pedagogica alle esigenze dell’individuo
inteso come persona in tutte le sue dimensioni della personalità,
realizzando percorsi di apprendimento rispettosi di:
-
Abilità
Stili di apprendimento
Attitudini
Inclinazioni
Esperienze di vita
Motivazioni
Interessi
23/05/2016
[email protected]
b. APE ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
APE in Italia …
E’ UNA SPECIALIZZAZIONE DELL’EDUCAZIONE FISICA,
PER GLI STUDENTI CON ESIGENZE EDUCATIVE SPECIALI E
DISABILITÀ
BASATA SU
. ADATTAMENTO
. PERSONALIZZAZIONE
. INCLUSIONE
(1) Hutzler Y., Sherrill C. (2007.) Defining Adapted Physical Activity : International Perspectives. Adapted Physical Activity
Quaternaly, 24, 1-20
23/05/2016
[email protected]
b. APE ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
PERMETTE A TUTTI GLI STUDENTI DI ACQUISIRE:
. AUTONOMIA
. SICUREZZA
. SODDISFAZIONE
. SUCCESSO
(1) Hutzler Y., Sherrill C. (2007.) Defining Adapted Physical Activity : International Perspectives. Adapted Physical
Activity Quaternaly, 24, 1-20
23/05/2016
[email protected]
b. APE ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
La scuola come può rispondere?
Con prassi didattiche di “speciale normalità”
Privilegiare le soluzioni più vicine alla normalità
rispetto a soluzioni speciali separate-separanti
arricchendo di aspetti tecnici le abituali prassi della normalità
senza questi innesti tecnici non sarebbe in grado di rispondere
adeguatamente alla specialità dei bisogni (Ianes, 2005) (1)
Dario Ianes, Fabio Celi; Sofia Cramerotti, Il Piano educativo individualizzato. Progetto di
vita 2003-2005 ,Edizioni Erickson Trento
23/05/2016
[email protected]
38
INTEGRAZIONE/INCLUSIONE IN EF/SMS 1
LE SCIENZE MOTORIE SPORTIVE /EF
INCLUSIVE
Le attività motorie sono espressione della globalità delle persona
nelle sue componenti:
corporeità, cognitività, emozionalità, relazionalità.
Nel gesto motorio ogni persona esprime esplicitamente
le personali attitudini (conoscenze, abilità, competenze) e
difficoltà.
Nel processo di insegnamento-apprendimento
delle scienze motorie sportive
ogni allievo esprime Bisogni Educativi Speciali
(esempio: l’esecuzione del salto in alto, è determinata da abilità motoria di saltare,
dalle capacità morfologiche e funzionali, dalle capacità emotive e relazionali. Se
l’allievo ha delle carenze in una delle predette l’allievo non riesce superare
l’ostacolo) (segue…)
23/05/2016
[email protected]
39
INTEGRAZIONE/INCLUSIONE IN EF/SMS 2
INCLUSIONE
Permette ad ogni individuo di poter
ricevere interventi progettati su misura
rispetto a:
1- propria situazione di difficoltà intese come potenzialità
2- fattori che originano o mantengono le difficoltà ed agire sull’ambiente
per facilitare l’apprendimento
3- considerare il personale stile cognitivo di apprendimento (alunno) e
scegliere adeguato stile di insegnamento (insegnante) (Ianes D. 2003)
(esempio: ogni allievo sarà caratterizzato da personali livelli di abilità nel
salto dell’ostacolo, si interverrà sui fattori che originano o mantengono la
difficoltà, abbassando l’ostacolo
e/o inclinandolo in modo tale che nello stesso contesto tanti allievi, con
personali stili di apprendimento, possano imparare ad eseguire il salto
dell’ostacolo)
23/05/2016
[email protected]
40
b. APE ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
CULTURA DEL COMPITO vs ANALISI DEL COMPITO
La didattica inclusiva si realizza mediante
cultura del compito e
l"analisi del compito (task analysis)
 La cultura del compito prevede che tutto il gruppo in apprendimento
partecipa al processo di insegnamento-apprendimento .
 L’analisi del compito prevede che i compiti complessi vengono
destrutturalizzati e scomposti in compiti più semplici
ES. ATTIVITA’ SPORTIVA-ABILITA’ TECNICA- ABILITA’ MOTORIA
23/05/2016
[email protected]
41
DIDATTICA INCLUSIVA 1
DIDATTICA INCLUSIVA:
DALLA CULTURA DEL COMPITO
ALL’ANALISI DEL COMPITO
E L’APPRENDIMENTO MOTORIO
Per CULTURA DEL COMPITO si intende che tutto il gruppo in apprendimento
partecipa al compito del processo di insegnamento-apprendimento, senza
alcuna esclusione e quindi con particolar attenzione ai bisogni educativi speciali,
come deriva dal pensiero pedagogico degli autori Vygotskij e Bruner
ANALI SI
del
COM P I TO
CULTUR A
del
COM P I TO
ABI LI TA’
M OTOR I A
23/05/2016
[email protected]
42
b. APE ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
ANALISI DEL COMPITO “TASK ANALYSIS”
(Gardner, Murphy, Crawford 1985) prevede:
1- situazioni stimolo facilitate
2- frazionamento di un obiettivo di apprendimento complesso in
sotto-obiettivi più semplici, consequenziali
3- utilizzo dei risultati positivi per rinforzare e motivare
l’apprendimento
L’ apprendimento motorio è acquisizione dell’abilità motoria, vista
come compito motorio,cioè capacità di risolvere un problema
motorio
23/05/2016
[email protected]
43
b. APE ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
Gli ADATTAMENTI vanno considerati
PARTENDO DALLE POTENZIALITÀ DEL SOGGETTO
in relazione a:
CARATTERISTICHE BIO-MECCANICHE DEL GESTO MOTORIO,
COMPLESSITÀ COORDINATIVA E CAPACITÀ COGNITIVE E DI
ATTENZIONE, WORKING MEMORY richieste
COMPONENTE AFFETTIVA-EMOTIVA DEL PIACERE SENSO-MOTORIO e
MOTIVAZIONE
Cazzoli S. (2007) Attività fisica adattata (APA) e l’educazione fisica adattata (APE): includere ed
integrare i bisogni educativi speciali nella scuola primaria e secondaria da pag 53 a pag. 85 in
Drabeni M., Eid L., L’attività fisica adattata per i disabili. Prospettive della realtà italiana ed europea,
Libreria dello Sport, Milano 2008 ISBN 978-88-6127-009
23/05/2016
[email protected]
44
b. APE ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
ADATTAMENTO
4. L’Adattamento
Modello generale
Prevede il modificarsi di:
1.
2.
CURRICULO
1- Curricolo e obiettivi (aggiuntivi,
STRATEGIE
semplificati, alternativi)
E
DI
OBIETTIVI di
INSEGNAMENTO
2- Strategie di insegnamento
APPRENDIMENTO
ADATTAMENTO
3- Contesti in cui avviene
Flessibilità
l’apprendimento
Semplificazione
Si basa su: flessibilità,
semplificazione, mediazione
(Janney e Snell, 2000)
23/05/2016
Mediazione
3.
CONTESTI
APPRENDIMENTO
[email protected]
45
b. APE ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
ADATTAMENTO
NELLE SCIENZE MOTORIE
L’arte e la scienza del saper controllare le variabili in modo da ottenere i
risultati voluti (Sherill C., 1997)
Può essere:
1- Educativo - metodologico
(riguarda la didattica, la metodologia di approccio e di lavoro)
2- Tecnico (riguarda regole e regolamenti)
3- Strutturale (attività motoria specifica creata per una specifica tipologia di disabilità)
(“Carta europea dello sport”,Consiglio d’Europa, Strasburgo 1987)
EDUCATIVO
(didattico-m etodologico)
STRUTTURALE
ADATTAMENTO
SCIENZE MOTORIE
(att.motoria specifica disabilità)
23/05/2016
TECNICO
(regole-regolam enti )
[email protected]
46
b. APE ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
TIPOLOGIA DELLE
MODIFICAZIONI
3.
MODIFICAZIONI
CONSIDEREVOLI
(Task analisys)
1.
MODIFICAZIONI
MINIME
(adattamenti ambienti,
guide o segnali,
potenziamento stimoli
sensoriali
Attività Motoria:
(De Potter, 2003)
Allievo:
2.
MODIFICAZIONI
MODERATE
(adattamenti attrezzature,
regole, ruoli…)
23/05/2016
[email protected]
47
b. APE ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
4. L’Adattamento
1.
CORPO
LINEE GUIDA
per la
PROGETTAZIONE E
REALIZZAZIONE
delL’
ADATTAMENTO
EDUCATIVO IN
SCIENZE MOTORIE
SPORTIVE/EF
23/05/2016
2.
SPAZIO
3.
TEMPO
11.
REGOLE
10.
MOTIVAZIONE
ATTIVITA’
FISICA
4.
ATTREZZI
5.
DURATA
9.
GRUPPI
8.
DIFFICOLTA’
7.
QUANTITA’
6.
INTENSITA’
[email protected]
(Collela, Rosa modificato Cazzoli 2006)
48
Didattica inclusiva 8
FACILITAZIONI E AIUTI
La facilitazione è qualsiasi fattore capace di favorire
nell’allievo l’apprendimento proposto (Vertecchi, 1999)
CHAINING
Concatenamento
Antero/retrogrado
GUIDA
FISICA
INDICAZIONE
GESTUALE
GENERALIZZAZIONE
AIUTO
VERBALE
Apprendimento
Trasferito In altre situazioni
SHAPING
FACILITAZIONE
AIUTI
Rinforzare
Comportamenti
+ vicini obiettivo
MODELING
PREVENZIONE
ERRORI
Imitazione
modello
FADING
Attenuazione
Degli aiuti
MATERIALE
APPRENDIMENTO
FACILITANYE
DISCIMINATIVO
Senza errori
23/05/2016
SEMPLIFIFICAZIONE
INPUT
[email protected]
b. APE ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
LA DIDATTICA INCLUSIVA
NELLE SCIENZE MOTORIE SPORTIVE/EF
La didattica integrata si realizza individuando il
“punto di contatto”
tra disabile vs classe
E viceversa:
- FISICO (Linguaggio corporeo, contatto corporeo come prima
organizzazione della comunicazione tonica - J. de Ajuriaguerra, Le
corps comme relation, "Revue suisse de Psychologie", 1962, 2, pp. 13757. )
CULTURALE (la differenza come risorsa e cambiamento positivo per tutti)(
l’Ipotesi del Contatto- Allport, (1954), l’incontro tra membri di gruppi
diversi, se avviene in condizioni favorevoli, può ridurre il pregiudizio)
- DIDATTICO-EDUCATIVO (progettazione ob di apprendimento alunno
con disabilità-DSA-BES VS classe e viceversa)
23/05/2016
[email protected]
50
b. APE ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
ABILITA’, CONOSCENZE, COMPETENZE DISABILE
PUNTO DI CONTATTO
OBIETTIVI DISCIPLINARI- POTENZIALITA’ ALLIEVO SPECIALE
Semplificazione- Facilitazione
Esempio: Gioco di pallacanestro
Fondamentali individuali (palleggiare, lanciare, passare)
1c1 campo ridotto
2c2 tempo breve
3c3 canestro facilitato (più baso, rete e anello più grande…)
4c4
5c5
23/05/2016
[email protected]
51
b. APE ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
Si basa su:
1) analisi bisogni educativi e
modalità di lavoro
dell’alunno (mediante
Diagnosi funzionale, Profilo
dinamico funzionale, Piano
educativo individualizzato)
2) analisi degli obiettivi
educativi, formativi e
disciplinari della classe
3) analisi dei contenuti
disciplinari
23/05/2016
DIDATTICA
INCLUSIVA
ANALISI
BISOGNI
EDUCATIVI
E MODALITA’
DI LAVORO
Diagnosi
Funzionale,
Profilo dinamico
funzionale,
Piano educativo
individualizzato
ANALISI
OBIETTIVI
EDUCATIVI
FORMATIVI
DISCIPLINARI
CLASSE
ANALISI
CONTENUTI
DISCIPLINARI
Adattamento,
Flessibilità,
semplificazione
Punto di
contatto
[email protected]
52
b. APE ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
FINALITA’ APE NELLA SCUOLA ITALIANA
L’Integrazione scolastica dei dis&abili
nelle ore curricolari di EF/Scienze Motorie Sportive è finalizzata a:
- sviluppo delle abilità e capacità motorie (Schmidt R. Wrisberg C.A. 2000) abili-disabili,
attraverso la cultura del compito e la ricerca del punto di contatto
- sviluppo di uno stile di vita attivo e il miglioramento della qualità di vita per abili e
disabili, trasferibile dal contesto scolastico a tutto il ciclo della vita.
APA-SCIENZE MOTORIE
Nella scuola italiana
Finalità e sviluppare:
ABILITA’
MOTORIE
23/05/2016
STILE DI VITA ATTIVO
(miglioramento qualità lungo
tutto il ciclo della vita)
[email protected]
53
I DOCUMENTI DI INCLUSIONE STUDENTI CON BES
PDP
(L. 170/210; LINEE GUIDA LUGLIO 2012; DM. 06/03/2013)
PIANO
DIDATTICO
PERSONALIZZATO
23/05/2016
[email protected]
SCIENZE MOTORIE E LA PROGETTAZIONE PERSONALIZZATA :
STRUMENTI PER LA STESURA DI PDF, PEI
CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AGLI
ASSI SENSOPERCETTIVO E
PRASSICO-MOTORIO
LA REALIZZAZIONE DEL DIRITTO ALL’EDUCAZIONE E ISTRUZIONE (art 12 DL 104/1992) e
ALL’INTEGRAZIONE (art 13 DL 104/1992)
SI ARTICOLA CON LA COMPILAZIONE DEI:
1) DIAGNOSI FUNZIONALE (D.F.)
2) PIANO DINAMICO FUNZIONALE (P.D.F.)
D.P.R. 24 febbraio 1994 “Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali
in materia di alunni portatori di handicap”
3) PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (P.E.I)

REALIZZAZIONE
DIRITTO EDUCAZIONE
DISABILI
DIAGNOSI
23/05/2016
FUNZIONALE
I.C.F.
06/10/11
PROFILO DINAMICO
[email protected]
FUNZIONALE
PIANO EDUCATIVO
INDIVIDUALIZZATO
55 55
L’ INCLUSIONE
- UNA FORMAZIONE “SPECIALE”
CONDIVISA
DAI DOCENTI DI SOSTEGNO
E DAI DOCENTI CURRICULARI
- PRASSI DIDATTICHE IN CUI SI INTEGRANO
CONOSCENZE E COMPETENZE
DEI PROCESSI INTEGRATIVI E DELLE DISCIPLINE
INCLUSIONE
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
Si realizza con integrazione:
CONOSCENZE
COMPETENZE
Docente sostegno
Pratiche Inclusive
23/05/2016
CONOSCENZE
COMPETENZE
Docente Curricolare
Pratiche Disciplinari
[email protected]
56
DIDATTICA INCLUSIVA 13
PDF/PEI
Asse Prassico-Motorio
ABILITA’
GROSSO
MOTORIE
23/05/2016
ABILITA’
FINE MOTORIE
CONTROLLO
OGGETTI
LATERALITA’
DOMINANZA
EQUILIBRIO
POSTURA
[email protected]
57
b. APE ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
L’insegnante di Educazione Fisica,
come membro del Consiglio di Classe,
partecipa alla progettazione
e stesura di tali documenti
apportando le proprie competenze
rispetto la componente motoria degli studenti con BES e
con disabilità
23/05/2016
[email protected]
58
b. APE ASPETTI METODOLOGICI- DIDATTICI
… Docente Educazione Fisica/SMS può dare indicazioni rispetto:
O sviluppo senso percettivo
O sviluppo delle abilità motorie e della condizione fisica
O autonomia e senso di auto-efficacia ed auto-efficienza
O sviluppo delle abilità relazionali e delle regole della convivenza
civile
23/05/2016
[email protected]
DIDATTICA INCLUSIVA 15
PROGETTO DI VITA BES
CPI
Comitato
Paraolimpico
Italiano
STILE DI
VITA
ATTIVO
MOTORIO
RELAZIONALE
EMOTIVO
Pdf ---Pei
SCIENZE MOTORIE
SCOLASTICHE
PROGETTI
DISABILI
ENTI LOCALI
(Comune,
Provincia,
Regione)
23/05/2016
ATTIVITA’
MOTORIA
SCOLASTICA
ADATTATA
SPECIAL
OLYMPICS
ITALIA
PROGETTO
DI VITA
ATTIVITA’
SPORTIVA
EXTRASCOLASTICA
[email protected]
60
Premessa
EDUCAZIONE FISICA /
SSCIENZE MOTORIE SPORTIVE
SCUOLA
ITALIANA
INCLUSIVA
(Studenti con Disabilità:
Legge 104/1992:
Disciplina del curriculo obbligatorio
Legge Marzo 2009,
Indicazioni Nazionali per la scuola primaria,
ratifica Convenzione ONU
Pubblicazione Gazzetta Ufficiale 5 febbraio 2013
Della Carta dei Diritti
Indicazioni nazionali e regolamenti Licei, Istitui Tecnici
delle persone con disabilità
e Professionali
(Studenti con Bisogni Educativi Speciali:
2010
L170/2010, CM 27/12/2012, DM 6/3/2013)
PROGETTO DI VITA E
CONTINUITA’ ORIZZONTALE
SCUOLA - SPORT
(protocollo CONI-MIUR e dicembre 2014,
Centri sportivi scolastici
Giochi Sportivi studenteschi…)
23/05/2016
[email protected]
2. L’APA in Italia e nel mondo
UNIVERSIT
A’
IFAPA/EUC ICP/IOC
APA/APA
ITALIANA/FI
EP
Corso di
laurea
triennale (Cl
22) presenza
di
insegnament
o di Teoria,
tecnica e
didattica
adattata (TTD
APA) (MEDF/01-02).
Corso di
Laurea
Specialistica
Scienze e
tecniche
delle attività
fisiche
adattate (76s)
23/05/2016
e
06/10/11
insegnamenti
Si occupano
a livello
internazional
e ed europeo
di tutte le
conoscenze
nel campo
delle Scienze
motorie
riferite alla
popolazione
con Bisogni
Educative
Speciali
(BES):
Bambini
piccoli,
disabili,
anziani,
patologie
neurologiche
e
SPECIAL
OLYMPICS
Istituzione
Istituzione
nazionale e
nazionale e
sovrasovranazionale che nazionale che
si occupa
si occupa
dell’organizza dell’organizz
zione
azione
dell’attività
dell’attività
sportive e
sportive e
delle
delle
competizioni competizioni
per i disabili
per i disabili
(motori e
mentali.
sensoriali).
Organizza
eventi
Organizza
competitivi e
eventi
competitivi e formazione
degli
formazione
operatori
degli
come
operatori
[email protected]
istruttori,
come
istruttori,
tecnici
ENTI
PROMOZIO
NE
SPORTIVA
SANITA’/AS
SISTENZA
SOCIALE
Si occupano
dell’organizz
azione dello
sport di base
per tutti a
tutte le età
attraverso
l’associazioni
smo e il
volontariato.
Dipartimenti
medici e
servizi
assistenziali
che si
occupano
della cura
delle
patologie e
dei progetti
integrati con
l’assistenza e
il tempo
libero.
62
62
Indice
LINEE GUIDA PER
L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA
DEGLI ALUNNI CON
Premessa
DISABILITA’
II PARTE
L’ORGANIZZAZIONE
1. Il ruolo degli Uffici Scolastici Regionali
2. Rapporti interistituzionali
III PARTE
LA DIMENSIONE INCLUSIVA DELLA
SCUOLA
IL NUOVO SCENARIO IL CONTESTO
1. Il ruolo del dirigente scolastico
COME RISORSA
1.1 Leadership educativa e cultura
1. I principi costituzionali e la legislazione
dell’integrazione
italiana in materia di alunni con disabilità
1.2 Programmazione
1.1 Art. 3 ed Art. 34 Costituzione
1.3 Flessibilità
1.2 Legge 118/71 e Legge 517/77
1.4 Il progetto di vita
1.3 Legge 104/92
1.5 La costituzione di reti di scuole
1.4 DPR 24 febbraio 1994
2. La corresponsabilità educativa e
formativa dei docenti
2. Convenzione ONU per i diritti delle
persone con disabilità
2.1 Il clima della classe
2.2 Le strategia didattiche e gli strumenti
3. La Classificazione Internazionale del
2.3 L’apprendimento-insegnamento
Funzionamento dell’OMS
2.4 La valutazione
2.5 Il docente assegnato alle attività di
sostegno
3. Il personale ATA e l’assistenza di base
23/05/2016
[email protected]
4. La collaborazione con le famiglie
I PARTE
LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI
CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Decreto Ministeriale 12 luglio 2011
SOMMARIO
Premessa
1. I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
1.1 La dislessia
1.2 La disgrafia e la disortografia
1.3 La discalculia
1.4 La comorbilità
2. L’OSSERVAZIONE IN CLASSE.
2.1 Osservazione e prestazioni atipiche
2.2 Osservazione degli stili di apprendimento
3. DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E
PERSONALIZZATA
E STRUMENTI COMPENSATIVI MISURE
DISPENSATIVE
3.1 Documentazione dei percorsi didattici
4. UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA
4.1 Scuola dell’infanzia
4.2 Scuola primaria
4.3 Scuola secondaria di I e di II grado
4.3.1 Disturbo di lettura
4.3.2 Disturbo di scrittura
4.3.3. Area del calcolo
23/05/2016
4.4 Didattica per le lingue
5. LA DIMENSIONE RELAZIONALE
6. CHI FA CHE COSA
6.1 Gli Uffici Scolastici Regionali
6.2 Il Dirigente scolastico
6.3 Il Referente di istituto
6.4 I Docenti
6.5 La Famiglia
6.6 Gli Studenti
6.7 Gli Atenei
7. LA FORMAZIONE
7.1 I contenuti della formazione
7.2 Corso di perfezionamento e Master in
Didattica e psicopedagogia per i
Disturbi Specifici di Apprendimento
7.3 Il progetto “NTD” (Nuove Tecnologie
Disabilità) e il progetto “A scuola di
dislessia
7.4 I CTS – Centri Territoriali di Supporto
7.5 Supporto informativo alla formazione
dei docenti e dei dirigenti scolastici
[email protected]
1.4 La comorbilità
Pur interessando abilità diverse, i disturbi sopra descritti possono
coesistere in una stessa persona - ciò che tecnicamente si
definisce “comorbilità”.
Ad esempio, il Disturbo del Calcolo può presentarsi in isolamento o
in associazione (più tipicamente) ad altri disturbi specifici.
La comorbilità può essere presente anche tra i DSA e altri disturbi di
sviluppo (disturbi di linguaggio, disturbi di coordinazione
motoria, disturbi dell’attenzione) e tra i DSA e i disturbi emotivi e
del comportamento.
In questo caso, il disturbo risultante è superiore alla somma delle
singole difficoltà, poiché ognuno dei disturbi implicati nella
comorbilità influenza negativamente lo sviluppo delle abilità
complessive.
23/05/2016
[email protected]
LINEE GUIDA STUDENTI DSA-EF
1.4 La comorbilità
APRASSIA è
un disturbo neuropsicologico del
movimento volontario
Incapacità di compiere gesti coordinati e diretti
a un determinato fine
Anche se permane la volontà del soggetto e la
sua capacità motoria.
23/05/2016
[email protected]
-
Aprassia ideativa (AI), disfunzione nel processo di rappresentazione mentale del
gesto o sequenza di movimenti da compiere.
-
Aprassia ideomotoria (AIM), disfunzione nel processo di traduzione del gesto
dotato di significato in programma motorio per i singoli gruppi muscolari.
-
Aprassia acrocinetica (AAC) conservata l’ideazione, manca fluidità, lentezza e
goffaggine, difficoltà di passare in modo sincrono ed organizzato dalla contrazione
di un muscolo al successivo rilassamento.
-
Aprassia costruttiva, incapacità, in seguito a lesione cerebrale, di produrre
correttamente costruzioni tridimensionali o disegni bidimensionali, sia a memoria
che su imitazione.
-
Aprassia motoria, disorganizzazione del movimento, disturbi motori elementari
caratterizzata da una riduzione della spontaneità motoria.
-
Aprassia dinamica, presenza di incapacità produrre un progetto motorio.
L’aprassia puà manifestarsi:
-
arti
orale
tronco.
23/05/2016
[email protected]
LINEE GUIDA STUDENTI DISABILITA’
4.3.1 Disturbo di lettura
4.3.2 Disturbo di scrittura
4.3.3. Area del calcolo
L’attività motoria interviene con il movimento come abilitazione:
-
ORIENTAMENTO SPAZIALE
-
ORIENTAMENTO TEMPORALE/Timing
-
MEMORIA DI LAVORO
-
CONCENTRAZIONE
23/05/2016
[email protected]
BES Direttiva Miur 27/12/2012C.M 6 marzo 2013 n.8
Prima parte= indicazioni alle scuole per la presa in carico di alunni con BES
Seconda parte= modalità di organizzazione e funzioni dei Centri Territoriali di
Supporto
Le “categorie” di BES
•
•
•
•
•
Disabilità
DSA
Altri disturbi evolutivi specifici
Funzionamento cognitivo limite (borderline)
Svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale
Strategie di intervento
La Direttiva estende a tutti gli studenti in difficoltà il principio generale di
diritto alla personalizzazione dell'apprendimento (Legge 53/2003)
“Le scuole possono avvalersi per tutti gli alunni con BES degli strumenti
23/05/2016
[email protected]
compensativi
e delle misure dispensative
previste dalla Legge 170/2010”
Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali
e organizzazione territoriale per l'inclusione scolasticaIndicazioni operative
Azioni a livello di Consiglio di Intersezione, sezione, Classe
Individuare e deliberare in quali casi sia necessaria la
personalizzazione e l'attivazione di un percorso personalizzato
attraverso la redazione del Piano Didattico Personalizzato che
definisce e documenta le strategie di intervento
23/05/2016
EF
Indicazioni per la parte dell’abilità del movimento,
senso-percezione
rispetto delle regole
interazione con pari
autostima
[email protected]
STRUMENTI PER INTERVENTO DIDATTICO APE – TEST MOTORI
Accademia di Educazione Fisica
“Józef Piłsudski” di Varsavia
Waldemar Skowrnski
QUADERNI DI RICERCA E
METODO
EUROFIT SPECIAL
Test di efficienza fisica per
persone con Disabilità
Intellettiva
Istruzioni per la somministrazione
del test, scheda delle prove,
schema deirisultati in
percentuali in riferimento al
sesso, all’età e al grado di
disabilità
23/05/2016
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EUROFIT SPECIAL
ll protocollo polacco del test Eurofit Special (Skowroński, 1999)
è stato validato con un campione di maschi e femmine (n=1583) disabili
di età compresa tra gli undici e venti anni con RM lieve, medio e
grave.
Rispetto alle prove del protocollo Eurofit originario nell’Eurofit Special
sono rimaste invariate alcune prove;
altre sono state adattate
ed è stata aggiunta la prova riguardante la forza esplosiva degli arti
superiori.
Sono state eliminate le prove riguardanti la resistenza, la forza statica, la
velocità ciclica degli arti superiori (Rosa et al. 2009).
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Dell’ EUROFIT Special sono rimaste invariate la
valutazione delle misure antropometriche (pesoaltezza e BMI) e le prove
flessibilità
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resistenza
muscolare
addominale
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salto in lungo da
fermo a piedi uniti.
Sono state adattate le
seguenti prove
Velocità di corsa: 25 metri con partenza in piedi
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Equilibrio: Camminare sulla panca da
ginnastica Sistemare la panca, verificarne
la stabilità. A 2 m dalla panca tracciamo la
linea di partenza. Un'altra linea viene
tracciata sulla panca a 2 m dal bordo di
inizio. Il soggetto si avvicina
autonomamente alla panca, vi sale sopra e
vi cammina sopra (senza appoggiarsi e
senza mettere i piedi al suolo). Se perde
l'equilibrio o ha bisogno di aiuto si dovrà
ripetere la prova dal punto
dell'interruzione. La durata dell'intera
prova non deve superare i 30 sec
Equilibrio: Camminare sulla
panca da ginnastica
viene eseguita nel caso che la
prova A sia andata in porto. Le
regole sono le stesse, solo che la
panca è capovolta e la
camminata viene fatta sull'asse
sottile. La durata dell'intera
prova non deve superare i 30
sec. (dis. 6B).
prova A
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prova B
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E’ stata aggiunta la prova
Lancio della palla medica di 2 kg con una mano
Modalità di esecuzione: il tiro si esegue con l'arto superiore più forte. Il soggetto si
posiziona a gambe divaricate con l'arto inferiore opposto all'arto superiore che esegue il
tiro. La palla poggia sul palmo dell'arto che esegue il tiro ed è sostenuta dall'altra mano.
La palla va tirata il più lontano possibile raddrizzando in modo dinamico l'arto superiore,
con contemporaneo movimento del busto in avanti. La linea di tiro non può essere
sorpassata. Dopo il tiro i piedi devono stare in contatto col suolo. E' vietata la rincorsa.
La palla va spinta e non lanciata. La prova si ripete due volte
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Il progetto di ricerca EUROFIT SPECIAL per la
validazione dei dati sulla popolazione italiana è
in atto,
Per informazioni contattare:
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23/05/2016
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PREMESSA
I materiali presenti in questo file e presentati nel Corso TFA Unito A029-A030 sono una sintesi delle
pubblicazioni di cui i singolo editori hanno concesso l’utilizzo citandone la fonte:
- Cazzoli S. “ Scholastic integration and inclusion of disable student in physical education (PE)
classroom, like example of cooperation between PE and the sector of society” atti del 2nd World
Summit on Physical Education, ICSSPE-CIEPSS-UNESCO-WHO, Magglingen (Switzerland), 2-3
Dicembre 2005
- Cazzoli S. “Adapte PE in Italian regular school: university teacher training in APA for quality
implementation of integration and inclusion of disable students” (oral presentation), Atti 16th
International Symposium for Adapted Physical Activity ISAPA 2007, University Rio ClaroDepartment of Physical Education, Brazil, July 24-28,2007;
Studio premiato con ICSSPE/IFAPA award 2007
E pubblicazione full paper in SOBAMA, Journal of the Brazilian Society of Adapted Motor Activity
volume 12, number 1, supplement, December 2007 ISSN 1413-9006
- Cazzoli S. Attività fisica adattata (APA) e l’educazione fisica adattata (APE): includere ed integrare i
bisogni educativi speciali nella scuola primaria e secondaria da pag 53 a pag. 85 in Drabeni M., Eid
L., L’attività fisica adattata per i disabili. Prospettive della realtà italiana ed europea, Libreria dello
Sport, Milano 2008 ISBN 978-88-6127-009-1
•
Conferimento del 1° premio concorso letterario CONI sezione Tecnica 2010
- Cazzoli S. Antala B (Editors), Integration and inclusion in Physical Education, Federation International
of Physical Education, University of Bratislava, (peer reviewed) ISBN:978-80-89324-05-7
- Cazzoli S. Linee guida per l’educazione fisica adattata,
www.istruzione.umbria.it/news2011/ed_fisica/APA.pdf
- Cazzoli S. Person with disabilities: Inclusive physical activities &physical education literacy and
guidelines for reporting and writing in Physical education and sports perspective of children and
youth in Europe, University Comunius Bratislava –SK and FIEP ISBN: 978-80-89324-12-5
23/05/2016
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Grazie per l’attenzione!!!!
23/05/2016
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