Facciamo luce sulle crisi epilettiche a scuola

Facciamo luce sulle crisi
epilettiche a scuola
Somministrazione farmaci per interrompere le crisi
convulsive
Dott. Paolo Rasmini
Direttore S.C. NPI - ASL Vercelli
Normativa
il MIUR, d’intesa con il Ministero della Salute, ha emanato nel
Novembre 2005 l'Atto di Raccomandazioni:
Le linee-guida per la definizione di interventi finalizzati
all’assistenza di studenti che necessitano di
somministrazione di farmaci in orario scolastico, al fine di
tutelarne il diritto allo studio, la salute ed il benessere
all’interno della struttura scolastica.
Precisa che le linee guida regolano, in via del tutto generale, la
tematica, non entrando nello specifico di farmaci da somministrare e
di relative patologie, le modalità di intervento, chiamando in causa i
genitori, i medici di base, la scuola ed in primis il dirigente scolastico
il quale deve assumersi, l’onere di gestire ciò che formalmente viene
demandato all’istituzione scolastica.
Normativa
Precisa che ad oggi la somministrazione
di farmaci a scuola è un fenomeno in
aumento, probabilmente a causa di un
incremento di patologie diagnosticate
con possibilità terapeutiche.
Normativa
vista la legge 27 maggio 1991, n. 176 concernente la ratifica e la data di
esecuzione della “ Convenzione sui diritti del fanciullo” sottoscritta a
New York il 20 novembre 1989 nella
quale viene espressamente indicato, all’art. 28, comma 1, lettera e), che
“gli stati parti adottano misure per promuovere la regolarità
della frequenza scolastica ….”;
– vista la legge 5 febbraio 1992, n. 104 che sancisce il diritto per i
parenti a particolari agevolazioni che permettono di
assistere il paziente;
– visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 concernente le
strategie fondamentali della politica scolastica, in particolare sulla
centralità dei «bisogni, interessi, aspirazioni degli studenti,
delle loro famiglie, degli insegnanti»;
–
Normativa
* l’assistenza ad alunni che necessitano di somministrazione di
farmaci si configura come attività che non richiede possesso di
cognizioni specialistiche di tipo sanitario, né l’esercizio di
discrezionalità tecnica da parte dell’adulto che interviene;
tale attività rientra in un protocollo terapeutico stabilito da
sanitari dipendenti o convenzionati dell’Azienda USL la cui
omissione può provocare gravi danni alla persona;
è opportuno supportare la prestazione di assistenza con una
“formazione in situazione” riguardante le singolo patologie,
nell’ambito della più generale formazione sui temi della
sicurezza;
è opportuno, vista la sensibilità della tematica, regolamentare
in modo unitario i percorsi d’intervento e di formazione per la
somministrazione dei farmaci in orario scolastico
Il genitore
La somministrazione di farmaci a scuola riguarda in prevalenza i casi di crisi
convulsive, shock anafilattico, diabete giovanile, senza tuttavia
escludere altri possibili casi di particolare complessità o pratiche concernenti
bisogni sanitari specifici.
Il genitore, in caso di necessità di somministrazione in via di urgenza di farmaci in
ambito scolastico, compila la “richiesta di somministrazione in via
di urgenza di farmaci”e la fornisce al Dirigente scolastico dell’Istituzione
scolastica frequentata dal figlio/a.
Tale richiesta contempla, qualora non possibile l’autosomministrazione,
l’autorizzazione alla somministrazione del farmaco del
personale scolastico presente e deve essere accompagnata
da una “certificazione medica/prescrizione alla
somministrazione di farmaci in ambito scolastico”, redatta
dal Pediatra di Libera Scelta (PLS), dal Medico di
MedicinaGenerale (MMG) o specialista.
Il Medico Curante
Il medico curante, nei casi di cui all'art 1 e 1bis, su richiesta del
genitore dell’alunno interessato, rilascia a titolo gratuito la
certificazione per la somministrazione dei farmaci a scuola,
attenendosi ai seguenti criteri:
l’assoluta necessità;
la somministrazione indifferibile dall'orario scolastico;
la non discrezionalità da parte di chi somministra il farmaco, né
in relazione ai tempi, né alla posologia, né alle modalità di
somministrazione e di conservazione del farmaco;
la fattibilità della somministrazione da parte di personale non
sanitario.
Il Dirigente Scolastico
Il Dirigente scolastico, a fronte della “Richiesta di
somministrazione farmaci” , corredata di “Certificazione
medica/prescrizione alla somministrazione di farmaci in
ambito scolastico redatta dal Pediatra di Libera Scelta (PLS),
dal Medico di Medicina Generale (MMG) o specialista,
1) individua, tra il personale disponibile, preferibilmente
nell’ambito del personale già nominato come addetto al
Pronto Soccorso (ai sensi D.M. 388/2003), e identifica per
iscritto, gli Operatori scolastici che provvederanno a
somministrare i farmaci, ai quali dovrà essere fornita
preventivamente la formazione e l’addestramento specifici.
2) invia in ASL il modulo di “Attivazione della proceduta al
Direttore di Distretto Sanitario” per richiedere la formazione e
l’addestramento del personale scolastico individuato nonché
del personale necessario;
Il Dirigente Scolastico
3. garantisce la corretta conservazione dei farmaci e
del materiale in uso, consegnato dai genitori a
tempo debito;
4. in assenza del personale incaricato ne dà
comunicazione nel più breve tempo possibile
alla famiglia per facilitare comunque
l'intervento; in caso di trasferimento ad altri
istituti scolastici o di passaggio a scuola di grado
superiore, invita espressamente i genitori dello
studente, o lo studente se maggiorenne, a
trasmettere al Dirigente scolastico della scuola di
destinazione la documentazione necessaria per la
continuità del progetto.
Il personale scolastico
1. partecipa a specifici momenti formativi e all’addestramento;
l'Istituzione conserva la Dichiarazione di avvenuta formazione
ed addestramento
2. provvede alla somministrazione del farmaco secondo le
indicazioni precisate nella “Certificazione medica/prescrizione
alla somministrazione di farmaci in ambito scolastico” redatta
dal Pediatra di Libera Scelta (PLS), dal Medico di Medicina
Generale (MMG) o specialista;
3. aggiorna la “Scheda riepilogativa sulle situazioni critiche
verificatesi e sugli interventi effettuati” che potrà essere
eventualmente essere richiesta dal medico prescrittore
qualora richiesta;
4. collabora attivamente con la famiglia nella gestione del caso
ASL/Distretto
Il Direttore del Distretto Sanitario nell’ambito della sua funzione
di tutela della salute del cittadino provvede:
1. ad integrare il percorso assistenziale scolastico, con
l’intervento delle strutture aziendali competenti e la redazione
del “Progetto specifico d’intervento” in base alla tipologia di
farmaco necessario (indispensabile o salvavita) o delle
pratiche concernenti bisogni sanitari specifici;
2. a rilasciare, al termine del percorso di formazione, la
Dichiarazione di avvenuta formazione ed addestramento e a
raccogliere la documentazione relativa al “Progetto specifico
d’intervento” redatta dal responsabile della formazione in
oggetto.
L’attivazione del “Progetto specifico
Autosomministrazione
L’autosomministrazione del farmaco è prevista
laddove l’alunno, per età, esperienza
addestramento, è autonomo nella gestione
del problema di salute.
Nel caso di autosomministrazione il genitore,
se figlio/a minorenne, o lo studente stesso
se maggiorenne, darà comunicazione
formale al Dirigente scolastico in merito alla
completa autonomia dell’alunno nell’uso del
farmaco.
CRISI
EPILETTICHE/CONVULSIONI
FEBBRILI:
LA SOMMINISTRAZIONE DI
DIAZEPAM per via rettale
S.C. di Neuropsichiatria Infantile (2016)
Che cos’è una crisi
epilettica?
 i neuroni “comunicano” normalmente tra loro attraverso
impulsi “elettrici”
 se i neuroni, per qualche ragione, diventano “ipersincroni”
scaricano impulsi elettrici in modo eccessivo e possono
determinare una crisi epilettica: breve malfunzionamento del
sistema nervoso centrale causato, sostanzialmente, da
anomale scariche di attività bioelettrica nel cervello
 le manifestazioni sono improvvise e transitorie
 possono essere caratterizzate da sintomi molto diversi tra loro
a seconda delle strutture nervose interessate: perdita di
coscienza, movimenti involontari , cambiamenti di percezione,
postura e comportamento
Quali crisi da trattare a
scuola?
 Quelle indicate dal medico curante e per le quali i
genitori hanno rilasciato l’autorizzazione
 Nella maggior parte dei casi si tratterà di crisi
tonico-cloniche/convulsioni:
si tratta di una rapida alternanza tra
contrazioni involontarie e rilassamento, con
conseguenti movimenti localizzati ad uno o
più muscoli o generalizzati a tutto il corpo,
che determina il tipico aspetto di scosse
muscolari ritmiche.
Crisi tonico-cloniche:
come riconoscerle
• Perdita di coscienza con caduta a terra
• Fissità dello sguardo o rotazione degli
occhi
• Irrigidimento, talvolta urlo
• Scosse cloniche delle braccia e delle
gambe
• Perdita di feci e urine
• Rilassamento della muscolatura
Crisi tonico-cloniche
Crisi epilettiche/epilessia
≥2 crisi spontanee = epilessia
epilessia: quando le crisi tendono a
ripetersi nel tempo, in modo
spontaneo, con frequenza diversa
e non prevedibile
In pratica
In genere le crisi epilettiche NON
sono pericolose per la vita di un
soggetto
La crisi infatti, di regola, cesserà
spontaneamente in 1-2 minuti
lasciando una sensazione di
stanchezza, stordimento, talora
confusione mentale
In pratica
 Una crisi può diventare pericolosa se:
- si verifica quando il soggetto sta compiendo
un’attività come arrampicarsi su un albero o
su un’impalcatura, fare attività subacquea,
fare il bagno senza essere sorvegliati
- quando si ripetono a distanza di pochi minuti
l’una dall’altra o quando durano più di 5-10
minuti (-> stato di male epilettico)
 il trattamento precoce di crisi prolungate si
associa ad una percentuale maggiore di
successo !
Cosa fare in caso di crisi
1. Non spaventarsi!
2. Adagiare in posizione di sicurezza, su un
fianco (per evitare che inali saliva)o vomito)
1. Mettere sotto la testa cuscini o qualcosa di
morbido, per evitare che si ferisca
2. Togliere eventuali occhiali, allentare vestiti
stretti.
3. Fare spazio e togliere dalle vicinanze gli
oggetti taglienti o appuntiti
4. Assicurarsi che non vi siano ostacoli alla
respirazione
5. Evitare che i compagni gli si affollino intorno
Cosa fare in caso di crisi
Controllare la durata della crisi con un
orologio e osservare bene cosa succede
durante la crisi per poterla descrivere
successivamente ai genitori o al medico
1. Se entro il tempo necessario per recuperare il
farmaco (max 5 min) la crisi non cessa
spontaneamente, somministrare il farmaco
apposito, secondo le indicazioni mediche
2. Se la crisi è finita non si somministra
9.
Cosa non fare
NON bloccare i movimenti
NON forzare l’apertura della
bocca (l’eventuale morsicatura
della lingua è un evento
infrequente)
NON inserire alcunché in bocca
Al termine della crisi
 possibile sopore o sonno profondo
 tranquillizzare il bambino/ragazzo
e fornirgli l’assistenza necessaria
 riferire ai genitori, con il maggior
numero di dettagli possibili
(tempistica e manifestazioni), la
crisi e la sua evoluzione
QUANDO è obbligatorio
CHIAMARE il 118
 una crisi epilettica deve essere considerata
un’emergenza -> chiamare subito il 118
quando:
- la crisi avviene in acqua
- il bambino/ragazzo si è ferito
- una seconda crisi insorge appena è cessata la
prima
- se anche con la somministrazione del
farmaco la crisi non si risolve
- in assenza del farmaco a disposizione
“Non spaventarsi”…
 regola più difficile da seguire! Una sensazione di
panico è del tutto naturale
 importante: non farsi sovrastare da questa
sensazione: se un insegnante si rende conto di
essere inadeguato, deve immediatamente
chiamare un collega in aiuto, mandando un
alunno ad avvisare in una classe vicina, senza
comunque mai abbandonare il ragazzo sotto
crisi
 il comportamento dell’insegnante ha una
notevole ricaduta sui compagni che assistono,
soprattutto nel caso di un primo episodio
 La gestione della classe dovrebbe essere
prevista
“Somministrare il farmaco
secondo le indicazioni mediche”
 Il nome commerciale più diffuso è
MicroNoan ®/Micropam®.
 Contiene una benzodiazepina (ansiolitico)
 E’ venduto sotto forma di microclisteri; la
somministrazione per via rettale consente
un rapido assorbimento ed è effettuabile
anche da personale non specializzato
SOMMINISTRAZIONE DZP
SOMMINISTRAZIONE DZP
SOMMINISTRAZIONE DZP
SOMMINISTRAZIONE DZP
SOMMINISTRAZIONE DZP
SOMMINISTRAZIONE DZP
SOMMINISTRAZIONE DZP
SOMMINISTRAZIONE DZP
PRUDENZIALMENTE EVITARE
 NUOTO O BAGNO DA SOLO
 LUOGHI SOSPESI
DA SOLO
Effetti indesiderati DZP
 Gli effetti indesiderati sono dose-dipendenti e sono
generalmente moderati e rari
 il più comune è la sonnolenza
 più raramente: vertigini, difficoltà di concentrazione,
atassia e diplopia
 In alcuni casi è stata riportata inibizione della
funzione respiratoria, attenuazione della emozione,
riduzione della vigilanza, confusione, astenia,
cefalea, debolezza muscolare
 Rarissimamente reazioni paradosse come
eccitazione, aggressività e allucinazioni
 In soggetti predisposti possono manifestarsi
reazioni di ipersensibilità
MDZ per mucosa orale
 Nome commerciale: Buccolam
 Principio attivo: midazolam
 Prescrivibile solo in caso di elevato rischio di
ricorrenza di crisi prolungate o di stato di male
epilettico
SOMMINISTRAZIONE MDZ




Rimuovere e gettare via il tappo della siringa per
somministrazione orale prima dell’uso, per evitare il
rischio di soffocamento
Non applicare un ago sulla siringa per somministrazione
orale
MDZ non deve essere iniettato
Ogni siringa per somministrazione orale è preriempita
con la dose esatta da somministrare per UN trattamento.
SOMMINISTRAZIONE MDZ
-
-
Inserire con cautela la siringa nello spazio fra la gengiva
e la guancia.
Somministrare l’intera quantità di MDZ premendo
lentamente lo stantuffo della siringa. Se necessario
(volumi elevati di MDZ e/o pazienti più piccoli) circa
metà dose deve essere somministrata lentamente in un
lato della bocca, somministrando poi lentamente l’altra
metà nell’altro lato (se > 7,5 mg)
Conservare la siringa vuota (consegnarla all’operatore
sanitario, per fornire informazioni sulla dose
somministrata)