Referente
Teatro Ragazzi
Stefania Albertini
tel. 0547 355733
fax 0547 355720
E-mail:
[email protected]
TEATRO BONCI
ERT Fondazione
Via Aldini 22
47521 Cesena
CATALOGO
PER LE SCUOLE
ELEMENTARI e
MEDIE
44
1
2
43
Elenco spettacoli
Rassegna
Teatro Ragazzi 2011
Referente
Stefania Albertini
tel. 0547 355733
( dalle ore 10 alle ore 13 )
fax 0547 355720
e-mail:
[email protected]
TEATRO BONCI
ERT Fondazione
Via Aldini 22
47521 Cesena
Compagnia
titolo
genere
età
luogo
Teatro Perché/
Teatro Bonci
In viaggio
da Itaca
Teatro d’attore
8 - 14
Teatro Bonci
Pag. 6
Socìetas
Raffaello Sanzio
Prog. Puerilia
Bestione
Teatro d’attore
6 - 10
Teatro
Comandini
Pag. 7
Socìetas
Raffaello Sanzio
Prog. Puerilia
Ornitologia
Teatro d’attore
6 - 10
Teatro
Comandini
Pag. 8
Socìetas
Raffaello Sanzio
Prog. Puerilia
La timidezza
delle ossa
Teatro d’attore
6 - 10
Teatro
Comandini
Pag. 9
Fondazione
AIDA
La
grammatica
della fantasia
Teatro d’attore
7 - 12
Teatro Verdi
Pag. 10
L’Asina sull’Isola
Diario di
bordo
Teatro d’attore
Giochi di luce
Dagli 8
Teatro Bogart
Pag. 11
Accademia
Perduta
L’orchetto
Teatro d’attore
7 - 14
Teatro Verdi
Pag. 12
Teatro
Dell’Archivolto
Come un
romanzo
Conferenza/
spettacolo
Dai 12
Teatro Verdi
Pag. 13
Aulòs Danza
Il viaggio
meraviglioso
danza
8 - 13
Teatro Bonci
Pag. 14
Teatro delle
Briciole
Baby don’t
cry
Teatro d’attore
7 - 10
Teatro Verdi
Pag. 15
Arcadia Production
William and
the sea
people
Teatro d’attore,
Mimo e danza
6 - 11
Teatro Verdi
Pag.16
11 - 14
Teatro Verdi
Pag. 17
“
Frankenstein Teatro d’attore,
Mimo e danza
42
Teatro del
Carretto
Amleto
Teatro d’attore
11 - 13
Teatro Bonci
Pag.18
Teatro Crest
La strada
delle
tartarughe
Teatro d’attore
Dai 12
Teatro Verdi
Pag. 19
3
Compagnia
titolo
genere
età
luogo
Ferruccio
Filipazzi
Il brutto
anatroccolo
Teatro d’attore e
musica dal vivo
6 - 10
Teatro Bogart
Pag. 20
“
E sulle case
Il cielo...
Teatro d’attore e
musica dal vivo
6 - 11
Teatro Bogart
Pag. 21
Codici Ritmici e
Manicomics
Riciclando
Teatro d’attore
5 - 11
Teatro Bogart
Pag. 22
Inbiciteatro
Carlo Ottolini
I dodici lupi
Teatro d’attore
6 - 12
Teatro Bogart
Pag 23
Drammatico
Vegetale
Storia di
Babar e
l’elefantino
Teatro di
figura e
d’attore
6 - 10
Teatro Bogart
Pag. 24
Teatro Gioco Vita
Sogno di una
notte di
mezza estate
Teatro
d’ombre
8 - 14
Teatro Bonci
Pag. 25
Teatro Distracci
Camilla
Teatro d’attore
10 - 14
Teatro Bogart
Pag.26
L’alboreto -Teatro
Volare a tutti i Teatro d’attore
Dimora
di Mondaino
costi, forse
7 - 13
TEATRO BOGART
Presso Chiesa Parrocchiale
Via Chiesa di S. Egidio n. 110
Cesena
Tel. 0547 384777
Teatro Verdi
Pag. 27
Piccoli Principi/
Sipario Toscana
Io, diversa
Teatro d’attore
Dai 9
Teatro Verdi
Pag.28
Laminarie
Tu non mi
conosci
Teatro d’attore
e danza
9 - 14
Teatro Verdi
Pag.29
Pupi e Fresedde
Mille e una
sherazade
Teatro d’attore
6 - 10
Teatro Verdi
Pag. 30
Movimenti
teatro della
salute
Super coro
tragico show
Teatro d’attore
con musica
dal vivo
dai 12
Teatro Verdi
Pag.31
Bottega del
Teatro
Elia e il sig.
Maccaroni
Jett
Teatro d’attore
11 - 14
4
TEATRO A. BONCI
Piazza Guidazzi n. 9
Cesena
Tel. 0547 355911(portineria)
Teatro Bonci
Pag. 32
TEATRO VERDI
Via Sostegni
Cesena
TEATRO PETRELLA
Longiano
TEATRO COMANDINI
Cesena
41
Progetto Conservatorio
L’OPERA A TEATRO
Conservatorio B. Maderna/
Accademia di Belle Arti sez. di Cesena
Compagnia
titolo
genere
età
luogo
Arrivano dal mare
Don
Chisciotte
Teatro
disegnato
Dai 6
Teatro
Petrella
Pag. 33
“
Una recita
straordinaria
Teatro
d’attore
9 - 13
Teatro
Petrella
Pag. 34
6 - 14
Teatro Verdi
Pag. 36
Spettacoli delle scuole
IL PICCOLO SPAZZACAMINO
il grande capolavoro di Britten
Teatro musicale
Età: 6 - 14 anni
Durata: 1 ora
Luogo: Teatro Verdi
Benjamin Britten fu sempre attratto dal mondo dell’infanzia e pochi
compositori hanno saputo come lui scandagliare, definire i contorni
poetici dell’animo fanciullesco. D’altra parte lo stesso musicista, originario del Suffolk, contea orientale inglese, riteneva l’adolescenza
uno stato permanente dell’esistenza, un luogo dove albergano, indistruttibili, fonti di creatività, di sensibilità e di magia.
“Il Piccolo Spazzacamino” è fra i numerosi lavori dedicati ai ragazzi,
coinvolti sia come interpreti che come spettatori.
Britten racconta una
storia di bambini in un alternarsi di episodi divertenti e commoventi:
il piccolo Sam, abbandonato dai genitori, finisce nelle mani di due
adulti
senza scrupoli che lo sfruttano come spazzacamino. Saranno i suoi
coetanei ad aiutarlo ad uscire dalla sua condizione. Sam potrà tornare così finalmente al mondo dell’infanzia, libero di giocare e di studiare.
40
I ragazzi di Betta
Elisir d’amore Teatro d’attore
3° Circolo
Cesena
L’autista
Mannaro
Teatro d’attore
6 - 10
Teatro Verdi
Pag. 37
Ass.ne Cult.
Pietre Vive
Il pianeta
delle Dune
musical
7 - 14
Teatro Bonci
Pag. 38
Conservatorio
Maderna
La serva
padrona
Teatro
musicale
8 - 14
Teatro Verdi
Pag. 39
“
Il piccolo
spazzacamino
Teatro
musicale
6 - 14
Teatro Verdi
Pag. 40
5
PROGETTO TEATRO BONCI
Progetto Conservatorio
L’OPERA A TEATRO
NOVITA’
Teatro Bonci /Teatro Perché
IN VIAGGIO DA ITACA
Conservatorio B. Maderna/
Accademia di Belle Arti sez. di Cesena
Testi e Regia di Gabriele Marchesini
Dacia Maraini scrive due testi originali per
un'inedita Calipso amazzone
LA SERVA PADRONA
Teatro d’attore
Durata: 1 ora e 45’
Età: dagli 8 anni
Luogo: Teatro Bonci
Teatro musicale
Età: 8 - 14 anni
Durata: 1 ora
Uno strabiliante viaggio sulle tracce di Ulisse: la sfida di 17 giovanissimi guidati da
Gabriele Marchesini, riscrive l'avventura più celebre di tutti i tempi: l'Odissea.
la storia di un gruppo di ragazzi che rivive, oggi, le mitiche vicende di Ulisse. Apre
e chiude lo spettacolo (con due monologhi originali, affidati alla figura di Calipso)
la scrittura raffinata di Dacia Maraini, una delle più celebri autrici contemporanee.
Una modernissima scenografia virtuale catapulta lo spettatore nel cuore di un
viaggio fantastico: dal porto di Itaca e all'isola dei Feaci, dentro il cavallo di Troia,
nella grotta di Polifemo, nell'isola di Circe, e via via attraverso una serie di ambienti progettati del regista e disegnati dal fumettista Ugo Bertotti.
La scena è realizzata grazie alla collaborazione con gli scenografi "in erba" dell'Accademia di Belle Arti (sede di Cesena, coordinati dal professor Marcello Morresi), mentre le musiche sono a cura del giovane compositore Dario Giovannini.
Ideato per i ragazzi ma proposto anche al pubblico adulto, lo spettacolo rilegge il
viaggio di Ulisse con occhi contemporanei, partendo dalla versione di Giovanni
Pascoli, che immagina una seconda partenza dell'eroe, deciso a ritornare nell'isola di Calipso. È Telemaco, suo figlio, insieme a un gruppo di amici, a ricostruire,
attraverso la memoria dei racconti di Ulisse, i principali episodi dell'Odissea.
IN VIAGGIO DA ITACA si inscrive nel trentennale percorso attivato dal Teatro
Bonci per la produzione di eventi dedicati alle giovani generazioni.
6
celebre intermezzo buffo di Giovan Battista Pergolesi
Luogo: Teatro Verdi
Un ricco e non più giovane signore di nome Uberto ha al suo servizio
la giovane e furba Serpina che, con il suo carattere prepotente, approfitta della bontà del suo padrone. Uberto, per darle una lezione, le
dice di prendere moglie: Serpina gli chiede di sposarla, ma lui, anche
se interessato, rifiuta. Per farlo ingelosire Serpina gli dice di aver trovato marito, un certo capitan Tempesta che in verità è il servo Vespone che, travestito da soldato, chiede a Uberto una dote di 4000
scudi. Per non pagarli Uberto sposa Serpina, la quale da serva diventa padrona.
39
Socìetas Raffaello Sanzio
Associazione Culturale
“PIETRE VIVE”
PROGETTO PUERILIA
IL PIANETA DELLE DUNE
PUERILIA
festival di puericultura teatrale
La Socìetas Raffaello Sanzio inaugura da quest’anno nell’ambito e in collaborazione con la Rassegna di Teatro per Ragazzi del Teatro Bonci di Cesena una “sezione” dedicata alla vita culturale dei bambini, che si svolgerà
presso il Teatro Comandini nel periodo marzo/aprile 2011, e avrà la forma di
un festival di puericultura teatrale, con le seguenti proposte teatrali:
Tutti gli spettacoli sono ideati per la partecipazione di una classe per volta
Regia Claudio Sbrighi
Coordinatore Gerardo Puccio
Musical
Età: dai 7 anni
Durata 2 ore circa
BESTIONE
Luogo: Teatro Bonci
ideato da Davide Savorani, artista visivo e performer,
e Chiara Guidi
Anno 10191. L’umanità non è ancora riuscita a trovare equilibrio, pace e
armonia. Il genere umano si è organizzato in grandi casate, di memoria
feudale, che si sono impadronite dei pianeti e lottano fra loro per la conquista
del melange. Il melange è un spezia che rafforza l’animo e il corpo, dà salute
e prolunga la vita. Il melange si trova solamente su Arrakis, conosciuto in tutto
l’universo come Il Pianete delle DUNE.
L’intera galassia attende l’avvento del predestinato, colui che saprà riportare
ordine e giustizia: il Kwisatz Haderach. Il pianeta delle Dune è abitato da un
popolo fiero, i Fremen, sfruttato per estrarre il melange da tutte le casate che
hanno governato Arrakis. Un popolo che nelle lande desolate e desertiche di
questo pianeta ha compreso l’importanza della conservazione e gestione
dell’unica risorsa indispensabile: l’acqua.
Anche le leggende dei Fremen dicono che un giorno arriverà il messia, colui
che ricostituirà l’ordine e porterà la pace sul pianeta delle Dune: Muad’ib
Il Barone Vladimir è il capo indiscusso della casata degli Arkonnen che ha
sfruttato e sottomesso con violenza e crudeltà il popolo dei Fremen e che ha
estratto una quantità spropositata di melange. Vladimir ripone tutta la sua
fiducia nel malvagio nipote Feyd.
Per tentare di ristabilire l’ordine nella galassia viene ordinato, agli Arkonnen, di
abbandonare il pianeta delle DUNE.....
38
Per classi di 3° e 4° Elementare
Durata: 50 minuti
Luogo: Teatro Comandini
La struttura del lavoro chiede ai bambini e a tutti coloro che entrano nello
spazio una partecipazione diretta. Nessuno può stare fuori dal gioco e gli
adulti vi partecipano attraverso le risposte alle domande che verranno loro
poste, liberi da ogni preoccupazione di disciplina che solo l’arte deve ottenere. Il giorno stesso della rappresentazione, poco prima della fine della lezione, le maestre dovranno leggere ai bambini una lettera che, si dirà, è giunta
a scuola per loro. Sarà attaccata a una palla da basket che dovrà essere portata in teatro come segno di riconoscimento. Le insegnanti dovranno mostrarsi sorprese e poi curiose per suscitare nei ragazzi complicità e desiderio
di andare. I personaggi fanno uso di maschere che fanno leva sul fatto che
dietro di esse possono celarsi personaggi buoni o cattivi. Questa indeterminatezza richiede ai bambini un controllo nell’affrontare le maschere, e l’azione scenica guidata e condotta da una narratrice trasforma il timore dell’ignoto e le prove di coraggio in un divertimento capace di condurre il gioco.
7
Socìetas Raffaello Sanzio
PROGETTO PUERILIA
PUERILIA
festival di puericultura teatrale
ORNITOLOGIA (titolo provvisorio)
Il 3° Circolo Cesena
La Nuova Compagnia Teatro
L’AUTISTA MANNARO
Luca Brigliadori
Roberto Cesetti
Marta Zappatore
Nuovo allestimento
realizzato dalla Compagnia Zapruder filmmakersgroup
in collaborazione con il musicista Francesco “Fuzz” Brasini
Teatro d’attore
Età : 6 - 10 anni
Durata: 1 ora
Per classi di 3° e 4° Elementare
Durata 40 minuti
Luogo: Teatro Comandini
Luogo: Teatro Verdi
Un Ornitologo insegna ai bambini a riconoscere il canto degli uccelli.
Li fa loro ascoltare e imitare. Successivamente i bambini vengono invitati ad assistere al concerto “(S)wing”, che Zapruder filmmakersgroup ha creato con il musicista Francesco “Fuzz” Brasini. In “(S)
wing” una grande voliera di uccelli vivi viene suonata in tempo reale
da un musicista che, attraverso microfoni ed elaborazioni elettroniche,
riesce ad evidenziare la dinamica fisica e sonora del battito delle ali o
il canto di un uccello particolare. Lo spazio degli uccelli diventa dunque uno strumento musicale a tutti gli effetti, che cambia in base alla
sensibilità compositiva che Francesco “Fuzz” Brasini mette in atto sotto gli occhi del pubblico. In (S)wing è ancora una volta il battito d'ali ad
essere centrale, non tanto come metafora quanto piuttosto per le sue
potenzialità dinamiche.
8
Lo spettacolo teatrale “L’autista mannaro”, liberamente tratto da un racconto di Alessandra Calanchi, è stato realizzato da alcuni docenti della scuola
dell’infanzia e della scuola primaria convinti che l’educazione stradale, per i
bambini, debba iniziare molto presto da parte di tutti gli educatori .
L’ambiente “strada” e tutto quanto in essa accade, costituisce un argomento stimolante, interessante e ricco di spunti educativi.
In questa performance gli attori riportano situazioni, incontri, personaggi
che fanno rivivere ai piccoli spettatori i comportamenti corretti e scorretti
nei quali i bambini possono facilmente identificarsi interagendo con gli attori
durante lo spettacolo.
Saranno proprio gli spettatori, infatti, a riconoscere subito, insieme alla nipotina Pippi, gli errori e le infrazioni compiute dallo zio “mannaro” durante la
guida, e saranno loro a segnalarli al vigile che interviene per punire il mancato rispetto delle regole stradali.
Sarà sorprendente verificare, durante la conversazione alla fine dello spettacolo, che la conoscenza del corretto comportamento sulla strada è notevole da parte anche dei più piccoli, e che tutti loro si sono trovati almeno
una volta nella situazione di dover ricordare il codice della strada a qualche
distratto “ autista mannaro”.
37
I Ragazzi di Betta
“La bottega del Teatro del Rubicone” Scuola media Gatteo
ELISIR d’ AMORE
Socìetas Raffaello Sanzio
PROGETTO PUERILIA
PUERILIA
festival di puericultura teatrale
(divertente adattamento dell’opera omonima di G. Donizetti)
Adattamento teatrale Prof.ssa Battistini Lusiana
Scenografie Prof. Ugolini Enea
coreografie Nicoletta Fagioli
Costumi e oggetti Donini, Borghesi, Moretti, Del Prete
Progetto musiche e luci Prof. Scarpellini Roberto
Teatro d’Attore con Musica
Età: 6 - 14 anni
Durata: Un’ora circa
Luogo: Teatro Verdi
L'opera buffa di Donizetti, in questo adattamento, diventa un divertente racconto per ragazzi, una narrazione coinvolgente, fantasiosa , uno spettacolo
decisamente originale , adatto a tutte le età , che tenta una nuova strada:
coniugare l'eredità operistica con una visione teatrale contemporanea.
La lirica si fonde con il musical, la melodia con il vaudeville (teatro comico)
ed ecco che lo spettacolo nasce, cattura gli spettatori ed è subito passione.
Il cast è formato da ragazzi cantanti , attori , suonatori e ballerini che sviluppano una selezione delle più famose arie d’opera in un divertentissimo contesto narrativo vivo, brillante. In una sapiente miscela tra divertimento e
sentimento si racconta di mietitori , di canterini, di ragazze furbe e pettegole , di goffi soldati, di Nemorino che è perdutamente innamorato di Adina, la
bella del paese esperta di romanzi amorosi, di Belcore, sergente tonante
che la vuole sposare, del dottor Dulcamara ciarlatano ed imbroglione e del
suo magico elisir, lo stesso che in altri tempi aiutò Tristano a far innamorare
Isotta…
Ci sono il protagonista, l'antagonista, l'aiutante e una serie di situazioni incredibili: tutte funzioni della fiaba dove l’amore, come sempre, è il motore di
ogni vicenda. Complice il buon vino, succede veramente di tutto…. in un
momento magico che porta i ragazzi “dentro” il mondo della musica, coinvolgendoli.
36
LA TIMIDEZZA DELLE OSSA
allestimento realizzato dalla Compagnia pathosformel
di e con: Daniel Blanga Gubbay, Francesca Bucchero,
Paola Villani e con la collaborazione di Milo Adami
Per classi dalla 2° alla 5° Elementare
Durata: 50 minuti
Luogo: Teatro Comandini
Un telo bianco e incorniciato chiude lo spazio.
Su di esso pian piano pare che affiorino resti umani o reperti di una civiltà sepolta: frammenti in rilievo, che sembrano sbocciare da una materia
lattea per generare un bassorilievo in continuo movimento. Se all’inizio i
frammenti appaiono singolarmente, poi la progressione delle immagini
ricompone l’immagine familiare di un corpo umano.
La percezione del corpo è così modificata da creare una sorta di danza
radiografica.
E ogni volta che il corpo si distacca, i rilievi vengono nuovamente inghiottiti dall’indifferente omogeneità del telo, come dettagli di un ricordo che si
va lentamente perdendo; i frammenti divengono i caratteri di una nuova
forma di scrittura che non può lasciare traccia o testimonianza.
Come se le ossa fossero così timide da non riuscire a mostrarsi a lungo
in uno spazio, come quello del teatro, dove ogni azione, quando termina,
non lascia traccia di sé.
Dopo lo spettacolo (che ha la durata di 20 min. circa) i bambini verranno
condotti in un’ altra sala, dove, attorno ad un tavolo luminoso, un medico,
vestito di bianco, fa loro vedere e conoscere l’anatomia di alcuni corpi,
mettendo in rilievo la forma di alcune sezioni del mondo animale e vegetale. Attraverso la guida competente di uno scienziato una luce tenue
entrerà nel buio di alcuni corpi (fiori, frutti, sezioni di carne incellophanate
solitamente esposte nei supermercati) che aprendosi sveleranno ai bambini il mistero e la meraviglia del loro vitale funzionamento.
Ai bambini verrà poi chiesto di copiare dal vero una delle sezioni che il
racconto di anatomia ha messo in luce.
9
Fondazione Aida
LA GRAMMATICA DELLA FANTASIA
di Monica Ceccardi
Testo tratto da “La grammatica della fantasia” di Gianni Rodari
Con Monica Ceccardi e Marta Zanetti/Irene Fioravante
Regia Maura Pettorruso e Marta Zanetti
Teatro d’attore
Età: 7-12 anni
durata: 1 ora
Luogo: Teatro Verdi
Perché uno spettacolo sulla Grammatica della Fantasia?
Perché la fantasia salverà il mondo. Perché la fantasia è uno degli ingredienti
necessari affinché un bambino diventi un buon adulto.
Il bambino oggi vive in una società fatta di norme e regole, in cui non esiste
la possibilità di sbagliare, di cercare la propria dimensione. L’errore è uno
sbaglio da cancellare, da correggere.
E se l’errore fosse “creativo”? Se, grazie all’errore, potessimo scoprire nuovi
mondi, nuove parole?
Creiamo un mondo con nuove regole – o non regole - un mondo che nasca
dalla fantasia di creare, di sperimentare, di sbagliare, un mondo dove la capacità di meravigliarsi conduca alla libertà.
Spettacoli
delle Scuole
“La Grammatica della Fantasia” di Rodari è un metodo per inventare storie,
per sviluppare l’immaginazione creativa. Un libro di regole quindi, una grammatica. Giocando con le tecniche rodariane è nata la nostra Grammatica.
Un dialogo surreale tra due personaggi in bilico tra magia e povertà, che procede tra un turbinio di errori, disavventure e nuovi inizi.
Una bizzarra macchina in continua evoluzione accompagnerà le due mercantesse – e il pubblico presente – a riscoprire l’origine fantastica di ogni cosa.
Il nostro spettacolo vuole essere materia viva, cibo creativo, preparato con i
migliori ingredienti della Fantastica.
DOSI PER TUTTI:
Due calamai di errori
Duello di parole montato col temperamatite
Favole in insalata q.b.
Cinque fantamillimetri di risate
Un goccino di sale in zucca
10
PREPARAZIONE:
Mescolare energicamente gli errori
in un teatro ben illuminato, stendere le insalate di favole sul palcoscenico, con l’aiuto di una coppia
di personaggi stralunati e lasciare
lievitare al calduccio sotto una
coperta di parole. Arrotolare il tutto
e gratinare con sorrisi a volontà.
35
Compagnia Teatrale “Arrivano dal Mare”
Compagnia L’Asina sull’Isola
UNA RECITA STRAORDINARIA
DIARIO DI BORDO
Dai testi e dalle favole di Giovannino Guareschi
Con Sergio Diotti, il Fulèsta
e con Lorenzo Palmieri, burattinaio e narratore
musiche dal vivo: Stefano Zuffi AlchemicOrchestra
regia: Stefano Giunchi
Tecnica: narrazione, burattini, oggetti e figure, immagini, musica dal vivo
Età: 9 - 13 anni
Durata: 1 ora
Luogo: Teatro Petrella Longiano
“Arrivano dal Mare!”, in occasione del centenario di Giovannino Guareschi,
ha realizzato questo allestimento, che prende spunto dalle opere di Guareschi scritte e illustrate durante la prigionia nei campi di concentramenti tra il
1943 e il 1945. Guareschi era stato internato , come molti ex-soldati e ufficiali dell' Esercito italiano che avevano scelto di non combattere o lavorare
volontariamente per gli occupanti nazisti, ma riuscì a coinvolgere in molte
letture poetiche e in questa rappresentazione teatrale, avvenuta alla vigilia
di Natale del ’44, vari professionisti o dilettanti di musica e di canto tra cui il
poeta Roberto Rebora e l’attore Gianrico Tedeschi. "Questa favola è nata in
un campo di concentramento del nord-ovest germanico e le Muse che l'ispirarono si chiamavano Freddo, Fame e Nostalgia. La scrissi rannicchiato
nella cuccetta inferiore di un castello biposto e sopra la mia testa c'era la
fabbrica della melodia. Io mandavo su da Coppola (il maestro Arturo Coppola, compositore delle musiche originali) versi di canzoni nudi e infreddoliti
e lui li rimandava giù rivestiti di musica soffice e calda come lana d'angora.”
Nelle opere al centro di questa lettura animata e musicata l'Autore si chiede
quale può essere il ruolo della Poesia, della Musica, dell'Arte e della Cultura
in generale per lottare contro un fenomeno storico come l'Olocausto, e in
generale contro tutte le guerre. E una possibile risposta ce la dà sempre
Guareschi: la valorizzazione della memoria, la trasmissione di un'esperienza tra generazioni: “Di qui l’idea di stampare la fiaba: il papà ex internato
potrà così raccontarla al suo bambino, e da queste poche parole…il bambino capirà forse che il papà soffriva, lassù, nei desolati campi…E se non capirà il bambino, capirà la mamma.”
“ E se non v’è piaciuta – non vogliatemi male: ve ne dirò una meglio – il
prossimo Natale, e che sarà una favola – senza malinconia; “C’era una volta – la prigionia…”
34
Le avventure di un bastimento carico di uomini
di e con Katarina Janoskova e Paolo Valli,
testo di Alessandro Berti,
disegni di Martino Pompili
Teatro d’attore, immagini proiettate e giochi di luci ed ombre
Età: dagli 8 anni
Durata: 1 ora
Luogo: Teatro Bogart
Nel 1996 un fatto di cronaca colpì la nostra immaginazione: il viaggio di
trenta emigranti indiani, partiti dal loro paese per raggiungere "la terra promessa", che si ritrovano invece gettati in mare nel canale di Sicilia. Da
questo episodio di cronaca é nata la nostra ricerca sul tema dell'emigrazione, da cui questo spettacolo é scaturito. Attraverso la tecnica del teatro
d'ombre, che per noi non é solo una 'tecnica' ma una scelta narrativa che
ispira tutto il nostro lavoro e la nostra ricerca artistica, abbiamo così raccontato il drammatico viaggio in mare di trenta poveracci, prigionieri di un
vecchio scafista senza scrupoli.
Una storia che pensiamo sia rappresentativa di tanti episodi a cui ogni
giorno assistiamo attraverso gli occhi dei media, ed il cui crocevia geografico é la nostra terra. La vicenda é raccontata per appunti attraverso un
diario di bordo, da quando i trenta giovani si imbarcano in una buia alba
Tunisina, fino al rocambolesco epilogo.
11
Accademia Perduta - Romagna Teatri
Compagnia Teatrale “Arrivano dal Mare”
L’ORCHETTO
DON CHISCIOTTE
di Suzanne Lebeau
con Claudio Casadio e Daniela Piccari
musiche originali Marco Biscarini
dall’opera originale di Miguel Cervantes
Un progetto di: Gek Tessaro
Con: Gek Tessaro & Extrapola Teatro
Teatro d’attore
Età : 7 – 14 anni
durata: 1 ora
Spettacolo di teatro disegnato (racconto, disegno e musica dal vivo)
età: dai 6 anni
Durata: 50 minuti
Luogo: Teatro Petrella Longiano
Luogo: Teatro Verdi
L’Orchetto vive solo con sua madre in una casa nel cuore di una foresta impenetrabile, in un luogo ritirato, lontano dalla comunità del vicino villaggio. Pensa
di essere un bambino come tutti gli altri ma, il primo giorno di scuola, i suoi
compagni si accorgono subito della sua diversità: è il figlio di un orco che, però,
una madre amorevole ha cresciuto con infinita tenerezza.
Per sfuggire all’attrazione irresistibile che prova per il sangue fresco, l’Orchetto
dovrà affrontare tre difficili prove, dalla cui riuscita dipenderanno la sua crescita, la sua trasformazione e la sua salvezza. Se saprà superare queste prove, il
coraggioso protagonista potrà esaudire il grande sogno di essere accettato,
con tutte le sue differenze e le sue contraddizioni, all’interno della comunità del
villaggio. L’Orchetto, con i suoi sei anni, la sua forza straordinaria e la sua terribile eredità, ci riconcilia con la nostra parte oscura, in una storia che racconta
la diversità ma anche la forza di lottare per cambiare se stessi, per affermarsi e
per vincere i propri limiti. La scelta artistica di Accademia Perduta cade, quindi,
su di un racconto nero e tenero, che attinge la propria ispirazione dalle fiabe
popolari ed è portato sulla scena grazie alla scrittura fine ed intelligente della
grande autrice per ragazzi Suzanne Lebeau.
Claudio Casadio, Daniela Piccari e Marcello Chiarenza si confrontano con questo testo poetico, ironico e suggestivo e lo fanno proprio, con l’intento di divertire, affabulare ma anche far riflettere il pubblico dei bambini e delle famiglie.
L’allestimento, creato appositamente da Marcello Chiarenza, si avvale di un
utilizzo magico dello spazio teatrale, in cui gli attori si muovono con leggerezza
ma anche con drammaticità ed il gioco di scena prevede un susseguirsi di piccole magie, un’evoluzione di continue suggestioni visive e sonore, che avvince
lo spettatore, fino allo scioglimento finale. Le musiche originali, infatti, pensate
per accompagnare un forte impatto emotivo, creano un sottofondo che sottolinea la drammaticità dei vari momenti dello spettacolo.
12
Gek Tessaro, nato a Verona nel 1957, maestro d’arte, è autore e illustratore
di libri per bambini. Dotato di grandi capacità comunicative, da anni propone
e conduce attività di laboratorio di educazione all’immagine, letture animate
e incontri con l’autore per bambini, insegnanti ed educatori in scuole, biblioteche, musei e manifestazioni culturali in tutta Italia.
Dal suo interesse per “il disegnare parlato, il disegno che racconta” nasce il
teatro disegnato. Sfruttando le impensabili doti della lavagna luminosa, con
una tecnica originalissima, dà vita a narrazioni tratte dai suoi testi.
La sua capacità di osservazione e di sintesi si riversa in performance teatrali
coinvolgenti ed efficaci: l’illustratore diventa così pittore di scena e novello
cantastorie. Tra i suoi libri “Il salto. Di città in città” (ed. Artebambini) e il “Il
circo delle nuvole” (ed. Fanucci) sono stati selezionati tra i 12 migliori titoli
italiani rispettivamente del 2005 e del 2008 dalla Biblioteca Internazionale di
Monaco. Fra le ultime pubblicazioni: Cin Ciao C’è (Fanucci, 2009), I Bestiolini (Panini, 2009), Acquaria (Artebambini, 2009), Il fatto è (Lapis, 2010) e il
volume dedicato al suo lavoro Priscilla e Gurdulù. Lo sguardo delle mani
(Artebambini, 2009). Nel 2010 a Gek Tessaro è stato assegnato il prestigioso Premio “Andersen” come “migliore autore completo”, con questa motivazione: “Per una ormai raggiunta, compiuta e convincente maturità artistica.
Per la sapienza e la passione con cui sa continuamente confrontarsi con
strumenti espressivi diversi, percorrendo coraggiosamente, e sempre all’insegna della narrazione, strade che vanno dal teatro all’illustrazione.”
La curiosità di Gek Tessaro e la sua passione per la musica (da cui si lascia
impressionare e accompagnare negli spettacoli, anche dal vivo, con l’inseparabile gruppo degli Extrapola) lo ha portato a “trasfigurare” sulla scena
molti testi e lo porta ora a confrontarsi con il grande capolavoro di Cervantes.
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Teatro dell’Archivolto
Franco Mescolini e
La Bottega del Teatro
COME UN ROMANZO
Da Daniel Pennac
ELIA E IL SIGNOR MACCARONI JETT
Azione scenica e regia di Franco Mescolini
Con Franco Mescolini, Tommaso Faedi,
Emanuele Marzocchi e Matteo Sintucci
Elaborazione drammaturgica Giorgio Scaramuzzino
Regia Giorgio Gallione
Con Giorgio Scaramuzzino
Conferenza/ spettacolo
Età consigliata: dai 12 anni
Durata: 1 ora
Luogo: Teatro Verdi
Teatro d’attore
Età: 11 - 14 anni
Durata: 1 ora
Luogo: Teatro Bonci
Elia è un ragazzetto divenuto problematico in seguito alla separazione dei genitori, poiché crede di essere, con la sua vivacità e
indisciplinatezza la causa scatenante del loro dissidio, disperato,
decide di risolvere il problema scappando di casa…
Dopo un vano girovagare per la città, finisce nei cunicoli sotterranei della medesima, sicuro rifugio di ogni genere di marginali, qui
si imbatte in Maccaroni Jett, un vecchio allibratore caduto in disgrazia per via dell’alcol e per il vizio di truffare i clienti e che ora
sbarca il lunario arrangiandosi con dei furtarelli e capitanando una
banda di giovanissimi che rubano per lui.
Come è ovvio, all’inizio, fra Elia e Maccaroni Jett il rapporto è molto difficile, i due non si fidano l’uno dell’altro, conoscendosi meglio, Maccaroni Jett comincia a stimare il ragazzetto per la sua
intelligenza, lealtà e schiettezza e per la generosità che dimostra
in ripetute occasioni, questo farà sì che il Capo affidi sempre più
spesso ad Elia incarichi che fanno schiattare di invidia gli altri
componenti della banda che come era prevedibile diventano particolarmente aggressivi nei confronti del ragazzo al punto da decidere di farlo fuori...Maccaroni Jett si rende subito conto del pericolo che corre Elia e si intromette tanto da rischiare la propria vita
per lui….
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Perché leggere? Chi leggere? Dove leggere? A chi leggere?
Leggere sottovoce? Leggere in silenzio? Raccontare ciò che si è letto?
Disprezzare un autore? Adorarne un altro? Maledire l’insegnante che ti costringe alla lettura o benedirlo, dieci anni dopo aver concluso la scuola per averti
insegnato a sfogliare con piacere le pagine di un libro? E cos’è un libro?
Un libro può essere un universo o un abisso, un pieno o un vuoto, un obbligo o
un dovere o – forse- un amore.
C’è chi ama annusare le pagine di un libro appena acquistato, chi lo usa per
riempire un vuoto imbarazzante nella libreria in salotto, chi fa le “orecchie” per
tenere il segno, chi non presterebbe mai un libro neppure al suo migliore amico:
piuttosto preferirebbe comprarglielo! Quanti mondi, quanti vizi, quante ossessioni rivela il lettore e quante paure, quanti pregiudizi, quante ragioni il non-lettore!
Tutto questo si può ritrovare nel divertente saggio di Daniel Pennac che, oltre
ad essere uno degli autori più amati degli ultimi anni, non ha dimenticato di essere un insegnante e in Come un Romanzo (Ed. Feltrinelli) affronta dal punto di
vista di scrittore e di educatore il problema di come si possano stimolare i giovani non tanto alla lettura in sé, quanto al piacere di essa, cercando di proporre i
libri come complici, come amici attraverso i quali si ampliano i propri orizzonti e
si costruiscono mondi inediti.
La conferenza/spettacolo che l’Archivolto presenta è soprattutto un percorso
teatrale che, attraverso il gioco, l’ironia e la diretta partecipazione degli spettatori ci vuole ricordare che … “Il piacere di leggere non è andato perduto. Si è solo
un po’ smarrito. E lo si può ritrovare facilmente.”
L’attore entra in relazione con il pubblico. Usa il loro linguaggio, li provoca, li
stimola, non permette che si trincerino nell’apatia, li costringe a stare al gioco.
Mostra di comprendere e condividere le idiosincrasie indotte dalla prassi scolastica.…e subito il monologo diventa dialogo: dapprima riluttanti, poi sempre più
interessati, i ragazzi rispondono e intervengono.
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Compagnia Aulos Danza
MOVIMENTI Teatro della Salute
Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna A.U.S.L. Cesena
IL VIAGGIO MERAVIGLIOSO
SUPER CORO TRAGICO SHOW
Regia di Arturo Cannistrà
La Compagnia è formata da giovani utenti
del Centro Salute Mentale di Cesena
coordinata da Corrado Bertoni (regista)
e si avvale della collaborazione di Milko Merloni (musicista)
e di Giuseppe Viroli (attore)
Interpreti " Compagnia Aulòs Danza " di Rimini
Musiche a cura di Alessandro Baldrati
Voce recitante di Enrico Vagnini
scenografie Mario Patrono – Aulòs Danza
Teatro d'attore con musica dal vivo
Età: dai 12 anni
durata 50 minuti
Spettacolo di Danza
Durata : 70 min. circa
Età: 8 - 13 anni
Luogo: Teatro Bonci
Luogo: Teatro Verdi
Questa creazione, liberamente ispirato al Milione, vuole essere lo strumento
per appropriarsi di valori antichi e per utilizzare questi a favore dell’integrazione e la convivenza fra persone . Lo spettacolo è un viaggio che ha come luogo di partenza la Venezia del 700. Il Teatro “Malibran” e il sotto palco, che
sono le fondamenta della casa dei Polo diventano porta d’accesso verso l’acqua, in una chiglia di una Nave immaginaria pronta a salpare verso i luoghi
descritti nel Milione. Una storia ricca di suggestioni, di simboli religiosi, esplorazione della mente attraverso il codice corpo, che si nutre di suoni, immagini, proiezioni, oggetti, manoscritti.
Lo spettatore viene catapultato all’interno di questo viaggio e ne diventa lui
stesso interprete.
Ogni tappa ha un significato profondo che trova collegamenti con il nostro
quotidiano, il nostro vissuto. Dalla Terrasanta, alle Crociate, dalla solitudine
del deserto alla vivacità e unicità dei bazar , i loro colori e i loro odori, il dolore della peste che idealmente trova purificazione nell’impalpabilità delle sete,
fino a giungere agli sfarzi e alle regole della corte del Gran Khan, questo è il
viaggio di Marco.Polo.
Musica, immagini suoni, voci concorrono a ricostruire atmosfere magiche,
sospese tra realtà e sogno, conducendo le giovani platee a esplorare il linguaggio non verbale del movimento, a volte raffinato ed etereo, a volte forte
e quasi violento, a volte regale e austero.
Attraverso la lettura (e a volte la parodia) delle tragedie greche abbiamo
iniziato il nostro viaggio nella condizione umana, utilizzando il teatro.
Le tragedie ci hanno insegnato che questa nostra condizione è fatta di
luci e di ombre, di sole e di notte e che, come dice Sofocle, nulla è più
misterioso e tremendo dell’uomo.
Il teatro greco ci ha insegnato anche che la cura non cerca la guarigione
ma la verità, ma, come dicono i poeti, “la verità è sempre triste”: meglio
allora riderci un po’ sopra come facevano anche i greci che, dopo tre
tragedie, chiudevano la giornata sacra dedicata al teatro, con una farsa,
suggerendoci forse che la vera catarsi non è nel rivivere il destino tragico degli eroi ma nel riderci sopra.
Leggendo questi testi mirabili abbiamo anche imparato che gli uomini
vivono su una superficie sottile che li separa dall’Ade.
.
Comunque sia, dagli antichi poeti e sapienti, abbiamo imparato che il
nostro modo di sostare su questa Terra, per essere sopportabile, deve
imparare molto dagli eroi e dai saltimbanchi, come del resto non smette
mai di insegnarci anche Shakespeare: esseri eccentrici, bizzarri, popolano l’inconscio: il teatro permette di incontrarli, riconoscerli, dialogare con
loro nel tempo presente della scena.
“….Naturalmente tutto quello che ho raccontato non è neanche la metà di
quanto ho visto e mi è accaduto…..” Marco Polo
Lo spettacolo è una antologia di testi tratti dalle tragedie greche ma sia il
Coro che i Monologhi degli Eroi, sono rivissuti dalla Compagnia con lo
spirito del presente, con la noncuranza, a volte, di chi ha un sacco di
problemi quotidiani da risolvere.
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Pupi e Fresedde - Teatro di Rifredi
Teatro Stabile di Innovazione Firenze
MILLE E UNA SHERAZADE
Aladino e Alì Babà nel carrello della spesa di mammà
ideato e diretto da Angelo Savelli
con Elena D’Anna e Valentina Bruscoli
Teatro delle Briciole - Solares Fondazione delle Arti
BABY DON’T CRY
a cura di Valeria Raimondi ed Enrico Castellani
con Marco Olivieri e Francesco Speri
con la collaborazione di Ilaria Dalle Donne e Vincenzo Todesco
musiche originali di Marco Olivieri
Teatro d’attore
Età: 7 - 10 anni
Durata: 1 ora
Luogo: Teatro Verdi
Tecnica: teatro d’attore
Età: 6 – 10 anni
Durata: 50 minuti
Luogo: Teatro Verdi
In uno dei tanti supermercati delle nostre città sempre più multietniche,
due simpatiche madri di famiglia, due moderne Sherazade chiacchierone e
fantasiose, approfittando degli abbondanti acquisti alimentari che riempiono i loro carrelli della spesa, raccontano o forse spettegolano intorno alle
fantastiche vicende di bambini di famiglie straniere venute dall’Oriente.
E così in mezzo alle mamme e ai papà che scarrellano tra gli scaffali del
supermercato a procacciare provviste per le cenette familiari, si materializzano le favolose avventure di Alì Babà e i quaranta ladroni e di Aladino e
la sua lampada magica. C’è una qualche relazione tra tutto ciò, cioè tra
fiabe e cibo? Certo, come dimostreranno le due accattivanti narratrici Elena D’Anna e Valentina Bruscoli, nelle vesti delle due buffe compratrici con
i loro carrelli pieni di misteriose mercanzie. Perché molte di quelle provviste che i genitori porteranno a casa, ed altre che semmai essi non conoscono o non usano, vengono proprio da quei paesi d’Oriente da cui arrivano anche quelle storie.
Così, con l’aiuto di un po’ di pepe, di zenzero, di curcuma, liquirizia, anice,
cannella, chiodi di garofano, curry, pistacchi, e, evidentemente, di sesamo,
thè alla menta, foulard di seta e mortaretti, faremo conoscere ai bambini
storie, luoghi e personaggi da Mille e una Notte.
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Si piange per paura, per tristezza, per capriccio.
Si piange di gioia. Si piange di felicità. Si piange di rabbia.
Si piange di dolore. Si piange di tristezza. Si piange per amore.
Un pianto disperato. Un pianto liberatorio. Si ride di chi piange.
Si piange di chi piange. Per chi piange. Con chi piange. Si piange da soli.
Si piange abbracciati. Le lacrime sono dolci e sono amare.
Gli occhi sono lucidi, sono rossi, sono gonfi.
Le guance bagnate, rigate, salate. Piangere è da uomini o da donne?...
Piangere è consolarsi, sfogarsi, curarsi.
Il pianto ci calma e ci dà sollievo.
Il pianto chiede ascolto, attenzione, calore.
Lo spettacolo racconta della libertà con cui i bambini sono in grado di piangere.
Di parlare del loro pianto. Di manifestarlo e non nasconderlo.
Di utilizzarlo come lingua, segnale, messaggio.
Il progetto nasce dalla voglia di creare uno spettacolo per ragazzi che affrontasse un tema di cui i bambini hanno una conoscenza e un`esperienza diretta e
profonda. Un tema sul quale non avessimo la possibilità di porci su un piano di
superiorità rispetto ai bambini, ma di condivisione e confronto. Piangere è
un`esperienza che appartiene a tutti, ma che nelle diverse età della nostra vita
assume significati e valori diversi.
Lo spettacolo vuole essere una fotografia di quello che è oggi il rapporto dei
bambini col pianto. Il lavoro si propone di restituire da una parte il valore assoluto che per noi ha il piangere in quanto strumento di comunicazione. Dall`altro fa
emergere le contraddizioni che il nostro mondo crea anche in relazione a
un`azione ancestrale come il piangere. I bambini piangono per motivi diversi,
anche a seconda delle esperienze di vita che hanno alle spalle.
Il risultato è uno spettacolo che parla di bambini e con i bambini, ma che cerca
di non trattarli come tali.
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Laminarie
Arcadia Productios
SPETTACOLO IN LINGUA
TU NON MI CONOSCI
WILLIAM AND THE SEA PEOPLE
Direttori artistici
Carlo Orlandi, Graham Spicer
Attori madrelingua
di Febo Del Zozzo
con Agnese Del Zozzo, Sofia Del Zozzo, Febo Del Zozzo
Teatro d’attore, mimo e danza
Età: 6 – 11 anni
Durata : 1 ora e 40 minuti con intervallo
Teatro d’attore, danza e video
Età: 9 – 14 anni
durata: 45 minuti
Luogo: Teatro Verdi
Luogo: Teatro Verdi
William e la sua famiglia sono in vacanza al mare. In spiaggia, sta giocando
con il suo videogame intitolato ‘William and the Sea People’. D’un tratto il gioco diventa vero e lui si ritrova incatenato ad un ancora in fondo al mare. Inizia
la sua avventura!
Jenny, la sua amica, è prigioniera dei pirati, e per liberarla dovrà risolvere una
serie di rebus scritti su un’antica mappa del tesoro. La caccia al tesoro, lo
porta attraverso una barriera corallina, in grotte sommerse, e su un vascello
di pirati. Sfida mari infestati da squali, sopravvive su un’isola deserta, e combatte con malvagi pirati. William è accompagnato nel suo viaggio dalla “gente
del mare” e dalle sue creature. Sono personaggi reali e mitologici che lo aiutano nelle risposte: Nettuno e Ondine, Re e Regina dei mari; una bellissima
sirena; Robinson Crusoe; ma soprattutto l’intraprendente e coloratissimo genio.
William arriva finalmente sull’isola del tesoro. Dopo un duello con Capitan
Uncino, riesce a liberare Jenny che è legata ad una palma, sotto la quale trova il tesoro nascosto dai pirati.
Tu non mi conosci ci pone delle domande.
Ci chiede di guardare meglio, di stare più attenti.
Quello che credevamo di conoscere, sta cambiando forma.
Tu non mi conosci inizia da questa idea, alla ricerca di forme che cambiano.
Nello spettacolo, due corpi diversi, quello di una bambina e quello di un uomo disposto ad ascoltarla, portano in scena la trasformazione, quella inconsapevole della materia e quella coraggiosa della crescita.
Lo spettacolo si ispira al testo Tu non mi conosci di David Klass, di cui conserva però soltanto l’incipit. Il lavoro si affida prevalentemente a un linguaggio gestuale e fisico, dove suono e video accompagnano le azioni che le
due attrici bambine eseguono in scena. I quattro elementi (acqua, aria, terra
e fuoco) sono attraversati come stati di una materia in continua trasformazione, quali sono le fasi della crescita e dell’adolescenza. In Tu non mi conosci, le due bambine rivolgono un atto di accusa nei confronti del mondo
adulto, rivendicando un loro spazio autonomo di espressione e una necessità di attenzione.
William and the Sea People, oltre ad essere un eccitante esperienza teatrale,
presenta personaggi tratti dai tre più noti classici della letteratura inglese per
ragazzi: Treasure Island, Peter Pan e Robinson Crusoe.
Come in tutti gli spettacoli per i più piccoli ci sono momenti di interattività, qui
dovranno aiutare William a nascondere la chiave dello scrigno del tesoro di
Capitano Uncino.
Lo spettacolo si esprime attraverso immagini simboliche e una gestualità
che a tratti si avvicina alla danza, percorrendo il territorio sottile del linguaggio del teatro contemporaneo.
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Compagnia Teatrale Piccoli Principi
in collaborazione con la
Fondazione Sipario Toscana/ Città del Teatro
e dell’immaginario contemporaneo, Regione Toscana
Arcadia Productions
SPETTACOLO IN LINGUA
FRANKENSTEIN
scritto da Mary Shelley
Direttori artistici
Carlo Orlandi, Graham Spicer
Attori madrelingua
IO, DIVERSA
drammaturgia e regia
Alessandro Libertini e Véronique Nah
interprete Véronique Nah
Teatro d’attore, mimo e danza
Età : 11 – 14 anni
Durata: 2 ore con intervallo
Luogo: Teatro Verdi
Teatro d’attore
Età: dai 9 anni
Durata: 1 ora
Luogo: Teatro Verdi
Identità, diversità, razzismi consapevoli od innocenti sono temi di scottante attualità che lo spettacolo affronta in modo singolare: sulla scena, Véronique Nah si racconta, svelando con leggerezza ed umorismo
la complessità della comunicazione umana spesso intrisa di equivoci,
stereotipi e distorsioni della realtà.
“Sono nata tra le nevi del Canada, vivo tra le verdi colline della Toscana, eppure il color caffellatte della mia pelle vi fa viaggiare per i mari
del sud. Non c’è quindi una Véronique ma due: quella che conosco io
e quella che conoscete voi”.
Con musiche, balli e costumi suggestivi, Véronique Nah invita grandi e
piccoli a compiere un viaggio insieme a lei: un’opportunità per lo spettatore di attraversare con l’immaginazione lontani paesi e anche, come
in un gioco di specchi, di interrogarsi sulla propria identità.
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Il libero adattamento di Arcadia Productions prende spunto dal romanzo originale arricchendolo di temi attuali e umoristici.
Lo spettacolo inizia sulle rive del lago di Ginevra alla fine del ‘700, dove Mary
Shelley, con due dei più famosi scrittori inglesi, il marito Percy Shelley e Lord
Byron, decidono di scrivere dei racconti horror.
Scoppia un temporale e appare Victor Smith, studente in medicina, che si trova nello stesso luogo 200 anni dopo.
Victor cerca riparo dalla pioggia e bussa al portone di un castello diroccato. Il
servitore Igor, sentendo il nome dello studente, lo invita ad entrare credendo si
tratti del famoso Doctor Victor Frankenstein.
Victor si trova coinvolto nell’affascinante mondo gotico del libro. Scopre i manoscritti e il laboratorio del leggendario doctor, e riesce a plasmare una creatura, ma ha paura della cosa a cui ha dato vita. La creatura, respinta da Victor,
trova amicizie altrove: una ragazzina (piccola quindi senza pregiudizi) che lo
accetta immediatamente guardando oltre il suo strano aspetto; suo padre, un
attore, lo aiuta a pronunciare le prime parole; e una donna del circo gli insegna
come usare il suo corpo. E’ civilizzato….
La suspense e il misto di orrore e bellezza del romanzo hanno assicurato a
Frankenstein una costante presenza nelle librerie e nei cinema di tutto il mondo. Questa versione per il palcoscenico mantiene questa atmosfera (lampi,
fumo, luci drammatiche, cimiteri e castelli, candele e buio) ma mescolate a
momenti comici ispirati ai film di Mel Brooks ed altri. Il maltrattato e buffo Igor,
il custode del castello, ha un successo istantaneo col pubblico.
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Teatro del Carretto
L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino e Serra Teatro
in collaborazione con Cinematica
AMLETO
Da William Shakespeare
VOLARE A TUTTI I COSTI, FORSE
Adattamento e regia Maria Grazia Cipriani
Attori Gabriele Gallinari, Elsa Bossi,
Giacomo Vezzani, Giacomo Pecchia,
Nicolò Belliti, Carlo Gambaro, Jonathan Bertolai
Teatro d’attore
Età: 11 - 13 anni
durata: 1ora e 45’ senza intervallo
Luogo: Teatro Bonci
Note di regia:
A p p u n t i
p e r
u n a
m e s s a
i n
s c e n a
Proveremo a leggere il testo nella prospettiva del protagonista, con le altre
figure, fantasmatiche o reali, filtrate dalla sua sensibilità o dalla sua immaginazione: proiettando il dramma come in un sogno… in una riscrittura che
attraverso spostamenti, cesure e montaggi caratterizzi una struttura che pur
dal taglio quasi cinematografico, metta in evidenza o infranga ogni convenzione teatrale, sempre sovrapponendo moto tragico a moto comico e che
lasci l'interpretazione psicanalitica come quella politica visibili in trasparenza,
per mettere in luce il dramma dell'uomo oppresso da pensieri sul senso dell'esistenza: solo con i fantasmi, il dubbio, l'essere o non essere…
D a l l a
c r e a z i o n e
i n
c o r s o
La scena è rotta da pannelli purpurei, un rosso che risucchia e risputa un
bianco di personaggi, ne svela dalle morbide fessure frammenti improvvisi o
insinuanti, al ritmo disarmonico di una mente turbata… Alle spalle di Amleto
un canto di Gertrude e un ghigno di Re, davanti a sè un teatrino in miniatura
con i personaggi del dramma che vanno svanendo ad ogni colpo mortale, e
lo Spettro dentro… il Principe galleggia in un presente dilaniato tra misfatto
subìto e ingannevole follia… "fragilità, il tuo nome è femmina"
Irrompe un frastuono lussurioso all'eco lontana di festini e battaglie, personaggi ebbri di vita si spengono nella loro nudità ai fianchi della scena… Entrano gli attori, accade la pantomima, turbamento e divertimento, odore di
vendetta che si fa strada e che non verrà consumata… Pioggia di petali che
ingoia Ofelia, danza di scheletri, preludio al duello finale, climax in scala di
marionette che irrompe in dramma su scala umana…
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dai libri della collana Incontri da favola, L’arboreto Edizioni, Mondaino
di Stefano Bisulli e Nicoletta Fabbri
con Nicoletta Fabbri e Pier Paolo Paolizzi
musiche originali, editing audio Marco Mantovani
Teatro d’attore e proiezioni
Età: 7 - 13 anni
Durata: 1 ora
Luogo: Teatro Verdi
Senza snaturarne la struttura, attraverso una ricerca formale sulle possibilità espressive della lettura e dell’illustrazione, in Volare a tutti i costi, forse
le tre favole confluiscono idealmente in un unico racconto che si dipana
lungo il filo della vita, dalla nascita all’età adulta.
Dal furore e dalla grinta di un pesciolino che vuole farcela, “a tutti i costi!”,
passando per una gallina che si trova di fronte alla scoperta della libertà,
“che vuol dire volare?”, fino alle perle di saggezza di un seme pensieroso,
“forse”.
Le illustrazioni che accompagnano i racconti, nello spettacolo vengono
manipolate e proiettate in scena attraverso una modalità che consente
all’attrice di interagire con la partitura visiva attraverso riprese live, in un
allestimento dove i dispositivi audio e video sono parte integrante della
scenografia.
Tra una fiaba e l’altra, un singolare e buffo macchinista, nonostante la sua
evidente inadeguatezza, riesce ogni volta a superare le difficoltà e portare
a termine il riallestimento del set.
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Teatro Distracci
Teatro CREST
CAMILLA
LA STRADA DELLE TARTARUGHE
Ispirato a “Camilla che odiava la politica”
di Luigi Garlando
Di e con Cristina Casadei e Giuseppe Viroli
testo e regia Maria Maglietta
con Elena Giove, Paolo Gubello, Daniele Lasorsa,
Sandra Novellino, Annabella Tedone, Luigi Tagliente
Testro d’attore
Età: dai 12 anni
Durata: 1 ora
Teatro d’attore, proiezioni
Età: 10 - 14 anni
Durata: 1 ora circa
Luogo: Teatro Verdi
Luogo: Teatro Bogart
Chi è Camilla?
E’ una ragazzina di 12 anni, come le altre. Con una differenza: Camilla è
figlia di un importante Uomo Politico. Con un’altra differenza: il papà di Camilla l’hanno accusato di avere rubato, e l’hanno messo in prigione.
Così lei ha una vita difficile. A scuola, soprattutto.
Tra chi la compatisce e chi la insulta...
Conseguenza: Camilla odia la Politica, che ha rovinato la sua famiglia.
Non nominatele la Politica! Politica per lei viene da polipo. Ti avvinghia e ti
divora. La politica è cattiva. Lo pensano in tanti, vero?
Ma il vagabondo Aristotele, che staziona vicino alla casa di Camilla, il barbone Aristotele che è sporco, che puzza, va in giro con tre animali ma è
saggio, comincia a spiegarle cosa dovrebbe e potrebbe essere la Politica.
Le parla di uomini e donne che vogliono essere liberi senza pestare gli altri,
dell’antico sogno che i cittadini decidano cosa va meglio nella loro città, per
il bene di tutti, senza che te lo imponga qualcuno dall’alto.
Camilla impara che politica deriva da polis, città.
Scopre che la politica parte da come ti comporti tu. Con i tuoi compagni,
con chi ti sta vicino. Scopre che nel momento in cui cerchi il bene di un
gruppo (la classe, gli amici, la città, un intero paese) e non il tuo particolare,
stai facendo politica. Questa consapevolezza la aiuta ad affrontare la sua
difficile situazione familiare, i rapporti con la gente, l’ostilità di alcuni compagni. E l’aiuterà anche ad affrontare il mistero di chi sia veramente il barbone saggio …
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Lo spettacolo racconta di Michele e di altri tre giovani, Vito, un amico d’infanzia, Sara, la ragazza di cui Michele è innamorato, e Luli, un giovane albanese
conosciuto per una rissa in discoteca. Quattro esistenze, quattro inquietudini,
il bisogno di sfidare il mondo e attraversare, rischiando tutto, la maledetta soglia della giovinezza. L’amicizia, i progetti, l’amore, le delusioni sembrano essere intrappolati nello scorrere di un tempo quotidiano, affollato di modelli che
troppo in fretta perdono la loro maschera seduttiva, e disegnano un orizzonte
stretto, a volte vuoto, dai contorni sfuggenti.
Fosca, donna dal passato misterioso, gestisce un’officina di riparazione motorini con annesso un piccolo bar. Il bar di Fosca diventa luogo di ritrovo, un
posto dove incontrarsi, parlare, dove scoprirsi diversi, dove sognare la possibilità di tracciare strade oltre la linea dell’orizzonte.
Ma le strade sono confuse, si sovrappongono, sbandano fino a portare i giovani viandanti verso un vicolo cieco, dove ci si gioca in un sol colpo tutta la
partita del cambiamento e dell’esistenza. La strada sembra correre verso un
precipizio e starà a ciascuno di loro trovare un modo per saltare il baratro e
salvarsi o definitivamente perdersi.
Le “gioventù bruciate” sono sempre esistite, e a volte l’impeto giovanile ha spinto ad
un mutamento radicale della società. Se oggi l’estremismo di certi comportamenti
sembra porre in discussione valori etici di fondo, come la vita, la dignità, il rispetto dell’altro, la convivenza, allora bisognerebbe chiedersi quando l’intera società ha cominciato a perdere terreno su questi temi e perché. Indagare il disagio giovanile è dunque
sempre un doloroso e non scontato indagarsi e farsi domande. Vorrei con questo spettacolo mettere un piede leggero nel territorio incerto di questo mondo giovanile e permettere alle storie, ai conflitti, alle incertezze, agli smarrimenti, ma anche ai sogni, alle
speranze, di emergere, di raccontarsi. Vorrei col mio teatro essere in mezzo al caos e
non guardarlo da fuori. Maria Maglietta
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Ferruccio Filipazzi
IL BRUTTO ANATROCCOLO
voce, testo e regia Ferruccio Filipazzi
voce che cantaSerena Bandoli
Musica Fabrizio Tarroni
Collaborazione alla regia: Daniela Piccari
Teatro d’attore, musica e canzoni dal vivo
Età: 6 -10 anni
Durata: 1 ora circa
Luogo: Teatro Bogart
“ Qualcuno avrà notato con quale ipnotica lentezza battono le ciglia di un
bambino che ascolta raccontare… C’è in lui la tensione immobile degli animali in muta, degli insetti in metamorfosi… Egli sta crescendo in quegli attimi, sta bevendo con voluttà e tremore alla fontana della memoria ”
Cristina Campo
liberamente ispirato ad H. C. Andersen e C. Pinkola Estés
…e se l’uovo è diverso? Se nasce una grossa creatura sgraziata, la pelle
segnata da sinuose vene rosse e blu, i piedi di un porpora chiaro e la pelle di
un rosa trasparente? È facile dirgli “Come sei brutto! Fila via!”.
Scappa lontano il brutto anatroccolo e noi proviamo a stargli vicino, a fargli
coraggio; come Andersen, strenuo difensore del bambino perduto e del suo
diritto a cercare e trovare i suoi simili.
Di Pinkola Estès ci è piaciuta la capacità poetica di inserire la storia dell’anatroccolo nella più grande storia del cerchio della vita, attraverso le diverse
stagioni dell’uomo e della natura.
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Una coproduzione Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione
Fondazione Teatro Comunale di Modena
I’mperfect Dancers
SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE
Fantasia musicale per corpi ed ombre da A Midsummer Night’s Dream
di Félix Mendelssohn-Bartholdy
regia e scene Fabrizio Montecchi
maschere e sagome Nicoletta Garioni
Teatro d’ombre
Età dagli 8 anni
Durata: 1 ora
Luogo: Teatro Bonci
“Se noi ombre vi abbiamo irritato, non prendetela a male, ma pensate di aver
dormito, e che questa sia una visione della fantasia…noi altro non vi offrimmo
che un sogno” (William Shakespeare)
Tutto quanto accade innanzi ai vostri occhi, cari spettatori, è un sogno. Un sogno che prende corpo grazie alle ombre - spesso le inquietanti ombre - della
vostra immaginazione. Perché la rappresentazione teatrale, come la poesia,
non è, e non può essere, una realtà, non può dare certezze, né rendere conoscibile l’inafferrabile realtà. Ma di tutto questo, dando corpo alle ombre della
fantasia, può darvi l’illusione…
Nel Sogno si intrecciano due mondi apparentemente contrapposti.
Il mondo solare e corporeo della corte di Atene, delle due coppie di amanti e
degli artigiani, e il mondo notturno e immateriale degli spiriti: di Oberon“ il re
delle ombre”, di Titania, di Puck e delle fate.
Ma questa contrapposizione non è conflittuale, perché uomini ed ombre si dimostrano essere proiezione l’uno dell’altro: se le ombre dipendono dal mondo
degli uomini, è pur vero che anche gli uomini non possono vivere senza ombre,
l’ “altro da sé” misterioso che li abita e li inquieta.
La materia di cui è fatto il Sogno rappresenta per Teatro Gioco Vita il terreno
ideale per evolvere e maturare ulteriormente il proprio linguaggio artistico.
Rappresenta un’occasione per esplorare nuove possibilità sceniche legate all’incontro tra corpi e ombre con l’idea, sempre presente, di fondere teatro
d’ombre e danza attraverso l’alta mediazione della musica. Rappresenta inoltre
un’occasione per esplorare nuove possibilità drammaturgiche e avvicinarsi, con
discrezione, all’opera di William Shakespeare.
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Ferruccio Filipazzi
Compagnia Drammatico Vegetale
STORIA DI BABAR L’ELEFANTINO
su libretto di Jean de Brunhof
Musiche di Francis Poulenc
Di Ezio Antonelli, Pietro Fenati, Elvira Mascanzoni.
Con Elvira Mascanzoni, Giuseppe Viroli
Mosaici Sonori direzione musicale Orio Conti
Regia Pietro Fenati
Teatro di figura e d’attore
Età: 6 -10 anni
Durata: 50 minuti
E SULLE CASE IL CIELO……
Poesie, storie e canzoni
di Ferruccio Filipazzi e Giusi Quarenghi
immagini di sabbia: Massimo Ottoni
Regia, progetto luci: Piera Rossi
Tecnica di narrazione, performance visiva con utilizzo di sabbia e oggetti e
con musica dal vivo.
Fascia d’età: 6 – 11 anni
Durata: circa 50 minuti
Luogo: Teatro Bogart
Luogo: Teatro Bogart
La prima storia di Babar, creata negli anni '30, ci porta nel cuore della foresta, dove l'elefantino vive felice insieme alla sua mamma. Ma un cacciatore
cattivo è in agguato, e l'elefantessa viene colpita a morte.
Cosí Babar dovrà cercarsi un'altra mamma, e la troverà in una gentile vecchia signora che lo inizia a tutte le novità della vita di città.
Dopo alcuni anni arrivano in città Arturo e Celeste, i suoi cuginetti, e convincono Babar a tornare nella foresta. Babar accetta, ma, proprio mentre il corteo torna verso la foresta, il re degli elefanti muore, dopo aver mangiato un
fungo cattivo. Allora Cornelius, il più anziano degli elefanti, chiede a Babar
di diventare re. Babar felice accetta, a condizione che Celeste divenga la
sua regina. Un tripudio festante accoglie l'incoronazione e il matrimonio di
Babar.
Babar di Drammatico Vegetale e Mosaici Sonori non è solo un’operina musicale con voce recitante, è anche un racconto a due voci con immagini e
figure interpretato da Elvira Mascanzoni e Giuseppe Viroli.
Per Babar, L’Ensemble Mosaici Sonori è composto da:
Tiziana Stanzione – flauto
Luigi Lidonnici – oboe
Beatrice Donati – violino
Elisa Nanni – viola
Piergiorgio Anzelmo – violoncello
Guido Bottura - Pianoforte
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Uno spettacolo di poesia, in voce e immagini.
Esperienze e visioni, emozioni e pensieri raccontati da un io bambino.
Un io bambino che si muove dentro una costellazione di episodi narrati,
canzoni, poesie, passando dall’uno all’altro come fossero sassi sui quali
appoggiare i piedi per guardare il fiume della ricerca di senso, e di una consapevolezza espressiva al di fuori degli automatismi del comune sentire,
ormai praticamente telecomandato.
Nel buio e nel silenzio, come a proporre una sorta di vuoto, e di svuotamento, il solo strumento della voce porta le parole (in forma di brevi racconti –
canzoni – poesie) che MASSIMO OTTONI rende ancora più evocative con
la sua scrittura di luce. Per una sorta di percorso di riconoscimento e svelamento delle parole e di sé, di sé grazie alle parole e viceversa. Come avviene quando si impara a parlare, a nominare il mondo, a nominarsi nel mondo. E come può avvenire quando si prova a parlare, a cercare parole che
tengano insieme pensieri, emozioni, conoscenze e ipotesi, suoni, ritmo.
La poesia, le parole della poesia per raccontare i sentimenti del vivere nella
stagione in cui si è più vicini alla terra e allo stesso tempo più portati ad aprire gli occhi e ad alzare lo sguardo, la stagione dell’esistenza bambina.
Le parole della poesia per raccontare i movimenti di questo guardare: da
dentro a fuori e intorno e di nuovo dentro e fuori e intorno, dal basso all’alto
e di nuovo giù e su, a trovare orizzonti, ad andare oltre, a tornare qui e volare via. Uno spettacolo di poesia da proporre ai bambini della Scuola Elementare, in parallelo al loro percorso di alfabetizzazione linguistica ed emotiva, e alla ricerca di un modo di esprimersi e di comunicare sottratti alla
distrazione e al consumo di modelli preconfezionati.
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Codici Ritmici in collaborazione con
Manicomics Teatro
Inbiciteatro
RICICLANDO
I DODICI LUPI
L’epopea dei rifiuti
(storie di paura, di volo, di rane e altro ancora)
Testo, regia e interpretazione Carlo Ottolini
di Allegra Spernanzoni, Rolando Tarquini, Mauro Mozzani
Regia Mauro Mozzani
Con Allegra Spernanzoni
Teatro d’attore
Età: dai 6 anni
Durata: 50 minuti
Teatro d’attore
Età: 5 - 11 anni
Durata: 1 ora circa
Luogo: Teatro Bogart
Luogo: Teatro Bogart
Tematiche: i rifiuti (riciclaggio, raccolta differenziata, tecniche di riciclaggio
artistico, il rifiuto come risorsa, tecniche di smaltimento e riciclaggio industriale) .
Immaginate un mondo tutto nuovo dove ogni cosa è rigorosamente riciclata,
riutilizzata da vecchie cianfrusaglie, rimessa a nuovo, utilizzata con nuove
funzioni, riassemblata con tecniche avvenieristiche!
Perché, come dice l’eroina della storia: “…se ognuno avesse cura della
propria isola e la difendesse dal mostro Caos, sarebbe già abbastanza per
salvare il pianeta dalla distruzione totale!”
Così inizia Riciclando, che racconta della lotta tra Caos, re dei rifiuti e dello
spreco, e un gruppo di giovani eroi, esperti in riciclo-riuso-risparmio-riduco.
L’epico scontro è ambientato nel pacific trash vortex, isola di plastica
sperduta nell’Oceano, dove una fantasiosa naufraga vive una battaglia tra
sogno e realtà. La divertente storia, portata in scena utilizzando le tecniche
del teatro d’attore e di figura, forma e in-forma il giovane pubblico sulla
raccolta differenziata, sulle tecniche di riciclaggio artistico, su come il rifiuto
possa diventare risorsa e sulle tecniche di smaltimento e riciclaggio
industriale.
Tutti i costumi e le scenografie dello spettacolo sono realizzati con materiale
riciclato.
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La paura
Se c’è un lupo fa paura, se ce ne sono dodici ancora di più.
La paura è bella: fa tremarella, la paura ci fa stare più vicini, ci fa stare a
bocca aperta…denti affilati e occhi rossi… calma calma è solo una storia…
è notte, si avvicinano… calma calma è solo una storia…questa volta è finita… calma calma è solo una storia, è solo uno sbaglio, è solo per finta…
ma è durato quel tanto che quasi ci credevo ma è finita per tempo e non
c’ho mica creduto!
Il volo
Anche le bambine cattive possono volare.
Solo che anziché muoversi con leggiadria tra le nuvole e le cime degli alberi sono in balia del vento e allora sbeng…sbattono di qua…e allora
sbang… sbattono di là, poi prese da un vortice vengono schekerate per
benino per atterrare infine nel palazzo di una strega!
Ma cosa avrà fatto la bambina di questa storia per meritarsi un simile castigo? Beh, non solo non metteva mai in ordine la stanza, dava fuoco alle
galline, riempiva d’insalata la dentiera della Regina ma una volta, proprio il
giorno in cui questa storia ha inizio, ha… ve lo dico dopo!
Le rane e altro ancora
Le rane di questa storia non sono principi. Sono rane.
Rane che hanno bisogno di cambiare, di diventare altro da quello che sono, di iniziare una nuova vita ma senza illusioni principesche, semplicemente da stagno a stagno e poi si vedrà.
Quindi si mettono in viaggio. Io racconto di questo viaggio, del sole che
c’era e delle zanzare e del perché, alla fine, hanno deciso di tornare.
Io racconto di questo e di altro ancora. Carlo Ottolini
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