LABORATORIO NUCCI ANDREA DI SISTEMI 3ª-B E AUTOMAZIONE DATA INDUSTRIALE 31/01/2001 ITIS SAVIGNANO S/R SCOPO: Determinazione sperimentale del periodo di carica e scarica di un condensatore e confronto del valore ottenuto sperimentalmente con quello ottenuto tramite calcoli teorici DESCRIZIONE DEI MATERIALI E DEGLI STRUMENTI: 1 Generatore elettrico (030V) 1 Box di resistenze a decadi a 5 commutatori 1 condensatore elettrico (1000μF) 2 Multimetri digitali 1 Cronometro Cavetti di collegamento PREPARAZIONE DELL’ESPERIENZA: Nella preparazione dell’esperienza abbiamo montato un circuito elettrico collegando il generatore (030V) alle altre apparecchiature con dei fili di collegamento, un multimetro digitale usato come voltmetro collegato in parallelo, per misurare che la differenza di potenziale ai capi del generatore fosse sempre di 25V, un multimetro digitale usato come voltmetro collegato in parallelo ai capi del condensatore, inoltre abbiamo anche collegato una resistenza presa da un box di resistenze a decadi con 5 commutatori. Inoltre abbiamo impostato una tabella con 3 colonne e 60 righe per la rilevazione dei dati (tensione di carica, tensione di scarica). DESCRIZIONE DELL’ESPERIENZA: Nella prima parte della prova abbiamo controllato che tutta l’attrezzatura fosse a posto, successivamente Ho acceso il generatore e nello stesso tempo ho fatto partire il cronometro per rilevare i dati dalla tensione hai capi del condensatore ogni 5 sec per primi 300 secondi, una colta arrivati al tempo prestabilito ho staccato i fili del generatore e ho chiuso il circuito in modo da far scaricare il condensatore, i valori della tensioni venivano presi sempre ogni 5 secondi e sempre per 300 sec. Una volta eseguita la prova ho inserito in tabella tutti i dati in maniera ordinata, da cui ho ricavato anche un grafico che riporta l’andamento della carica e scarica del condensatore. ITI SAVIGNANO RELAZIONE N.2 Pag.1 TABELLA: Tempo Tensione di Tensione di carica scarica 5 2,2 23,8 10 3,9 15 Tempo Tensione di Tensione di carica scarica 155 22,0 2,9 23,7 160 22,1 2,8 5,4 23,6 165 22,3 2,6 20 6,9 22,0 170 22,4 2,4 25 8,2 20,6 175 22,5 2,2 30 9,4 19,0 180 22,6 2,1 35 10,5 17,8 185 22,7 2,0 40 11,6 16,6 190 22,9 1,8 45 12,5 15,4 195 22,9 1,7 50 13,4 14,2 200 23,0 1,6 55 14,2 13,1 205 23,1 1,5 60 14,9 12,2 210 23,2 1,4 65 15,7 11,1 215 23,2 1,3 70 16,2 10,4 220 23,3 1,2 75 16,9 9,7 225 23,3 1,1 80 17,4 9,0 230 23,3 1,0 85 18,0 8,3 235 23,4 0,9 90 18,4 7,8 240 23,4 0,9 95 18,8 7,3 245 23,5 0,8 100 19,2 6,7 250 23,5 0,8 105 19,6 6,2 255 23,5 0,7 110 19,9 5,8 260 23,6 0,7 115 20,2 5,4 265 23,6 0,6 120 20,4 5,0 270 23,6 0,6 125 20,7 4,6 275 23,6 0,5 130 21,1 4,3 280 23,6 0,5 135 21,3 4,0 285 23,6 0,5 140 21,4 3,7 290 23,7 0,4 145 21,7 3,5 295 23,7 0,4 150 21,9 3,2 300 23,7 0,4 ITI SAVIGNANO RELAZIONE N.2 Pag.2 GRAFICO: Andamento della Carica e Scarica di un condensatore 25 tensione [V] 20 Carica del Condensatore Scarica del condensatore 15 10 5 90 12 0 15 0 18 0 21 0 24 0 27 0 30 0 60 30 0 0 tempo [sec.] DISEGNO: Schema elettrico del circuito per studiare carica e scarica di un condensatore R + V + G _ C _ + + V _ _ CALCOLI: Tempo di carica e scarica = t = 5 = C*R = 1000 μF*60 K = 1000*10-6F*60*10-3=60000*10-3sec=60 sec t=5*60sec=300 sec ITI SAVIGNANO RELAZIONE N.2 Pag.3 PRINCIPI TEORICI: Analisi dimensionale della misura di C*R : Q V Q * t sec V I Q t I condensatori sono componenti elettronici che accumulano cariche elettriche tra due armature separate da uno strato isolante (dielettrico). Per costruire condensatori di volta in volta di piccola o grande capacità, per alte o basse tensioni, a bassa induttanza o di capacità estremamente stabile si usano diverse tecniche costruttive, ognuna con le sue particolarità e campo di applicazione. Condensatori a film Si ottengono avvolgendo insieme due sottili lamine metalliche separate da un film plastico altrettanto sottile. Il condensatore risulterà di piccole dimensioni ma di elevata capacità. Poichè le lamine metalliche e quelle in plastica possono essere prodotte in qualsiasi lunghezza, con questo sistema si ottengono capacità che arrivano anche al µF. Gli avvolgimenti si collegano sue due lati e quindi le lamine metalliche devono sporgere dal dielettrico per essere compresse e saldate ai terminali. Poichè tutti gli avvolgimenti sono collegati tra di loro su di un lato, la resistenza è piccolissima mentre l'induttanza risulta praticamente nulla. Come dielettrico viene normalmente utilizzata una pellicola in plastica. L'avvolgimento viene poi annegato in una bagno di materiale plastico o sigillato in un tubetto di ceramica. l terminali di collegamento fuoriescono in direzione assiale o tangenziale. Condensatori in carta Il dielettrico di questi condensatori è formato da una speciale carta impregnata con una sostanza fluida o viscosa. Per aumentare l'isolamento, nei condensatori in carta si accoppiano spesso due o più strati. L'avvolgimento finito viene poi nuovamente impregnato sottovuoto in olio isolante o annegato in resina. l condensatori in carta vengono di solito prodotti con una tolleranza del +/- 20%, e sono utilizzati in genere come condensatori di filtro. Condensatori in carta metallizzata Il condensatore in carta metallizzata non è altro che una particolare versione del condensatore in carta: invece di usare la lamina di alluminio per la formazione delle armature, il metallo viene vaporizzato sotto vuoto sulla superficie stessa della carta, ed ha lo spessore solo di un µm. Questi ITI SAVIGNANO RELAZIONE N.2 Pag.4 condensatori presentano il vantaggio che una perforazione del dielettrico non porta necessariamente al cortocircuito tra le armature, poichè il calore prodotto dalla perforazione stessa fonde lo strato metallico della zona corrispondente evitando il possibile cortocircuito. I condensatori in carta metallizzata vengono prodotti con valori di capacità che arrivano fino a 32 µF, e con tensioni di lavoro di parecchie migliaia di volt. Condensatori a film plastico Le pellicole in film plastico possono essere prodotte con spessori inferiori a quello della carta impregnata, e presentano una minore probabilità di punti difettosi. Si possono quindi fabbricare condensatori che utilizzano queste pellicole come dielettrico, dello spessore di pochi µm soltanto, in grado di resistere ad una tensione abbastanza elevata. I condensatori a film plastico vengono prevalentemente utilizzati nei circuiti a transistori. Nei condensatori in poliestere come strato elettroconduttore si può utilizzare una lamina metallica, oppure il metallo può essere depositato direttamente sul film per vaporizzazione sotto vuoto, con uno strato dello spessore di 0,02 - 0,05 µm. Questi condensatori vengono prodotti con capacità fino ad alcuni µF e con tensioni di lavoro fino a 1000 V. Sono da preferire nei circuiti a bassa frequenza. Nei condensatori con dielettrico in policarbonato la capacità è molto costante, e di conseguenza sono utilizzati prevalentemente nei circuiti oscillanti. Vengono prodotti con capacità fino a 10 µF e tensioni di lavoro fino a 400 V. Per applicazioni speciali nei circuiti oscillanti, sono stati sviluppati i condensatori in polistirolo. Una lamina metallica stirata viene avvolta a spirale assieme al dielettrico. Sotto l'azione del calore l'avvolgimento si restringe formando un blocco molto stabile e compatto che non assorbe praticamente umidità dall'aria. Si ottiene così una buona costanza della capacità. I condensatori in polistirolo vengono prodotti con capacità fino ad 1 µF. Condensatori ceramici Il dielettrico dei condensatori ceramici è costituito generalmente da una massa ceramica la cui costante dielettrica può essere variata tra 10 e 10.000 mediante opportune composizioni. I condensatori ceramici a bassa costante dielettrica si distinguono per la stabilità del valore capacitivo e per le perdite molto basse, e quindi sono i preferiti per l'utilizzo nei circuiti oscillanti e ad alta precisione. I condensatori ad elevata costante dielettrica permettono di ottenere capacità elevate con scarso ingombro. I condensatori ceramici hanno in generale piccole dimensioni, e vengono utilizzati di preferenza nella tecnica delle alte frequenze. A seconda delle necessità sono disponibili in molte forme costruttive. La forma di condensatore ceramico più diffusamente utilizzata è quella a disco, formata cioè da un dischetto di ceramica metallizzato sulle due facce, sulle quali vengono saldati i terminali. Un'altra forma costruttiva molto diffusa in passato è quella a tubetto. Si tratta di un tubetto ceramico con strati di argento all'interno ed all'esterno che formano le armature del condensatore. ITI SAVIGNANO RELAZIONE N.2 Pag.5 Esistono anche i condensatori a strato, il cui dielettrico è costituito da strati ceramici. Gli strati più interni risultano parzialmente conduttivi, mentre quelli più esterni, ad alta resistività, vengono rivestiti con una pellicola di argento. Dato che le prestazioni dei condensatori ceramici a strato dipendono dalla tensione. questi componenti sono adatti per tensioni di lavoro fino a circa 20 V. CONDENSATORI ELETTROLITICI Quando sono necessarie capacità estremamente elevate si devono utilizzare condensatori elettrolitici, perchè i tipi finora descritti assumerebbero dimensioni proibitive. I condensatori elettrolitici sono composti da un elettrodo (anodo), sul quale viene formato uno strato di ossido con elevata costante dielettrica che funge da isolante. L'altro elettrodo (catodo) è costituito da un elettrolita, un fluido elettricamente conduttore di solito formato da una soluzione salina od acida, e da un secondo elettrodo metallico che, nella maggior parte dei casi, coincide con il contenitore stesso. In quest'ultimo caso, l'involucro metallico esterno stabilisce il collegamento tra l'elettrolita ed il terminale negativo del condensatore. Lo spessore dello strato di ossido varia in funzione della tensione di lavoro, e normalmente assume valori dell'ordine degli 0,001 µm. Il piccolo spessore dello strato, e la sua costante dielettrica relativamente elevata, permettono di ottenere valori capacitivi molto elevati. I condensatori elettrolitici possono essere a base di alluminio o di tantalio. CONCLUSIONI: la prova è stata effettuata sottoponendo un condensatore ad una tensione di 25V di modo che si caricasse in 5 min.; poi, creato un corto circuito, (il condensatore) si è scaricato nello stesso tempo della carica. Questo allo scopo di determinare sperimentalmente il periodo di carica e scarica di un condensatore, e confrontare il valore ottenuto sperimentalmente al valore ottenuto tramite calcoli teorici. Il grafico tensione-tempo è risultato regolare a parte nella curva della tensione di scarica in cui, all’origine dell’asse “x”, si nota un tratto quasi rettilineo. La prova ha permesso di verificare e confrontare. ITI SAVIGNANO RELAZIONE N.2 Pag.6