16 Martedì 16 Settembre 2014 ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA Gli universitari in Germania possono dedicare ad attività private solo otto ore la settimana I prof. arrotondano, anche troppo C’è anche chi ha guadagnato 300 mila euro l’anno da Berlino ROBERTO GIARDINA P er stare in cattedra, i professori chiedono di arrotondare lo stipendio con qualche extra. Non hanno da eccepire le autorità scolastiche, né gli studenti che preferiscono avere un insegnante che non rimanga chiuso nella torre d’avorio ma si confronti con la vita pratica. Qualcuno, a volte, esagera, commenta il settimanale «Die Zeit». Ricordo la mia esperienza universitaria, a Roma, nel secolo scorso. Avrei desiderato studiare lettere, ma sarei finito sotto l’esimio maestro Paratore che pretendeva la frequenza, questo è niente, ma che si componesse in latino, senza il minimo errore, e nel suo stile. Mi parve troppo, e mi iscrissi a giurisprudenza. Alla prima lezione, fissata alle otto, apparve un assistente verso le nove. Il titolare era impegnato altrove. E nessuno si scusò. Anche al secondo appuntamento si presentò un assistente. Al terzo, sempre con un’ora e mezzo di ritardo, vidi finalmente in faccia il professore. «Quest’ora con voi mi costa mezzo milione di lire», ci rinfacciò. Qualcosa come diecimila euro di oggi. Lui avrebbe preferito stare in tribunale. Non frequentai più, mi laureai, tanto già lavoravo gratis nella cronaca di un giornale. I professori tedeschi possono fare quel che gli pare, ma hanno dei limiti. Ute von Lojewski, presidentessa della Fachhochschule di Münster, scuola superiore tecnica, da non confondere con l’Università, si lamenta che è difficile convincere chi lavora già nell’industria a passare il suo tempo a scuola: «Posso offrire il massimo, 5 mila e 44 euro al mese, non abbastanza, ma a noi servono docenti non soltanto teorici, che abbiano esperienza con il mondo del lavoro. Così li avverto che potranno continuare a svolgere un’altra attività, fuori dalla scuola». Ma per un giorno alla settimana. Non proponibile al mio professore della «Sapienza», di cui sinceramente ho dimenticato, o rimosso, il nome. All’università, la legge consente attività extra È il terzo cinque stelle «alla moda» della catena Sofitel ma per non più di otto ore settimanali. Ogni ateneo e ogni docente interpreta la norma alla sua maniera, commenta «Die Zeit». Alla Hochschule di Norinberga, un professore ha dichiarato al fisco 900 mila euro guadagnati in tre anni. Una media di mille euro al giorno, senza contare le domeniche. Difficile immaginare che se li sia meritati con otto ore alla settimana. A Berlino, un docente ha svolto una ricerca sull’industria atomica ma ha fatto versare l’onorario sul conto della moglie. A Regensburg, un suo collega ha trovato il tempo per dirigere, contemporaneamente all’impegno didattico, una grande impresa edilizia. Forse ha dedicato troppo impegno agli studenti, perché l’impresa ha dichiarato falli- mento. Sono casi eccezionali? Piuttosto la norma. Gerhard Vogt, funzionario del ministero della pubblica istruzione in Nord Renania Wetsfalia, ha condotto un’indagine tra i docenti, ha esaminato 1.100 dossier di professori universitari e altrettanti di insegnanti nelle scuole tecniche. Il risultato: tutti avevano svolto attività extra, tutti avevano ottenuto le necessarie autorizzazioni, ma in pochissimi casi dopo un controllo sia pure formale. E molti avevano svolte altre attività, non solo quella dichiarata. Le autorità tedesche sembrano rassegnate: un professore universitario guadagna fino a 8 mila euro al mese, ma per questa cifra come si può convincere un architetto di gran nome a rinunciare al suo studio privato per dedicarsi solo agli studenti? Per una conferenza, un docente di chiara fama, ottiene almeno 4 mila euro, per una lezione extra all’ateneo, non più di 39 euro. © Riproduzione riservata Studio utile per le patologie dell’uomo Lo stilista Karl Lagerfeld Scimmie uguali, veste un hotel a Singapore cervelli diversi gruppi internazionali formato americano. Prima novità è che il Sofitel So-Singapore tre. Sofitel si arricchisce di un nuovo è ospitato in un vecchio edificio, costruito hotel griffato. Dopo quelli a Mauri- nel 1927 e oggi circondato da una foresta di cius, «vestito» da Kenzo, e a Bangkok, grattacieli tutti di vetro e acciaio. La sorpresa firmato da Christian Lacroix, a Sin- della differenza è notevole e lo charme che gapore ha aperto le porte l’insegna del nuovo ne deriva sembra difendere la memoria della cinque stelle che porta la firma del creatore città del Leone, come Singapore fu soprannoKarl Lagerfeld. Il marchio Sofitel del gruppo minata dagli inglesi dell’impero britannico. francese Accor (120 indirizzi in 40 paesi e 30 L’immobile è stato totalmente riammodernato mila camere) ha messo in campo l’iniziativa e ingrandito con una nuova ala contemporadegli alberghi griffati dai creatori di moda nea che ospita la lobby, bar, ristoranti e minicreando una specifica etichetta «So» apposita- boutique al livello della strada. Conta 143 stanze e 9 suite su tre piani. Sul tetto c’è una piscina all’aperto tutta rivestita di piastrelle a mosaico dorate. Karl Lagerfeld, l’uomo del bianco e nero della maison Chanel, firma in questo albergo un arredamento colorato, che punta sul simbolo della testa del leone, simbolo della città che diventa il logo dell’albergo in campo rosso. Viene declinato in maniera diversa anche sulle porte delle camere dove, in ognuna, si staglia una torre Eiffel e un ritratto di Napoleone rivisitato in chiave pop, abbinato a mobili stile cinese, specchi stile Manhattan e un ottagono Una camera dell’hotel Sofitel So-Singapore che riproduce la moneta di un dollaro di Singapore (0,58 euro). Uno stile barocco, mente per meglio identificarli. Un modo anche fantasioso e colorato per questo hotel che Laper differenziarsi dai concorrenti offrendo uno gerfeld ha «vestito» insieme a Isabelle Maja, stile chic e molto francese unito a una serie una francese che vive da anni a Singapore. E l’alchimia funziona a giudidi creazioni stilistiche audaci, care dalle frequentazioni del una proposta di ristorazione Le due pagine di «Esteristorante interno, Xperienmoderna e un servizio persoro Le notizie mai lette ce, sempre pieno, a pranzo e nalizzato offerto da personain Italia» sono a cura cena. Una camera doppia a le francofono. È una terza via partire da 220 euro. fra l’ospitalità dei leggendari di Sabina Rodi marchi alberghieri asiatici e i © Riproduzione riservata DI E SIMONETTA SCARANE DI ANGELICA RATTI T gere alleanze. Queste capacità sono influenzate tanto dal rango gerarchico quanto dalla taglia dell’esemplare. I ricercatori sostengono però che è impossibile dire se è lo «stato sociale» a fare potente il cervello della scimmia o è, invece, la posizione gerarchica che ne determina la potenza. I principi scoperti dai ricercatori di Oxford, comunque, sono comuni a tutti i primati. Lo ra le scimmie della specie Macaca mulatta l’organizzazione cerebrale non è uguale per tutti, ma varia a seconda del rango sociale. Una équipe di ricercatori dell’università di Oxford, guidati da Mary-Ann Noonan e Matthew Rushworth ha studiato la struttura e il funzionamento del cervello di 25 scimmie con posizioni diverse nell’organizzazione gerarchica e che avevano una diversa corporatura. La scoperta è stata che il cervello dei dominanti non ha la stessa struttura di quello dei dominati. È diverso Una coppia di scimmie a seconda che la della specie Macaca mulatta scimmia in questione occupi un ruolo di pote- studio dei circuiti neurologici re oppure si tratti dell’ultima di queste scimmie sono intetra i miserabili del gruppo. ressanti perché sono identici I risultati della ricerca sono anche nell’uomo. Capire il loro stati pubblicati su Plos Bio- sviluppo e funzionamento può logy. Le scimmie leader nei contribuire a meglio comprengruppi delle macaco mulat- dere alcune patologie delle ta hanno un cervello con più neuroscienze sociali: autismo, materia grigia, con maggiori depressione, schizofrenia. capacità cognitive e di strin© Riproduzione riservata